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Farmaci contenenti principio attivo Oxaliplatino ()

L'oxaliplatino è un principio attivo appartenente alla classe dei farmaci antineoplastici, noto per la sua efficacia nel trattamento di diversi tipi di tumori. In particolare, questo composto viene utilizzato nella terapia del cancro del colon-retto, sia in fase avanzata che in stadio precoce. L'oxaliplatino agisce come agente alchilante, legandosi al DNA delle cellule tumorali e causando la formazione di legami crociati tra le catene del DNA stesso. Questo processo porta all'inibizione della replicazione cellulare e alla morte delle cellule tumorali.

In Italia, il cancro del colon-retto rappresenta una delle principali cause di mortalità per neoplasie maligne. Secondo l'AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), nel 2020 si sono registrati circa 50.000 nuovi casi di tumore del colon-retto e oltre 18.000 decessi attribuibili a questa patologia.

L'oxaliplatino viene somministrato per via endovenosa, solitamente in combinazione con altri farmaci chemioterapici come il fluorouracile e l'acido folinico (terapia FOLFOX). La scelta della terapia combinata permette una maggiore efficacia nel controllo della malattia e nella riduzione dei sintomi associati al tumore.

Gli studi clinici condotti sull'oxaliplatino hanno dimostrato la sua efficacia nel migliorare la sopravvivenza globale dei pazienti affetti da cancro del colon-retto metastatico rispetto alla chemioterapia standard a base di fluorouracile e acido folinico. Inoltre, l'oxaliplatino ha mostrato un buon profilo di sicurezza, con effetti collaterali generalmente gestibili e tollerabili.

Tuttavia, come per tutti i farmaci chemioterapici, l'oxaliplatino può causare alcuni effetti indesiderati. Tra questi, i più comuni sono la mielosoppressione (riduzione del numero di cellule del sangue), nausea e vomito, diarrea, stomatite (infiammazione della mucosa orale) e neuropatia periferica (danno ai nervi periferici). La neuropatia periferica è un effetto collaterale caratteristico dell'oxaliplatino e si manifesta con parestesie (formicolii) agli arti superiori e inferiori o intorpidimento delle dita delle mani e dei piedi. Questo disturbo può essere temporaneo o persistente anche dopo la sospensione del trattamento.

Per ridurre il rischio di sviluppare questi effetti collaterali, il medico oncologo valuterà attentamente la dose di oxaliplatino da somministrare al paziente in base a vari fattori come peso corporeo, funzionalità renale ed epatica e presenza di altre patologie concomitanti. Inoltre, durante il trattamento con oxaliplatino possono essere prescritti farmaci ad azione preventiva o sintomatica per contrastare gli effetti indesiderati.

È importante che i pazienti sottoposti a terapia con oxaliplatino seguano attentamente le indicazioni fornite dal medico oncologo e dall'équipe sanitaria, al fine di garantire il miglior risultato possibile in termini di controllo della malattia e qualità della vita. Inoltre, i pazienti devono essere monitorati regolarmente attraverso esami ematici e valutazioni cliniche per verificare l'efficacia del trattamento e la comparsa di eventuali effetti collaterali.

In conclusione, l'oxaliplatino rappresenta un'opzione terapeutica efficace nel trattamento del cancro del colon-retto, grazie alla sua capacità di agire selettivamente sulle cellule tumorali e alla sua buona tollerabilità. La terapia con oxaliplatino ha contribuito a migliorare significativamente la prognosi dei pazienti affetti da questa patologia, offrendo una maggiore speranza di sopravvivenza e una migliore qualità della vita.

Farmaci contenenti principio attivo Oxaliplatino ()