L'Everolimus è un principio attivo appartenente alla classe dei farmaci noti come inibitori della mTOR (mammalian target of rapamycin). Questa molecola è stata sviluppata per il trattamento di diverse patologie, tra cui alcuni tipi di tumori, la sclerosi tuberosa e la prevenzione del rigetto d'organo dopo trapianto. In Italia, l'Everolimus è commercializzato con diversi nomi commerciali a seconda dell'indicazione terapeutica.
Il meccanismo d'azione dell'Everolimus si basa sull'inibizione della proteina mTOR, una serina/treonina chinasi coinvolta nella regolazione della crescita e proliferazione cellulare. Attraverso questo meccanismo, l'Everolimus agisce bloccando la progressione del ciclo cellulare e inibendo la sintesi proteica necessaria per la sopravvivenza delle cellule tumorali.
Tra le principali indicazioni terapeutiche dell'Everolimus vi sono il trattamento del carcinoma renale avanzato, il tumore neuroendocrino pancreas non funzionante e il carcinoma mammario avanzato recettore ormonale positivo/HER2 negativo. Inoltre, l'Everolimus viene utilizzato nel trattamento di pazienti affetti da sclerosi tuberosa complessa (TSC) con manifestazioni a carico dei reni o del cervello.
In Italia, secondo i dati disponibili nel 2020 dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), l'utilizzo dell'Everolimus ha registrato un incremento nel corso degli anni. Nel 2019 sono stati erogati circa 13.000 confezioni di Everolimus, con un costo totale di oltre 28 milioni di euro.
L'Everolimus viene somministrato per via orale, generalmente una volta al giorno. La dose e la durata del trattamento variano in base alla patologia e alle condizioni del paziente. È importante seguire attentamente le indicazioni del medico e non interrompere il trattamento senza averne discusso con lo specialista.
Come per tutti i farmaci, l'Everolimus può causare effetti collaterali. Tra gli effetti indesiderati più comuni si riscontrano stomatite (infiammazione della bocca), rash cutaneo, diarrea, nausea, astenia (stanchezza) e diminuzione dell'appetito. Alcuni pazienti possono manifestare anche alterazioni delle funzioni epatiche o renali, anemia e trombocitopenia (diminuzione delle piastrine nel sangue). In caso di comparsa di effetti collaterali gravi o persistenti è importante contattare il medico curante.
L'Everolimus è controindicato in caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione del farmaco. Inoltre, non deve essere assunto durante la gravidanza e l'allattamento a causa del potenziale rischio per il feto o il neonato.
Prima dell'inizio della terapia con Everolimus è fondamentale informare il medico curante circa eventuali altre patologie in atto o pregresse, così come l'assunzione di altri farmaci (prescritti o da banco), integratori o prodotti erboristici. In particolare, l'Everolimus può interagire con alcuni farmaci utilizzati per il trattamento dell'epilessia, dell'infezione da HIV e con alcuni antibiotici e antifungini.
In conclusione, l'Everolimus rappresenta un'opzione terapeutica importante per il trattamento di diverse patologie oncologiche e della sclerosi tuberosa complessa. Grazie al suo meccanismo d'azione innovativo, questo farmaco ha dimostrato efficacia nel rallentare la progressione di alcune neoplasie e nel migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti da queste malattie. Tuttavia, è fondamentale seguire attentamente le indicazioni del medico curante e monitorare gli eventuali effetti collaterali durante il trattamento con Everolimus.