La gentamicina è un antibiotico appartenente alla classe degli aminoglicosidi, utilizzato per combattere una vasta gamma di infezioni batteriche. È particolarmente efficace contro i batteri Gram-negativi, ma può anche essere impiegata nel trattamento di alcune infezioni causate da batteri Gram-positivi. La gentamicina agisce inibendo la sintesi proteica dei batteri, portando alla loro morte.
In Italia, la gentamicina è disponibile sotto forma di soluzione iniettabile e come collirio o pomata oftalmica. Le formulazioni iniettabili sono solitamente riservate per il trattamento delle infezioni gravi o sistemiche, mentre le forme oftalmiche sono impiegate per il trattamento delle infezioni oculari.
La gentamicina viene somministrata principalmente per via parenterale (iniezione intramuscolare o endovenosa), poiché l'assorbimento orale è scarsa e non garantisce livelli ematici terapeutici adeguati. La dose e la durata del trattamento dipendono dalla gravità dell'infezione e dalla sensibilità del microrganismo responsabile.
Nel corso degli anni, l'utilizzo della gentamicina ha subito un calo a causa della crescente resistenza batterica agli aminoglicosidi e dell'emergere di nuovi antibiotici con un profilo di sicurezza più favorevole. Tuttavia, la gentamicina rimane un'opzione terapeutica importante nel trattamento delle infezioni gravi causate da ceppi resistenti ad altri antibiotici.
Uno dei principali vantaggi della gentamicina rispetto ad altri antibiotici è la sua rapida azione battericida. Inoltre, la gentamicina presenta una bassa incidenza di resistenza crociata con altri antibiotici, il che significa che può essere utilizzata in combinazione con altre classi di farmaci per aumentare l'efficacia del trattamento.
Tuttavia, l'uso della gentamicina presenta anche alcuni svantaggi. Gli effetti collaterali più comuni associati all'uso di questo farmaco includono nefrotossicità (danno renale) e ototossicità (danno all'orecchio interno). Questi effetti avversi possono essere dose-dipendenti e irreversibili in alcuni casi. Pertanto, è importante monitorare attentamente i pazienti durante il trattamento con gentamicina, soprattutto se sono a rischio di insufficienza renale o hanno pregressa compromissione dell'udito.
Inoltre, la gentamicina può interagire con altri farmaci, aumentando il rischio di effetti collaterali o riducendo l'efficacia del trattamento. Ad esempio, l'uso concomitante di gentamicina e diuretici dell'ansa (come furosemide) può aumentare il rischio di ototossicità. Pertanto, è importante informare il medico curante di tutti i farmaci assunti dal paziente prima dell'inizio del trattamento.
La resistenza alla gentamicina è un problema crescente a livello globale e anche in Italia. La resistenza si sviluppa principalmente attraverso meccanismi quali la produzione di enzimi inattivanti (modificanti gli aminoglicosidi) e la modificazione dei siti di legame del farmaco sul ribosoma batterico. La resistenza può essere trasmessa tra i batteri attraverso il trasferimento di geni plasmidici.
Per ridurre il rischio di sviluppo della resistenza, è importante utilizzare la gentamicina in modo appropriato e solo quando strettamente necessario. Inoltre, l'adozione di misure preventive come il controllo delle infezioni ospedaliere e l'uso razionale degli antibiotici può contribuire a limitare la diffusione della resistenza agli aminoglicosidi.
In conclusione, la gentamicina è un antibiotico efficace contro una vasta gamma di infezioni batteriche, ma il suo uso deve essere attentamente valutato a causa dei potenziali effetti collaterali e del crescente problema della resistenza. Il monitoraggio attento dei pazienti durante il trattamento e l'uso responsabile degli antibiotici sono fondamentali per garantire l'efficacia terapeutica della gentamicina nel tempo.