Il gruppo ATC L01EF comprende gli inibitori della chinasi ciclina-dipendente, farmaci utilizzati principalmente nel trattamento dei tumori maligni.
In Italia, l'incidenza dei tumori è in costante aumento e rappresenta una delle principali cause di mortalità. Gli inibitori della chinasi ciclina-dipendente sono stati introdotti come una nuova classe di farmaci antitumorali che agiscono bloccando la proliferazione delle cellule tumorali.
Questi farmaci agiscono interferendo con il ciclo cellulare, impedendo la divisione cellulare e inducendo l'apoptosi delle cellule tumorali. Gli inibitori della chinasi ciclina-dipendente sono utilizzati sia come terapia di prima linea che come terapia di seconda linea per il trattamento di diversi tipi di tumori, tra cui il cancro al seno, il cancro del polmone e il melanoma.
Secondo le statistiche italiane, i tumori del seno rappresentano circa il 30% dei casi di tumore nelle donne e gli inibitori della chinasi ciclina-dipendente sono stati utilizzati con successo nella terapia adiuvante dopo la chirurgia per ridurre il rischio di recidiva.
Inoltre, gli inibitori della chinasi ciclina-dipendente sono stati utilizzati anche nel trattamento del cancro del polmone non a piccole cellule avanzato. In uno studio clinico condotto su pazienti italiani affetti da questa forma di cancro, l'utilizzo degli inibitori della chinasi ciclina-dipendente ha portato a un miglioramento significativo della sopravvivenza globale.
Tuttavia, come con tutti i farmaci antitumorali, gli inibitori della chinasi ciclina-dipendente possono causare effetti collaterali. Tra gli effetti collaterali più comuni si includono la neutropenia, l'anemia e la trombocitopenia. Inoltre, gli inibitori della chinasi ciclina-dipendente possono causare anche nausea, vomito e diarrea.
In conclusione, gli inibitori della chinasi ciclina-dipendente rappresentano una classe importante di farmaci antitumorali utilizzati nel trattamento di diversi tipi di tumori maligni. Nonostante gli effetti collaterali associati a questi farmaci, il loro utilizzo ha dimostrato di essere efficace nel migliorare la sopravvivenza dei pazienti affetti da tumori maligni.