Il Palbociclib è un farmaco antitumorale appartenente alla classe degli inibitori delle chinasi cicline dipendenti (CDK4/6). È indicato per il trattamento del carcinoma mammario metastatico ormono-recettore positivo (HR+) in combinazione con un inibitore dell'aromatasi.
In Italia, il carcinoma mammario è la forma di cancro più comune tra le donne e rappresenta circa il 30% di tutti i tumori femminili. Circa il 70% dei casi di carcinoma mammario sono HR+, ovvero presentano recettori per gli ormoni estrogeni e/o progesterone sulla superficie delle cellule tumorali.
Il Palbociclib agisce bloccando l'attività delle proteine CDK4/6, che sono coinvolte nella regolazione del ciclo cellulare. In questo modo, il farmaco impedisce alle cellule tumorali di proliferare e dividersi in modo incontrollato.
I risultati degli studi clinici hanno dimostrato che l'aggiunta del Palbociclib alla terapia standard con un inibitore dell'aromatasi aumenta significativamente la sopravvivenza libera da progressione della malattia rispetto alla sola terapia con l'inibitore dell'aromatasi. In particolare, uno studio condotto su pazienti con carcinoma mammario metastatico HR+ ha evidenziato un aumento della sopravvivenza libera da progressione di oltre 10 mesi nel gruppo trattato con Palbociclib rispetto al gruppo trattato solo con l'inibitore dell'aromatasi.
Il Palbociclib è somministrato per via orale, sotto forma di compresse, e la posologia è stabilita dal medico in base alle caratteristiche del paziente e alla gravità della malattia. Gli effetti collaterali più comuni del farmaco sono la neutropenia (bassa conta dei globuli bianchi), la trombocitopenia (bassa conta delle piastrine) e l'anemia. Tuttavia, questi effetti collaterali sono generalmente gestibili con opportune misure terapeutiche.
In conclusione, il Palbociclib rappresenta un'importante opzione terapeutica per le pazienti affette da carcinoma mammario metastatico HR+. Grazie alla sua capacità di bloccare l'attività delle proteine CDK4/6, il farmaco è in grado di rallentare la progressione della malattia e migliorare significativamente la sopravvivenza libera da progressione.