I sensibilizzatori usati nella terapia fotodinamica/radiante sono farmaci che vengono utilizzati per rendere le cellule tumorali più sensibili alla luce. Questi farmaci vengono somministrati per via endovenosa e poi attivati da una fonte di luce specifica, che provoca la morte delle cellule tumorali.
In Italia, la terapia fotodinamica è stata utilizzata principalmente per il trattamento del cancro della pelle non melanoma. Secondo le statistiche, nel 2019 sono stati diagnosticati circa 180.000 nuovi casi di tumore della pelle in Italia, il che rappresenta circa il 30% di tutti i tumori diagnosticati nel paese.
I sensibilizzatori usati nella terapia fotodinamica/radiante appartengono al gruppo ATC L01XD. Questo gruppo comprende farmaci come l'acido aminolevulinico (ALA) e il metil-ALA (MAL), che sono i sensibilizzatori più comunemente utilizzati nella terapia fotodinamica.
L'ALA viene somministrato per via topica o endovenosa e viene attivato da una fonte di luce rossa o blu. Il MAL viene somministrato solo per via topica e viene attivato da una fonte di luce rossa.
La terapia fotodinamica può essere utilizzata anche per il trattamento di altri tipi di tumori, come quelli del polmone, della prostata e del pancreas. Tuttavia, questa tecnologia è ancora in fase sperimentale per questi tipi di tumori e non è ancora stata approvata per l'uso clinico.
In generale, la terapia fotodinamica è considerata una tecnologia promettente per il trattamento del cancro. Tuttavia, ci sono ancora molte sfide da affrontare prima che questa tecnologia possa diventare una terapia standard per il cancro.
Ad esempio, uno dei principali ostacoli alla diffusione della terapia fotodinamica è la necessità di utilizzare fonti di luce specifiche per attivare i sensibilizzatori. Questo rende difficile utilizzare questa tecnologia in aree del corpo che sono difficili da raggiungere con la luce.
Inoltre, ci sono ancora molte domande aperte sulla sicurezza e l'efficacia della terapia fotodinamica. Ad esempio, non è chiaro se questa tecnologia possa essere utilizzata in modo sicuro su pazienti anziani o immunocompromessi.
Nonostante queste sfide, la terapia fotodinamica rappresenta comunque una promettente opzione di trattamento per il cancro e potrebbe diventare sempre più importante nel futuro della medicina oncologica.