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Farmaci contenenti principio attivo Vancomicina

La vancomicina è un antibiotico di origine naturale, appartenente alla classe delle glicopeptidi. È stata scoperta nel 1953 e da allora è stata ampiamente utilizzata per combattere le infezioni batteriche gravi, soprattutto quelle causate da batteri Gram-positivi resistenti agli antibiotici beta-lattamici, come la penicillina e la cefalosporina.

La vancomicina agisce inibendo la sintesi della parete cellulare dei batteri. Questo processo è fondamentale per la sopravvivenza dei microrganismi, poiché garantisce l'integrità strutturale delle cellule e ne permette la divisione. La vancomicina si lega a specifiche molecole presenti nella parete cellulare del batterio, impedendo così la formazione di nuove strutture e causando infine la lisi cellulare e la morte del microrganismo.

In Italia, il consumo di vancomicina è cresciuto negli ultimi anni a causa dell'aumento delle infezioni da Staphylococcus aureus meticillino-resistente (MRSA), uno dei principali responsabili delle infezioni ospedaliere. Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel 2019 sono stati segnalati oltre 2.000 casi di MRSA nelle strutture sanitarie italiane.

La vancomicina viene somministrata principalmente per via endovenosa ed è indicata nel trattamento di diverse infezioni gravi, tra cui:

  1. Endocardite: un'infezione del rivestimento interno del cuore che può essere fatale se non trattata adeguatamente. La vancomicina è spesso utilizzata in combinazione con altri antibiotici per aumentare l'efficacia del trattamento.

  2. Infezioni del tratto respiratorio: come la polmonite, causata da batteri Gram-positivi resistenti agli antibiotici beta-lattamici.

  3. Infezioni della pelle e dei tessuti molli: come l'ascesso cutaneo, la cellulite e l'impetigine, causate da Staphylococcus aureus o Streptococcus pyogenes.

  4. Infezioni del tratto urinario: causate da batteri Gram-positivi, come Enterococcus faecalis e Staphylococcus saprophyticus.

  5. Osteomielite: un'infezione ossea che può essere causata da diversi tipi di batteri, tra cui Staphylococcus aureus e Streptococcus pyogenes.

  6. Meningite batterica: un'infezione delle membrane che circondano il cervello e il midollo spinale, causata principalmente da Streptococcus pneumoniae o Neisseria meningitidis.

La vancomicina viene anche utilizzata nella profilassi delle infezioni in pazienti sottoposti a interventi chirurgici ortopedici o cardiovascolari ad alto rischio di infezione postoperatoria.

Nonostante la sua efficacia nel trattamento delle infezioni gravi, la vancomicina presenta alcuni effetti collaterali notevoli. Tra questi figurano reazioni allergiche (come rash cutaneo ed eritema), disturbi gastrointestinali (come nausea, vomito e diarrea), nefrotossicità (danno renale) e ototossicità (danno all'udito). Pertanto, è importante monitorare attentamente i pazienti in terapia con vancomicina e valutare il rapporto rischio-beneficio del trattamento.

Inoltre, l'uso eccessivo di vancomicina ha portato alla comparsa di ceppi batterici resistenti a questo antibiotico, come il cosiddetto Enterococcus faecium vancomicina-resistente (VRE). Per limitare la diffusione della resistenza agli antibiotici, è fondamentale utilizzare la vancomicina solo quando strettamente necessario e seguire le linee guida sul corretto impiego degli antibiotici.

In conclusione, la vancomicina rappresenta un'importante arma nella lotta contro le infezioni batteriche gravi causate da microrganismi Gram-positivi resistenti agli antibiotici beta-lattamici. Tuttavia, è essenziale un uso responsabile di questo farmaco per preservarne l'efficacia nel tempo e ridurre il rischio di sviluppo di resistenze.

Farmaci contenenti principio attivo Vancomicina