La leflunomide è un principio attivo utilizzato nel trattamento di diverse patologie autoimmuni, in particolare l'artrite reumatoide. Questo farmaco agisce come immunomodulatore, riducendo la risposta infiammatoria e rallentando il processo di degenerazione delle articolazioni. In Italia, la leflunomide è commercializzata con il nome di Arava ed è disponibile in compresse da 10 mg, 20 mg e 100 mg.
Il meccanismo d'azione della leflunomide si basa sull'inibizione dell'enzima diidroorotato deidrogenasi (DHODH), che svolge un ruolo cruciale nella sintesi delle pirimidine. Le pirimidine sono componenti fondamentali degli acidi nucleici e quindi della replicazione cellulare. Inibendo la DHODH, la leflunomide riduce la proliferazione dei linfociti T e B, cellule coinvolte nella risposta immunitaria e nell'infiammazione.
La leflunomide viene somministrata per via orale ed è rapidamente assorbita dal tratto gastrointestinale. Il farmaco viene poi trasformato nel fegato nel suo metabolita attivo, l'A771726, che ha una lunga emivita plasmatica (circa due settimane). La sua eliminazione avviene principalmente attraverso le feci e in misura minore attraverso l'urina.
Il dosaggio abituale per il trattamento dell'artrite reumatoide prevede una dose iniziale di carico di 100 mg al giorno per i primi tre giorni, seguita da una dose di mantenimento di 10-20 mg al giorno. La dose di mantenimento può essere adattata in base alla risposta del paziente e alla tollerabilità del farmaco.
La leflunomide è generalmente ben tollerata, ma può causare alcuni effetti collaterali. Gli effetti avversi più comuni sono disturbi gastrointestinali (come nausea, diarrea e dolore addominale), reazioni cutanee (come rash ed eczema) e alterazioni delle funzioni epatiche (come aumento delle transaminasi). Altri effetti collaterali meno comuni includono anemia, leucopenia, trombocitopenia e ipertensione.
Poiché la leflunomide può causare danni al fegato, è importante monitorare regolarmente la funzione epatica durante il trattamento. Inoltre, il farmaco è controindicato in caso di insufficienza epatica grave o pregressa tossicità epatica da altri farmaci.
La leflunomide può anche aumentare il rischio di infezioni opportuniste a causa della sua azione immunosoppressiva. Pertanto, i pazienti che assumono questo farmaco dovrebbero essere attentamente monitorati per segni di infezione e valutati per eventuali vaccinazioni prima dell'inizio del trattamento.
Inoltre, la leflunomide è teratogena ed è controindicata durante la gravidanza e l'allattamento. Le donne in età fertile che assumono questo farmaco devono utilizzare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento e fino a due anni dopo l'interruzione della terapia. Tuttavia, esiste una procedura di eliminazione accelerata del farmaco che può ridurre il periodo di contraccezione a tre mesi dopo l'interruzione della terapia.
In Italia, la prevalenza dell'artrite reumatoide è stimata tra lo 0,3% e lo 0,8% della popolazione adulta. La leflunomide rappresenta una delle opzioni terapeutiche per i pazienti affetti da questa patologia e può essere utilizzata come monoterapia o in combinazione con altri farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARDs), come il metotrexato.
In conclusione, la leflunomide è un farmaco efficace nel trattamento dell'artrite reumatoide e altre patologie autoimmuni. Tuttavia, è importante monitorare attentamente i pazienti durante il trattamento per identificare tempestivamente eventuali effetti collaterali o complicanze.