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Farmaci contenenti principio attivo Immunoglobuline, umane normali, per somm. extravascolare

Le immunoglobuline umane normali per somministrazione extravascolare rappresentano una terapia fondamentale nel trattamento di diverse patologie legate al sistema immunitario. Questo principio attivo, ottenuto dalla frazione proteica del plasma umano, è composto da una miscela di anticorpi (immunoglobuline) che svolgono un ruolo cruciale nella difesa dell'organismo contro agenti infettivi e altre sostanze estranee.

In Italia, le immunoglobuline umane normali sono ampiamente utilizzate per la gestione di diverse condizioni cliniche. Tra queste si annoverano le immunodeficienze primitive e secondarie, le malattie autoimmuni e infiammatorie, nonché alcune neuropatie periferiche. La loro efficacia terapeutica è stata dimostrata attraverso numerosi studi clinici e la loro somministrazione avviene principalmente in ambito ospedaliero o ambulatoriale.

Le immunodeficienze primitive rappresentano un gruppo eterogeneo di disturbi ereditari caratterizzati da un deficit del sistema immunitario. In Italia, si stima che circa 1 su 10.000 individui sia affetto da queste patologie. Le immunoglobuline umane normali sono impiegate come terapia sostitutiva in questi pazienti al fine di prevenire infezioni ricorrenti e migliorare la qualità della vita.

Nelle immunodeficienze secondarie, invece, il deficit immunitario è causato da fattori esterni come l'uso prolungato di farmaci immunosoppressori o l'infezione da HIV. Anche in questi casi, le immunoglobuline umane normali possono essere somministrate per ridurre il rischio di infezioni e migliorare la funzione immunitaria.

Le malattie autoimmuni e infiammatorie costituiscono un altro ambito di applicazione delle immunoglobuline umane normali. In queste condizioni, il sistema immunitario attacca erroneamente i tessuti sani dell'organismo, provocando danni a livello cellulare e tissutale. Tra le patologie autoimmuni più comuni in Italia figurano l'artrite reumatoide, la sclerosi multipla e il lupus eritematoso sistemico. Le immunoglobuline umane normali vengono utilizzate come terapia adiuvante per modulare la risposta immunitaria e ridurre l'infiammazione.

Le neuropatie periferiche rappresentano un ulteriore campo di impiego delle immunoglobuline umane normali. Queste patologie sono caratterizzate da un danno ai nervi periferici che può causare debolezza muscolare, dolore e alterazioni della sensibilità. La polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP) e la sindrome di Guillain-Barré sono due esempi di neuropatie trattate con successo mediante somministrazione di immunoglobuline umane normali.

La somministrazione extravascolare delle immunoglobuline avviene principalmente attraverso due vie: endovenosa (IVIG) o sottocutanea (SCIG). La scelta della via di somministrazione dipende dalle specifiche esigenze del paziente, dalla patologia in corso e dalla tollerabilità del farmaco. In generale, la somministrazione endovenosa è preferita per le terapie ad alte dosi e per il trattamento di alcune malattie autoimmuni, mentre quella sottocutanea è indicata per la terapia sostitutiva nelle immunodeficienze.

Le immunoglobuline umane normali sono generalmente ben tollerate dai pazienti, ma possono essere associate a effetti collaterali quali febbre, brividi, cefalea e reazioni cutanee. La comparsa di questi sintomi può essere ridotta mediante una lenta infusione del farmaco e l'uso di premedicazione con antistaminici o antipiretici.

In conclusione, le immunoglobuline umane normali rappresentano una terapia essenziale nel trattamento di diverse patologie legate al sistema immunitario. In Italia, il loro impiego è diffuso e supportato da solide evidenze scientifiche che ne attestano l'efficacia e la sicurezza d'uso.

Farmaci contenenti principio attivo Immunoglobuline, umane normali, per somm. extravascolare