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CUTAQUIG - riassunto delle caratteristiche del prodotto

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Riassunto delle caratteristiche del prodotto - CUTAQUIG

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta. Vedere paragrafo 4.8 per informazioni sulle modalità di segnalazione delle reazioni avverse.

1. denominazione del medicinale

CUTAQUIG 165 mg/mL soluzione iniettabile

2. composizione qualitativa e quantitativa

Immunoglobulina umana normale (SCIg)

Un mL contiene:

Immunoglobulina umana normale…………………………­…..165 mg

(purezza almeno del 95% IgG)

Ogni flaconcino da 6 mL contiene: 1 g di immunoglobulina umana normale.

Ogni flaconcino da 10 mL contiene: 1,65 g di immunoglobulina umana normale.

Ogni flaconcino da 12 mL contiene: 2 g di immunoglobulina umana normale.

Ogni flaconcino da 20 mL contiene: 3,3 g di immunoglobulina umana normale.

Ogni flaconcino da 24 mL contiene: 4 g di immunoglobulina umana normale.

Ogni flaconcino da 48 mL contiene: 8 g di immunoglobulina umana normale.

Distribuzione delle sottoclassi di IgG (valori approssimativi):

IgG1……….. 71%

IgG2……….. 25%

IgG3 ……….. 3%

IgG4………… 2%

Il contenuto massimo di IgA è di 600 microgrammi/mL.

Prodotto dal plasma di donatori umani.

Eccipiente(i) con effetti noti

Questo medicinale contiene 33,1 mg di sodio per flaconcino da 48 mL e 13,8 mg per flaconcino da 20 mL.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Soluzione iniettabile.

La preparazione liquida è limpida e incolore.

Durante la conservazione è possibile che il liquido assuma un colore leggermente opalescente e giallo chiaro.

L'osmolarità della preparazione liquida è compresa tra 310 e 380 mosmol/kg.

Il pH della soluzione è 5–5,5.

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

Terapia sostitutiva in adulti, bambini e adolescenti (0 – 18 anni) nelle

sindromi di immunodeficienza primitiva (PID) con produzione di anticorpi compromessa (vedere paragrafo 4.4); ipogammaglobu­linemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da leucemia linfatica cronica (LLC), che non hanno risposto alla profilassi antibiotica o nei quali essa è controindicata; ipogammaglobu­linemia e infezioni batteriche ricorrenti in pazienti affetti da mieloma multiplo (MM); ipogammaglobu­linemia in pazienti che devono essere o sono stati sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche (TCSE).

4.2 posologia e modo di somministrazione

La terapia sostitutiva deve essere avviata e monitorata sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento dell'immunode­ficienza.

Posologia

La dose e il regime posologico dipendono dall'indicazione.

Terapia sostitutiva

Il medicinale deve essere somministrato per via sottocutanea.

Nella terapia sostitutiva, è possibile che la dose debba essere personalizzata per ciascun paziente in base alla farmacocinetica e alla risposta clinica. I seguenti regimi posologici vengono forniti a titolo orientativo.

Il regime posologico deve raggiungere un livello minimo di IgG (misurato prima dell'infusione successiva) di almeno 5–6 g/L e mirare a rientrare nell'intervallo di riferimento delle IgG sieriche in relazione all'età. Può essere richiesta una dose di carico di almeno 0,2–0,5 g/kg (1,2–3,0 mL/kg) di peso corporeo e rendersi necessario suddividerla nell'arco di più giorni, con una dose massima giornaliera compresa tra 0,1 e 0,15 g/kg.

Dopo che i livelli di IgG hanno raggiunto lo stato stazionario, le dosi di mantenimento vengono somministrate a intervalli ripetuti (all'incirca una volta alla settimana) per raggiungere una dose cumulativa mensile dell'ordine di 0,4–0,8 g/kg (2,4–4,8 mL/kg). Può essere necessario iniettare ogni dose singola in siti anatomici diverse.

I livelli minimi devono essere misurati e valutati unitamente all'incidenza dell'infezione. Per ridurre il tasso di infezione, può essere necessario aumentare la dose e mirare a livelli minimi più alti.

Popolazione pediatrica

La posologia nei bambini e negli adolescenti (0–18 anni) non differisce da quella degli adulti, poiché la posologia per ogni indicazione è determinata dal peso corporeo e regolata in base all'esito clinico nelle indicazioni della terapia sostitutiva.

Cutaquig è stato valutato in 22 soggetti pediatrici (15 bambini [di età compresa tra 2 e < 12 anni] e 7 adolescenti [di età compresa tra 12 e < 16 anni]) affetti da malattia da immunodeficienza primitiva. Non sono stati necessari requisiti di dose specifici per soggetti pediatrici per raggiungere i livelli sierici desiderati di IgG.

Documento reso disponibile da AIFA il 17/08/2021

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Popolazione anziana

Considerato che la dose è somministrata in base al peso corporeo e regolata in funzione dell'esito clinico delle sopra menzionate condizioni cliniche, non si ritiene che la dose nella popolazione anziana differisca da quella dei soggetti di età compresa tra 18 e 65 anni. Nello studio clinico Cutaquig è stato valutato in 3 pazienti di età superiore ai 65 anni. Non sono stati necessari specifici requisiti di dose per raggiungere i livelli sierici desiderati di IgG.

Modo di somministrazione

Solo per uso sottocutaneo.

L'infusione sottocutanea per il trattamento a domicilio deve essere avviata e monitorata da un operatore sanitario esperto nell'orientamento dei pazienti al trattamento a domicilio. Si deve spiegare al paziente e/o a un assistente familiare l'uso del dispositivo per infusione, le tecniche di infusione, le tecniche asettiche per la manipolazione, nonché come tenere un diario del trattamento, riconoscere le reazioni avverse gravi e quali misure adottare in questi casi.

Cutaquig può essere iniettato in siti come addome, coscia, parte superiore del braccio e parte laterale dell'anca.

Velocità di infusione

L'aggiustamento della velocità e del volume di infusione per sito si basa sulla tollerabilità del soggetto.

Per la somministrazione iniziale si raccomanda una velocità di 15 mL/h/sito. A partire dall'infusione 7 in poi, se ben tollerata (vedere paragrafo 4,4), la velocità di infusione può essere aumentata gradualmente fino a 25 mL/h/sito.

Velocità di infusione all'ora raccomandata per tutti i siti combinati: 30 mL/h per le prime 6 infusioni, quindi aumentare gradualmente fino a 50 mL/h e, se ben tollerata, fino a 80 mL/h.

È possibile utilizzare simultaneamente più dispositivi per infusione.

Volume di infusione per sito

La quantità di prodotto infuso in un sito particolare varia. Nei neonati e nei bambini, il sito di infusione può essere cambiato ogni 5–15 mL. Negli adulti, le dosi superiori a 30 mL possono essere suddivise secondo le preferenze del paziente. Non ci sono limiti al numero dei siti di infusione. La distanza tra i siti di infusione deve essere di almeno 5 cm.

4.3 controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafo 4.4).

Cutaquig non deve essere somministrato per via endovascolare.

Inoltre non deve essere somministrato per via intramuscolare in caso di trombocitopenia severa e in presenza di altri disturbi dell'emostasi.

4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Si raccomanda vivamente di registrare il nome e il numero di lotto del prodotto ogni volta che Cutaquig viene somministrato a un paziente, allo scopo di mantenere un collegamento tra paziente e lotto del prodotto.

Il medicinale contiene una quantità massima di 90 mg di maltosio per mL come un eccipiente. L'interferenza del maltosio nei test per determinare la glicemia può portare a letture dei valori di glucosio erroneamente elevati e, di conseguenza, alla somministrazione inappropriata di insulina che, a sua volta, è causa di ipoglicemia potenzialmente fatale e morte. È inoltre possibile che effettivi episodi ipoglicemici non vengano trattati se lo stato ipoglicemico è mascherato da valori di glucosio

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ritenuti erroneamente elevati (vedere paragrafo 4.5). Per i casi di insufficienza renale acuta vedere di seguito.

Cutaquig deve essere somministrato solo per via sottocutanea. Se Cutaquig viene somministrato accidentalmente in un vaso sanguigno, i pazienti potrebbero andare incontro a shock.

La velocità di infusione raccomandata, indicata nel paragrafo 4.2, deve essere rigorosamente rispettata. I pazienti devono essere sottoposti a stretto monitoraggio e attenta osservazione per rilevare eventuali sintomi durante l'intero periodo di infusione.

Alcune reazioni avverse possono manifestarsi con maggior frequenza nei pazienti trattati con immunoglobulina umana normale per la prima volta o, in casi rari, quando il prodotto a base di immunoglobulina umana normale viene cambiato o se è trascorso un lungo intervallo di tempo dall'infusione precedente.

Potenziali complicanze possono spesso essere evitate:

iniettando inizialmente il prodotto lentamente (vedere paragrafo 4.2); accertandosi che i pazienti siano sottoposti a stretto monitoraggio per rilevare eventuali sintomi durante l'intero periodo di infusione. In particolare i pazienti non trattati in precedenza con immunoglobulina umana normale, i pazienti che sono passati a un altro prodotto a base di immunoglobuline o per i quali è trascorso un lungo intervallo di tempo dall'infusione precedente devono essere monitorati durante la prima infusione e per la prima ora dopo la prima infusione, per rilevare potenziali segni avversi.

Tutti gli altri pazienti devono essere tenuti in osservazione per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.

In caso di reazione avversa, la velocità di somministrazione deve essere ridotta o l'infusione deve essere sospesa. Il sospetto di reazioni di tipo allergico o anafilattico necessita l'immediata interruzione dell'iniezione. Il trattamento necessario dipende dalla natura e dalla gravità della reazione avversa. In caso di shock applicare gli standard clinici per il trattamento dello shock.

Ipersensibilità

Le comparsa di vere reazioni allergiche è rara. In particolare, possono manifestarsi in pazienti con anticorpi anti-IgA che devono essere trattati con particolare cautela. I pazienti con anticorpi anti-IgA, per i quali il trattamento sottocutaneo con prodotti a base di IgG resta l'unica opzione, devono essere trattati con Cutaquig solo sotto attenta supervisione medica.

In casi rari l'immunoglobulina umana normale può indurre un calo della pressione arteriosa con reazione anafilattica, anche in pazienti che avevano tollerato un precedente trattamento con immunoglobulina umana normale.

Tromboembolia

Eventi tromboembolici arteriosi e venosi, compresi infarto miocardico, ictus, trombosi venosa profonda ed embolia polmonare, sono stati associati all'uso di immunoglobuline. I pazienti devono essere sufficientemente idratati prima di utilizzare le immunoglobuline. Cautela è richiesta nei pazienti con fattori di rischio preesistenti per eventi trombotici (come età avanzata, ipertensione, diabete mellito e anamnesi di malattia vascolare o episodi trombotici, pazienti con disturbi trombofilici acquisiti o ereditari, pazienti soggetti a periodi di immobilizzazione prolungati, pazienti con ipovolemia grave, pazienti con malattie che aumentano la viscosità del sangue).

Si devono informare i pazienti sui sintomi precoci degli eventi tromboembolici, compresi dispnea, dolore e gonfiore a un arto, deficit neurologici focali e dolore toracico e consigliare loro di rivolgersi immediatamente al medico all'esordio dei sintomi.

Sindrome da meningite asettica ( Aseptic Meningitis Syndrome , AMS)

Il manifestarsi della sindrome da meningite asettica è stato segnalato in associazione al trattamento sottocutaneo con immunoglobuline; generalmente i sintomi iniziano entro un periodo compreso tra

Documento reso disponibile da AIFA il 17/08/2021

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molte ore e 2 giorni dal trattamento. L'interruzione del trattamento con immunoglobuline può portare alla remissione dell'AMS nell'arco di alcuni giorni senza sequele.

Si devono informare i pazienti sui sintomi precoci che comprendono forte cefalea, rigidità del collo, sonnolenza, febbre, fotofobia, nausea e vomito.

Disfunzione/in­sufficienza renale

Reazioni avverse renali gravi sono state segnalate in pazienti trattati con immunoglobuline, in particolare con prodotti contenenti saccarosio (Cutaquig non contiene saccarosio). Queste reazioni comprendono insufficienza renale acuta, necrosi tubulare acuta, nefropatia del tubulo prossimale e nefrosi osmotica. I fattori che aumentano il rischio di complicanze renali comprendono, a mero titolo esemplificativo ma non esaustivo, insufficienza renale preesistente, diabete mellito, ipovolemia, medicinali nefrotossici concomitanti, età superiore a 65 anni, sepsi, iperviscosità e paraproteinemia.

Informazioni importanti su alcuni dei componenti di Cutaquig

Questo medicinale contiene 33,1 mg di sodio per flaconcino da 48 mL e 13,8 mg per flaconcino da 20 mL, equivalente rispettivamente all'1,7% e allo 0,7% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS di 2 g di sodio per un adulto.

Interferenza con i test sierologici

Dopo l'iniezione di immunoglobulina, l'aumento transitorio di numerosi anticorpi trasferiti passivamente nel sangue del paziente può comportare risultati positivi fuorvianti dei test sierologici.

La trasmissione passiva di anticorpi agli antigeni eritrocitari, per es. A, B, D, può interferire con alcuni test sierologici per gli anticorpi eritrocitari, ad esempio test dell'antiglobulina diretto (TAD, test diretto di Coombs).

Agenti trasmissibili

Le normali misure per la prevenzione delle infezioni derivanti dall'uso di medicinali preparati con sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei pool di plasma per rilevare marker specifici d'infezione, nonché l'inclusione di fasi di produzione efficaci per l'inattivazio­ne/rimozione dei virus. Nonostante ciò, quando vengono somministrati medicinali preparati da sangue o plasma umano, non può essere esclusa completamente la possibilità di trasmettere agenti infettivi. Ciò si riferisce anche a virus sconosciuti o emergenti e ad altri patogeni.

Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus capsulati come il virus dell'immunode­ficienza umana (HIV), virus dell'epatite B (HBV) e virus dell'epatite C (HCV).

Le misure adottate possono avere un valore limitato contro i virus non capsulati, come il virus dell'epatite A (HAV) e il parvovirus B19.

Esiste un'esperienza clinica rassicurante per quanto riguarda l'assenza di trasmissione di epatite A o parvovirus B19 con le immunoglobuline; inoltre si suppone che il contenuto anticorpale arrechi un contributo importante alla sicurezza virale.

Popolazione pediatrica

Le avvertenze e precauzioni elencate si riferiscono sia agli adulti che ai bambini.

4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Vaccini con virus vivo attenuato

La somministrazione di immunoglobuline può compromettere l'efficacia dei vaccini con virus vivo attenuato – come morbillo, rosolia, parotite e varicella – per un periodo di almeno 6 settimane e fino a 3 mesi. Dopo la somministrazione di questo medicinale, si deve lasciar trascorrere un intervallo di 3 mesi prima della vaccinazione con vaccini con virus vivo attenuato. In caso di morbillo, questa compromissione può persistere fino a 1 anno.

Documento reso disponibile da AIFA il 17/08/2021

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Pertanto lo status anticorpale deve essere controllato nei pazienti che vengono vaccinati contro il morbillo.

Test della glicemia

Cutaquig contiene maltosio che, in alcuni tipi di sistemi per il test della glicemia, può essere interpretato erroneamente come glucosio. Alla luce della eventualità di ottenere letture dei valori glicemici erroneamente elevate, si devono utilizzare soltanto sistemi di test specifici per il glucosio per gli esami o il monitoraggio dei livelli glicemici nei pazienti diabetici.

Popolazione pediatrica

Le interazioni elencate si riferiscono sia agli adulti che ai bambini.

4.6 fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

La sicurezza di questo medicinale per l'uso nella gravidanza umana non è stata stabilita in studi clinici controllati, pertanto deve essere somministrato soltanto con cautela nelle donne in gravidanza e che allattano con latte materno. I prodotti a base di immunoglobuline hanno dimostrato di attraversare la placenta, con maggiore intensità durante il terzo trimestre. L'esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non si prevedono effetti dannosi sul decorso della gravidanza o sul feto e il neonato.

Allattamento

Le immunoglobuline sono escrete nel latte materno e possono contribuire alla protezione del neonato da patogeni che hanno un portale mucoso di entrata.

Fertilità

L'esperienza clinica con le immunoglobuline suggerisce che non siano prevedibili effetti dannosi sulla fertilità.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

La capacità di guidare veicoli e di usare macchinari può essere compromessa da alcune reazioni avverse associate a Cutaquig. I pazienti che manifestano reazioni avverse durante il trattamento devono attendere la loro risoluzione prima di guidare veicoli o di usare macchinari.

4.8 effetti indesiderati

Riassunto del profilo di sicurezza

Occasionalmente possono manifestarsi reazioni avverse come brividi, cefalea, capogiro, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia, ipotensione e dolore dorso-lombare moderato.

In casi rari le immunoglobuline umane normali possono provocare un calo improvviso della pressione arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non ha manifestato ipersensibilità a precedenti somministrazioni.

Reazioni locali ai siti di infusione: gonfiore, dolore, arrossamento, indurimento, calore locale, prurito, ecchimosi ed eruzione cutanea possono manifestarsi con frequenza. Di regola la frequenza di queste reazioni diminuisce nel corso del trattamento.

Per le informazioni sulla sicurezza relativamente agli agenti trasmissibili, vedere paragrafo 4.4.

Elenco tabulato delle reazioni avverse

I dati di sicurezza clinica sono basati sullo studio pivotale di fase III, in aperto, a braccio singolo, prospettico, multicentrico con Cutaquig in soggetti con PID, precedentemente trattati con IVIg per almeno 6 mesi. Questo studio è stato condotto in Europa e America del Nord.

In questo studio la sicurezza di Cutaquig è stata valutata in 60 soggetti. Sono state somministrate 3.534 infusioni di Cutaquig in totale.

La tabella riportata di seguito è conforme alla classificazione per sistemi e organi MedDRA (SOC e livello di termini preferiti).

Le frequenze per paziente sono state valutate in conformità alla seguente convenzione: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente.

Frequenza delle reazioni avverse (ADR) per soggetto e per infusione nello studio clinico con Cutaquig:

Classificazione per sistemi e organi (SOC) MedDRA

Reazione avversa

Frequenza/infu­sione

Frequenza/sog­getto

Patologie del sistema nervoso

Cefalea

Raro

Comune

Patologie gastrointestinali

Distensione addominale

Raro

Comune

Dolore addominale

Raro

Comune

Vomito

Raro

Comune

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Mialgia

Raro

Comune

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Reazione al sito di iniezione

Piressia

Molto comune

Raro

Molto comune

Comune

Esami diagnostici

Test di Coombs positivo

Raro

Comune

Presenza di emoglobina libera

Raro

Comune

Diminuzione dell'aptoglobina

Raro

Comune

Le seguenti reazioni avverse aggiuntive sono state riportate durante l'uso post-autorizzativo dei prodotti a base di immunoglobulina sottocutanea: edema del viso, tremore, pallore, broncospasmmo, dispnea, tosse, diarrea, orticaria, eruzione cutanea, prurito, vampate di calore, sensazione di caldo, sensazione di freddo, astenia, stanchezza, sintomi simil-influenzali, sensazione di malessere, dolore nel sito d’iniezione, sensazione di oppressione alla gola, meningite asettica, ipertensione ed eventi tromboembolici.

La frequenza riportata di reazioni avverse (ADR) post-immissione in commercio non sono note.

Popolazione pediatrica

Si prevede che frequenza, tipo e severità delle reazioni avverse nei bambini siano uguali a quelle negli adulti.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione :

Sito web:

4.9 sovradosaggio

Le conseguenze di un sovradosaggio non sono note.

5. proprietà farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: sieri immuni e immunoglobuline: Immunoglobuline, umane normali, per somministrazione extravascolare, codice ATC: J06BA01.

L'immunoglobulina umana normale contiene principalmente immunoglobulina G (IgG) con un ampio spettro di anticorpi contro gli agenti infettivi.

L'immunoglobulina umana normale contiene gli anticorpi IgG presenti nella popolazione sana. È preparata generalmente da un pool di plasma ottenuto da non meno di 1.000 donazioni Ha una distribuzione delle sottoclassi di immunoglobuline G strettamente proporzionale a quella del plasma umano nativo. Dosi adeguate di questo medicinale possono far rientrare i livelli di immunoglobulina G anormalmente bassi nell'intervallo normale.

In uno studio clinico, un totale di 60 soggetti con sindromi da immunodeficienza primitiva sono stati trattati con Cutaquig per un periodo massimo di 64 settimane. La dose media somministrata ogni settimana era di 0,176 (0,134–0,185) g/kg. I soggetti hanno ricevuto un totale di 3.534 infusioni settimanali di Cutaquig.

All'infusione settimanale a partire dalla settimana 2 in poi, i livelli minimi erano compresi tra

6,1 e 8,4 g/L. La Cmax media era di 13,5 g/L ed è stata raggiunta dopo una mediana di 2,02 giorni.

Non sono state segnalate infezioni batteriche gravi né durante il periodo di wash-in/wash-out, né durante il periodo di efficacia nei soggetti trattati con Cutaquig nell'ambito dello studio clinico.

Popolazione pediatrica

Non si sono osservate differenze nelle proprietà farmacodinamiche tra pazienti adulti e pediatrici.

5.2 proprietà farmacocinetiche

Assorbimento e distribuzione

Successivamente alla somministrazione sottocutanea di Cutaquig, i livelli sierici di picco sono stati raggiunti dopo circa 2 giorni.

Eliminazione

Le IgG e i complessi IgG sono metabolizzati nelle cellule del sistema reticoloendote­liale.

Popolazione pediatrica

Il modello e la simulazione basati sulla farmacocinetica, applicati sui dati derivati dagli studi clinici con somministrazioni settimanali di Cutaquig, indicano che il dosaggio aggiustato per il peso sarà sufficiente per mantenere l'esposizione sistemica alle IgG nell'intervallo terapeutico a prescindere dall'età.

5.3 dati preclinici di sicurezza

Le immunoglobuline sono costituenti normali del plasma umano. I dati preclinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi preclinici convenzionali di sicurezza farmacologica e tolleranza locale. Considerato che l'esperienza clinica non offre evidenze di un potenziale cancerogeno o mutageno delle immunoglobuline, non sono stati effettuati studi sperimentali nelle specie eterologhe.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

Maltosio, polisorbato 80, acqua per preparazioni iniettabili.

6.2 incompatibilità

In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.

6.3 periodo di validità

3 anni

Una volta aperto il flaconcino, la soluzione deve essere utilizzata immediatamente.

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).

Non congelare.

Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

Entro il periodo di validità, il prodotto può essere conservato a temperatura ambiente (non conservare a temperature superiori a 25°C) fino a un massimo di 6 mesi senza necessità di refrigerarlo nuovamente durante questo periodo; se non utilizzato dopo questa data, il prodotto deve essere smaltito.

Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura vedere paragrafo 6.3.

6.5 natura e contenuto del contenitore

6, 10, 12, 20, 24 o 48 mL di soluzione in un flaconcino (vetro di tipo I) con un tappo di gomma bromobutilica; confezioni da 1, 10 o 20.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Il medicinale deve essere portato a temperatura ambiente o corporea prima dell'uso.

Prima della somministrazione i prodotti devono essere sottoposti a ispezione visiva per escludere la presenza di particolati e di alterazioni del colore.

Soluzioni torbide o con depositi non devono essere utilizzate.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Octapharma Italy S.p.A.

Via Cisanello, 145

56100 Pisa

Italia

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

AIC n. 045996016 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 1 flaconcino in vetro da 6 ml

AIC n. 045996028 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 1 flaconcino in vetro da 10 ml

AIC n. 045996030 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 1 flaconcino in vetro da 12 ml

AIC n. 045996042 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 1 flaconcino in vetro da 20 ml

AIC n. 045996055 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 1 flaconcino in vetro da 24 ml

AIC n. 045996067 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 1 flaconcino in vetro da 48 ml

AIC n. 045996079 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 10 flaconcini in vetro da 6 ml

AIC n. 045996081 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 10 flaconcini in vetro da 10 ml

AIC n. 045996093 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 10 flaconcini in vetro da 12 ml

AIC n. 045996105 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 10 flaconcini in vetro da 20 ml

AIC n. 045996117 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 10 flaconcini in vetro da 24 ml

AIC n. 045996129 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 10 flaconcini in vetro da 48 ml

AIC n. 045996131 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 20 flaconcini in vetro da 6 ml

AIC n. 045996143 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 20 flaconcini in vetro da 10 ml

AIC n. 045996156 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 20 flaconcini in vetro da 12 ml

AIC n. 045996168 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 20 flaconcini in vetro da 20 ml

AIC n. 045996170 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 20 flaconcini in vetro da 24 ml

AIC n. 045996182 – „165 mg/ml soluzione iniettabile“ 20 flaconcini in vetro da 48 ml

9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione

06/2019

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