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Farmaci contenenti principio attivo Cinnarizina, associazioni

La cinnarizina è un principio attivo appartenente alla classe dei farmaci antistaminici e calcio-antagonisti, ampiamente utilizzato nel trattamento di diverse patologie legate al sistema circolatorio e vestibolare. In Italia, la cinnarizina è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche, sia come monoterapia che in associazione con altri principi attivi.

La cinnarizina agisce principalmente attraverso due meccanismi d'azione: bloccando i recettori H1 dell'istamina e inibendo l'ingresso del calcio nelle cellule muscolari lisce vascolari. Questa duplice azione le conferisce proprietà vasodilatatrici periferiche, antiemetica e antivertiginosa.

Le principali indicazioni terapeutiche della cinnarizina riguardano il trattamento delle vertigini di origine periferica (come la malattia di Menière), le sindromi da insufficienza cerebrovascolare (come l'arteriosclerosi cerebrale) e le affezioni vasculopatiche periferiche (come l'acrocianosi). La cinnarizina può essere utilizzata anche nella prevenzione delle cinetosi, ovvero il malessere causato dal movimento durante viaggi in auto, aereo o nave.

In Italia, la prevalenza delle patologie vestibolari è stimata intorno al 5% della popolazione adulta. Le vertigini rappresentano una delle cause più frequenti di consultazione medica nel nostro Paese: si stima che circa il 20% degli italiani ne soffra almeno una volta nella vita. Per quanto riguarda le sindromi da insufficienza cerebrovascolare, l'incidenza annuale in Italia è di circa 250 casi ogni 100.000 abitanti.

La cinnarizina viene somministrata per via orale, generalmente sotto forma di compresse o capsule. La posologia varia a seconda dell'indicazione terapeutica e della gravità della patologia: in genere, si consiglia un dosaggio compreso tra 25 e 75 mg al giorno, suddiviso in due o tre somministrazioni giornaliere. La durata del trattamento può variare da poche settimane a diversi mesi, a seconda della risposta del paziente e delle raccomandazioni del medico curante.

La cinnarizina è generalmente ben tollerata dalla maggior parte dei pazienti. Tuttavia, come per tutti i farmaci, possono verificarsi effetti collaterali. Tra i più comuni si segnalano sonnolenza, secchezza delle fauci e disturbi gastrointestinali (come nausea e dispepsia). In rari casi, la cinnarizina può causare reazioni allergiche cutanee o alterazioni della funzionalità epatica.

È importante sottolineare che la cinnarizina può interagire con altri farmaci e sostanze: ad esempio, l'assunzione concomitante di sedativi o alcool può potenziare l'effetto sedativo della cinnarizina stessa. Inoltre, il suo uso è controindicato nei pazienti affetti da malattie epatiche gravi o ipersensibilità nota al principio attivo.

In Italia, la cinnarizina è disponibile anche in associazione con altri principi attivi, come la betahistina e il ginkgo biloba. Queste combinazioni sono state studiate per potenziare l'efficacia terapeutica della cinnarizina nel trattamento delle vertigini e delle sindromi da insufficienza cerebrovascolare. Tuttavia, è importante ricordare che l'uso di farmaci in associazione deve essere sempre valutato attentamente dal medico curante, in base alle specifiche esigenze del paziente e al profilo di sicurezza dei singoli principi attivi.

In conclusione, la cinnarizina rappresenta un farmaco di comprovata efficacia nel trattamento delle vertigini e delle affezioni vasculopatiche periferiche. La sua disponibilità in diverse formulazioni e associazioni ne fa uno strumento terapeutico versatile per il medico e il paziente italiano. Tuttavia, come per tutti i farmaci, è fondamentale seguire le indicazioni del medico curante riguardo alla posologia, alla durata del trattamento e alle eventuali interazioni con altri farmaci o sostanze.

Farmaci contenenti principio attivo Cinnarizina, associazioni