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Farmaci contenenti principio attivo ANIDULAFUNGINA

L'anidulafungina è un principio attivo appartenente alla classe degli echinocandini, una categoria di farmaci antifungini utilizzati per il trattamento delle infezioni fungine invasive. Questo principio attivo è stato approvato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel 2006 e, da allora, è stato impiegato con successo nella terapia delle infezioni micotiche gravi.

L'anidulafungina agisce inibendo la sintesi del glucano, un componente essenziale della parete cellulare dei funghi. In particolare, questo farmaco si lega alla sotto-unità Fks1p della β-(1,3)-D-glucano sintasi, enzima responsabile della produzione del glucano. L'inibizione di questo enzima porta ad un indebolimento della parete cellulare fungina e alla morte dell'organismo infettante.

Il profilo farmacocinetico dell'anidulafungina è caratterizzato da una rapida distribuzione nei tessuti e da una lunga emivita terminale. Il farmaco viene somministrato per via endovenosa ed ha una biodisponibilità pressoché completa. La sua eliminazione avviene principalmente attraverso la degradazione non enzimatica a livello epatico.

L'anidulafungina è indicata per il trattamento delle candidiasi invasive in pazienti adulti non neutropenici e per il trattamento empirico delle febbri neutropeniche sospette o documentate come causate da funghi in pazienti adulti con neoplasie ematologiche o sottoposti a trapianto di cellule staminali emopoietiche. Inoltre, è utilizzata nel trattamento delle aspergillosi invasive in pazienti adulti non responsivi o intolleranti ad altri antifungini.

In Italia, le infezioni fungine invasive rappresentano un problema di salute pubblica rilevante, soprattutto nei pazienti immunocompromessi e nei pazienti ospedalizzati. Secondo i dati disponibili, la candidiasi invasiva è la forma più comune di infezione fungina, con una prevalenza stimata tra il 5% e il 10% dei casi di sepsi nosocomiale. L'aspergillosi invasiva è meno frequente ma altrettanto grave e può colpire fino al 20% dei pazienti affetti da leucemia acuta mieloide.

L'efficacia dell'anidulafungina nel trattamento delle candidiasi invasive è stata dimostrata in numerosi studi clinici randomizzati e controllati. In uno studio condotto su 245 pazienti adulti con candidiasi invasiva, l'anidulafungina ha mostrato una risposta globale positiva nel 75,6% dei casi, risultando non inferiore al fluconazolo (un altro antifungino comunemente utilizzato). Un altro studio ha evidenziato che l'anidulafungina è efficace anche nelle forme di candidiasi refrattarie o resistenti ad altri farmaci antifungini.

Per quanto riguarda il trattamento empirico delle febbri neutropeniche sospette o documentate come causate da funghi, l'anidulafungina si è dimostrata efficace ed ha mostrato un profilo di sicurezza simile a quello della caspofungina (un altro echinocandino). Tuttavia, la sua efficacia nel trattamento delle aspergillosi invasive è stata valutata solo in studi osservazionali e necessita di ulteriori conferme.

L'anidulafungina è generalmente ben tollerata dai pazienti. Gli effetti collaterali più comuni includono reazioni al sito di iniezione, cefalea, nausea e rash cutaneo. Raramente, l'anidulafungina può causare epatotossicità e alterazioni della funzionalità epatica.

In conclusione, l'anidulafungina rappresenta un'opzione terapeutica efficace e sicura per il trattamento delle infezioni fungine invasive in Italia. La sua azione specifica sulla parete cellulare dei funghi ne fa un farmaco particolarmente utile nei pazienti con candidiasi invasiva o febbri neutropeniche sospette o documentate come causate da funghi. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per confermare la sua efficacia nel trattamento delle aspergillosi invasive.

Farmaci contenenti principio attivo ANIDULAFUNGINA