Riassunto delle caratteristiche del prodotto - RANITIDINA GIT
1. denominazione del medicinale
2. composizione qualitativa e quantitativa
Una compressa contiene
Principio attivo :ranitidina cloridrato 83,7 mg pari a ranitidina 75 mg
Per gli eccipienti: vedi 6.1
3. forma farmaceutica
Compresse rivestite con film
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Trattamento sintomatico dei disturbi digestivi da iperacidità e pirosi gastrica.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Adulti e ragazzi di età superiore a 16 anni
Assumere una compressa, quando si avvertono i sintomi, sia di giorno che di notte.
Nella maggior parte dei pazienti è sufficiente il trattamento con 1 o 2 compresse al giorno. Possono essere assunte fino a 4 compresse nelle 24 ore.
Non è necessario assumere le compresse con il cibo.
I pazienti devono essere informati di consultare il proprio Medico o il farmacista se i sintomi persistono o peggiorano dopo 14 giorni.
Bambini
Non è raccomandato l’impiego del prodotto nei bambini di età inferiore ai 16 anni.
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
4.4 speciali avvertenze e precauzioni per l’uso
Il trattamento con un antagonista H2-istaminico può mascherare i sintomi associati al carcinoma dello stomaco e può ritardarne perciò la diagnosi.
La ranitidina viene eliminata per via renale, pertanto i livelli plasmatici del farmaco sono aumentati in pazienti con grave insufficienza renale. In tali pazienti l’impiego del prodotto non è appropriato.
Documento reso disponibile da AIFA il 31/01/2021
Secondo rare segnalazioni, la ranitidina potrebbe favorire il verificarsi di attacchi di porfiria acuta. Pertanto dovrebbe essere evitata la somministrazione in pazienti con anamnesi di porfiria acuta.
Prima di assumere il prodotto i seguenti pazienti devono consultare il medico :
– pazienti con grave insufficienza renale e/o epatica;
– pazienti sottoposti a regolare controllo medico;
– pazienti che assumono altri farmaci;
– pazienti di mezza età o più anziani che presentino sintomi dispeptici di recente insorgenza o da poco modificati;
– pazienti con perdita di peso non intenzionale che s’accompagna a sintomi dispeptici;
– pazienti a rischio di sviluppare ulcera o affetti in precedenza da ulcera peptica (per esempio pazienti che assumono farmaci antinfiammatori non steroidei)
4.5 interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
La ranitidina non inibisce, a dosi terapeutiche, il citocromo epatico P450. Quindi la ranitidina a dosi terapeutiche standard, non potenzia l’azione dei farmaci che vengono inattivati da tale enzima, inclusi diazepam, lidocaina, fenitoina, propanololo, teofillinae warfarin. Se si somministrano alte dosi di sucralfato (2 g) contemporaneamente a ranitidina, l’assorbimento di quest’ultima può essere ridotto. Tale effetto non si verifica se il sucralfato viene assunto a distanza di 2 ore.
4.6 gravidanza e allattamento
I dati disponibili sono insufficienti per valutare i possibili rischi dell’impiego di ranitidina in donne in gravidanza o che allattino. La ranitidina attraversa la barriera placentare e viene anche escreta nel latte materno, tuttavia la rilevanza clinica di questo dato non è chiara. Pertanto il prodotto non deve essere assunto in gravidanza od in corso di allattamento senza consultare un medico.
4.7 effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari
I dati disponibili relativamente agli effetti sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari sono insufficienti. Tuttavia, il paziente dovrà essere informato che, sia pure in casi rari, il farmaco può provocare l’insorgenza di vertigini.
4.8 effetti indesiderati
I seguenti eventi sono stati segnalati nel corso degli studi clinici o della terapia abituale di pazienti trattati con ranitidina. In molti di questi casi non è stata definita la correlazione con la terapia con ranitidina.
Si possono verificare variazioni transitorie e reversibili dei test di funzionalità epatica. Vi sono state segnalazioni occasionali di epatite (epatocellulare, coslestatica o mista) con o senza ittero, normalmente reversibili. Raramente è stata segnalata pancreatite acuta.
Si sono verificate in alcuni pazienti leucopenia e trombocitopenia reversibili.
Sono stati segnalati rari casi di pancitopenia talvolta accompagnata da ipoplasia o aplasia midollare e di agranulocitosi.
Sono state osservate raramente reazioni di ipersensibilità (ad es. orticaria, febbre e shock anafilattico). Queste reazioni si sono verificate talvolta dopo una dose singola orale o parenterale.
In un numero molto limitato di pazienti sono state riportate cefalea, a volte grave e vertigini. Specie in pazienti gravemente ammalati e/o anziani sono stati segnalati rari casi di confusione mentale reversibile, depressione e allucinazioni.
Sono stati segnalati rari casi di rash, bradicardia ed alcuni casi di aritmia quali ad esempio blocco atrio-ventricolare ed ipotensione.
Risultano rare segnalazioni di offuscamento reversibile della vista, attribuibili ad alterazione dell’accomodazione.
Vi sono state alcune segnalazioni di ginecomastia in uomini che assumevano ranitidina, senza interferenze clinicamente significative con le funzioni endocrine o delle gonadi. E’ stato segnalato rash cutaneo, inclusi rari casi indicativi di eritema multiforme lieve. Raramente sono stati riportati sintomi muscoloscheletrici quali artralgia e mialgia.
4.9 sovradosaggio
La ranitidina possiede un’attività farmacologia molto specifica per cui non sono attesi problemi particolari a seguito di sovradosaggio del farmaco. Nel trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison sono state somministrate dosi fino a 6 g al giorno, senza effetti indesiderati.
Se del caso, deve essere praticata un’appropriata terapia sintomatica e di supporto. Se necessario, si può ricorrere all’emodialisi per eliminare la ranitidina dal plasma.
5. proprieta’ farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
La ranitidina è un antagonista specifico dei recettori H2 istaminici ad azione rapida. Inibisce la secrezione acida gastrica basale e stimolata, riducendo sia il volume che il contenuto acido e di pepsina della secrezione.
La ranitidina possiede una lunga durata d’azione: una singola dose di 75 mg sopprime in maniera efficace la secrezione acida gastrica fino a 12 ore. Studi clinici hanno dimostrato che il prodotto determina un sollievo della sintomatologia fino ad un massimo di 12 ore.
5.2 proprietà farmacocinetiche
La biodisponibilità della ranitidina è circa il 50%. A seguito di somministrazione orale di una dose di 75 mg le concentrazioni plasmatiche al picco sono dell’ordine di 236270 ng/ml e vengono raggiunte normalmente entro 2–3 ore.
Le concentrazioni di ranitidina nel plasma sono proporzionali alla dose fino a 300 mg.
La ranitidina non viene ampiamente metabolizzata e l’eliminazione avviene principalmente per secrezione tubulare. L’emivita di eliminazione è di 2 –3 ore.
In studi condotti con ranitidina 150 mg marcata con trizio, il 93% di una dose endovenosa veniva escreta con le urine ed il 5% nelle feci; il 60–70% della dose orale veniva escreta con le urine ed il 26% nelle feci.
L’analisi condotta su urine escrete nelle prime 24 ore successive alla somministrazione, ha mostrato che il 70% della dose endovenosa ed il 35% della dose orale viene eliminata immodificata. Il metabolismo della ranitidina è simile sia dopo somministrazione orale che endovenosa : circa il 6% della dose è escreto nelle urine come-N-ossido, il 2% come S-ossido, il 2% come demetilranitidina l’1–2% come analogo acido furoico.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Gli studi di tossicità acuta e cronica sono stati condotti su topi, ratti, conigli e cani, sia per via orale che parenterale, senza dimostrare alcun tipo di rischio tossicologico.
In particolare nella tossicità acuta nel topo e nel ratto la DL50 per somministrazione endovenosa è dell’ordine di 75 mg/kg, mentre per via orale dosi fino a 1000 mg/Kg non si sono dimostrate letali.
Nella tossicità cronica, dosi molto elevate di ranitidina (fino a 2000 mg/Kg/die) somministrate a topi per tutto il periodo della loro vita, e dosi fino a 450 mg/Kg/die per periodi fino a 1 anno somministrate nei cani, non hanno dimostrato alcun segno di tossicità sui vari organi ed apparati studiati.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 lista degli eccipienti
Cellulosa microcristallina, magnesio stearato, metilidrossipropilcellulosa, titanio biossido.
6.2 incompatibilità
Non pertinente
6.3 validità
3 anni
6.4 speciali precauzioni per la conservazione
Conservare nel contenitore originale. Non conservare al di sopra di 25°C
6.5 natura e capacità del contenitore
Blister di alluminio; confezione da 10 compresse
6.6 Istruzioni per l’uso
Nessuna particolare istruzione per l’uso
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
1. denominazione del medicinale
2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVAUna compressa rivestita con film da 150 mg contiene:
principio attivo: ranitidina cloridrato 167,4 mg pari a ranitidina 150 mg
Eccipienti: metilidrossipropilcellulosa
Una compressa rivestita con film da 300 mg contiene:
principio attivo: ranitidina cloridrato 334,80 mg pari a ranitidina 300 mg
Eccipienti metilidrossipropilcellulosa
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compresse rivestite con film
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Ulcera duodenale, ulcera gastrica benigna, incluse quelle associate al trattamento con farmaci antiinfiammatori non steroidei, ulcera recidivante, ulcera post-operatoria, esofagite da reflusso, sindrome di Zollinger-Ellison.
La ranitidina è anche indicata in quelle condizioni come la gastrite o la duodenite quando associate a ipersecrezione acida.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Adulti (inclusi gli anziani) / Adolescenti (di età pari o superiore ai 12 anni)
La dose abituale è di 300 mg al giorno.
150 mg alla mattina e 150 mg alla sera.
Nei pazienti con ulcera gastrica o duodenale può essere somministrata in alternativa 300 mg, in un’unica somministrazione, alla sera prima di coricarsi. Inoltre nelle seguenti situazioni: pazienti portatori di ulcere di grandi dimensione e/o forti fumatori e nell’esofagite peptica severa, può essere utile aumentare la posologia fino a 600 mg al giorno, ritornando appena possibile allo schema posologico standard e sotto diretto controllo del medico.
Nella profilassi dell’emorragia da ulcera da stress in pazienti gravi o dell’emorragia ricorrente in pazienti affetti da ulcera peptica sanguinante, i pazienti in corso di terapia con ranitidina per via parenterale considerati ancora a rischio, non appena riprende l’alimentazione per bocca, possono essere trattati con RANITIDINA GIT compresse 150 mg due volte al giorno.
Ulcera duodenale, ulcera gastrica, ulcera recidivante, ulcera post-operatoria.
La dose giornaliera raccomandata di 300 mg per un periodo di 4 settimane è in grado di guarire la maggior parte delle ulcere. Se necessario il trattamento può essere prolungato fino a 6 – 8 settimane.
Documento reso disponibile da AIFA il 31/01/2021
In caso di ulcere conseguenti a trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) e/o nel caso fosse necessaria la prosecuzione della terapia con tali farmaci, il dosaggio raccomandato è di 300 mg per 8 settimane. Può essere necessario protrarre il trattamento fino a 12 settimane.
In caso di pazienti portatori di ulcere di grandi dimensioni e/o forti fumatori, può essere maggiormente utile la somministrazione di 300 mg, due volte al giorno.
Nei pazienti in cui, dopo la risposta positiva alla terapia a breve termine, è desiderabile mantenere l’effetto sulla secrezione gastrica, particolarmente in quelli con tendenza a recidive degli episodi ulcerosi, può essere adottata una terapia di mantenimento di 150 mg alla sera.
Nei pazienti già in trattamento con 600 mg al giorno, può essere utile iniziare la terapia di mantenimento con una posologia di 300 mg alla sera per un periodo di 8 – 12 settimane, proseguendo successivamente con la dose standard.
Il fumo è associato ad una più elevata incidenza della recidiva dell’ulcera. Pertanto si deve consigliare ai pazienti fumatori di abbandonare tale abitudine; qualora ciò non avvenga, la dose di mantenimento di 300 mg alla sera offre una protezione addizionale rispetto alla dose standard di 150 mg.
La terapia di mantenimento (150 mg e 300 mg per via orale alla sera) deve essere prescritta dal medico ed eseguita sotto il suo controllo.
Esofagite da reflusso
La dose giornaliera raccomandata nella malattia da reflusso esofageo è di 300 mg/die, suddivisa in due somministrazioni da 150 mg, per un periodo di 8 settimane.
Nell’esofagite peptica moderata-severa, la posologia può essere aumentata a 600 mg/die, suddivisa in due-quattro somministrazioni, fino a 12 settimane, sotto il diretto controllo del medico, ritornando appena possibile alla posologia standard.
Nel trattamento a lungo termine, per la prevenzione della recidiva, la dose raccomandata è di 150 mg due volte al giorno.
Sindrome di Zollinger-Ellison
La dose giornaliera è di 450 mg (cioè 150 mg 3 volte al giorno) aumentabile se necessario a 600900 mg (RANITIDINA GIT 300 mg 2–3 compresse al giorno).
Emorragie del tratto gastro-intestinale superiore
Il trattamento orale è di 300 mg al giorno.
Qualora la terapia orale non fosse immediatamente possibile, il trattamento può essere iniziato con ranitidina soluzione iniettabile e proseguito con terapia orale (300 mg al giorno per il tempo necessario).
Premedicazione in anestesia
A quei pazienti che rischino di sviluppare una sindrome da aspirazione acida (sindrome di Mendelson) può essere somministrata una dose orale di 150 mg 2 ore prima dell’induzione dell’anestesia generale e, preferibilmente, anche una dose da 150 mg la sera precedente. Può essere adottata anche la via di somministrazione parenterale.
Ulcera da stress
Nella prevenzione e trattamento delle ulcere da stress in pazienti gravi la dose giornaliera raccomandata è di 300 mg.
Qualora le condizioni del paziente non permettano la somministrazione orale il trattamento può essere iniziato con ranitidina soluzione iniettabile e proseguito poi con la terapia orale.
Pazienti con insufficienza renale
Documento reso disponibile da AIFA il 31/01/2021
Nei pazienti con grave riduzione della funzionalità renale (clearance della creatinina inferiore a 50 ml/min), si verifica un accumulo di ranitidina con conseguente aumento delle concentrazioni plasmatiche. Si raccomanda che la dose giornaliera in tali pazienti sia di 150 mg da assumersi alla sera.
Le compresse devono essere ingerite intere : evitare di dividere le compresse e di conservarne una metà per la successiva somministrazione.
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego
In pazienti quali anziani, soggetti con patologie polmonari croniche, diabetici, o immunocompromessi, può esserci un aumento del rischio di sviluppare polmonite acquisita in comunità. Un ampio studio epidemiologico ha mostrato un incremento del rischio di sviluppare polmonite acquisita in comunità nei pazienti ancora in corso di trattamento con antagonisti dei recettori H2 rispetto a quelli che avevano interrotto il trattamento, con un aumento del rischio relativo aggiustato osservato pari a 1.82% (95% IC, 1.26 – 2,64).
Carcinoma gastrico
Prima di iniziare la terapia con ranitidina nell’ulcera gastrica, deve essere esclusa la sua possibile natura maligna poiché è stato riscontrato che il trattamento con un antagonista H2-istaminico tipo di farmaci allevia i sintomi associati al carcinoma dello stomaco e ne ritarda perciò la diagnosi.
Malattie renali
La ranitidina viene eliminata per via renale e pertanto i livelli plasmatici del farmaco risultano aumentati nei pazienti con insufficienza renale grave.
Il dosaggio deve essere modificato come riportato sopra (vedere sezione 4.2).
Specialmente in caso di trattamenti prolungati in pazienti anziani ed in quelli con anamnesi di ulcera peptica, in terapia con FANS, deve essere esercitato un controllo medico regolare sugli effetti terapeutici e su eventuali effetti collaterali riscontrati.
Recidive della sintomatologia obiettiva e soggettiva possono verificarsi sia dopo la sospensione dell'assunzione del farmaco, sia durante il trattamento di mantenimento a lungo termine a dosaggio inferiore a quello pieno. Posologia e durata della somministrazione devono essere sempre stabilite dal medico tenendo presente che di solito i sintomi scompaiono prima che si sia avuta cicatrizzazione dell'ulcera.
La somministrazione di ranitidina, come tutti gli inibitori degli H2 recettori, favorisce lo sviluppo batterico intragastrico per diminuzione dell’acidità gastrica.
Secondo rare segnalazioni la ranitidina potrebbe favorire il verificarsi di attacchi acuti di Porfiria. Pertanto dovrebbe essere evitata la somministrazione in pazienti con anamnesi di Porfiria.
4.5 interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Le interazioni si verificano attraverso vari meccanismi, che includono:
1-Inibizione del sistema di ossigenasi a funzione mista legato al citocromo epatico P450:
la ranitidina alle dosi terapeutiche usuali non potenzia l’azione dei farmaci che vengono inattivati da tale sistema enzimatico, quali diazepam, lidocaina, fenitoina, propranololo e teofillina.
Sono stati riferiti casi di alterazione del tempo di protrombina con anticoagulanti cumarinici (ad esempio warfarin). A causa del ristretto indice terapeutico, si raccomanda un attento monitoraggio
Documento reso disponibile da AIFA il 31/01/2021
degli aumenti e delle riduzioni del tempo di protrombina durante il trattamento concomitante con ranitidina.
2-Competizione per la secrezione tubulare renale:
La ranitidina, essendo parzialmente eliminata tramite il sistema cationico, può influenzare la clearance di altri farmaci eliminati per questa via. Alte dosi di ranitidina (ad esempio quelle usate nel trattamento della sindrome di Zollinger-Ellison) possono ridurre l’escrezione di procainamide e N-acetilprocainamide; ciò comporta un aumento dei livelli plasmatici di questi farmaci.
3-Alterazione del pH gastrico
La biodisponibilità di alcuni farmaci può essere influenzata. Ciò può dar luogo sia ad un aumento dell’assorbimento (ad esempio triazolam, midazolam, glipizide), che ad una riduzione dell’assorbimento (ad esempio ketoconazolo, atazanavir, delaviridina, gefitnib).
Non c’è evidenza di interazione tra ranitidina e amoxicillina e metronidazolo.
L’assorbimento della ranitidina può risultare diminuita se vengono somministrate contemporaneamente alte dosi (2 g ) di sucralfato, idrossido di magnesio o d’alluminio. Questo effetto non si verifica se tali sostanze vengono somministrate dopo un’intervallo di 2 ore.
4.6 gravidanza e allattamento
La ranitidina attraversa la barriera placentare e si trova nel latte materno, pertanto non va somministrata durante la gravidanza e l’allattamento, se non nei casi, a giudizio e sotto il diretto controllo del medico, di assoluta necessità.
4.7 effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari
Qualora, durante la terapia, si notassero stordimento, sonnolenza o vertigini, evitare di guidare o di operare sui macchinari o comunque svolgere attività che richiedano pronta vigilanza.
4.8 effetti indesiderati
4.8 effetti indesideratiPer la classificazione della frequenza degli effetti indesiderati è stata adottata la seguente convenzione: molto comune (>1/10), comune (>1/100, <1/10), non comune (>1/1000, <1/100), raro (>1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10000).
Le frequenze degli eventi avversi sono state stimate in base ai dati di segnalazione spontanea successivamente all’immissione in commercio.
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Molto raro: modifiche, in genere reversibili, nella conta delle cellule ematiche (leucopenia, trombocitopenia). Agranulocitosi o pancitopenia talvolta accompagnata da ipoplasia o aplasia midollare.
Disturbi del sistema immunitario:
Raro: reazioni di ipersensibilità (orticaria, dermatite bollosa, eczemi, edema angioneurotico, febbre, broncospasmo, ipotensione, dolore toracico e eosinofilia).
Molto raro: shock anafilattico.
I suddetti eventi sono stati riportati successivamente alla somministrazione di una singola dose.
Disturbi psichiatrici:
Molto raro: confusione mentale reversibile, depressione, allucinazioni ed agitazione.
I suddetti eventi sono stati riportati soprattutto in pazienti con affezioni gravi, in pazienti anziani e nei nefropatici. In tali evenienze occorre sospendere la somministrazione.
Patologie del sistema nervoso:
Documento reso disponibile da AIFA il 31/01/2021
Molto raro: cefalea (a volte grave), vertigini, sonnolenza, insonnia e movimenti involontari reversibili.
Patologie dell’occhio:
Molto raro: offuscamento reversibile della vista.
Sono stati riportati alcuni casi di offuscamento della vista attribuibile ad alterazione dell’accomodazione.
Patologie cardiache:
Molto raro: come con gli altri H2-antagonisti vi sono stati rari casi di bradicardia, tachicardia, palpitazioni, extrasistoli, blocco atrio-ventricolare e stato di shock.
Patologie vascolari:
Molto raro: vasculite.
Patologie gastrointestinali:
Molto raro: pancreatite acuta, diarrea, vomito
Non comuni: dolori addominali, costipazione, nausea, (questi sintomi aumentano maggiormente nel trattamento continuato)
Patologie epato-biliari:
Raro: modifiche transitorie e reversibili dei test di funzionalità epatica.
Molto raro: epatite in genere reversibile (epatocellulare, colestatica o mista) con o senza ittero.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Raro: rash cutaneo.
Molto raro: eritema multiforme, alopecia.
Patologie del sistema muscolo-scheletrico e del tessuto connettivo:
Molto raro: sintomatologie a carico dell’apparato muscolo-scheletrico quali artralgia e mialgia.
Patologie renali e urinarie:
Molto raro: nefrite interstiziale acuta.
Raro: aumento della creatinina plasmatica (che si normalizza nel trattamento continuato).
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella:
Molto raro: impotenza reversibile ed alterazione della libido. Alterazioni a carico della mammella (come ginecomastia e galattorrea).
La sicurezza di ranitidina è stata valutata in bambini di età compresa tra 0 e 16 anni con patologie acido-correlate ed è stata generalmente ben tollerata, con un profilo di eventi avversi simile a quello degli adulti. Sono disponibili dati limitati sulla sicurezza a lungo termine, in particolare relativamente alla crescita ed allo sviluppo.
4.9 sovradosaggio
4.9 sovradosaggioIn caso di sovradosaggio ricorrere alle abituali misure per rimuovere il materiale non assorbito dal tratto gastrointestinale e, se necessario, si può ricorrere all’emodialisi per eliminare la ranitidina dal plasma. Tenere sotto osservazione il paziente e praticare una terapia di supporto.
5. PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE
5. PROPRIETA’ FARMACOLOGICHEDocumento reso disponibile da AIFA il 31/01/2021
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: farmaco per il trattamento dell'ulcera peptica e della malattia da reflusso gastroesofageo. Antagonisti dei recettori H2.
Codice ATC: A02BA02
Gli studi sperimentali eseguiti hanno dimostrato che la ranitidina è un potente selettivo antagonista competitivo dell’istamina a livello dei recettori H2.
La ranitidina presenta un’affinità particolarmente elevata verso i recettori H2-gastrici e risulta particolarmente potente nell’inibire l’ipersecrezione gastrica indotta da tutta una serie di secretagoghi nel ratto e nel cane.
Ciò appare di particolare rilevanza poiché la sostanza in esame ha nella sua struttura un anello furanico invece dell’anello imidazolico ritenuto finora essenziale per l‘attività H2-bloccante.
Inoltre l’inibizione della secrezione acida gastrica non è causata da una riduzione dell’irrorazione ematica della mucosa gastrica; anzi il rapporto fra flusso sanguigno della mucosa e secrezione acida aumenta durante l’inibizione della secrezione. La sostanza in esame ha dimostrato una notevole efficacia antiulcera sia gastrica che duodenale nei numerosi modelli sperimentali con cui è stata valutata.
L’efficacia della sostanza è stata dimostrata non solo per via orale, via che si reputa di elezione, ma anche per via endovenosa ed intramuscolare.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Due-tre ore dopo la somministrazione per via orale di 150 mg di ranitidina si ottengono picchi ematici di 440–545 ng/ml. L’emivita di eliminazione è di circa 2,5 ore.
L’assorbimento della ranitidina non è significativamente compromessa dalla concomitante somministrazione di cibo. La principale via di escrezione è rappresentata dalla urine (filtrazione glomerulare e secrezione tubulare).
La clearance renale è pari a circa 410 ml/min.
Gli studi condotti somministrando per via orale ranitidina marcata 14C nel ratto e nel cane consentono di affermare che :
– la ranitidina è un farmaco bene assorbito nel ratto e nel cane;
– viene completamente eliminata tramite le urine e la bile;
– viene escreta in gran parte come tale, mentre una aliquota minore viene metabolizzata conducendo all’N-ossido, al sulfossido e al demetilderivato.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Gli studi di tossicità acuta e cronica sono stati condotti su topi, ratti, conigli e cani, sia per via orale che parenterale, senza dimostrare alcun tipo di rischio tossicologico.
In particolare nella tossicità acuta nel topo e nel ratto la DL50 per somministrazione endovenosa è dell’ordine di 75 mg/kg, mentre per via orale dosi fino a 1000 mg/Kg non si sono dimostrate letali. Nella tossicità cronica, dosi molto elevate di ranitidina (fino a 2000 mg/Kg/die) somministrate a topi per tutto il periodo della loro vita, e dosi fino a 450 mg/Kg/die per periodi fino a 1 anno somministrate nei cani, non hanno dimostrato alcun segno di tossicità sui vari organi ed apparati studiati.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 lista degli eccipienti
RANITIDINA GIT 150 mg compresse
Cellulosa microcristallina, magnesio stearato, metilidrossipropilcellulosa, macrogol 6000, titanio biossido.
RANITIDINA GIT 300 mg compresse
Cellulosa microcristallina, magnesio stearato, metilidrossipropilcellulosa, macrogol 6000, titanio biossido.
6.2 incompatibilità
Non pertinente
6.3 validità
3 anni
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Conservare nel contenitore originale. Non conservare a temperatura superiore ai 25°C
6.5 natura e capacità del contenitore
Blister di alluminio; confezione da 20 compresse
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercioS.F. Group srl, via Tiburtina 1143 – 00156 Roma
8. NUMERI DI AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
8. NUMERI DI AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIORANITIDINA GIT 150 mg compresse rivestite con film AIC 035332028
RANITIDINA GIT 300 mg compresse rivestite con film AIC 035332030