Il Sirolimus è un farmaco immunosoppressore appartenente al gruppo ATC L04AA10. Viene utilizzato per prevenire il rigetto di organi trapiantati, in particolare reni e fegato.
In Italia, il Sirolimus è stato approvato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel 2002 e viene commercializzato con il nome commerciale di Rapamune.
Secondo le statistiche, nel 2019 sono stati trapiantati in Italia circa 3.000 reni e 1.000 fegati. Il Sirolimus viene utilizzato come terapia immunosoppressiva in oltre il 20% dei casi di trapianto di rene e nel 10% dei casi di trapianto di fegato.
Il farmaco agisce bloccando la proliferazione delle cellule T, che sono responsabili della risposta immunitaria del corpo contro gli organi trapiantati. In questo modo, il Sirolimus aiuta a prevenire il rigetto dell'organo trapiantato senza compromettere l'immunità generale del paziente.
Il dosaggio del Sirolimus dipende dalle caratteristiche individuali del paziente e dalla tipologia di organo trapiantato. In genere, la terapia con Sirolimus viene associata ad altri farmaci immunosoppressori per aumentare l'efficacia della terapia e ridurre gli effetti collaterali.
Tra gli effetti collaterali più comuni del Sirolimus si segnalano: iperlipidemia (aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi), ipertensione arteriosa, edema periferico (gonfiore alle gambe), disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), infezioni e reazioni allergiche.
In caso di effetti collaterali gravi o persistenti, è importante contattare il medico curante per valutare la necessità di modificare la terapia.
In conclusione, il Sirolimus rappresenta un'importante opzione terapeutica per prevenire il rigetto degli organi trapiantati. Tuttavia, come tutti i farmaci immunosoppressori, può causare effetti collaterali e richiede una corretta gestione da parte del medico curante.