Abiraterone è un farmaco utilizzato nel trattamento del cancro alla prostata resistente alla castrazione. Appartiene al gruppo ATC L02BX03.
Il meccanismo d'azione di Abiraterone consiste nell'inibire la produzione di androgeni, ormoni che stimolano la crescita delle cellule tumorali della prostata. Questo farmaco agisce bloccando l'enzima CYP17A1, responsabile della sintesi di androgeni sia a livello delle ghiandole surrenali che del tumore stesso.
In Italia, il cancro alla prostata rappresenta il tumore più comune tra gli uomini e rappresenta circa il 20% dei tumori diagnosticati. Secondo le statistiche, nel 2020 sono stati diagnosticati circa 38.000 nuovi casi di cancro alla prostata in Italia.
Abiraterone è stato approvato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel 2011 e può essere utilizzato in combinazione con prednisone o prednisolone nei pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione che hanno già ricevuto chemioterapia a base di docetaxel o sono inadatti a tale trattamento.
In uno studio clinico condotto su pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione, Abiraterone ha dimostrato un aumento significativo della sopravvivenza globale rispetto al placebo. Inoltre, questo farmaco ha mostrato una riduzione del dolore associato al cancro e un miglioramento della qualità della vita dei pazienti.
Come tutti i farmaci, Abiraterone può causare effetti collaterali, tra cui ipertensione, edema periferico, insufficienza cardiaca congestizia e alterazioni del fegato. È importante che i pazienti sottoposti a trattamento con Abiraterone siano monitorati regolarmente dal proprio medico curante per valutare la comparsa di eventuali effetti indesiderati.
In conclusione, Abiraterone rappresenta una valida opzione terapeutica per i pazienti affetti da carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione. Grazie al suo meccanismo d'azione innovativo e ai risultati positivi ottenuti negli studi clinici, questo farmaco ha dimostrato di poter migliorare la sopravvivenza globale e la qualità della vita dei pazienti affetti da questa patologia.