Inotuzumab ozogamicin è un farmaco antitumorale che viene utilizzato per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta (LLA) a cellule B. Questo farmaco appartiene alla classe degli anticorpi monoclonali coniugati con sostanze citotossiche.
In Italia, la LLA rappresenta circa il 25% di tutte le leucemie acute e colpisce principalmente i bambini e i giovani adulti. Inotuzumab ozogamicin è stato approvato dall'Agenzia Europea dei Medicinali nel 2017 per il trattamento della LLA recidivante o refrattaria negli adulti.
Il farmaco agisce legandosi ai recettori CD22 presenti sulla superficie delle cellule tumorali, inducendo l'internalizzazione del complesso anticorpo-sostanza citotossica all'interno delle cellule. La sostanza citotossica, una volta all'interno delle cellule tumorali, induce la morte cellulare attraverso l'inibizione della sintesi proteica.
In uno studio clinico di fase III condotto su pazienti adulti affetti da LLA recidivante o refrattaria, Inotuzumab ozogamicin ha dimostrato un tasso di risposta completa del 80%, rispetto al 29% del gruppo di controllo che ha ricevuto una terapia standard. Inoltre, il tempo medio di sopravvivenza senza progressione della malattia è stato significativamente maggiore nel gruppo trattato con Inotuzumab ozogamicin rispetto al gruppo di controllo.
Tuttavia, come tutti i farmaci antitumorali, Inotuzumab ozogamicin può causare effetti collaterali. I più comuni sono la neutropenia (riduzione dei globuli bianchi), la trombocitopenia (riduzione delle piastrine) e l'anemia (riduzione dei globuli rossi). Inoltre, il farmaco può causare reazioni avverse a livello del fegato e della coagulazione del sangue.
In conclusione, Inotuzumab ozogamicin rappresenta una valida opzione terapeutica per i pazienti adulti affetti da LLA recidivante o refrattaria. Tuttavia, è importante che il farmaco venga somministrato sotto stretta supervisione medica a causa dei possibili effetti collaterali.