Il metotrexato è un farmaco antineoplastico e immunosoppressore, ampiamente utilizzato nel trattamento di diverse patologie oncologiche, autoimmuni e infiammatorie. In Italia, il metotrexato è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche, tra cui compresse orali e soluzioni iniettabili.
Il principio attivo del metotrexato agisce come antagonista del folato, interferendo con la sintesi degli acidi nucleici e delle proteine essenziali per la crescita e la proliferazione cellulare. Il farmaco inibisce l'enzima diidrofolato reduttasi (DHFR), responsabile della conversione del diidrofolato in tetraidrofolato. Quest'ultimo è un cofattore essenziale per la sintesi degli acidi nucleici e delle proteine coinvolte nella replicazione cellulare.
Nel campo oncologico, il metotrexato viene impiegato nel trattamento di diversi tipi di tumori solidi e ematologici. Tra questi si annoverano il carcinoma della mammella, del polmone, della testa e del collo, l'osteosarcoma, il linfoma non-Hodgkin e la leucemia linfoblastica acuta. Il farmaco può essere somministrato sia come monoterapia che in combinazione con altri agenti chemioterapici.
Nelle malattie autoimmuni ed infiammatorie croniche come l'artrite reumatoide o la psoriasi a placche, il metotrexato viene utilizzato a dosaggi inferiori rispetto a quelli impiegati nella terapia antitumorale. In queste patologie, il farmaco agisce come immunosoppressore, riducendo la risposta immunitaria e l'infiammazione.
In Italia, secondo i dati disponibili, il metotrexato è tra i farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARDs) più prescritti per il trattamento dell'artrite reumatoide. Inoltre, è utilizzato anche nel trattamento di altre patologie autoimmuni come la spondilite anchilosante e l'idradenite suppurativa.
La somministrazione del metotrexato può essere effettuata per via orale o parenterale. La scelta della via di somministrazione dipende dalla patologia da trattare e dalle condizioni cliniche del paziente. Nel caso dell'artrite reumatoide, ad esempio, la somministrazione orale è spesso preferita per la sua praticità e facilità d'uso. Tuttavia, in alcuni pazienti con malassorbimento intestinale o intolleranza gastrointestinale al farmaco può essere necessario ricorrere alla somministrazione parenterale.
Il metotrexato presenta un ampio spettro di effetti collaterali che possono variare da lievi a gravi a seconda della dose impiegata e della durata del trattamento. Tra gli effetti indesiderati più comuni si annoverano nausea, vomito, diarrea, stomatiti e alterazioni delle funzioni epatiche. Effetti collaterali più gravi possono includere mielosoppressione (riduzione della produzione di cellule del sangue), nefrotossicità (danno renale) ed epatotossicità (danno epatico).
A causa del potenziale rischio di tossicità, il metotrexato deve essere somministrato con cautela e sotto stretto controllo medico. Prima dell'inizio del trattamento, è importante valutare attentamente la funzionalità renale, epatica e del midollo osseo del paziente. Durante la terapia, è necessario monitorare periodicamente questi parametri per individuare tempestivamente eventuali segni di tossicità.
In conclusione, il metotrexato è un farmaco versatile e ampiamente utilizzato nel trattamento di diverse patologie oncologiche ed autoimmuni in Italia. Tuttavia, a causa della sua potenziale tossicità, è fondamentale che la somministrazione avvenga sotto stretta supervisione medica e con un adeguato monitoraggio dei parametri clinici e biochimici del paziente.