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Farmaci contenenti principio attivo Ferro (III) proteinsuccinilato ()

Il ferro (III) proteinsuccinilato è un composto chimico utilizzato come integratore di ferro per il trattamento dell'anemia sideropenica, una condizione caratterizzata dalla carenza di ferro nell'organismo. Questo principio attivo si presenta come una polvere di colore marrone scuro e si caratterizza per la sua solubilità in acqua. In Italia, il ferro (III) proteinsuccinilato è disponibile sotto forma di capsule, compresse e soluzioni orali.

L'anemia sideropenica è una delle forme più comuni di anemia a livello globale e in Italia. Secondo le statistiche, circa il 20% delle donne in età fertile soffre di anemia da carenza di ferro nel nostro Paese. Questa condizione può essere causata da diversi fattori, tra cui una dieta povera di ferro, perdite ematiche croniche o acute e malassorbimento intestinale.

Il ferro è un elemento essenziale per l'organismo umano poiché svolge un ruolo fondamentale nella sintesi dell'emoglobina, la proteina responsabile del trasporto dell'ossigeno nel sangue. Una carenza di ferro può portare a sintomi quali stanchezza, debolezza muscolare, pallore cutaneo e difficoltà respiratorie.

Il principio attivo del ferro (III) proteinsuccinilato agisce aumentando i livelli di ferro nell'organismo attraverso l'integrazione diretta del minerale nella dieta quotidiana. A differenza degli altri composti contenenti ferro comunemente utilizzati negli integratori alimentari, il proteinsuccinilato di ferro (III) presenta una maggiore biodisponibilità e una minore incidenza di effetti collaterali a livello gastrointestinale.

Il ferro (III) proteinsuccinilato viene assorbito nel tratto gastrointestinale, principalmente a livello duodenale, attraverso un processo di trasporto attivo. Una volta assorbito, il ferro viene trasportato nel sangue legandosi alla transferrina, una proteina specifica che ne facilita il trasporto alle cellule target. In particolare, il ferro viene utilizzato per la sintesi dell'emoglobina nei globuli rossi e per la produzione di mioglobina nelle cellule muscolari.

Il dosaggio del ferro (III) proteinsuccinilato varia in base all'età, al sesso e alle condizioni cliniche del paziente. Generalmente, si consiglia un dosaggio giornaliero compreso tra 40 e 100 mg di ferro elementare per gli adulti e tra 20 e 40 mg per i bambini. Tuttavia, è importante seguire le indicazioni del medico o del farmacista prima di assumere questo integratore.

Gli effetti collaterali associati all'assunzione di ferro (III) proteinsuccinilato sono generalmente lievi e transitori. Tra i più comuni si annoverano disturbi gastrointestinali quali nausea, vomito, dolore addominale e stitichezza o diarrea. In rari casi possono verificarsi reazioni allergiche cutanee come rash o prurito.

È importante sottolineare che l'integrazione con ferro (III) proteinsuccinilato deve essere effettuata solo in caso di carenza documentata di ferro e sotto stretto controllo medico. Un eccesso di ferro può infatti essere tossico per l'organismo e causare danni a livello epatico, cardiaco e endocrino.

In conclusione, il ferro (III) proteinsuccinilato rappresenta una valida opzione terapeutica per il trattamento dell'anemia sideropenica in Italia. Grazie alla sua elevata biodisponibilità e al suo profilo di sicurezza favorevole, questo principio attivo è indicato per la correzione della carenza di ferro sia negli adulti che nei bambini. Tuttavia, è fondamentale seguire le raccomandazioni del medico o del farmacista riguardo al dosaggio appropriato e alla durata del trattamento.

Farmaci contenenti principio attivo Ferro (III) proteinsuccinilato ()