Il Candesartan è un principio attivo appartenente alla classe dei farmaci noti come antagonisti dei recettori dell'angiotensina II (ARB). Questi farmaci sono comunemente utilizzati nel trattamento dell'ipertensione arteriosa e della malattia renale nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. In Italia, il Candesartan è disponibile in diverse formulazioni e dosaggi, ed è commercializzato con vari nomi di marca.
Il sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) svolge un ruolo fondamentale nella regolazione della pressione sanguigna. L'angiotensina II, un ormone vasoattivo, è uno dei principali mediatori del RAAS e agisce attraverso due tipi di recettori: AT1 e AT2. Il Candesartan agisce selettivamente sui recettori AT1, bloccando l'azione dell'angiotensina II e portando ad una riduzione della pressione arteriosa.
Il meccanismo d'azione del Candesartan si basa sulla sua capacità di antagonizzare l'effetto dell'angiotensina II sui recettori AT1 presenti nella muscolatura liscia vascolare, nel cuore e nei reni. Ciò porta ad una vasodilatazione periferica, riducendo la resistenza vascolare sistemica e abbassando la pressione arteriosa. Inoltre, il Candesartan riduce la secrezione di aldosterone da parte delle cellule glomerulose del surrene, diminuendo così la ritenzione idrica ed il volume ematico.
Il profilo farmacocinetico del Candesartan è caratterizzato da un'assorbimento rapido e completo dopo somministrazione orale. La biodisponibilità assoluta varia tra il 15% e il 40%, mentre la concentrazione plasmatica massima (Cmax) viene raggiunta entro 3-4 ore dalla somministrazione. Il legame alle proteine plasmatiche è elevato, superiore al 99%, principalmente con l'albumina. Il Candesartan subisce un metabolismo minimo nel fegato, dando origine ad un metabolita inattivo, il candesartan acido. L'emivita di eliminazione del farmaco è di circa 9 ore e l'eliminazione avviene principalmente attraverso la via renale.
Il Candesartan è indicato per il trattamento dell'ipertensione essenziale negli adulti e nei bambini dai 6 anni di età in poi. È anche utilizzato nel trattamento della malattia renale nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 con proteinuria persistente, al fine di ritardare la progressione della malattia renale. Inoltre, il Candesartan può essere impiegato nella terapia dell'insufficienza cardiaca cronica con ridotta frazione d'eiezione ventricolare sinistra, in associazione con altri farmaci specifici per questa condizione.
Il dosaggio del Candesartan deve essere individualizzato in base alla risposta clinica del paziente e alle sue condizioni generali. In genere, si inizia con una dose bassa che viene successivamente aumentata fino a raggiungere l'effetto terapeutico desiderato. È importante monitorare regolarmente la pressione arteriosa e la funzionalità renale durante il trattamento con Candesartan, in particolare nei pazienti con insufficienza renale o cardiaca.
Il Candesartan è generalmente ben tollerato, ma come tutti i farmaci può causare effetti collaterali. Gli effetti avversi più comuni associati al suo utilizzo includono cefalea, vertigini, ipotensione ortostatica e alterazioni della funzionalità renale. In rari casi, il Candesartan può causare angioedema, una reazione allergica potenzialmente grave che richiede un intervento medico immediato.
In conclusione, il Candesartan è un principio attivo efficace e sicuro nel trattamento dell'ipertensione arteriosa e della malattia renale nei pazienti affetti da diabete di tipo 2. Il suo meccanismo d'azione si basa sull'antagonismo selettivo dei recettori AT1 dell'angiotensina II, portando ad una riduzione della pressione arteriosa e ad un miglioramento della funzionalità cardiovascolare e renale.