L'aprepitant è un principio attivo utilizzato nel trattamento della nausea e del vomito indotti dalla chemioterapia. Questo farmaco appartiene alla classe dei neurochinina-1 (NK1) antagonisti del recettore, che agiscono bloccando l'azione della sostanza P, un neurotrasmettitore coinvolto nella trasmissione del segnale di nausea e vomito al cervello.
In Italia, l'aprepitant è disponibile sotto forma di capsule orali e soluzione iniettabile. Le capsule orali sono commercializzate con il nome di Emend®, mentre la soluzione iniettabile viene venduta come Ivemend®. Entrambi i prodotti sono prescritti dai medici per prevenire la nausea e il vomito associati alla chemioterapia altamente emetogena (cioè che provoca forti reazioni di nausea e vomito) o moderatamente emetogena.
L'aprepitant viene utilizzato in combinazione con altri farmaci antiemetici, come i serotoninergici antagonisti del recettore 5-HT3 (come ondansetron o granisetron) e corticosteroidi (come desametasone), per fornire una protezione più completa contro la nausea e il vomito indotti dalla chemioterapia.
Il meccanismo d'azione dell'aprepitant consiste nel blocco selettivo dei recettori NK1 presenti nel sistema nervoso centrale. La sostanza P si lega a questi recettori per trasmettere il segnale di nausea e vomito al cervello. Inibendo l'azione della sostanza P, l'aprepitant riduce efficacemente la sensazione di nausea e la comparsa del vomito nei pazienti sottoposti a chemioterapia.
Il dosaggio dell'aprepitant varia in base alla forma farmaceutica e alle esigenze del paziente. Nella terapia con capsule orali, il trattamento viene generalmente iniziato con una dose di 125 mg assunta un'ora prima della chemioterapia, seguita da una dose di 80 mg al giorno per i successivi due giorni. Per la soluzione iniettabile, la dose raccomandata è di 150 mg somministrata per via endovenosa 30 minuti prima della chemioterapia.
L'aprepitant è generalmente ben tollerato dalla maggior parte dei pazienti. Tuttavia, come tutti i farmaci, può causare effetti collaterali. Gli effetti indesiderati più comuni associati all'uso dell'aprepitant includono stanchezza, vertigini, mal di testa e perdita di appetito. In alcuni casi, possono verificarsi reazioni allergiche gravi o problemi epatici.
È importante che i pazienti informino il medico curante se stanno assumendo altri farmaci oltre all'aprepitant, poiché questo principio attivo può interagire con alcuni medicinali e alterarne l'efficacia o aumentarne gli effetti collaterali. Ad esempio, l'aprepitant può ridurre l'efficacia dei contraccettivi ormonali e aumentare il rischio di sanguinamento nei pazienti che assumono anticoagulanti come warfarin.
In Italia, l'utilizzo dell'aprepitant è soggetto a prescrizione medica e rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale per la prevenzione della nausea e del vomito indotti dalla chemioterapia. Il farmaco è stato approvato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel 2003, dopo che studi clinici hanno dimostrato la sua efficacia e sicurezza nel trattamento di questa condizione.
In conclusione, l'aprepitant rappresenta un'opzione terapeutica importante per i pazienti sottoposti a chemioterapia altamente o moderatamente emetogena, in quanto contribuisce a migliorare la qualità della vita durante il trattamento oncologico. La sua azione selettiva sui recettori NK1 ne fa un farmaco efficace e ben tollerato nella maggior parte dei casi. Tuttavia, è fondamentale che i pazienti seguano attentamente le indicazioni del medico curante riguardo al dosaggio e alle eventuali interazioni con altri farmaci assunti contemporaneamente all'aprepitant.