L'albumina è una proteina plasmatica di origine naturale, prodotta principalmente dal fegato. Essa rappresenta circa il 60% delle proteine totali presenti nel sangue e svolge un ruolo fondamentale nella regolazione della pressione osmotica, nel trasporto di sostanze e nella funzione immunitaria. In questo testo tecnico, verranno analizzate le principali caratteristiche dell'albumina e le sue applicazioni terapeutiche.
La molecola dell'albumina è composta da una singola catena polipeptidica di 585 aminoacidi, con un peso molecolare di circa 66.500 Dalton. La sua struttura tridimensionale presenta numerosi siti di legame per diverse sostanze, tra cui ormoni, acidi grassi liberi, farmaci e altre molecole biologicamente attive. Grazie a questa capacità di legare varie sostanze, l'albumina svolge un ruolo cruciale nel trasporto di queste molecole attraverso il circolo sanguigno.
In condizioni fisiologiche normali, la concentrazione plasmatica dell'albumina varia tra 35 e 50 g/L. Tuttavia, in alcune situazioni patologiche come malnutrizione proteica, insufficienza epatica o renale cronica e infiammazione sistemica acuta o cronica (ad esempio nell'artrite reumatoide), i livelli plasmatici dell'albumina possono diminuire significativamente.
In ambito clinico-terapeutico, l'albumina viene utilizzata principalmente come soluzione per infusione endovenosa per correggere l'ipovolemia (diminuzione del volume di sangue circolante) e l'ipoproteinemia (bassi livelli di proteine nel sangue). Le soluzioni di albumina disponibili sul mercato contengono generalmente albumina umana purificata al 5% o al 20-25%, ottenuta da plasma umano attraverso processi di frazionamento e purificazione.
In Italia, l'utilizzo dell'albumina è regolamentato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), che ne monitora la prescrizione e la distribuzione. Secondo i dati disponibili, il consumo di albumina in Italia è in costante aumento negli ultimi anni, con una crescita del 4,2% tra il 2017 e il 2018. Questo trend può essere attribuito all'invecchiamento della popolazione e all'aumento delle patologie croniche che richiedono un supporto terapeutico con albumina.
Le principali indicazioni per l'uso dell'albumina includono: shock ipovolemico, ustioni gravi, edema cerebrale acuto, sindrome nefrosica e ascite refrattaria. Inoltre, l'albumina viene utilizzata come veicolo per alcuni farmaci ad alto peso molecolare o liposolubili che necessitano di un trasporto specifico nel circolo sanguigno.
Nonostante i suoi numerosi benefici terapeutici, l'utilizzo dell'albumina non è privo di effetti collaterali o controindicazioni. Tra gli effetti indesiderati più comuni si annoverano reazioni allergiche o anafilattoidi, febbre, brividi, nausea e cefalea. Inoltre, l'infusione di albumina è controindicata in pazienti con ipersensibilità nota all'albumina stessa o a uno dei suoi eccipienti, nonché in pazienti con insufficienza cardiaca congestizia o edema polmonare.
In conclusione, l'albumina è una proteina plasmatica essenziale per il mantenimento dell'equilibrio osmotico e il trasporto di sostanze nel sangue. Le sue applicazioni terapeutiche sono numerose e spaziano dalla correzione dell'ipovolemia alla veicolazione di farmaci specifici. Tuttavia, è importante valutare attentamente i benefici e i rischi associati al suo impiego in ambito clinico, tenendo conto delle possibili controindicazioni ed effetti collaterali.