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ZOLMITRIPTAN SANOFI - riassunto delle caratteristiche del prodotto

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Riassunto delle caratteristiche del prodotto - ZOLMITRIPTAN SANOFI

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

Zolmitriptan Sanofi 2,5 mg compresse orodispersibili

2. composizione qualitativa e quantitativa

Ogni compressa orodispersibile contiene 2,5 mg di zolmitriptan.

Eccipiente con effetti noti: ogni compressa contiene 2,5 mg di aspartame (E951).

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Compressa orodispersibile

Compressa non rivestita bianca o biancastra, rotonda, con bordo smussato e piatto, di 6,4 ± 0,3 mm di diametro, con ‘2.5’ impresso su un lato e liscia sull’altro lato.

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

Zolmitriptan Sanofi è indicato per il trattamento acuto della cefalea emicranica, con o senza aura. Zolmitriptan Sanofi non è indicato per la profilassi dell’emicrania.

4.2 posologia e modo di somministrazione

Posologia

La dose raccomandata è 2,5 mg di zolmitriptan. È consigliabile che Zolmitriptan Sanofi sia assunto il prima possibile dopo l’insorgenza dell’emicrania, ma è efficace anche se assunto in un momento successivo.

Se i sintomi dell’emicrania si ripresentano entro 24 ore dalla risposta iniziale, è possibile assumere una seconda dose. Se è necessaria una seconda dose, questa non deve essere assunta entro 2 ore dalla dose iniziale. Se un paziente non risponde alla prima dose, è improbabile che una seconda dose sarà di giovamento nello stesso attacco.

Se un paziente non ottiene un sollievo soddisfacente con 2,5 mg di zolmitriptan, per gli attacchi successivi possono essere considerate dosi pari a 5 mg di zolmitriptan.

L’assunzione totale giornaliera non deve superare i 10 mg. Non devono essere assunte più di 2 dosi nell’arco di 24 ore.

Popolazioni speciali:

Pazienti di età superiore ai 65 anni

La sicurezza e l’efficacia di Zolmitriptan Sanofi nei pazienti di età superiore ai 65 anni non sono state stabilite. L’uso di Zolmitriptan Sanofi negli anziani non è quindi raccomandato.

Pazienti con insufficienza epatica

Il metabolismo di zolmitriptan è ridotto nei pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafo 5.2). Per i pazienti con insufficienza epatica moderata o grave si raccomanda una dose massima di 5 mg di zolmitriptan

Documento reso disponibile da AIFA il 19/04/2019

nelle 24 ore. Tuttavia, non è richiesto alcun aggiustamento della dose per i pazienti con lieve insufficienza epatica.

Pazienti con insufficienza renale

Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio in pazienti con una clearance della creatinina superiore a 15 ml/min (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

Interazioni che richiedono aggiustamento della dose (vedere paragrafo 4.5)

Per i pazienti che assumono inibitori delle monoamminoossidasi A (MAO-A), si raccomanda una dose massima di 5 mg nelle 24 ore.

Si raccomanda una dose massima di 5 mg di zolmitriptan nelle 24 ore nei pazienti che assumono cimetidina.

Si raccomanda una dose massima di 5 mg di zolmitriptan nelle 24 ore nei pazienti che assumono inibitori specifici del CYP 1A2, come fluvoxamina e chinoloni (ad es. ciprofloxacina).

Bambini (meno di 12 anni d’età)

La sicurezza e l’efficacia di zolmitriptan nei bambini non sono state valutate. L’uso di Zolmitriptan Sanofi nei bambini non è quindi raccomandato.

Adolescenti (12 – 17 anni d’età)

L’efficacia di zolmitriptan non è stata dimostrata in uno studio clinico controllato con placebo per pazienti di età compresa tra i 12 e i 17 anni. L’uso delle compresse di Zolmitriptan Sanofi negli adolescenti non è quindi raccomandato.

Modo di somministrazione

La compressa orodispersibile non ha bisogno di essere assunta con liquidi; la compressa orodispersibile si scioglie rapidamente quando viene posta sulla lingua e viene inghiottita con la saliva del paziente. La compressa orodispersibile può essere usata in situazioni in cui non sono disponibili liquidi. Le compresse orodispersibili possono essere vantaggiose anche per i pazienti che soffrono di nausea e non riescono a bere durante un attacco di emicrania, oppure per i pazienti che non amano inghiottire le comuni compresse. Tuttavia, con le compresse orodispersibili può verificarsi un ritardo nell’assorbimento di zolmitriptan che potrebbe ritardare l’inizio dell’azione.

4.3 controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipertensione moderata o grave e lieve ipertensione non controllata. Anamnesi di infarto miocardico o di cardiopatia ischemica. Pazienti con sintomi o segni compatibili con cardiopatia ischemica.Vasos­pasmo coronarico/angina di Prinzmetal. Vasculopatia periferica. Anamnesi di evento cerebrovascolare (cerebrovascular accident, CVA) o di attacco ischemico transitorio (transient ischaemic attack, TIA). Somministrazione concomitante di zolmitriptan con ergotamina o derivati dell’ergotamina (incluso il metisergide) o altri agonisti del recettore 5-HT1B/1D (ad es. sumatriptan, naratriptan). Clearance della creatinina inferiore a 15 ml/min.

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4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego

Zolmitriptan Sanofi deve essere usato solo ove sia stata stabilita una chiara diagnosi di emicrania. Così come per le altre terapie per l’emicrania acuta, prima di trattare la cefalea nei pazienti non precedentemente diagnosticati come emicranici, e in emicranici che presentano sintomi atipici, occorre prestare attenzione ad escludere altre condizioni neurologiche potenzialmente gravi. Zolmitriptan Sanofi non è indicato per l’uso nell’emicrania emiplegica, basilare o oftalmoplegica. Emorragia cerebrale, emorragia subaracnoidea, ictus, e altri eventi cerebrovascolari sono stati segnalati in pazienti trattati con agonisti dei recettori 5HT 1B/1D. Si segnala che i soggetti emicranici possono essere a rischio di determinati eventi cerebrovascolari.

Zolmitriptan non deve essere somministrato a pazienti con sindrome di Wolff-Parkinson-White sintomatica o aritmie associate ad altre vie accessorie della conduzione cardiaca.

In casi molto rari, così come con altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D, sono stati segnalati vasospasmo, angina pectoris e infarto miocardico. Zolmitriptan Sanofi non deve essere somministrato a pazienti con fattori di rischio per cardiopatia ischemica (ad es. fumo, ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fattori ereditari) senza una previa valutazione cardiovascolare (vedere paragrafo 4.3). Occorre prestare particolare attenzione alle donne in post-menopausa e agli uomini con più di 40 anni con questi fattori di rischio. Queste valutazioni, tuttavia, potrebbero non identificare tutti i pazienti con cardiopatie e, in casi molto rari, sono insorti eventi cardiaci gravi in pazienti senza malattie cardiovascolari sottostanti.

Così come con altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D, sono stati segnalati senso di pesantezza, oppressione o tensione sopra la regione precordiale (vedere paragrafo 4.8) dopo la somministrazione di zolmitriptan. Se compaiono dolore toracico o sintomi indicativi di una patologia cardiaca ischemica, non devono essere assunte ulteriori dosi di zolmitriptan finché non sia stata effettuata un’adeguata valutazione medica.

Così come con altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D, sono stati segnalati aumenti transitori della pressione sanguigna sistemica in pazienti con o senza anamnesi di ipertensione; molto raramente questi incrementi della pressione sanguigna sono stati associati ad eventi clinici significativi. Non superare la dose di zolmitriptan raccomandata.

Così come con altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D, vi sono state rare segnalazioni di anafilassi/reazioni anafilattoidi in pazienti trattati con zolmitriptan.

L’uso prolungato di qualsiasi analgesico per la cefalea potrebbe peggiorarla. Se si verifica o si sospetta questa situazione, occorre consultare il medico e sospendere il trattamento. La diagnosi di cefalea da abuso di farmaci deve essere sospettata nei pazienti che hanno cefalea frequente o quotidiana malgrado (o a causa di) uso regolare di farmaci per la cefalea.

Con l’uso combinato di triptani e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (Selective Serotonin Reuptake Inhibitors, SSRI) e inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (Serotonin Norepinephrine Reuptake Inhibitors, SNRI) è stata segnalata sindrome serotoninergica. La sindrome serotoninergica è una condizione potenzialmente letale, e può includere segni e sintomi quali: alterazioni dello stato mentale (ad es. agitazione, allucinazioni, coma), instabilità autonomica, (ad es. tachicardia, pressione arteriosa labile, ipertermia), anomalie neuromuscolari (ad es. iperreflessia, incoordinazione) e/o sintomi gastrointestinali (ad es. nausea, vomito, diarrea). Se il trattamento concomitante con zolmitriptan e un SSRI o un SNRI è giustificato clinicamente, si suggerisce di tenere il paziente sotto adeguata osservazione, in particolare all’inizio del trattamento e in caso di aumenti del dosaggio (vedere paragrafo 4.5).

Gli effetti indesiderati possono essere più comuni durante l’uso concomitante di triptani e preparati erboristici contenenti l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum ).

Non è stato dimostrato che l’assunzione di zolmitriptan, quando questo è somministrato come comuni compresse orali durante l’aura, prevenga la cefalea emicranica; pertanto, [Nome (di fantasia)] deve essere assunto durante la fase di cefalea dell’emicrania.

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Zolmitriptan Sanofi contiene aspartame (E951). L’aspartame contiene una fonte di fenilalanina. Potrebbe essere dannoso per le persone con fenilchetonuria.

4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione

Sono stati effettuati studi d’interazione con caffeina, ergotamina, diidroergotamina, paracetamolo, metoclopramide, pizotifene, fluoxetina, rifampicina e propranololo e non sono state osservate differenze clinicamente rilevanti nella farmacocinetica di zolmitriptan o dei suoi metaboliti attivi.

I dati relativi a soggetti sani suggeriscono che non vi sono interazioni farmacocinetiche o clinicamente significative tra zolmitriptan ed ergotamina, tuttavia, l’aumento del rischio di vasospasmo coronarico è una possibilità teorica e la somministrazione concomitante è controindicata. Si consiglia pertanto di aspettare almeno 24 ore dopo l’uso di preparati contenenti ergotamina prima di somministrare zolmitriptan. Viceversa, si consiglia di aspettare almeno sei ore dopo l’uso di zolmitriptan prima di somministrare un preparato a base di ergotamina (vedere paragrafo 4.3).

A seguito della somministrazione di moclobemide, un inibitore specifico delle MAO–A, è stato osservato un lieve incremento (26%) dell’area sotto la curva (area under the curve, AUC) di zolmitriptan ed un incremento di 3 volte dell’AUC del metabolita attivo. Pertanto, nei pazienti che assumono un inibitore delle MAO–A, si raccomanda un’assunzione massima di 5 mg di zolmitriptan nelle 24 ore. I medicinali non devono essere assunti contemporaneamente se si somministrano dosi di moclobemide superiori a 150 mg due volte al giorno.

Dopo la somministrazione di cimetidina, un inibitore generale del citocromo P450, l’emivita di zolmitriptan è risultata incrementata del 44% e l’AUC aumentata del 48%. Inoltre, l’emivita e l’AUC del metabolita attivo N–demetilato (183C91) sono risultate raddoppiate. Si raccomanda una dose massima di 5 mg di zolmitriptan nelle 24 ore nei pazienti che assumono cimetidina. Sulla base del profilo generale di interazione, non può essere esclusa un’interazione con gli inibitori del citocromo P450 isoenzima CYP1A2. Quindi, con sostanze di questo tipo, come fluvoxamina e antibiotici chinolonici (ad es. ciprofloxacina), è raccomandata la medesima riduzione del dosaggio.

La selegilina (un inibitore delle MAO–B) e la fluoxetina (un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, SSRI) non hanno provocato alcuna interazione farmacocinetica con zolmitriptan. Tuttavia, sono stati segnalati casi isolati di pazienti con sintomi compatibili con la sindrome serotoninergica (inclusi stato mentale alterato, instabilità autonomica e anomalie neuromuscolari) in seguito all’uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o di inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI) e di triptani (vedere paragrafo 4.4).

Analogamente ad altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D, zolmitriptan potrebbe ritardare l’assorbimento di altri medicinali.

Deve essere evitata la somministrazione concomitante di altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1Dnelle 24 ore successive al trattamento con zolmitriptan. Similmente, deve essere evitata la somministrazione di zolmitriptan nelle 24 ore successive all’uso di altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D.

Così come con altri agonisti dei recettori 5HT1B/1D, esiste la possibilità di interazioni dinamiche con il rimedio erboristico erba di San Giovanni (Hypericum perforatum), che potrebbe causare un aumento degli effetti indesiderati.

4.6 fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

La sicurezza di questo medicinale per l’uso in donne in gravidanza non è stata stabilita. La valutazione di studi sperimentali negli animali non indica effetti teratogeni diretti. Tuttavia, alcuni risultati degli studi di embriotossicità hanno suggerito una compromissione della vitalità embrionale. La somministrazione di

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zolmitriptan deve essere presa in considerazione solo se il beneficio atteso per la madre è maggiore di qualsiasi rischio possibile per il feto.

Allattamento

Studi condotti negli animali in allattamento hanno dimostrato l’escrezione di zolmitriptan nel latte. Non vi sono dati relativi all’escrezione di zolmitriptan nel latte materno umano. Pertanto, deve essere adottata cautela quando si intenda somministrare Zolmitriptan Sanofi a donne durante l’allattamento. L’esposizione dei neonati deve essere ridotta al minimo, evitando l’allattamento al seno nelle 24 ore dopo il trattamento.

Fertilità

Non esistono dati che indichino che zolmitriptan possa influire sulla fertilità.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Zolmitriptan Sanofi non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

In un gruppo ridotto di soggetti sani non è stata evidenziata alcuna compromissione significativa delle prestazioni dei test psicomotori con dosi fino a 20 mg di zolmitriptan. Si raccomanda cautela nei pazienti addetti a compiti che richiedono attenzione (ad es. guidare o utilizzare macchinari) in quanto durante un attacco di emicrania si possono manifestare sonnolenza e altri sintomi.

4.8 effetti indesiderati

Le possibili reazioni avverse sono generalmente transitorie, tendono a manifestarsi entro 4 ore dalla somministrazione, il dosaggio ripetuto non ne aumenta la frequenza e si risolvono spontaneamente senza ulteriori trattamenti.

Le seguenti definizioni si riferiscono all’incidenza degli effetti indesiderati: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per sistemi e organi

Frequenza

Effetti indesiderati

Disturbi del sistema immunitario

Raro

Anafilassi/reazioni anafilattoidi

Reazioni di ipersensibilità, tra cui orticaria, angioedema

Patologie del sistema nervoso

Comune

Anomalie o disturbi sensoriali

Capogiri

Cefalea

Iperestesia

Parestesia

Sonnolenza

Sensazione di calore

Patologie cardiache

Comune

Palpitazioni

Non comune

Tachicardia

Molto raro

Angina pectoris Vasospasmo coronarico Infarto miocardico

Patologie vascolari

Non comune

Leggeri aumenti della pressione arteriosa Aumenti transitori della pressione arteriosa sistemica

Patologie gastrointestinali

Comune

Dolore addominale

Secchezza delle fauci

Nausea

Vomito

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Disfagia

Molto raro

Infarto o necrosi gastrointestinale

Eventi ischemici gastrointestinali che si possono presentare come diarrea sanguinolenta o dolore addominale

Colite ischemica

Infarto splenico

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Comune

Debolezza muscolare Mialgia

Patologie renali e urinarie

Non comune

Poliuria

Aumentata frequenza urinaria

Molto raro

Urgenza urinaria

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune

Astenia

Senso di pesantezza, tensione, dolore o pressione alla gola, al collo, agli arti o al torace

Alcuni sintomi possono far parte dell’attacco stesso di emicrania.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite Sito web:

4.9 sovradosaggio

I volontari che ricevevano singole dosi orali da 50 mg hanno manifestato frequentemente sedazione.

L’emivita di eliminazione di zolmitriptan è compresa fra 2,5 e 3 ore (vedere paragrafo 5.2) e pertanto, in caso di sovradosaggio con Zolmitriptan Sanofi , il monitoraggio del paziente deve continuare per almeno 15 ore o finché persistono segni o sintomi.

Non esiste un antidoto specifico per zolmitriptan. In caso di intossicazione grave si raccomandano procedure di terapia intensiva inclusa l’instaurazione ed il mantenimento della pervietà delle vie aeree, il supporto di un’adeguata ossigenazione e ventilazione, il monitoraggio ed il supporto del sistema cardiovascolare.

Non si conosce l’effetto dell’emodialisi o della dialisi peritoneale sulle concentrazioni sieriche di zolmitriptan.

5. proprietà farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: analgesici; preparati antiemicranici; agonisti selettivi della serotonina (5HT1), codice ATC: N02CC03

È stato dimostrato che zolmitriptan è un agonista selettivo dei sottotipi di recettori umani vascolari 5-HT1B e 5-HT1D ricombinanti. Zolmitriptan è un agonista con un’elevata affinità per i recettori 5-HT1B/1De una modesta affinità per i recettori 5-HT1A. Zolmitriptan non possiede affinità significativa (misurata mediante dosaggi del legame di radioligandi) o attività farmacologica nei confronti degli altri sottotipi di recettori 5-HT (5-HT2, 5-HT3, 5-HT4) o nei confronti dei recettori adrenergici, istaminici, muscarinici o dopaminergici.

Documento reso disponibile da AIFA il 19/04/2019

Nei modelli animali, la somministrazione di zolmitriptan causa vasocostrizione nella circolazione arteriosa carotidea. Inoltre, studi sperimentali condotti negli animali suggeriscono che zolmitriptan inibisce l’attività del nervo trigemino sia a livello centrale, sia a livello periferico, con inibizione del rilascio di neuropeptidi (peptide correlato al gene della calcitonina (calcitonin gene related peptide, CGRP), peptide intestinale vasoattivo (vasoactive intestinal peptide, VIP) e Sostanza P).

Negli studi clinici con le comuni compresse di zolmitriptan, l’inizio dell’efficacia si manifesta dopo un’ora, con un incremento dell’efficacia sulla cefalea e su altri sintomi dell’emicrania, quali nausea, fotofobia e fonofobia, osservato fra 2 e 4 ore.

Zolmitriptan, quando è somministrato come comuni compresse orali, è costantemente efficace nell’emicrania con o senza aura e nell’emicrania associata al ciclo mestruale. Non è stato dimostrato che l’assunzione di zolmitriptan, quando questo è somministrato come comuni compresse orali durante l’aura, prevenga la cefalea emicranica; pertanto, Zolmitriptan Sanofi deve essere assunto durante la fase di cefalea dell’emicrania.

Uno studio clinico controllato su 696 adolescenti con emicrania non è riuscito a dimostrare la superiorità di zolmitriptan compresse alle dosi di 2,5 mg, 5 mg e 10 mg rispetto al placebo. L’efficacia non è stata dimostrata.

5.2 proprietà farmacocinetiche

Nell’uomo zolmitriptan viene assorbito rapidamente e bene (almeno al 64%) dopo somministrazione orale delle comuni compresse. La biodisponibilità assoluta media del composto originario è pari a circa il 40%. Vi è un metabolita attivo (183C91, il metabolita N–demetile), anch’esso un agonista del recettore 5-HT1B/1D, che è risultato, nei modelli animali, da 2 a 6 volte più potente di zolmitriptan.

Nei soggetti sani, zolmitriptan somministrato in dose singola ed il suo metabolita attivo, il metabolita N– demetile, presentano una AUC ed una concentrazione plasmatica massima (maximum plasma concentration, Cmax) proporzionali alla dose nell’intervallo di dosi da 2,5 a 50 mg. L’assorbimento di zolmitriptan è rapido nei volontari sani, il 75% della Cmax è raggiunto entro 1 ora, dopodiché le concentrazioni plasmatiche di zolmitriptan vengono mantenute approssimativamente a questo livello fino a 4–5 ore dopo la somministrazione. L’assorbimento di zolmitriptan non è influenzato dalla presenza di cibo. Non vi è stata evidenza di accumulo dopo dosaggi multipli di zolmitriptan. La concentrazione plasmatica di zolmitriptan e dei suoi metaboliti è inferiore nelle prime 4 ore dopo la somministrazione del farmaco durante l’emicrania rispetto ai periodi senza emicrania, indicando un ritardo dell’assorbimento coerente con la riduzione della velocità di svuotamento gastrico osservata durante un attacco di emicrania.

Zolmitriptan viene eliminato principalmente mediante biotrasformazione epatica, – cui segue l’escrezione urinaria dei metaboliti. I metaboliti principali sono tre: l’acido indolacetico (il metabolita principale nel plasma e nelle urine) e gli analoghi N–ossido e N–demetile. Il metabolita N–demetilato è attivo, mentre gli altri non lo sono. Le concentrazioni plasmatiche del metabolita N–demetilato sono pari a circa la metà di quelle del farmaco progenitore, pertanto si può ritenere che contribuisca all’azione terapeutica di zolmitriptan. Più del 60% di una dose orale singola viene escreto nelle urine (principalmente sotto forma del metabolita acido indolacetico) e circa il 30% viene escreto nelle feci, soprattutto come prodotto progenitore immodificato.

Uno studio condotto per valutare l’effetto dell’insufficienza epatica sulla farmacocinetica di zolmitriptan ha dimostrato che l’AUC e la Cmax aumentavano rispettivamente del 94% e del 50% nei pazienti con insufficienza epatica moderata e del 226% e del 47% rispettivamente nei pazienti con grave insufficienza epatica rispetto ai volontari sani. L’esposizione ai metaboliti, incluso il metabolita attivo, era inferiore. Per il metabolita attivo, 183C91, l’AUC e la Cmax si riducevano rispettivamente del 33% e del 44% nei pazienti con insufficienza epatica moderata e dell’82% e del 90% rispettivamente nei pazienti con grave insufficienza epatica.

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L’emivita plasmatica (t½) di zolmitriptan era di 4,7 ore nei volontari sani, di 7,3 ore nei pazienti con insufficienza epatica moderata e di 12 ore in quelli affetti da patologie epatiche gravi. I valori di t½ corrispondenti per il metabolita 183C91 erano rispettivamente 5,7 ore, 7,5 ore e 7,8 ore.

A seguito della somministrazione per via endovenosa, la clearance plasmatica totale media è pari a circa 10 ml/min/kg, di cui un quarto è rappresentato dalla clearance renale. La clearance renale è più elevata della velocità di filtrazione glomerulare, suggerendo una secrezione tubulare renale. Il volume di distribuzione dopo somministrazione endovenosa è pari a 2,4 l/kg. Il legame di zolmitriptan e del metabolita N–demetile con le proteine plasmatiche è basso (circa il 25%). L’emivita di eliminazione media di zolmitriptan va da 2,5 a 3 ore. L’emivita dei suoi metaboliti è simile, suggerendo che la loro eliminazione è un processo limitato dalla velocità di formazione.

La clearance renale di zolmitriptan e di tutti i suoi metaboliti è ridotta (di 7–8 volte) nei pazienti con insufficienza renale da moderata a grave rispetto ai soggetti sani, sebbene l’AUC del composto precursore e del suo metabolita attivo erano solo moderatamente più elevate (rispettivamente 16% e 35%), con un aumento di 1 ora dell’emivita fino a 3–3,5 ore. Questi parametri rientrano nei range osservati nei volontari sani.

La farmacocinetica di zolmitriptan nei soggetti anziani sani era simile a quella dei volontari giovani sani.

Le compresse orodispersibili di zolmitriptan hanno dimostrato di essere bioequivalenti alla comune compressa in termini di AUC e Cmax di zolmitriptan e del suo metabolita attivo 183C91. Dati farmacologici clinici dimostrano che il tmax di zolmitriptan può essere ritardato per la compressa orodispersibile (intervallo da 0,6 a 5 h, media 3 h) rispetto alla comune compressa (intervallo da 0,5 a 3 h, media 1,5 h). Il tmax per il metabolita attivo era simile per entrambe le formulazioni (media 3 h).

5.3. dati preclinici di sicurezza

Effetti preclinici, negli studi di tossicità a dose singola e ripetuta, sono stati osservati solo con esposizioni notevolmente superiori alla massima esposizione nell’uomo.

In base ai risultati degli studi di genotossicità in vitro ed in vivo, non sono presumibili effetti genotossici di zolmitriptan nelle normali condizioni di impiego clinico.

Negli studi di cancerogenicità nel ratto e nel topo non sono stati osservati tumori attinenti all’uso clinico.

Così come con altri agonisti dei recettori di 5HT1B/1D, zolmitriptan si lega alla melanina.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

Mannitolo (E421)

Cellulosa microcristallina

Aspartame (E951)

Sodio croscarmellosa

Silice colloidale anidra

Magnesio stearato (E470b)

Gusto arancio (contiene sostanze aromatizzanti identiche a quelle naturali, preparati aromatizzanti, sostanze aromatizzanti naturali, maltodestrina (mais), gomma arabica (gomma di acacia) (E414), acido ascorbico (E300) e butilidrossianisolo (E320)).

6.2 incompatibilità

6.3 Periodo di validità

6.4 Precauzioni particolari per la conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.

6.5 natura e contenuto del contenitore

Zolmitriptan Sanofi è fornito in blister OPA/Al/PVC/Al.

Dimensione della confezione : 2 compresse orodispersibili

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Sanofi S.p.A.Viale L. Bodio, 37/b – 20158 Milano

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

042623025 – "2,5 mg compresse orodispersibili " 2 compresse in blister opa/al/pvc/al

9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione

Data della prima autorizzazione: 11.02.2015

10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

Documento reso disponibile da AIFA il 19/04/2019

1. denominazione del medicinale

Zolmitriptan Sanofi 2,5 mg compresse rivestite con film

2. composizione qualitativa e quantitativa

Ogni compressa rivestita con film contiene 2,5 mg di zolmitriptan.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Compressa rivestita con film

Compresse rivestite con film, di colore giallo, rotonde, biconvesse, di 7,5 ± 0,3 mm di diametro, con ‘2.5’ impresso su un lato e lisce sull’altro lato.

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

Zolmitriptan Sanofi è indicato per il trattamento acuto della cefalea emicranica, con o senza aura. Zolmitriptan Sanofi non è indicato per la profilassi dell’emicrania.

4.2 posologia e modo di somministrazione

Posologia

La dose raccomandata è 2,5 mg di zolmitriptan. È consigliabile che Zolmitriptan Sanofi sia assunto il prima possibile dopo l’insorgenza dell’emicrania, ma è efficace anche se assunto in un momento successivo.

Se i sintomi dell’emicrania si ripresentano entro 24 ore dalla risposta iniziale, è possibile assumere una seconda dose. Se è necessaria una seconda dose, questa non deve essere assunta entro 2 ore dalla dose iniziale. Se un paziente non risponde alla prima dose, è improbabile che una seconda dose sarà di giovamento nello stesso attacco.

Se un paziente non ottiene un sollievo soddisfacente con 2,5 mg di zolmitriptan, per gli attacchi successivi possono essere considerate dosi pari a 5 mg di zolmitriptan.

L’assunzione totale giornaliera non deve superare i 10 mg. Non devono essere assunte più di 2 dosi nell’arco di 24 ore.

Popolazioni speciali:

Pazienti di età superiore ai 65 anni

La sicurezza e l’efficacia di Zolmitriptan Sanofi nei pazienti di età superiore ai 65 anni non sono state stabilite. L’uso di Zolmitriptan Sanofi negli anziani non è quindi raccomandato.

Pazienti con insufficienza epatica

Documento reso disponibile da AIFA il 19/04/2019

Il metabolismo di zolmitriptan è ridotto nei pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafo 5.2). Per i pazienti con insufficienza epatica moderata o grave si raccomanda una dose massima di 5 mg di zolmitriptan nelle 24 ore. Tuttavia, non è richiesto alcun aggiustamento della dose per i pazienti con lieve insufficienza epatica.

Pazienti con insufficienza renale

Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio in pazienti con una clearance della creatinina superiore a 15 ml/min (vedere paragrafi 4.3 e 5.2).

Interazioni che richiedono aggiustamento della dose (vedere paragrafo 4.5)

Per i pazienti che assumono inibitori delle monoamminoossidasi A (MAO-A), si raccomanda una dose massima di 5 mg nelle 24 ore.

Si raccomanda una dose massima di 5 mg di zolmitriptan nelle 24 ore nei pazienti che assumono cimetidina.

Si raccomanda una dose massima di 5 mg di zolmitriptan nelle 24 ore nei pazienti che assumono inibitori specifici del CYP 1A2, come fluvoxamina e chinoloni (ad es. ciprofloxacina).

Bambini (meno di 12 anni d’età)

La sicurezza e l’efficacia di zolmitriptan nei bambini non sono state valutate. L’uso di Zolmitriptan Sanofi nei bambini non è quindi raccomandato.

Adolescenti (12 – 17 anni d’età)

L’efficacia di zolmitriptan non è stata dimostrata in uno studio clinico controllato con placebo per pazienti di età compresa tra i 12 e i 17 anni. L’uso delle compresse di Zolmitriptan Sanofi negli adolescenti non è quindi raccomandato.

Modo di somministrazione

Zolmitriptan Sanofi deve essere ingerito intero e con un po’ d’acqua.

4.3 controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipertensione moderata o grave e lieve ipertensione non controllata. Anamnesi di infarto miocardico o di cardiopatia ischemica. Pazienti con sintomi o segni compatibili con cardiopatia ischemica. Vasospasmo coronarico/angina di Prinzmetal. Vasculopatia periferica. Anamnesi di evento cerebrovascolare (cerebrovascular accident, CVA) o di attacco ischemico transitorio (transient ischaemic attack, TIA). Somministrazione concomitante di zolmitriptan con ergotamina o derivati dell’ergotamina (incluso il metisergide) o altri agonisti del recettore 5-HT1B/1D (ad es. sumatriptan, naratriptan). Clearance della creatinina inferiore a 15 ml/min.

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4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego

Zolmitriptan Sanofi deve essere usato solo ove sia stata stabilita una chiara diagnosi di emicrania. Così come per le altre terapie per l’emicrania acuta, prima di trattare la cefalea nei pazienti non precedentemente diagnosticati come emicranici, e in emicranici che presentano sintomi atipici, occorre prestare attenzione ad escludere altre condizioni neurologiche potenzialmente gravi. Zolmitriptan Sanofi non è indicato per l’uso nell’emicrania emiplegica, basilare o oftalmoplegica. Gli emicranici possono essere a rischio di alcuni eventi cerebrovascolari. Emorragia cerebrale, emorragia subaracnoidea, ictus, e altri eventi cerebrovascolari sono stati segnalati in pazienti trattati con agonisti dei recettori 5HT1B/1D. Si segnala che i soggetti emicranici possono essere a rischio di determinati eventi cerebrovascolari.

Zolmitriptan non deve essere somministrato a pazienti con sindrome di Wolff-Parkinson-White sintomatica o aritmie associate ad altre vie accessorie della conduzione cardiaca.

In casi molto rari, così come con altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D, sono stati segnalati vasospasmo, angina pectoris e infarto miocardico. Zolmitriptan Sanofi non deve essere somministrato a pazienti con fattori di rischio per cardiopatia ischemica (ad es. fumo, ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fattori ereditari) senza una previa valutazione cardiovascolare (vedere paragrafo 4.3). Occorre prestare particolare attenzione alle donne in post-menopausa e agli uomini con più di 40 anni con questi fattori di rischio. Queste valutazioni, tuttavia, potrebbero non identificare tutti i pazienti con cardiopatie e, in casi molto rari, sono insorti eventi cardiaci gravi in pazienti senza malattie cardiovascolari sottostanti.

Così come con altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D, sono stati segnalati senso di pesantezza, oppressione o tensione sopra la regione precordiale (vedere paragrafo 4.8) dopo la somministrazione di zolmitriptan. Se compaiono dolore toracico o sintomi indicativi di una patologia cardiaca ischemica, non devono essere assunte ulteriori dosi di zolmitriptan finché non sia stata effettuata un’adeguata valutazione medica.

Così come con altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D, sono stati segnalati aumenti transitori della pressione sanguigna sistemica in pazienti con o senza anamnesi di ipertensione; molto raramente questi incrementi della pressione sanguigna sono stati associati ad eventi clinici significativi. Non superare la dose di zolmitriptan raccomandata.

Così come con altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D, vi sono state rare segnalazioni di anafilassi/reazioni anafilattoidi in pazienti trattati con zolmitriptan.

L’uso prolungato di qualsiasi analgesico per la cefalea potrebbe peggiorarla. Se si verifica o si sospetta questa situazione, occorre consultare il medico e sospendere il trattamento. La diagnosi di cefalea da abuso di farmaci deve essere sospettata nei pazienti che hanno cefalea frequente o quotidiana malgrado (o a causa di) uso regolare di farmaci per la cefalea.

Con l’uso combinato di triptani e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (Selective Serotonin Reuptake Inhibitors, SSRI) e inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (Serotonin Norepinephrine Reuptake Inhibitors, SNRI) è stata segnalata sindrome serotoninergica. La sindrome serotoninergica è una condizione potenzialmente letale, e può includere segni e sintomi quali: alterazioni dello stato mentale (ad es. agitazione, allucinazioni, coma), instabilità autonomica, (ad es. tachicardia, pressione arteriosa labile, ipertermia), anomalie neuromuscolari (ad es. iperreflessia, incoordinazione) e/o sintomi gastrointestinali (ad es. nausea, vomito, diarrea). Se il trattamento concomitante con zolmitriptan e un SSRI o un SNRI è

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giustificato clinicamente, si suggerisce di tenere il paziente sotto adeguata osservazione, in particolare all’inizio del trattamento e in caso di aumenti del dosaggio (vedere paragrafo 4.5).

Gli effetti indesiderati possono essere più comuni durante l’uso concomitante di triptani e preparati erboristici contenenti l’erba di San Giovanni (Hypericum perforatum ).

Non è stato dimostrato che l’assunzione di zolmitriptan, quando questo è somministrato come comuni compresse orali durante l’aura, prevenga la cefalea emicranica; pertanto, Zolmitriptan Sanofi deve essere assunto durante la fase di cefalea dell’emicrania.

4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione

Sono stati effettuati studi d’interazione con caffeina, ergotamina, diidroergotamina, paracetamolo, metoclopramide, pizotifene, fluoxetina, rifampicina e propranololo e non sono state osservate differenze clinicamente rilevanti nella farmacocinetica di zolmitriptan o dei suoi metaboliti attivi.

I dati relativi a soggetti sani suggeriscono che non vi sono interazioni farmacocinetiche o clinicamente significative tra zolmitriptan ed ergotamina, tuttavia, l’aumento del rischio di vasospasmo coronarico è una possibilità teorica e la somministrazione concomitante è controindicata. Si consiglia pertanto di aspettare almeno 24 ore dopo l’uso di preparati contenenti ergotamina prima di somministrare zolmitriptan. Viceversa, si consiglia di aspettare almeno sei ore dopo l’uso di zolmitriptan prima di somministrare un preparato a base di ergotamina (vedere paragrafo 4.3).

A seguito della somministrazione di moclobemide, un inibitore specifico delle MAO–A, è stato osservato un lieve incremento (26%) dell’area sotto la curva (area under the curve, AUC) di zolmitriptan ed un incremento di 3 volte dell’AUC del metabolita attivo. Pertanto, nei pazienti che assumono un inibitore delle MAO–A, si raccomanda un’assunzione massima di 5 mg di zolmitriptan nelle 24 ore. I medicinali non devono essere assunti contemporaneamente se si somministrano dosi di moclobemide superiori a 150 mg due volte al giorno.

Dopo la somministrazione di cimetidina, un inibitore generale del citocromo P450, l’emivita di zolmitriptan è risultata incrementata del 44% e l’AUC aumentata del 48%. Inoltre, l’emivita e l’AUC del metabolita attivo N–demetilato (183C91) sono risultate raddoppiate. Si raccomanda una dose massima di 5 mg di zolmitriptan nelle 24 ore nei pazienti che assumono cimetidina. Sulla base del profilo generale di interazione, non può essere esclusa un’interazione con gli inibitori del citocromo P450 isoenzima CYP1A2. Quindi, con sostanze di questo tipo, come fluvoxamina e antibiotici chinolonici (ad es. ciprofloxacina), è raccomandata la medesima riduzione del dosaggio.

La selegilina (un inibitore delle MAO–B) e la fluoxetina (un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina, SSRI) non hanno provocato alcuna interazione farmacocinetica con zolmitriptan. Tuttavia, sono stati segnalati casi isolati di pazienti con sintomi compatibili con la sindrome serotoninergica (inclusi stato mentale alterato, instabilità autonomica e anomalie neuromuscolari) in seguito all’uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) o di inibitori della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (SNRI) e di triptani (vedere paragrafo 4.4).

Analogamente ad altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D, zolmitriptan potrebbe ritardare l’assorbimento di altri medicinali.

Deve essere evitata la somministrazione concomitante di altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D nelle 24 ore successive al trattamento con zolmitriptan. Similmente, deve essere evitata la

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somministrazione di zolmitriptan nelle 24 ore successive all’uso di altri agonisti dei recettori 5-HT1B/1D.

Così come con altri agonisti dei recettori 5HT1B/1D, esiste la possibilità di interazioni dinamiche con il rimedio erboristico erba di San Giovanni (Hypericum perforatum), che potrebbe causare un aumento degli effetti indesiderati.

4.6 fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

La sicurezza di questo medicinale per l’uso in donne in gravidanza non è stata stabilita. La valutazione di studi sperimentali negli animali non indica effetti teratogeni diretti. Tuttavia, alcuni risultati degli studi di embriotossicità hanno suggerito una compromissione della vitalità embrionale. La somministrazione di zolmitriptan deve essere presa in considerazione solo se il beneficio atteso per la madre è maggiore di qualsiasi rischio possibile per il feto.

Allattamento

Studi condotti negli animali in allattamento hanno dimostrato l’escrezione di zolmitriptan nel latte. Non vi sono dati relativi all’escrezione di zolmitriptan nel latte materno umano. Pertanto, deve essere adottata cautela quando si intenda somministrare Zolmitriptan Sanofi a donne durante l’allattamento. L’esposizione dei neonati deve essere ridotta al minimo, evitando l’allattamento al seno nelle 24 ore dopo il trattamento.

Fertilità

Non esistono dati che indichino che zolmitriptan possa influire sulla fertilità.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Zolmitriptan Sanofi non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

In un gruppo ridotto di soggetti sani non è stata evidenziata alcuna compromissione significativa delle prestazioni dei test psicomotori con dosi fino a 20 mg di zolmitriptan. Si raccomanda cautela nei pazienti addetti a compiti che richiedono attenzione (ad es. guidare o utilizzare macchinari) in quanto durante un attacco di emicrania si possono manifestare sonnolenza e altri sintomi.

4.8 effetti indesiderati

Le possibili reazioni avverse sono generalmente transitorie, tendono a manifestarsi entro 4 ore dalla somministrazione, il dosaggio ripetuto non ne aumenta la frequenza e si risolvono spontaneamente senza ulteriori trattamenti.

Le seguenti definizioni si riferiscono all’incidenza degli effetti indesiderati: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

Classificazione per sistemi e organi

Frequenza

Effetti indesiderati

Disturbi del sistema immunitario

Raro

Anafilassi/reazioni anafilattoidi

Reazioni di ipersensibilità, tra cui orticaria, angioedema

Patologie del

Comune

Anomalie o disturbi sensoriali

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sistema nervoso

Capogiri

Cefalea Iperestesia Parestesia Sonnolenza

Sensazione di calore

Patologie cardiache

Comune

Palpitazioni

Non comune

Tachicardia

Molto raro

Angina pectoris Vasospasmo coronarico Infarto miocardico

Patologie vascolari

Non comune

Leggeri aumenti della pressione arteriosa Aumenti transitori della pressione arteriosa sistemica

Patologie gastrointestinali

Comune

Dolore addominale

Secchezza delle fauci

Nausea

Vomito

Disfagia

Molto raro

Infarto o necrosi gastrointestinale Eventi ischemici gastrointestinali che si possono presentare come diarrea sanguinolenta o dolore addominale Colite ischemica

Infarto splenico

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Comune

Debolezza muscolare Mialgia

Patologie renali e urinarie

Non comune

Poliuria

Aumentata frequenza urinaria

Molto raro

Urgenza urinaria

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune

Astenia

Senso di pesantezza, tensione, dolore o pressione alla gola, al collo, agli arti o al torace

Alcuni sintomi possono far parte dell’attacco stesso di emicrania.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette.

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo

4.9 sovradosaggio

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I volontari che ricevevano singole dosi orali da 50 mg hanno manifestato frequentemente sedazione.

L’emivita di eliminazione di zolmitriptan è compresa fra 2,5 e 3 ore (vedere paragrafo 5.2) e pertanto, in caso di sovradosaggio con Zolmitriptan Sanofi , il monitoraggio del paziente deve continuare per almeno 15 ore o finché persistono segni o sintomi.

Non esiste un antidoto specifico per zolmitriptan. In caso di intossicazione grave si raccomandano procedure di terapia intensiva inclusa l’instaurazione ed il mantenimento della pervietà delle vie aeree, il supporto di un’adeguata ossigenazione e ventilazione, il monitoraggio ed il supporto del sistema cardiovascolare.

Non si conosce l’effetto dell’emodialisi o della dialisi peritoneale sulle concentrazioni sieriche di zolmitriptan.

5. proprietà farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: analgesici; preparati antiemicranici; agonisti selettivi della serotonina (5HT1), codice ATC: N02CC03

È stato dimostrato che zolmitriptan è un agonista selettivo dei sottotipi di recettori umani vascolari 5-HT1B e 5-HT1D ricombinanti. Zolmitriptan è un agonista con un’elevata affinità per i recettori 5-HT1B/1D e una modesta affinità per i recettori 5-HT1A. Zolmitriptan non possiede affinità significativa (misurata mediante dosaggi del legame di radioligandi) o attività farmacologica nei confronti degli altri sottotipi di recettori 5-HT (5-HT2, 5-HT3, 5-HT4) o nei confronti dei recettori adrenergici, istaminici, muscarinici o dopaminergici.

Nei modelli animali, la somministrazione di zolmitriptan causa vasocostrizione nella circolazione arteriosa carotidea. Inoltre, studi sperimentali condotti negli animali suggeriscono che zolmitriptan inibisce l’attività del nervo trigemino sia a livello centrale, sia a livello periferico, con inibizione del rilascio di neuropeptidi (peptide correlato al gene della calcitonina (calcitonin gene related peptide, CGRP), peptide intestinale vasoattivo (vasoactive intestinal peptide, VIP) e Sostanza P).

Negli studi clinici con le comuni compresse di zolmitriptan, l’inizio dell’efficacia si manifesta dopo un’ora, con un incremento dell’efficacia sulla cefalea e su altri sintomi dell’emicrania, quali nausea, fotofobia e fonofobia, osservato fra 2 e 4 ore.

Zolmitriptan, quando è somministrato come comuni compresse orali, è costantemente efficace nell’emicrania con o senza aura e nell’emicrania associata al ciclo mestruale. Non è stato dimostrato che l’assunzione di zolmitriptan, quando questo è somministrato come comuni compresse orali durante l’aura, prevenga la cefalea emicranica; pertanto, Zolmitriptan Sanofi deve essere assunto durante la fase di cefalea dell’emicrania.

Uno studio clinico controllato su 696 adolescenti con emicrania non è riuscito a dimostrare la superiorità di zolmitriptan compresse alle dosi di 2,5 mg, 5 mg e 10 mg rispetto al placebo. L’efficacia non è stata dimostrata.

5.2 proprietà farmacocinetiche

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Nell’uomo zolmitriptan viene assorbito rapidamente e bene (almeno al 64%) dopo somministrazione orale delle comuni compresse. La biodisponibilità assoluta media del composto originario è pari a circa il 40%. Vi è un metabolita attivo (183C91, il metabolita N–demetile), anch’esso un agonista del recettore 5-HT1B/1D, che è risultato, nei modelli animali, da 2 a 6 volte più potente di zolmitriptan.

Nei soggetti sani, zolmitriptan somministrato in dose singola ed il suo metabolita attivo, il metabolita N–demetile, presentano una AUC ed una concentrazione plasmatica massima (maximum plasma concentration, Cmax) proporzionali alla dose nell’intervallo di dosi da 2,5 a 50 mg. L’assorbimento di zolmitriptan è rapido nei volontari sani, il 75% della Cmax è raggiunto entro 1 ora, dopodiché le concentrazioni plasmatiche di zolmitriptan vengono mantenute approssimativamente a questo livello fino a 4–5 ore dopo la somministrazione. L’assorbimento di zolmitriptan non è influenzato dalla presenza di cibo. Non vi è stata evidenza di accumulo dopo dosaggi multipli di zolmitriptan. La concentrazione plasmatica di zolmitriptan e dei suoi metaboliti è inferiore nelle prime 4 ore dopo la somministrazione del farmaco durante l’emicrania rispetto ai periodi senza emicrania, indicando un ritardo dell’assorbimento coerente con la riduzione della velocità di svuotamento gastrico osservata durante un attacco di emicrania.

Zolmitriptan viene eliminato principalmente mediante biotrasformazione epatica, – cui segue l’escrezione urinaria dei metaboliti. I metaboliti principali sono tre: l’acido indolacetico (il metabolita principale nel plasma e nelle urine) e gli analoghi N–ossido e N–demetile. Il metabolita N–demetilato è attivo, mentre gli altri non lo sono. Le concentrazioni plasmatiche del metabolita N– demetilato sono pari a circa la metà di quelle del farmaco progenitore, pertanto si può ritenere che contribuisca all’azione terapeutica di zolmitriptan. Più del 60% di una dose orale singola viene escreto nelle urine (principalmente sotto forma del metabolita acido indolacetico) e circa il 30% viene escreto nelle feci, soprattutto come prodotto progenitore immodificato.

Uno studio condotto per valutare l’effetto dell’insufficienza epatica sulla farmacocinetica di zolmitriptan ha dimostrato che l’AUC e la Cmax aumentavano rispettivamente del 94% e del 50% nei pazienti con insufficienza epatica moderata e del 226% e del 47% rispettivamente nei pazienti con grave insufficienza epatica rispetto ai volontari sani. L’esposizione ai metaboliti, incluso il metabolita attivo, era inferiore. Per il metabolita attivo, 183C91, l’AUC e la Cmax si riducevano rispettivamente del 33% e del 44% nei pazienti con insufficienza epatica moderata e dell’82% e del 90% rispettivamente nei pazienti con grave insufficienza epatica.

L’emivita plasmatica (t½) di zolmitriptan era di 4,7 ore nei volontari sani, di 7,3 ore nei pazienti con insufficienza epatica moderata e di 12 ore in quelli affetti da patologie epatiche gravi. I valori di t½ corrispondenti per il metabolita 183C91 erano rispettivamente 5,7 ore, 7,5 ore e 7,8 ore.

A seguito della somministrazione per via endovenosa, la clearance plasmatica totale media è pari a circa 10 ml/min/kg, di cui un quarto è rappresentato dalla clearance renale. La clearance renale è più elevata della velocità di filtrazione glomerulare, suggerendo una secrezione tubulare renale. Il volume di distribuzione dopo somministrazione endovenosa è pari a 2,4 l/kg. Il legame di zolmitriptan e del metabolita N–demetile con le proteine plasmatiche è basso (circa il 25%). L’emivita di eliminazione media di zolmitriptan va da 2,5 a 3 ore. L’emivita dei suoi metaboliti è simile, suggerendo che la loro eliminazione è un processo limitato dalla velocità di formazione.

La clearance renale di zolmitriptan e di tutti i suoi metaboliti è ridotta (di 7–8 volte) nei pazienti con insufficienza renale da moderata a grave rispetto ai soggetti sani, sebbene l’AUC del composto precursore e del suo metabolita attivo erano solo moderatamente più elevate (rispettivamente 16% e

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35%), con un aumento di 1 ora dell’emivita fino a 3–3,5 ore. Questi parametri rientrano nei range osservati nei volontari sani.

La farmacocinetica di zolmitriptan nei soggetti anziani sani era simile a quella dei volontari giovani sani.

5.3. dati preclinici di sicurezza

Effetti preclinici, negli studi di tossicità a dose singola e ripetuta, sono stati osservati solo con esposizioni notevolmente superiori alla massima esposizione nell’uomo.

In base ai risultati degli studi di genotossicità in vitro ed in vivo, non sono presumibili effetti genotossici di zolmitriptan nelle normali condizioni di impiego clinico.

Negli studi di cancerogenicità nel ratto e nel topo non sono stati osservati tumori attinenti all’uso clinico.

Così come con altri agonisti dei recettori di 5HT1B/1D, zolmitriptan si lega alla melanina.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

Nucleo della compressa:

Mannitolo (E421)

Cellulosa microcristallina

Sodio croscarmellosa

Silice colloidale anidra

Magnesio stearato (E470b)

Rivestimento della compressa:

Ipromellosa (E464)

Titanio diossido (E171)

Macrogol 400

Macrogol 8000

Ferro ossido giallo (E172)

6.2 incompatibilità

Non pertinente.

6.3 periodo di validità

2 anni

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.

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6.5 natura e contenuto del contenitore

Zolmitriptan Sanofi è fornito in blister OPA/Al/PVC/Al.

Dimensione della confezione : 2 compresse rivestite con film

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Sanofi S.p.A.

Viale L. Bodio, 37/b – 20158 Milano

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

042623013 – “2,5 mg compresse rivestite con film“, 2 compresse in blister opa/al/pvc/al