Riassunto delle caratteristiche del prodotto - TOLTERODINA MYLAN GENERICS
1.
Tolterodina Mylan Generics 2 mg capsule rigide a rilascio prolungato
Tolterodina Mylan Generics 4 mg capsule rigide a rilascio prolungato.
2.
Ogni capsula a rilascio prolungato da 2 mg contiene: 2 mg di tolterodina tartrato corrispondenti a 1,368 mg di tolterodina.
Ogni capsula a rilascio prolungato da 4 mg contiene: 4 mg di tolterodina tartrato corrispondenti a 2,737 mg di tolterodina.
Eccipienti con effetto noto:
Ogni capsula a rilascio prolungato da 2 mg contiene un massimo di 68,69 mg di saccarosio.
Ogni capsula a rilascio prolungato da 4 mg contiene un massimo di 137,38 mg di saccarosio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
Capsula rigida a rilascio prolungato.
Tolterodina Mylan Generics 2 mg capsule a rilascio prolungato hanno un corpo ed una capsula di chiusura verde opaco di gelatina rigida, di misura 4, ripieni di granuli bianco-biancastri. La capsula riporta impresso assialmente, in inchiostro nero, MYLAN sopra a 3402 sia sul corpo che sulla capsula di chiusura ed ha una lunghezza di circa 14,3 mm.
Tolterodina Mylan Generics 4 mg, capsule a rilascio prolungato, hanno un corpo ed una capsula di chiusura azzurro opaco di gelatina rigida, di misura 3, ripieni di granuli bianco-biancastri. La capsula riporta impresso assialmente, in inchiostro nero, MYLAN sopra a 3404 sia sul corpo che sulla capsula di chiusura ed ha una lunghezza di circa 15,9 mm.
4 informazioni cliniche
4.1. indicazioni terapeutiche
Trattamento sintomatico dell'incontinenza da urgenza e/o dell'aumentata frequenza e urgenza urinaria in pazienti con sindrome da vescica iperattiva.
4.2. posologia e modo di somministrazione
Posologia
Adulti (compresi i pazienti anziani):
La dose raccomandata è di 4 mg una volta al giorno, tranne che in pazienti con compromissione della funzionalità epatica e grave compromissione della funzionalità renale (velocità di filtrazione glomerulare, GFR < 30 ml/min) per i quali la dose raccomandata è di 2 mg una volta 11
Documento reso disponibile da AIFA il 09/03/2021
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
al giorno (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). In caso di effetti indesiderati fastidiosi la dose può essere ridotta da 4 mg a 2 mg una volta al giorno.
L'effetto del trattamento deve essere rivalutato dopo 2–3 mesi (vedere paragrafo 5.1).
Popolazione pediatrica :
La sicurezza e l’efficacia della tolterodina nei bambini non sono state stabilite (vedere paragrafo 5.1). Pertanto la tolterodina non è raccomandata nei bambini.
Modo di somministrazione
Per uso orale.
Le capsule a rilascio prolungato possono essere assunte con o senza cibo e devono essere deglutite intere con un bicchiere di acqua.
4.3. controindicazioni
Tolterodina è controindicata in pazienti con:
– Nota ipersensibilità alla tolterodina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
– Ritenzione urinaria
– Glaucoma ad angolo stretto non controllato
– Miastenia grave
– Colite ulcerativa grave
– Megacolon tossico
4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Tolterodina deve essere usata con cautela in pazienti con:
– Significativa ostruzione del collo vescicale con rischio di ritenzione urinaria
– Disturbi gastrointestinali ostruttivi, es. stenosi pilorica
– Compromissione renale (vedere paragrafi 4.2 e 5.2)
– Malattia epatica (vedere paragrafi 4.2 e 5.2)
– Neuropatia a carico del sistema nervoso autonomo
– Ernia iatale.
– Rischio di diminuita motilità gastrointestinale.
Prolungamento dell’intervallo QT
E' stato osservato che la somministrazione orale di dosi giornaliere multiple totali da 4 mg (terapeutiche) e 8 mg (sovraterapeutiche) di tolterodina a rilascio immediato determina un prolungamento dell'intervallo QTc (vedere paragrafo 5.1). La rilevanza clinica di questi dati non è chiara e dipenderà dai fattori di rischio e dalle sensibilità del singolo paziente.
La tolterodina deve essere usata con cautela nei pazienti con fattori di rischio per un prolungamento del QT compresi:
– Prolungamento del QT di tipo congenito o di documentata acquisizione
– Disturbi elettrolitici quali ipokaliemia, ipomagnesiemia e ipocalcemia
– Bradicardia
– Importanti malattie cardiache pre-esistenti (cardiomiopatia, ischemia miocardica, aritmia, scompenso cardiaco)
– Somministrazione concomitante di farmaci noti per prolungare l'intervallo QT, inclusi i farmaci antiaritmici di Classe 1A (per es. chinidina, procainamide) e di Classe III (per es. amiodarone, sotalolo).
22
Ciò particolarmente valido in caso di assunzione di un potente inibitore del CYP3A4 (vedere paragrafo 5.1).
Il trattamento concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5).
Come per tutti gli altri trattamenti per i sintomi di urgenza urinaria o incontinenza da urgenza, prima del trattamento, devono essere considerate possibili cause organiche per l'urgenza e la frequenza.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio – galattosio, o da insufficienza di sucrasi-isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.
4.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Il trattamento sistemico concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 quali gli antibiotici macrolidi (eritromicina e claritromicina), agenti antimicotici (chetoconazolo e itraconazolo) e inibitori delle proteasi non è raccomandato a causa delle aumentate concentrazioni sieriche della tolterodina nei pazienti con scarsa capacità di metabolizzazione del CYP2D6, con (conseguente) rischio di sovradosaggio (vedere paragrafo 4.4).
Il trattamento concomitante con altri farmaci che posseggono proprietà antimuscariniche, può risultare in effetto terapeutico e reazioni avverse più pronunciati. Al contrario, l'effetto terapeutico della tolterodina può essere ridotto a seguito del trattamento concomitante con agonisti del recettore colinergico muscarinico.
L'effetto di farmaci procinetici, come metoclopramide e cisapride, può essere diminuito dalla tolterodina.
Il trattamento concomitante con fluoxetina (un potente inibitore del CYP2D6), non risulta in un'interazione clinicamente significativa poichè la tolterodina e il suo metabolita CYP2D6-dipendente, la 5-idrossimetil tolterodina, sono equipotenti.
Studi di interazione non hanno evidenziato interazioni con warfarina o contraccettivi orali combinati (etinilestradiolo/levonorgestrel).
Uno studio clinico ha indicato che la tolterodina non è un inibitore metabolico di CYP2D6, 2C19, 2C9, 3A4 o 1A2. Pertanto non è atteso un aumento dei livelli plasmatici dei farmaci metabolizzati attraverso questi isoenzimi quando somministrati in combinazione con la tolterodina.
4.6. fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
I dati relativi all’uso della tolterodina in donne in gravidanza non sono adeguati.
Gli studi sugli animali hanno mostrato una tossicità riproduttiva (Vedere paragrafo 5.3). Il potenziale rischio nell'uomo non è noto.
Pertanto la tolterodina non è raccomandata durante la gravidanza.
Allattamento
Non sono disponibili dati relativi all'escrezione della tolterodina nel latte materno. L'uso della tolterodina deve essere evitato durante l'allattamento.
33
Fertilità
Gli studi sugli animali non hanno mostrato un effetto della tolterodina sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3). Non sono disponibili dati nell’uomo.
4.7. effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
La tolterodina ha una notevole influenza sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari.
La tolterodina può causare disturbi di accomodazione e influenzare il tempo di reazione.
4.8. effetti indesiderati
In considerazione delle sue caratteristiche farmacologiche, la tolterodina può causare effetti antimuscarinici da lievi a moderati, come secchezza delle fauci, dispepsia e secchezza oculare.
La tabella che segue riporta i dati ottenuti dagli studi clinici condotti con tolterodina e quelli provenienti dalla farmacovigilanza. L’effetto indesiderato segnalato più comunemente è stato la secchezza delle fauci, che si è manifestato nel 23,4% dei pazienti trattati con tolterodina e nel 7,7% dei pazienti trattati con placebo.
Molto comuni (≥1/10) | Comuni (≥ 1/100, <1/10) | Non comuni (≥ 1/1000, <1/100) | Non noti (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) | |
Infezioni ed infestazioni | Sinusite | |||
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità non altrimenti specificata | Reazioni anafilattiche | ||
Disturbi psichiatrici | Nervosismo | Confusione, allucinazioni, disorientamento | ||
Patologie del sistema nervoso | Capogiri, sonnolenza, cefalea | Parestesia, compromissione della memoria | ||
Patologie dell’occhio | Secchezza oculare Visione anormale (inclusa accomodazione anormale) | |||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini | |||
Patologie cardiache | Palpitazioni, insufficienza cardiaca, aritmia | Tachicardia | ||
Patologie vascolari | Arrossamento della cute | |||
Patologie gastrointestinali | Secchezza delle fauci | Dispepsia, stitichezza, dolore addominale, flatulenza, diarrea | Reflusso gastroesofageo, vomito |
44
Documento reso disponibile da AIFA il 09/03/2021
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Angioedema, cute secca | |||
Patologie renali e urinarie | Disuria | Ritenzione urinaria | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Affaticamento, edema periferico | Dolore toracico |
Dopo l’inizio della terapia con tolterodina in pazienti che assumevano inibitori della colinesterasi per il trattamento della demenza, sono stati segnalati casi di peggioramento dei sintomi della demenza (es. confusione, disorientamento, illusione).
Popolazione pediatrica
In due studi pediatrici di fase III randomizzati, in doppio cieco, controllati verso placebo, condotti su un totale di 710 pazienti pediatrici per 12 settimane, la percentuale di pazienti con infezione del tratto urinario, diarrea e comportamento anomalo è stata più alta nei pazienti trattati con tolterodina rispetto a quelli trattati con placebo (infezione del tratto urinario: tolterodina 6,8%, placebo 3,6%; diarrea: tolterodina 3,3%, placebo 0,9%; comportamento anomalo: tolterodina 1,6%, placebo 0,4% (vedere paragrafo 5.1).
4.9. sovradosaggio
La dose più elevata di tolterodina tartrato somministrata come dose singola della formulazione a rilascio immediato, a volontari sani, è stata di 12,8 mg. I più gavi effetti avversi osservati, sono stati disturbi dell’accomodazione e difficoltà di minzione.
In caso di sovradosaggio da tolterodina, praticare una lavanda gastrica e somministrare carbone attivo. Trattare i sintomi come segue:
– gravi effetti anticolinergici centrali (ad es. allucinazioni, grave eccitazione): somministrare fisostigmina;
– convulsioni o eccitazione pronunciata: somministrare benzodiazepine;
– insufficienza respiratoria: praticare la respirazione artificiale;
– tachicardia: somministrare β-bloccanti;
– ritenzione urinaria: utilizzo del catetere;
– midriasi: somministrazione di gocce oculari di pilocarpina e/o tenere il paziente al buio.
È stato osservato un aumento dell’intervallo QT con una dose giornaliera totale di 8 mg di tolterodina a rilascio immediato (due volte la dose giornaliera raccomandata della formulazione a rilascio immediato, equivalente a tre volte l’esposizione massima ottenuta con la formulazione in capsule a rilascio prolungato) somministrata per 4 giorni. In caso di sovradosaggio da tolterodina, devono essere adottate le misure standard di supporto per la gestione del prolungamento dell’intervallo QT.
5. proprietà farmacologiche
5.1. proprietà farmacodinamiche
Gruppo farmacoterapeutico: antispastici urinari.
Codice ATC: G04B D07.
55
Documento reso disponibile da AIFA il 09/03/2021
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Meccanismo d’azione
La tolterodina è un antagonista competitivo specifico dei recettori muscarinici che in vivo mostra selettività per la vescica urinaria rispetto alle ghiandole salivari. Uno dei metaboliti della tolterodina (5-idrossimetil derivato), mostra un profilo farmacologico simile a quello del composto progenitore. Nei metabolizzatori veloci questo metabolita contribuisce significativamente all’effetto terapeutico della tolterodina (vedere paragrafo 5.2).
Effetti farmacodinamici
È atteso che il trattamento faccia effetto entro 4 settimane.
Nel programma di Fase III, l'endpoint primario è stato la riduzione del numero di episodi di incontinenza per settimana e gli endpoint secondari sono stati la riduzione del numero di minzioni nelle 24 ore e l'aumento del volume medio di urina espulsa per minzione.
Efficacia e sicurezza clinica
Questi parametri sono riportati nella tabella che segue.
Effetto del trattamento con tolterodina 4 mg capsule a rilascio prolungato, una volta al giorno, dopo 12 settimane, in confronto al placebo. Variazioni assolute e percentuali rispetto al basale. Differenza del trattamento tolterodina tartrato vs. placebo: variazione media stimata secondo il metodo dei Minimi Quadrati e con un intervallo di confidenza al 95%.
Tolterodina 4mg una volta al giorno (n=507) | Placebo (n=508) | Differenza del trattamento vs. placebo: Variazione media e 95% IC | Significatività statistica vs. placebo (valore-p) | |
Numero di episodi di incontinenza per settimana | –11,8 (-54%) | –6,9 (-28%) | –4,8 (-7.2; –2.5) | <0,001 |
Numero di minzioni per 24 ore | –1,8 (-13%) | –1,2 (-8%) | –0,6 (-1,0; –0,2) | 0,005 |
Volume medio espulso per minzione (ml) | +34 (+27%) | +14 (+12%) | +20 (14; 26) | <0,001 |
intervallo di confidenza al 97,5% secondo Bonferroni
Dopo 12 settimane di trattamento il 23,8% (121/507) dei soggetti nel gruppo trattato con tolterodina a rilascio prolungato e il 15,7% (80/508) dei soggetti nel gruppo trattato con placebo hanno riferito, secondo il proprio giudizio soggettivo, di avere problemi minimi, o di non averne affatto, alla vescica.
Gli effetti della tolterodina sono stati valutati in pazienti sottoposti ad esame per la valutazione urodinamica di base e, a seconda del risultato dei test, sono stati collocati nei gruppi urodinamico positivo (urgenza motoria) o urodinamico negativo (urgenza sensitiva). Nell'ambito di ciascun gruppo, i pazienti sono stati randomizzati per ricevere la tolterodina o il placebo. Lo studio non ha prodotto prove convincenti che la tolterodina abbia effetti rispetto al placebo in pazienti con urgenza sensitiva.
Gli effetti clinici della tolterodina sull'intervallo QT sono stati studiati sugli ECG ottenuti da oltre 600 pazienti trattati, inclusi pazienti anziani e pazienti con pre-esistenti malattie cardiovascolari. Le alterazioni dell'intervallo QT non hanno presentato differenze significative tra il gruppo trattato con placebo ed quello trattato con farmaco attivo.
66
L'effetto della tolterodina sul prolungamento del QT è stato ulteriormente studiato su 48 volontari sani (maschi e femmine) di età compresa tra 18 e 55 anni. Ai soggetti sono stati somministrati 2 mg e 4 mg di tolterodina due volte al giorno nella formulazione a rilascio immediato. I risultati (corretti secondo la formula di Fridericia) ottenuti al picco di concentrazione di tolterodina (1 ora) hanno evidenziato un incremento medio dell'intervallo QTc di 5,0 e 11,8 msec per le dosi di tolterodina da 2 mg e 4 mg due volte al giorno rispettivamente, e di 19,3 msec per la mofloxacina (400 mg) utilizzata quale farmaco di controllo. Un modello di farmacocinetica/farmacodinamica ha stimato che l'intervallo QTc aumenta nei metabolizzatori lenti (privi di CYP2D6), trattati con tolterodina 2 mg due volte al giorno, in modo sovrapponibile a quanto osservato nei metabolizzatori veloci trattati con 4 mg due volte al giorno. Ad entrambe le dosi di tolterodina, nessun soggetto, indipendentemente dal profilo metabolico, ha superato i 500 msec del valore assoluto di QTcF o i 60 msec di variazione rispetto al basale. Tali valori sono considerati valori soglia particolarmente significativi dal punto di vista della sicurezza. La dose di 4 mg due volte al giorno corrisponde ad una esposizione massima (Cmax) pari a tre volte quella ottenuta con la dose terapeutica più alta delle capsule di tolterodina.
Popolazione pediatrica
L'efficacia nella popolazione pediatrica non è stata dimostrata. Sono stati condotti due studi pediatrici di fase III in doppio cieco, controllati verso placebo, randomizzati, della durata di 12 settimane, con le capsule di tolterodina a rilascio prolungato. Sono stati studiati un totale di 710 pazienti pediatrici (486 trattati con tolterodina e 224 trattati con placebo) di età compresa tra 5 e 10 anni con aumentata frequenza urinaria e urgenza urinaria.
In entrambi gli studi, non si è osservata nessuna variazione significativa rispetto al basale tra i due gruppi, per quanto riguarda il numero totale di episodi di incontinenza/settimana (vedere paragrafo 4.8).
5.2. proprietà farmacocinetiche
Caratteristiche farmacocinetiche specifiche per questa formulazione :
Tolterodina capsule a rilascio prolungato dà luogo a un assorbimento di tolterodina più lento rispetto a quello delle compresse a rilascio immediato. Come risultato, le massime concentrazioni sieriche vengono osservate 4 (2–6) ore dopo la somministrazione delle capsule. L'emivita apparente della tolterodina, somministrata sotto forma di capsule, è di circa 6 ore nei metabolizzatori veloci e di circa 10 ore nei metabolizzatori lenti (privi di CYP2D6).
Le concentrazioni allo stato stazionario sono raggiunte entro 4 giorni dalla somministrazione delle capsule.
Non c'è alcun effetto del cibo sulla biodisponibilità delle capsule.
Assorbimento : Dopo somministrazione orale, la tolterodina è soggetta a metabolismo di primo passaggio a livello epatico catalizzato dal CYP2D6, che porta alla formazione del metabolita 5-idrossimetile, un metabolita maggiore farmacologicamente equipotente.
La biodisponibilità assoluta della tolterodina è del 17% nei metabolizzatori veloci e del 65% nei metabolizzatori lenti (privi di CYP2D6).
Distribuzione : La tolterodina e il 5-idrossimetil metabolita si legano principalmente all'orosomucoide. Le frazioni non legate sono rispettivamente il 3,7% e il 36%. Il volume di distribuzione della tolterodina è di 113 litri.
77
Biotrasformazione: a seguito di somministrazione orale la tolterodina è ampiamente metabolizzata a livello epatico. La via metabolica primaria è mediata dall'enzima polimorfico CYP2D6 e porta alla formazione del 5-idrossimetile metabolita. L’ulteriore metabolizzazione porta alla formazione dei metaboliti acido 5-carbossilico e acido 5-carbossilico N-dealchilato, che costituiscono rispettivamente il 51% e il 29% dei metaboliti ritrovati nelle urine. Una quota (circa il 7%) della popolazione è priva dell'attività del CYP2D6. Il profilo di metabolizzazione identificato per tali pazienti (con scarsa capacità di metabolizzazione) è la dealchilazione attraverso gli enzimi CYP3A4 alla tolterodina N-dealchilata, che non contribuisce all’effetto clinico.
La rimanente parte della popolazione è costituita da metabolizzatori veloci. Nei metabolizzatori veloci la clearance sistemica della tolterodina è di circa 30 l/ora. Nei pazienti con scarsa capacità di metabolizzazione la ridotta clearance determina concentrazioni sieriche significativamente aumentate di tolterodina (circa 7 volte) e concentrazioni minime del 5-idrossimetile metabolita.
Il metabolita 5-idrossimetile è farmacologicamente attivo ed equipotente rispetto alla tolterodina. A causa delle differenze nelle caratteristiche del legame proteico della tolterodina e del 5-idrossimetile metabolita, l'esposizione (AUC) della tolterodina libera nei pazienti con scarsa capacità di metabolizzazione è simile a quella combinata di tolterodina libera e 5-idrossimetil derivato nei pazienti con attività CYP2D6, quando somministrata allo stesso dosaggio. La sicurezza, la tollerabilità e la risposta clinica sono simili, a prescindere dal fenotipo.
Eliminazione : l'escrezione di radioattività dopo somministrazione di [14C]-tolterodina è di circa il 77% nell'urina e del 17% nelle feci. Meno dell'1% della dose è escreto come farmaco invariato e circa il 4% come metabolita 5-idrossimetile. Il metabolita carbossilato e il corrispondente metabolita dealchilato rappresentano rispettivamente circa il 51% e il 29% del totale escreto nelle urine.
Linearità : la farmacocinetica è lineare nell’intervallo di dosaggio terapeutico.
Particolari gruppi di pazienti
Compromissione della funzionalità epatica : nei soggetti affetti da cirrosi epatica viene riscontrata un'esposizione di circa 2 volte superiore alla tolterodina libera e al suo metabolita 5-idrossimetile (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Compromissione della funzionalità renale : l'esposizione media alla tolterodina libera e al suo metabolita 5-idrossimetile è raddoppiata nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (clearance dell'inulina (GFR) < 30 ml/min). In tali pazienti i livelli plasmatici degli altri metaboliti erano notevolmente aumentati (fino a 12 volte). Non è nota la rilevanza clinica dell'aumentata esposizione a tali metaboliti. Non sono disponibili dati in caso di compromissione della funzionalità renale da lieve a moderata (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Popolazione pediatrica
L'esposizione alla sostanza attiva per dose/mg è simile negli adulti e negli adolescenti. L'esposizione media alla sostanza attiva per dose/mg è circa due volte superiore nei bambini tra 5 e 10 anni rispetto agli adulti (vedere paragrafi 4.2 e 5.1).
5.3. dati preclinici di sicurezza
88
Negli studi di tossicologia, mutagenesi, carcinogenesi e di sicurezza farmacologica non sono stati osservati effetti clinicamente significativi, tranne quelli correlati con gli effetti farmacologici del farmaco.
Studi sulla riproduzione sono stati condotti sui topi e conigli.
Nel topo non sono stati osservati effetti della tolterodina sulla fertilità o sulla funzionalità riproduttiva.
La tolterodina ha determinato mortalità embrionale e malformazioni a seguito di esposizioni plasmatiche (Cmax o AUC) di 20 o 7 volte più elevate rispetto a quelle osservate negli uomini trattati.
Nei conigli non sono state osservate malformazioni, ma gli studi furono condotti a valori di esposizioni plasmatiche (Cmax o AUC) di 20 o 3 volte più elevati rispetto a quelli attesi nell’uomo dopo dosi terapeutiche.
La tolterodina, così come i suoi metaboliti attivi nell’uomo, prolunga la durata del potenziale d’azione (90% della ripolarizzazione) nelle fibre canine di Purkinje (14–75 volte i livelli terapeutici) e blocca la corrente K+ nei canali clonati hERG (human ether-a-go-go-related gene ) (0,5 – 26,1 volte i livelli terapeutici). Negli studi condotti nei cani a seguito di somministrazione di tolterodina e dei suoi metaboliti attivi umani (dosi da 3,1 a 61,0 volte superiori ai livelli terapeutici) è stato osservato un prolungamento dell’intervallo QT. Non è nota la rilevanza clinica di questi risultati.
6. informazioni farmaceutiche
6.1. elenco degli eccipienti
Sfere di zucchero (contenenti saccarosio e amido di mais)
Ipromellosa 2910 (E464)
Etilcellulosa (E462)
Talco (E553b).
Corpo e capsula di chiusura della capsula
Indigo carmine (E132)
Ossido di ferro giallo (solo per le capsule da 2 mg) (E172)
Titanio diossido (E171)
Gelatina (E441).
Inchiostro per stampa :
Shellac (E904)
Glicole propilenico (E1520)
Ossido di ferro nero (E172)
Idrossido di potassio.
6.2. incompatibilità
Non pertinente.
6.3. periodo di validità
99
2 anni.
6.4. precauzioni particolari per la conservazione
Conservare a temperatura inferiore a 30° C.
6.5. natura e contenuto del contenitore
2 mg
Blister in PVC/Al perforati per delineare le dosi singole, confezionati in scatola di cartone, contenenti 14, 28, 30 capsule a rilascio prolungato.
4 mg
Blister in PVC/Al perforati per delineare le dosi singole, confezionati in scatola di cartone, contenenti 14, 28, 30 capsule a rilascio prolungato.
E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate
6.6. precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7.
Mylan S.p.A.
Via Vittor Pisani, 20
20124 Milano
8.
040602017/M – „2 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO PROLUNGATO“ 14 CAPSULE IN BLISTER PERFORATO PVC/AL
040602029/M – „2 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO PROLUNGATO“ 28 CAPSULE IN BLISTER PERFORATO PVC/AL
040602031/M – „2 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO PROLUNGATO“ 30 CAPSULE IN BLISTER PERFORATO PVC/AL
040602043/M – „4 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO PROLUNGATO“ 14 CAPSULE IN BLISTER PERFORATO PVC/AL
040602056/M – „4 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO PROLUNGATO“ 28 CAPSULE IN BLISTER PERFORATO PVC/AL
040602068/M – „4 MG CAPSULE RIGIDE A RILASCIO PROLUNGATO“ 30 CAPSULE IN BLISTER PERFORATO PVC/AL
9.
Marzo 2013
10 10
Documento reso disponibile da AIFA il 09/03/2021
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
10