Riassunto delle caratteristiche del prodotto - RIBOTREX
1.
Ribotrex 500 mg compresse rivestite con film
Ribotrex 200 mg/5 ml polvere per sospensione orale
2.
Ribotrex 500 mg compresse rivestite con film
Ogni compressa rivestita con film contiene:
Principio attivo :
Azitromicina biidrato 524,110 mg
pari a Azitromicina base 500 mg
Eccipienti con effetti noti : lattosio
Ribotrex 200 mg/5 ml polvere per sospensione orale – 1 flacone da 1500 mg
La sospensione ricostituita contiene 40 mg di azitromicina per ml (200 mg per una dose di 5 ml).
La composizione per 100 grammi di polvere è la seguente:
Principio attivo
Azitromicina biidrato 5,01 g
pari a Azitromicina base 4,78 g
Eccipienti con effetti noti : saccarosio
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3.
Compresse rivestite con film.
Polvere per sospensione orale.
4. informazioni cliniche
4.1
Trattamento delle infezioni causate da germi sensibili all'azitromicina.
– infezioni delle alte vie respiratorie (sinusiti, tonsilliti e faringiti);
– otiti medie
– infezioni delle basse vie respiratorie (bronchiti e polmoniti);
– infezioni odontostomatologiche;
– infezioni della cute e dei tessuti molli;
– uretriti non gonococciche (da Chlamydia trachomatis );
– ulcera molle (da Haemophilus ducreyi).
4.2
Adulti
1
Per il trattamento delle infezioni delle alte e basse vie respiratorie, della cute e dei tessuti molli e delle infezioni odontostomatologiche: 500 mg al giorno in un’unica somministrazione, per tre giorni consecutivi.
Per il trattamento delle malattie sessualmente trasmesse, causate da ceppi sensibili di Chlamydia trachomatis e di Haemophilus ducreyi : 1000 mg, assunti una sola volta, in un'unica somministrazione orale.
Anziani
Il medesimo schema posologico degli adulti può essere applicato al paziente anziano. Poiché i pazienti anziani possono essere dei soggetti con condizioni in atto predisponenti ad aritmie cardiache, si raccomanda particolare cautela per il rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsioni di punta (vedere paragrafo 4.4).
Popolazione pediatrica
10 mg/kg/die per 3 giorni consecutivi.
Per i bambini dal peso pari o superiore a 45 Kg può essere usato lo stesso dosaggio dell'adulto (500 mg/die per tre giorni consecutivi).
Peso (kg) | Schema posologico |
<15 | 10 mg/kg/die per 3 giorni |
15–25 | 200 mg (5 ml)/die per 3 giorni |
26–35 | 300 mg (7,5 ml)/die per 3 giorni |
36–45 | 400 mg (10 ml)/die per 3 giorni |
>45 | 500 mg/die per 3 giorni (stesso dosaggio dell’adulto) |
Per il trattamento dell’otite media nei bambini, il dosaggio previsto è 10 mg/kg/die per 3 giorni consecutivi oppure 30 mg/kg in un’unica somministrazione.
Per il trattamento della faringite streptococcica nei bambini si sono dimostrate efficaci sia la dose di 10 mg/kg che quella di 20 mg/kg, entrambe in un’unica somministrazione e per tre giorni consecutivi; tuttavia, non dovrà essere superata la dose giornaliera di 500 mg. Negli studi clinici con i due dosaggi, è stata osservata un’efficacia sovrapponibile, ma con il dosaggio di 20 mg/kg/die è stata verificata una maggiore eradicazione batterica. Tuttavia, nel trattamento della faringite da Streptococcus pyogenes e nella profilassi della febbre reumatica, la penicillina è il farmaco di scelta.
La dose totale massima consigliata per qualsiasi terapia pediatrica è di 1500 mg.
Il farmaco deve essere sempre somministrato in dose singola giornaliera.
Ribotrex (azitromicina) compresse e sospensione orale può essere assunto indifferentemente a stomaco vuoto o dopo i pasti. L’assunzione di cibo prima della somministrazione del prodotto può attenuare gli eventuali effetti indesiderati di tipo gastrointestinale causati dall’azitromicina.
Alterata funzionalità renale
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Non è richiesto un aggiustamento posologico nei pazienti con alterazione della funzionalità renale da lieve a moderata (GFR 10 – 80 ml/min.) mentre bisogna avere cautela in quelli con grave compromissione (GFR < 10 ml/min.) (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Alterata funzionalità epatica
Nei pazienti con alterazione della funzionalità epatica da lieve a moderata può essere usato lo stesso dosaggio dei pazienti con funzionalità epatica normale (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Modo di somministrazione
Le compresse devono essere deglutite intere.
Per le istruzioni sulla ricostituzione e somministrazione della sospensione, vedere il paragrafo 6.6.
4.3
Ipersensibilità al principio attivo, all’eritromicina, ad uno qualsiasi degli antibiotici macrolidi o ketolidi, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
4.4
Ipersensibilità
Come per l’eritromicina e altri macrolidi, sono state segnalate rare reazioni allergiche gravi, tra cui l’edema angioneurotico e l’anafilassi (raramente fatale), reazioni dermatologiche tra cui pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), sindrome di Stevens Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) e eruzionecutanea con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS). Alcune di queste reazioni associate a Ribotrexhanno provocato sintomi ricorrenti e hanno richiesto un periodo di osservazione e trattamento prolungati.
Se si verifica una reazione allergica, la somministrazione del medicinale deve essere interrotta e deve essere iniziata una terapia adeguata. I medici devono essere consapevoli del fatto chequando la terapia sintomatica viene sospesa può verificarsi la comparsa di sintomi allergici.
Epatotossicità
Poiché il fegato è la principale via di eliminazione dell’azitromicina, il suo impiego nei pazienti con patologie epatiche importanti deve essere intrapreso con cautela.
Con azitromicina sono stati segnalati casi di alterata funzionalità epatica, epatite, ittero colestatico, necrosi epatica ed epatite fulminante, potenzialmente causa di insufficienza epatica, alcuni dei quali sono risultati fatali (vedere paragrafo 4.8). Alcuni pazienti potrebbero aver avuto malattie epatiche pregresse o potrebbero aver assunto altri medicinali epatotossici. Nei casi in cui si sviluppano segni e sintomi di disfunzione epatica, quali astenia a comparsa rapida associata ad ittero, urine scure, tendenza al sanguinamento o encefalopatia epatica, si devono eseguire immediatamente analisi/esami diagnostici per la funzionalità epatica.
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Interrompere immediatamente il trattamento con azitromicina se compaiono segni di disfunzione epatica.
Stenosi pilorica ipertrofica infantile (IHPS)
In seguito all’uso di azitromicina nei neonati (trattamento fino al 42° giorno di vita), è stata riportata stenosi pilorica ipertrofica infantile (IHPS). I genitori e gli operatori sanitari devono essere informati di contattare il medico qualora si verifichi vomito o irritabilità in seguito all’assunzione di cibo.
Derivati dell'ergotamina
In pazienti in trattamento con derivati dell'ergotamina la co-somministrazione di antibiotici macrolidi ha precipitato crisi di ergotismo. Attualmente non vi sono dati a disposizione sulla possibilità di un’interazione tra ergotamina ed azitromicina. Tuttavia, a causa della possibilità teorica di ergotismo, azitromicina ed ergotamina non devono essere somministrate contemporaneamente.
Così come con ogni altra preparazione antibiotica, è raccomandata una particolare attenzione per l'eventuale insorgenza di superinfezioni con microrganismi non sensibili, inclusi i funghi.
Diarrea associata a Clostridium difficile
Con l’uso di quasi tutti gli antibiotici, tra cui l’azitromicina, sono stati segnalati casi di diarrea associata a Clostridium difficile (CDAD), la cui gravità può variare da diarrea lieve a colite fatale. Il trattamento con gli antibiotici altera la normale flora del colon e porta a una crescita eccessiva di C. difficile.
Il C. difficile produce le tossine A e B che contribuiscono allo sviluppo della diarrea. I ceppi di C. difficile che producono tossine in eccesso causano un aumento dei tassi di morbilità e mortalità, poiché queste infezioni sono in genere refrattarie alla terapia antibatterica e richiedono spesso una colectomia. Bisogna considerare la possibilità di diarrea associata a C. difficile in tutti i pazienti che presentano diarrea a seguito di trattamento antibiotico. E’ inoltre necessaria un’attenta anamnesi poiché i casi di diarrea associata a C. difficile sono stati segnalati anche oltre due mesi dopo la somministrazione di antibiotici.
Nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (GFR < 10 ml/min.), è stato osservato un aumento del 33% dell’esposizione sistemica all’azitromicina (vedere paragrafo 5.2).
Prolungamento dell’intervallo QT
Durante il trattamento con i macrolidi, inclusa azitromicina, è stato riscontrato all’ECG un prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT, che determina il rischio di sviluppare aritmia cardiaca e torsione di punta (vedere paragrafo 4.8).
Di conseguenza, poiché le seguenti situazioni possono determinare un aumento del rischio di aritmie ventricolari (compresa la torsione di punta), che può portare a un arresto cardiaco, l’azitromicina deve essere
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somministrata con cautela nei pazienti che presentano condizioni di proaritmia in atto (soprattutto in donne e pazienti anziani).
I medici prescrittori devono tenere in considerazione il rischio del prolungamento dell’intervallo QT, che può essere fatale, nel valutare i rischi-benefici di azitromicina in gruppi di pazienti a rischio, come:
Pazienti con prolungamento congenito o documentato dell’intervallo QT;
Pazienti in trattamento con altri principi attivi che prolungano l’intervallo QT, quali antiaritmici della Classe IA (chinidina e procainamide) e della Classe III (dofetilide, amiodarone e sotalolo), cisapride e terfenadina; farmaci antipsicotici come pimozide; antidepressivi come citalopram; fluorochinoloni come moxifloxacina e levofloxacina, clorochina;
Pazienti con alterazioni degli elettroliti, specialmente nei casi di ipopotassiemia e ipomagnesiemia;
Pazienti con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o grave insufficienza cardiaca;
Donne ed anziani che potrebbero mostrare maggiore sensibilità agli effetti correlati al farmaco dell’alterazione dell’intervallo QT.
Miastenia gravis
Nei pazienti in terapia con azitromicina sono state riportate esacerbazione dei sintomi della miastenia gravis e comparsa iniziale di sindrome miastenica (vedere paragrafo 4.8).
Ribotrex 200mg/5ml polvere per sospensione orale contiene saccarosio (5 ml di sospensione contengono 3,87 g di saccarosio). I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.
Per il contenuto di saccarosio, inoltre, occorre cautela nel trattamento di pazienti diabetici.
Ribotrex 500 mg compresse rivestite con film
Le compresse contengono lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
4.5
4.6.
4.7.
Non esistono prove per cui l’azitromicina potrebbe avere effetti sulla capacità dei pazienti di guidare veicoli o azionare macchinari.
4.8
9
Nella tabella sottostante sono elencate le reazioni avverse identificate durante la conduzione degli studi clinici e nel corso della sorveglianza postmarketing, suddivise in base alla classificazione per sistemi e organi e alla frequenza. Le reazioni avverse identificate nel corso della sorveglianza post-marketing sono riportate in corsivo. La frequenza viene definita utilizzando i seguenti parametri: Molto comune (≥1/10); Comune (≥ 1/100 e <1/10); Non comune (≥1/1.000 e <1/100); Rara (≥ 1/10.000 e <1/1.000); Molto rara (< 1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Nell’ambito di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono elencati in ordine di gravità decrescente.
Reazioni avverse con correlazione possibile o probabile all’azitromicina sulla base dei risultati degli studi clinici e della sorveglianza post-marketing.
Classificazione per sistemi e organi | Reazione avversa | Frequenza |
Infezioni e infestazioni | Candidiasi, infezione vaginale, polmonite, infezione fungina, infezione batterica, faringite, gastroenterite, disturbi respiratori, rinite, candidiasi orale | Non comune |
Colite pseudomembranosa (vedere par. 4.4) | Non nota | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Leucopenia, neutropenia, eosinofilia | Non comune |
Trombocitopenia, anemia emolitica | Non nota | |
Disturbi del sistema immunitario | Angioedema, ipersensibilità | Non comune |
Reazione anafilattica (vedere par. 4.4) | Non nota | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | Non comune |
Disturbi psichiatrici | Nervosismo, insonnia | Non comune |
Agitazione | Rara | |
Aggressività, ansia , delirio, allucinazioni | Non nota | |
Disturbi del sistema nervoso | Cefalea | Comune |
Capogiri, sonnolenza, disgeusia, parestesia | Non comune | |
Sincope, convulsioni , ipoestesia, iperattività psicomotoria, anosmia, ageusia, parosmia, Miastenia gravis (vedere par. 4.4) | Non nota | |
Patologie dell’occhio | Compromissione della vista | Non comune |
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Patologie dell’orecchio e del labirinto | Disturbi dell’orecchio, vertigini | Non comune |
Compromissione dell’udito inclusa sordità e/o tinnito | Non nota | |
Patologie cardiache | Palpitazioni | Non comune |
Torsioni di punta (vedere par. 4.4), aritmia (vedere par. 4.4) compresa tachicardia ventricolare, prolungamento dell’intervallo QT all’elettrocardiogrammma (vedere par. 4.4) | Non nota | |
Patologie vascolari | Vampate di calore | Non comune |
Ipotensione | Non nota | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea, epistassi | Non comune |
Patologie gastrointestinali | Diarrea | Molto comune |
Vomito, dolore addominale, nausea | Comune | |
Stipsi, flatulenza, dispepsia, gastrite, disfagia, distensione addominale, secchezza del cavo orale, eruttazione, ulcerazioni della bocca, ipersecrezione salivare | Non comune | |
Pancreatite, alterazione del colore della lingua | Non nota | |
Patologie epatobiliari | Alterazione della funzionalità epatica, ittero colestatico | Rara |
Insufficienza epatica (raramente fatale) (vedere par. 4.4) epatite fulminante, necrosi epatica | Non nota | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash, prurito, orticaria, dermatite, pelle secca, iperidrosi | Non comune |
Reazione di fotosensibilità, pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) | Rara | |
Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme | Non nota | |
rash farmacologico con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) | Rara | |
Patologie del sistema | Osteoartrosi, mialgia, mal di schiena , dolore al collo | Non comune |
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muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Artralgia | Non nota |
Patologie renali e urinarie | Disuria, dolore al rene | Non comune |
Insufficienza renale acuta, nefrite interstiziale | Non nota | |
Patologia dell’apparato riproduttivo e della mammella | Metrorragia, disturbi testicolari | Non comune |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Dolore in sede di iniezione,* infiammazione in sede di iniezione, | Comune |
Edema, astenia, malessere, fatica, edema facciale, dolore toracico, piressia, dolore, edema periferico | Non comune | |
Esami diagnostici | Diminuzione della conta linfocitaria, aumento della conta degli eosinofili, diminuzione del bicarbonato ematico, aumento dei basofili, aumento dei monociti, aumento dei neutrofili | Comune |
Aumento della aspartato aminotransferasi (AST), aumento della alanina aminotransferasi (ALT), aumento della bilirubina ematica, aumento dell’urea ematica, aumento della creatinina ematica, alterazioni del potassio ematico, aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento dei livelli di cloruro, aumento del glucosio, aumento delle piastrine, diminuzione dell’ematocrito, aumento dell’equilibrio acido-base, alterazioni dei livelli di sodio | Non comune | |
Traumi e avvelenamenti | Complicazioni post procedurali | Non comune |
soltanto per la polvere per soluzione per infusione
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Reazioni avverse possibilmente o probabilmente correlate alla profilassi e trattamento del Mycobacterium avium Complex sulla base dell’esperienza derivante dagli studi clinici e dalla sorveglianza postmarketing. Queste reazioni avverse differiscono da quelle riportate con le formulazioni a rilascio immediato o a rilascio prolungato, nel tipo o nella frequenza:
Molto comune (≥ 1/10) | Comune (≥ 1/100, <1/10) | Non comune (≥ 1/1.000, <1/100) | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia | ||
Patologie del sistema nervoso | Capogiri Emicrania Parestesia Disgeusia | Ipoestesia | |
Patologie dell'occhio | Compromissione della visione | ||
Patologie dell'orecchio e del labirinto | Sordità | Udito compromesso Tinnito | |
Patologie cardiache | Palpitazioni | ||
Patologie gastrointestinali | Diarrea Dolore addominale Nausea Flatulenza Disturbi addominali Perdita di feci | ||
Patologie epatobiliari | Epatite | ||
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea Prurito | Sindrome di Stevens-Johnson Reazione di fotosensibilità | |
Patologie del sistema muscoloscheletr ico e del tessuto connettivo | Artralgia | ||
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazion e | Stanchezza | Astenia Malessere |
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La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo
4.9
Gli eventi avversi verificatisi con dosi superiori a quelle consigliate sono stati simili a quelli registrati con dosi normali. In caso di sovradosaggio, sono indicate le appropriate misure generali sintomatiche e di supporto.
5. PROPRIETA’ FARMACOLOGICHE
5.1
Categoria farmacoterapeutica: Antibatterici per uso sistemico – Macrolidi. Codice ATC: J01FA10.
L’azitromicina è la prima di una sotto-classe di antibiotici macrolidi, denominata azalidi, ed è chimicamente diversa dall’eritromicina. Chimicamente è derivata dall'inserimento di un atomo di azoto nell'anello lattonico dell'eritromicina A.
La sua denominazione chimica è: 9-deossi-9a-aza-9a-metil-9a-omoeritromicina A.
Il peso molecolare è 749,0.
Modalità di azione:
L’azitromicina si lega al rRNA 23S della subunità ribosomiale 50S. L’azitromicina blocca la sintesi proteica inibendo la fase di transpeptidazione/traslocazione della sintesi proteica e inibendo l’assemblaggio della subunità ribosomiale 50S.
Elettrofisiologia cardiaca:
Il prolungamento dell’intervallo QT è stato studiato in uno studio randomizzato, controllato verso placebo, a gruppi paralleli su 116 soggetti sani che assumevano o clorochina (1000 mg) da sola o in associazione ad azitromicina (500 mg, 1000 mg, 1500 mg una volta al giorno). Nello studio, la co-somministrazione con azitromicina ha determinato un aumento dell’intervallo QTc in maniera dipendente dalla dose e dalla concentrazione. Gli aumenti massimi del QTcF in confronto alla clorochina somministrata da sola (le cui differenze osservate rispetto al placebo variavano nell’intervallo tra 18.4 e 35 millisecondi), sono stati in media (limite superiore dell’intervallo di confidenza 95%) di 5 (10) ms, 7 (12) ms e 9 (14) ms in seguito alla somministrazione concomitante di 500 mg, 1000 mg, 1500 mg di azitromicina rispettivamente.
Meccanismo di resistenza:
I due meccanismi più frequenti, accertati, di resistenza ai macrolidi, inclusa azitromicina, sono la modifica del target (molto spesso attraverso la
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metilazione del rRNA 23S) e l’estrusione attiva. L’instaurarsi di questi meccanismi di resistenza varia da specie a specie e, all’interno della specie, la frequenza di resistenza varia a seconda della posizione geografica.
La principale modifica ribosomiale che determina la riduzione del legame dei macrolidi è la (N)- 6 demetilazione post trascrizionale dell’adenina al nucleotide A2058 (sistema di numerazione di E.coli ) del rRNA 23S operata dalle metilasi codificate dal gene erm (eritromicina metilasi ribosomiale).
Le modifiche ribosomiali spesso determinano resistenza crociata (fenotipo MLSB) ad altre classi di antibiotici i cui siti di legame ribosomiale si sovrappongono a quelli dei macrolidi: i lincosamidi (inclusa la clindamicina), e le Streptogramine di tipo B (che includono ad esempio quinupristina componente di quinupristina/dalfopristina). Differenti geni erm sono presenti in differenti specie batteriche, in particolare streptococchi e stafilococchi. La sensibilità ai macrolidi può essere anche influenzata da cambiamenti mutazionali riscontrati meno di frequente nei nucleotidi A2058 e A2059, e in alcune altre posizioni del 23S rRNA, o nelle proteine L4 e L22 della subunità ribosomiale maggiore.
Le pompe di estrusione sono presenti in un certo numero di specie, tra cui Gram-negativi, come Haemophilus influenzae (dove possono determinare intrinsecamente concentrazioni minime inibenti [MICs] più elevate) e stafilococchi. Negli streptococchi e negli enterococchi una pompa di estrusione che riconosce i macrolidi a 14 e 15 atomi (che includono, rispettivamente, eritromicina e azitromicina) è codificata dai geni mef (A).
I test di sensibilità dovrebbero essere condotti utilizzando metodi di laboratorio standardizzati, come quelli descritti dal Clinical and Laboratory Standards Institute (CLSI). Questi includono il metodo di diluizione (determinazione della MIC) e il metodo di determinazione della sensibilità su disco.
Sia il CLSI che il Comitato Europeo sui Test di Suscettibilità Antimicrobica (EUCAST) forniscono criteri interpretativi per questi metodi.
Sulla base di una serie di studi, si raccomanda che l’attività in vitro di azitromicina debba essere testata in ambiente aerobico, per assicurare il pH fisiologico del mezzo di crescita. Elevate pressioni di CO2, come spesso usate per gli streptococchi e i batteri anaerobi, e occasionalmente per altre specie, comporta una riduzione del pH del mezzo. Ciò ha un effetto negativo importante sulla potenza apparente di azitromicina e degli altri macrolidi.
L’EUCAST ha stabilito, inoltre, i breakpoint di sensibilità per l’azitromicina in base alla determinazione della MIC. I criteri di sensibilità EUCAST sono elencati nella tabella seguente.
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Breakpoints di sensibilità per azitromicina | |
MIC (mg/L) | |
Sensibile | Resistente |
Staphylococcus | ≤ 1 | > | 2 |
spp. Streptococcus | ≤ 0,25 | > | 0,5 |
pneumoniae Streptococco β | ≤ 0,25 | > | 0,5 |
emolitico a Haemophilus | ≤ 0,12 | > | 4 |
influenzae Moraxella | ≤ 0,25 | > | 0,5 |
catarrhalis Neisseria | ≤ 0,25 | > | 0,5 |
gonorrhoeae
a include i gruppi A, B, C, G.
EUCAST = European Committee on Antimicrobial Susceptibility
Testing; MIC = Concentrazione Minima Inibente.
Spettro antibatterico:
La prevalenza della resistenza acquisita può variare geograficamente e nel tempo per specie selezionate, ed è auspicabile avere informazioni locali sulle resistenze, in particolare quando si trattano infezioni gravi. Se necessario deve essere richiesta una consulenza di esperti qualora la prevalenza locale dei ceppi resistenti è tale che l’utilità degli agenti, in almeno alcuni tipi di infezioni, è discutibile.
L’azitromicina mostra resistenze crociate con i germi Gram-positivi eritromicina-resistenti. Come sopra descritto alcune modificazioni ribosomiali determinano resistenze crociate con altre classi di antibiotici i cui siti di legame ribosomiale si sovrappongono a quelli dei macrolidi: i lincosamidi (inclusa la clindamicina), e le Streptogramine di tipo B (che includono ad esempio quinupristina componente di quinupristina/dalfopristina). Nel corso del tempo è stata notata una diminuzione della sensibilità ai macrolidi in particolare nello Streptococcus pneumoniae e nello Staphylococcus aureus, ed è stato anche osservato in streptococchi del gruppo viridans e nello Streptococcus agalactiae.
Gli organismi comunemente sensibili all’azitromicina includono:
Batteri Gram-positivi aerobi facoltativi (isolati eritromicina-sensibili): S. aureus , Streptococcus agalactiae , S. pneumoniae *, Streptococcus pyogenes *, altri streptococchi β emolitici (gruppi C, F, G), streptococchi del gruppo viridans. Germi macrolidi-resistenti sono trovati isolati abbastanza di frequente tra i batteri Gram-positivi aerobi facoltativi, in particolare tra S. aureus meticillino-resistente (MRSA) e S. pneumoniae penicillino-resistente (PRSP).
Batteri Gram-negativi aerobi facoltativi: Bordetella pertussis , Campylobacter jejuni , Haemophilus ducreyi *, Haemophilus influenzae *,
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Haemophilus parainfluenzae *, Legionella pneumophila , Moraxella catarrhalis *, e Neisseria gonorrhoeae *. Pseudomonas spp. e la maggior parte di Enterobacteriaceae sono intrinsecamente resistenti all’azitromicina, anche se l’azitromicina è stata utilizzata per il trattamento delle infezioni da Salmonella enterica.
Anaerobi: Clostridium perfringens , Peptostreptococcus spp. e Prevotella bivia.
Altre specie batteriche: Borrelia burgdorferi , Chlamydia trachomatis , Chlamydophila pneumoniae *, Mycoplasma pneumoniae *, Treponema pallidum , e Ureaplasma urealyticum.
Patogeni opportunisti associati all'infezione da HIV. MAC, e i microrganismi eucarioti Pneumocystis jirovecii e Toxoplasma gondii.
*L’efficacia di azitromicina contro le specie descritte è stata dimostrata in studi clinici
5.2
Assorbimento
L’azitromicina si presenta maggiormente stabile a pH gastrico in confronto all'eritromicina.
Nell'uomo, dopo somministrazione orale, l’azitromicina si distribuisce velocemente ed ampiamente a tutto l'organismo; il tempo richiesto per ottenere livelli di picco plasmatico è di 2–3 ore.
Distribuzione
In studi animali sono state osservate elevate concentrazioni di azitromicina all’interno delle cellule fagocitarie. In modelli sperimentali, inoltre, concentrazioni elevate di azitromicina vengono rilasciate dai fagociti attivati rispetto ai fagociti non attivati. Tale fenomeno determina, nel modello animale, elevate concentrazioni di azitromicina nel sito di infezione.
Studi di farmacocinetica nell’uomo hanno dimostrato livelli tissutali di azitromicina più elevati rispetto a quelli plasmatici (fino a 50 volte le concentrazioni massime osservate nel plasma), indicando così che il farmaco è altamente legato ai tessuti. Le concentrazioni in organi bersaglio quali il polmone, le tonsille e la prostata, superano i valori delle MIC90 per i patogeni più comuni, dopo una singola somministrazione orale di 500 mg.
Eliminazione
Il tempo di emivita plasmatica terminale riflette strettamente il tempo di emivita di deplezione tissutale (da 2 a 4 giorni). Circa il 12% di una dose EV viene eliminata nelle urine come farmaco immodificato in 3 giorni, la maggior parte nelle prime 24 ore. L’eliminazione biliare costituisce la principale via di eliminazione di farmaco immodificato dopo somministrazione orale. Concentrazioni molto elevate di farmaco immodificato sono state trovate nella bile umana insieme a 10 metaboliti, questi ultimi formati mediante processi di N- e O-demetilazione, mediante idrossilazione della desosamina e dell'anello agliconico e mediante scissione
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dei cladinosio-coniugati. Studi condotti mediante HPLC e metodo microbiologico per valutare le concentrazioni tissutali di tali metaboliti hanno dimostrato che essi non giocano alcun ruolo nell'attività antimicrobica dell’azitromicina.
Farmacocinetica in speciali categorie di pazienti
Anziani
Uno studio condotto su volontari sani ha evidenziato che dopo un regime terapeutico di 5 giorni i valori dell’AUC sono leggermente superiori nei soggetti anziani (>65 anni) rispetto ai soggetti più giovani (<40 anni); tuttavia poiché questi dati non sono clinicamente significativi non è richiesto alcun aggiustamento di dosaggio.
Alterata funzionalità renale
A seguito di monosomministrazione orale di 1 grammo di azitromicina, non sono stati riscontrati effetti farmacocinetici in pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata (GFR 10 – 80 ml/min.). Sono state invece rilevate differenze statisticamente significative nei valori di AUC0–120 (8,8 µg-h/ml vs. 11,7 µg-h/ml), Cmax (1,0 µg/ml vs. 1,6 µg/ml) e CLr (2,3 ml/min./kg vs. 0,2 ml/min.kg) tra il gruppo con disfunzione renale grave (GFR < 10 ml/min.) e il gruppo con funzionalità renale normale.
Alterata funzionalità epatica
Nei pazienti con compromissione epatica di grado lieve (Classe A) moderato (Classe B), non è stata dimostrata alcuna evidenza di modificazioni significative della farmacocinetica sierica dell’azitromicina rispetto ai soggetti con normale funzionalità epatica. In questi pazienti l’eliminazione dell’azitromicina attraverso le urine sembra aumentare, probabilmente come compenso per la ridotta clearance epatica.
5.3
In studi animali condotti con dosi elevate che superavano di 40 volte la dose massima impiegata nella pratica clinica, è stato osservato che l’azitromicina causa una fosfolipidosi reversibile, generalmente senza evidenti conseguenze tossicologiche. L’effetto si è dimostrato reversibile con l’interruzione del trattamento con azitromicina. Il significato di tali risultati sia per gli animali sia per l’uomo è sconosciuto.
6. informazioni farmaceutiche
6.1
Ribotrex 500 mg compresse rivestite con film : amido pregelatinizzato, calcio fosfato acido anidro, sodio carmellosa, magnesio stearato, sodio laurilsolfato, acqua deionizzata.
Il rivestimento contiene : titanio diossido, lattosio , ipromellosa, triacetina, acqua deionizzata.
18
Ribotrex 200 mg/5 ml polvere per sospensione orale : sodio fosfato tribasico anidro, idrossipropilcellulosa, gomma xantana, aroma di ciliegia, crema di vaniglia, aroma di banana, saccarosio.
6.2
Non pertinente.
6.3
Ribotrex 500 mg compresse rivestite con film : 2 anni.
Ribotrex 200 mg/5 ml polvere per sospensione orale : 2 anni a confezionamento integro.
La polvere per sospensione orale una volta ricostituita si conserva per 10 giorni a temperatura ambiente.
6.4
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
6.5
Ribotrex 500 mg compresse rivestite con film : Blister PVC/ALU contenente 3 compresse rivestite con film da 500 mg.
Ribotrex 200 mg/5 ml polvere per sospensione orale : Flacone di polietilene ad alta densità contenente 1500 mg di principio attivo con chiusura a prova di bambino e adeguato dosatore.
Una volta ricostituita la sospensione conterrà 200 mg/5 ml.
35,575 g di polvere per ricostituzione di 37,5 ml di sospensione orale (con 1.500 mg di
azitromicina)
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
1.
Il dosatore è composto da un cucchiaino piccolo (capienza 5 ml) da un lato, e da un cucchiaino grande (capienza 10 ml) dall’altro lato
2.
1) ISTRUZIONI PER L’USO DEL DOSATORE GRADUATO “CUCCHIAINO DOPPIO”
PESO DEL BAMBINO | UNA SOLA VOLTA AL GIORNO PER 3 GIORNI | QUANTITÀ DI FARMACO | |
da 15 kg a 25 kg | al | Cucchiaino piccolo pieno fino bordo | 200 mg |
da 26 kg a 35 kg | Cucchiaino grande fino alla tacca | 300 mg | |
da 36 kg a 45 kg | al | Cucchiaino grande pieno fino bordo | 400 mg |
2) ISTRUZIONI PER L’USO DEL DOSATORE GRADUATO “SIRINGA”
1. La siringa è tarata in mg e ml di farmaco e kg di peso del bambino
2. Svitare il tappo di plastica e inserire la siringa, con l’adattatore, nel flacone
3. Aspirare la quantità di sospensione prescritta
4. Staccare la siringa dall’adattatore
5. Somministrare la sospensione con la siringa direttamente nella bocca del bambino
Richiudere il flacone con l’apposito tappo. Sciacquare bene il dosatore graduato utilizzato.
20
ATTENZIONE
Per il trattamento dell’otite media nei bambini di peso inferiore a 15 kg, il dosaggio di 30 mg/kg può essere effettuato anche in un’unica somministrazione, riempiendo il dosatore graduato “siringa” per il numero di volte necessario fino al raggiungimento della dose prescritta.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7.
Pierre Fabre Pharma S.r.l. – Via G. Washington,70 20146 – MILANO
8.
“Ribotrex 500 mg compresse rivestite con film” 3 compresse
A.I.C. n. 028177032
“Ribotrex 200 mg/5 ml polvere per sospensione orale” 1 flacone da 1500 mg –
A.I.C. n. 028177020