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RAPIVA - riassunto delle caratteristiche del prodotto

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Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - RAPIVA

1. denominazione del medicinale

Rapiva 10 mg/ml emulsione iniettabile o per infusione

2. composizione qualitativa e quantitativa

Ogni ml di emulsione iniettabile o per infusione contiene 10 mg di propofol. Ogni flaconcino da 20 ml contiene 200 mg di propofol

Ogni flaconcino da 50 ml contiene 500 mg di propofol Ogni flaconcino

da 100 ml contiene 1000 mg di propofol

Eccipienti:

Ogni ml di emulsione iniettabile o per infusione contiene: olio di semi di

soia raffinato 50 mg

sodio 0.035 mg

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica emulsione

iniettabile o per infusione. Emulsione olio in acqua, bianca.

Osmolarità: 250 a 390 mOsm/Kg

pH tra 6.00 e 8.50.

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

Rapiva è un anestetico generale endovenoso a breve durata d’azione indicato per:

– Induzione e mantenimento dell'anestesia generale negli adulti e nei bambini di età > 1 mese

– Sedazione per le procedure diagnostiche e chirurgiche, da solo o in combinazione con anestesia locale o regionale negli adulti e nei bambini di età > 1 mese

– Sedazione di pazienti ventilati di età > a 16 anni in terapia intensiva.

4.2 posologia e modo di somministrazione

Rapiva deve essere somministrato solo in ospedali o in centri terapeutici adeguatamente attrezzati da medici specialisti in anestesia o nella cura di pazienti in terapia intensiva. Le funzioni circolatorie e respiratorie devono essere continuamente monitorate (es. ECG, pulsossimetro) e devono essere sempre prontamente disponibili i mezzi per il mantenimento della pervietà delle vie aeree, per la ventilazione artificiale e altri mezzi di rianimazione. Per la sedazione durante interventi chirurgici o esami diagnostici, Rapiva non deve essere somministrato dalla stessa persona che esegue la procedura chirurgica o diagnostica

La dose di Rapiva deve essere individualizzata in base alla risposta del paziente e delle premedicazioni utilizzate. Generalmente in aggiunta a Rapiva sono necessari altri medicinali analgesici.

Posologia

Anestesia generale negli adulti

Induzione dell’anestesia

Per l'induzione dell'anestesia Rapiva deve essere titolato (approssimati­vamente 20–40mg di propofol ogni 10 secondi) in base alla risposta del paziente, fino alla comparsa dei segni clinici dell'anestesia.

Per la maggior parte dei pazienti adulti di età inferiore a 55 anni sono generalmente richieste dosi comprese tra 1,5 e 2,5 mg di propofol/kg di peso corporeo.

In pazienti di età superiore a 55 anni e nei pazienti appartenenti alla classe III e IV della classificazione ASA (American Society of Anaesthesiology), soprattutto quelli con funzione cardiaca compromessa, il dosaggio richiesto sarà inferiore e la dose totale di Rapiva può essere ridotta ad un minimo di 1 mg di propofol/kg di peso corporeo. In questi pazienti devono essere applicate velocità di somministrazione inferiori (circa 2ml, corrispondenti a 20mg di propofol, ogni 10 secondi).

Mantenimento dell'anestesia

L'anestesia può essere mantenuta somministrando Rapiva 10 mg/ml tramite infusione continua o con iniezione di boli ripetuti.

Per il mantenimento dell'anestesia le dosi richieste sono solitamente comprese tra 4–12 mg di propofol/kg di peso corporeo/h. Una dose di mantenimento ridotta all’incirca a 4 mg di propofol/kg di peso corporeo/h può essere sufficiente durante gli interventi chirurgici meno complessi come quelli di chirurgia mininvasiva.

Documento reso disponibile da AIFA il 05/07/2019

In pazienti anziani, in pazienti in condizioni generali precarie, pazienti con insufficienza cardiaca o ipovolemici e pazienti appartenenti alla classe III e IV della classificazione ASA, il dosaggio di Rapiva può essere ridotto ulteriormente in relazione alla gravità delle condizioni del paziente e alla tecnica anestetica utilizzata.

Per il mantenimento dell’anestesia con la tecnica che implica l'iniezione di boli ripetuti, si possono somministrare dosi addizionali comprese tra 25 mg e 50 mg (= 2.5 – 5 ml di Rapiva) a seconda delle esigenze cliniche.

Non si deve effettuare una rapida iniezione di boli (singola o ripetuta) nei pazienti anziani in quanto si potrebbe provocare una depressione cardiopolmonare.

Sedazione di pazienti adulti in terapia intensiva

Per la sedazione di pazienti ventilati in terapia intensiva si raccomanda che Rapiva sia somministrato per infusione continua. La dose deve essere determinata in base alla profondità di sedazione richiesta. Solitamente una sedazione soddisfacente può essere ottenuta con un dosaggio di 0,3 – 4.0 mg di propofol/kg di peso corporeo/h. Non sono raccomandate quantità maggiori di 4.0 mg di propofol/kg di peso corporeo/h (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).

Propofol non è indicato per la sedazione in terapia intensiva di pazienti di età pari o inferiore a 16 anni (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni).

La somministrazione di Rapiva con il sistema TCI (Target Controlled Infusion – Dispositivi di Infusione Controllata) non è consigliata per la sedazione nelle unità di terapia intensiva.

Sedazione per procedure diagnostiche e chirurgiche di pazienti adulti

Per indurre sedazione durante procedure chirurgiche e diagnostiche, le dosi e la velocità di somministrazione devono essere regolate in base alla risposta clinica. Per la maggior parte dei pazienti è necessario somministrare 0,5–1 mg di propofol/kg di peso corporeo in 1 – 5 minuti affinchè abbia inizio la sedazione. Il mantenimento della sedazione può essere ottenuto titolando l'infusione di Rapiva in accordo al livello di sedazione richiesto. Per la maggior parte dei pazienti è necessario somministrare 1,5 – 4,5 mg di propofol/kg di peso corporeo/h. L'infusione può essere integrata con la somministrazione di boli di 10 – 20 mg (1 – 2 ml di Rapiva), qualora sia necessario un rapido aumento della profondità della sedazione.

Nei pazienti di età superiore ai 55 anni e nei pazienti appartenenti alla classe III e IV della classificazione ASA, possono essere richieste dosi più basse di Rapiva e può essere necessario ridurre la velocità di somministrazione.

Popolazione pediatrica

Anestesia generale in bambini di età superiore ad 1 mese

Induzione dell'anestesia

Per l'induzione dell'anestesia Rapiva deve essere titolato lentamente fino alla comparsa dei segni clinici dell'anestesia. Il dosaggio deve essere regolato in base all'età e/o al peso corporeo. Per la maggior parte dei pazienti di età superiore a 8 anni sono necessari all’incirca 2,5 mg/kg di peso corporeo di Rapiva per l'induzione dell'anestesia. Nei pazienti più giovani, soprattutto nei bambini di età compresa tra 1 mese e 3 anni, può essere necessaria una dose più elevata (2,5–4 mg/kg di peso corporeo).

Mantenimento dell'anestesia generale

L’anestesia può essere mantenuta somministrando Rapiva tramite infusione o iniezione di boli ripetuti in accordo al livello di sedazione richiesto.

La dose da somministrare varia considerevolmente per ogni paziente ma, generalmente, si raggiunge un livello soddisfacente di anestesia con l'infusione continua di un dosaggio compreso tra 9 – 15 mg/kg di peso corporeo/h.

I bambini più piccoli, di età compresa tra 1 mese e tre anni, possono richiedere un dosaggio maggiore.

Documento reso disponibile da AIFA il 05/07/2019

Per i pazienti appartenenti alla classe III e IV della classificazione ASA sono raccomandati dosaggi inferiori (vedere anche paragrafo 4.4).

Rapiva non deve essere utilizzato nei ragazzi di 16 anni di età o di età inferiore per la sedazione in terapia intensiva (vedere anche paragrafo 4.3 Controindi­cazioni)

Sedazione per procedure diagnostiche e chirurgiche di età superiore ad 1 mese

Le dosi e la velocità di somministrazione devono essere regolate in base alla profondità della sedazione richiesta ed alla risposta clinica. Per la maggior parte dei pazienti pediatrici è necessario somministrare 1–2 mg/kg di peso corporeo di Rapiva affinchè abbia inizio la sedazione. Il mantenimento della sedazione può essere ottenuto titolando l'infusione di Rapiva in accordo al livello di sedazione richiesto. Per la maggior parte dei pazienti è necessario somministrare 1,5 – 9 mg/kg/h di Rapiva. L'infusione può essere integrata con la somministrazione di boli fino a 1 mg/kg di peso corporeo, qualora sia necessario un rapido aumento della profondità della sedazione.

Per i pazienti appartenenti alla classe III e IV della classificazione ASA sono raccomandati dosaggi inferiori.

Modo di somministrazione

Uso endovenoso.

Rapiva può essere utilizzato per infusione tal quale o diluito ulteriormente. Consultare la sezione 6.6 per il diluente e per la co-somministrazione di medicinali.

Durante la somministrazione di Rapiva tramite infusione continua si raccomanda l'uso di burette, contagocce, pompe a siringa o pompe volumetriche per il controllo della velocità d'infusione.

Agitare il contenitore prima dell'uso. Se, dopo l’agitazione, si vedono due strati l'emulsione non deve essere usata.

Usare solo preparazioni omogenee e contenitori non danneggiati.

Solo per uso singolo. Medicinale residuo dopo l’uso deve essere eliminato.

Prima dell'uso, pulire la superficie del tappo in gomma del flaconcino con alcool (spray o tampone). Dopo l'uso, richiudere il tappo e smaltire il contenitore.

Rapiva è un’emulsione contenente lipidi senza conservanti antimicrobici e una crescita rapida di microorganismi può verificarsi.

L’emulsione deve essere aspirata in condizioni asettiche in una siringa sterile o nel set d'infusione immediatamente dopo la rottura del sigillo del flaconcino. Procedere immediatamente alla somministrazione.

Le condizioni di asepsi devono essere mantenute sia per Rapiva che per il sistema d'infusione per tutta la durata dell'infusione stessa. La co-somministrazione di altri farmaci o soluzioni aggiunti sulla linea di infusione di Rapiva deve avvenire in prossimità del sito di inserimento della cannula utilizzando un connettore a Y o una valvola a tre vie.

Rapiva non deve essere somministrato mediante set d'infusione dotati di filtri microbiologici. Rapiva ed ogni set d’infusione contenenti Rapiva sono destinati all'uso singolo in un determinato paziente. Smaltire il mediciniale residuo non utilizzato.

Infusione di soluzioni non diluite di Rapiva

Durante la somministrazione di Rapiva tramite infusione continua della soluzione non diluita, si raccomanda l'uso di burette, contagocce, pompe a siringa o pompe volumetriche per il controllo della velocità d'infusione.

Come stabilito per la somministrazione parenterale di qualsiasi tipo di emulsione grassa, la durata dell'infusione continua di Rapiva mediante un determinato sistema d'infusione non deve superare le 12 ore. Il tubo d'infusione e il contenitore di Rapiva devono essere smaltiti o sostituiti dopo al massimo 12 ore.

Infusione di soluzioni diluite di Rapiva

Durante la somministrazione di Rapiva tramite infusione continua della soluzione diluita, si raccomanda l'uso di burette, contagocce, pompe a siringa o pompe volumetriche per il controllo della velocità d'infusione per evitare il rischio di un’infusione accidentale non controllata di volumi elevati di soluzione diluita di Rapiva. Questo rischio è da prendere in considerazione quando si decide di effettuare la diluizione massima nella buretta.

Questo medicinale non deve essere miscelato con altre soluzioni ad eccezione di quelle menzionate nel paragrafo 6.6.

La diluizione massima non deve superare 1 parte di Rapiva con 4 parti di glucosio 50 mg/ml (5%) soluzione iniettabile, sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) soluzione iniettabile o sodio cloruro 1,8

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mg/ml (0,18%) e glucosio 40 mg/ml (4%) soluzione iniettabile (minima concentrazione di propofol 2 mg/ml). La miscela deve essere preparata in modo asettico (condizioni controllate e validate) immediatamente prima della somministrazione e deve essere somministrata entro 12 ore dalla preparazione.

Per ridurre il dolore nel sito d’iniezione, è possibile iniettare lidocaina immediatamente prima dell'iniezione di Rapiva o Rapiva può essere mescolato, immediatamente prima dell’uso, con una soluzione iniettabile di lidocaina senza conservanti (20 parti di Rapiva con un massimo di 1 parte di lidocaina 10 mg/ml (1%) soluzione iniettabile) in condizioni controllate e validate di asepsi. La miscela deve essere somministrato entro 12 ore dalla preparazione.

I miorilassanti atracurio o mivacurio possono essere somministrati solo dopo il lavaggio dello stesso sistema di infusione usato per Rapiva..

Durata della somministrazione

La durata della somministrazione non deve superare i 7 giorni.

4.3 controindicazioni

Rapiva non deve essere usato

– in pazienti con ipersensibilità nota al propofol o ad uno qualsiasi degli eccipienti dell'emulsione

– in pazienti allergici alla soia o alle arachidi

– in pazienti di età pari o inferiore a 16 anni per la sedazione in terapia intensiva

4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Somministrare Rapiva con cautela e a velocità ridotta in pazienti con patologie cardiache, respiratorie, renali o epatiche e nei pazienti anziani, debilitati, ipovolemici o epilettici e nei pazienti con disturbi della coscienza (vedere paragrafo 4.2).

La clearance di propofol dipende dal flusso sanguigno, pertanto, la co-somministrazione di un farmaco che riduce la gittata cardiaca ridurrà anche la clearance di propofol.

L'insufficienza cardiaca, circolatoria o polmonare e l'ipovolemia devono essere compensate prima della somministrazione di Rapiva.

Prima di indurre l'anestesia in un paziente epilettico, assicurarsi che questi abbia ricevuto il trattamento antiepilettico. Benché numerosi studi abbiano dimostrato l'efficacia di propofol nel trattamento dello stato epilettico, la sua somministrazione a pazienti epilettici può anche aumentare il rischio di convulsioni.

In pazienti con pronunciate disfunzioni cardiache o altre gravi patologie miocardiche Rapiva non dovrebbe essere sommnistrato, a meno di non utilizzrlo con estrema cautela e sotto stretto monitoraggio.

Il rischio di una vagotonia relativa può risultare aumentato, in quanto propofol non possiede attività vagolitica. Questa è stata associata a casi di bradicardia (occasionalmente profonda) ed anche asistolia. La somministrazione endovenosa di un anticolinergico prima dell'induzione o durante il mantenimento dell'anestesia deve essere tenuta in considerazione, soprattutto in situazioni in cui si preveda una predominanza del tono vagale o se Rapiva viene usato in combinazione on altri medicinali che possono causare bradicardia.

L'uso di propofol con la terapia elettroconvulsiva non è raccomandato.

Come con altri farmaci sedativi, quando propofol viene usato per la sedazione durante le procedure operatorie, si possono verificare movimenti involontari del paziente. Durante le procedure che richiedono immobilità questi movimenti possono essere pericolosi per sito operatorio.

Particolare attenzione deve essere prestata in pazienti con disturbi del metabolismo dei grassi e in altre condizioni in cui le emulsioni lipidiche devono essere usate con cautela. Nei pazienti

Documento reso disponibile da AIFA il 05/07/2019

sottoposti ad alimentazione parenterale, è necessario tenere conto della quantità di lipidi infusi con Rapiva: 1,0 ml di Rapiva contiene 0,1 grammi di grasso.

In corso di terapia intensiva si consiglia un monitoraggio dei lipidi dopo 2 giorni.

Tenere conto del maggior rischio di effetti di tipo emodinamico sul sitema cardiovascolare nei pazienti in grave sovrappeso, a causa delle dosi maggiori generalmente usate in tali pazienti.

Procedere con particolare cautela in pazienti con pressione intracranica elevata e bassa pressione arteriosa, in quanto esiste il rischio di una riduzione significativa della pressione di perfusione intracerebrale.

Per ridurre il dolore al sito di somministrazone di Rapiva durante l'induzione dell'anestesia, è possibile iniettare lidocaina immediatamente prima della somministrazione di propofol.

Non somministrare soluzioni di lidocaina ai pazienti con porfiria acuta ereditaria.

Popolazione Pediatrica

L’utilizzo di Rapiva non è raccomandato nei neonati poichè questa popolazione non è stata completamente studiata. I dati di farmacocinetica (vedere paragrafo 5.2) indicano che la clearance si riduce notevolmente nei neonati con una variabilità inter-individuale molto alta. I relaSvi sovradosaggi relativi possono verificarsi somministrando dosi raccomandate per bambini più grandi con conseguente grave depressione cardiovascolare.

La somministrazione di Rapiva mediante un sistema di infusione computerizzato (TCI) non è consigliato per il mantenimento dell'anestesia generale nei bambini.

La sicurezza di propofol per la sedazione (di fondo) nei bambini di età inferiore ai 16 anni non è stata dimostrata.

Benché non sia stata dimostrata alcuna relazione causale, sono stati riferiti effetti indesiderati gravi con sedazione (di fondo) durante un uso non autorizzato in pazienti di età inferiore ai 16 anni (compresi casi dall'esito fatale). Tali effetti comprendevano, in particolare, acidosi metabolica, iperlipidemia, rabdomiolisi e/o scompenso cardiaco. Gli effetti indesiderati sono stati osservati con maggiore frequenza in bambini con infezioni delle vie respiratorie, ai quali erano state somministrate dosi superiori a quelle consigliate per gli adulti per la sedazione in corso di terapia intensiva. Similmente, sono stati riferiti casi molto rari di acidosi metabolica, rabdomiolisi, iperkaliemia e/o insufficienza cardiaca rapidamente progressiva (in alcuni casi con esito fatale) in adulti trattati per più di 58 ore con dosi superiori a 5 mg di propofol/kg peso corporeo/h. Tale dose è superiore alla dose massima di 4 mg di propofol/kg peso corporeo/h consigliata attualmente per la sedazione in terapia intensiva. I pazienti affetti erano soprattutto (ma non solo) pazienti con gravi traumi cranici con un aumento della pressione intracranica (PIC). In questi pazienti l'insufficienza cardiaca non rispondeva, generalmente, al trattamento di supporto inotropico.

Ai medici curanti si raccomanda di non superare, se possibile, la dose di 4 mg di propofol/kg peso corporeo/h. I medici prescrittori devono essere attenti a questi eventi nei pazienti con i fattori di rischio riportati sopra e devono interrompere immediatamente la terapia con propofol quando si manifestano i suddetti segni. Durante tali modifiche di trattamento, i pazienti con aumento della pressione intracranica (PIC) devono ricevere un adeguato trattamento di supporto della pressione di perfusione cerebrale.

Particolare attenzione deve essere posta quando propofol è utilizzato per l'anestesia in neonati e bambini fino a 3 anni di età, sebbene i dati attualmente disponibili non suggeriscono differenze significative in termini di sicurezza rispetto ai bambini di età superiore ai 3 anni.

In casi isolati potrebbe esserci una fase di incoscienza post-operatoria che può essere accompagnata da un aumento del tono muscolare. Il verificarsi di tale evento non è legato al fatto che il paziente era sveglio o meno. Anche se la coscienza ritorna spontaneamente, i pazienti in stato di incoscienzadevono essere tenuti sotto stretta osservazione.

Deve essere confermato il pieno recupero dall’anestesia generale prima della dimissione.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per 100 ml, cioè è praticamente “senza sodio”.

4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Rapiva può essere usato in combinazione con altri medicinali impiegati in anestesia (farmaci di premedicazione, anestetici per inalazione, analgesici, miorilassanti, anestetici locali). Fino ad ora non sono state riferite interazioni gravi con questi medicinali. Alcuni di questi medicinali che agiscono a livello centrale possono avere un effetto depressivo sulla circolazione e la respirazione e quindi avere effetti potenziati in caso di uso contemporaneo con Rapiva.

Quando l'anestesia generale viene effettuata in concomitanza con l'anestesia regionale possono essere richieste dosi più basse.

Documento reso disponibile da AIFA il 05/07/2019

È stato riferito che l'uso concomitante di benzodiazepine, parasimpaticolitici o anestetici per inalazione prolunga l'anestesia e riduce la frequenza respiratoria.

Dopo una premedicazione addizionale con oppioidi, gli effetti di propofol possono intensificarsi e prolungarsi e può verificarsi una maggiore incidenza e una maggiore durata dell'apnea.

Tenere conto dell'eventualità di un potenziamento dell'anestesia e degli effetti collaterali cardiovascolari in caso di uso concomitante di propofol e medicinali di premedicazione, medicinali per inalazione o analgesici.

L'uso concomitante di depressivi del sistema nervoso centrale (ad es. alcool, anestetici generali o analgesici narcotici) risulta in un potenziamento dei loro effetti sedativi. Quando Rapiva è combinato con agenti depressivi del sistema nervoso centrale somministrati per via parenterale, si può verificare una grave depressione respiratoria e cardiovascolare.

Dopo la somministrazione di fentanyl, i livelli ematici di propofol possono temporaneamente aumentare, con un aumento della frequenza di apnea.

Dopo il trattamento con suxametonio o neostigmina possono comparire bradicardia e arresto cardiaco.

In caso di somministrazione di emulsioni lipidiche, come propofol, a pazienti trattati con ciclosporine, sono stati riferiti casi di leucoencefalopatia.

È stata osservata la necessità di diminuire le dosi di propofol nei pazienti che assumono valproato. Se usato in concomitanza, può essere considerata una riduzione della dose di propofol.

4.6 fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

La sicurezza di propofol in gravidanza non è stata dimostrata. Pertanto, si sconsiglia l'uso di propofol nelle gestanti, a meno che ciò non sia assolutamente necessario. Propofol attraversa la placenta e può essere associato a depressione neonatale (vedere anche paragrafo 5.3). Evitare le dosi elevate (maggiori di 2,5 mg/kg peso corporeo per l'induzione o 6 mg di propofol/kg peso corporeo/h per il mantenimento dell'anestesia).

Gli studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento

Studi condotti su donne che allattavano al seno hanno dimostrato che propofol viene escreto in piccola quantità nel latte materno. Pertanto, è opportuno interrompere l'allattamento e scartare il latte per 24 ore dopo la somministrazione di propofol.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Rapiva compromette la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Dopo la somministrazione di Rapiva il paziente deve essere tenuto sotto osservazione per un periodo di tempo adeguato. Raccomandare al paziente di non guidare, non usare macchinari e non lavorare in situazioni potenzialmente pericolose. Il paziente non deve andare a casa non accompagnato e deve essere avvertito di non assumere alchool.

4.8 effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati osservati più comunemente con propofol sono ipotensione e depressione respiratoria. Tali effetti dipendono sia dalla dose di propofol somministrata che dal tipo di premedicazione e dall'uso concomitante di altri farmaci. In particolare sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati:

– In questa sezione gli effetti indesiderati sono definiti come: molto comune (1/10)

– comune (1/100; <1/10)

– non comune (1/1,000;<1/100)

– raro (1/10,000;<1­/1,000)

– molto raro (<1/10,000); non noto (non può essere definito sulla base dei dati disponibili).

All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

Disturbi del sistema immunitario

Raro

Reazioni anafilattiche, che possono comprendere edema di Quincke, broncospasmo, eritema e ipotensione.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Documento reso disponibile da AIFA il 05/07/2019

Comune

Ipertrigliceri­demia.

Disturbi psichiatrici

Raro

Euforia e disinibizione sessuale nella fase di recupero.

Patologie del sistema nervoso

Comune

Durante l'induzione dell'anestesia si possono osservare movimenti spontanei e miocloni, minima eccitazione.

Raro

Cefalea, vertigini, brividi e sensazione di freddo durante la fase di recupero. Movimenti epilettiformi comprendenti convulsioni e opistotono.

Molto raro

Attacchi epilettiformi ritardati, con ritardi compresi tra poche ore e diversi giorni. Rischio di convulsioni in pazienti epilettici dopo la somministrazione di propofol.

Casi di incoscienza postoperatoria (vedere paragrafo 4.4. Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).

Patologie cardiache e vascolari

Comune:

Durante l’induzione dell’anestesia, ipotensione, bradicardia, tachicardia, vampate.

Non comune

Ipotensione marcata. Ciò può rendere necessaria una somministrazione più lenta di Rapiva e/o la somministrazione di liquidi per via endovenosa e, se necessario, di vasocostrittori. Tenere conto della possibilità di un marcato calo della pressione arteriosa nei pazienti con disturbi della perfusione coronarica o cerebrale e nei pazienti ipovolemici.

Bradicardia durante l'anestesia generale con progressiva gravità (fino all'asistolia). Considerare l'eventualità della somministrazione endovenosa di un anticolinergico prima dell'induzione o durante il mantenimento dell'anestesia (vedere anche paragrafo 4.4. Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).

Raro

Aritmia durante il periodo di recupero.

Trombosi e flebiti.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Comune

Durante l'induzione dell'anestesia: iperventilazione, apnea transitoria, tosse, singhiozzo. Non comune

Tosse durante il mantenimento dell'anestesia.

Raro

Tosse durante la fase di recupero.

Molto raro

Edema polmonare.

Patologie gastrointestinali:

Raro

Nausea o vomito nella fase di recupero.

Molto raro

Dopo la somministrazione di propofol sono stati osservati casi di pancreatite. Una correlazione causale, tuttavia, non è stata dimostrata.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Molto raro

Gravi risposte tessutali dopo accidentale iniezione paravenosa.

Patologie renali e urinarie

Raro

Casi di decolorazione delle urine in seguito a somministrazione prolungata di propofol.

Documento reso disponibile da AIFA il 05/07/2019

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Molto comune

Dolore locale che si manifesta alla iniezione iniziale. Per la profilassi o il trattamento vedere quanto riportato di seguito.

Il dolore locale che può manifestarsi durante l'iniezione iniziale di Rapiva può essere ridotto al minimo con la somministrazione contemporanea di lidocaina (vedere anche paragrafo 4.2 Metodo di somministrazione, sezione “Infusione di soluzioni diluite di Rapiva”) e con l'iniezione o l'infusione nelle vene più grosse dell'avambraccio e della fossa antecubitale. In seguito alla somministrazione contemporanea di lidocaina possono verificarsi i seguenti rari (1/10,000;<1­/1,000) effetti indesiderati: capogiro, vomito, sonnolenza, convulsioni, bradicardia, aritmie cardiache e shock.

Raro

Casi di febbre postoperatoria. Trombosi e flebiti.

Molto raro

Sono stati riferiti casi isolati di effetti indesiderati gravi caratterizzati da un insieme di sintomi, comprendenti: rabdomiolisi, acidosi metabolica, iperkaliemia e insufficienza cardiaca, talvolta con esito fatale. La maggior parte di questi effetti sono stati osservati in pazienti in terapia intensiva trattati con dosi superiori a 4 mg/kg peso corporeo/h. Per maggiori dettagli, vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo 

4.9 sovradosaggio

Un sovradosaggio può causare depressione cardiovascolare e respiratoria. Trattare la depressione respiratoria con la ventilazione artificiale. La depressione cardiovascolare può rendere necessario un abbassamento del capo del paziente e la somministrazione di sostituti del plasma e di farmaci vasopressori.

5. proprietà farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: Anestetici generali; altri anestetici generali, codice ATC N01AX10.

Dopo l'iniezione endovenosa di Rapiva, l'inizio dell'effetto ipnotico è rapido. A seconda della velocità di iniezione, l'anestesia viene indotta in 30 – 40 secondi. La durata d'azione dopo una singola somministrazione in bolo è breve, a causa del rapido metabolismo e dell'escrezione (4 – 6 minuti).

Con la posologia raccomandata non sono stati osservati accumuli clinicamente rilevanti di propofol dopo ripetute iniezioni in bolo o dopo l'infusione. I pazienti riprendono rapidamente coscienza.

Occasionalmente compaiono bradicardia e ipotensione durante l'induzione dell'anestesia, probabilmente a causa dell'assenza di attività vagolitica. La situazione cardiocircolatoria si normalizza solitamente durante il mantenimento dell'anestesia.

Popolazione pediatrica

Studi limitati sulla durata dell’anestesia indotta da propofol nei bambini indicano che la sicurezza e l'efficacia resta invariata fino a 4 ore. I dati riportati in letteratura indicano che non ci sono variazioni di sicurezza o efficacia con l’uso di propofol in procedure prolungate nei bambini.

5.2 proprietà farmacocinetiche

Dopo la somministrazione endovenosa, circa il 98 % di propofol è legato alle proteine plasmatiche.

Dopo una singola dose di 3 mg/kg per via endovenosa, la clearance di propofol per kg di peso corporeo aumenta con l'età come segue: la clearance media era nettamente inferiore nei neonati <1 mese (n = 25) (20 mL/kg/min) rispetto ai bambini più grandi (n = 36 fascia d’età 4 mesi – 7 anni). Inoltre, la variabilità inter-individuale era notevole nei neonati (3,7–78 mL/kg/min). In base a questi dati sperimentali limitati che indicano una grande variabilità, non si possono indicare raccomandazioni sulla dose in questa fascia di età.

Dopo la somministrazione endovenosa in bolo, i livelli ematici iniziali di propofol calano rapidamente a causa della rapida distribuzione nei differenti compartimenti (fase ). L'emivita di distribuzione è di 2 – 4 minuti.

Documento reso disponibile da AIFA il 05/07/2019

Durante l'eliminazione, la riduzione dei livelli ematici è più lenta. L'emivita di eliminazione nella fase ß è compresa tra 30 e 60 minuti. In seguito si rende evidente un terzo compartimento profondo, che rappresenta la ridistribuzione di propofol dai tessuti scarsamente irrorati.

La clearance è maggiore nei bambini che negli adulti.

Il volume centrale di distribuzione è compreso tra 0,2 e 0,79 l/kg peso corporeo e il volume di distribuzione allo stato stazionario è compreso tra 1,8 e 5,3 l/kg peso corporeo. Propofol viene ampiamente distribuito e rapidamente eliminato dall'organismo (clearance totale da 1,5 a 2 litri/minuto).

L'eliminazione avviene mediante processi metabolici che avvengono prevalentemente nel fegato (dove essa è dipendente dal flusso sanguigno)e che portano alla formazione di glucuronidi di propofol e di coniugati glucuronidi e solfati del chinolo corrispondente. Tutti i metaboliti sono inattivi. Circa l'88% della dose somministrata viene escreta in forma di metaboliti nelle urine. Solo lo 0,3 % viene escreto inalterato nelle urine.

5.3 dati preclinici di sicurezza

I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l'uomo sulla base di studi convenzionali di tossicità a dosi ripetute e genotossicità. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi.

Gli studi di tossicità riproduttiva hanno dimostrato effetti correlati alle proprietà farmacodinamiche di propofol solo a dosi elevate. Non sono stati osservati effetti teratogeni.

In studi di tolleranza locale, l'iniezione intramuscolare ha provocato danni tissutali intorno al sito d'iniezione; un’iniezione paravenosa e sottocutanea ha indotto reazioni istologiche caratterizzate da infiltrazione infiammatoria e fibrosi focale.

Studi pubblicati su animali (compresi i primati) a dosi che hanno portato ad anestesia da leggera a moderata dimostrano che l'uso di agenti anestetici, durante il periodo di rapida crescita cerebrale o di sinaptogenesi provoca nel cervello in via di sviluppo una perdita cellulare che può essere associata a deficienze cognitive prolungate. Il significato clinico di questi risultati non clinici non è noto.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

Olio di soia raffinatotrigli­ceridi a catena media glicerolo

lecitina d'uovo

sodio oleato

sodio idrossido (per regolare il pH) acqua

per preparazioni iniettabili

6.2 incompatibilità

Questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.

I miorilassanti atracurio o mivacurio non devono essere somministrati attraverso lo stesso sistema di somministrazione endovenosa di Rapiva senza lavare il sistema.

6.3 periodo di validità

2 anni.

Dopo prima apertura e/o diluizione: usare immediatamente.

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Non congelare.

6.5 natura e contenuto del contenitore

6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione>

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Baxter Holding BV,

Kobaldweg 49,

3542CE Utrecht,

Olanda

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

043349012 – „10 mg/ml emulsione iniettabile e per infusione“ 1 flaconcino in vetro da 20 ml

043349024 – „10 mg/ml emulsione iniettabile e per infusione“ 5 flaconcini in vetro da 20 ml

043349036 – „10 mg/ml emulsione iniettabile e per infusione“ 10 flaconcini in vetro da 20 ml

043349048 – „10 mg/ml emulsione iniettabile e per infusione“ 1 flaconcino in vetro da 50 ml

043349051 – „10 mg/ml emulsione iniettabile e per infusione“ 10 flaconcini in vetro da 50 ml

043349063 – „10 mg/ml emulsione iniettabile e per infusione“ 1 flaconcino in vetro da 100 ml

043349075 – „10 mg/ml emulsione iniettabile e per infusione“ 10 flaconcini in vetro da 100 ml

9.

DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE06/12/2017

10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

Data determinazione AIFA

1.

Rapiva 20 mg/ml emulsione iniettabile o per infusione

2.

Ogni ml di emulsione iniettabile o per infusione contiene 20 mg di propofol. Ogni

flaconcino da 50 ml contiene 1000 mg di propofol

Eccipienti:

Ogni ml di emulsione iniettabile o per infusione contiene: olio di semi di soia raffinato 50 mg sodio 0.035 mg

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3.

iniettabile o per infusione. Emulsione

olio in acqua, bianca.

Osmolarità: 250 a 390 mOsm/Kg

pH tra 6.00 e 8.50.

4.

4.1

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Rapiva è un anestetico generale endovenoso a breve durata d’azione indicato per:

– Induzione e mantenimento dell'anestesia generale negli adulti e nei bambini di età > 3 anni

– Sedazione per le procedure diagnostiche e chirurgiche, da solo o in combinazione con anestesia locale o regionale negli adulti e nei bambini di età > 3 anni

– Sedazione di pazienti ventilati > ai 16 anni di età in corso di terapia intensiva.

4.2

Rapiva deve essere somministrato solo in ospedali o in centri terapeutici adeguatamente attrezzati da medici specialisti in anestesia o nella cura di pazienti in terapia intensiva.

Le funzioni circolatorie e respiratorie devono essere continuamente monitorate (es. ECG, pulsossimetro) e devono essere sempre prontamente disponibili i mezzi per il mantenimento della pervietà delle vie aeree, per la ventilazione artificiale e altri mezzi di rianimazione. Per la sedazione durante interventi chirurgici o esami diagnostici, Rapiva non deve essere somministrato dalla stessa persona che esegue la procedura chirurgica o diagnostica.

La dose di Rapiva deve essere individualizzata in base alla risposta del paziente e alle premedicazioni utilizzate.

Generalmente in aggiunta a Rapiva sono necessari altri medicinali analgesici.

Posologia

Induzione dell’anestesia

Per l'induzione dell'anestesia Rapiva deve essere titolato (approssimati­vamente 20–40mg di propofol ogni 10 secondi) in base alla risposta del paziente, fino alla comparsa dei segni clinici dell'anestesia.

Per la maggior parte dei pazienti adulti di età inferiore ai 55 anni sono generalmente richieste dosi comprese tra 1,5 e 2,5 mg propofol/kg di peso corporeo.

In pazienti di età superiore e nei pazienti appartenenti alla classe III e IV della classificazione ASA, soprattutto quelli con funzione cardiaca compromessa, il dosaggio richiesto sarà inferiore e la dose totale di Rapiva può essere ridotta ad un minimo di 1 mg propofol/kg di peso corporeo. In questi pazienti devono essere applicate velocità di somministrazione inferiori (circa 2ml (20mg di propofol) ogni 10 secondi).

Mantenimento dell'anestesia

L'anestesia può essere mantenuta somministrando Rapiva tramite infusione continua.

Per il mantenimento dell'anestesia le dosi richieste sono solitamente comprese tra 4–12 mg propofol/kg di peso corporeo/h. Una dose di mantenimento ridotta all’incirca a 4 mg propofol/kg di peso corporeo/h può essere sufficiente durante gli interventi chirurgici meno complessi come quelli di chirurgia minima invasiva.

In pazienti anziani, in pazienti in condizioni generali precarie, pazienti con insufficienza cardiaca o ipovolemici e pazienti appartenenti alla classe III e IV della classificazione ASA, il dosaggio di Rapiva può essere ridotto ulteriormente in relazione alla gravità delle condizioni del paziente e alla tecnica anestetica utilizzata.

Non si deve effettuare una rapida iniezione di boli (singola o ripetuta) nei pazienti anziani in quanto si potrebbe provocare una depressione cardiopolmonare.

Sedazione di pazienti adulti in terapia intensiva

Per la sedazione di pazienti ventilati durante terapia intensiva si raccomanda che Rapiva sia somministrato per infusione continua. La dose deve essere determinata in base alla profondità di sedazione richiesta. Solitamente una sedazione soddisfacente può essere ottenuta con un dosaggio di 0,3 – 4.0 mg propofol/kg di peso corporeo/h. Non sono raccomandate quantità maggiori di 4.0 mg propofol/kg di peso corporeo/h (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).

Propofol non è indicato per la sedazione in terapia intensiva di pazienti di età pari o inferiore a 16 anni (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni).

La somministrazione di Rapiva con il sistema TCI (Target Controlled Infusion – Dispositivi di Infusione Controllata) non è consigliata per la sedazione nelle unità di terapia intensiva.

Sedazione per procedure diagnostiche e chirurgiche di pazienti adulti

Per indurre sedazione durante procedure chirurgiche e diagnostiche, le dosi e la velocità di somministrazione devono essere regolate in base alla risposta clinica. Per la maggior parte dei pazienti è necessario somministrare 0,5–1 mg propofol/kg di peso corporeo per 1 – 5 minuti affinchè abbia inizio la sedazione. Il mantenimento della sedazione può essere ottenuto titolando l'infusione di Rapiva in accordo al

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livello di sedazione richiesto. Per la maggior parte dei pazienti è necessario somministrare 1,5 – 4,5 mg propofol/kg di peso corporeo/h. L'infusione può essere integrata con la somministrazione di boli di 10 – 20 mg (1 – 2 ml di Rapiva), qualora sia necessario un rapido aumento della profondità della sedazione.

Nei pazienti di età superiore ai 55 anni e nei pazienti appartenenti alla classe III e IV della classificazione ASA, possono essere richieste dosi più basse di Rapiva e può essere necessario ridurre la velocità di somministrazione.

Popolazione pediatrica

Anestesia generale in bambini di età superiore ai 3 anni

L'uso di Rapiva 20 mg/ml emulsione iniettabile o per infusione non è raccomnadato per l'induzione dell'anestesia generale nei bambini di età compresa tra 1 mese e 3 anni, in quanto il dosaggio al 2% è difficile da titolare nei bambini piccoli a causa dei volumi estremamente piccoli necessari. Si deve valutare l’uso di Rapiva 10 mg/ml nei bambini di età compresa tra 1 mese e 3 anni.

Induzione dell’anestesia

Per l'induzione dell'anestesia Rapiva deve essere titolato lentamente fino alla comparsa dei segni clinici dell'anestesia. Il dosaggio deve essere regolato in base all'età e/o al peso corporeo. Per l'induzione dell'anestesia, nella maggior parte dei pazienti pediatrici di età superiore a 8 anni è generalmente indicato un dosaggio approssimativo di 2,5 mg/kg peso corporeo di Rapiva. Al di sotto di questa età può essere necessaria una dose più elevata (2,5 – 4 mg/kg peso corporeo).

Mantenimento dell'anestesia

L’anestesia può essere mantenuta somministrando Rapiva tramite infusione per mantenere la profondità di sedazione richiesta.

La dose da somministrare varia considerevolmente per ogni paziente ma, generalmente, si raggiunge un livello soddisfacente di anestesia con un dosaggio compreso tra 9 – 15 mg/kg/h.

I bambini più piccoli possono richiedere un dosaggio maggiore.

Per i pazienti appartenenti alla classe III e IV della classificazione ASA sono raccomandati dosaggi inferiori (vedere anche paragrafo 4.4).

Rapiva non deve essere utilizzato nei ragazzi di 16 anni di età o di età inferiore per la sedazione in terapia intensiva (vedere anche paragrafo 4.3 Controindi­cazioni)

Sedazione per procedure diagnostiche e chirurgiche di età superiore a 3 anni

Le dosi e la velocità di somministrazione devono essere regolate in base alla profondità di sedazione richiesta ed alla risposta clinica. Per la maggior parte dei pazienti pediatrici è necessario somministrare 1–2 mg/kg di peso corporeo di Rapiva affinchè abbia inizio la sedazione. Il mantenimento della sedazione può essere ottenuto titolando l'infusione di Rapiva in accordo al livello di sedazione desiderata. Per la maggior parte dei pazienti è necessario somministrare 1,5 – 9 mg/kg/h di Rapiva.

Per i pazienti appartenenti alla classe III e IV della classificazione ASA sono raccomandati dosaggi inferiori.

Modo di somministrazione

Uso endovenoso

Rapiva 20 mg/ml è somministrato non diluito per infusione endovenosa continua. Rapiva 20 mg/ml non deve essere somministrato in boli ripetuti per il mantenimento dell’anestesia.

Durante la somministrazione di Rapiva tramite infusione continua si raccomanda l'uso di burette, contagocce, pompe a siringa o pompe volumetriche per il controllo della velocità d'infusione.

Agitare il contenitore prima dell'uso. Se si vedono due strati dopo agitazione l'emulsione non deve essere usata.

Usare solo preparazioni omogenee e contenitori non danneggiati.

Solo per uso singolo. Qualsiasi parte dei contenuti rimasti dopo l’uso devono essere gettati. Prima dell'uso, pulire la superficie del tappo in gomma del flaconcino con alcool (spray o tampone). Dopo l'uso, richiudere il tappo e smaltire il contenitore.

Rapiva è un’emulsione contenente lipidi che non contiene conservanti antimicrobici e consente la crescita rapida di microorganismi.

L’emulsione deve essere aspirata in condizioni asettiche in una siringa sterile o nel set d'infusione immediatamente dopo la rottura del sigillo del flaconcino. Procedere immediatamente alla somministrazione.

Le condizioni di asepsi devono essere mantenute sia per il Rapiva che per il sistema d'infusione per tutta la durata dell'infusione stessa.

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La co-somministrazione di altri farmaci o soluzioni aggiuntive alla linea di infusione di Rapiva deve avvenire in prossimità del sito di inserimento della cannula utilizzando un connettore a Y o una valvola a tre vie.

Rapiva non deve essere somministrato mediante set d'infusione dotati di filtri microbiologici. Rapiva ed ogni set d’infusione contenenti Rapiva sono destinati all'uso singolo in un determinato paziente. Smaltire gli eventuali residui non utilizzati.

Infusione di soluzioni non diluite di Rapiva

Durante la somministrazione di Rapiva tramite infusione continua della soluzione non diluita, si raccomanda l'uso di burette, contagocce, pompe a siringa o pompe volumetriche per il controllo della velocità d'infusione.

Come stabilito per la somministrazione parenterale di qualsiasi tipo di emulsione grassa, la durata dell'infusione continua di Rapiva mediante un determinato sistema d'infusione non deve superare le 12 ore. Il tubo d'infusione e il contenitore di Rapiva devono essere smaltiti o sostituiti dopo al massimo 12 ore.

Per ridurre il dolore al sito di iniezione, Rapiva deve essere somministrato in una vena più grande o una soluzione di lidocaina iniettabile può essere somministrata prima dell'induzione dell'anestesia con Rapiva.

I miorilassanti atracurio o mivacurio possono essere somministrati solo dopo il lavaggio dello stesso sistema di infusione usato per Rapiva..

Durata della somministrazione

La durata della somministrazione non deve superare i 7 giorni.

4.3

Rapiva non deve essere usato

– in pazienti con ipersensibilità nota al propofol o ad uno qualsiasi degli eccipienti dell'emulsione

– in pazienti allergici alla soia o alle arachidi

– in pazienti di età pari o inferiore a 16 anni per la sedazione in terapia intensiva

4.4

Procedere con cautela in pazienti con patologie cardiache, respiratorie, renali o epatiche e nei pazienti anziani, debilitati, ipovolemici o epilettici e nei pazienti con disturbi della coscienza: in queste categorie di pazienti è opportuno somministrare Rapiva con cautela e a velocità ridotta (vedere paragrafo 4.2).

La clearance del propofol dipende dal flusso sanguigno, pertanto, la co-somministrazione di un farmaco che riduce la gittata cardiaca ridurrà anche la clearance del propofol.

Compensare l'insufficienza cardiaca, circolatoria o polmonare e l'ipovolemia prima della somministrazione di Rapiva.

Prima di indurre l'anestesia in un paziente epilettico, assicurarsi che questi abbia ricevuto il trattamento antiepilettico. Benché numerosi studi abbiano dimostrato l'efficacia del propofol nel trattamento dello stato epilettico, la sua somministrazione a pazienti epilettici può anche aumentare il rischio di convulsioni.

In pazienti con pronunciate disfunzioni cardiache o altre gravi patologie miocardiche si raccomanda di somministrare Rapiva con estrema cautela e sotto stretto monitoraggio.

Il rischio di una vagotonia relativa può risultare aumentato, in quanto il propofol non possiede attività vagolitica. Questa è stata associata a casi di bradicardia (occasionalmente profonda) ed anche asistolia. Considerare l'eventualità della somministrazione endovenosa di un anticolinergico prima dell'induzione o durante il mantenimento dell'anestesia, soprattutto in situazioni in cui si preveda una predominanza del tono vagale o se Rapiva viene usato in combinazione on altri medicinali che possono causare bradicardia.

L'uso del propofol con la terapia elettroconvulsiva non è raccomandato.

Come con altri farmaci sedativi, quando il propofol viene usato per la sedazione durante le procedure operatorie, si possono verificare movimenti involontari dei pazienti. Durante le procedure che richiedono immobilità questi movimenti possono essere pericolosi per la sede operatoria.

Particolare attenzione deve essere prestata in pazienti con disturbi del metabolismo dei grassi e in altre condizioni in cui le emulsioni lipidiche devono essere usate con cautela. Nei pazienti sottoposti ad

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alimentazione parenterale, è necessario tenere conto della quantità di lipidi infusi con la formulazione del Rapiva: 1,0 ml di Rapiva contiene 0,1 grammi di grasso.

In corso di terapia intensiva si consiglia un monitoraggio dei lipidi dopo 2 giorni.

Tenere conto del maggior rischio di effetti collaterali di tipo emodinamico nei pazienti in grave sovrappeso, a causa delle dosi maggiori generalmente usate in tali pazienti.

Procedere con particolare cautela in pazienti con pressione intracranica elevata e bassa pressione arteriosa, in quanto esiste il rischio di una riduzione significativa della pressione di perfusione intracerebrale.

Per ridurre il dolore dovuto all'iniezione iniziale di Rapiva per l'induzione dell'anestesia generale, è possibile iniettare lidocaina immediatamente prima dell'iniezione di propofol.

Non somministrare soluzioni di lidacaina ai pazienti con porfiria acuta ereditaria.

Popolazione Pediatrica

Rapiva emulsione iniettabile o per infusione non è consigliato per l'anestesia generale nei bambini di età inferiore ai 3 anni di età poiché il dosaggio al 2% è difficile da titolare in bambini piccoli a causa dei volumi necessari estremamente piccoli. L'uso di Rapiva 1% (10 mg/ml) può essere considerato nei bambini tra 1 mese e 3 anni di età, se è prevista una dose inferiore, ad esempio, a 100 mg/h. Propofol non è consigliato per l'anestesia generale nei bambini di età inferiore ad 1 mese.

La sicurezza del propofol per la sedazione (di fondo) nei bambini di età inferiore ai 16 anni non è stata dimostrata.

Benché non sia stata dimostrata alcuna relazione causale, sono stati riferiti effetti indesiderati gravi con sedazione (di fondo) durante un uso non autorizzato in pazienti di età inferiore ai 16 anni (compresi casi dall'esito letale). Tali effetti comprendevano, in particolare, acidosi metabolica, iperlipidemia, rabdomiolisi e/o scompenso cardiaco. Gli effetti indesiderati sono stati osservati con maggiore frequenza in bambini con infezioni delle vie respiratorie, ai quali erano state somministrate dosi superiori a quelle consigliate per gli adulti per la sedazione in corso di terapia intensiva. Similmente, sono stati riferiti casi molto rari di acidosi metabolica, rabdomiolisi, iperkaliemia e/o insufficienza cardiaca rapidamente progressiva (in alcuni casi con esito letale) in adulti trattati per più di 58 ore con dosi in eccesso di 5 mg propofol/kg peso corporeo/h. Tale dose è superiore alla dose massima di 4 mg propofol/kg peso corporeo/h

consigliata attualmente per la sedazione in terapia intensiva. I pazienti affetti erano soprattutto (ma non solo) pazienti con gravi traumi cranici con un aumento della pressione intracranica (PIC). In questi pazienti l'insufficienza cardiaca non rispondeva, generalmente, al trattamento di supporto inotropico.

Ai medici curanti si raccomanda di non superare, se possibile, la dose di 4 mg propofol/kg peso corporeo/h. I medici prescrittori devono essere attenti a questi eventi nei pazienti con i fattori di rischio riportati sopra e devono interrompere immediatamente la terapia con propofol quando si manifestano i suddetti segni. Durante tali modifiche del trattamento, i pazienti con aumento della pressione intracranica (PIC) devono ricevere un adeguato trattamento di supporto della pressione di perfusione cerebrale.

Particolare attenzione deve essere posta quando il propofol è utilizzato per l'anestesia in neonati e bambini fino a 3 anni di età, sebbene i dati attualmente disponibili non suggeriscono differenze significative in termini di sicurezza rispetto ai bambini di età superiore ai 3 anni.

In casi isolati potrebbe esserci una fase di incoscienza post-operatoria che può essere accompagnata da un aumento del tono muscolare. Il verificarsi di tale evento non è legato al fatto che il paziente era sveglio o meno. Anche se la coscienza ritorna spontaneamente, i pazienti inconsci devono essere tenuti sotto stretta osservazione.

Deve essere confermato il pieno recupero dall’anestesia generale prima della dimissione.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per 100 ml, cioè è praticamente “senza sodio”.

4.5

Rapiva può essere usato in combinazione con altri medicinali impiegati in anestesia (farmaci di premedicazione, anestetici per inalazione, analgesici, miorilassanti, anestetici locali). Fino ad ora non sono state riferite interazioni gravi con questi medicinali. Alcuni di questi medicinali che agiscono a livello centrale possono avere un effetto depressivo sulla circolazione e la respirazione e quindi avere effetti potenziati in caso di uso contemporaneo con Rapiva.

Quando l'anestesia generale viene effettuata in concomitanza con l'anestesia regionale possono essere richieste dosi più basse.

È stato riferito che l'uso concomitante di benzodiazepine, parasimpaticolitici o anestetici per inalazione prolunga leggermente l'anestesia e riduce il ritmo respiratorio.

Dopo una premedicazione addizionale con oppioidi, gli effetti del propofol possono intensificarsi e prolungarsi e si può verificare una maggiore incidenza e una maggiore durata dell'apnea.

Tenere conto dell'eventualità di un potenziamento dell'anestesia e degli effetti collaterali cardiovascolari in caso di uso concomitante di propofol e medicinali di premedicazione, medicinali per inalazione o analgesici.

L'uso concomitante di depressivi del sistema nervoso centrale (ad es. alcool, anestetici generali o analgesici narcotici) risulta in un potenziamento degli effetti sedativi. Quando Rapiva è combinato con agenti depressivi del sistema nervoso centrale somministrati per via parenterale, si può verificare una grave depressione respiratoria e cardiovascolare.

Dopo la somministrazione di fentanile, i livelli ematici del propofol possono risultare temporaneamente aumentati, con un aumento della frequenza di apnea.

Dopo il trattamento con suxametonio o neostigmina possono comparire bradicardia e arresto cardiaco.

In caso di somministrazione di emulsioni lipidiche, come il propofol, a pazienti trattati con ciclosporine, sono stati riferiti casi di leucoencefalopatia.

È stata osservata la necessità di diminuire le dosi di propofol nei pazienti che assumono valproato. Se usato in concomitanza, può essere considerata una riduzione della dose di propofol.

4.6

Gravidanza

La sicurezza del propofol 20 mg/ml in gravidanza non è stata dimostrata. Pertanto, si sconsiglia l'uso del propofol 20 mg/ml nelle gestanti, a meno che ciò non sia assolutamente necessario. I

propofol attraversa la placenta e può essere associato a depressione neonatale (vedere anche paragrafo 5.3). Evitare le dosi elevate (più di 2,5 mg/kg peso corporeo per l'induzione o 6 mg propofol/kg peso corporeo/h per il mantenimento dell'anestesia).

Gli studi su animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

Allattamento

Gli studi condotti nelle donne durante l'allattamento hanno dimostrato che il propofol viene escreto in piccola quantità nel latte materno. Pertanto, è opportuno interrompere l'allattamento e scartare il latte per 24 ore dopo la somministrazione del propofol.

4.7

Rapiva compromette la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Dopo la somministrazione di Rapiva è indicato un periodo adeguato di osservazione del paziente. Raccomandare al paziente di non guidare, non usare macchinari e non lavorare in situazioni potenzialmente pericolose. Il paziente non deve andare a casa non accompagnato e deve essere avvertito di non assumere alchool.

4.8

Gli effetti indesiderati osservati più comunemente con il propofol sono l'ipotensione e la depressione respiratoria. Tali effetti dipendono sia dalla dose di propofol somministrata che dal tipo di premedicazione e dall'uso concomitante di altri farmaci. In particolare sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati:

In questa sezione gli effetti indesiderati sono definiti come:

– molto comune (1/10)

– comune (1/100; <1/10)

non comune (1/1,000;<1/100)

raro (1/10,000;<1­/1,000)

molto raro (<1/10,000); non noto (non può essere definito sulla base dei dati disponibili).

All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di serietà.

Disturbi del sistema immunitario:

Raro

reazioni di anafilassi, che possono comprendere edema di Quincke, broncospasmo, eritema e ipotensione.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Comune:

Ipertrigliceri­demia.

Disturbi psichiatrici

Raro

Euforia e disinibizione sessuale nella fase di recupero.

Patologie del sistema nervoso

Comune

Durante l'induzione dell'anestesia si possono osservare movimenti spontanei e miocloni, eccitazioni minime.

Raro

Cefalea, vertigini, brividi e sensazione di freddo durante la fase di recupero.

Movimenti epilettiformi comprendenti convulsioni e opistotono.

Molto raro

Attacchi epilettiformi ritardati, con ritardi compresi tra poche ore e diversi giorni. Rischio di convulsioni in pazienti epilettici dopo la somministrazione del propofol.

Casi di incoscienza postoperatoria (vedere paragrafo 4.4. Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).

Patologie cardiache e vascolari

Comune

Durante l’induzione dell’anestesia, ipotensione, bradicardia, tachicardia, vampate.

Non comune

Ipotensione marcata. Ciò può rendere necessaria una somministrazione più lenta di Rapiva e/o la somministrazione di liquidi per via endovenosa e, se necessario, di vasocostrittori. Tenere conto della possibilità di un marcato calo della pressione arteriosa nei pazienti con disturbi della perfusione coronarica o cerebrale e nei pazienti ipovolemici.

Bradicardia durante l'anestesia generale con progressiva gravità (fino all'asistolia). Considerare l'eventualità della somministrazione endovenosa di un anticolinergico prima dell'induzione o durante il mantenimento dell'anestesia (vedere anche paragrafo 4.4. Avvertenze speciali e precauzioni di impiego).

Raro

Aritmia durante il periodo di recupero.

Trombosi e flebiti.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Comune

Durante l'induzione dell'anestesia iperventilazione, apnea transitoria, tosse, singhiozzi.

Non comune

Tosse durante il mantenimento dell'anestesia.

Raro

Tosse durante la fase di recupero.

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Molto raro

Edema polmonare.

Patologie gastrointestinali

Raro

Nausea o vomito nella fase di recupero.

Molto raro

Dopo la somministrazione del propofol sono stati osservati casi di pancreatite. Una correlazione causale, tuttavia, non è stata dimostrata.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Molto raro

grave risposte tessutali dopo accidentale iniezione paravenosa.

Patologie renali e urinarie

Raro

Casi di decolorazione delle urine in seguito a somministrazione prolungata di propofol.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Molto comune

Dolore locale che si manifesta alla iniezione iniziale. Per la profilassi o il trattamento vedere quanto riportato di seguito.

Il dolore locale che può manifestarsi durante l'iniezione iniziale di Rapiva può essere ridotto al minimo con la somministrazione contemporanea di lidocaina (vedere anche paragrafo 4.2 Metodo di somministrazione, sezione “Infusione di soluzioni diluite di Rapiva”) e con l'iniezione o l'infusione nelle vene più grosse dell'avambraccio e della fossa antecubitale. In seguito alla somministrazione contemporanea di lidocaina possono verificarsi i seguenti rari (1/10,000;<1­/1,000) effetti indesiderati: capogiro, vomito, sonnolenza, convulsioni, bradicardia, aritmie cardiache e shock.

Raro

Casi di febbre postoperatoria.

Trombosi e flebiti.

Molto raro

Sono stati riferiti casi isolati di effetti indesiderati gravi caratterizzati da un insieme di sintomi, comprendenti: rabdomiolisi, acidosi metabolica, iperkaliemia e insufficienza cardiaca, talvolta con esito letale. La maggior parte di questi effetti sono stati osservati in pazienti in terapia intensiva trattati con dosi superiori a 4 mg/kg peso corporeo/h. Per maggiori dettagli, vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.

4.9

Un sovradosaggio può causare depressione cardiovascolare e respiratoria. Trattare la depressione respiratoria con la ventilazione artificiale. La depressione cardiovascolare può rendere necessario un abbassamento del capo del paziente e la somministrazione di sostituti del plasma e di farmaci vasopressori.

5. proprietà farmacologiche

5.1

Categoria farmacoterapeutica: Anestetici generali; altri anestetici generali, codice ATC N01AX10.

Documento reso disponibile da AIFA il 05/07/2019

Dopo l'iniezione endovenosa di Rapiva, l'inizio dell'effetto ipnotico è rapido. A seconda della velocità di iniezione, l'anestesia viene indotta in 30 – 40 secondi. La durata d'azione dopo una singola somministrazione in bolo è breve, a causa del rapido metabolismo e dell'escrezione (4 – 6 minuti).

Con la posologia raccomandata non sono stati osservati accumuli clinicamente rilevanti del propofol dopo ripetute iniezioni in bolo o dopo l'infusione. I pazienti riprendono rapidamente coscienza.

Occasionalmente compaiono bradicardia e ipotensione durante l'induzione dell'anestesia, probabilmente a causa dell'assenza di attività vagolitica. La situazione cardiocircolatoria si normalizza solitamente durante il mantenimento dell'anestesia.

Popolazione pediatrica

Studi limitati sulla durata dell’anestesi indotta dal propofol anestesia nei bambini indicano che la sicurezza e l'efficacia resta invariata fino alla durata di 4 ore. I dati riportati in letteratura per l’un uso di propofol in procedure prolungate nei bambini indicano che non ci sono variazioni di sicurezza o efficacia.

5.2

Dopo la somministrazione endovenosa, circa il 98 % del propofol è legato alle proteine plasmatiche.

Dopo una singola dose di 3 mg/kg per via endovenosa, la clearance di propofol per kg di peso corporeo è aumenta con l'età come segue: la clearance media era nettamente inferiore nei neonati <1 mese (n = 25) (20 mL/kg/min) rispetto ai bambini più grandi (n = 36 fascia d’età 4 mesi – 7 anni). Inoltre, la variabilità interindividuale è stata notevole nei neonati (3,7–78 mL/kg/min). In base a questi limitati dati sperimentali che indicano una grande variabilità, non si possono indicare raccomandazioni sulla dose per questa fascia di età.

Dopo la somministrazione endovenosa in bolo, i livelli ematici iniziali del propofol si riducono rapidamente a causa della rapida distribuzione in differenti compartimenti (fase ). L'emivita di distribuzione è di 2 – 4 minuti.

Durante l'eliminazione, la riduzione dei livelli ematici è più lenta. L'emivita di eliminazione nella fase ß è compresa tra 30 e 60 minuti. In seguito si rende evidente un terzo compartimento profondo, che rappresenta la ridistribuzione del propofol dai tessuti scarsamente irrorati.

La clearance è maggiore nei bambini che negli adulti.

Il volume di distribuzione centrale è compreso tra 0,2 e 0,79 l/kg peso corporeo e il volume di distribuzione allo stato stazionario è compreso tra 1,8 e 5,3 l/kg peso corporeo. Il propofol viene ampiamente distribuito e rapidamente eliminato dall'organismo (clearance totale 1,5 a 2 litri/minuto).

L'eliminazione avviene mediante processi metabolici, prevalentemente nel fegato che dipende dal flusso sanguigno, che portano alla formazione di glucuronidi del propofol e di glucuronidi e coniugati solfati del chinolo corrispondente. Tutti i metaboliti sono inattivi. Circa l'88% della dose somministrata viene escreta in forma di metaboliti nelle urine. Solo lo 0,3 % viene escreto inalterato nelle urine.

5.3

I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l'uomo sulla base di studi convenzionali di tossicità a dosi ripetute e genotossicità. Non sono stati condotti studi di carcinogenesi.

Gli studi di tossicità riproduttiva hanno dimostrato effetti correlati alle proprietà farmacodinamiche del propofol solo a dosi elevate. Non sono stati osservati effetti teratogeni.

In studi di tolleranza locale, l'iniezione intramuscolare ha provocato danni tissutali intorno al sito d'iniezione; un’iniezione paravenosa e sottocutanea ha indotto reazioni istologiche caratterizzate da infiltrazione infiammatoria e fibrosi focale.

Studi pubblicati su animali (compresi i primati) a dosi che hanno portato ad anestesia da leggera a moderata dimostrano che l'uso di agenti anestetici, durante il periodo di rapida crescita cerebrale o di sinaptogenesi provoca nel cervello in via di sviluppo una perdita cellulare che può essere associata a deficienze cognitive prolungate. Il significato clinico di questi risultati non clinici non è noto.

6. informazioni farmaceutiche

6.1

Olio di soia raffinato

trigliceridi a catena media

glicerolo

lecitina d'uovo

sodio oleato

idrossido di sodio (per regolare il pH)

acqua per preparazioni iniettabili

6.2

Rapiva non deve esssere miscelato con altre soluzioni per iniezione o infusione. Per ulteriori dettagli vedere paragrafo 6.6.

I miorilassanti atracurio o mivacurio non devono essere somministrati attraverso lo stesso sistema di somministrazione endovenosa di Rapiva senza lavare il sistema.

6.3

2 anni.

Dopo prima apertura e/o diluizione: usare immediatamente.

6.4

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Non congelare.

6.5

Flaconcini di vetro incolore (tipo II) da 50 ml con tappi di chiusura in gomma bromobutilica grigia, confezioni da 1 e 10 unità.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6

Agitare il contenitore prima dell'uso.

Rapiva non deve essere miscelato con altre soluzioni per iniezione o infusione.

Tuttavia è possibile la co-somministrazione di Rapiva insieme con glucosio 50 mg/ml (5%) soluzione iniettabile, sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) soluzione iniettabile o sodio cloruro 1,8 mg/ml (0,18%) e glucosio 40 mg/ml (4%) soluzione iniettabile e lidocaina 10 mg/ml (1%) soluzione iniettabile senza conservanti tramite un connettore a Y vicino al sito di iniezione.

Qualsiasi eventuale residuo non utilizzato deve essere smaltito in conformità alla normativa locale vigente.

7.

Baxter Holding BV,

Kobaldweg 49,

3542CE Utrecht,

Olanda

8.

043349087 – „20 mg/ml emulsione iniettabile e per infusione“ 1 flaconcino in vetro da 50 ml

043349099 – „20 mg/ml emulsione iniettabile e per infusione“ 10 flaconcini in vetro da 50 ml

9.

06/12/2017