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RABEPRAZOLO MYLAN GENERICS - riassunto delle caratteristiche del prodotto

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Riassunto delle caratteristiche del prodotto - RABEPRAZOLO MYLAN GENERICS

1. denominazione del medicinale

Rabeprazolo Mylan Generics 10 mg compresse gastroresistenti

Rabeprazolo Mylan Generics 20 mg compresse gastroresistenti

2. composizione qualitativa e quantitativa

Ogni compressa gastroresistente contiene 10 mg di rabeprazolo sodico, equivalenti a 9,42 mg di rabeprazolo.

Ogni compressa gastroresistente contiene 20 mg di rabeprazolo sodico, equivalenti a 18,85 mg di rabeprazolo.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Compressa gastroresistente

Compresse rosa, rivestite con film, rotonde, biconvesse con impresso su di un lato “R3” in inchiostro nero e prive di scritta dall’altro lato.

Compresse gialle, rivestite con film, rotonde, biconvesse con impresso su di un lato “R4” in inchiostro nero e prive di scritta dall’altro lato.

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

Le compresse di Rabeprazolo Mylan Generics sono indicate per il trattamento di:

– ulcera duodenale attiva

– ulcera gastrica benigna attiva

– malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE ) sintomatica erosiva o ulcerativa.

– trattamento a lungo termine della malattia da reflusso gastroesofageo (mantenimento MRGE)

– trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto grave (MRGE sintomatica)

– sindrome di Zollinger-Ellison

– in associazione a regimi terapeutici antibatterici adeguati per l’eradicazione di Helicobacter pylori nei pazienti con ulcera peptica (Vedere paragrafo 4.2).

4.2 posologia e modo di somministrazione

Posologia

Adulti/anziani

Ulcera duodenale attiva e ulcera gastrica benigna attiva : la dose orale raccomandata sia per l’ulcera duodenale attiva, sia per l’ulcera gastrica benigna attiva, è di 20 mg da assumersi una volta al giorno al mattino.

La maggior parte dei pazienti con ulcera duodenale attiva guarisce entro quattro settimane. Tuttavia, in alcuni pazienti possono essere necessarie altre quattro settimane di terapia per

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Documento reso disponibile da AIFA il 09/03/2021

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

ottenere la guarigione. La maggior parte dei pazienti con ulcera gastrica benigna attiva guarisce entro sei settimane. Anche in questo caso, tuttavia, in alcuni pazienti possono essere necessarie altre sei settimane di terapia per ottenere la guarigione.

Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) erosiva o ulcerativa: la dose orale raccomandata per questa condizione è di 20 mg da assumersi una volta al giorno per quattro-otto settimane.

Trattamento a lungo termine della malattia da reflusso gastroesofageo (mantenimento MRGE): per il trattamento a lungo termine può essere utilizzata una dose di mantenimento di 20 mg o 10 mg una volta al giorno, in base alla risposta del paziente.

Trattamento sintomatico della malattia da reflusso gastroesofageo da moderata a molto grave (MRGE sintomatica): nei pazienti senza esofagite, 10 mg una volta al giorno. Se i sintomi non sono sotto controllo dopo quattro settimane, il paziente deve essere sottoposto a ulteriori analisi. Una volta regrediti, i sintomi possono essere tenuti sotto controllo con un regime al bisogno di 10 mg una volta al giorno, quando necessario.

Sindrome di Zollinger-Ellison: la dose iniziale raccomandata per gli adulti è di 60 mg una volta al giorno. La dose può essere aumentata gradualmente fino a 120 mg/die in base al bisogno individuale del paziente. Possono essere somministrate singole dosi giornaliere fino a 100 mg/die. Può essere necessario suddividere le dosi da 120 mg in dosi da 60 mg due volte al giorno. Il trattamento deve proseguire fintanto che sia indicato dal punto di vista clinico.

Eradicazione di H. pylori: i pazienti con infezione da H. pylori devono essere trattati con una terapia di eradicazione. Si raccomanda la combinazione seguente, da somministrare per 7 giorni.

Rabeprazolo sodico 20 mg due volte al giorno + claritromicina 500 mg due volte al giorno e amoxicillina 1g due volte al giorno

Compromissione renale ed epatica: non sono necessari adattamenti posologici nei pazienti con compromissione renale o epatica. Vedere paragrafo 4.4 per l’uso di rabeprazolo nel trattamento dei pazienti con grave compromissione epatica.

Popolazione pediatrica: L’uso di rabeprazolo sodico non è raccomandato nei bambini a causa della mancanza di esperienza in questo gruppo.

Modo di somministrazione

Per uso orale

Nelle indicazioni che prevedono la somministrazione una volta al giorno, le compresse di Rabeprazolo Mylan Generics devono essere assunte al mattino, prima del pasto; benché né l’orario, né l’assunzione di cibo abbiano mostrato di avere alcun effetto sull’attività del rabeprazolo sodico, questo regime facilita l’aderenza al trattamento.

I pazienti devono essere informati che le compresse di Rabeprazolo Mylan Generics non devono essere masticate o frantumate, ma devono essere deglutite intere.

4.3 controindicazioni

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Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Rabeprazolo Mylan Generics è controindicato in pazienti con ipersensibilità nota al rabeprazolo, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Rabeprazolo Mylan Generics è controindicato durante la gravidanza e l’allattamento.

4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego

La risposta sintomatica alla terapia con il rabeprazolo sodico non preclude la presenza di una patologia maligna gastrica o esofagea, che deve quindi essere esclusa prima di iniziare il trattamento con Rabeprazolo Mylan Generics.

I pazienti trattati a lungo termine (in particolare quelli trattati per oltre un anno) devono essere sottoposti a controlli regolari.

Il rischio di reazioni di ipersensibilità crociata con gli inibitori della pompa protonica, o con i benzimidazoli sostituiti non può essere escluso.

I pazienti devono essere informati che le compresse di Rabeprazolo Mylan Generics non devono essere masticate o frantumate, ma devono essere deglutite intere.

Nell’esperienza post-marketing sono state segnalate discrasie ematiche (trombocitopenia e neutropenia). Nella maggior parte dei casi, in assenza di un’eziologia alternativa, gli eventi non hanno presentato complicanze e si sono risolti dopo l’interruzione del trattamento con il rabeprazolo.

Negli studi clinici sono state osservate anomalie degli enzimi epatici, che sono state segnalate anche dopo l’immissione in commercio. Nella maggior parte dei casi, in assenza di un’eziologia alternativa, gli eventi non hanno presentato complicanze e si sono risolti dopo l’interruzione del trattamento con il rabeprazolo.

In uno studio condotto su pazienti affetti da compromissione epatica da lieve a moderata, in confronto con controlli sani di età e sesso corrispondenti, non sono stati osservati problemi significativi di sicurezza correlati al farmaco. Tuttavia, a causa della mancanza di dati clinici sull'uso del rabeprazolo sodico nel trattamento di pazienti con grave disfunzione epatica, si consiglia che il medico proceda con cautela quando inizia per la prima volta il trattamento con Rabeprazolo Mylan Generics in questi pazienti.

Non è raccomandata la somministrazione congiunta di atazanavir con rabeprazolo sodico (vedere paragrafo 4.5).

Il trattamento con inibitori della pompa protonica, incluso Rabeprazolo Mylan Generics, potrebbe aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali quali Salmonella , Campylobacter e Clostridium difficile (vedere paragrafo 5.1).

Gli inibitori di pompa protonica, specialmente se utilizzati a dosi elevate e per periodi prolungati (>1 anno), possono causare un lieve aumento del rischio di fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presenza di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali suggeriscono che gli inibitori di pompa protonica possono aumentare il rischio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento può essere in parte

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dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee guida di pratica clinica e devono assumere un’adeguata quantità di vitamina D e calcio.

Ipomagnesiemia

E’ stata segnalata grave ipomagnesiemia in pazienti trattati con gli inibitori di pompa protonica (PPI) come il rabeprazolo per almeno tre mesi e in molti casi per un anno. Gravi sintomi di ipomagnesiemia includono stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, capogiri e aritmia ventricolare. Essi, inizialmente, si possono manifestare in modo insidioso ed essere trascurati. L’ipomagnesiemia nella maggior parte dei pazienti, migliora dopo l’assunzione di magnesio e la sospensione dell’inibitore di pompa protonica.

Gli operatori sanitari devono considerare l’eventuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattamento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti in terapia per un periodo prolungato o in terapia con PPI e con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (ad esempio diuretici).

Uso concomitante di rabeprazolo con metotrexato

La letteratura suggerisce che l’uso concomitante di PPI con metotrexato (soprattutto ad alte dosi; vedere le informazioni sulla prescrizione del metotrexato) può aumentare e prolungare i livelli sierici di metotrexato e/o del suo metabolita, il che può portare a tossicità da metotrexato. In caso di somministrazione di alte dosi di metotrexato, in alcuni pazienti, può essere presa in considerazione una sospensione temporanea del PPI.

Influenza sull’assorbimento della vitamina B 12

Il rabeprazolo sodico, come tutti i medicinali acido–bloccanti, può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina) a causa di ipo– o a–cloridria. Ciò deve essere preso in considerazione nei pazienti con ridotte riserve corporee o fattori di rischio che riducano l’assorbimento della vitamina B12 in terapia a lungo termine o se vengono osservati i rispettivi sintomi clinici.

Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS)

Gli inibitori della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequenti di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esposte ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valutare l'opportunità di interrompere il trattamento con il rabeprazolo. La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore della pompa protonica può accrescere il rischio di insorgenza di LECS con altri inibitori della pompa protonica.

Popolazione pediatrica

L’uso di rabeprazolo sodico non è raccomandato nei bambini a causa della mancanza di esperienza in questo gruppo.

4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Rabeprazolo sodico produce un’inibizione intensa e prolungata della secrezione acida gastrica. Possono verificarsi interazioni con sostanze il cui assorbimento è dipendente dal pH. La somministrazione congiunta del rabeprazolo sodico e del ketoconazolo o dell’itraconazolo può ridurre in misura significativa i livelli di antifungini nel plasma. È quindi possibile che singoli pazienti debbano essere sottoposti a monitoraggio, per poter stabilire se sia necessario un

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adattamento posologico in caso di somministrazione congiunta del ketoconazolo o dell’itraconazolo con Rabeprazolo Mylan Generics.

Nel corso di studi clinici, sono stati utilizzati antiacidi congiuntamente alla somministrazione del rabeprazolo sodico e, in uno studio specifico di interazione farmaco-farmaco, non sono state osservate interazioni con gli antiacidi liquidi.

La somministrazione congiunta di atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg e omeprazolo (40 mg una volta al giorno), o di atazanavir 400 mg e lansoprazolo (60 mg una volta al giorno) a volontari sani ha ridotto in misura sostanziale l’esposizione dell’atazanavir. L’assorbimento dell’atazanavir è dipendente dal pH. Benché non siano stati studiati, ci si attendono risultati analoghi con altri inibitori della pompa protonica. Per questo, gli inibitori della pompa protonica, incluso il rabeprazolo, non devono essere somministrati congiuntamente all’atazanavir (vedere paragrafo 4.4).

Metotrexato

Casi clinici, studi pubblicati di farmacocinetica di popolazione e analisi retrospettive suggeriscono che la somministrazione concomitante di PPI e metotrexato (soprattutto ad alte dosi; vedere le informazioni di prescrizione del metotrexato) può aumentare e prolungare i livelli sierici di metotrexato e/o del suo metabolita idrossimetotrexato. Tuttavia, non sono stati condotti studi formali di interazione farmacologica tra metotrexato e PPI.

4.6 fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza:

Non esistono dati relativi alla sicurezza del rabeprazolo in donne in gravidanza. Gli studi di riproduzione condotti nel ratto e nel coniglio non hanno mostrato segni di compromissione della fertilità o di effetti dannosi sul feto dovuti al rabeprazolo sodico, sebbene nel ratto esista una bassa trasmissione feto-placentare. Rabeprazolo Mylan Generics è controindicato durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.3).

Allattamento:

Non è noto se il rabeprazolo sodico sia escreto nel latte materno. Non sono stati condotti studi in donne durante l'allattamento. Il rabeprazolo sodico è però escreto nelle secrezioni mammarie del ratto. Pertanto, Rabeprazolo Mylan Generics non deve essere usato durante l’allattamento al seno (vedere paragrafo 4.3).

4.7

Sulla base delle proprietà farmacodinamiche e del profilo di eventi avversi, è improbabile che il rabeprazolo sodico comprometta la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Tuttavia, se la vigilanza viene compromessa a causa di sonnolenza, si raccomanda di evitare di guidare veicoli e usare macchinari complessi.

4.8

Riassunto del profilo di sicurezza

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Le reazioni avverse segnalate più comunemente negli studi clinici condotti con il rabeprazolo sono state cefalea, diarrea, dolore addominale, astenia, flatulenza, eruzione cutanea e bocca secca. La maggior parte degli eventi avversi osservati negli studi clinici è stata di entità lieve o moderata e di natura transitoria.

Tabella delle reazioni avverse

Le seguenti reazioni avverse sono state segnalate negli studi clinici e nell’esperienza postmarketing.

– Le frequenze sono definite come segue: comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Classificazione per sistemi e organi

Comune

Non comune

Raro

Molto raro

Non nota

Infezioni ed infestazioni

Infezione

Patologie del sistema emolinfopoietic o

Neutropenia Leucopenia Trombocitopeni a Leucocitosi

Disturbi del sistema immunitario

Ipersensibilità1,2

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Anoressia

Iponatriemia Ipomagnesiem ia (vedere paragrafo 4.4)

Disturbi psichiatrici

Insonnia

Nervosismo

Depressione

Confusione

Patologie del sistema

nervoso

Cefalea

Capogiro

Sonnolenza

Patologie dell’occhio

Disturbi della vista

Patologie vascolari

Edema periferico

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Tosse

Faringite Rinite

Bronchite Sinusite

Patologie gastrointestinal i

Diarrea

Vomito

Nausea

Dolore addominale

Dispepsia

Bocca secca Eruttazione

Gastrite

Stomatite

Disturbi del gusto

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Costipazion eFlatulenza

Patologie epatobiliari

Epatite

Ittero

Encefalopatia epatica3

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Eruzione cutanea Eritema2

Prurito Sudorazione Reazioni bollose2

Eritema multiforme, necrolisi epidermica tossica (NET), sindrome di Stevens-Johnson (SSJ)

Lupus eritematoso cutaneo subacuto (vedere il paragrafo 4.4)

Patologie del sistema muscoloschelet rico e del tessuto connettivo

Dolore non specifico Dolore dorsale

Mialgia Crampi alle gambe Artralgia Fratture dell’anca, del polso e della colonna vertebrale (vedere paragrafo 4.4)

Patologie renali e urinarie

Infezione delle vie urinarie

Nefrite interstiziale

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Ginecomasti a

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazio ne

Astenia Malattia simil-influenzale

Dolore toracico Brividi Piressia

Esami diagnostici

Aumento degli enzimi epatici3

Aumento ponderale

1

2

Comprende gonfiore della faccia, ipotensione e dispnea.

L’eritema, le reazioni bollose e le reazioni di ipersensibilità si sono generalmente risolte dopo l’interruzione della terapia.

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Sono stati segnalati casi rari di encefalopatia epatica in pazienti con cirrosi concomitante. Nel trattamento di pazienti con grave disfunzione epatica, si consiglia che il medico proceda con cautela quando inizia per la prima volta il trattamento con Rabeprazolo Mylan Generics in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo:

4.9

Ad oggi, vi è limitata esperienza con un sovradosaggio deliberato o accidentale. L’esposizione massima accertata non ha superato i 60 mg due volte al giorno o 160 mg una volta al giorno. Gli effetti sono in genere minimi, tipici del profilo noto di eventi avversi e reversibili senza ulteriori misure mediche. Non è noto alcun antidoto specifico. Il rabeprazolo sodico è ampiamente legato alle proteine e quindi non è dializzabile. Come in qualsiasi caso di sovradosaggio, il trattamento deve essere sintomatico e devono essere adottate misure di supporto generali.

5. proprietà farmacologiche

5.1

Categoria farmacoterapeutica : tratto alimentare e metabolismo, medicinali per ulcera peptidica e malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), inibitori di pompa protonica.

Codice ATC: A02BC04.

Meccanismo d’azione

Il rabeprazolo sodico appartiene alla classe di sostanze antisecretorie, i benzimidazoli sostituiti, che non presentano proprietà anticolinergiche o antagoniste per il recettore H2 dell’istamina, ma che sopprimono la secrezione acida gastrica tramite inibizione specifica dell’enzima H+/K±ATPasi (la pompa acida o protonica).

Effetti farmacodinamici

L’effetto è correlato alla dose e porta all’inibizione della secrezione acida sia basale, sia indotta, indipendentemente dallo stimolo. Gli studi sugli animali indicano che, dopo la somministrazione, il rabeprazolo sodico scompare rapidamente sia dal plasma, sia dalla mucosa gastrica. Come base debole, il rabeprazolo viene rapidamente assorbito dopo ogni somministrazione e si concentra nell’ambiente acido delle cellule parietali. Il rabeprazolo viene convertito nella forma attiva di sulfenamide tramite protonazione e successivamente reagisce con le cisteine disponibili della pompa protonica.

Attività antisecretoria: Dopo la somministrazione orale di una dose di 20 mg di rabeprazolo sodico, l’effetto antisecretorio inizia entro un’ora e l’effetto massimo si verifica entro due-quattro ore. L’inibizione della secrezione acida basale e indotta da cibo 23 ore dopo la prima dose del rabeprazolo sodico è, rispettivamente, del 69% e dell’82% e dura fino a 48 ore. L’effetto inibitorio del rabeprazolo sodico sulla secrezione acida aumenta leggermente con

Pagina 8 di 13 8 dosaggi ripetuti di una volta al giorno e raggiunge lo stato stazionario dopo tre giorni. Al termine dell’assunzione del farmaco, l’attività secretoria si normalizza in 2–3 giorni.

Una riduzione dell’acidità gastrica dovuta a qualsiasi mezzo, compresi gli inibitori della pompa protonica come il rabeprazolo, aumenta la carica batterica normalmente presente nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con inibitori della pompa protonica può aumentare il rischio di infezioni gastrointestinali da Salmonella, Campylobacter e Clostridium difficile (vedere paragrafo 4.4).

Effetti sulla gastrina sierica: nel corso di studi clinici, i pazienti sono stati trattati una volta al giorno con 10 o 20 mg di rabeprazolo sodico per un massimo di 43 mesi. I livelli sierici di gastrina sono aumentati nelle prime 2–8 settimane, come conseguenza dell’effetto inibitorio sulla secrezione acida, e sono rimasti stabili durante il trattamento. I valori di gastrina sono ritornati ai livelli precedenti il trattamento, in genere entro 1–2 settimane dall’interruzione della terapia.

In campioni bioptici gastrici umani, prelevati dall’antro e dal fondo gastrico di oltre 500 pazienti trattati con il rabeprazolo o con un trattamento di confronto per un massimo di 8 settimane, non sono stati osservati cambiamenti nell’istologia delle cellule ECL, nel grado di gastrite, nell’incidenza di gastrite atrofica, nella metaplasia intestinale o nella distribuzione dell’infezione da H. pylori. In oltre 250 pazienti seguiti per 36 mesi di terapia continua non sono stati osservati cambiamenti significativi dei parametri relativi al basale.

Altri effetti: ad oggi non sono stati riscontrati effetti sistemici del rabeprazolo sodico sul SNC, sul sistema cardiovascolare e sul sistema respiratorio. Il rabeprazolo sodico, somministrato a dosi orali di 20 mg per 2 settimane, non ha avuto effetti sulla funzione tiroidea, sul metabolismo dei carboidrati o sui livelli circolanti di ormone paratiroideo, cortisolo, estrogeno, testosterone, prolattina, colecistochinina, secretina, glucagone, ormone follicolo stimolante (FSH), ormone luteinizzante (LH), renina, aldosterone o ormone somatotropo.

Gli studi condotti su soggetti sani hanno dimostrato che il rabeprazolo sodico non interagisce in misura clinicamente significativa con l’amoxicillina. Il rabeprazolo non influenza negativamente le concentrazioni plasmatiche dell’amoxicillina o della claritromicina in caso di somministrazione congiunta per l’eradicazione dell’infezione da H. pylori nel tratto gastrointestinale superiore.

5.2 proprietà farmacocinetiche

Assorbimento:

Rabeprazolo Mylan Generics è una formulazione in compresse con rivestimento enterico (gastroresistente) di rabeprazolo sodico. Questa formulazione è necessaria perché il rabeprazolo è acido-labile. L’assorbimento del rabeprazolo inizia quindi solo quando la compressa lascia lo stomaco. L’assorbimento è rapido e il picco dei livelli plasmatici del rabeprazolo si osserva circa 3,5 ore dopo una dose da 20 mg. Il picco di concentrazione plasmatica (Cmax) del rabeprazolo e l’AUC sono lineari nell’intervallo di dose compreso tra 10 mg e 40 mg. La biodisponibilità assoluta di una dose orale di 20 mg (in confronto con la somministrazione endovenosa) è del 52% circa ed è dovuta in gran parte al metabolismo presistemico. Inoltre, la biodisponibilità non sembra aumentare con la somministrazione ripetuta. Nei soggetti sani, l’emivita plasmatica è di circa un’ora (compresa tra 0,7 e 1,5 ore) e la clearance totale corporea stimata è di 283 ± 98 ml/min. Non vi sono state interazioni clinicamente significative con il cibo. Né il cibo, né l’ora di somministrazione influiscono sull’assorbimento del rabeprazolo sodico.

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Distribuzione: Il rabeprazolo è legato alle proteine plasmatiche umane per il 97% circa.

Biotrasformazi­one: Il rabeprazolo sodico, come altri membri della classe degli inibitori della pompa protonica (IPP), è metabolizzato dal sistema epatico di metabolizzazione dei farmaci del citocromo P450 (CYP450). Gli studi condotti in vitro con microsomi epatici umani indicano che il rabeprazolo sodico è metabolizzato da isoenzimi del CYP450 (CYP2C19 e CYP3A4). In questi studi, alle concentrazioni plasmatiche previste nell’uomo, il rabeprazolo non induce né inibisce CYP3A4; benché gli studi in vitro possano non essere sempre predittivi della situazione in vivo, questi dati indicano che non ci si attendono interazioni tra il rabeprazolo e la ciclosporina.

Nell’uomo, il tioetere (M1) e l’acido carbossilico (M6) sono i metaboliti plasmatici principali, mentre i metaboliti minori sulfone (M2), desmetil-tioetere (M4) e coniugato con acido mercapturico (M5) si osservano a livelli inferiori. Solo il metabolita desmetil (M3) possiede una lieve attività antisecretoria, ma non è presente nel plasma.

Eliminazione: Dopo una singola dose orale di 20 mg di rabeprazolo sodico marcato con 14C, non è stato escreto farmaco immodificato nelle urine. Circa il 90% della dose è stato eliminato nelle urine soprattutto in forma di due metaboliti: un coniugato con acido mercapturico (M5) e un acido carbossilico (M6), oltre a due metaboliti sconosciuti. La parte rimanente della dose è stata ritrovata nelle feci.

Sesso: Se aggiustati per massa corporea e altezza, non sono state riscontrate differenze significative dei parametri farmacocinetici tra i sessi dopo una singola dose di 20 mg del rabeprazolo.

Danno renale: Nei pazienti con insufficienza renale stabile in stadio terminale, che necessitano di emodialisi di mantenimento (clearance della creatinina ≤ 5 ml/min/1,73m2), la disposizione del rabeprazolo è stata molto simile a quanto osservato nei volontari sani. L’AUC e la Cmax in questi pazienti sono state più basse del 35% in confronto ai corrispondenti parametri riscontrati nei volontari sani. L’emivita media del rabeprazolo è stata di 0,82 ore nei volontari sani, 0,95 ore nei pazienti durante l’emodialisi e 3,6 ore dopo la dialisi. La clearance del farmaco nei pazienti con patologia renale e necessità di emodialisi di mantenimento è stata approssimativamente doppia in confronto ai volontari sani.

Compromissione epatica: Dopo una singola dose di 20 mg del rabeprazolo nei pazienti con compromissione epatica cronica da lieve a moderata, l’AUC è raddoppiata e l’emivita del rabeprazolo è aumentata di 2–3 volte in confronto ai volontari sani. Tuttavia, dopo una dose giornaliera di 20 mg per 7 giorni, l’AUC è aumentata solo di 1,5 volte e la Cmax solo di 1,2 volte. L’emivita del rabeprazolo nei pazienti con compromissione epatica è stata di 12,3 ore, in confronto con 2,1 ore nei volontari sani. La risposta farmacodinamica (controllo del pH gastrico) nei due gruppi è stata clinicamente paragonabile.

Anziani: L’eliminazione del rabeprazolo è stata piuttosto ridotta negli anziani. Dopo 7 giorni di somministrazioni giornaliere di 20 mg di rabeprazolo sodico, l’AUC è approssimativamente raddoppiata, la Cmax è aumentata del 60% e il t½ è aumentato del 30% circa in confronto a giovani volontari sani. Tuttavia, non vi è stata evidenza di un accumulo del rabeprazolo.

Polimorfismo del CYP2C19: Dopo dosi giornaliere di 20 mg di rabeprazolo per 7 giorni, nei metabolizzatori lenti CYP2C19 l’AUC e il t½ sono aumentati di circa 1,9 e 1,6 volte in

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confronto ai corrispondenti parametri osservati nei metabolizzatori estensivi, mentre la Cmax è aumentata solo del 40%.

5.3

Effetti preclinici sono stati osservati soltanto a esposizioni considerate sufficientemente in eccesso rispetto all’esposizione umana massima, il che rende trascurabili le problematiche di sicurezza nell’uomo in confronto ai dati negli animali.

Gli studi di mutagenesi hanno fornito risultati equivoci. I test in linee cellulari di linfoma murino sono stati positivi, ma il test in vivo del micronucleo e i test in vivo e in vitro di riparazione del DNA sono stati negativi. Gli studi di carcinogenesi non hanno rivelato rischi particolari per l’uomo.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

Nucleo della compressa:

Mannitolo

Magnesio ossido, pesante

Idrossipropil­cellulosa

Idrossipropil­cellulosa a bassa sostituzione

Magnesio stearato

subRivestimento:

Etilcellulosa

Magnesio ossido, pesante

Ossido di ferro rosso (E 172 )

Ossido di ferro giallo (E 172)

Rivestimento enterico

Ipromellosa ftalato

Mono e di-gliceridi acetilati

Talco

Titanio diossido (E171)

Rivestimento in film 10 mg (opadry rosa):

HPMC 2910/Ipromellosa 6 Cp

Diossido di titanio (E171)

Monogliceridi acetilati

Ossido di ferro rosso (E172)

Rivestimento in film 20 mg (opadry giallo):

HPMC 2910/Ipromellosa 6 Cp

Diossido di titanio (E171)

Monogliceridi acetilati

Ossido di ferro giallo (E172)

Inchiostro (Opacode nero) gomma lacca~45% (20% esterificata) ossido di ferro nero (E172)

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Documento reso disponibile da AIFA il 09/03/2021

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

glicole propilenico

idrossido di alluminio (28%)

6.2 incompatibilità

Non pertinente.

6.3 periodo di validità

18 mesi

Dopo la prima apertura del flacone: 60 giorni

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Conservare nell’astuccio originale per proteggere il medicinale dall’umidità.

6.5 natura e contenuto del contenitore

Blister a freddo composto da uno strato di disseccante su un lato ed un foglio di alluminio temperato rigido sull’altro lato.

Blister a freddo monodose perforata (14 × 1 compresse; 28 × 1 compresse; 50 × 1 compresse) composto da uno strato di disseccante su un lato ed un foglio di alluminio temperato rigido sull’altro lato.

Flaconi in HDPE con tappo in PP e disseccante.

Confezioni da:

blister: 7, 14, 28, 30, 50, 56, 98, 100 compresse

flaconi: 30, 100 compresse

blister perforati monodose: 14 × 1, 28 × 1 e 50 × 1 compresse.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento

Nessuna istruzione particolare.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Mylan S.p.A.

Via Vittor Pisani 20, 20124 Milano

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

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041561010 “10 mg compresse gastroresistenti” 7 compresse in blister Al/PE

041561022 “10 mg compresse gastroresistenti” 14 compresse in blister Al/PE

041561034 “10 mg compresse gastroresistenti” 28 compresse in blister Al/PE

041561046 “10 mg compresse gastroresistenti” 30 compresse in blister Al/PE

041561059 “10 mg compresse gastroresistenti” 50 compresse in blister Al/PE

041561061 “10 mg compresse gastroresistenti” 56 compresse in blister Al/PE

041561073 “10 mg compresse gastroresistenti” 98 compresse in blister Al/PE

041561085 “10 mg compresse gastroresistenti” 100 compresse in blister Al/PE

041561097 “10 mg compresse gastroresistenti” 14 compresse in blister Al/PE monodose

041561109 “10 mg compresse gastroresistenti” 28 compresse in blister Al/PE monodose

041561111 “10 mg compresse gastroresistenti” 50 compresse in blister Al/PE monodose

041561123 “10 mg compresse gastroresistenti” 30 compresse flacone HDPE

041561135 “10 mg compresse gastroresistenti” 100 compresse flacone HDPE

041561150 “20 mg compresse gastroresistenti” 7 compresse in blister Al/PE

041561162 “20 mg compresse gastroresistenti” 14 compresse in blister Al/PE

041561174 “20 mg compresse gastroresistenti” 28 compresse in blister Al/PE

041561186 “20 mg compresse gastroresistenti” 30 compresse in blister Al/PE

041561198 “20 mg compresse gastroresistenti” 50 compresse in blister Al/PE

041561200 “20 mg compresse gastroresistenti” 56 compresse in blister Al/PE

041561212 “20 mg compresse gastroresistenti” 98 compresse in blister Al/PE

041561224 “20 mg compresse gastroresistenti” 100 compresse in blister Al/PE

041561236 “20 mg compresse gastroresistenti” 14 compresse in blister Al/PE monodose

041561248 “20 mg compresse gastroresistenti” 28 compresse in blister Al/PE monodose

041561251 “20 mg compresse gastroresistenti” 50 compresse in blister Al/PE monodose

041561263 “20 mg compresse gastroresistenti” 30 compresse flacone HDPE

041561275 “20 mg compresse gastroresistenti” 100 compresse flacone HDPE

9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione

20/11/2012