Riassunto delle caratteristiche del prodotto - PARELIEF
1 - denominazione del medicinale
Parelief 10 mg/ml soluzione per infusione
2 - composizione qualitativa e quantitativa
1 ml di soluzione contiene 10 mg di paracetamolo.
Un flaconcino da 100 ml contiene 1.000 mg di paracetamolo.
Eccipienti con effetto noto: sodio 1,27 mg/ml e sodio metabisolfito E233.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3 - forma farmaceutica
Soluzione per infusione.
La soluzione è limpida e leggermente giallognola.
pH = 4,5–5,5; osmolarità = 290–320 mOsm/l.
4 - informazioni cliniche
4.1 - indicazioni terapeutiche
Parelief è indicato per il trattamento a breve termine del dolore di intensità moderata, specialmente a seguito di intervento chirurgico, e per il trattamento a breve termine della febbre, quando la somministrazione per via endovenosa sia giustificata dal punto di vista clinico dall'urgente necessità di trattare il dolore o l'ipertermia e/o quando altre vie di somministrazione siano impossibili da praticare.
Parelief è indicato per adulti, adolescenti e bambini di peso superiore a 33 kg (circa 11 anni).
4.2 - posologia e modo di somministrazione
Uso endovenoso.
L’uso di Parelief è limitato agli adulti, adolescenti e bambini di peso superiore a 33 kg (circa 11 anni).
Posologia :
La dose è basata sul peso del paziente. Si prega di consultare la tabella posologica sottostante:
Peso del paziente | Dose singola | Massima dose giornaliera* |
> 33 kg e ≤ 50kg | 15 mg/kg di paracetamolo per somministrazione, pari a 1,5 ml di soluzione per kg | – Fino a quattro volte al giorno – L'intervallo minimo tra le singole somministrazioni deve essere di 4 ore La dose massima giornaliera non deve superare i 60 mg/kg (cioè, massima dose giornaliera di 3 g ). |
> 50 kg | 1 g di paracetamolo per somministrazione, pari a un flaconcino da 100 ml di Parelief | – Fino a quattro volte al giorno – L'intervallo minimo tra le singole somministrazioni deve essere di 4 ore. La dose massima giornaliera non deve superare i 4 g |
*Massima dose giornaliera: la massima dose giornaliera, come riportata nella tabella, è per i pazienti che non ricevono altri prodotti contenenti paracetamolo e dovrebbe essere adattata di conseguenza tenendo conto di tali prodotti.
Per ragioni di sicurezza, Parelief non deve essere usato in bambini di peso inferiore a 33 kg
1
(approssimativamente di età inferiore a 11 anni).
Insufficienza renale grave:
In caso di somministrazione di paracetamolo a pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina ≤ 30 ml/min), si raccomanda di aumentare l'intervallo minimo tra le singole somministrazioni a 6 ore (vedere paragrafo 5.2).
Negli adulti con insufficienza epatocellulare, alcolismo cronico, malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico), disidratazione:
la dose massima giornaliera non deve superare i 3 g (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione :
La soluzione di paracetamolo viene somministrata mediante infusione endovenosa della durata di 15 minuti.
Prima della somministrazione, il prodotto deve essere ispezionato visivamente per individuare eventuali particelle e cambiamenti di colore. Solo monouso.
Come per tutte le soluzioni per infusione contenute in flaconcini di vetro, si deve ricordare che uno stretto monitoraggio è richiesto specialmente alla fine dell'infusione, indipendentemente dalla via di somministrazione. Tale monitoraggio alla fine dell'infusione deve essere adottato specialmente nel caso di infusioni attraverso vie centrali, in modo da evitare embolia gassosa.
Per istruzioni sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
4.3 - controindicazioni
Parelief è controindicato:
in pazienti con ipersensibilità al paracetamolo o al propacetamolo cloridrato (profarmaco del paracetamolo) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1. nei casi di grave insufficienza epatocellulare.4.4 - avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Avvertenze
Si raccomanda l'uso di un adeguato trattamento analgesico per via orale appena questa via di somministrazione sia possibile.
Al fine di evitare il rischio di sovradosaggio, si controlli che altri medicinali somministrati non contengano né paracetamolo né propacetamolo.
Dosi più elevate di quelle raccomandate comportano il rischio di gravissimo danno epatico. I segni clinici e i sintomi di danno epatico (compresi epatiti fulminanti, insufficienza epatica, epatite colestatica, epatite citolitica) non si osservano in genere prima di due giorni dall’inizio della somministrazione, con un picco massimo osservato solitamente dopo 4–6 giorni dall’inizio della somministrazione. Il trattamento con l'antidoto deve essere somministrato prima possibile (vedere paragrafo 4.9).
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) ogni 100 ml di soluzione, cioè è essenzialmente ‘privo di sodio'.
Precauzioni di impiego
Il paracetamolo deve essere usato con cautela in caso di:
insufficienza epatocellulare grave insufficienza renale (clearance della creatinina ≤ 30 ml/min) (vedere paragrafi 4.2 e 5.2) alcolismo cronico malnutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico) disidratazione sindrome di Gilbert (ittero familiare non emolitico)Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
In bambini trattati con una dose giornaliera di 60 mg/kg di paracetamolo, la combinazione con un altro antipiretico non è giustificata se non in casi di inefficacia.
4.5 - interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Il probenecid causa una riduzione della clearance del paracetamolo di circa due volte, inibendo la sua coniugazione con acido glucuronico. In caso di trattamento concomitante con probenecid si deve considerare una riduzione della dose di paracetamolo. La salicilamide può prolungare l'emivita di eliminazione del paracetamolo. Occorre osservare cautela in caso di assunzione concomitante di induttori enzimatici (vedere paragrafo 4.9). L'uso concomitante di paracetamolo (4 g al giorno per almeno 4 giorni) con anticoagulanti orali può dare luogo a leggere variazioni nei valori dell'INR. In questo caso, deve essere effettuato un aumentato monitoraggio dei valori di INR durante il periodo di trattamento concomitante e per una settimana dopo la sospensione del trattamento con paracetamolo. Contraccettivi ormonali/estrogeni: riducono i livelli plasmatici di paracetamolo, con possibile inibizione del suo effetto, a causa della possibile induzione del suo metabolismo. Farmaci antiepilettici (fenitoina, fenobarbital, metilfenobarbital, primidone): riduzione della biodisponibilità del paracetamolo e potenziamento della epatotossicità da sovradosaggio a causa dell'induzione del metabolismo epatico. Cloramfenicolo: potenziamento della tossicità del cloramfenicolo, forse a causa dell’inibizione del suo metabolismo nel fegato. Isoniazide: riduzione della clearance del paracetamolo, con possibile potenziamento della sua azione e/o tossicità, attraverso l’inibizione del suo metabolismo nel fegato. Lamotrigina: diminuzione della biodisponibilità della lamotrigina, con possibile riduzione del suo effetto, a causa della possibile induzione del suo metabolismo nel fegato. Metoclopramide e domperidone: incremento dell’assorbimento del paracetamolo nell’intestino tenue a causa degli effetti di questi medicinali sullo svuotamento gastrico. Propanololo: incrementa i livelli plasmatici del paracetamolo, forse attraverso l’inibizione del suometabolismo nel fegato.
Rifampicina: incrementa la clearance del paracetamolo e la formazione dei suoi metaboliti epatotossici a causa della possibile induzione del suo metabolismo nel fegato. Zidovudina: sebbene un possibile incremento della tossicità della zidovudina (neutropenia, epatotossicità) è stato descritto in casi isolati, non sembra esserci alcun tipo di interazione cinetica tra questi due farmaci.Interazioni con esami diagnostici:
Il paracetamolo può influenzare i valori delle seguenti determinazioni analitiche:
Sangue: incremento (biologico) dei livelli di transaminasi (ALT e AST), fosfatasi alcalina, ammoniaca, bilirubina, creatinina, lattico deidrogenasi (LDH) e urea; incremento (interferenza con l’esame) dei livelli di glucosio, teofillina e acido urico. Incremento del tempo di protrombina (in pazienti in terapia di mantenimento con warfarin, ma senza alcun significato clinico). Riduzione (interferenza con l’esame) del livello di glucosio quando si utilizza il metodo della ossidasi-perossidasi. Urine: possono comparire falsi incrementi dei livelli di metadrenalina e acido urico. Test della bentiromide per la valutazione della disfunzione pancreatica: il paracetamolo, come la bentiromide, è metabolizzato in un’arilammina, e quindi la quantità apparente di acido paraaminobenzoico (PABA) recuperato è aumentata; si raccomanda che il paracetamolo venga sospeso almeno tre giorni prima della somministrazione della bentiromide. Determinazioni urinarie dell’acido 5-idrossiindolacetico (5-HIAA): il paracetamolo può causare risultati falsi positivi nei test di screening qualitativo che usano come reagente il nitrosonaftolo. Il test quantitativo rimane inalterato.3
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
4.6 – fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza :
L'esperienza clinica sulla somministrazione endovenosa di paracetamolo è limitata. Tuttavia, i dati epidemiologici derivanti dall'uso di dosi terapeutiche orali di paracetamolo non rivelano effetti indesiderati sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato.
Dati prospettici sulle gravidanze esposte a sovradosaggi non hanno mostrato un aumento del rischio di malformazioni.
Non sono stati effettuati, negli animali, studi riproduttivi con la forma endovenosa di paracetamolo. Tuttavia, gli studi con la forma orale non hanno mostrato alcuna malformazione né effetti fetotossici.
Ciononostante, Parelief deve essere utilizzato durante la gravidanza solamente dopo un'attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio. In questo caso, la posologia e la durata del trattamento raccomandate devono essere rigorosamente osservate.
Allattamento :
Dopo somministrazione orale, il paracetamolo è escreto nel latte materno in piccole quantità. Non sono stati riportati effetti indesiderati nei bambini in allattamento. Di conseguenza, Parelief può essere usato nelle donne che allattano al seno.
4.7 - effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Parelief non influisce o influisce in maniera trascurabile sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Non sono stati effettuati studi sugli effetti sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
4.8 - effetti indesiderati
Come tutti i farmaci a base di paracetamolo, le reazioni avverse sono rare (≥1/10.000, <1/1.000) o molto rare (<1/10.000), o non note (non possono essere definite sulla base dei dati disponibili). Esse sono descritte di seguito:
Classificazione per sistemi e organi | Raro (≥1/10.000, <1/1.000) | Molto raro (<1/10.000) |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Patologie delle piastrine, patologie delle cellule staminali | Trombocitopenia, leucopenia, neutropenia |
Disturbi del sistema immunitario | Allergie (escluso l’angioedema) | |
Disturbi psichiatrici | Depressione, stato confusionale, allucinazioni | |
Patologie del sistema nervoso | Tremori, emicrania | |
Patologie dell’occhio | Visione alterata | |
Patologie cardiache | Edema | |
Patologie gastrointestinali | Emorragia, dolore addominale, diarrea, nausea, vomito | |
Patologie epatobiliari | Funzionalità epatica anormale, insufficienza epatica, necrosi epatica | Epatotossicità, ittero |
Patologie renali e urinarie | Piuria sterile (urine torbide) | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Prurito, rash, sudorazione, porpora, angioedema, orticaria |
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Capogiri (escluse vertigini), malessere, piressia, sonnolenza, interazione tra farmaci | Reazioni di ipersensibilità (richiedono l’interruzione del trattamento) |
Ferite, avvelenamento e complicanze procedurali | Sovradosaggio e avvelenamento |
Sono stati riportati casi di eritema, vampate di calore, prurito e tachicardia.
Sono stati riportati casi molto rari di reazioni di ipersensibilità, dalla semplice eruzione cutanea o orticaria allo shock anafilattico; essi richiedono l'interruzione del trattamento.
4.9 - sovradosaggio
Esiste un rischio di danno epatico (compresa epatite fulminante, insufficienza epatica, epatite colestatica, epatite citolitica), in particolare nei soggetti anziani, nei bambini piccoli, nei pazienti con epatopatia, nei casi di alcolismo cronico, nei pazienti con malnutrizione cronica e nei pazienti trattati con induttori enzimatici. In questi casi il sovradosaggio può essere letale.
I sintomi si manifestano in genere entro le prime 24 ore e comprendono: nausea, vomito, anoressia, pallore e dolore addominale. Sono necessarie misure di emergenza immediate, anche quando non sono presenti sintomi.
Il sovradosaggio (7,5 g o più di paracetamolo in una singola somministrazione negli adulti o 140 mg/kg di peso corporeo in una singola somministrazione nei bambini) causa citolisi epatica che probabilmente indurrà una necrosi completa e irreversibile, con conseguente insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia che può portare al coma e al decesso. Contemporaneamente, si osservano livelli aumentati di transaminasi epatiche (AST, ALT), della lattico deidrogenasi e della bilirubina, insieme alla riduzione dei livelli di protrombina, che potrebbero manifestarsi da 12 a 48 ore dopo la somministrazione. I sintomi clinici di danno epatico sono in genere evidenti inizialmente dopo due giorni e raggiungono la loro massima espressione dopo 4–6 giorni. Dosi superiori ai 20–25 g sono potenzialmente fatali.
Misure di emergenza
– Ospedalizzazione immediata.
– Prima di iniziare il trattamento, il prima possibile dopo il sovradosaggio, prelevare un campione di sangue per eseguire un dosaggio plasmatico del paracetamolo.
– Il trattamento comprende la somministrazione dell'antidoto, N-acetilcisteina (NAC), per via endovenosa o orale, se possibile entro 10 ore. La NAC può tuttavia fornire un certo grado di protezione anche dopo 10 ore, ma in questi casi è necessario un trattamento prolungato.
– Trattamento sintomatico.
– All'inizio del trattamento devono essere eseguiti i test degli enzimi epatici, da ripetere ogni 24 ore. Nella maggior parte dei casi, le transaminasi epatiche ritornano nella norma in una-due settimane con un recupero completo della funzionalità epatica. Nei casi molto gravi potrebbe essere tuttavia necessario il trapianto di fegato.
5 - proprieta' farmacologiche
5.1 - proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: altri analgesici e antipiretici – anilidi
Codice ATC: N02BE01
Il meccanismo esatto delle proprietà analgesiche e antipiretiche del paracetamolo deve essere ancora stabilito; esso potrebbe coinvolgere azioni centrali e periferiche.
Il paracetamolo fornisce sollievo dal dolore entro 5–10 minuti dall'inizio della somministrazione per infusione. Il picco dell'effetto analgesico si ottiene in un'ora e la durata dell'effetto è in genere di 4–6 ore.
Il paracetamolo abbassa la febbre entro 30 minuti dall'inizio della somministrazione per infusione e la durata dell'effetto antipiretico è di almeno 6 ore.
5.2 - proprietà farmacocinetiche5
5.2 – proprietà farmacocinetiche5Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Insufficienza renale :
Nei casi di grave compromissione renale (clearance della creatinina 10–30 ml/min), l'eliminazione del paracetamolo è leggermente ritardata e l'emivita di eliminazione varia da 2 a 5,3 ore. Per il glucuronide-coniugato e il solfato-coniugato, la velocità di eliminazione è 3 volte più lenta nei soggetti con grave compromissione renale rispetto ai soggetti sani. Pertanto quando si somministra paracetamolo a pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina ≤ 30 ml/min), l'intervallo minimo tra ogni somministrazione deve essere aumentato fino a 6 ore (vedere paragrafo 4.2).
Soggetti anziani :
Sebbene sia segnalato un incremento dell’emivita terminale nei soggetti anziani, la loro capacità di coniugazione è conservata e non sono necessari aggiustamenti posologici in questa popolazione.
5.3 - dati preclinici di sicurezza
I dati preclinici non evidenziano rischi particolari per l'uomo oltre alle informazioni incluse negli altri paragrafi di questo RCP.
Gli studi sulla tolleranza locale del paracetamolo in ratti e conigli hanno mostrato una buona tollerabilità. È stata verificata assenza di ipersensibilità da contatto ritardata nelle cavie.
6 - informazioni farmaceutiche
6.1 - elenco degli eccipienti
Dimetilacetammide
Mannitolo
Edetato disodico
Acido cloridrico
Sodio metabisolfito E223
Sodio idrossido
Acqua per preparazioni iniettabili
6.2 - incompatibilità
6
Documento reso disponibile da AIFA il 10/06/2016
Questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali, ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.
6.3 - periodo di validità
Flaconcino chiuso: 2 anni.
Dal punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. In caso contrario, i tempi e le condizioni di conservazione del flaconcino aperto prima della somministrazione sono di responsabilità dell'utilizzatore e non devono di norma superare le 24 ore a 2–8°C, a meno che la ricostituzione/diluizione non sia stata effettuata in condizioni asettiche controllate e validate..
Se il prodotto viene diluito in soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) o di glucosio 50 mg/ml (5%), la soluzione deve essere utilizzata immediatamente.
6.4 - precauzioni particolari per la conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna particolare condizione di conservazione. Per le condizioni di conservazione del medicinale dopo la prima apertura/diluizione, vedere il paragrafo 6.3.
6.5 - natura e contenuto del contenitore
Flaconcino di vetro trasparente di tipo II da 100 ml, con tappo in gomma bromobutilica, cappuccio in alluminio e ghiera flip-off in plastica.
Confezioni: astuccio contenente 12 flaconcini.
6.6 - precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Solo monouso. Ogni eventuale porzione di soluzione inutilizzata deve essere eliminata.
Il prodotto può essere diluito in soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) o in soluzione di glucosio 50 mg/ml (5%); la soluzione diluita deve essere utilizzata immediatamente.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivanti da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7 - titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio
7 – titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercioINCA-Pharm S.r.l.
Via Dante Alighieri, 3
03100 Frosinone
8 – NUMERO(I) DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO “10 mg/ml soluzione per infusione” 12 flaconcini da 100 ml – AIC n. 040964013/M
9 - DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
Prima autorizzazione: 18 aprile 2012