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OXYTILL - riassunto delle caratteristiche del prodotto

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Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - OXYTILL

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

Oxytill 5 mg compresse

COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA

Ogni compressa contiene 5 mg di oxibutinina cloridrato come principio attivo.

Eccipienti con effetti noti

Ogni compressa contiene 118,90 mg di lattosio monoidrato.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

FORMA FARMACEUTICA

Compresse

Compressa circolare, di colore azzurro, piatta, con bordo smussato e contrassegnata con “OXB 5” su un lato e una linea di frattura sul lato opposto.

INFORMAZIONI CLINICHE

1.1. indicazioni terapeutichetrattamento sintomatico dell’iperattività del muscolo detrusore (muscoli della vescica, iperattività neurogenica o idiopatica del muscolo detrusore) associata a sintomi di pollachiuria, nicturia, urgenza e incontinenza da urgenza.

Bambini e adolescenti

Oxibutinina cloridrato è indicata nei bambini di età superiore a 5 anni, per trattare:

– Incontinenza urinaria, urgenza e pollachiuria in condizioni di vescica instabile a causa dell’iperattività neurogenica o idiopatica del muscolo detrusore.

– Enuresi notturna associata a iperattività del muscolo detrusore, in combinazione con terapia senza medicinale, quando non si è avuta risposta ad altro trattamento.

1.2. posologia e modo di somministrazione

Posologia

Il dosaggio deve essere stabilito individualmente. Se non diversamente prescritto, sono valide le seguenti raccomandazioni:

Adulti

La dose iniziale per gli adulti è di ½ compressa di Oxytill, 3 volte al giorno (equivalente a 7,5 mg di oxibutinina cloridrato al giorno). Successivamente la dose di controllo è di ½-1 compressa di Oxytill 3 volte al giorno (equivalente a 7,5–15 mg di oxibutinina cloridrato al giorno). In seguito, deve essere scelta la dose di mantenimento efficace più bassa. Qualora il successo terapeutico risulti inadeguato, la dose può essere aumentata fino a un massimo di 1 compressa di Oxytill 4 volte al giorno (equivalente a 20 mg di oxibutinina cloridrato).

Oxytill deve essere assunto in 2–3 (fino a un massimo di 4) dosi singole giornaliere.

Documento reso disponibile da AIFA il 08/05/2020

Bambini di età superiore a 5 anni

La dose iniziale per i bambini di età superiore a 5 anni è di ½ compressa di Oxytill 2 volte al giorno (equivalente a 5 mg di oxibutinina cloridrato al giorno). In seguito, deve essere scelta la dose di mantenimento efficace più bassa.

A seconda dell’età e del peso corporeo, si applicano le seguenti linee guida per il dosaggio:

Età

Peso corporeo

Dose giornaliera

5–9 anni

20–30 kg

7,5 mg, suddivisa in 3 dosi singole

9–12 anni

30–38 kg

10 mg, suddivisa in 2 dosi singole

Dai 12 anni in poi

>38 kg

15 mg, suddivisa in 3 dosi singole

La dose massima giornaliera per kg di peso corporeo è di 0,3–0,4 mg; tuttavia, il dosaggio nei bambini non deve superare le 3 compresse di Oxytill al giorno (equivalente a 15 mg di oxibutinina cloridrato).

Bambini di età inferiore a 5 anni

Non raccomandato.

Anziani

La dose iniziale per i pazienti anziani è di ½ compressa di Oxytill 2 volte al giorno (equivalente a 5 mg di oxibutinina cloridrato al giorno). In seguito, deve essere scelta la dose di mantenimento efficace più bassa. Qualora il successo terapeutico risulti inadeguato, la dose può essere aumentata fino a un massimo di 1 compressa di Oxytill 4 volte al giorno (equivalente a 20 mg di oxibutinina cloridrato).

Solitamente, negli anziani l’emivita è prolungata; una dose giornaliera di 10 mg potrebbe quindi essere sufficiente.

Compromissione della funzionalità renale o epatica

Occorre inoltre prestare cautela nei pazienti con compromissione epatica o renale, soprattutto nei soggetti con compromissione grave in quanto non sono disponibili dati di farmacocinetica per questo gruppo di pazienti. Potrebbe essere necessaria una riduzione del dosaggio.

Modo di somministrazione

Le compresse devono essere deglutite intere senza masticarle, a stomaco vuoto prima, durante o dopo i pasti, con una quantità sufficiente di liquidi (circa un bicchiere d’acqua). La compressa può essere divisa in dosi uguali.

La durata del trattamento dipende dalla manifestazione dei sintomi.

1.3. controindicazioni

Oxytill non deve essere assunto in caso di:

ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, glaucoma ad angolo stretto o camera anteriore poco profonda, miastenia grave, ostruzione allo svuotamento vescicale, che può essere correlata alla ritenzione urinaria (uropatia ostruttiva, ad es., iperplasia prostatica, stenosi uretrale), stenosi dell’ultima porzione delle vie urinarie e del tratto gastrointestinale,

Documento reso disponibile da AIFA il 08/05/2020

disturbi ostruttivi a danno del tratto gastrointestinale, compresi ileo paralitico e atonia intestinale,

grave colite ulcerosa o megacolon tossico.

Per informazioni su gravidanza e allattamento, vedere paragrafo 4.6.

1.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Prima di avviare la terapia con Oxytill occorre escludere la presenza di pollachiuria o nicturia dovute a disfunzione cardiaca o renale.

Occorre prestare cautela nei pazienti che presentano le condizioni indicate di seguito, poiché l’oxibutinina può aggravare la tachicardia ed esacerbare i sintomi di queste condizioni:

– ipertiroidismo,

– cardiopatia coronarica, insufficienza cardiaca,

– aritmia cardiaca, tachicardia,

– ipertensione,

– disturbi cognitivi, neuropatia autonomica (ad es. pazienti affetti da malattia di Parkinson), – iperplasia prostatica.

Si raccomanda cautela anche nei pazienti con febbre o in presenza di temperature ambientali elevate. La terapia può provocare prostrazione da calore a causa della diminuzione della secrezione delle ghiandole sudoripare.

Oxytill deve essere impiegato con cautela in bambini e anziani debilitati che presentano un rischio maggiore di insorgenza di reazioni avverse al prodotto, gravi disturbi della motilità gastrointestinale, compromissione epatica o renale.

Sistema nervoso

Sono stati segnalati effetti anticolinergici dell’oxibutinina sul sistema nervoso centrale, tra cui allucinazioni, agitazione, disorientamento e sonnolenza. I pazienti devono essere monitorati soprattutto nei primi mesi dopo l’inizio della terapia o dopo un aumento della dose. Qualora si verificassero effetti anticolinergici sul sistema nervoso centrale, deve essere presa in considerazione l’interruzione del trattamento o la riduzione della dose.

Occorre inoltre prestare cautela nei pazienti affetti da malattia di Parkinson o altre patologie del sistema nervoso centrale associate a deficit cognitivo poiché gli eventi avversi che interessano il sistema nervoso centrale e quelli psichiatrici sono facilmente indotti. Anche in questo caso potrebbe essere giustificato un dosaggio inferiore.

Tratto gastrointestinale

La diarrea può essere un sintomo precoce di ostruzione intestinale incompleta, soprattutto in pazienti con ileostomia o colostomia. In tal caso, il trattamento con Oxytill sarebbe inappropriato e probabilmente dannoso.

Gli anticolinergici possono ridurre la motilità gastrointestinale. Oxibutinina non deve pertanto essere utilizzata nei pazienti con malattie gastrointestinali ostruttive e/o gravi patologie intestinali quali grave colite ulcerosa, megacolon tossico, ileo o atonia intestinale (vedere paragrafo 4.3).

Gli anticolinergici come l’oxibutinina devono essere impiegati con cautela nei pazienti che soffrono di gravi disturbi di motilità gastrointestinale, altre patologie gastrointestinali, ernia iatale, malattia da reflusso gastroesofageo, esofagite da reflusso e nei soggetti che assumono

Documento reso disponibile da AIFA il 08/05/2020 contemporaneamente anche altri medicinali (ad es. bifosfonati) che causano o aggravano l’esofagite.

Infezioni

Qualora si verifichino infezioni dell’apparato urogenitale durante la terapia, devono essere trattate di conseguenza.

L’impiego a lungo termine può portare allo sviluppo di carie dentarie, periodontite e candidiasi orale a causa della restrizione o dell’eliminazione della secrezione delle ghiandole salivari.

È necessario quindi sottoporsi regolarmente a controlli odontoiatrici in seguito a trattamento a lungo termine.

Patologie dell’occhio

Poiché l’oxibutinina può provocare l’insorgenza di glaucoma ad angolo stretto, durante la terapia è necessario controllare occasionalmente l’acuità visiva e la pressione intraoculare. I pazienti devono essere informati sulla necessità di consultare immediatamente un medico se notano un’improvvisa perdita di acuità visiva o dolore oculare.

Bambini e adolescenti

Poiché la sicurezza e l’efficacia nei bambini di età inferiore a 5 anni non sono ancora state stabilite, l’uso di oxibutinina in questo gruppo d’età non è raccomandato. I dati disponibili che permettono di confermare l’efficacia dell’oxibutinina nei bambini affetti da enuresi notturna monosintomatica non correlata all’iperattività del muscolo detrusore sono limitati.

L’oxibutinina deve essere utilizzata con cautela nei bambini di età superiore a 5 anni poiché possono presentare una sensibilità maggiore agli effetti dell’oxibutinina, in particolare agli effetti indesiderati psichiatrici e a carico del sistema nervoso centrale.

Pazienti anziani

Poiché è presente un rischio di compromissione delle capacità cognitive, gli anticolinergici come l’oxibutinina devono essere impiegati con cautela nei pazienti anziani. Occorre inoltre prestare cautela nei pazienti anziani, che possono essere più sensibili agli effetti dell’oxibutinina. I livelli plasmatici sono solitamente più elevati nei pazienti anziani. Pertanto, potrebbero essere necessarie dosi più basse in questo gruppo di pazienti.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Il farmaco contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, con deficit di lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.

1.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Deve essere prestata cautela quando viene somministrato Oxytill in concomitanza con altri farmaci anticolinergici, poiché può aggravare gli effetti anticolinergici.

Questi comprendono altri anticolinergici o farmaci con effetti anticolinergi­ci, quali

– amantadina e altri agenti anti Parkinson (ad es. biperidene, levodopa),

– antistaminici,

– neurolettici (ad es. fenotiazine, butirrofenoni, clozapina),

– chinidina,

– digitalici,

– antidepressivi triciclici,

– atropina e composti correlati (ad es. spasmolitici),

Documento reso disponibile da AIFA il 08/05/2020

– dipiridamolo.

Riducendo la motilità gastrointestinale, l’oxibutinina può influire sull’assorbimento di altri medicinali gastrointestinali.

La somministrazione concomitante di Oxytill e procinetici (ad es., metoclopramide, domperidone) può attenuare reciprocamente l’effetto sulla motilità del tratto gastrointestinale.

Poiché è stato dimostrato che l’oxibutinina viene metabolizzata dall’isoenzima CYP 3A4 del citocromo P450, le interazioni con i farmaci inibitori di questo isoenzima non possono essere escluse e potrebbero aumentare l’esposizione all’oxibutinina. Ciò deve essere preso in considerazione quando viene somministrata in concomitanza con antifungini azolici (ad es. ketoconazolo) o antibiotici macrolidi (ad es. eritromicina).

È stato dimostrato che l’itraconazolo inibisce il metabolismo dell’oxibutinina. Ciò potrebbe causare un raddoppiamento delle concentrazioni plasmatiche di oxibutinina, ma solamente un aumento del 10% dei livelli plasmatici del metabolita attivo. Poiché il metabolita è responsabile di circa il 90% dell’effetto antimuscarinico, si ritiene che tale interazione abbia una rilevanza clinica minore.

Quando somministrati in concomitanza con l’oxibutinina, l’effetto colinergico degli inibitori dell’acetilco­linesterasi può essere ridotto.

Nei soggetti normali, l’oxibutinina non modifica il metabolismo di farmaci metabolizzati dagli enzimi microsomiali epatici (fenobarbital, fenitoina, warfarin, fenilbutazone, tolbutamide).

I pazienti devono essere informati che, a causa dell’effetto anticolinergico dell’oxibutinina, la sonnolenza indotta dall’alcol può essere maggiore.

È possibile che i nitrati somministrati per via sublinguale non si dissolvano a causa della xerostomia. Occorre pertanto consigliare ai pazienti trattati con nitrati per via sublinguale di inumidire la mucosa orale, con la lingua o con acqua, prima di assumere il farmaco.

1.6. fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

Non sono disponibili dati clinici sull’uso di oxibutinina in donne in gravidanza. In studi condotti sugli animali, l’oxibutinina provoca malformazioni (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Oxytill non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.

Allattamento

Piccole quantità di oxibutinina vengono escrete nel latte materno. L’uso di Oxytill durante l’allattamento con latte materno non è pertanto raccomandato.

Fertilità

Il rischio potenziale per le donne in età fertile non è noto.

1.7. effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Nonostante l’uso raccomandato, questo medicinale può influire sulla reattività e l’acuità visiva al punto di compromettere la capacità di guidare, utilizzare macchinari o lavorare in assenza di un supporto sicuro. Ciò è valido soprattutto all’inizio del trattamento, quando viene modificata la dose o la preparazione, e in associazione con l’alcol.

Documento reso disponibile da AIFA il 08/05/2020

Classificazione per sistemi e organi secondo MEdDRA

Frequenza

Evento avverso

Infezioni e infestazioni

Non nota

Infezioni delle vie urinarie

Disturbi del sistema immunitario

Non nota

Reazioni di ipersensibilità

Disturbi psichiatrici

Comune

Stato confusionale

Non comune

Disorientamento, apatia

Rara

Scarsa concentrazione, problemi comportamentali

Non nota

Agitazione, ansia, allucinazioni, incubi, paranoia, sintomi di depressione, deficit cognitivo nei soggetti anziani, dipendenza dall’oxibutinina (nei pazienti con una storia di assunzione o abuso di stupefacenti)

Patologie del sistema nervoso

Molto comune

Capogiri, sonnolenza, cefalea

Non comune

Stanchezza

Non nota

Disturbi cognitivi, convulsioni, insonnia

Patologie dell’occhio

Molto comune

Visione annebbiata

Comune

Xeroftalmia

Non comune

Fotosensibilità

Non nota

Glaucoma ad angolo stretto, midriasi, pressione intraoculare elevata, cicloplegia

Patologie cardiache

Rara

Palpitazioni

Non nota

Tachicardia, aritmia

Patologie vascolari

Comune

Sensazione di calore

Patologie gastrointestinali

Molto comune

Stipsi, nausea, xerostomia

Comune

Diarrea, vomito, dolore addominale, dispepsia

Non comune

Fastidio addominale, diminuzione dell’appetito/a­noressia, disfagia

Non nota

MRGE, esofagite da reflusso, pseudo-ostruzione in pazienti ad alto rischio (anziani o pazienti con stipsi trattati con altri farmaci che diminuiscono la motilità intestinale)

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Molto comune

Xeroderma

Comune

Eritema, rossore

Documento reso disponibile da AIFA il 08/05/2020

Classificazione per sistemi e organi secondo MEdDRA

Frequenza

Evento avverso

Molto rara

Fotosensibilità

Non nota

Angioedema, eruzione cutanea, orticaria, ipoidrosi

Patologie renali e urinarie

Comune

Disuria, ritenzione urinaria

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Non nota

Impotenza, inibizione dell’allattamento

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Non nota

Debolezza

Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura

Non nota

Colpo di calore

1.8. Effetti indesiderati

La frequenza degli effetti indesiderati è classificata in base alle seguenti categorie:

molto comune (≥1/10); comune (≥1/100 e <1/10); non comune (≥1/1.000 e <1/100); rara (≥1/10.000 e <1/1.000); molto rara (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere stimata in base ai dati disponibili).

Gli effetti indesiderati indotti principalmente dall’effetto anticolinergico dell’oxibutinina sono dose-dipendenti e possono essere ridotti o eliminati mediante la riduzione della dose.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sito:

1.9. sovradosaggio

Sintomi di sovradosaggio

Un sovradosaggio di oxibutinina può manifestarsi con un aumento degli effetti (indesiderati) parasimpatico­litici:

– nel sistema nervoso centrale (ad es. irrequietezza, agitazione, confusione, allucinazioni, comportamenti psicotici, atassia, distrazione, nervosismo),

– alterazioni del sistema circolatorio (ad es. rossore, ipotensione, capogiri, aritmia cardiaca, tachicardia, rossore al viso, insufficienza circolatoria),

– disturbi delle vie respiratorie (insufficienza respiratoria),

– paralisi e coma,

– inoltre, possono presentarsi segni di intossicazione anticolinergica, quali: dilatazione delle pupille (midriasi), febbre, cute eritematosa e calda, e secchezza delle mucose.

Misure in caso di sovradosaggio massivo

Documento reso disponibile da AIFA il 08/05/2020

A seconda delle condizioni cliniche del paziente, prima dell’immediata esecuzione della lavanda gastrica e somministrazione di carbone attivo, il medico curante deve valutare i benefici attesi rispetto ai possibili rischi.

Nei casi più gravi, è necessario somministrare fisostigmina per infusione endovenosa lenta.

Adulti:

0,5–2 mg di fisostigmina per via endovenosa; se necessario, è possibile ripetere diverse volte la somministrazione di fisostigmina, fino a raggiungere una dose giornaliera di 5 mg.

Bambini:

30 μg di fisostigmina/kg di peso corporeo, per via endovenosa; se necessario, è possibile ripetere la somministrazione di fisostigmina fino a raggiungere una dose giornaliera massima di 2 mg.

La febbre deve essere trattata sintomaticamente con spugnature con alcol o impacchi di ghiaccio.

In caso di agitazione o irrequietezza nervosa pronunciata, è possibile somministrare per via endovenosa 10 mg di Diazepam. La tachicardia può essere trattata mediante somministrazione endovenosa di propranololo; in caso di ritenzione urinaria, procedere all’inserimento di un catetere nella vescica.

In presenza di un rischio di paralisi dei muscoli respiratori, è necessario utilizzare la ventilazione meccanica.

PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE

1.10. proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: urologici, spasmolitici

Codice ATC: G04B D04.

L’oxibutinina cloridrato è un’ammina terziaria sintetica dotata di un’azione diretta anticolinergica e spasmolitica sulla muscolatura liscia e, come sopra menzionato, sui muscoli della vescica. In studi condotti sugli animali, è stato inoltre osservato che l’oxibutinina possiede proprietà analgesiche e anestetiche locali. L’effetto clinico si manifesta con un aumento del volume vescicale, una riduzione della velocità incontrollata di contrazione del muscolo detrusore della vescica (iperattiva) instabile e un ritardo nell’insorgenza dell’urgenza minzionale. I problemi di incontinenza sono dunque ridotti. Essa non provoca effetti bloccanti a livello delle placche neuromuscolari o dei gangli del sistema autonomo (effetti antinicotinici).

1.11. proprietà farmacocinetiche

Assorbimento

L’oxibutinina viene rapidamente assorbita dopo la somministrazione orale. Le concentrazioni plasmatiche di picco si osservano dopo 60–90 minuti. Nell’uomo, l’oxibutinina somministrata per via orale viene assorbita dal tratto gastrointestinale e il livello plasmatico di picco è di circa 7 μg/l 50 minuti dopo l’assunzione orale di 5 mg. Il livello di variabilità interindividuale è elevato. L’assunzione simultanea, soprattutto di un pasto ad alto contenuto di grassi, ritarda l’assorbimento dell’oxibutinina, ma aumenta la biodisponibilità complessiva. La durata d’azione dell’oxibutinina è di circa 6–10 ore.

Documento reso disponibile da AIFA il 08/05/2020

La biodisponibilità è moderata a causa di un marcato effetto metabolico di primo passaggio ed è pari al 2–11%.

Distribuzione

L’oxibutinina si lega all’albumina plasmatica in misura pari all’83–95%.

Biotrasformazione

L’oxibutinina cloridrato è metabolizzata dal citocromo P450 (CYP 3A4). L’escrezione individuale può portare a marcate fluttuazioni interindividuali del metabolismo dell’oxibutinina. Si potrebbe instaurare una circolazione enteroepatica.

I principali metaboliti sono il metabolita farmacologicamente inattivo acido fenilcicloesil glicolico e il metabolita attivo N-desetilossibu­tinina, che possiede un’attività farmacologica simile a quella dell’oxibutinina, ma raggiunge una concentrazione plasmatica significativamente più elevata rispetto al composto principale.

Eliminazione

L’eliminazione dell’oxibutinina è bifasica, mentre quella del metabolita N-desetilossibutinina è monofasica. L’emivita di eliminazione è di 2–3 ore sia per il farmaco immodificato sia per il metabolita attivo. Una quantità molto modesta di oxibutinina viene escreta immodificata nelle urine.

Popolazioni speciali

Anziani

Poiché negli anziani la biodisponibilità è maggiore, l’emivita di eliminazione può prolungarsi da 2–3 ore a 5 ore e l’AUC è 2–4 volte più elevata in seguito a uso ripetuto. Gli effetti indesiderati avversi possono essere aumentati e richiedono una riduzione della dose.

1.12. dati preclinici di sicurezza

I dati derivanti dagli studi preclinici di tossicità acuta e cronica, genotossicità e cancerogenità non evidenziano particolari rischi per l’uomo, oltre alle informazioni fornite nel presente riassunto delle caratteristiche del prodotto. Gli studi sul potenziale mutageno e cancerogeno sono risultati negativi.

Gli studi condotti su ratte gravide hanno mostrato evidenze di un potenziale teratogeno. Le malformazioni cardiache sono aumentate a partire da una dose di 20 mg/kg/die.

Inoltre, dosaggi più alti sono stati associati a costole extra toraco-lombari e a un aumento della mortalità neonatale. Non sono disponibili dati adeguati che permettano di verificare la rilevanza di queste osservazioni. L’oxibutinina viene escreta nel latte dei ratti.

INFORMAZIONI FARMACEUTICHE

1.13. elenco degli eccipienti

Crospovidone tipo A

Cellulosa microcristallina

Indigotina (E 132)

Lattosio monoidrato

Magnesio stearato

1.14. incompatibilità

Non note.

Documento reso disponibile da AIFA il 08/05/2020

1.15. periodo di validità

Prodotto chiuso: 2 anni.

Dopo l’apertura, utilizzare entro 50 giorni.

1.16. precauzioni particolari per la conservazione

Nessuna particolare condizione di conservazione.

1.17. natura e contenuto del contenitore

Tipo di confezione – HDPE

Flacone in polietilene ad alta densità (HDPE) con chiusura rotonda, di colore bianco, in polipropilene, contenente 30 e 100 compresse.

Bustina in gel di silice essiccante (1 g)

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

1.18. Precauzioni particolari per lo smaltimento

Nessuna istruzione particolare.

Il medicinale non utilizzato o i rifiuti devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

Creative Pharma Solutions

Italska 17, Prague 2, 12000

Repubblica Ceca

NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

046560013 – „5 MG COMPRESSE“ 30 COMPRESSE IN FLACONE HDPE

046560025 – „5 MG COMPRESSE“ 100 COMPRESSE IN FLACONE HDPE