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OPTIRAY - riassunto delle caratteristiche del prodotto

Contiene principio attivo:

Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - OPTIRAY

1. denominazione del medicinale

Optiray 160 mg/ml soluzione iniettabile

2. composizione qualitativa e quantitativa

1 ml di soluzione contiene 339 mg di ioversolo: (N,N'-bis(2,3-diidrossipropil)-5-[N-(2-idrossietil)-glicolamido]-2,4,6-triiodoiso-ftalamide) equivalenti a 160 mg di iodio.

Osmolalità: 355 mOsm/kg H2O

Viscosità: 2,7 mPas (a 25°C)

Viscosità: 1,9 mPas (a 37°C)

Contenuto di iodio per ml: 160 mg

Eccipienti con effetto noto:

Sodio: 0,0245 mg/ml

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Soluzione iniettabile.

Soluzione sterile e apirogena, pronta all'uso per iniezione intravascolare o infusione.

Soluzione trasparente, da incolore a gialla pallida.

4. informazioni cliniche

4.1. indicazioni terapeutiche

Medicinale solo per uso diagnostico

Optiray 160 è indicato negli adulti per l’angiografia intrarteriosa a sottrazione digitale (I.A. DSA).

4.2. posologia e modo di somministrazione

La visualizzazione del sistema cardiovascolare si ottiene con qualunque tecnica radiologica comunemente accettata.

Posologia

Adulti

Angiografia intraarteriosa a sottrazione digitale (IA-DSA)

Ogni metodo angiografico può avvalersi delle tecniche di sottrazione digitale. Per questa tecnica si raccomanda l'uso di Optiray 160. Come regola generale, il volume e la concentrazione del mezzo di contrasto utilizzato nella IA DSA equivalgono al 50% o meno di quanto necessario per le tecniche convenzionali. La dose esatta e la velocità di flusso variano in base alla selettività dell'area in esame e della sede di iniezione. In basso sono riportati i volumi per iniezioni singole, a scopo indicativo. Se

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

necessario, le iniezioni possono essere ripetute. Si consiglia di iniettare il mezzo di contrasto a una velocità equivalente a quella del flusso ematico del vaso nel quale si effettua l'iniezione.

Arterie carotidi 6–10 ml

Arterie vertebrali 4–8 ml

Aorta 25–50 ml

Arteria succlavia o brachiale 2–10 ml

Rami principali dell'aorta addominale 2–20 ml

In generale, la dose totale non deve superare i 250 ml.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Optiray 160 nei bambini non sono state stabilite. Il medicinale non deve quindi essere utilizzato nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni, finché non saranno disponibili ulteriori dati. Per l’angiografia cerebrale, periferica e viscerale e per l’urografia endovenosa, nei bambini è possibile utilizzare Optiray 300 mg/ml.

Modo di somministrazione

Si raccomanda di riscaldare a temperatura ambiente i mezzi di contrasto iodati da somministrare per via intravascolare prima della loro iniezione. Come con tutti i mezzi di contrasto radiopachi, si deve utilizzare la dose più bassa necessaria per ottenere una visualizzazione adeguata.

Deve essere disponibile un’adeguata apparecchiatura per la rianimazione.

Optiray non deve essere miscelato con alcun altro medicinale.

4.3. controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Tireotossicosi conclamata.

4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Reazioni gravi o fatali sono state associate alla somministrazione di mezzi di contrasto iodati per radiologia. È estremamente importante essere perfettamente preparati a trattare eventuali reazioni al mezzo di contrasto.

Tali procedure devono essere effettuate sotto la direzione di personale abile ed esperto nella particolare procedura da effettuare. Devono sempre essere disponibili un carrello per le emergenze perfettamente equipaggiato o materiale ed attrezzature equivalenti, e personale in grado di riconoscere e trattare reazioni avverse di tutti i tipi. Poichè è noto che effetti secondari gravi possono insorgere a distanza di tempo, il paziente deve essere monitorato e le attrezzature di emergenza e il personale competente devono essere disponibili per almeno 30–60 minuti dopo la somministrazione.

Come gli altri mezzi di contrasto per radiologia, Optiray può causare anafilassi o altre manifestazioni allergiche, come nausea, vomito, dispnea, eritema, orticaria e ipotensione. Una maggiore incidenza di queste reazioni è stata osservata in pazienti con precedenti reazioni di intolleranza ad altri mezzi di contrasto o precedenti di allergia o ipersensibilità. In questi pazienti, i benefici devono chiaramente superare i rischi (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni).

Reazioni sistemiche di ipersensibilità gravi, a rischio di vita, come la reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS) sono state riportate in pazienti ai quali era stato somministrato Optiray. Manifestazioni precoci o tardive di ipersensibilità, come febbre o linfoadenopatia, possono essere presenti anche se l’eruzione cutanea non è evidente. Se sono presenti questi segni o sintomi, il paziente deve essere valutato immediatamente.

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Il verificarsi di reazioni idiosincrasiche gravi ha indotto il ricorso a test pre-esame. Tuttavia questi non consentono di prevedere con certezza l'eventualità di reazioni gravi e possono essere di per sè nocivi per il paziente. Si suggerisce che un'accurata indagine anamnestica con particolare riguardo ad allergie e ipersensibilità, prima della somministrazione di qualunque mezzo di contrasto, possa essere più accurata dei test pre-esame per quanto riguarda la previsione di possibili reazioni avverse.

Precedenti allergie non rappresentano una controindicazione assoluta all’uso di un mezzo di contrasto quando si ritiene che una procedura diagnostica sia essenziale, ma si deve prestare particolare attenzione (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni). Devono essere immediatamente disponibili misure appropriate di rianimazione.

Si deve prendere in considerazione la premedicazione con antistaminici e corticosteroidi per evitare o ridurre le reazioni allergiche. Secondo alcune segnalazioni, tale pre-trattamento non impedisce reazioni gravi e potenzialmente mortali ma può ridurre la loro incidenza e gravità.

In pazienti selezionati sottoposti a particolari esami diagnostici può essere indicata l'anestesia generale; tuttavia in questi casi si è notata una maggiore incidenza di reazioni avverse, correlabili all’impossibilità del paziente di identificare sintomi sfavorevoli o all'effetto ipotensivo dell'anestesia, che può prolungare il tempo di circolo e di permanenza del mezzo di contrasto nell'organismo.

Nelle angiografie si deve tener presente la possibilità di rimuovere placche, di danneggiare o perforare le pareti vasali durante la manipolazione del catetere e l’iniezione del mezzo di contrasto. Per verificare l'esatto posizionamento del catetere si consiglia di ricorrere ad iniezioni di prova.

Nei pazienti con aterosclerosi avanzata, ipertensione grave, scompenso cardiaco, senilità, precedenti trombosi cerebrali o embolie, si deve prestare particolare attenzione. Possono verificarsi più spesso reazioni cardiovascolari come bradicardia, aumento o abbassamento della pressione arteriosa.

L'angiografia dovrebbe essere evitata per quanto possibile in pazienti con omocistinuria a causa del maggiore rischio di trombosi ed embolia.

I pazienti con insufficienza cardiaca congestizia dovrebbero essere tenuti sotto osservazione per molte ore dopo l'esame diagnostico allo scopo di evidenziare eventuali disturbi emodinamici tardivi che possono essere associati a transitori aumenti del carico osmotico circolante.

Casi di tempesta tiroidea in seguito all’uso intravascolare di agenti iodati radiopachi in pazienti con ipertiroidismo o con un nodulo tiroideo autonomo, suggeriscono che si debba valutare il rischio aggiuntivo in tali pazienti prima dell'uso di qualsiasi mezzo di contrasto (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni).

Si deve prestare attenzione nei pazienti con funzione renale gravemente compromessa, patologia combinata epato-renale, diabete mellito, anemia falciforme omozigote, mieloma multiplo o altre paraproteinemie (come quella di Waldenström) e anuria, in particolare quando vengono somministrate dosi elevate. In questi pazienti possono verificarsi effetti renali gravi, tra cui insufficienza renale acuta.

Sebbene non sia stato dimostrato che il mezzo di contrasto e la disidratazione possano essere separatamente la causa di insufficienza renale, si è supposto che la combinazione dei due possa esserne la causa. Il rischio in pazienti con funzione renale compromessa non rappresenta una controindicazione all’esame: sono però richieste precauzioni speciali, tra cui mantenimento della normale idratazione e stretto monitoraggio.

Una non adeguata idratazione può contribuire all’insufficienza renale acuta in pazienti con vasculopatie gravi, pazienti diabetici e pazienti non diabetici predisposti (in particolare gli anziani con disturbi renali preesistenti). I pazienti devono essere adeguatamente idratati prima e dopo la somministrazione di Optiray.

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La somministrazione di materiale radiopaco a pazienti con feocromocitoma noto o sospetto deve essere eseguita con cautela. Se il medico ritiene che i benefici possibili di tali procedure superino i rischi considerati, la procedura può essere effettuata; la quantità di mezzo radiopaco iniettato, però, deve essere mantenuta al minimo assoluto. È consigliabile la premedicazione con α- e ß-bloccanti quando il mezzo di contrasto viene somministrato per via intravascolare a causa del rischio di crisi ipertensiva. La pressione arteriosa deve essere monitorata durante tutta la procedura e devono essere disponibili misure per il trattamento di una crisi ipertensiva.

In pazienti con anemia falciforme omozigote, agenti iperosmolari come i mezzi di contrasto radiologici possono influenzare la falcizzazione degli eritrociti. È quindi necessario prendere attentamente in considerazione la somministrazione intra-arteriosa di tali agenti a pazienti con anemia falciforme omozigote.

È stato dimostrato che l’effetto anticoagulante dei mezzi di contrasto non ionici per radiologia è inferiore, in vitro, a quello degli agenti ionici tradizionali a concentrazioni comparabili. Risultati simili sono stati riscontrati in alcuni studi in vivo. Per questo motivo, è consigliato l’impiego di tecniche angiografiche meticolose, ad esempio lavare frequentemente i cateteri angiografici standard ed evitare il contatto prolungato del sangue con il mezzo di contrasto in siringhe e cateteri.

Eventi neurologici gravi sono stati osservati in seguito a iniezione diretta nelle arterie cerebrali o nei vasi che afferiscono al midollo spinale o durante l’angiocardio­grafia, a causa del riempimento involontario delle carotidi. Non è stata stabilita una relazione causa-effetto con il mezzo di contrasto in quanto le condizioni preesistenti del paziente e le tecniche procedurali rappresentano di per sé fattori causali.

Optiray deve essere iniettato con cautela per impedire una somministrazione perivascolare. Ciò è particolarmente importante nei pazienti con malattie arteriose o venose gravi. Uno stravaso significativo di Optiray può tuttavia verificarsi soprattutto con l’uso di iniettori automatici. Generalmente esso viene tollerato senza sostanziali lesioni ai tessuti applicando un trattamento conservativo. Danni gravi ai tessuti (ad es. ulcerazione) sono tuttavia stati segnalati in casi isolati, che hanno richiesto un trattamento chirurgico.

Avvertenze specialiAvvertenze speciali

L'impiego dei mezzi di contrasto deve essere limitato a quei casi in cui esiste una precisa indicazione clinica all'esame contrastografico, indicazione che dovrà essere valutata in rapporto alla situazione clinica del soggetto.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè è praticamente “senza sodio”.

4.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Le seguenti interazioni sono state segnalate in seguito a somministrazione di altri mezzi di contrasto iodati. Si ritiene generalmente che esse siano attribuibili a questa classe di mezzi di contrasto.

Casi di tossicità renale sono stati segnalati in singoli pazienti con disfunzioni epatiche a cui erano stati somministrati agenti per colecistografia seguiti da mezzi di contrasto intravascolari. La somministrazione di qualunque mezzo di contrasto intravascolare per radiologia deve quindi essere rinviata in pazienti che hanno recentemente assunto un agente di contrasto per colecistografia.

In letteratura si riferisce che i pazienti trattati con interleuchina possano sviluppare un tasso più elevato di reazioni avverse come descritto nel paragrafo “Effetti indesiderati”. Il motivo non è ancora stato chiarito. Secondo la letteratura, dopo la somministrazione di interleuchina è stato osservato un aumento di tali reazioni o la loro comparsa ritardata entro un periodo di 2 settimane.

L’iniezione arteriosa di un mezzo di contrasto per radiologia non deve mai essere effettuata dopo la somministrazione di vasopressori, in quanto essi potenziano fortemente gli effetti neurologici.

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E’ stata riscontrata acidosi lattica in pazienti con ridotta funzionalità renale che assumevano metformina al momento di un esame radiologico che prevedeva la somministrazione parenterale di mezzi di contrasto iodati. In base al livello di insufficienza renale, nei pazienti diabetici bisogna considerare l’interruzione dell’assunzione di metformina da 48 ore prima fino al momento dell’esame. L’uso di metformina non deve essere ripreso per 48 ore dopo l’iniezione e deve essere riavviato solo se funzione renale/creatinina sierica rimangono all’interno dell’intervallo normale o ritornano al valore basale.

I mezzi di contrasto iodati per radiologia possono ridurre la capacità di assorbimento dello iodio da parte della tiroide. Per questo motivo, i risultati degli studi di assorbimento del PBI (iodio legato alle proteine) e dello iodio radioattivo, che dipendono dalla stima dello iodio, non riflettono accuratamente la funzione tiroidea per 16 giorni dopo la somministrazione di mezzi di contrasto iodati per radiologia. I test di funzione tiroidea che non dipendono dalle stime dello iodio, ad esempio i saggi di assorbimento su resina del T3 o della tiroxina totale o libera (T4), non sono tuttavia influenzati.

Non sono stati effettuati studi di interazione.

4.6. Fertilità, gravidanza ed allattamento

Fertilità

Gli studi su animali non indicano effetti nocivi diretti o indiretti per quanto riguarda la fertilità negli esseri umani. Non sono tuttavia disponibili studi clinici adeguati e controllati sulla fertilità.

Gravidanza

Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale.

Non sono tuttavia disponibili studi adeguati e controllati su donne in stato di gravidanza.

Non è noto se lo ioversolo attraversi la barriera placentare o raggiunga i tessuti fetali. Molti mezzi di contrasto iniettabili, tuttavia, attraversano la barriera placentare umana e sembrano raggiungere i tessuti fetali con meccanismo passivo.

Poichè gli studi di teratogenesi sull'animale non sempre sono predittivi per l'uomo, si deve prestare cautela quando si prescrive questo prodotto a donne in stato di gravidanza. Gli esami radiologici durante la gravidanza possono implicare un rischio potenziale, per cui è necessario valutare attentamente il rapporto rischio/beneficio. Se è disponibile un’alternativa migliore e più sicura, si deve evitare un esame radiologico che preveda l’utilizzo di raggi X e mezzo di contrasto.

Allattamento

Non è noto se ioversolo sia escreto attraverso il latte materno umano. Molti mezzi di contrasto iniettabili, tuttavia, sono escreti immodificati nel latte materno in un quantitativo pari a circa l’1% della dose somministrata. Sebbene non siano stati evidenziati effetti indesiderati nei lattanti, si deve prestare attenzione quando si somministrano mezzi di contrasto radiologici endovascolari a donne che allattano a causa di possibili eventi avversi e si dovrebbe prendere in considerazione la sospensione dell’allattamento per le 24 ore successive al trattamento con agente di contrasto iodato.

4.7. effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari dopo la somministrazione di Ioversolo, ma, a causa dei rischi di reazioni precoci e poiché possono verificarsi reazioni ai mezzi di contrasto iodati, la guida o le attività su macchinari sono sconsigliate nell’ora successiva all’ultima somministrazione.

4.8 effetti indesiderati

4.8 effetti indesiderati

La frequenza delle reazioni avverse al farmaco è definita nel modo seguente:

Molto comune (≥1/10)

Comune (≥1/100, <1/10)

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Non comune (≥1/1.000, <1/100)

Raro (≥1/10.000, <1/1.000)

Molto raro (<1/10.000)

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

a. Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse associate all’impiego di Optiray sono generalmente indipendenti dalla dose somministrata. Nella maggior parte dei casi esse sono di intensità da lieve a moderata e di breve durata e si risolvono spontaneamente (senza trattamento). Tuttavia, anche reazioni avverse lievi possono rappresentare la prima indicazione di una reazione grave e generalizzata che si verifica raramente dopo somministrazione di un mezzo di contrasto iodato. Tali reazioni gravi possono essere potenzialmente mortali e fatali e solitamente coinvolgono il sistema cardiovascolare. Molte reazioni avverse a Optiray si verificano entro pochi minuti dalla somministrazione ma reazioni di ipersensibilità correlate al mezzo di contrasto possono avere luogo con un ritardo di alcune ore o persino di diversi giorni.

b. Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

Studi clinici hanno mostrato nel 10–50% dei pazienti lievi disturbi, come sensazione di caldo o freddo, dolore durante l’iniezione e/o alterazione transitoria del gusto. In un ampio studio postcommercia­lizzazione, altri effetti collaterali si sono verificati nell’1,1% dei pazienti; i più frequenti erano nausea (0,4%), reazioni cutanee come orticaria o eritema (0,3%) e vomito (0,1%). Tutti gli altri effetti si sono verificati in meno dello 0,1% dei pazienti.

Disturbi del sistema immunitario:

Molto raro reazione anafilattoide (ipersensibilità)

Non nota shock anafilattico

Patologie endocrine:

Non nota ipotiroidismo neonatale transitorio

Disturbi psichiatrici:

Molto raro stato confusionale, agitazione, ansia

Patologie del sistema nervoso:

Raro sincope, tremori, vertigini (inclusi capogiri, stordimento), cefalea,

Molto raro

Non nota

Patologie dell’occhio

Raro

Molto raro

Non nota

parestesia, disgeusia

perdita di coscienza, paralisi, disturbi del linguaggio, sonnolenza, stupore, afasia, disfagia, ipoestesia

convulsioni, discinesia, amnesia

visione offuscata

congiuntivite allergica (inclusa irritazione oculare, iperemia oculare, occhi acquosi, gonfiore della congiuntiva, ecc).

cecità transitoria

Patologie dell’orecchio e del labirinto:

Molto raro

tinnito

Patologie cardiache:

Raro

Molto raro

Non nota

tachicardia

blocco cardiaco, aritmia, angina, alterazioni dell’ECG, bradicardia, fibrillazione atriale

arresto cardiaco, fibrillazione ventricolare, spasmo dell’arteria

coronaria, cianosi, extrasistole, palpitazioni

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Patologie vascolari:

Raro

Molto raro

Non nota

ipotensione, vampate

disturbi cerebrovascolari, flebite, ipertensione, vasodilatazione shock, trombosi, vasospasmo

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Raro

spasmo laringeo, edema e ostruzione laringei (inclusi difficoltà respiratoria, stridore, ecc.), dispnea, rinite (inclusi starnuti, congestione nasale), irritazione della gola, tosse

Molto raro Non nota

edema polmonare, faringite, ipossia

arresto respiratorio, asma, broncospasmo, disfonia

Patologie gastrointestinali:

Non comune

Raro

Molto raro

nausea

vomito, secchezza delle fauci

scialoadenite, dolore addominale, edema della lingua, disfagia, ipersalivazione

Non nota

diarrea

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Non comune

Raro

Molto raro

Non nota

orticaria

eritema, prurito, eruzione cutanea

angioedema, iperidrosi (inclusi sudori freddi)

necrolisi epidermica tossica, reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizzata, eritema multiforme o polimorfo, pallore

Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e dell’osso:

Molto raro

crampi muscolari

Patologie renali e urinarie:

Raro

Molto raro

urgenza della minzione

insufficienza renale acuta, funzione renale anormale, incontinenza, ematuria, diminuzione della clearance della creatinina, aumento del BUN

Non nota

anuria, disuria

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Molto comune

Comune

Raro

sensazione di calore

dolore

edema facciale (inclusi gonfiore degli occhi, edema periorbitale, ecc.), edema faringeo, brividi (inclusa sensazione di freddo)

Molto raro

edema, reazioni in sede di iniezione (inclusi dolore, eritema ed emorragia fino a necrosi soprattutto dopo stravaso), dolore toracico, condizioni di astenia (inclusi malessere, affaticamento, fiacchezza, ecc.), sensazione di anormalità

Non nota

piressia

c. Descrizione di alcune reazioni avverse

Le reazioni avverse possono essere classificate nel modo seguente:

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a. Le reazioni di ipersensibilità o reazioni anafilattoidi sono generalmente di intensità da lieve a moderata, con sintomi quali eruzione cutanea, prurito, orticaria e rinite. Possono tuttavia verificarsi anche reazioni gravi. Le reazioni anafilattiche gravi generalmente sono a carico del sistema cardiovascolare e respiratorio. Queste possono essere potenzialmente mortali e includono shock anafilattico, arresto cardiaco e respiratorio o edema polmonare. Sono stati segnalati casi fatali. I pazienti con precedenti reazioni allergiche presentano un rischio maggiore di sviluppare una reazione di ipersensibilità. Altri tipi di reazioni di tipo 1 (immediate) includono sintomi come nausea e vomito, eruzioni cutanee, dispnea, rinite, parestesia o ipotensione.

b. Reazioni vasovagali, come vertigini o sincope, che possono essere causate sia dal mezzo di contrasto che dalla procedura di somministrazione.

c. Effetti collaterali cardiaci durante la cateterizzazione cardiaca, come angina pectoris, alterazioni dell’ECG, aritmie cardiache, disturbi della conduttività, spasmi coronarici e trombosi. Queste reazioni sono molto rare e possono essere causate sia dal mezzo di contrasto che dalla procedura di somministrazione.

d. Reazioni nefrotossiche in pazienti con danno renale preesistente o vasopatia renale, ad esempio riduzione della funzione renale con aumento della creatinina. Queste reazioni avverse nella maggior parte dei casi sono transitorie. In casi singoli, è stata osservata insufficienza renale acuta.

e. Reazioni neurotossiche dopo iniezione intra-arteriosa del mezzo di contrasto, quali disturbi visivi, disorientamento, paralisi, convulsioni o crisi. Questi sintomi sono generalmente transitori e si risolvono spontaneamente entro alcune ore o giorni. I pazienti con danni preesistenti della barriera ematoencefalica presentano rischi maggiori di sviluppare reazioni neurotossiche.

f. Reazioni locali in sede di iniezione possono verificarsi in casi molto rari e includono eruzione cutanea, gonfiore, infiammazione ed edema. Queste reazioni nella maggior parte dei casi si verificano probabilmente a causa dello stravaso del mezzo di contrasto. Stravasi estesi possono richiedere un trattamento chirurgico.

g Lo stravaso può causare reazioni tissutali gravi, tra cui vescicolazione ed esfoliazione cutanea, la cui estensione dipende dalla quantità e dalla concentrazione della soluzione di mezzo di contrasto nei tessuti.

d. Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Optiray 160 nei bambini non sono state stabilite. Il medicinale non deve quindi essere utilizzato nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni, finché non saranno disponibili ulteriori dati (vedere paragrafo 4.2 Posologia).

Segnalazione delle reazioni avverse sospetteSegnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web:.

4.9. sovradosaggio

Come con tutti i mezzi di contrasto iodati per radiologia, sovradosaggi di Optiray sono potenzialmente fatali e possono coinvolgere il sistema respiratorio e cardiovascolare. Il trattamento deve essere sintomatico. Per rimuovere Optiray dal sangue si può utilizzare la dialisi.

I valori di DL50 endovenosa dello ioversolo negli animali sono 17 g I/Kg nei topi e 15 g I/Kg nei ratti.

5. proprieta’ farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Categoria farmacoterapeutica: mezzi di contrasto radiologici, idrosolubili, nefrotropici a bassa osmolarità.

Codice ATC: V08AB07

Optiray 160 è un mezzo di contrasto radiologico non ionico. L’iniezione intravascolare di Optiray opacizza i vasi in cui il mezzo di contrasto transita, permettendo la visualizzazione radiografica delle strutture interne fino a quando non si verifica una significativa emodiluizione.

5.2. proprietà farmacocinetiche

Il profilo farmacocinetico di Optiray, insieme alla sue proprietà idrofile e al bassissimo legame con le proteine sieriche e plasmatiche, indicano che Optiray è distribuito all’interno del volume del liquido extracellulare ed è eliminato rapidamente attraverso i reni mediante filtrazione glomerulare. L’emivita media (± ES) dopo somministrazioni di 50 ml e 150 ml è rispettivamente di 113 ± 8,4 e 104 ± 15 minuti. Più del 95% della dose somministrata è escreto entro le prime 24 ore, e la massima concentrazione urinaria si ha nelle prime due ore seguenti la somministrazione.

L'eliminazione attraverso le feci è trascurabile.

Optiray non è soggetto in modo significativo a metabolismo, deiodazione o biotrasforma­zione. Lo ioversolo non si lega in modo significativo alle proteine plasmatiche o sieriche ed è quindi dializzabile.

Ioversolo può essere visualizzato nel parenchima renale 30–60 secondi dopo somministrazione in bolo endovenoso.

Nei pazienti con funzionalità renale normale, l'opacizzazione dei calici e delle pelvi diviene evidente entro 1–3 min, per divenire ottimale nel giro di 5–15 min.

5.3. dati preclinici di sicurezza

Gli ampi studi effettuati per la determinazione della tossicità acuta dimostrano una tollerabilità molto buona dello ioversolo (DL50 media circa 16 g di iodio/Kg peso corporeo nel ratto per via endovenosa).

Nel ratto e nel cane la tollerabilità a seguito di somministrazione intracisternale risulta essere buona come pure nella scimmia a seguito di somministrazione endolombare.

Le sperimentazioni di tossicità subacuta in uno studio sul ratto indicano il carico renale, presente anche nell'uomo, a seguito di somministrazione di un mezzo di contrasto che viene eliminato principalmente per via renale.

Lo ioversolo non si è dimostrato embriotossico, non influenza negativamente la fertilità, e non è dotato di mutagenicità.

Studi sull'animale indicano che ioversolo non attraversa la barriera ematoencefalica nè provoca significative lesioni a carico dell'endotelio.

6. informazioni farmaceutiche

6.1. elenco degli eccipienti

Trometamolo, trometamolo cloridrato,

sodio idrossido e/o acido cloridrico (per portare il pH tra 6,0 e 7,4), sodio calcio edetato,

acqua per preparazioni iniettabili

6.2 incompatibilità

Optiray non deve essere miscelato con alcun altro medicinale.

6.3. periodo di validità

6.3. periodo di validità

3 anni.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Il prodotto può essere aperto una sola volta. Una volta aperto deve essere utilizzato immediatamente e non deve essere conservato.Il prodotto può essere aperto una sola volta. Una volta aperto deve essere utilizzato immediatamente e non deve essere conservato.

Eliminare la soluzione rimanente dopo l’uso.

6.4. precauzioni particolari per la conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

Conservare il contenitore nell’imballaggio esterno per proteggerlo dalla luce. Proteggere dai raggi X. Eliminare la soluzione in caso di scolorimento e in presenza di particolato.

6.5. natura e contenuto del contenitore

Optiray 160 è confezionato in flaconi incolori di vetro di tipo I. I flaconi sono chiusi con tappi in gomma bromobutilica da 32 mm e ghiere in alluminio.

Flacone da 50 ml

Flacone da 100 ml

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6. precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Guerbet

BP 57400

95943 Roissy CDG Cedex

Francia

8. numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

AIC n. 027674100 (Optiray 160 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 50 ml)

AIC n. 027674112 (Optiray 160 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 100 ml)

9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione

9. data della prima autorizzazione/rin­novo dell’autorizzazione

Data della prima autorizzazione: 12 settembre 1991

Data del rinnovo più recente: dicembre 2007

10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

1. denominazione del medicinale

Optiray 240 mg/ml soluzione iniettabile

2. composizione qualitativa e quantitativa

1 ml di soluzione contiene 509 mg di ioversolo (N,N'-bis(2,3-diidrossipropil)-5-(N-(2-idrossietil)-glicolamido]-2,4,6-triiodoiso-ftalamide) equivalenti a 240 mg di iodio.

Osmolalità: 502 mOsm/kg H2O

Viscosità: 4,6 mPas (a 25°C)

Viscosità: 3,0 mPas (a 37°C)

Contenuto di iodio per ml: 240 mg

Eccipienti con effetto noto:

Sodio: 0,0245 mg/ml

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Soluzione iniettabile.

Soluzione sterile e apirogena, pronta all'uso per iniezione intravascolare o infusione. Soluzione trasparente, da incolore a gialla pallida.

4. informazioni cliniche

4.1. indicazioni terapeutiche

Medicinale solo per uso diagnostico

Optiray 240 è indicato negli adulti in angiografia cerebrale e flebografia.

4.2. posologia e modo di somministrazione

La visualizzazione del sistema cardiovascolare si ottiene con qualunque tecnica radiologica comunemente accettata.

Posologia

Adulti:

Arteriografia cerebrale

La dose singola abitualmente utilizzata per la visualizzazione delle arterie carotidi e delle arterie vertebrali è di 2–12 ml, e può essere ripetuta in caso di necessità.

L'iniezione nell'arco aortico per la contemporanea visualizzazione dei quattro vasi richiede una dose di 20–50 ml.

La dose totale non dovrebbe superare, in questo esame, i 200 ml.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Flebografia

La dose abituale ammonta a 50–100 ml per ciascuna estremità, anche se in alcuni casi sono indicate dosi maggiori o minori. La dose totale non dovrebbe comunque superare i 250 ml.

Subito dopo l'esame è consigliabile praticare un lavaggio del sistema venoso con soluzione fisiologica salina o di destrosio 5%. Inoltre il massaggio e il sollevamento degli arti favoriscono l'eliminazione del mezzo di contrasto.

Popolazione pediatrica:

La sicurezza e l’efficacia di Optiray 240 nei bambini non sono state stabilite. Il medicinale non deve quindi essere utilizzato nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni, finché non saranno disponibili ulteriori dati. Per l’angiografia cerebrale, periferica e viscerale e per l’urografia endovenosa, nei bambini è possibile utilizzare Optiray 300 mg/ml.

Modo di somministrazione

Si raccomanda di riscaldare a temperatura ambiente i mezzi di contrasto iodati da somministrare per via intravascolare prima della loro iniezione. Come con tutti i mezzi di contrasto radiopachi, si deve utilizzare la dose più bassa necessaria per ottenere una visualizzazione adeguata.

Deve essere disponibile un’adeguata apparecchiatura per la rianimazione.

Optiray non deve essere miscelato con alcun altro medicinale.

4.3. controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Tireotossicosi conclamata.

4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Reazioni gravi o fatali sono state associate alla somministrazione di mezzi di contrasto iodati per radiologia. È estremamente importante essere perfettamente preparati a trattare eventuali reazioni al mezzo di contrasto.

Tali procedure devono essere effettuate sotto la direzione di personale abile ed esperto nella particolare procedura da effettuare. Devono sempre essere disponibili un carrello per le emergenze perfettamente equipaggiato o materiale ed attrezzature equivalenti, e personale in grado di riconoscere e trattare reazioni avverse di tutti i tipi. Poichè è noto che effetti secondari gravi possono insorgere a distanza di tempo, il paziente deve essere monitorato e le attrezzature di emergenza e il personale competente devono essere disponibili per almeno 30–60 minuti dopo la somministrazione.

Come gli altri mezzi di contrasto per radiologia, Optiray può causare anafilassi o altre manifestazioni allergiche, come nausea, vomito, dispnea, eritema, orticaria e ipotensione. Una maggiore incidenza di queste reazioni è stata osservata in pazienti con precedenti reazioni di intolleranza ad altri mezzi di contrasto o precedenti di allergia o ipersensibilità. In questi pazienti, i benefici devono chiaramente superare i rischi (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni).

Reazioni sistemiche di ipersensibilità gravi, a rischio di vita, come la reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS) sono state riportate in pazienti ai quali era stato somministrato Optiray. Manifestazioni precoci o tardive di ipersensibilità, come febbre o linfoadenopatia, possono essere presenti anche se l’eruzione cutanea non è evidente. Se sono presenti questi segni o sintomi, il paziente deve essere valutato immediatamente.

Il verificarsi di reazioni idiosincrasiche gravi ha indotto il ricorso a test pre-esame. Tuttavia questi non consentono di prevedere con certezza l'eventualità di reazioni gravi e possono essere di per sè nocivi per il paziente. Si suggerisce che un'accurata indagine anamnestica con particolare riguardo ad allergie

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e ipersensibilità, prima della somministrazione di qualunque mezzo di contrasto, possa essere più accurata dei test pre-esame per quanto riguarda la previsione di possibili reazioni avverse.

Precedenti allergie non rappresentano una controindicazione assoluta all’uso di un mezzo di contrasto quando si ritiene che una procedura diagnostica sia essenziale, ma si deve prestare particolare attenzione (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni). Devono essere immediatamente disponibili misure appropriate di rianimazione.

Si deve prendere in considerazione la premedicazione con antistaminici e corticosteroidi per evitare o ridurre le reazioni allergiche. Secondo alcune segnalazioni, tale pre-trattamento non impedisce reazioni gravi e potenzialmente mortali ma può ridurre la loro incidenza e gravità.

In pazienti selezionati sottoposti a particolari esami diagnostici può essere indicata l'anestesia generale; tuttavia in questi casi si è notata una maggiore incidenza di reazioni avverse, correlabili all’impossibilità del paziente di identificare sintomi sfavorevoli o all'effetto ipotensivo dell'anestesia, che può prolungare il tempo di circolo e di permanenza del mezzo di contrasto nell'organismo.

Nelle angiografie si deve tener presente la possibilità di rimuovere placche, di danneggiare o perforare le pareti vasali durante la manipolazione del catetere e l’iniezione del mezzo di contrasto. Per verificare l'esatto posizionamento del catetere si consiglia di ricorrere ad iniezioni di prova.

Nei pazienti con aterosclerosi avanzata, ipertensione grave, scompenso cardiaco, senilità, precedenti trombosi cerebrali o embolie, si deve prestare particolare attenzione. Possono verificarsi più spesso reazioni cardiovascolari come bradicardia, aumento o abbassamento della pressione arteriosa.

L'angiografia dovrebbe essere evitata per quanto possibile in pazienti con omocistinuria a causa del maggiore rischio di trombosi ed embolia.

I pazienti con insufficienza cardiaca congestizia dovrebbero essere tenuti sotto osservazione per molte ore dopo l'esame diagnostico, allo scopo di evidenziare eventuali disturbi emodinamici tardivi che possono essere associati a transitori aumenti del carico osmotico circolante.

Casi di tempesta tiroidea in seguito all’uso intravascolare di agenti iodati radiopachi in pazienti con ipertiroidismo o con un nodulo tiroideo autonomo, suggeriscono che si debba valutare il rischio aggiuntivo in tali pazienti prima dell'uso di qualsiasi mezzo di contrasto (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni).

Si deve prestare attenzione nei pazienti con funzione renale gravemente compromessa, patologia combinata epato-renale, diabete mellito, anemia falciforme omozigote, mieloma multiplo o altre paraproteinemie (come quella di Waldenström) e anuria, in particolare quando vengono somministrate dosi elevate. In questi pazienti possono verificarsi effetti renali gravi, tra cui insufficienza renale acuta.

Sebbene non sia stato dimostrato che il mezzo di contrasto e la disidratazione possano essere separatamente la causa di insufficienza renale, si è supposto che la combinazione dei due possa esserne la causa. Il rischio in pazienti con funzione renale compromessa non rappresenta una controindicazione all’esame: sono però richieste precauzioni speciali, tra cui mantenimento della normale idratazione e stretto monitoraggio.

Una non adeguata idratazione può contribuire all’insufficienza renale acuta in pazienti con vasculopatie gravi, pazienti diabetici e pazienti non diabetici predisposti (in particolare gli anziani con disturbi renali preesistenti). I pazienti devono essere adeguatamente idratati prima e dopo la somministrazione di Optiray.

La somministrazione di materiale radiopaco a pazienti con feocromocitoma noto o sospetto deve essere eseguita con cautela. Se il medico ritiene che i benefici possibili di tali procedure superino i rischi considerati, la procedura può essere effettuata; la quantità di mezzo radiopaco iniettato, però, deve essere mantenuta al minimo assoluto. È consigliabile la premedicazione con α- e ß-bloccanti

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quando il mezzo di contrasto viene somministrato per via intravascolare a causa del rischio di crisi ipertensiva. La pressione arteriosa deve essere monitorata durante tutta la procedura e devono essere disponibili misure per il trattamento di una crisi ipertensiva.

In pazienti con anemia falciforme omozigote, agenti iperosmolari come i mezzi di contrasto radiologici possono influenzare la falcizzazione degli eritrociti. È quindi necessario prendere attentamente in considerazione la somministrazione intra-arteriosa di tali agenti a pazienti con anemia falciforme omozigote.

È stato dimostrato che l’effetto anticoagulante dei mezzi di contrasto non ionici per radiologia è inferiore, in vitro, a quello degli agenti ionici tradizionali a concentrazioni comparabili. Risultati simili sono stati riscontrati in alcuni studi in vivo. Per questo motivo, è consigliato l’impiego di tecniche angiografiche meticolose, ad esempio lavare frequentemente i cateteri angiografici standard ed evitare il contatto prolungato del sangue con il mezzo di contrasto in siringhe e cateteri.

Eventi neurologici gravi sono stati osservati in seguito a iniezione diretta nelle arterie cerebrali o nei vasi che afferiscono al midollo spinale o durante l’angiocardio­grafia, a causa del riempimento involontario delle carotidi. Non è stata stabilita una relazione causa-effetto con il mezzo di contrasto in quanto le condizioni preesistenti del paziente e le tecniche procedurali rappresentano di per sé fattori causali.

Optiray deve essere iniettato con cautela per impedire una somministrazione perivascolare. Ciò è particolarmente importante nei pazienti con malattie arteriose o venose gravi. Uno stravaso significativo di Optiray può tuttavia verificarsi soprattutto con l’uso di iniettori automatici. Generalmente esso viene tollerato senza sostanziali lesioni ai tessuti applicando un trattamento conservativo. Danni gravi ai tessuti (ad es. ulcerazione) sono tuttavia stati segnalati in casi isolati, che hanno richiesto un trattamento chirurgico.

Il rischio legato all'angiografia in pazienti con enfisema polmonare cronico deve essere attentamente valutato rispetto alla reale necessità di tale esame.

E' necessaria la massima cautela nel corso della iniezione onde evitare lo stravaso del m.d.c.; questo è di particolare importanza nei pazienti affetti da grave vasculopatia (arteriosa o venosa).

Avvertenze specialiAvvertenze speciali

L'impiego dei mezzi di contrasto deve essere limitato a quei casi in cui esiste una precisa indicazione clinica all'esame contrastografico, indicazione che dovrà essere valutata in rapporto alla situazione clinica del soggetto.

Avvertenze speciali e precauzioni di impiego applicabili solo per indicazioni specifiche sono le seguenti:

Venografia

In pazienti con sospetta flebite, ischemia grave, infezioni locali o occlusione completa del sistema venoso si deve prestare un’attenzione particolare.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè è praticamente “senza sodio”.

4.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Le seguenti interazioni sono state segnalate in seguito a somministrazione di altri mezzi di contrasto iodati. Si ritiene generalmente che esse siano attribuibili a questa classe di mezzi di contrasto.

Casi di tossicità renale sono stati segnalati in singoli pazienti con disfunzioni epatiche a cui erano stati somministrati agenti per colecistografia seguiti da mezzi di contrasto intravascolari. La somministrazione di qualunque mezzo di contrasto intravascolare per radiologia deve quindi essere rinviata in pazienti che hanno recentemente assunto un agente di contrasto per colecistografia.

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In letteratura si riferisce che i pazienti trattati con interleuchina possano sviluppare un tasso più elevato di reazioni avverse come descritto nel paragrafo “Effetti indesiderati”. Il motivo non è ancora stato chiarito. Secondo la letteratura, dopo la somministrazione di interleuchina è stato osservato un aumento di tali reazioni o la loro comparsa ritardata entro un periodo di 2 settimane.

L’iniezione arteriosa di un mezzo di contrasto per radiologia non deve mai essere effettuata dopo la somministrazione di vasopressori, in quanto essi potenziano fortemente gli effetti neurologici.

E’ stata riscontrata acidosi lattica in pazienti con ridotta funzionalità renale che assumevano metformina al momento di un esame radiologico che prevedeva la somministrazione parenterale di mezzi di contrasto iodati. In base al livello di insufficienza renale, nei pazienti diabetici bisogna considerare l’interruzione dell’assunzione di metformina da 48 ore prima fino al momento dell’esame. L’uso di metformina non deve essere ripreso per 48 ore dopo l’iniezione e deve essere riavviato solo se funzione renale/creatinina sierica rimangono all’interno dell’intervallo normale o ritornano al valore basale.

I mezzi di contrasto iodati per radiologia possono ridurre la capacità di assorbimento dello iodio da parte della tiroide. Per questo motivo, i risultati degli studi di assorbimento del PBI (iodio legato alle proteine) e dello iodio radioattivo, che dipendono dalla stima dello iodio, non riflettono accuratamente la funzione tiroidea per 16 giorni dopo la somministrazione di mezzi di contrasto iodati per radiologia. I test di funzione tiroidea che non dipendono dalle stime dello iodio, ad esempio i saggi di assorbimento su resina del T3 o della tiroxina totale o libera (T4), non sono tuttavia influenzati.

Non sono stati effettuati studi di interazione.

4.6. Fertilità, gravidanza ed allattamento

Fertilità

Gli studi su animali non indicano effetti nocivi diretti o indiretti per quanto riguarda la fertilità negli esseri umani. Non sono tuttavia disponibili studi clinici adeguati e controllati sulla fertilità.

Gravidanza

Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale.

Non sono tuttavia disponibili studi adeguati e controllati su donne in stato di gravidanza.

Non è noto se lo ioversolo attraversi la barriera placentare o raggiunga i tessuti fetali. Molti mezzi di contrasto iniettabili, tuttavia, attraversano la barriera placentare umana e sembrano raggiungere i tessuti fetali con meccanismo passivo.

Poichè gli studi di teratogenesi sull'animale non sempre sono predittivi per l'uomo, si deve prestare cautela quando si prescrive questo prodotto a donne in stato di gravidanza Gli esami radiologici durante la gravidanza possono implicare un rischio potenziale, per cui è necessario valutare attentamente il rapporto rischio/beneficio. Se è disponibile un’alternativa migliore e più sicura, si deve evitare un esame radiologico che preveda l’utilizzo di raggi X e mezzo di contrasto.

Allattamento

Non è noto se ioversolo sia escreto attraverso il latte materno umano. Molti mezzi di contrasto iniettabili, tuttavia, sono escreti immodificati nel latte materno in un quantitativo pari a circa l’1% della dose somministrata.

Sebbene non siano stati evidenziati effetti indesiderati nei lattanti, si deve prestare attenzione quando si somministrano mezzi di contrasto radiologici endovascolari a donne che allattano a causa di possibili eventi avversi e si dovrebbe prendere in considerazione la sospensione dell’allattamento per le 24 ore successive al trattamento con agente di contrasto iodato.

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4.7. effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari dopo la somministrazione di Ioversolo, ma, a causa dei rischi di reazioni precoci e poiché possono verificarsi reazioni ai mezzi di contrasto iodati, la guida o le attività su macchinari sono sconsigliate nell’ora successiva all’ultima somministrazione.

4.8 effetti indesiderati

4.8 effetti indesiderati

La frequenza delle reazioni avverse al farmaco è definita nel modo seguente:

Molto comune (≥1/10)

Comune (≥1/100, <1/10)

Non comune (≥1/1.000, <1/100)

Raro (≥1/10.000, <1/1.000)

Molto raro (<1/10.000)

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

a. Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse associate all’impiego di Optiray sono generalmente indipendenti dalla dose somministrata. Nella maggior parte dei casi esse sono di intensità da lieve a moderata e di breve durata e si risolvono spontaneamente (senza trattamento). Tuttavia, anche reazioni avverse lievi possono rappresentare la prima indicazione di una reazione grave e generalizzata che si verifica raramente dopo somministrazione di un mezzo di contrasto iodato. Tali reazioni gravi possono essere potenzialmente mortali e fatali e solitamente coinvolgono il sistema cardiovascolare. Molte reazioni avverse a Optiray si verificano entro pochi minuti dalla somministrazione ma reazioni di ipersensibilità correlate al mezzo di contrasto possono avere luogo con un ritardo di alcune ore o persino di diversi giorni.

b. Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

Studi clinici hanno mostrato nel 10–50 % dei pazienti lievi disturbi, come sensazione di caldo o freddo, dolore durante l’iniezione e/o alterazione transitoria del gusto. In un ampio studio postcommercia­lizzazione, altri effetti collaterali si sono verificati nell’ 1,1 % dei pazienti; i più frequenti erano nausea (0,4%), reazioni cutanee come orticaria o eritema (0,3%), e vomito (0,1%). Tutti gli altri effetti si sono verificati in meno dello 0,1 % dei pazienti.

Disturbi del sistema immunitario:

Molto raro reazione anafilattoide (ipersensibilità)

Non nota shock anafilattico

Patologie endocrine:

Non nota

ipotiroidismo neonatale

transitorio

Disturbi psichiatrici:

Molto raro stato confusionale, agitazione, ansia

Patologie del sistema nervoso:

Raro sincope, tremori, vertigini (inclusi capogiri, stordimento), cefalea,

parestesia, disgeusia

Molto raro perdita di coscienza, paralisi, disturbi del linguaggio, sonnolenza,

stupore, afasia, disfagia, ipoestesia

Non nota convulsioni, discinesia, amnesia

Patologie dell’occhio:

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Raro

Molto raro

Non nota

visione offuscata

congiuntivite allergica (inclusa irritazione oculare, iperemia oculare, occhi acquosi, gonfiore della congiuntiva, ecc).

cecità transitoria

Patologie dell’orecchio e del labirinto:

Molto raro tinnito

Patologie cardiache:

Raro tachicardia

Molto raro blocco cardiaco, aritmia, angina, alterazioni dell’ECG, bradicardia,

fibrillazione atriale

Non nota arresto cardiaco, fibrillazione ventricolare, spasmo dell’arteria

coronaria, cianosi, extrasistole, palpitazioni

Patologie vascolari:

Raro ipotensione, vampate

Molto raro disturbi cerebrovascolari, flebite, ipertensione, vasodilatazione

Non nota shock, trombosi, vasospasmo

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Raro spasmo laringeo, edema e ostruzione laringei (inclusi difficoltà

respiratoria, stridore, ecc.), dispnea, rinite (inclusi starnuti, congestione nasale), irritazione della gola, tosse

Molto raro edema polmonare, faringite, ipossia

Non nota arresto respiratorio, asma, broncospasmo, disfonia

Patologie gastrointestinali:

Non comune nausea

Raro vomito, secchezza delle fauci

Molto raro scialoadenite, dolore addominale, edema della lingua, disfagia,

ipersalivazione

Non nota diarrea

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Non comune orticaria

eritema, prurito, eruzione cutanea

angioedema, iperidrosi (inclusi sudori freddi)

necrolisi epidermica tossica, reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizzata, eritema multiforme o polimorfo, pallore

Raro

Molto raro

Non nota

Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e dell’osso:

Molto raro crampi muscolari

Patologie renali e urinarie:

Raro urgenza della minzione

Molto raro insufficienza renale acuta, funzione renale anormale, incontinenza,

ematuria, diminuzione della clearance della creatinina, aumento del BUN

Non nota anuria, disuria

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Molto comune

Comune

Raro

sensazione di calore

dolore

edema facciale (inclusi gonfiore degli occhi, edema periorbitale, ecc.), edema faringeo, brividi (inclusa sensazione di freddo)

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Molto raro edema, reazioni in sede di iniezione (inclusi dolore, eritema ed

emorragia fino a necrosi soprattutto dopo stravaso), dolore toracico, condizioni di astenia (inclusi malessere, affaticamento, fiacchezza, ecc.), sensazione di anormalità

Non nota piressia

c. Descrizione di alcune reazioni avverse

Le reazioni avverse possono essere classificate nel modo seguente:

a. Le reazioni di ipersensibilità o reazioni anafilattoidi sono generalmente di intensità da lieve a moderata, con sintomi quali eruzione cutanea, prurito, orticaria e rinite. Possono tuttavia verificarsi anche reazioni gravi. Le reazioni anafilattiche gravi generalmente sono a carico del sistema cardiovascolare e respiratorio. Queste possono essere potenzialmente mortali e includono shock anafilattico, arresto cardiaco e respiratorio o edema polmonare. Sono stati segnalati casi fatali. I pazienti con precedenti reazioni allergiche presentano un rischio maggiore di sviluppare una reazione di ipersensibilità. Altri tipi di reazioni di tipo 1 (immediate) includono sintomi come nausea e vomito, eruzioni cutanee, dispnea, rinite, parestesia o ipotensione.

b. Reazioni vasovagali, come vertigini o sincope, che possono essere causate sia dal mezzo di contrasto che dalla procedura di somministrazione.

c. Effetti collaterali cardiaci durante la cateterizzazione cardiaca, come angina pectoris, alterazioni dell’ECG, aritmie cardiache, disturbi della conduttività, spasmi coronarici e trombosi. Queste reazioni sono molto rare e possono essere causate sia dal mezzo di contrasto che dalla procedura di somministrazione.

d. Reazioni nefrotossiche in pazienti con danno renale preesistente o vasopatia renale, ad esempio riduzione della funzione renale con aumento della creatinina. Queste reazioni avverse nella maggior parte dei casi sono transitorie. In casi singoli, è stata osservata insufficienza renale acuta.

e. Reazioni neurotossiche dopo iniezione intra-arteriosa del mezzo di contrasto, quali disturbi visivi, disorientamento, paralisi, convulsioni o crisi. Questi sintomi sono generalmente transitori e si risolvono spontaneamente entro alcune ore o giorni. I pazienti con danni preesistenti della barriera ematoencefalica presentano rischi maggiori di sviluppare reazioni neurotossiche.

f. Reazioni locali in sede di iniezione possono verificarsi in casi molto rari e includono eruzione cutanea, gonfiore, infiammazione ed edema. Queste reazioni nella maggior parte dei casi si verificano probabilmente a causa dello stravaso del mezzo di contrasto. Stravasi estesi possono richiedere un trattamento chirurgico.

g Lo stravaso può causare reazioni tissutali gravi, tra cui vescicolazione ed esfoliazione cutanea, la cui estensione dipende dalla quantità e dalla concentrazione della soluzione di mezzo di contrasto nei tessuti.

d. Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Optiray 240 nei bambini non sono state stabilite. Il medicinale non deve quindi essere utilizzato nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni, finché non saranno disponibili ulteriori dati (vedere paragrafo 4.2 Posologia).

Segnalazione delle reazioni avverse sospetteSegnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web:.

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4.9. sovradosaggio

Come con tutti i mezzi di contrasto iodati per radiologia, sovradosaggi di Optiray sono potenzialmente fatali e possono coinvolgere il sistema respiratorio e cardiovascolare. Il trattamento deve essere sintomatico. Per rimuovere Optiray dal sangue si può utilizzare la dialisi.

I valori di DL50 endovenosa dello ioversolo negli animali sono: 17 g I/Kg nei topi e 15 g I/Kg nei ratti.

5. proprieta’ farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: mezzi di contrasto radiologici, idrosolubili, nefrotropici, a bassa osmolarità

Codice ATC: V08AB07

Optiray 240 è un mezzo di contrasto radiologico non ionico. L’iniezione intravascolare di Optiray opacizza i vasi in cui il mezzo di contrasto transita, permettendo la visualizzazione radiografica delle strutture interne fino a quando non si verifica una significativa emodiluizione.

5.2. proprietà farmacocinetiche

Il profilo farmacocinetico di Optiray, insieme alla sue proprietà idrofile e al bassissimo legame con le proteine sieriche e plasmatiche, indicano che Optiray è distribuito all’interno del volume del liquido extracellulare ed è eliminato rapidamente attraverso i reni mediante filtrazione glomerulare.

L'emivita media (± ES) dopo somministrazioni di 50 ml e 150 ml è rispettivamente di 113 ± 8,4 e 104 ± 15 minuti. Più del 95% della dose somministrata è escreto entro le prime 24 ore, e la massima concentrazione urinaria si ha nelle prime due ore seguenti la somministrazione.

L'eliminazione attraverso le feci è trascurabile.

Optiray non è soggetto in modo significativo a metabolismo, deiodazione o biotrasforma­zione. Lo ioversolo non si lega in modo significativo alle proteine plasmatiche o sieriche ed è quindi dializzabile.

Ioversolo può essere visualizzato nel parenchima renale 30–60 secondi dopo somministrazione in bolo endovenoso.

Nei pazienti con funzionalità renale normale, l'opacizzazione dei calici e delle pelvi diviene evidente entro 1–3 min, per divenire ottimale nel giro di 5–15 min.

5.3. dati preclinici di sicurezza

Gli ampi studi effettuati per la determinazione della tossicità acuta dimostrano una tollerabilità molto buona dello ioversolo (DL50 media circa 16 g di iodio/Kg peso corporeo nel ratto per via endovenosa).

Nel ratto e nel cane la tollerabilità a seguito di somministrazione intracisternale risulta essere buona come pure nella scimmia a seguito di somministrazione endolombare.

Le sperimentazioni di tossicità subacuta in uno studio sul ratto indicano il carico renale, presente anche nell'uomo, a seguito di somministrazione di un mezzo di contrasto che viene eliminato principalmente per via renale.

Lo ioversolo non si è dimostrato embriotossico, non influenza negativamente la fertilità, e non è dotato di mutagenicità.

Studi sull'animale indicano che ioversolo non attraversa la barriera ematoencefalica nè provoca significative lesioni a carico dell'endotelio.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

6. informazioni farmaceutiche

6.1. elenco degli eccipienti

Trometamolo, trometamolo cloridrato,

sodio idrossido e/o acido cloridrico (per portare il pH tra 6,0 e 7,4),

sodio calcio edetato,

acqua per preparazioni iniettabili

6.2 incompatibilità

Optiray non deve essere miscelato con alcun altro medicinale.

6.3. periodo di validità

3 anni.

Il prodotto può essere aperto una sola volta. Una volta aperto deve essere utilizzato immediatamente e non deve essere conservato.

Eliminare la soluzione rimanente dopo l’uso.

6.4. precauzioni particolari per la conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

Conservare il contenitore nell’imballaggio esterno per proteggerlo dalla luce. Proteggere dai raggi X. Eliminare la soluzione in caso di scolorimento e in presenza di particolato.

6.5. natura e contenuto del contenitore

Optiray 240 è confezionato in flaconi incolori di vetro di tipo I. I flaconi sono chiusi con tappi in gomma bromobutilica da 32 mm e ghiere in alluminio. Optiray 240 è fornito anche in siringhe preriempite in polipropilene. Il tappo della siringa è in gomma naturale e il pistone è in teflon.

Flacone da 50 ml

Flacone da 100 ml

Flacone da 200 ml

10 Siringhe preriempite da 50 ml

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6. precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Optiray 240 è fornito in contenitori monodose.

Siringhe preriempite:

Il medicinale e le parti a contatto con il liquido sono sterili, mentre l’esterno della siringa non è sterile. Le istruzioni per il montaggio e l’ispezione sono riportate sull’imballaggio esterno delle siringhe preriempite.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Guerbet

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Francia

8. numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

AIC n. 027674074 (Optiray 240 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 50 ml)

AIC n. 027674086 (Optiray 240 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 100 ml)

AIC n. 027674098 (Optiray 240 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 200 ml)

AIC n. 027674187 (Optiray 240 mg/ml soluzione iniettabile, 10 siringhe preriempite da 50 ml)

9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione

1. denominazione del medicinale

Optiray 300 mg/ml soluzione iniettabile

2. composizione qualitativa e quantitativa

1 ml di soluzione contiene 636 mg di ioversolo: (N,N'-bis(2,3-diidrossipropil)-5-(N-(2-idrossietil)-glicolamido]-2,4,6-triiodoiso-ftalamide) equivalenti a 300 mg di iodio.

Osmolalità: 651 mOsm/kg H2O

Viscosità: 8,2 mPas (a 25 C)

Viscosità: 5.5 mPas (a 37 C)

Contenuto di iodio per ml: 300 mg

Eccipienti con effetto noto:

Sodio: 0,0245 mg/ml

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Soluzione iniettabile.

Soluzione sterile e apirogena, pronta all'uso per iniezione intravascolare o infusione.

Soluzione trasparente, da incolore a gialla pallida.

4. informazioni cliniche

4.1. indicazioni terapeutiche

Medicinale solo per uso diagnostico.

Optiray 300 è indicato negli adulti in arteriografia cerebrale, periferica e viscerale; è anche indicato in TC cerebrale “contrast enhanced” e total body, urografia endovenosa, IV-DSA e flebografia.

Nei bambini è indicato in arteriografia cerebrale, periferica e viscerale e in urografia escretoria endovenosa.

4.2. posologia e modo di somministrazione

La visualizzazione del sistema cardiovascolare si ottiene con qualunque tecnica radiologica comunemente accettata.

Posologia

Adulti:

Arteriografia cerebrale

La dose singola abitualmente utilizzata per la visualizzazione delle arterie carotidi e vertebrali è di 2

12 ml e può essere ripetuta in caso di necessità.

L'iniezione nell'arco aortico per la contemporanea visualizzazione dei quattro vasi richiede una dose di 20–50 ml.

La dose totale non dovrebbe superare, in questo esame, i 200 ml.

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Arteriografia periferica

La dose singola utilizzata per la visualizzazione delle arterie periferiche è usualmente la seguente:

20–90 ml (mediamente 60 ml) 10–50 ml (mediamente 40 ml)

15–30 ml (mediamente 20 ml)

Biforcazione dell'aorta

Arteria iliaca comune e arteria femorale

Arteria succlavia e arteria brachiale e può essere ripetuta in caso di necessità.

La dose totale per queste indicazioni non deve mai superare i 250 ml.

Arteriografia viscerale e renale – Aortografia

Per la visualizzazione dell'aorta e delle varie arterie addominali si impiegano, usualmente, i seguenti dosaggi:

Aorta 10 – 80 ml (mediamente 45 ml)

Arteria celiaca 60 ml (mediamente 45 ml)

Arteria mesenterica superiore 15–60 ml (mediamente 45 ml)

Arteria renale o mesenterica inferiore 6–15 ml (mediamente 9 ml)

La somministrazione del mezzo di contrasto può essere ripetuta in caso di necessità ma il volume complessivo non deve mai superare i 250 ml.

Flebografia

La dose abituale ammonta a 50–100 ml per ciascuna estremità, anche se in alcuni casi sono indicate dosi maggiori o minori. La dose totale non dovrebbe comunque superare i 250 ml.

Subito dopo l'esame è consigliabile praticare un lavaggio del sistema venoso con soluzione fisiologica salina o destrosio al 5%. Inoltre, il massaggio e il sollevamento degli arti favoriscono l'eliminazione del mezzo di contrasto.

Tomografia computerizzata

TC Cerebrale

Tumori: Optiray può essere utile per determinare presenza e estensione di talune neoplasie quali: gliomi, incluse le forme maligne, glioblastomi, astrocitomi, oligodendrogliomi e gangliomi, ependimomi, medulloblastomi, meningiomi, neuromi, pinealomi, adenomi pituitari, craniofaringiomi, germinomi e lesioni metastatiche. Non è stata dimostrata l'utilità del contrast enhancement nello studio dello spazio retrobulbare e in caso di glioma a basso grado o infiltrativo. Nelle lesioni calcificate l'utilità dell'enhancement è meno sicura. A seguito della terapia, l'enhancement della massa tumorale può essere ridotto o annullato. L'opacizzazione del verme inferiore mediante somministrazione di mezzi di contrasto ha causato falsi positivi nella diagnosi in un certo numero di test altrimenti normali. Patologie non neoplastiche: Optiray può essere utile nell'enhancement dell'immagine di lesioni non neoplastiche. Infarti cerebrali recenti possono essere meglio visualizzati con contrast enhancement, mentre in alcuni casi la lesione può risultare meno evidente usando mezzi di contrasto.

L'uso di mezzi di contrasto organoiodati migliora il potere discriminativo in circa il 60% degli infarti cerebrali esaminati nel periodo di 1–4 settimane dall'insorgenza dei sinomi.

La localizzazione di infezioni attive può essere facilitata dalla somministrazione di mezzi di contrasto. Per malformazioni arterovenose e aneurismi è utile il contrast enhancement.

In queste lesioni vascolari, il potenziamento probabilmente dipende dalle concentrazioni in iodio nel pool ematico circolante. Il contrast enhancement viene usato raramente per ematomi ed emorragie intraparenchimali. In caso di coaguli intraparenchimali che non presentano un’espressione clinica obiettiva, la somministrazione di un mezzo di contrasto può essere tuttavia utile per escludere la possibilità di malformazioni arterovenose associate.

Per gli adulti la dose abituale è di 50–150 ml.

L'esame può essere eseguito immediatamente dopo l’iniezione endovenosa del mezzo di contrasto. Normalmente la dose non dovrebbe superare i 150 ml.

TC Total Body

Optiray può essere utile nell' enhancement dell'immagine TC per diagnosticare lesioni del fegato, pancreas, reni, aorta, mediastino, pelvi, cavità addominale e spazio retroperitoneale.

L'enhancement della TC con Optiray può essere vantaggioso nella diagnosi di alcune lesioni nelle sedi sopracitate con maggiore sicurezza di quanto sia possibile con la TC senza contrast enhancement. In

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altri casi, il mezzo di contrasto può permettere la visualizzazione di lesioni non rilevate con la TC in bianco (ad esempio estensioni tumorali) o può aiutare a definire lesioni sospettate con TAC senza enhancement (ad esempio cisti pancreatiche).

Dosi e somministrazione: Optiray 300 può essere somministrato in bolo, in infusione rapida o utilizzando ambedue le tecniche.

Per gli adulti, la dose abituale per il bolo è di 25–75 ml; per l'infusione è 50–150 ml.

La dose complessiva non dovrebbe superare i 150 ml.

Angiografia digitale sottrattiva intravenosa (IV-DSA)

L’IV-DSA è indicata solitamente negli esami: cardiaci, incluso il controllo di by-pass coronarici; delle arterie polmonari; delle arterie associate alla circolazione brachio-cefalica; dell'arco aortico; delle arterie iliache; delle arterie delle estremità.

Optiray 300 può essere iniettato centralmente, nella vena cava sia superiore sia inferiore o nell'atrio destro, oppure perifericamente in una vena del braccio adatta.

Per iniezioni centrali, i cateteri possono essere introdotti sia dalla fossa cubitale anteriore o nella vena basilica o cefalica, sia dalla gamba nella vena femorale e fatti avanzare fino al segmento distale della vena cava corrispondente.

Nel caso di iniezioni periferiche, il catetere viene introdotto dalla fossa cubitale anteriore in una vena del braccio di dimensioni adatte. Per ridurre la possibilità di stravasi durante le iniezioni periferiche, si dovrebbe utilizzare un catetere lungo circa 20 cm.

A seconda della zona da visualizzare, la dose usuale per singola iniezione è di 30–50 ml, che può essere ripetuta in caso di necessità. La dose complessiva non dovrebbe superare i 250 ml.

La velocità di iniezione deve essere regolata in base alla posizione del catetere e alla dimensione della vena.

Generalmente, per le iniezioni centrali si consiglia una velocità di 10–30 ml/sec; per le iniezioni periferiche di 12–20 ml/sec.

Poichè il mezzo di contrasto iniettato può permanere nella vena del braccio per un periodo piuttosto lungo, si consigliano lavaggi della vena subito dopo l'iniezione, con appropriati volumi (20–25 ml) di soluzione fisiologica salina o di destrosio al 5% in acqua.

Urografia endovenosa

Il dosaggio usualmente impiegato negli adulti è di 50–75 ml. Nei casi in cui sia prevedibile una cattiva visualizzazione (ad es. pazienti con funzionalità renale compromessa e pazienti anziani), per ottenere i risultati migliori si possono aumentare le dosi fino a 1,6 ml/kg (massimo 160 ml).

Popolazione pediatrica:

Procedura Dosaggio Dose complessiva massima

Urografia endovenosa 2 ml/kg (> 1 anno di età) 100 ml

3 ml/kg (< 1 anno di età)

La sicurezza e l’efficacia di Optiray 300 nei bambini non sono ancora state stabilite per altre indicazioni.

Modo di somministrazione

Si raccomanda di riscaldare a temperatura ambiente i mezzi di contrasto iodati da somministrare per via intravascolare prima della loro iniezione. Come con tutti i mezzi di contrasto radiopachi, si deve utilizzare la dose più bassa necessaria per ottenere una visualizzazione adeguata.

Deve essere disponibile un’adeguata apparecchiatura per la rianimazione.

Optiray non deve essere miscelato con alcun altro medicinale.

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4.3. controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Tireotossicosi conclamata.

4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Reazioni gravi o fatali sono state associate alla somministrazione di mezzi di contrasto iodati per radiologia. È estremamente importante essere perfettamente preparati a trattare eventuali reazioni al mezzo di contrasto.

Tali procedure devono essere effettuate sotto la direzione di personale abile ed esperto nella particolare procedura da effettuare. Devono sempre essere disponibili un carrello per le emergenze perfettamente equipaggiato o materiale ed attrezzature equivalenti, e personale in grado di riconoscere e trattare reazioni avverse di tutti i tipi. Poichè è noto che effetti secondari gravi possono insorgere a distanza di tempo, il paziente deve essere monitorato e le attrezzature di emergenza e il personale competente devono essere disponibili per almeno 30–60 minuti dopo la somministrazione.

Come gli altri mezzi di contrasto per radiologia, Optiray può causare anafilassi o altre manifestazioni allergiche, come nausea, vomito, dispnea, eritema, orticaria e ipotensione. Una maggiore incidenza di queste reazioni è stata osservata in pazienti con precedenti reazioni di intolleranza ad altri mezzi di contrasto o precedenti di allergia o ipersensibilità. In questi pazienti, i benefici devono chiaramente superare i rischi (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni).

Reazioni sistemiche di ipersensibilità gravi, a rischio di vita, come la reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS) sono state riportate in pazienti ai quali era stato somministrato Optiray. Manifestazioni precoci o tardive di ipersensibilità, come febbre o linfoadenopatia, possono essere presenti anche se l’eruzione cutanea non è evidente. Se sono presenti questi segni o sintomi, il paziente deve essere valutato immediatamente.

Il verificarsi di reazioni idiosincrasiche gravi ha indotto il ricorso a test pre-esame. Tuttavia questi non consentono di prevedere con certezza l'eventualità di reazioni gravi e possono essere di per sè nocivi al paziente. Si suggerisce che un'accurata indagine anamnestica con particolare riguardo ad allergie e ipersensibilità, prima della somministrazione di qualunque mezzo di contrasto, possa essere più accurata dei test pre-esame per quanto riguarda la previsione di possibili reazioni avverse.

Precedenti allergie non rappresentano una controindicazione assoluta all’uso di un mezzo di contrasto quando si ritiene che una procedura diagnostica sia essenziale, ma si deve prestare particolare attenzione (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni). Devono essere immediatamente disponibili misure appropriate di rianimazione.

Si deve prendere in considerazione la premedicazione con antistaminici e corticosteroidi per evitare o ridurre le reazioni allergiche. Secondo alcune segnalazioni, tale pre-trattamento non impedisce reazioni gravi e potenzialmente mortali ma può ridurre la loro incidenza e gravità.

In pazienti selezionati sottoposti a particolari esami diagnostici può essere indicata l'anestesia generale; tuttavia in questi casi si è notata una maggiore incidenza di reazioni avverse, correlabili all’impossibilità del paziente di identificare sintomi sfavorevoli o all'effetto ipotensivo dell'anestesia che può prolungare il tempo di circolo e di permanenza del mezzo di contrasto nell'organismo.

Nelle angiografie si deve tener presente la possibilità di rimuovere placche, di danneggiare o perforare le pareti vasali durante la manipolazione del catetere e l’iniezione del mezzo di contrasto. Per verificare l'esatto posizionamento del catetere si consiglia di ricorrere ad iniezioni di prova.

Nei pazienti con aterosclerosi avanzata, ipertensione grave, scompenso cardiaco, senilità, precedenti trombosi cerebrali o embolie, si deve prestare particolare attenzione. Possono verificarsi più spesso reazioni cardiovascolari come bradicardia, aumento o abbassamento della pressione arteriosa.

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L'angiografia dovrebbe essere evitata per quanto possibile in pazienti con omocistinuria a causa del maggiore rischio di trombosi ed embolia.

I pazienti con insufficienza cardiaca congestizia dovrebbero essere tenuti sotto osservazione per molte ore dopo l'esame diagnostico, allo scopo di evidenziare eventuali disturbi emodinamici tardivi che possono essere associati a transitori aumenti del carico osmotico circolante.

Casi di tempesta tiroidea in seguito all’uso intravascolare di agenti iodati radiopachi in pazienti con ipertiroidismo o con un nodulo tiroideo autonomo, suggeriscono che si debba valutare il rischio aggiuntivo in tali pazienti prima dell'uso di qualsiasi mezzo di contrasto (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni).

Si deve prestare attenzione nei pazienti con funzione renale gravemente compromessa, patologia combinata epato-renale, diabete mellito, anemia falciforme omozigote, mieloma multiplo o altre paraproteinemie (come quella di Waldenström) e anuria, in particolare quando vengono somministrate dosi elevate. In questi pazienti possono verificarsi effetti renali gravi, tra cui insufficienza renale acuta.

Sebbene non sia stato dimostrato che il mezzo di contrasto e la disidratazione possano essere separatamente la causa di insufficienza renale, si è supposto che la combinazione dei due possa esserne la causa. Il rischio in pazienti con funzione renale compromessa non rappresenta una controindicazione all’esame: sono però richieste precauzioni speciali, tra cui mantenimento della normale idratazione e stretto monitoraggio.

Una non adeguata idratazione può contribuire all’insufficienza renale acuta in pazienti con vasculopatie gravi, pazienti diabetici e pazienti non diabetici predisposti (in particolare gli anziani con disturbi renali preesistenti). I pazienti devono essere adeguatamente idratati prima e dopo la somministrazione di Optiray.

La somministrazione di materiale radiopaco a pazienti con feocromocitoma noto o sospetto deve essere eseguita con cautela. Se il medico ritiene che i benefici possibili di tali procedure superino i rischi considerati, la procedura può essere effettuata; la quantità di mezzo radiopaco iniettato, però, deve essere mantenuta al minimo assoluto. È consigliabile la premedicazione con α- e ß-bloccanti quando il mezzo di contrasto viene somministrato per via intravascolare a causa del rischio di crisi ipertensiva. La pressione arteriosa deve essere monitorata durante tutta la procedura e devono essere disponibili misure per il trattamento di una crisi ipertensiva.

In pazienti con anemia falciforme omozigote, agenti iperosmolari come i mezzi di contrasto radiologici possono influenzare la falcizzazione degli eritrociti. È quindi necessario prendere attentamente in considerazione la somministrazione intra-arteriosa di tali agenti a pazienti con anemia falciforme omozigote.

È stato dimostrato che l’effetto anticoagulante dei mezzi di contrasto non ionici per radiologia è inferiore, in vitro, a quello degli agenti ionici tradizionali a concentrazioni comparabili. Risultati simili sono stati riscontrati in alcuni studi in vivo. Per questo motivo, è consigliato l’impiego di tecniche angiografiche meticolose, ad esempio lavare frequentemente i cateteri angiografici standard ed evitare il contatto prolungato del sangue con il mezzo di contrasto in siringhe e cateteri.

Eventi neurologici gravi sono stati osservati in seguito a iniezione diretta nelle arterie cerebrali o nei vasi che afferiscono al midollo spinale o durante l’angiocardio­grafia, a causa del riempimento involontario delle carotidi. Non è stata stabilita una relazione causa-effetto con il mezzo di contrasto in quanto le condizioni preesistenti del paziente e le tecniche procedurali rappresentano di per sé fattori causali.

Optiray deve essere iniettato con cautela per impedire una somministrazione perivascolare. Ciò è particolarmente importante nei pazienti con malattie arteriose o venose gravi. Uno stravaso significativo di Optiray può tuttavia verificarsi soprattutto con l’uso di iniettori automatici. Generalmente esso viene tollerato senza sostanziali lesioni ai tessuti applicando un trattamento

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conservativo. Danni gravi ai tessuti (ad es. ulcerazione) sono tuttavia stati segnalati in casi isolati, che hanno richiesto un trattamento chirurgico.

Avvertenze speciali e precauzioni di impiego applicabili solo per indicazioni specifiche sono le seguenti:

Venografia

In pazienti con sospetta flebite, ischemia grave, infezioni locali o occlusione completa del sistema venoso si deve prestare un’attenzione particolare.

Angiografia periferica

Vi deve essere pulsazione nell’arteria in cui il mezzo di contrasto radiologico sarà iniettato. Nei pazienti con tromboangioite obliterante o infezioni ascendenti associate a ischemia grave, l’angiografia deve essere praticata, se indispensabile, con la massima cautela.

Popolazione pediatrica

Nei neonati e in particolare nei neonati prematuri, si raccomanda di controllare il livello di TSH e di T4 7–10 giorni e 1 mese dopo la somministrazione del mezzo di contrasto iodato a causa del rischio di ipotiroidismo dovuto a sovraccarico di iodio.

L'arteriografia coronarica selettiva dovrebbe essere eseguita solo in pazienti selezionati ed allorchè i benefici derivanti dall'accertamento diagnostico superano il rischio connesso all'esame.

Il rischio legato all'angiografia in pazienti con enfisema polmonare cronico deve essere attentamente valutato rispetto alla reale necessità di tale esame. E' necessaria la massima cautela nel corso della iniezione onde evitare lo stravaso del m.d.c.; questo è di particolare importanza nei pazienti affetti da grave vasculopatia (arteriosa o venosa).

Avvertenze specialiAvvertenze speciali

L'impiego dei mezzi di contrasto deve essere limitato a quei casi in cui esiste una precisa indicazione clinica all'esame contrastografico, indicazione che dovrà essere valutata in rapporto alla situazione clinica del soggetto.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè è praticamente “senza sodio”.

4.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Le seguenti interazioni sono state segnalate in seguito a somministrazione di altri mezzi di contrasto iodati. Si ritiene generalmente che esse siano attribuibili a questa classe di mezzi di contrasto.

Casi di tossicità renale sono stati segnalati in singoli pazienti con disfunzioni epatiche a cui erano stati somministrati agenti per colecistografia seguiti da mezzi di contrasto intravascolari. La somministrazione di qualunque mezzo di contrasto intravascolare per radiologia deve quindi essere rinviata in pazienti che hanno recentemente assunto un agente di contrasto per colecistografia.

In letteratura si riferisce che i pazienti trattati con interleuchina possano sviluppare un tasso più elevato di reazioni avverse come descritto nel paragrafo “Effetti indesiderati”. Il motivo non è ancora stato chiarito. Secondo la letteratura, dopo la somministrazione di interleuchina è stato osservato un aumento di tali reazioni o la loro comparsa ritardata entro un periodo di 2 settimane.

L’iniezione arteriosa di un mezzo di contrasto per radiologia non deve mai essere effettuata dopo la somministrazione di vasopressori, in quanto essi potenziano fortemente gli effetti neurologici.

E’ stata riscontrata acidosi lattica in pazienti con ridotta funzionalità renale che assumevano metformina al momento di un esame radiologico che prevedeva la somministrazione parenterale di mezzi di contrasto iodati. In base al livello di insufficienza renale, nei pazienti diabetici bisogna

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considerare l’interruzione dell’assunzione di metformina da 48 ore prima fino al momento dell’esame. L’uso di metformina non deve essere ripreso per 48 ore dopo l’iniezione e deve essere riavviato solo se funzione renale/creatinina sierica rimangono all’interno dell’intervallo normale o ritornano al valore basale.

I mezzi di contrasto iodati per radiologia possono ridurre la capacità di assorbimento dello iodio da parte della tiroide. Per questo motivo, i risultati degli studi di assorbimento del PBI (iodio legato alle proteine) e dello iodio radioattivo, che dipendono dalla stima dello iodio, non riflettono accuratamente la funzione tiroidea per 16 giorni dopo la somministrazione di mezzi di contrasto iodati per radiologia. I test di funzione tiroidea che non dipendono dalle stime dello iodio, ad esempio i saggi di assorbimento su resina del T3 o della tiroxina totale o libera (T4) non sono tuttavia influenzati.

Non sono stati effettuati studi di interazione.

4.6. Fertilità, gravidanza ed allattamento

Fertilità

Gli studi su animali non indicano effetti nocivi diretti o indiretti per quanto riguarda la fertilità negli esseri umani. Non sono tuttavia disponibili studi clinici adeguati e controllati sulla fertilità.

Gravidanza

Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale.

Non sono tuttavia disponibili studi adeguati e controllati su donne in stato di gravidanza.

Non è noto se lo ioversolo attraversi la barriera placentare o raggiunga i tessuti fetali. Molti mezzi di contrasto iniettabili, tuttavia, attraversano la barriera placentare umana e sembrano raggiungere i tessuti fetali con meccanismo passivo.

Poichè gli studi di teratogenesi sull'animale non sempre sono predittivi per l'uomo, si deve prestare cautela quando si prescrive questo prodotto a donne in stato di gravidanza. Gli esami radiologici durante la gravidanza possono implicare un rischio potenziale, per cui è necessario valutare attentamente il rapporto rischio/beneficio. Se è disponibile un’alternativa migliore e più sicura, si deve evitare un esame radiologico che preveda l’utilizzo di raggi X e mezzo di contrasto.

Allattamento

Non è noto se ioversolo sia escreto nel latte materno. Molti mezzi di contrasto iniettabili, tuttavia, sono escreti immodificati nel latte materno in un quantitativo pari a circa l’1% della dose somministrata­.Sebbene non siano stati evidenziati effetti indesiderati nei lattanti, si deve prestare attenzione quando si somministrano mezzi di contrasto radiologici endovascolari a donne che allattano a causa di possibili eventi avversi e si dovrebbe prendere in considerazione la sospensione dell’allattamento per le 24 ore successive al trattamento con agente di contrasto iodato.

4.7. effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari dopo la somministrazione di Ioversolo, ma, a causa dei rischi di reazioni precoci e poiché possono verificarsi reazioni ai mezzi di contrasto iodati, la guida o le attività su macchinari sono sconsigliate nell’ora successiva all’ultima somministrazione.

4.8 effetti indesiderati

4.8 effetti indesiderati

La frequenza delle reazioni avverse al farmaco è definita nel modo seguente:

Molto comune (≥1/10)

Comune (≥1/100, <1/10)

Non comune (≥1/1.000, <1/100)

Raro (≥1/10.000, <1/1.000)

Molto raro (<1/10.000)

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

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a. Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse associate all’impiego di Optiray sono generalmente indipendenti dalla dose somministrata. Nella maggior parte dei casi esse sono di intensità da lieve a moderata e di breve durata e si risolvono spontaneamente (senza trattamento). Tuttavia, anche reazioni avverse lievi possono rappresentare la prima indicazione di una reazione grave e generalizzata che si verifica raramente dopo somministrazione del mezzo di contrasto iodato. Tali reazioni gravi possono essere potenzialmente mortali e fatali e solitamente coinvolgono il sistema cardiovascolare. Molte reazioni avverse a Optiray si verificano entro pochi minuti dalla somministrazione ma reazioni di ipersensibilità correlate al mezzo di contrasto possono avere luogo con un ritardo di alcune ore o persino di diversi giorni.

b. Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

Studi clinici hanno mostrato nel 10–50% dei pazienti lievi disturbi, come sensazione di caldo o freddo, dolore durante l’iniezione e/o alterazione transitoria del gusto. In un ampio studio postcommercia­lizzazione, altri effetti collaterali si sono verificati nell’1,1% dei pazienti; i più frequenti erano nausea (0,4%), reazioni cutanee come orticaria o eritema (0,3%) e vomito (0,1%). Tutti gli altri effetti si sono verificati in meno dello 0,1% dei pazienti.

Disturbi del sistema immunitario:

Molto raro

Non nota

reazione anafilattoide (ipersensibilità) shock anafilattico

Patologie endocrine:

Non nota

ipotiroidismo neonatale transitorio

Disturbi psichiatrici:

Molto raro

stato confusionale, agitazione, ansia

Patologie del sistema nervoso:

Raro

sincope, tremori, vertigini (inclusi capogiri, stordimento), cefalea, parestesia, disgeusia

Molto raro

perdita di coscienza, paralisi, disturbi del linguaggio, sonnolenza, stupore, afasia, disfagia, ipoestesia

Non nota

convulsioni, discinesia, amnesia

Patologie dell’occhio:

Raro

Molto raro

visione offuscata

congiuntivite allergica (inclusa irritazione oculare, iperemia oculare, occhi acquosi, gonfiore della congiuntiva, ecc).

Non nota

cecità transitoria

Patologie dell’orecchio e del labirinto:

Molto raro

tinnito

Patologie cardiache:

Raro

Molto raro

tachicardia

blocco cardiaco, aritmia, angina, alterazioni dell’ECG, bradicardia, fibrillazione atriale

Non nota

arresto cardiaco, fibrillazione ventricolare, spasmo dell’arteria coronaria, cianosi, extrasistole, palpitazioni

Patologie vascolari:

Raro

Molto raro

Non nota

ipotensione, vampate

disturbi cerebrovascolari, flebite, ipertensione, vasodilatazione shock, trombosi, vasospasmo

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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Raro

spasmo laringeo, edema e ostruzione laringei (inclusi difficoltà respiratoria, stridore, ecc.), dispnea, rinite (inclusi starnuti, congestione nasale), irritazione della gola, tosse

Molto raro Non nota

edema polmonare, faringite, ipossia

arresto respiratorio, asma, broncospasmo, disfonia

Patologie gastrointestinali:

Non comune

Raro

Molto raro

nausea

vomito, secchezza delle fauci

scialoadenite, dolore addominale, edema della lingua, disfagia, ipersalivazione

Non nota

diarrea

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Non comune Raro Molto raro Non nota

orticaria

eritema, prurito, eruzione cutanea

angioedema, iperidrosi (inclusi sudori freddi)

necrolisi epidermica tossica, reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizzata, eritema multiforme o polimorfo, pallore

Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e dell’osso:

Molto raro

crampi muscolari

Patologie renali e urinarie:

Raro

Molto raro

urgenza della minzione

insufficienza renale acuta, funzione renale anormale, incontinenza, ematuria, diminuzione della clearance della creatinina, aumento del BUN

Non nota

anuria, disuria

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Molto comune

Comune

Raro

sensazione di calore

dolore

edema facciale (inclusi gonfiore degli occhi, edema periorbitale, ecc.), edema faringeo, brividi (inclusa sensazione di freddo)

Molto raro

edema, reazioni in sede di iniezione (inclusi dolore, eritema ed emorragia fino a necrosi soprattutto dopo stravaso), dolore

Non nota

toracico, condizioni di astenia (inclusi malessere, affaticamento, fiacchezza, ecc.), sensazione di anormalità

piressia

c. Descrizione di alcune reazioni avverse

Le reazioni avverse possono essere classificate nel modo seguente:

a. Le reazioni di ipersensibilità o reazioni anafilattoidi sono generalmente di intensità da lieve a moderata, con sintomi quali eruzione cutanea, prurito, orticaria e rinite. Possono tuttavia verificarsi anche reazioni gravi. Le reazioni anafilattiche gravi generalmente sono a carico del sistema cardiovascolare e respiratorio. Queste possono essere potenzialmente mortali e includono shock anafilattico, arresto cardiaco e respiratorio o edema polmonare. Sono stati segnalati casi fatali. I pazienti con precedenti reazioni allergiche presentano un rischio maggiore di sviluppare una reazione di ipersensibilità. Altri tipi di reazioni di tipo 1 (immediate) includono sintomi come nausea e vomito, eruzioni cutanee, dispnea, rinite, parestesia o ipotensione.

b. Reazioni vasovagali, come vertigini o sincope, che possono essere causate sia dal mezzo di contrasto che dalla procedura di somministrazione.

c. Effetti collaterali cardiaci durante la cateterizzazione cardiaca, come angina pectoris, alterazioni dell’ECG, aritmie cardiache, disturbi della conduttività, spasmi coronarici e trombosi. Queste reazioni sono molto rare e possono essere causate sia dal mezzo di contrasto che dalla procedura di somministrazione.

d. Reazioni nefrotossiche in pazienti con danno renale preesistente o vasopatia renale, ad esempio riduzione della funzione renale con aumento della creatinina. Queste reazioni avverse nella maggior parte dei casi sono transitorie. In casi singoli, è stata osservata insufficienza renale acuta.

e. Reazioni neurotossiche dopo iniezione intra-arteriosa del mezzo di contrasto, quali disturbi visivi, disorientamento, paralisi, convulsioni o crisi. Questi sintomi sono generalmente transitori e si risolvono spontaneamente entro alcune ore o giorni. I pazienti con danni preesistenti della barriera ematoencefalica presentano rischi maggiori di sviluppare reazioni neurotossiche.

f. Reazioni locali in sede di iniezione possono verificarsi in casi molto rari e includono eruzione cutanea, gonfiore, infiammazione ed edema. Queste reazioni nella maggior parte dei casi si verificano probabilmente a causa dello stravaso del mezzo di contrasto. Stravasi estesi possono richiedere un trattamento chirurgico.

g Lo stravaso può causare reazioni tissutali gravi, tra cui vescicolazione ed esfoliazione cutanea, la cui estensione dipende dalla quantità e dalla concentrazione della soluzione di mezzo di contrasto nei tessuti.

d. Popolazione pediatrica

L’esperienza nella popolazione pediatrica è limitata.

In seguito a somministrazione di agenti iodati radiopachi a neonati è stato osservato ipotiroidismo transitorio.

Segnalazione delle reazioni avverse sospetteSegnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web:.

4.9. sovradosaggio

Come con tutti i mezzi di contrasto iodati per radiologia, sovradosaggi di Optiray sono potenzialmente fatali e possono coinvolgere il sistema respiratorio e cardiovascolare. Il trattamento deve essere sintomatico. Per rimuovere Optiray dal sangue si può utilizzare la dialisi.

I valori di DL50 endovenosa dello ioversolo negli animali sono 17 g I/Kg nei topi e 15 g I/Kg nei ratti.

5. proprieta’ farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: mezzi di contrasto radiologici idrosolubili, nefrotropici, a bassa osmolarità

Codice ATC: V08AB07

Optiray 300 è un mezzo di contrasto radiologico non ionico. L’iniezione intravascolare di Optiray opacizza i vasi in cui il mezzo di contrasto transita, permettendo la visualizzazione radiografica delle strutture interne fino a quando non si verifica una significativa emodiluizione.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

5.2. proprietà farmacocinetiche

Il profilo farmacocinetico di Optiray, insieme alla sue proprietà idrofile e al bassissimo legame con le proteine sieriche e plasmatiche, indicano che Optiray è distribuito all’interno del volume del liquido extracellulare ed è eliminato rapidamente attraverso i reni mediante filtrazione glomerulare. L’emivita media (± ES) dopo somministrazioni di 50 ml e 150 ml è rispettivamente di 113 ± 8,4 e 104 ± 15 minuti. Più del 95% della dose somministrata è escreto entro le prime 24 ore, e la massima concentrazione urinaria si ha nelle prime due ore seguenti la somministrazione.

L'eliminazione attraverso le feci è trascurabile.

Optiray non è soggetto in modo significativo a metabolismo, deiodazione o biotrasforma­zione. Lo ioversolo non si lega in modo significativo alle proteine plasmatiche o seriche ed è quindi dializzabile. Ioversolo può essere visualizzato nel parenchima renale 30–60 secondi dopo somministrazione in bolo endovenoso.

Nei pazienti con funzionalità renale normale, l'opacizzazione dei calici e delle pelvi diviene evidententro 1–3 min, per divenire ottimale nel giro di 5–15 min.

5.3. dati preclinici di sicurezza

Gli ampi studi effettuati per la determinazione della tossicità acuta dimostrano una tollerabilità molto buona dello ioversolo (DL50 media circa 16 g di iodio/Kg peso corporeo nel ratto per via endovenosa).

Nel ratto e nel cane la tollerabilità a seguito di somministrazione intracisternale risulta essere buona come pure nella scimmia a seguito di somministrazione endolombare.

Le sperimentazioni di tossicità subacuta in uno studio sul ratto indicano il carico renale, presente anche nell'uomo, a seguito di somministrazione di un mezzo di contrasto che viene eliminato principalmente per via renale.

Lo ioversolo non si è dimostrato embriotossico, non influenza negativamente la fertilità, e non è dotato di mutagenicità.

Studi sull'animale indicano che ioversolo non attraversa la barriera ematoencefalica nè provoca significative lesioni a carico dell'endotelio.

6. informazioni farmaceutiche

6.1. elenco degli eccipienti

Trometamolo, trometamina cloridrato,

sodio idrossido e/o acido cloridrico (per portare pH tra 6,0 e 7,4),

sodio calcio edetato,

acqua per preparazioni iniettabili.

6.2 incompatibilità

Optiray non deve essere miscelato con alcun altro medicinale.

6.3. periodo di validità

6.3. periodo di validità

3 anni.

Il prodotto può essere aperto una sola volta. Una volta aperto deve essere utilizzato immediatamente e non deve essere conservato.Il prodotto può essere aperto una sola volta. Una volta aperto deve essere utilizzato immediatamente e non deve essere conservato.

Eliminare la soluzione rimanente dopo l’uso.

6.4. precauzioni particolari per la conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

Conservare il contenitore nell’imballaggio esterno per proteggerlo dalla luce. Proteggere dai raggi X. Eliminare la soluzione in caso di scolorimento e in presenza di particolato.

6.5. natura e contenuto del contenitore

Optiray 300 è confezionato in flaconi incolori di vetro di tipo I. I flaconi sono chiusi con tappi in gomma bromobutilica da 32 mm e ghiere in alluminio. Optiray 300 è fornito anche in siringhe preriempite in polipropilene. Il tappo della siringa è in gomma naturale e il pistone è in teflon.

Flacone da 50 ml

Flacone da 100 ml

Flacone da 150 ml

Flacone da 500 ml

10 Siringhe preriempite da 30 ml

10 Siringhe preriempite da 50 ml

10 Siringhe preriempite da 100 ml

10 Siringhe preriempite da 125 ml

6.6. precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Optiray 300 è fornito in contenitori monodose e in flaconi da 500 ml.

Quando si usano i flaconi di Optiray 500 ml si devono seguire le seguenti precauzioni: i flaconi di Optiray 500 devono essere utilizzati solo con dispositivi per la somministrazione, ad esempio pompe per infusione o iniettori automatici dotati di deflussori, marcati CE e approvati per questo uso. I flaconi di Optiray 500 ml hanno un tappo in gomma che può essere forato una sola volta. È necessario seguire le istruzioni del produttore per tutti i dispositivi utilizzati per la somministrazione. Eventuali residui di Optiray non utilizzato all’interno dei flaconi da 500 ml al termine della giornata devono essere eliminati.

Siringhe preriempite:

Il medicinale e le parti a contatto con il liquido sono sterili, mentre l’esterno della siringa non è sterile. Le istruzioni per il montaggio e l’ispezione sono riportate sull’imballaggio esterno delle siringhe preriempite.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Guerbet

BP 57400

95943 Roissy CDG Cedex

Francia

8. numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

AIC n. 027674124 (Optiray 300 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 50 ml)

AIC n. 027674136 (Optiray 300 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 100 ml)

AIC n. 027674148 (Optiray 300 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 150 ml)

AIC n. 027674213 (Optiray 300 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 500 ml)

AIC n. 027674199 (Optiray 300 mg/ml soluzione iniettabile, 10 siringhe preriempite da 30 ml)

AIC n. 027674201 (Optiray 300 mg/ml soluzione iniettabile, 10 siringhe preriempite da 50 ml) AIC n. 027674249 (Optiray 300 mg/ml soluzione iniettabile, 10 siringhe preriempite da 100 ml) AIC n. 027674252 (Optiray 300 mg/ml soluzione iniettabile, 10 siringhe preriempite da 125 ml)

9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione

9. data della prima autorizzazione/rin­novo dell’autorizzazione

Data della prima autorizzazione: 12 settembre 1991

Data del rinnovo più recente: dicembre 2007.

10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

1. denominazione del medicinale

Optiray 320 mg/ml soluzione iniettabile

2. composizione qualitativa e quantitativa

1 ml di soluzione contiene 678 mg di ioversolo (N,N'-bis(2,3-diidrossipropil)-5-[N-(2-idrossietil)-glicolamido]-2,4,6-triiodoiso-ftalamide) equivalenti a 320 mg di iodio.

Osmolalità: 702 mOsm/kg H2O

Viscosità: 9.9 mPas (a 25°C)

Viscosità: 5.8 mPas (a 37°C)

Contenuto di iodio per ml: 320 mg

Eccipienti con effetto noto:

Sodio: 0,0245 mg/ml

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Soluzione iniettabile.

Soluzione sterile e apirogena, pronta all'uso per iniezione intravascolare o infusione.

Soluzione trasparente, da incolore a gialla pallida.

4. informazioni cliniche

4.1. indicazioni terapeutiche

Medicinale solo per uso diagnostico

Optiray 320 è indicato negli adulti per l'angiografia di tutto il sistema cardiovascolare. Questa include: arteriografia cerebrale, coronarica, periferica, viscerale e renale, aortografia e ventricolografia sinistra. Optiray 320 è anche indicato negli adulti per la TAC cerebrale contrast-enhanced e total body e in urografia escretoria endovenosa.

4.2. posologia e modo di somministrazione

La visualizzazione del sistema cardiovascolare si ottiene con qualunque tecnica radiologica comunemente accettata.

Posologia

Adulti

Arteriografia cerebrale

La dose singola abitualmente utilizzata per la visualizzazione delle arterie carotidi e vertebrali è di 212 ml e può essere ripetuta in caso di necessità.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

L'iniezione nell'arco aortico per la contemporanea visualizzazione dei quattro vasi richiede una dose di 20–50 ml.

La dose totale non dovrebbe superare, in questo esame, i 200 ml.

Arteriografia periferica

La dose singola utilizzata per la visualizzazione delle arterie periferiche è usualmente la seguente:

Biforcazione dell'aorta

20–90 ml

(mediamente 60 ml)

Arteria iliaca comune e arteria femorale

10–50 ml

(mediamente 40 ml)

Arteria succlavia e arteria brachiale

15–30 ml

(mediamente 20 ml)

e può essere ripetuta in caso di necessità.

La dose totale non dovrebbe mai superare, per queste indicazioni, i 250 ml.

Arteriografia viscerale e renale – Aortografia

Per la visualizzazione dell'aorta e delle varie arterie addominali si impiegano, usualmente, i seguenti dosaggi:

Aorta

10 – 80 ml

(mediamente 45 ml)

Arteria celiaca

12–60 ml

(mediamente 45 ml)

Arteria mesenterica superiore

15–60 ml

(mediamente 45 ml)

Arteria renale o mesenterica inferiore

6–15 ml

(mediamente 9 ml)

La somministrazione del mezzo di contrasto può essere ripetuta in caso di necessità ma il volume complessivo non deve mai superare i 250 ml.

Arteriografia coronarica e ventricolografia

Il volume per singola iniezione è generalmente il seguente:

(mediamente 8 ml)

(mediamente 6 ml)

(mediamente 40 ml)

Arteria coronarica sinistra 2–10 ml

Arteria coronarica destra 1–10 ml

Ventricolo sinistro 30–50 ml

e può essere ripetuta in caso di necessità, anche se la dose complessiva non deve superare i 250 ml. Quando vengono somministrati a un paziente grandi volumi di mezzi di contrasto, come nella ventricolografia e nell'aortografia, è consigliabile attendere alcuni minuti tra un'iniezione e la successiva, in modo da permettere la risoluzione di eventuali scompensi emodinamici.

Tomografia computerizzata

TC cerebrale

Tumori: Optiray può essere utile per determinare presenza e estensione di alcune neoplasie quali: gliomi, incluse le forme maligne, glioblastomi, astrocitomi, oligodendrogliomi e gangliomi, ependimomi, medulloblastomi, meningiomi, neuromi, pinealomi, adenomi pituitari, craniofaringiomi, germinomi e lesioni metastatiche. Non è stata dimostrata l'utilità del contrast enhancement nello studio dello spazio retrobulbare e in caso di glioma a basso grado o infiltrativo. Nelle lesioni calcificate l'utilità dell'enhancement è meno sicura. A seconda della terapia, l'enhancement della massa tumorale può essere ridotto o annullato. L'opacizzazione del verme inferiore mediante somministrazione di mezzi di contrasto ha causato falsi positivi nella diagnosi in un certo numero di test altrimenti normali. Patologie non neoplastiche: Optiray può essere utile nell'enhancement dell'immagine di lesioni non neoplastiche. Infarti cerebrali recenti possono essere meglio visualizzati con contrast enhancement, mentre in alcuni casi la lesione può essere meno evidente usando mezzi di contrasto.

L'uso di mezzi di contrasto organoiodati migliora il potere discriminativo in circa il 60% degli infarti cerebrali esaminati nel periodo di 1–4 settimane dall'insorgenza dei sintomi.

La localizzazione di infezioni attive può essere facilitata dalla somministrazione di mezzi di contrasto. Per malformazioni arterovenose e aneurismi è utile il contrast enhancement.

In queste lesioni vascolari, il potenziamento probabilmente dipende dalle concentrazioni di iodio nel pool ematico circolante. Il contrast enhancement viene usato raramente per ematomi ed emorragie intraparenchimali. In caso di coaguli intraparenchimali che non presentano un’espressione clinica obiettiva, la somministrazione di un mezzo di contrasto può essere tuttavia utile per escludere la possibilità di malformazioni arterovenose associate.

Dosi e somministrazione

Per gli adulti, la dose abituale è di 50–150 ml.

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L'esame può essere eseguito immediatamente dopo l’iniezione endovenosa del mezzo di contrasto. Normalmente la dose non dovrebbe superare i 150 ml.

TC total body

Optiray può essere utile nell' enhancement dell'immagine TC per diagnosticare lesioni del fegato, pancreas, reni, aorta, mediastino, pelvi, cavità addominale e spazio retroperitoneale.

L'enhancement della TC con Optiray può essere vantaggioso nella diagnosi di alcune lesioni nelle sedi sopracitate con maggiore sicurezza di quanto sia possibile con la TC senza contrast enhancement. In altri casi, il mezzo di contrasto può permettere la visualizzazione di lesioni non rilevate con la TC in bianco (ad esempio estensioni tumorali) o può aiutare a definire lesioni sospettate con TC senza enhancement (ad esempio cisti pancreatiche).

Optiray 320 può essere somministrato in bolo, in infusione rapida o utilizzando entrambe le tecniche. Per gli adulti, la dose abituale per il bolo è di 25–75 ml; per l'infusione è 50–150 ml.

La dose complessiva non dovrebbe superare i 150 ml.

Urografia endovenosa

Il dosaggio di Optiray usualmente impiegato negli adulti è di 50–75 ml. Nei casi in cui sia prevedibile una cattiva visualizzazione (ad es. pazienti con funzionalità renale compromessa e pazienti anziani), per ottenere i risultati migliori si possono aumentare le dosi fino a 1,5 – 2,0 ml/kg (massimo 150 ml).

Popolazione pediatrica:

La sicurezza e l’efficacia di Optiray 320 nei bambini non sono state stabilite. Il medicinale non deve quindi essere utilizzato nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni, finché non saranno disponibili ulteriori dati. Per l’angiografia cerebrale, periferica e viscerale e per l’urografia endovenosa, nei bambini è possibile utilizzare Optiray 300 mg/ml.

Modo di somministrazione

Si raccomanda di riscaldare a temperatura ambiente i mezzi di contrasto iodati da somministrare per via intravascolare prima della loro iniezione. Come con tutti i mezzi di contrasto radiopachi, si deve utilizzare la dose più bassa necessaria per ottenere una visualizzazione adeguata.

Deve essere disponibile un’adeguata apparecchiatura per la rianimazione.

Optiray non deve essere miscelato con alcun altro medicinale.

4.3. controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Tireotossicosi conclamata.

4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Reazioni gravi o fatali sono state associate alla somministrazione di mezzi di contrasto iodati per radiologia. È estremamente importante essere perfettamente preparati a trattare eventuali reazioni al mezzo di contrasto.

Tali procedure devono essere effettuate sotto la direzione di personale abile ed esperto nella particolare procedura da effettuare. Devono sempre essere disponibili un carrello per le emergenze perfettamente equipaggiato o materiale ed attrezzature equivalenti, e personale in grado di riconoscere e trattare reazioni avverse di tutti i tipi. Poichè è noto che effetti secondari gravi possono insorgere a distanza di tempo, il paziente deve essere monitorato e le attrezzature di emergenza e il personale competente devono essere disponibili per almeno 30–60 minuti dopo la somministrazione.

Una preventiva disidratazione è pericolosa e può favorire insufficienza renale acuta in pazienti con gravi vasculopatie, in pazienti diabetici ed in non diabetici predisposti (spesso anziani con disturbi renali preesistenti).

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Come gli altri mezzi di contrasto per radiologia, Optiray può causare anafilassi o altre manifestazioni allergiche, come nausea, vomito, dispnea, eritema, orticaria e ipotensione. Una maggiore incidenza di queste reazioni è stata osservata in pazienti con precedenti reazioni di intolleranza ad altri mezzi di contrasto o precedenti di allergia o ipersensibilità. In questi pazienti, i benefici devono chiaramente superare i rischi (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni).

Reazioni sistemiche di ipersensibilità gravi, a rischio di vita, come la reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS) sono state riportate in pazienti ai quali era stato somministrato Optiray. Manifestazioni precoci o tardive di ipersensibilità, come febbre o linfoadenopatia, possono essere presenti anche se l’eruzione cutanea non è evidente. Se sono presenti questi segni o sintomi, il paziente deve essere valutato immediatamente.

Il verificarsi di reazioni idiosincrasiche gravi ha indotto il ricorso a test pre-esame. Tuttavia questi non consentono di prevedere con certezza l'eventualità di reazioni gravi e possono essere di per sè nocivi per il paziente. Si suggerisce che un'accurata indagine anamnestica con particolare riguardo ad allergie e ipersensibilità, prima della somministrazione di qualunque mezzo di contrasto, possa essere più accurata dei test pre-esame per quanto riguarda la previsione di possibili reazioni avverse.

Precedenti allergie non rappresentano una controindicazione assoluta all’uso di un mezzo di contrasto quando si ritiene che una procedura diagnostica sia essenziale, ma si deve prestare particolare attenzione (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni). Devono essere immediatamente disponibili misure appropriate di rianimazione.

Si deve prendere in considerazione la premedicazione con antistaminici e corticosteroidi per evitare o ridurre le reazioni allergiche. Secondo alcune segnalazioni, tale pre-trattamento non impedisce reazioni gravi e potenzialmente mortali ma può ridurre la loro incidenza e gravità.

In pazienti selezionati sottoposti a particolari esami diagnostici può essere indicata l'anestesia generale; tuttavia in questi casi si è notata una maggiore incidenza di reazioni avverse, correlabili all’impossibilità del paziente di identificare sintomi sfavorevoli o all'effetto ipotensivo dell'anestesia, che può prolungare il tempo di circolo e di permanenza del mezzo di contrasto nell'organismo.

Nelle angiografie si deve tener presente la possibilità di rimuovere placche, di danneggiare o perforare le pareti vasali durante la manipolazione del catetere e l’iniezione del mezzo di contrasto. Per verificare l'esatto posizionamento del catetere si consiglia di ricorrere ad iniezioni di prova.

Nei pazienti con aterosclerosi avanzata, ipertensione grave, scompenso cardiaco, senilità, precedenti trombosi cerebrali o embolie, si deve prestare particolare attenzione. Possono verificarsi più spesso reazioni cardiovascolari come bradicardia, aumento o abbassamento della pressione arteriosa

L'angiografia dovrebbe essere evitata per quanto possibile in pazienti con omocistinuria a causa del maggiore rischio di trombosi ed embolia.

I pazienti con insufficienza cardiaca congestizia dovrebbero essere tenuti sotto osservazione per molte ore dopo l'esame diagnostico allo scopo di evidenziare eventuali disturbi emodinamici tardivi che possono essere associati a transitori aumenti del carico osmotico circolante.

Casi di tempesta tiroidea in seguito all’uso intravascolare di agenti iodati radiopachi in pazienti con ipertiroidismo o con un nodulo tiroideo autonomo, suggeriscono che si debba valutare il rischio aggiuntivo in tali pazienti prima dell’uso di qualsiasi mezzo di contrasto (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni).

Si deve prestare attenzione nei pazienti con funzione renale gravemente compromessa, patologia combinata epato-renale, diabete mellito, anemia falciforme omozigote, mieloma multiplo o altre paraproteinemie (come quella di Waldenström) e anuria, in particolare quando vengono somministrate dosi elevate. In questi pazienti possono verificarsi effetti renali gravi, tra cui insufficienza renale acuta.

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Sebbene non sia stato dimostrato che il mezzo di contrasto e la disidratazione possano essere separatamente la causa di insufficienza renale, si è supposto che la combinazione dei due possa esserne la causa. Il rischio in pazienti con funzione renale compromessa non rappresenta una controindicazione all’esame: sono però richieste precauzioni speciali, tra cui mantenimento della normale idratazione e stretto monitoraggio.

Una non adeguata idratazione può contribuire all’insufficienza renale acuta in pazienti con vasculopatie gravi, pazienti diabetici e pazienti non diabetici predisposti (in particolare gli anziani con disturbi renali preesistenti). I pazienti devono essere adeguatamente idratati prima e dopo la somministrazione di Optiray.

La somministrazione di materiale radiopaco a pazienti con feocromocitoma noto o sospetto deve essere eseguita con cautela. Se il medico ritiene che i benefici possibili di tali procedure superino i rischi considerati, la procedura può essere effettuata; la quantità di mezzo radiopaco iniettato, però, deve essere mantenuta al minimo assoluto. È consigliabile la premedicazione con α- e ß-bloccanti quando il mezzo di contrasto viene somministrato per via intravascolare a causa del rischio di crisi ipertensiva. La pressione arteriosa deve essere monitorata durante tutta la procedura e devono essere disponibili misure per il trattamento di una crisi ipertensiva.

In pazienti con anemia falciforme omozigote, agenti iperosmolari come i mezzi di contrasto radiologici possono influenzare la falcizzazione degli eritrociti. È quindi necessario prendere attentamente in considerazione la somministrazione intra-arteriosa di tali agenti a pazienti con anemia falciforme omozigote.

È stato dimostrato che l’effetto anticoagulante dei mezzi di contrasto non ionici per radiologia è inferiore, in vitro, a quello degli agenti ionici tradizionali a concentrazioni comparabili. Risultati simili sono stati riscontrati in alcuni studi in vivo. Per questo motivo, è consigliato l’impiego di tecniche angiografiche meticolose, ad esempio lavare frequentemente i cateteri angiografici standard ed evitare il contatto prolungato del sangue con il mezzo di contrasto in siringhe e cateteri.

Eventi neurologici gravi sono stati osservati in seguito a iniezione diretta nelle arterie cerebrali o nei vasi che afferiscono al midollo spinale o durante l’angiocardio­grafia, a causa del riempimento involontario delle carotidi. Non è stata stabilita una relazione causa-effetto con il mezzo di contrasto in quanto le condizioni preesistenti del paziente e le tecniche procedurali rappresentano di per sé fattori causali.

Optiray deve essere iniettato con cautela per impedire una somministrazione perivascolare. Ciò è particolarmente importante nei pazienti con malattie arteriose o venose gravi. Uno stravaso significativo di Optiray può tuttavia verificarsi soprattutto con l’uso di iniettori automatici. Generalmente esso viene tollerato senza sostanziali lesioni ai tessuti applicando un trattamento conservativo. Danni gravi ai tessuti (ad es. ulcerazione) sono tuttavia stati segnalati in casi isolati, che hanno richiesto un trattamento chirurgico.

Avvertenze speciali e precauzioni di impiego applicabili solo per indicazioni specifiche sono le seguenti:

Angiografia periferica

Vi deve essere pulsazione nell’arteria in cui il mezzo di contrasto radiologico sarà iniettato. Nei pazienti con tromboangioite obliterante o infezioni ascendenti associate a ischemia grave, l’angiografia deve essere praticata, se indispensabile, con la massima cautela.

Arteriografia coronarica e ventricolografia sinistra

È fondamentale che l’esame sia effettuato da personale specializzato con accesso a elettrocardiografi e adeguata attrezzatura per rianimazione e cardioversione. Durante tutto l’esame devono essere monitorati regolarmente l’elettrocardi­ogramma e i parametri vitali.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

L'arteriografia coronarica selettiva dovrebbe essere eseguita solo in pazienti selezionati ed allorchè i benefici derivanti dall'accertamento diagnostico superano il rischio connesso all'esame.

Il rischio legato all'angiografia in pazienti con enfisema polmonare cronico deve essere attentamente valutato rispetto alla reale necessità di tale esame. E' necessaria la massima cautela nel corso della iniezione onde evitare lo stravaso del m.d.c.; questo è di particolare importanza nei pazienti affetti da grave vasculopatia (arteriosa o venosa).

Avvertenze specialiAvvertenze speciali

L'impiego dei mezzi di contrasto deve essere limitato a quei casi in cui esiste una precisa indicazione clinica all'esame contrastografico, indicazione che dovrà essere valutata in rapporto alla situazione clinica del soggetto.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè è praticamente “senza sodio”.

4.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione

Le seguenti interazioni sono state segnalate in seguito a somministrazione di altri mezzi di contrasto iodati. Si ritiene generalmente che esse siano attribuibili a questa classe di mezzi di contrasto.

Casi di tossicità renale sono stati segnalati in singoli pazienti con disfunzioni epatiche a cui erano stati somministrati agenti per colecistografia seguiti da mezzi di contrasto endovascolari. La somministrazione di qualunque mezzo di contratso intravascolare per radiologia deve quindi essere rinviata in pazienti che hanno recentemente assunto un agente di contrasto per colecistografia.

In letteratura si riferisce che i pazienti trattati con interleuchina possano sviluppare un tasso più elevato di reazioni avverse come descritto nel paragrafo “Effetti indesiderati”. Il motivo non è ancora stato chiarito. Secondo la letteratura, dopo la somministrazione di interleuchina è stato osservato un aumento di tali reazioni o la loro comparsa ritardata entro un periodo di 2 settimane.

L’iniezione arteriosa di un mezzo di contrasto per radiologia non deve mai essere effettuata dopo la somministrazione di vasopressori, in quanto essi potenziano fortemente gli effetti neurologici.

E’ stata riscontrata acidosi lattica in pazienti con ridotta funzionalità renale che assumevano metformina al momento di un esame radiologico che prevedeva la somministrazione parenterale di mezzi di contrasto iodati. In base al livello di insufficienza renale, nei pazienti diabetici bisogna considerare l’interruzione dell’assunzione di metformina da 48 ore prima fino al momento dell’esame. L’uso di metformina non deve essere ripreso per 48 ore dopo l’iniezione e deve essere riavviato solo se funzione renale/creatinina sierica rimangono all’interno dell’intervallo normale o ritornano al valore basale.

I mezzi di contrasto iodati per radiologia possono ridurre la capacità di assorbimento dello iodio da parte della tiroide. Per questo motivo, i risultati degli studi di assorbimento del PBI (iodio legato alle proteine) e dello iodio radioattivo, che dipendono dalla stima dello iodio, non riflettono accuratamente la funzione tiroidea per 16 giorni dopo la somministrazione di mezzi di contrasto iodati per radiologia. I test di funzione tiroidea che non dipendono dalle stime dello iodio, ad esempio i saggi di assorbimento su resina del T3 o della tiroxina totale o libera (T4), non sono tuttavia influenzati.

Non sono stati effettuati studi di interazione.

4.6. fertilità, gravidanza e allattamento

Fertilità

Gli studi su animali non indicano effetti nocivi diretti o indiretti per quanto riguarda la fertilità negli esseri umani. Non sono tuttavia disponibili studi clinici adeguati e controllati sulla fertilità.

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Gravidanza

Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale.

Non sono tuttavia disponibili studi adeguati e controllati su donne in stato di gravidanza.

Non è noto se lo ioversolo attraversi la barriera placentare o raggiunga i tessuti fetali. Molti mezzi di contrasto iniettabili, tuttavia, attraversano la barriera placentare umana e sembrano raggiungere i tessuti fetali con meccanismo passivo.

Poichè gli studi di teratogenesi sull'animale non sempre sono predittivi per l'uomo, si deve prestare cautela quando si prescrive questo prodotto a donne in stato di gravidanza. Gli esami radiologici durante la gravidanza possono implicare un rischio potenziale, per cui è necessario valutare attentamente il rapporto rischio/beneficio. Se è disponibile un’alternativa migliore e più sicura, si deve evitare un esame radiologico che preveda l’utilizzo di raggi X e mezzo di contrasto.

Allattamento

Non è noto se ioversolo sia escreto nel latte materno umano. Molti mezzi di contrasto iniettabili, tuttavia, sono escreti immodificati nel latte materno in un quantitativo pari a circa l’1% della dose somministrata.

Sebbene non siano state evidenziate effetti indesiderati nei lattanti, si deve prestare attenzione quando si somministrano mezzi di contrasto radiologici intravascolari a donne che allattano a causa di possibili eventi avversi e si dovrebbe prendere in considerazione la sospensione dell'allattamento per le 24 ore successive al trattamento con agente di contrasto iodato.

4.7. effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari dopo la somministrazione di Ioversolo, ma, a causa dei rischi di reazioni precoci e poiché possono verificarsi reazioni ai mezzi di contrasto iodati, la guida o le attività su macchinari sono sconsigliate nell’ora successiva all’ultima somministrazione.

4.8 effetti indesiderati

4.8 effetti indesiderati

La frequenza delle reazioni avverse al farmaco è definita nel modo seguente:

Molto comune (≥1/10)

Comune (≥1/100, <1/10)

Non comune (≥1/1.000, <1/100)

Raro (≥1/10.000, <1/1.000)

Molto raro (<1/10.000)

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

a. Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse associate all’impiego di Optiray sono generalmente indipendenti dalla dose somministrata. Nella maggior parte dei casi esse sono di intensità da lieve a moderata e di breve durata e si risolvono spontaneamente (senza trattamento). Tuttavia, anche reazioni avverse lievi possono rappresentare la prima indicazione di una reazione grave e generalizzata che si verifica raramente dopo somministrazione di un mezzo di contrasto iodato. Tali reazioni gravi possono essere potenzialmente mortali e fatali e solitamente coinvolgono il sistema cardiovascolare. Molte reazioni avverse a Optiray si verificano entro pochi minuti dalla somministrazione ma reazioni di ipersensibilità correlate al mezzo di contrasto possono avere luogo con un ritardo di alcune ore o persino di diversi giorni.

b. Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

Studi clinici hanno mostrato nel 10–50% dei pazienti lievi disturbi, come sensazione di caldo o freddo, dolore durante l’iniezione e/o alterazione transitoria del gusto. In un ampio studio postcommercia­lizzazione, altri effetti collaterali si sono verificati nell’1,1% dei pazienti; i più frequenti erano nausea (0,4%), reazioni cutanee come orticaria o eritema (0,3%) e vomito (0,1%). Tutti gli altri effetti si sono verificati in meno dello 0,1% dei pazienti.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Disturbi del sistema immunitario:

Molto raro

Non nota

reazione anafilattoide (ipersensibilità) shock anafilattico

Patologie endocrine:

Non nota

ipotiroidismo neonatale transitorio

Disturbi psichiatrici:

Molto raro

stato confusionale, agitazione, ansia

Patologie del sistema nervoso:

Raro

sincope, tremori, vertigini (inclusi capogiri, stordimento), cefalea, parestesia, disgeusia

Molto raro

perdita di coscienza, paralisi, disturbi del linguaggio, sonnolenza, stupore, afasia, disfagia, ipoestesia

Non nota

convulsioni, discinesia, amnesia

Patologie dell’occhio:

Raro

Molto raro

visione offuscata

congiuntivite allergica (inclusa irritazione oculare, iperemia oculare, occhi acquosi, gonfiore della congiuntiva, ecc).

Non nota

cecità transitoria

Patologie dell’orecchio e del labirinto:

Molto raro

tinnito

Patologie cardiache:

Raro

Molto raro

tachicardia

blocco cardiaco, aritmia, angina, alterazioni dell’ECG, bradicardia, fibrillazione atriale

Non nota

arresto cardiaco, fibrillazione ventricolare, spasmo dell’arteria coronaria, cianosi, extrasistole, palpitazioni

Patologie vascolari:

Raro

Molto raro

Non nota

ipotensione, vampate

disturbi cerebrovascolari, flebite, ipertensione, vasodilatazione shock, trombosi, vasospasmo

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Raro

spasmo laringeo, edema e ostruzione laringei (inclusi difficoltà respiratoria, stridore, ecc.), dispnea, rinite (inclusi starnuti, congestione nasale), irritazione della gola, tosse

Molto raro Non nota

edema polmonare, faringite, ipossia

arresto respiratorio, asma, broncospasmo, disfonia

Patologie gastrointestinali:

Non comune

Raro

Molto raro

nausea

vomito, secchezza delle fauci

scialoadenite, dolore addominale, edema della lingua, disfagia, ipersalivazione

Non nota

diarrea

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Non comune

Raro

Molto raro

orticaria

eritema, prurito, eruzione cutanea

angioedema, iperidrosi (inclusi sudori freddi)

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Non nota

necrolisi epidermica tossica, reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta generalizzata, eritema multiforme o polimorfo, pallore

Patologie del sistema muscolo scheletrico, del tessuto connettivo e dell’osso:

Molto raro

crampi muscolari

Patologie renali e urinarie:

Raro

Molto raro

urgenza della minzione

insufficienza renale acuta, funzione renale anormale, incontinenza, ematuria, diminuzione della clearance della creatinina, aumento del BUN

Non nota

anuria, disuria

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Molto comune

Comune

Raro

sensazione di calore

dolore

edema facciale (inclusi gonfiore degli occhi, edema periorbitale, ecc.), edema faringeo, brividi (inclusa sensazione di freddo)

Molto raro

edema, reazioni in sede di iniezione (inclusi dolore, eritema ed emorragia fino a necrosi soprattutto dopo stravaso), dolore toracico, condizioni di astenia (inclusi malessere, affaticamento, fiacchezza, ecc.), sensazione di anormalità

Non nota

piressia

c. Descrizione di alcune reazioni avverse

Le reazioni avverse possono essere classificate nel modo seguente:

a. Le reazioni di ipersensibilità o reazioni anafilattoidi sono generalmente di intensità da lieve a moderata, con sintomi quali eruzione cutanea, prurito, orticaria e rinite. Possono tuttavia verificarsi anche reazioni gravi. Le reazioni anafilattiche gravi generalmente sono a carico del sistema cardiovascolare e respiratorio. Queste possono essere potenzialmente mortali e includono shock anafilattico, arresto cardiaco e respiratorio o edema polmonare. Sono stati segnalati casi fatali. I pazienti con precedenti reazioni allergiche presentano un rischio maggiore di sviluppare una reazione di ipersensibilità. Altri tipi di reazioni di tipo 1 (immediate) includono sintomi come nausea e vomito, eruzioni cutanee, dispnea, rinite, parestesia o ipotensione.

b. Reazioni vasovagali, come vertigini o sincope, che possono essere causate sia dal mezzo di contrasto che dalla procedura di somministrazione.

c. Effetti collaterali cardiaci durante la cateterizzazione cardiaca, come angina pectoris, alterazioni dell’ECG, aritmie cardiache, disturbi della conduttività, spasmi coronarici e trombosi. Queste reazioni sono molto rare e possono essere causate sia dal mezzo di contrasto che dalla procedura di somministrazione.

d. Reazioni nefrotossiche in pazienti con danno renale preesistente o vasopatia renale, ad esempio riduzione della funzione renale con aumento della creatinina. Queste reazioni avverse nella maggior parte dei casi sono transitorie. In casi singoli, è stata osservata insufficienza renale acuta.

e. Reazioni neurotossiche dopo iniezione intra-arteriosa del mezzo di contrasto, quali disturbi visivi, disorientamento, paralisi, convulsioni o crisi. Questi sintomi sono generalmente transitori e si risolvono spontaneamente entro alcune ore o giorni. I pazienti con danni preesistenti della barriera ematoencefalica presentano rischi maggiori di sviluppare reazioni neurotossiche.

f. Reazioni locali in sede di iniezione possono verificarsi in casi molto rari e includono eruzione cutanea, gonfiore, infiammazione ed edema. Queste reazioni nella maggior parte dei casi si verificano probabilmente a causa dello stravaso del mezzo di contrasto. Stravasi estesi possono richiedere un trattamento chirurgico.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

g Lo stravaso può causare reazioni tissutali gravi, tra cui vescicolazione ed esfoliazione cutanea, la cui estensione dipende dalla quantità e dalla concentrazione della soluzione di mezzo di contrasto nei tessuti.

d. Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Optiray 320 nei bambini non sono state stabilite. Il medicinale non deve quindi essere utilizzato nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni, finché non saranno disponibili ulteriori dati (vedere paragrafo 4.2 Posologia).

Segnalazione delle reazioni avverse sospetteSegnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web:.

4.9. sovradosaggio

Come con tutti i mezzi di contrasto iodati per radiologia, sovradosaggi di Optiray sono potenzialmente fatali e possono coinvolgere il sistema respiratorio e cardiovascolare. Il trattamento deve essere sintomatico. Per rimuovere Optiray dal sangue si può utilizzare la dialisi.

I valori di DL50 endovenosa dello ioversolo negli animali sono 17 g I/Kg nei topi e 15 g I/Kg nei ratti.

5. proprieta’ farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: mezzi di contrasto radiologici idrosolubili, nefrotropici, a bassa osmolarità

Codice ATC: V08AB07

Optiray 320 è un mezzo di contrasto radiologico non ionico. L’iniezione intravascolare di Optiray opacizza i vasi in cui il mezzo di contrasto transita, permettendo la visualizzazione radiografica delle strutture interne fino a quando non si verifica una significativa emodiluizione.

5.2. proprietà farmacocinetiche

Il profilo farmacocinetico di Optiray, insieme alla sue proprietà idrofile e al bassissimo legame con le proteine sieriche e plasmatiche, indicano che Optiray è distribuito all’interno del volume del liquido extracellulare ed è eliminato rapidamente attraverso i reni mediante filtrazione glomerulare. L’emivita media (± ES) dopo somministrazioni di 50 ml e 150 ml è rispettivamente di 113 ± 8,4 e 104 ± 15 minuti. Più del 95% della dose somministrata è escreto entro le prime 24 ore, e la massima concentrazione urinaria si ha nelle prime due ore seguenti la somministrazione.

L’eliminazione attraverso le feci è trascurabile.

Optiray non è soggetto in modo significativo a metabolismo, deiodazione o biotrasforma­zione. Lo ioversolo non si lega in modo significativo alle proteine plasmatiche o sieriche ed è quindi dializzabile.

Ioversolo può essere visualizzato nel parenchima renale 30–60 secondi dopo somministrazione in bolo endovenoso.

Nei pazienti con funzionalità renale normale, l'opacizzazione dei calici e delle pelvi diviene evidente entro 1–3 min, per divenire ottimale nel giro di 5–15 min.

5.3. dati preclinici di sicurezza

Gli ampi studi effettuati per la determinazione della tossicità acuta dimostrano una tollerabilità molto buona dello ioversolo (DL50 media circa 16 g di iodio/Kg peso corporeo nel ratto per via endovenosa).

Nel ratto e nel cane la tollerabilità a seguito di somministrazione intracisternale risulta essere buona come pure nella scimmia a seguito di somministrazione endolombare.

Le sperimentazioni di tossicità subacuta in uno studio sul ratto indicano il carico renale, presente anche nell'uomo, a seguito di somministrazione di un mezzo di contrasto che viene eliminato principalmente per via renale.

Lo ioversolo non si è dimostrato embriotossico, non influenza negativamente la fertilità, e non è dotato di mutagenicità.

Studi sull'animale indicano che ioversolo non attraversa la barriera ematoencefalica nè provoca significative lesioni a carico dell'endotelio.

6. informazioni farmaceutiche

6.1. elenco degli eccipienti

Trometamolo, trometamolo cloridrato,

sodio idrossido e/o acido cloridrico (per portare il pH tra 6,0 e 7,4),

sodio calcio edetato, acqua per preparazioni iniettabili.

6.2 incompatibilità

Optiray non deve essere miscelato con alcun altro medicinale.

6.3. periodo di validità

6.3. periodo di validità

3 anni.

Il prodotto può essere aperto una sola volta. Una volta aperto deve essere utilizzato immediatamente e non deve essere conservato.Il prodotto può essere aperto una sola volta. Una volta aperto deve essere utilizzato immediatamente e non deve essere conservato.

Eliminare la soluzione rimanente dopo l’uso.

6.4. precauzioni particolari per la conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

Conservare il contenitore nell’imballaggio esterno per proteggerlo dalla luce. Proteggere dai raggi X. Eliminare la soluzione in caso di scolorimento e in presenza di particolato.

6.5. natura e contenuto del contenitore

Optiray 320 è confezionato in flaconi incolori di vetro di tipo I. I flaconi sono chiusi con tappi in gomma bromobutilica da 20 o da 32 mm e ghiere in alluminio. Optiray 320 è fornito anche in siringhe preriempite in polipropilene. Il tappo della siringa è in gomma naturale e il pistone è in teflon.

Flacone da 20 ml

Flacone da 30 ml

Flacone da 50 ml

Flacone da 100 ml

Flacone da 150 ml

Flacone da 200 ml

Flacone da 500 ml

10 Siringhe preriempite da 50 ml

10 Siringhe preriempite da 100 ml

10 Siringhe preriempite da 125 ml

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

6.6. precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Optiray 320 è fornito in contenitori monodose e in flaconi da 500 ml.

Quando si usano i flaconi di Optiray 500 ml si devono seguire le seguenti precauzioni: i flaconi di Optiray 500 devono essere utilizzati solo con dispositivi per la somministrazione, ad esempio pompe per infusione o iniettori automatici dotati di deflussori, marcati CE e approvati per questo uso. I flaconi di Optiray 500 ml hanno un tappo in gomma che può essere forato una sola volta. È necessario seguire le istruzioni del produttore per tutti i dispositivi utilizzati per la somministrazione. Eventuali residui di Optiray non utilizzato all’interno dei flaconi da 500 ml al termine della giornata devono essere eliminati.

Siringhe preriempite:

Il medicinale e le parti a contatto con il liquido sono sterili, mentre l’esterno della siringa non è sterile. Le istruzioni per il montaggio e l’ispezione sono riportate sull’imballaggio esterno delle siringhe preriempite.

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Guerbet

BP 57400

95943 Roissy CDG Cedex

Francia

8. numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

AIC n. 027674011 (Optiray 320 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 20 ml)

AIC n. 027674023 (Optiray 320 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 30 ml)

AIC n. 027674035 (Optiray 320 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 50 ml)

AIC n. 027674047 (Optiray 320 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 100 ml)

AIC n. 027674050 (Optiray 320 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 150 ml)

AIC n. 027674062 (Optiray 320 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 200 ml)

AIC n. 027674225 (Optiray 320 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 500 ml)

AIC n. 027674264 (Optiray 320 mg/ml soluzione iniettabile, 10 siringhe preriempite da 50 ml)

AIC n. 027674276 (Optiray 320 mg/ml soluzione iniettabile, 10 siringhe preriempite da 100 ml) AIC n. 027674288 (Optiray 320 mg/ml soluzione iniettabile, 10 siringhe preriempite da 125 ml)

9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione

9. data della prima autorizzazione/rin­novo dell’autorizzazione

Data della prima autorizzazione: 12 settembre 1991

Data del rinnovo più recente: dicembre 2007.

10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

OPTIRAY 350 mg/ml SOLUZIONE INIETTABILE

1. denominazione del medicinale

Optiray 350 mg/ml soluzione iniettabile

2. composizione qualitativa e quantitativa

1 ml di soluzione contiene 741 mg di ioversolo: (N,N'-bis(2,3-diidrossipropil)-5-[N-(2-idrossietil)-glicolamido]-2,4,6-triiodoiso-ftalamide) equivalenti a 350 mg di iodio.

Osmolalità:

Viscosità:

Viscosità:

792 mOsm/kg H2O 14,3 mPas (a 25°C) 9,0 mPas (a 37°C)

Contenuto di iodio per ml: 350 mg

Eccipienti con effetto noto: Sodio: 0,0245 mg/ml

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. FORMA FARMACEUTICA

Soluzione iniettabile.

Soluzione sterile e apirogena, pronta all'uso per iniezione intravascolare o infusione.

Soluzione trasparente, da incolore a gialla pallida.

4.

INFORMAZIONI CLINICHE

4.1. indicazioni terapeutiche

Medicinale solo per uso diagnostico.

Optiray 350 mg/ml è indicato negli adulti per l'arteriografia coronarica e la ventricolografia sinistra; è anche indicato per: TC total body, urografia escretoria endovenosa, angiografia digitale sottrattiva endovenosa e venografia.

4.2. posologia e modo di somministrazione

La visualizzazione del sistema cardiovascolare si ottiene con qualunque tecnica radiologica comunemente accettata.

Posologia

Adulti:

Arteriografia viscerale e renale – Aortografia

Per la visualizzazione dell'aorta e delle varie arterie addominali si impiegano, usualmente, i seguenti

dosaggi:

(mediamente 45 ml)

(mediamente 45 ml)

(mediamente 45 ml)

(mediamente 9 ml)

Aorta 10 – 80 ml

Arteria celiaca 12–60 ml

Arteria mesenterica superiore 15–60 ml

Arteria renale o mesenterica inferiore 6–15 ml.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

La somministrazione del mezzo di contrasto può essere ripetuta in caso di necessità ma il volume complessivo non deve mai superare i 250 ml.

Arteriografia coronarica e ventricolografia

Il volume per singola iniezione è generalmente il seguente:

Arteria coronarica sinistra

Arteria coronarica destra

Ventricolo sinistro

2–10 ml (mediamente 8 ml)

1–10 ml (mediamente 6 ml)

30–50 ml (mediamente 40 ml)

e può essere ripetuta in caso di necessità, anche se la dose complessiva non deve superare i 250 ml. Quando vengono somministrati a un paziente grandi volumi di mezzi di contrasto, come nella ventricolografia e nell'aortografia, è consigliabile attendere alcuni minuti tra un’iniezione e la successiva, in modo da permettere la risoluzione di eventuali scompensi emodinamici.

Flebografia

La dose abituale ammonta a 50–100 ml per ciascuna estremità, anche se in alcuni casi sono indicate dosi maggiori o minori. La dose totale non dovrebbe comunque superare i 250 ml.

Subito dopo l'esame è consigliabile praticare un lavaggio del sistema venoso con soluzione fisiologica salina o destrosio al 5%. Inoltre, il massaggio e il sollevamento degli arti favoriscono l'eliminazione del mezzo di contrasto.

Tomografia computerizzata

TC total body

Optiray può essere utile nell' enhancement dell'immagine TC per diagnosticare lesioni del fegato, pancreas, reni, aorta, mediastino, pelvi, cavità addominale e spazio retroperitoneale.

L'enhancement della TC con Optiray può essere vantaggioso nella diagnosi di alcune lesioni nelle sedi sopracitate con maggiore sicurezza di quanto sia possibile con la TC senza contrast enhancement. In altri casi, il mezzo di contrasto può permettere la visualizzazione di lesioni non rilevate con la semplice TC in bianco (ad esempio estensioni tumorali) o può aiutare a definire lesioni sospettate con TC senza enhancement (ad esempio cisti pancreatiche).

Dosi e somministrazione: Optiray 350 può essere somministrato in bolo, in infusione rapida o utilizzando entrambe le tecniche.

Per gli adulti, la dose abituale per il bolo è di 25–75 ml; per l'infusione è 50–150 ml.

La dose complessiva non dovrebbe superare i 150 ml.

Angiografia digitale sottrattiva endovenosa (IV-DSA)

L’IV-DSA è indicata solitamente negli esami: cardiaci, incluso il controllo di by-pass coronarici; delle arterie polmonari; delle arterie associate alla circolazione brachiocefalica; dell'arco aortico; delle arterie iliache; delle arterie delle estremità.

Optiray 350 può essere iniettato centralmente, nella vena cava sia superiore sia inferiore o nell'atrio destro, oppure perifericamente in una vena del braccio adatta.

Per le iniezioni centrali, i cateteri possono essere introdotti sia dalla fossa cubitale anteriore o nella vena basilica o cefalica, sia dalla gamba nella vena femorale e fatti avanzare fino al segmento distale della vena cava corrispondente.

Nel caso di iniezioni periferiche, il catetere viene introdotto dalla fossa cubitale anteriore in una vena del braccio di dimensioni adatte. Per ridurre la possibilità di stravasi durante le iniezioni periferiche, si dovrebbe utilizzare un catetere lungo circa 20 cm.

A seconda della zona da visualizzare, la dose usuale per singola iniezione è di 30–50 ml, che può essere ripetuta in caso di necessità. La dose complessiva non dovrebbe superare i 250 ml.

La velocità di iniezione deve essere regolata in base alla posizione del catetere e alla dimensione della

vena.

Generalmente, per le iniezioni centrali si consiglia una velocità di 10–30 ml/sec; per le iniezioni periferiche di 12–20 ml/sec.

Poichè il mezzo di contrasto iniettato può permanere nella vena del braccio per un periodo piuttosto lungo, si consigliano lavaggi della vena subito dopo l'iniezione, con appropriati volumi (20–25 ml) di soluzione fisiologica salina o di destrosio al 5% in acqua.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Urografia endovenosa

Il dosaggio usualmente impiegato negli adulti è di 50–75 ml. Nei casi in cui sia prevedibile una cattiva visualizzazione (ad es. pazienti con funzione renale compromessa e pazienti anziani), per ottenere risultati migliori si possono aumentare le dosi fino a 1,4 ml/kg (massimo 140 ml).

Popolazione pediatrica:

La sicurezza e l’efficacia di Optiray 350 nei bambini non sono state stabilite. Il medicinale non deve quindi essere utilizzato nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni, finché non saranno disponibili ulteriori dati. Per l’angiografia cerebrale, periferica e viscerale e per l’urografia endovenosa, nei bambini è possibile utilizzare Optiray 300 mg/ml.

Modo di somministrazione

Si raccomanda di riscaldare a temperatura ambiente i mezzi di contrasto iodati da somministrare per via intravascolare prima della loro iniezione. Come con tutti i mezzi di contrasto radiopachi, si deve utilizzare la dose più bassa necessaria per ottenere una visualizzazione adeguata.

Deve essere disponibile un’adeguata apparecchiatura per la rianimazione.

Optiray non deve essere miscelato con alcun altro medicinale.

4.3. controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Tireotossicosi conclamata.

4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

4.4. avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Reazioni gravi o fatali sono state associate alla somministrazione di mezzi di contrasto iodati per radiologia. È estremamente importante essere perfettamente preparati a trattare eventuali reazioni al mezzo di contrasto.

Tali procedure devono essere effettuate sotto la direzione di personale abile ed esperto nella particolare procedura da effettuare. Devono sempre essere disponibili un carrello per le emergenze perfettamente equipaggiato o materiale ed attrezzature equivalenti, e personale in grado di riconoscere e trattare reazioni avverse di tutti i tipi. Poichè è noto che effetti secondari gravi possono insorgere a distanza di tempo, il paziente deve essere monitorato e le attrezzature di emergenza e il personale competente devono essere disponibili per almeno 30–60 minuti dopo la somministrazione.

Come gli altri mezzi di contrasto per radiologia, Optiray può causare anafilassi o altre manifestazioni allergiche, come nausea, vomito, dispnea, eritema, orticaria e ipotensione. Una maggiore incidenza di queste reazioni è stata osservata in pazienti con precedenti reazioni di intolleranza ad altri mezzi di contrasto o precedenti di allergia o ipersensibilità. In questi pazienti, i benefici devono chiaramente superare i rischi (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni).

Reazioni sistemiche di ipersensibilità gravi, a rischio di vita, come la reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS) sono state riportate in pazienti ai quali era stato somministrato Optiray. Manifestazioni precoci o tardive di ipersensibilità, come febbre o linfoadenopatia, possono essere presenti anche se l’eruzione cutanea non è evidente. Se sono presenti questi segni o sintomi, il paziente deve essere valutato immediatamente.

Il verificarsi di reazioni idiosincrasiche gravi ha indotto il ricorso a test pre-esame. Tuttavia questi non consentono di prevedere con certezza l'eventualità di reazioni gravi e possono essere di per sè nocivi per il paziente. Si suggerisce che un'accurata indagine anamnestica con particolare riguardo ad allergie e ipersensibilità, prima della somministrazione di qualunque mezzo di contrasto, possa essere più accurata dei test pre-esame per quanto riguarda la previsione di possibili reazioni avverse.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Precedenti allergie non rappresentano una controindicazione assoluta all’uso di un mezzo di contrasto quando si ritiene che una procedura diagnostica sia essenziale, ma si deve prestare particolare attenzione (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni). Devono essere immediatamente disponibili misure appropriate di rianimazione.

Si deve prendere in considerazione la premedicazione con antistaminici e corticosteroidi per evitare o ridurre le reazioni allergiche. Secondo alcune segnalazioni, tale pre-trattamento non impedisce reazioni gravi e potenzialmente mortali ma può ridurre la loro incidenza e gravità.

In pazienti selezionati sottoposti a particolari esami diagnostici può essere indicata l'anestesia generale; tuttavia in questi casi si è notata una maggiore incidenza di reazioni avverse, correlabili all’impossibilità del paziente di segnalare sintomi sfavorevoli o all'effetto ipotensivo dell'anestesia, che può prolungare il tempo di circolo e di permanenza del mezzo di contrasto nell'organismo.

Nelle angiografie si deve tener presente la possibilità di rimuovere placche, di danneggiare o perforare le pareti vasali durante la manipolazione del catetere e l’iniezione del mezzo di contrasto. Per verificare l'esatto posizionamento del catetere si consiglia di ricorrere ad iniezioni di prova.

Nei pazienti con aterosclerosi avanzata, ipertensione grave, scompenso cardiaco, senilità, precedenti trombosi cerebrali o embolie, si deve prestare particolare attenzione. Possono verificarsi più spesso reazioni cardiovascolari come bradicardia, aumento o abbassamento della pressione arteriosa.

L'angiografia dovrebbe essere evitata per quanto possibile in pazienti con omocistinuria a causa del maggiore rischio di trombosi ed embolia.

I pazienti con insufficienza cardiaca congestizia dovrebbero essere tenuti sotto osservazione per molte ore dopo l'esame diagnostico allo scopo di evidenziare eventuali disturbi emodinamici tardivi che possono essere associati a transitori aumenti del carico osmotico circolante.

L'arteriografia coronarica selettiva dovrebbe essere eseguita solo in pazienti selezionati ed allorchè i benefici derivanti dall'accertamento diagnostico superano il rischio connesso all'esame.

Il rischio legato all'angiografia in pazienti con enfisema polmonare cronico deve essere attentamente valutato rispetto alla reale necessità di tale esame. E' necessaria la massima cautela nel corso della iniezione onde evitare lo stravaso del m.d.c.; questo è di particolare importanza nei pazienti affetti da grave vasculopatia (arteriosa o venosa).

Avvertenze specialiAvvertenze speciali

L'impiego dei mezzi di contrasto deve essere limitato a quei casi in cui esiste una precisa indicazione clinica all'esame contrastografico, indicazione che dovrà essere valutata in rapporto alla situazione clinica del soggetto.

Casi di tempesta tiroidea in seguito all’uso intravascolare di agenti iodati radiopachi in pazienti con ipertiroidismo o con un nodulo tiroideo autonomo, suggeriscono che si debba valutare il rischio aggiuntivo in tali pazienti prima dell’uso di qualsiasi mezzo di contrasto (vedere paragrafo 4.3 Controindi­cazioni).

Si deve prestare attenzione nei pazienti con funzione renale gravemente compromessa, patologia combinata epato-renale, diabete mellito, anemia falciforme omozigote, mieloma multiplo o altre paraproteinemie (come quella di Waldenström) e anuria, in particolare quando vengono somministrate dosi elevate. In questi pazienti possono verificarsi effetti renali gravi, tra cui insufficienza renale acuta.

Sebbene non sia stato dimostrato che il mezzo di contrasto e la disidratazione possano essere separatamente la causa di insufficienza renale, si è supposto che la combinazione dei due possa esserne la causa. Il rischio in pazienti con funzione renale compromessa non rappresenta una controindicazione all’esame: sono però richieste precauzioni speciali, tra cui mantenimento della normale idratazione e stretto monitoraggio.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Una non adeguata idratazione può contribuire all’insufficienza renale acuta in pazienti con vasculopatie gravi, pazienti diabetici e pazienti non diabetici predisposti (in particolare gli anziani con disturbi renali preesistenti). I pazienti devono essere adeguatamente idratati prima e dopo la somministrazione di Optiray.

La somministrazione di materiale radiopaco a pazienti con feocromocitoma noto o sospetto deve essere eseguita con cautela. Se il medico ritiene che i benefici possibili di tali procedure superino i rischi considerati, la procedura può essere effettuata; la quantità di mezzo radiopaco iniettato, però, deve essere mantenuta al minimo assoluto. È consigliabile la premedicazione con α- e ß-bloccanti quando il mezzo di contrasto viene somministrato per via intravascolare a causa del rischio di crisi ipertensiva. La pressione arteriosa deve essere monitorata durante tutta la procedura e devono essere disponibili misure per il trattamento di una crisi ipertensiva.

In pazienti con anemia falciforme omozigote, agenti iperosmolari come i mezzi di contrasto radiologici possono influenzare la falcizzazione degli eritrociti. È quindi necessario prendere attentamente in considerazione la somministrazione intra-arteriosa di tali agenti a pazienti con anemia falciforme omozigote.

È stato dimostrato che l’effetto anticoagulante dei mezzi di contrasto non ionici per radiologia è inferiore, in vitro, a quello degli agenti ionici tradizionali a concentrazioni comparabili. Risultati simili sono stati riscontrati in alcuni studi in vivo. Per questo motivo, è consigliato l’impiego di tecniche angiografiche meticolose, ad esempio lavare frequentemente i cateteri angiografici standard ed evitare il contatto prolungato del sangue con il mezzo di contrasto in siringhe e cateteri.

Eventi neurologici gravi sono stati osservati in seguito a iniezione diretta nelle arterie cerebrali o nei vasi che afferiscono al midollo spinale o durante l’angiocardio­grafia, a causa del riempimento involontario delle carotidi. Non è stata stabilita una relazione causa-effetto con il mezzo di contrasto in quanto le condizioni preesistenti del paziente e le tecniche procedurali rappresentano di per sé fattori causali.

Optiray deve essere iniettato con cautela per impedire una somministrazione perivascolare. Ciò è particolarmente importante nei pazienti con malattie arteriose o venose gravi. Uno stravaso significativo di Optiray può tuttavia verificarsi soprattutto con l’uso di iniettori automatici. Generalmente esso viene tollerato senza sostanziali lesioni ai tessuti applicando un trattamento conservativo. Danni gravi ai tessuti (ad es. ulcerazione) sono tuttavia stati segnalati in casi isolati, che hanno richiesto un trattamento chirurgico.

Avvertenze speciali e precauzioni di impiego applicabili solo per indicazioni specifiche sono le seguenti:

Venografia

In pazienti con sospetta flebite, ischemia grave, infezioni locali o occlusione completa del sistema venoso si deve prestare un’attenzione particolare.

Angiografia periferica

Vi deve essere pulsazione nell’arteria in cui il mezzo di contrasto radiologico sarà iniettato. Nei pazienti con tromboangioite obliterante o infezioni ascendenti associate a ischemia grave, l’angiografia deve essere praticata, se indispensabile, con la massima cautela.

Arteriografia coronarica e ventricolografia sinistra

Durante queste procedure possono verificarsi scompenso cardiaco, aritmie gravi, ischemia e infarto miocardico.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioè è praticamente “senza sodio”.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

4.5. interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Le seguenti interazioni sono state segnalate in seguito a somministrazione di altri mezzi di contrasto iodati. Si ritiene che esse siano attribuibili a questa classe di mezzi di contrasto.

Casi di tossicità renale sono stati segnalati in singoli pazienti con disfunzioni epatiche a cui erano stati somministrati agenti per colecistografia seguiti da mezzi di contrasto intravascolari. La somministrazione di qualunque mezzo di contrasto intravascolare per radiologia deve quindi essere rinviata in pazienti che hanno recentemente assunto un agente di contrasto per colecistografia.

In letteratura si riferisce che i pazienti trattati con interleuchina possano sviluppare un tasso più elevato di reazioni avverse come descritto nel paragrafo “Effetti indesiderati”. Il motivo non è ancora stato chiarito. Secondo la letteratura, dopo la somministrazione di interleuchina è stato osservato un aumento di tali reazioni o la loro comparsa ritardata entro un periodo di 2 settimane.

L’iniezione arteriosa di un mezzo di contrasto per radiologia non deve mai essere effettuata dopo la somministrazione di vasopressori, in quanto essi potenziano fortemente gli effetti neurologici.

E’ stata riscontrata acidosi lattica in pazienti con ridotta funzionalità renale che assumevano metformina al momento di un esame radiologico che prevedeva la somministrazione parenterale di mezzi di contrasto iodati. In base al livello di insufficienza renale, nei pazienti diabetici bisogna considerare l’interruzione dell’assunzione di metformina da 48 ore prima fino al momento dell’esame. L’uso di metformina non deve essere ripreso per 48 ore dopo l’iniezione e deve essere riavviato solo se funzione renale/creatinina sierica rimangono all’interno dell’intervallo normale o ritornano al valore basale.

I mezzi di contrasto iodati per radiologia possono ridurre la capacità di assorbimento dello iodio da parte della tiroide. Per questo motivo, i risultati degli studi di assorbimento del PBI (iodio legato alle proteine) e dello iodio radioattivo, che dipendono dalla stima dello iodio, non riflettono accuratamente la funzione tiroidea per 16 giorni dopo la somministrazione di mezzi di contrasto iodati per radiologia. I test di funzione tiroidea che non dipendono dalle stime dello iodio, ad esempio i saggi di assorbimento su resina del T3 o della tiroxina totale o libera (T4), non sono tuttavia influenzati.

Non sono stati effettuati studi di interazione.

4.6. fertilità, gravidanza e allattamento

Fertilità

Gli studi su animali non indicano effetti nocivi diretti o indiretti per quanto riguarda la fertilità negli esseri umani. Non sono tuttavia disponibili studi clinici adeguati e controllati sulla fertilità.

Gravidanza

Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo postnatale.

Non sono tuttavia disponibili studi adeguati e controllati su donne in stato di gravidanza.

Non è noto se lo ioversolo attraversi la barriera placentare o raggiunga i tessuti fetali. Molti mezzi di contrasto iniettabili, tuttavia, attraversano la barriera placentare umana e sembrano raggiungere i tessuti fetali con meccanismo passivo.

Poichè gli studi di teratogenesi sull'animale non sempre sono predittivi per l'uomo, si deve prestare cautela quando si prescrive questo prodotto a donne in gravidanza. Gli esami radiologici durante la gravidanza possono implicare un rischio potenziale, per cui è necessario valutare attentamente il rapporto rischi/benefici. Se è disponibile un’alternativa migliore e più sicura, si deve evitare un esame radiologico che preveda l’utilizzo di raggi X e mezzo di contrasto.

Allattamento

Non è noto se ioversolo sia escreto nel latte materno. Molti mezzi di contrasto iniettabili, tuttavia, sono escreti immodificati nel latte materno in un quantitativo pari a circa l’1% della dose somministrata.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Sebbene non siano stati evidenziati effetti indesiderati nei lattanti, si deve prestare attenzione quando si somministrano mezzi di contrasto radiologici endo vascolari a donne che allattano a causa di possibili eventi avversi e si dovrebbe prendere in considerazione la sospensione dell’allattamento per le 24 ore successive al trattamento con agente di contrasto iodato.

4.7. effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari dopo la somministrazione di Ioversolo, ma, a causa dei rischi di reazioni precoci e poiché possono verificarsi reazioni ai mezzi di contrasto iodati, la guida o le attività su macchinari sono sconsigliate nell’ora successiva all’ultima somministrazione.

4.8 effetti indesiderati

4.8 effetti indesiderati

La frequenza delle reazioni avverse al farmaco è definita nel modo seguente:

Molto comune (≥1/10)

Comune (≥1/100, <1/10)

Non comune (≥1/1.000, <1/100)

Raro (≥1/10.000, <1/1.000)

Molto raro (<1/10.000)

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

a. Riassunto del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse associate all’impiego di Optiray sono generalmente indipendenti dalla dose somministrata. Nella maggior parte dei casi esse sono di intensità da lieve a moderata e di breve durata e si risolvono spontaneamente (senza trattamento). Tuttavia, anche reazioni avverse lievi possono rappresentare la prima indicazione di una reazione grave e generalizzata che si verifica raramente dopo somministrazione di un mezzo di contrasto iodato. Tali reazioni gravi possono essere potenzialmente mortali e fatali e solitamente coinvolgono il sistema cardiovascolare. Molte reazioni avverse a Optiray si verificano entro pochi minuti dalla somministrazione ma reazioni di ipersensibilità correlate al mezzo di contrasto possono avere luogo con un ritardo di alcune ore o persino di diversi giorni.

b. Tabella riassuntiva delle reazioni avverse

Studi clinici hanno mostrato nel 10–50% dei pazienti lievi disturbi, come sensazione di caldo o freddo, dolore durante l’iniezione e/o alterazione transitoria del gusto. In un ampio studio postcommercia­lizzazione, altri effetti collaterali si sono verificati nell’1,1% dei pazienti; i più frequenti erano nausea (0,4%), reazioni cutanee come orticaria o eritema (0,3%) e vomito (0,1%). Tutti gli altri effetti si sono verificati in meno dello 0,1% dei pazienti.

Disturbi del sistema immunitario:

Molto raro reazione anafilattoide (ipersensibilità)

Non nota shock anafilattico

Patologie endocrine:

Non nota ipotiroidismo neonatale transitorio

Disturbi psichiatrici:

Molto raro stato confusionale, agitazione, ansia

Patologie del sistema nervoso:

Raro sincope, tremori, vertigini (inclusi capogiri, stordimento), cefalea,

parestesia, disgeusia

Molto raro perdita di coscienza, paralisi, disturbi del linguaggio, sonnolenza,

stupore, afasia, disfagia, ipoestesia

Non nota convulsioni, discinesia, amnesia

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Patologie dell’occhio:

Raro

Molto raro

visione offuscata

congiuntivite allergica (inclusa irritazione oculare, iperemia oculare, occhi acquosi, gonfiore della congiuntiva, ecc).

Non nota

cecità transitoria

Patologie dell’orecchio e del labirinto:

Molto raro

tinnito

Patologie cardiache:

Raro

Molto raro

tachicardia

blocco cardiaco, aritmia, angina, alterazioni dell’ECG, bradicardia, fibrillazione atriale

Non nota

arresto cardiaco, fibrillazione ventricolare, spasmo dell’arteria coronaria, cianosi, extrasistole, palpitazioni

Patologie vascolari:

Raro

Molto raro

Non nota

ipotensione, vampate

disturbi cerebrovascolari, flebite, ipertensione, vasodilatazione shock, trombosi, vasospasmo

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:

Raro

spasmo laringeo, edema e ostruzione laringei (inclusi difficoltà respiratoria, stridore, ecc.), dispnea, rinite (inclusi starnuti, congestione nasale), irritazione della gola, tosse

Molto raro Non nota

edema polmonare, faringite, ipossia

arresto respiratorio, asma, broncospasmo, disfonia

Patologie gastrointestinali:

Non comune

Raro

Molto raro

nausea

vomito, secchezza delle fauci

scialoadenite, dolore addominale, edema della lingua, disfagia, ipersalivazione

Non nota

diarrea

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Non comune Raro Molto raro Non nota

orticaria

eritema, prurito, eruzione cutanea

angioedema, iperidrosi (inclusi sudori freddi)

necrolisi epidermica tossica, reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (Sindrome DRESS), pustolosi esantematica acuta

generalizzata, eritema multiforme o polimorfo, pallore

Patologie del sistema muscolo scheletrico, del tessuto connettivo e dell’osso:

Molto raro

crampi muscolari

Patologie renali e urinarie:

Raro

Molto raro

urgenza della minzione

insufficienza renale acuta, funzione renale anormale, incontinenza, ematuria, diminuzione della clearance della creatinina, aumento del BUN

Non nota

anuria, disuria

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:

Molto comune Comune

sensazione di calore dolore

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Raro edema facciale (inclusi gonfiore degli occhi, edema periorbitale,

ecc.), edema faringeo, brividi (inclusa sensazione di freddo)

Molto raro edema, reazioni in sede di iniezione (inclusi dolore, eritema ed

emorragia fino a necrosi soprattutto dopo stravaso), dolore toracico, condizioni di astenia (inclusi malessere, affaticamento, fiacchezza, ecc.), sensazione di anormalità

Non nota piressia

c. Descrizione di alcune reazioni avverse

Le reazioni avverse possono essere classificate nel modo seguente:

a. Le reazioni di ipersensibilità o reazioni anafilattoidi sono generalmente di intensità da lieve a moderata, con sintomi quali eruzione cutanea, prurito, orticaria e rinite. Possono tuttavia verificarsi anche reazioni gravi. Le reazioni anafilattiche gravi generalmente sono a carico del sistema cardiovascolare e respiratorio. Queste possono essere potenzialmente mortali e includono shock anafilattico, arresto cardiaco e respiratorio o edema polmonare. Sono stati segnalati casi fatali. I pazienti con precedenti reazioni allergiche presentano un rischio maggiore di sviluppare una reazione di ipersensibilità. Altri tipi di reazioni di tipo 1 (immediate) includono sintomi come nausea e vomito, eruzioni cutanee, dispnea, rinite, parestesia o ipotensione.

b. Reazioni vasovagali, come vertigini o sincope, che possono essere causate sia dal mezzo di contrasto che dalla procedura di somministrazione.

c. Effetti collaterali cardiaci durante la cateterizzazione cardiaca, come angina pectoris, alterazioni dell’ECG, aritmie cardiache, disturbi della conduttività, spasmi coronarici e trombosi. Queste reazioni sono molto rare e possono essere causate sia dal mezzo di contrasto che dalla procedura di somministrazione.

d. Reazioni nefrotossiche in pazienti con danno renale preesistente o vasopatia renale, ad esempio riduzione della funzione renale con aumento della creatinina. Queste reazioni avverse nella maggior parte dei casi sono transitorie. In casi singoli, è stata osservata insufficienza renale acuta.

e. Reazioni neurotossiche dopo iniezione intra-arteriosa del mezzo di contrasto, quali disturbi visivi, disorientamento, paralisi, convulsioni o crisi. Questi sintomi sono generalmente transitori e si risolvono spontaneamente entro alcune ore o giorni. I pazienti con danni preesistenti della barriera ematoencefalica presentano rischi maggiori di sviluppare reazioni neurotossiche.

f. Reazioni locali in sede di iniezione possono verificarsi in casi molto rari e includono eruzione cutanea, gonfiore, infiammazione ed edema. Queste reazioni nella maggior parte dei casi si verificano probabilmente a causa dello stravaso del mezzo di contrasto. Stravasi estesi possono richiedere un trattamento chirurgico.

g Lo stravaso può causare reazioni tissutali gravi, tra cui vescicolazione ed esfoliazione cutanea, la cui estensione dipende dalla quantità e dalla concentrazione della soluzione di mezzo di contrasto nei tessuti.

d. Popolazione pediatrica

La sicurezza e l’efficacia di Optiray 350 nei bambini non sono state stabilite. Il medicinale non deve quindi essere utilizzato nei bambini e adolescenti di età inferiore a 18 anni, finché non saranno disponibili ulteriori dati (vedere paragrafo 4.2 Posologia).

Segnalazione delle reazioni avverse sospetteSegnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web:.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

4.9. sovradosaggio

Come con tutti i mezzi di contrasto iodati per radiologia, sovradosaggi di Optiray sono potenzialmente fatali e possono coinvolgere il sistema respiratorio e cardiovascolare. Il trattamento deve essere sintomatico. Per rimuovere Optiray dal sangue si può utilizzare la dialisi.

I valori di DL50 endovenosa dello ioversolo negli animali sono 17 g I/kg nei topi e 15 g I/kg nei ratti.

5. proprieta’ farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: mezzi di contrasto radiologici idrosolubili, nefrotropici a bassa osmolarità

Codice ATC: V08AB07

Optiray è un mezzo di contrasto radiologico non ionico. L’iniezione intravascolare di Optiray opacizza i vasi dove in cui il mezzo di contrasto transita, permettendo la visualizzazione radiografica delle strutture interne fino a quando non si verifica una significativa emodiluizione.

5.2. proprietà farmacocinetiche

Il profilo farmacocinetico di Optiray, insieme alla sue proprietà idrofile e al bassissimo legame con le proteine sieriche e plasmatiche, indicano che Optiray è distribuito all’interno del volume del liquido extracellulare ed è eliminato rapidamente attraverso i reni mediante filtrazione glomerulare. L’emivita media (± ES) dopo somministrazioni di 50 ml e 150 ml è rispettivamente di 113 ± 8,4 e 104 ± 15 minuti. L’eliminazione attraverso le feci è trascurabile.

Optiray non è soggetto in modo significativo a metabolismo, deiodazione o biotrasforma­zione. Lo ioversolo non si lega in modo significativo alle proteine plasmatiche o sieriche ed è quindi dializzabile. Più del 95% della dose somministrata è escreto entro le prime 24 ore, e la massima concentrazione urinaria si ha nelle prime due ore seguenti la somministrazione.

L'eliminazione fecale è trascurabile.

Ioversolo può essere visualizzato nel parenchima renale 30–60 secondi dopo somministrazione in bolo endovenoso.

Nei pazienti con funzionalità renale normale, l'opacizzazione dei calici e delle pelvi diviene evidente entro 1–3 min, per divenire ottimale nel giro di 5–15 min.

5.3. dati preclinici di sicurezza

Gli ampi studi effettuati per la determinazione della tossicità acuta dimostrano una tollerabilità molto buona dello ioversolo (DL50 media circa 16 g di iodio/Kg peso corporeo nel ratto per via endovenosa).

Nel ratto e nel cane la tollerabilità a seguito di somministrazione intracisternale risulta essere buona come pure nella scimmia a seguito di somministrazione endolombare.

Le sperimentazioni di tossicità subacuta in uno studio sul ratto indicano il carico renale, presente anche nell'uomo, a seguito di somministrazione di un mezzo di contrasto che viene eliminato principalmente per via renale.

Lo ioversolo non si è dimostrato embriotossico, non influenza negativamente la fertilità, e non è dotato di mutagenicità.

Studi sull'animale indicano che ioversolo non attraversa la barriera ematoencefalica nè provoca significative lesioni a carico dell'endotelio.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

6. informazioni farmaceutiche

6.1. elenco degli eccipienti

Trometamolo, trometamolo cloridrato,

sodio idrossido e/o acido cloridrico (per aggiustare il pH tra 6,0 e 7,4), sodio calcio edetato,

acqua per preparazioni iniettabili.

6.2 incompatibilità

Optiray non deve essere miscelato con alcun altro medicinale.

6.3. periodo di validità

3 anni.

Il prodotto può essere aperto una sola volta. Una volta aperto deve essere utilizzato immediatamente e non deve essere conservato.

Eliminare la soluzione rimanente dopo l’uso.

6.4. precauzioni particolari per la conservazione

Non conservare a temperatura superiore ai 25°C.

Conservare il contenitore nell’imballaggio esterno per proteggerlo dalla luce. Proteggere dai raggi X. Eliminare la soluzione in caso di scolorimento e in presenza di particolato.

6.5 natura e contenuto del contenitore

Optiray 350 è confezionato in flaconi incolori di vetro di tipo I. I flaconi sono chiusi con tappi in gomma bromobutilica da 32 mm e ghiere in alluminio. Optiray 350 è fornito anche in siringhe preriempite in polipropilene. Il tappo della siringa è in gomma naturale e il pistone è in teflon.

Flacone da 50 ml

Flacone da 100 ml

Flacone da 150 ml

Flacone da 500 ml

10 Siringhe preriempite da 75 ml

10 Siringhe preriempite da 100 ml

10 Siringhe preriempite da 125 ml

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6. precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Optiray 350 è fornito in contenitori monodose e in flaconi da 500 ml.

Quando si usano i flaconi di Optiray 500 ml si devono seguire le seguenti precauzioni: i flaconi di Optiray 500 devono essere utilizzati solo con dispositivi per la somministrazione, ad esempio pompe per infusione o iniettori automatici dotati di deflussori, marcati CE e approvati per questo uso. I flaconi di Optiray 500 ml hanno un tappo in gomma che può essere forato una sola volta. È necessario seguire le istruzioni del produttore per tutti i dispositivi utilizzati per la somministrazione. Eventuali residui di Optiray non utilizzato all’interno dei flaconi da 500 ml al termine della giornata devono essere eliminati.

Siringhe preriempite:

Il medicinale e le parti a contatto con il liquido sono sterili, mentre l’esterno della siringa non è sterile. Le istruzioni per il montaggio e l’ispezione sono riportate sull’imballaggio esterno delle siringhe preriempite.

Documento reso disponibile da AIFA il 29/03/2017

Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Guerbet

BP 57400

95943 Roissy CDG Cedex Francia.

8. numeri delle autorizzazioni all’immissione in commercio

AIC n. 027674151 (Optiray 350 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 50 ml)

AIC n. 027674163 (Optiray 350 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 100 ml)

AIC n.. 027674175 (Optiray 350 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 150 ml)

AIC n. 027674237 (Optiray 350 mg/ml soluzione iniettabile, flacone da 500 ml)

AIC n. 027674302 (Optiray 350 mg/ml soluzione iniettabile, 10 siringhe preriempite da 75 ml)

AIC n. 027674290 (Optiray 350 mg/ml soluzione iniettabile, 10 siringhe preriempite da 100 ml)

AIC n. 027674314 (Optiray 350 mg/ml soluzione iniettabile, 10 siringhe preriempite da 125 ml)