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NAPROXENE SODICO HCS - riassunto delle caratteristiche del prodotto

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Riassunto delle caratteristiche del prodotto - NAPROXENE SODICO HCS

1. denominazione del medicinale

Naproxene sodico HCS 550 mg compresse rivestite con film

2. composizione qualitativa e quantitativa

Ogni compressa rivestita con film contiene 550 mg di naproxene sodico, equivalente a 500 mg di naproxene.

Eccipiente con effetto noto :

– sodio 2,17 mmol (50 mg) per compressa.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

3. forma farmaceutica

Compressa rivestita con film

Le compresse sono compresse blu rivestite con film ovali, leggermente biconvesse, segnate su un lato.

Dimensioni: 18 × 8 mm.

Dimensioni: 18 × 8 mm.

La compressa può essere divisa in parti uguali.

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

Naproxene sodico HCS è utilizzato per

– trattamento del dolore da medio a moderato,

– trattamento sintomatico di artrite reumatoide, osteoartrite, attacchi acuti di gotta e spondilite anchilosante,

– sollievo dai sintomi della dismenorrea primaria,

– trattamento sintomatico del mal di testa acuto da emicrania,

– trattamento sintomatico della menorragia primaria e secondaria associata all’inserzione di IUD.

4.2 posologia e modo di somministrazione

Posologia

Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo utilizzando la dose efficace più bassa per la durata più breve necessaria per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4).

Adulti e adolescenti di 16 anni di età e oltre

La dose giornaliera usuale per il sollievo dal dolore varia da 550 mg a 1100 mg di naproxene sodico. La dose iniziale raccomandata è 550 mg, seguita da 275 mg ogni 6 – 8 ore, a seconda della gravità del processo. Quando somministrato per un periodo prolungato di tempo, la dose deve essere adattata a seconda della risposta clinica del paziente.

Artrite reumatoide, osteoartrite, spondilite anchilosante

Documento reso disponibile da AIFA il 13/05/2020

La dose giornaliera raccomandata è 1100 mg di naproxene sodico, divisa in una dose la mattina ed una la sera. In alternativa può essere assunta una dose singola da 550–1100 mg di naproxene sodico alla mattina o alla sera.

Attacchi acuti di gotta

La dose giornaliera raccomandata è 825 mg di naproxene sodico, seguita da 275 mg di naproxene sodico ogni 8 ore fino a che l’attacco non diminuisce.

Dismenorrea

La dose iniziale raccomandata è 550 mg di naproxene sodico assunta come dose singola, seguita da 275 mg di naproxene sodico ogni 6–8 ore se necessario.

Emicrania

La dose iniziale raccomandata è 825 mg di naproxene sodico assunta come dose singola ai primi sintomi, seguita da 275 mg di naproxene sodico dopo mezz'ora.

Menorragia

La dose iniziale raccomandata giornaliera è 825–1375 mg di naproxene sodico, divisa in due dosi, seguita da una dose giornaliera di 550–1100 mg di naproxene sodico per un periodo massimo di quattro giorni.

Popolazioni speciali

Anziani

La dose deve essere ridotta nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4) e deve essere utilizzata la dose efficace più bassa per il periodo più breve possibile.

Pazienti con insufficienza renale e/o insufficienza epatica

Nei pazienti con insufficienza renale o epatica da lieve a moderata la dose deve essere ridotta (vedere paragrafo 4.4) e deve essere utilizzata la dose efficace più bassa per il periodo più breve possibile.

Questo medicinale non è raccomandato nei pazienti con un livello basico di clearance della creatinina più basso di 30 ml/min, in quanto è stato osservato un accumulo dei metaboliti di naproxene nei pazienti con grave insufficienza renale e in pazienti in dialisi (vedere paragrafo 4.4).

Popolazione pediatrica

Naproxene sodico HCS compresse non è raccomandato per l’uso nei bambini e negli adolescenti sotto i 16 anni di età.

Metodo di somministrazione

Questo medicinale viene somministrato per via orale.

La compresa deve essere ingerita intera con un po’ di liquido e preferibilmente durante o dopo un pasto.

4.3 controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Storia di broncospasmo, asma, rinite o orticaria associata con acido acetilsalicilico o altri medicinali antinfiammatori non steroidei (FANS).

Ulcera peptica precedente o in atto/emorragia (due o più episodi distinti episodi di comprovata ulcerazione o sanguinamento).

Storia di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, correlata alla precedente terapia con FANS.

Grave insufficienza cardiaca.

Ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

Non deve essere somministrato a pazienti con colite ulcerosa.

Non deve essere somministrato a pazienti che soffrono di grave insufficienza epatica o renale.

Non deve essere somministrato a pazienti che assumono altri medicinali antinfiammatori non steroidei.

4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego

Popolazione pediatrica

Naproxene sodico HCS compresse non è raccomandato per l’uso nei bambini e negli adolescenti sotto i 16 anni di età. Non ci sono dati di sicurezza e di efficacia di naproxene sodico nei bambini sotto i 12 anni di età.

Effetti gastrointestinali

Sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione o perforazione.

Sono stati riportati sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione o perforazione, che possono essere fatali con tutti i FANS ad ogni momento del trattamento, con o senza sintomi di avvertimento o precedente storia di gravi eventi di sanguinamento gastrointestinale.

Il rischio di sanguinamento gastrointestinale, ulcerazione o perforazione, è maggiore con l’aumento delle dosi di FANS, nei pazienti con una storia di ulcera, in particolare se complicate da emorragia o perforazione (vedere paragrafo 4.3), e negli anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con la dose più bassa possibile.

Per questi pazienti deve essere presa in considerazione una terapia in combinazione con agenti protettivi (per es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica), e anche per i pazienti che richiedono concomitante aspirina a bassa dose o altri medicinali che possono aumentare il rischio gastrointestinale (vedere sotto e paragrafo 4.5).

I pazienti con una storia di tossicità da sanguinamento gastrointestinale, in particolare se anziani, devono segnalare qualunque sintomo addominale inusuale (specialmente sanguinamento gastrointestinale) specialmente nelle fasi iniziali del trattamento.

Deve essere prestata attenzione nei pazienti che assumono in concomitanza farmaci che possono aumentare il rischio di ulcera o sanguinamento, come corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o agenti anti-piastrinici come l’aspirina (vedere paragrafo 4.5).

Quando si verificano sanguinamento gastrointestinale o ulcerazione nei pazienti che assumono Naproxene sodico HCS, il trattamento deve essere interrotto.

I FANS devono essere dati con cautela ai pazienti con una storia di malattia gastrointestinale (colite ulcerosa, malattia di Crohn) in quanto la loro condizione potrebbe peggiorare (vedere paragrafo 4.8 – Effetti indesiderati).

Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari

Deve essere prestata attenzione nei pazienti con una storia di ipertensione e/o insufficienza cardiaca poiché sono stati riportati ritenzione idrica ed edema in associazione alla terapia con FANS.

Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (in particolare a dosi elevate e nel trattamento a lungo termine) può essere associato a un lieve aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per es. infarto miocardico o ictus). Sebbene i dati suggeriscano che l'uso di naproxene (1000 mg al giorno) possa essere associato a un rischio più basso, non possono essere esclusi alcuni rischi.

Di conseguenza, i pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, malattia coronarica accertata, malattia delle arterie periferiche e/o malattia cerebrovascolare devono ricevere il trattamento con Naproxene sodico HCS solo se il medico decide che il rapporto rischi/benefici per il paziente è favorevole. Questa stessa valutazione deve essere eseguita prima di iniziare un trattamento a lungo termine in pazienti con noti fattori di rischio cardiovascolare (per es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito e fumo).

Reazioni cutanee

Reazioni cutanee gravi, alcune delle quali fatali, tra cui dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica, sono state riportate molto raramente in associazione all'uso dei FANS (vedere paragrafo 4.8). I pazienti sembrano essere maggiormente a rischio di queste reazioni all'inizio della terapia, l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Naproxene sodico HCS deve essere sospeso alla prima comparsa di eruzione cutanea, lesioni della mucosa o qualsiasi altro segno di ipersensibilità.

Anziani

Gli anziani hanno una maggiore frequenza di reazioni avverse ai FANS, in particolare sanguinamento gastrointestinale e perforazione che possono essere fatali. La clearance diminuisce con l'età. Pertanto, in questo gruppo di pazienti, è opportuno ridurre la dose al limite inferiore dell'intervallo di dosaggio raccomandato (vedere paragrafo 4.2).

Reazioni anafilattiche

Reazioni di ipersensibilità possono verificarsi in individui sensibili. Reazioni anafilattiche (anafilattoidi) possono verificarsi in pazienti con o senza una storia di ipersensibilità o esposizione ad acido acetilsalicilico, altri FANS o prodotti i cui ingredienti includono naproxene. Possono verificarsi anche in pazienti con angioedema, reattività broncospastica (ad es. asma), rinite o polipi nasali. Queste reazioni possono essere pericolose per la vita.

Il broncospasmo può essere attivato in pazienti con storia di questa malattia o in pazienti affetti da asma, una malattia allergica o ipersensibilità all'aspirina.

Effetti renali

Sono stati riportati casi di alterazione della funzione renale, insufficienza renale, nefrite interstiziale acuta, ematuria, proteinuria, necrosi papillare e occasionalmente sindrome nefrosica in associazione all'uso di naproxene (vedere paragrafo 4.8).

Come altri FANS, Naproxene sodico HCS deve essere usato con cautela nei pazienti con disfunzione renale o anamnesi di malattia renale, poiché inibisce la sintesi delle prostaglandine. Allo stesso modo, si deve usare cautela nei disturbi che causano una diminuzione del volume ematico e/o del flusso sanguigno renale in cui le prostaglandine renali aiutano a mantenere la perfusione renale. In tali pazienti, la somministrazione di Naproxene sodico HCS o altri FANS può causare una riduzione dose-dipendente nella sintesi della prostaglandina renale e quindi provocare scompenso o manifestare insufficienza renale. I pazienti con un rischio maggiore di sperimentare questa reazione sono quelli con insufficienza renale, ipovolemia, insufficienza cardiaca, insufficienza epatica o deplezione salina, nonché quelli trattati con diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina o antagonisti del recettore dell'angiotensina e pazienti anziani. In generale, la condizione di base viene ripristinata dopo che Naproxene sodico HCS è stato interrotto. In tali pazienti, Naproxene sodico HCS deve essere usato con molta cautela, ed è consigliabile monitorare la concentrazione di creatinina sierica e/o la clearance della creatinina e assicurare che i pazienti siano adeguatamente idratati. La possibilità di ridurre la dose giornaliera deve essere valutata per evitare che si accumulino troppi metaboliti del naproxene sodico.

Naproxene sodico HCS non è raccomandato in pazienti con una clearance della creatinina al basale inferiore a 30 ml/min, poiché è stato osservato un accumulo di metaboliti del naproxene sodico.

Dato che il naproxene sodico ed i suoi metaboliti sono in gran parte escreti nelle urine attraverso la filtrazione glomerulare (95%), si raccomanda di utilizzare Naproxene sodico HCS con molta cautela nei pazienti con funzionalità renale significativamente ridotta. In questi casi è necessario monitorare la creatinina sierica e/o la clearance della creatinina.

L'emodialisi non diminuisce la concentrazione di naproxene nel plasma, a causa del suo elevato livello di legame alle proteine plasmatiche.

In alcuni pazienti, specialmente quelli con ridotta circolazione sanguigna renale (ridotto volume extracellulare, cirrosi epatica, dieta priva di sodio, insufficienza cardiaca congestizia e malattie renali preesistenti), deve essere valutata la funzione renale prima e durante il trattamento con Naproxene sodico HCS. Questa categoria dovrebbe includere i pazienti anziani e quelli trattati con diuretici nei quali si può presumere l'insufficienza renale. In tali casi, si raccomanda di ridurre la dose giornaliera di Naproxene sodico HCS per evitare un accumulo eccessivo di metaboliti del naproxene sodico.

Effetti epatici

Come altri FANS, il naproxene può aumentare alcuni valori del test di funzionalità epatica. Anomalie epatiche possono essere dovute più all'ipersensibilità che a un effetto tossico diretto. Come con altri FANS, con naproxene sodico sono state segnalate gravi reazioni epatiche, tra cui ittero ed epatite (alcuni casi di epatite sono stati fatali). È stata osservata anche reattività crociata (vedere paragrafo 4.8).

Inoltre, deve essere preso in considerazione il fatto che i medicinali antinfiammatori non steroidei possono causare un aumento dei parametri della funzionalità epatica.

Nei pazienti con malattia epatica causata dall’alcolismo cronico e probabilmente da altre forme di cirrosi epatica, si raccomanda di somministrare la dose minima efficace, poiché in questi casi è stata osservata una diminuzione della concentrazione totale di naproxene sodico nel plasma, legata ad un aumento della sua frazione non legata, anche se il ruolo che questo può svolgere non è noto.

Effetti ematologici

Il naproxene sodico riduce l'aggregazione piastrinica e prolunga il tempo di sanguinamento. Questo effetto deve essere tenuto presente quando sono determinati i tempi di sanguinamento.

Il trattamento con naproxene sodico richiede un attento monitoraggio dei pazienti con disturbi della coagulazione o in trattamento con medicinali che alterano l'emostasi. I pazienti ad alto rischio di sanguinamento o sottoposti a trattamento anticoagulante totale (ad es. derivati del dicumarolo) possono correre un maggior rischio di sanguinamento se vengono trattati contemporaneamente con naproxene sodico.

Effetti antipiretici

Data l'azione antipiretica e antinfiammatoria del naproxene, la febbre e l'infiammazione possono parzialmente perdere la loro utilità diagnostica.

Effetti oculari

Gli studi effettuati non hanno rivelato cambiamenti oftalmologici che possono essere attribuiti alla somministrazione di naproxene sodico. In rare occasioni, sono stati segnalati gravi disturbi oftalmologici come papillite, neurite retrobulbare e papilledema in pazienti trattati con FANS, incluso naproxene sodico, sebbene non sia stata stabilita una relazione causale. Pertanto, in caso di disturbi della vista durante il trattamento con Naproxene sodico HCS, deve essere eseguito un esame oftalmologico.

Combinazione con altri FANS

Non è raccomandato l’uso in combinazione di Naproxene sodico HCS e altri FANS, dati i maggiori rischi di causare gravi reazioni avverse associate ai FANS.

La somministrazione concomitante di Naproxene sodico HCS ed altri FANS, inclusi gli inibitori selettivi delle ciclo-ossigenasi (Coxibs) deve essere evitato. Le reazioni avverse possono essere ridotte se viene utilizzata la minore dose efficace per il periodo più breve possibile per il controllo dei sintomi (vedere paragrafo 4.2).

Importanti informazioni sull’uso degli eccipienti di Naproxene sodico HCS

Questo medicinale contiene 2,17 mmoli (o 50,00 mg) di sodio nelle compresse da 550 mg. Da tenere in considerazione in quei pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.

4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Anticoagulanti

I FANS possono aumentare gli effetti degli anticoagulanti, come il warfarin (vedere paragrafo 4.4.)

Acido acetilsalicilico

I dati di farmacodinamica clinica evidenziano che l'uso concomitante di naproxene e acido acetilsalicilico per più di un giorno consecutivo può inibire l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'attività piastrinica e questa inibizione può persistere per alcuni giorni dopo l'interruzione terapia del trattamento con naproxene. La rilevanza clinica di questa interazione non è nota.

Agenti antipiastrinici ed inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI)

Con la somministrazione concomitante di FANS si verifica un aumento del rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4).

Corticosteroidi

Con la somministrazione concomitante di FANS può aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento (vedere paragrafo 4.4).

Antiacidi e colestiramina

La somministrazione concomitante di antiacidi o colestiramina può ritardare l’assorbimento del naproxene, ma non influisce sul grado di assorbimento. L’ingestione concomitante di cibo può ritardare l’assorbimento del naproxene, ma non influisce sul grado di assorbimento.

Derivati dell'idantoina o derivati della sulfonilurea

Poiché il naproxene sodico è quasi interamente legato alle proteine plasmatiche, si deve usare cautela con la somministrazione concomitante di derivati dell'idantoina o di derivati della sulfonilurea in quanto anche questi medicinali si legano alle proteine plasmatiche. I pazienti trattati in concomitanza con naproxene e idantoina, sulfonamide o sulfonilurea devono essere osservati per un adattamento della dose, se necessario.

Probenecid

Se viene somministrato in concomitanza probenecid, l’emivita biologica del naproxene sodico viene prolungata e le sue concentrazioni plasmatiche aumentano.

Metotressato

Il naproxene sodico riduce la secrezione tubulare del metotressato; pertanto la tossicità del metotressato può essere aumentata durante la somministrazione in concomitanza.

Furosemide

Il naproxene sodico riduce l’effetto natriuretico della furosemide.

Litio

Durante la somministrazione concomitante di litio e naproxene sodico le concentrazioni plasmatiche di litio aumentano.

Beta-bloccanti, ACE inibitori e Antagonisti dei recettori dell’Angiotensina

Il naproxene può diminuire l’effetto anti-ipertensivo dei beta-bloccanti, degli inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e degli antagonisti dei recettori dell’angioten­sina (ARA).

Come altri FANS, il naproxene sodico può aumentare il rischio di insufficienza renale associato al suo utilizzo con ACE inibitori o ARA, specialmente nei pazienti con una storia di scarsa funzionalità renale (vedere paragrafo 4).

Steroidi

Se la somministrazione di steroidi viene ridotta o interrotta durante il trattamento con naproxene, la diminuzione della dose di steroidi deve essere lenta e i pazienti devono essere attentamente monitorati per

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Documento reso disponibile da AIFA il 13/05/2020

rilevare qualsiasi segno di effetti indesiderati, inclusa insufficienza renale o esacerbazione dei sintomi di artrite.

Il naproxene diminuisce l'aggregazione piastrinica e prolunga il tempo di sanguinamento. Questo effetto deve essere considerato quando viene determinato il tempo di sanguinamento.

Si suggerisce di sospendere temporaneamente la terapia con naproxene 48 ore prima che vengano eseguiti i test di funzionalità surrenalica, poiché il naproxene può interferire artificialmente con alcuni test per gli steroidi 17-chetogenici. Allo stesso modo, il naproxene può interferire con alcune analisi dell'acido 5-idrossiindolacetico urinario.

4.6 fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

L'inibizione della sintesi delle prostaglandine può influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo dell'embrione/feto. I dati di studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio di aborto e di malformazioni cardiache e gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine all'inizio della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari è aumentato da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con la dose e la durata della terapia. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, il naproxene sodico non deve essere somministrato a meno che non sia assolutamente necessario. Se il naproxene sodico viene utilizzato da una donna che tenta di concepire, o durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta il più bassa possibile e la durata del trattamento la più breve possibile.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, la sintesi di tutti gli inibitori delle prostaglandine può esporre il feto a:

– tossicità cardiopolmonare (con una prematura chiusura del dotto arterioso e ipertensione polmonare)

– disfunzione renale, che può progredire ad insufficienza renale con oligodramnios

– possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che può verificarsi anche a dosi molto basse

– inibizione delle contrazioni uterine che risulta in un travaglio ritardato o prolungato.

Di conseguenza, il naproxene sodico è controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.

L’uso di questo medicinale non è raccomandato durante il travaglio, a causa del suo effetto inibente sulla sintesi delle prostaglandine, può influenzare negativamente la circolazione fetale e inibire le contrazioni uterine, ed inoltre aumentare il rischio di emorragia uterina.

Allattamento

Il naproxene anionico è stato rilevato nel latte delle madri che allattano ad una concentrazione plasmatica approssimativamente dell’1%. In considerazione dei possibili effetti indesiderati degli inibitori delle prostaglandine sui neonati, non è raccomandata la somministrazione a madri che allattano.

Fertilità

Ci sono alcune evidenze per cui questo medicinale, che inibisce la sintesi delle ciclo-ossigenasi/pros­taglandine, può causare un danno alla fertilità femminile attraverso un effetto sull’ovulazione.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Alcuni pazienti manifestano sonnolenza, vertigini, insonnia o depressione durante il trattamento con questo medicinale. I pazienti che manifestano questi o altri effetti simili devono essere prestare attenzione quando intraprendono attività che richiedono molta attenzione.

Deve essere utilizzato con cautela nei pazienti la cui occupazione richiede attenzione e che hanno notato vertigini o anomalie visive durante il trattamento con questo medicinale.

4.8 effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati che possono verificarsi durante il trattamento con naproxene sodico sono classificati nei seguenti gruppi in ordine di frequenza:

– Molto comune (1/10)

– Comune (1/100,<1/10)

– Non comune (1/1.000,<1/100)

– Raro (1/10.000,<1/1­.000)

– Molto raro <1/10.000)

– Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Disordini gastrointestinali

Le reazioni avverse più comunemente osservate sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi infiammazione, sanguinamento (in alcuni casi fatale, soprattutto nei pazienti anziani), ulcera peptica, perforazione e ostruzione del tratto gastrointestinale superiore o inferiore (vedere paragrafo 4.4). Sono stati segnalati casi di esofagite, gastrite, pancreatite, stomatite, esacerbazione della colite ulcerosa e morbo di Crohn (vedere paragrafo 4.4). Ci sono stati anche casi di bruciore di stomaco, dispepsia, dolore addominale, nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stitichezza, ematemesi e melena.

La frequenza degli effetti indesiderati è elencata secondo i singoli sistemi d’organo:

Raro

Molto raro

Patologie del

sistema emolinfopoietico

agranulocitosi, anemia aplastica, eosinofilia, anemia emolitica, leucopenia, trombocitopenia

Disturbi del

sistema immunitario

reazioni anafilattoidi

Disturbi del

metabolismo e della nutrizione

iperpotassiemia

Disturbi psichiatrici

depressione, disturbi del sonno, insonnia

Patologie del

sistema nervoso

vertigini, sonnolenza, mal di testa, sensazione di vertigini, neurite retro-bulbare ottica, convulsioni, disfunzione cognitiva, difficoltà di concentrazione

Patologie dell’occhio

disturbi visivi, opacità della cornea, papillite, papilledema

Patologie dell’orecchio e del labirinto

perdita dell’udito, problemi uditivi, tinnito, vertigini

Patologie cardiache

palpitazioni, associazione riportata tra insufficienza cardiaca e trattamento con FANS, insufficienza cardiaca congestizia

Patologie vascolari

riportato edema e ipertensione associate al trattamento con FANS, vasculite*

Patologie respiratorie, toraciche e

mediastiniche

asma, polmonite eosinofila, dispnea, edema polmonare.

Patologie epatobiliari

danno al fegato

epatite (alcuni casi di epatite sono stati fatali), ittero.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

ecchimosi, prurito, porpora, eruzione cutanea, sudorazione, alopecia, necrolisi epidermica, eritema multiforme, disturbi bollosi (compresa la sindrome di

Documento reso disponibile da AIFA il 13/05/2020

Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica), eritema nodoso, eruzione fissa da farmaco, lichen planus, reazione pustolosa, lupus eritematoso sistemico, reazioni di fotosensibilità e orticaria (compresi rari casi in cui la pelle assume la comparsa di porfiria cutanea tarda [pseudoporfiria] o di epidermolisi bollosa ed edema angioneurotico) 

Patologie del

sistema muscoloscheletric o e del tessuto connettivo

mialgia, debolezza muscolare

Patologie renali e urinarie

ematuria, nefrite interstiziale, sindrome necrotica, malattia dei reni, danno renale, necrosi papillare renale

Patologie del

sistema riproduttivo e

della mammella

infertilità femminile

Patologie sistemiche e

condizioni relative alla sede di somministrazione

edema, sete, piressia (brividi e febbre), malessere generale

Esami diagnostici

valori anormali dei testi di funzionalità epatica, elevata creatinina sierica

*Dati di studi clinici e studi epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente in dosi elevate e in trattamenti a lungo termine) può essere associato ad un moderato aumento del rischio di eventi aterotrombotici (per es., infarto miocardico o ictus). Sebbene i dati suggeriscano che l'uso di naproxene (1000 mg/die) possa essere associato ad un rischio inferiore, il rischio non può essere escluso.

Se si verificano fragilità cutanea, vesciche o altri sintomi indicativi di pseudoporfiria, il trattamento deve essere sospeso e il paziente deve essere monitorato.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo

4.9 sovradosaggio

Sintomi

I sintomi da sovradosaggio del naproxene comprendono: capogiri, sonnolenza, dolore epigastrico, disturbi addominali, indigestione, nausea, disturbi della funzione epatica transitoria, ipoprotrombinemia, disfunzione renale, acidosi metabolica, apnea, disorientamento e vomito. Dato che il naproxene sodico viene rapidamente assorbito, si deve considerare che i livelli ematici elevati di naproxene possono essere raggiunti in breve tempo. Alcuni pazienti hanno avuto convulsioni, ma non è nota la relazione che questo può avere con il medicinale.

Può verificarsi sanguinamento gastrointestinale. Dopo l'ingestione di FANS possono verificarsi ipertensione, insufficienza renale acuta, depressione respiratoria o coma, ma questo è raro.

Sono state segnalate reazioni anafilattiche con ingestione terapeutica di FANS e possono verificarsi a seguito di un sovradosaggio.

Trattamento

In seguito a sovradosaggio con FANS, i sintomi dei pazienti devono essere trattati e devono essere implementate misure di sostegno. Non ci sono antidoti specifici. La prevenzione per evitare un maggiore assorbimento (per es. carbone attivo) può essere indicata in pazienti che se ne curano entro 4 ore dall'ingestione con sintomi o dopo un sovradosaggio significativo. La diuresi forzata, l'alcalinizzazione delle urine, l'emodialisi e l'emoperfusione potrebbero non essere utili a causa dell'elevato legame proteico.

5. proprietà farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Gruppo farmacoterapeutico: farmaci anti-infiammatori e antireumatici, non steroidei, derivati dell’acido propionico. Codice ATC: M01AE02.

Meccanismo di azione

Naproxene sodico è un antinfiammatorio non steroideo (FANS) con azione analgesica, antinfiammatoria e antipiretica. Il naproxene sodico è un derivato dell'acido propionico chimicamente correlato al gruppo dell'acido arilacetico. Il naproxene sodico è un solido cristallino bianco o bianco-giallastro facilmente solubile in acqua a pH neutro.

Il suo effetto antinfiammatorio è stato confermato anche negli animali adrenalectomizzati, ciò indica che la sua azione non è mediata dall'asse ipofisi-surrenale.

Come altri agenti antinfiammatori non steroidei, il naproxene inibisce la prostaglandina sintetasi, sebbene l'esatto meccanismo di azione antinfiammatoria non sia noto per questo tipo di prodotto.

5.2 proprietà farmacocinetiche

Assorbimento

Il naproxene sodico è facilmente solubile in acqua. È praticamente completamente assorbito. L'assorbimento avviene nel tratto gastrointestinale e i livelli plasmatici massimi vengono raggiunti dopo 1–2 ore. L'ingestione concomitante di cibo può ritardare l'assorbimento del naproxene, ma non influisce sul grado di assorbimento.

Distribuzione

Il naproxene ha un volume di distribuzione di 0,16 l/kg e a livelli terapeutici si lega all'albumina sierica ad un tasso superiore al 99%. In dosi superiori a 500 mg/die, la proporzionalità viene persa a seguito di un aumento della clearance causata dalla saturazione del legame proteico ad alte dosi. Tuttavia, la concentrazione di naproxene non legato continua ad aumentare in proporzione alla dose.

Uno stato di equilibrio viene raggiunto dopo 3–4 giorni.

Il naproxene penetra nel liquido sinoviale, attraversa la placenta ed è rilevabile nel latte delle madri che allattano alla concentrazione di circa l'1% della concentrazione plasmatica.

Biotrasformazione

Il naproxene viene ampiamente metabolizzato dal fegato in 6-O-desmetilnaproxene.

Eliminazione

Circa il 95% della dose di naproxene sodico viene escreto immodificato nelle urine (<1%), come 6-O-desmetilnaproxene (<1%) o suoi coniugati (66% –92%). La velocità di escrezione dei metaboliti e dei coniugati corrisponde quasi interamente alla velocità di scomparsa del farmaco dal plasma. Solo il 3% o meno viene escreto nelle feci.

La clearance del naproxene è di circa 0,13 ml/min/kg. La sua emivita di eliminazione è di circa 14 ore indipendentemente dalla forma chimica o dalla formulazione

Farmacocinetica in situazioni speciali:

Insufficienza renale

Dato che sia il naproxene che i suoi metaboliti sono ampiamente eliminati dai reni, in caso di insufficienza renale si può verificare un accumulo. L'eliminazione di naproxene è ridotta nei pazienti con insufficienza renale grave. Nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina <10 ml/min), la clearance del naproxene è maggiore di quella stimata, basandosi unicamente sul grado di disfunzione renale.

Bambini

Il profilo farmacocinetico del naproxene nei bambini di età compresa tra 5 e 16 anni è simile a quello registrato negli adulti, anche quando la clearance tende ad essere maggiore nei bambini. Non sono stati condotti studi sulla farmacocinetica del naproxene nei bambini di età inferiore ai 5 anni.

5.3 dati preclinici di sicurezza

I dati non clinici non rivelano rischi particolari per l'uomo sulla base di studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità a dosi ripetute, genotossicità e potenziale cancerogeno.

Negli animali, la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha mostrato un aumento delle perdite pre- e post-impianto e della mortalità embrio-fetale. Inoltre, è stato riportato un aumento dell'incidenza di varie malformazioni, comprese le malformazioni cardiovascolari, negli animali che hanno ricevuto un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo di organogenesi.

6.1 elenco degli eccipienti

Nucleo della compressa

povidone K30

cellulosa microcristallina

talco

magnesio stearato

Rivestimento della compressa

ipromellosa

diossido di titanio (E171)

macrogol 8000

carminio indaco (E132)

6.2 incompatibilità

Non pertinente.

6.3 periodo di validità

5 anni.

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Conservare nella confezione originale per proteggere dalla luce.

Questo medicinale non richiede alcuna condizione speciale di temperatura di conservazione.

6.5 natura e contenuto del contenitore

Documento reso disponibile da AIFA il 13/05/2020

Blister (foglio Al/ foglio PVC): 10 × 1, 16 × 1, 30 × 1, 40 × 1 e 60 × 1 compresse rivestite con film, in una scatola.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate

6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento

Nessuna istruzione particolare per lo smaltimento.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

HCS bvba, H Kennisstraat 53, B 2650 Edegem, Belgio

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

AIC n. 045715012 – “550 mg compresse rivestite con film” 10×1 compresse in blister PVC/Al

AIC n. 045715024 – “550 mg compresse rivestite con film” 16×1 compresse in blister PVC/Al

AIC n. 045715036 – “550 mg compresse rivestite con film” 30×1 compresse in blister PVC/Al

AIC n. 045715048 – “550 mg compresse rivestite con film” 40×1 compresse in blister PVC/Al

AIC n. 045715051 – “550 mg compresse rivestite con film” 60×1 compresse in blister PVC/Al

9. data della prima autorizzazione/ rinnovo dell’ autorizzazione

Data della prima autorizzazione: 28/10/2018

Data del rinnovo più recente: