Riassunto delle caratteristiche del prodotto - MITOMICINA SUBSTIPHARM
Mitomicina Substipharm 20 mg polvere e solvente per soluzione endovescicale
2. composizione qualitativa e quantitativa
Principio attivo: mitomicina.
Un flaconcino di Mitomicina Substipharm polvere per soluzione endovescicale contiene 20 mg di mitomicina. Dopo ricostituzione con il solvente incluso, 1 ml di soluzione endovescicale contiene 1 mg di mitomicina.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Polvere e solvente per soluzione endovescicale.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Somministrazione endovescicale per la prevenzione delle ricadute nel carcinoma superficiale della vescica dopo resezione transuretrale.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia
Somministrazione endovescicale
Nella terapia endovescicale, vengono instillati 20–40 mg di mitomicina a settimana nella vescica, corrispondenti a 1–2 flaconcini di Mitomicina Substipharm 20 mg in 20–40 ml di una soluzione di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) (per uso endovescicale). In caso di somministrazione endovescicale, il pH delle urine non deve essere maggiore di 6.
Una dose alternativa raccomandata nella prevenzione di tumori della vescica superficiali ricorrenti è 4–10 mg (0,06–0,15 mg/kg di peso corporeo) instillati nella vescica attraverso un catetere uretrale, 1 o 3 volte la settimana.
Popolazioni speciali
La dose deve essere ridotta in pazienti che hanno intrapreso una precedente terapia citostatica massiccia, in caso di mielosoppressione o nei pazienti anziani.
I dati disponibili derivati da studi clinici concernenti l’uso di mitomicina in pazienti di età superiore ai 65 anni sono insufficienti.
Il medicinale non deve essere usato in pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 4.3).
Il medicinale non è raccomandato in pazienti con compromissione epatica a causa della mancanza di dati di efficacia e sicurezza in questo gruppo di pazienti.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia della mitomicina nei bambini non sono state stabilite.
Modo di somministrazione
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Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Mitomicina è destinata alla instillazione endovescicale a seguito della sua dissoluzione. E’ possibile un uso parziale.
Preparazione di una soluzione pronta per l’uso per la somministrazione endovescicale
Il contenuto di 1–2 flaconcini di Mitomicina Substipharm 20 mg (equivalente a 20–40 mg di mitomicina) è dissolto in 20–40 ml di una soluzione di cloruro di sodio 9 mg/ml (0.9%) (per uso endovescicale).
Seguire le istruzioni relative all’uso del kit di instillazione di Mitomicina Substipharm 20 mg. La soluzione di cloruro di sodio 0,9% nella sacca è usata per la preparazione della soluzione ricostituita.
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. AllattamentoTerapia endovescicale
La perforazione della parete della vescica è una controindicazione assoluta.
La cistite è una controindicazione relativa.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
A causa degli effetti tossici della mitomicina sul midollo osseo, altre terapie mielotossiche (in particolare altri farmaci citostatici o radiazioni) devono essere somministrate con particolare cautela allo scopo di minimizzare il rischio di mielodepressione additiva.
Una terapia a lungo termine può determinare una tossicità cumulativa a livello del midollo osseo. La soppressione del midollo osseo può manifestarsi solo dopo un ritardo, espresso più intensamente dopo 4–6 settimane, accumulato dopo un uso prolungato e quindi spesso richiede un aggiustamento della dose individuale.
I pazienti anziani hanno spesso funzioni fisiologiche ridotte e depressione del midollo osseo, che possono essere prolungate, pertanto somministrare mitomicina con particolare attenzione in questa popolazione monitorando attentamente nel contempo la condizione del paziente.
La mitomicina è una sostanza mutagena e potenzialmente cancerogena nell’uomo. Evitare il contatto con la pelle e le mucose.
In presenza di sintomi polmonari che non possono essere attribuiti ad una malattia di base, la terapia deve essere immediatamente interrotta. La tossicità polmonare può essere trattata adeguatamente con gli steroidi.
Anche in presenza di sintomi di emolisi o di indicazioni di disfunzione renale (nefrotossicità), la terapia deve essere immediatamente interrotta.
Con dosi > 30 mg di mitomicina/m di superficie corporea, si è manifestata anemia emolitica microangiopatica. Si raccomanda un attento monitoraggio della funzione renale.
Nuovi risultati suggeriscono che uno studio terapeutico può essere appropriato per la rimozione di immunocomplessi che sembrano svolgere un ruolo significativo nell'insorgenza dei sintomi mediante la proteina A dello stafilococco.
La comparsa di leucemia acuta (in alcuni casi dopo la fase pre-leucemica) e della sindrome mielodisplastica è stata riportata nei pazienti trattati in concomitanza con altri agenti antineoplastici.
Il medicinale Mitomicina Substipharm 20 mg dopo ricostituzione nella sacca riempita di solvente, contiene 3,08 mmol (70,8 mg) di sodio per 20 ml di soluzione. Ciò deve essere tenuto in considerazione per i pazienti a regime di sodio controllato.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Sono possibili interazioni mielotossiche con altri trattamenti tossici per il midollo osseo (soprattutto altri medicinali citotossici, radiazioni).
La somministrazione concomitante di alcaloidi della vinca o bleomicina può incrementare la tossicità polmonare.
E’ stato riportato un aumento del rischio di sviluppare la sindrome emolitica-uremica in pazienti che ricevevano la somministrazione concomitante di mitomicina e fluorouracile o tamoxifene.
Non devono essere effettuate iniezioni di vaccini vivi durante il trattamento con mitomicina.
La cardiotossicità dell'adriamicina (doxorubicina) può essere potenziata dalla mitomicina.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non ci sono dati circa l’uso di mitomicina in donne in gravidanza. Studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). La mitomicina ha un effetto mutageno, teratogeno e cancerogeno e pertanto può compromettere lo sviluppo dell’embrione. La mitomicina non deve essere usata durante la gravidanza. Nel caso in cui sia presente una indicazione vitale per il trattamento di una paziente in gravidanza, deve essere effettuato un consulto medico riguardo il rischio di effetti dannosi sul bambino, associati al trattamento.
Allattamento
Si ipotizza che la mitomicina sia escreta nel latte materno. A causa dei suoi comprovati effetti mutageni, teratogeni e cancerogeni, la mitomicina non deve essere somministrata durante l’allattamento al seno. Pertanto Mitomicina Substipharmè controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità/Contraccezione negli uomini e nelle donne
Le pazienti di sesso femminile in età sessualmente matura devono prendere misure contraccettive durante e fino a 6 mesi dopo la fine della chemioterapia o astenersi dal rapporto sessuale.
La mitomicina ha un effetto geneticamente dannoso. Si consiglia, pertanto, agli uomini in trattamento con la mitomicina di non generare un figlio durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo e di chiedere consiglio sulla conservazione dello sperma prima dell'inizio della terapia a causa della possibilità di infertilità irreversibile causata dalla terapia con mitomicina.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Anche quando usato in accordo alle istruzioni previste, questo medicinale può causare nausea e vomito e pertanto compromettere la vigilanza in misura tale da compromettere la capacità di guidare un veicolo a motore o di utilizzare macchinari. Ciò vale ancor di più in caso di assunzione di alcol.
4.8 effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito secondo la classificazione per sistemi e organi. Le frequenze sono definite come:
Molto comune (≥ 1/10), Comune (≥ 1/100 to < 1/10), Non comune (≥ 1/1,000 to < 1/100), Raro (≥ 1/10,000 to < 1/1,000), Molto raro (< 1/10,000) o Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
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Possibili effetti indesiderati in presenza di terapia sistemica
Gli effetti indesiderati più comuni associati alla somministrazione sistemica di mitomicina sono sintomi gastrointestinali come nausea e vomito e la soppressione del midollo osseo con leucopenia e soprattutto trombocitopenia dominante. Fino al 65% dei pazienti può manifestare soppressione del midollo osseo.
Fino al 10% dei pazienti può essere interessato da una grave tossicità d'organo sotto forma di polmonite interstiziale o di nefrotossicità.
La mitomicina è potenzialmente epatotossica.
Classificazione per sistemi e organi |
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto comune
Soppressione del midollo osseo, leucopenia, trombocitopenia
Raro
Infezioni potenzialmente letali, sepsi, anemia emolitica
Disturbi del sistema immunitario
Molto raro
Reazione allergica grave
Patologie cardiache
Raro
Insufficienza cardiaca dopo precedente terapia con antracicline
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune
Polmonite interstiziale, dispnea, tosse, respiro corto Raro
Ipertensione polmonare, malattia polmonare veno-occlusiva (PVOD)
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Nausea, vomito
Non comune
Mucosite, stomatite, diarrea, anoressia
Patologie epatobiliari
Raro
Disfunzione epatica, aumento dei valori delle transaminasi, ittero, malattia veno-occlusiva (VOD) del fegato
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune
Esantema, eruzione cutanea allergica, dermatite da contatto, eritema palmo-plantare
Non comune
Alopecia
Raro
Esantema generalizzato
Patologie renali e urinarie
Comune
Disfunzione renale, aumento della creatinina sierica, glomerulopatia, nefrotossicità
Raro
Sindrome emolitica uremica (SEU) (generalmente fatale), anemica emolitica microangiopatica (AEM)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Comune
Dopo lo stravaso:
Cellulite, necrosi tessutale
Non comune
Febbre
Possibili effetti indesiderati con la terapia endovescicale
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Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Classificazione per sistemi e organi |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune
Prurito, eruzione cutanea allergica, dermatite da contatto, eritema palmo-plantare
Raro
Esantema generalizzato
Patologie renali e urinarie
Comune
Cistite (generalmente emorragica), disuria, nicturia, pollachiuria, ematuria, irritazione locale della parete della vescica
Molto raro
Cistite necrotizzante, cistite allergica (eosinofilica), cistite, stenosi del tratto urinario efferente, riduzione della capacità della vescica, calcificazione della parete della vescica e fibrosi della parete della vescica
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
4.9 sovradosaggio
In caso di sovradosaggio, ci si aspetta grave mielotossicità o perfino mieloftisi, con l’effetto clinico che si manifesta pienamente solo dopo circa 2 settimane.
Il periodo fino al quale il numero di leucociti scende al valore più basso può essere di 4 settimane. Deve essere pertanto effettuato anche un attento e prolungato monitoraggio ematologico, in caso di sospetto sovradosaggio.
Poiché non sono disponibili antidoti efficaci, è richiesto il massimo livello di cautela durante ogni somministrazione.
5. proprieta’ medicinalelogiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Antibiotici citotossici e sostanze correlate Codice ATC: L01DC03
L’antibiotico mitomicina è un medicinale citostatico appartenente al gruppo degli agenti alchilanti.
La mitomicina è un antibiotico isolato da Streptomyces caespitosus avente effetto antineoplastico. E’ presente in forma inattiva. L’attivazione ad agente alchilante trifunzionale è rapida, sia a pH fisiologico in presenza di NADPH nel siero o a livello intracellulare virtualmente in tutte le cellule dell’organismo ad eccezione di quelle cerebrali, poiché la barriera ematoencefalica non viene attraversata dalla mitomicina. I tre radicali alchilanti derivano da un chinone, da un gruppo aziridina e da un gruppo uretano. Il meccanismo d'azione si basa prevalentemente sull'alchilazione del DNA (RNA in misura minore) con la corrispondente inibizione della sintesi del DNA. Il grado di danno al DNA è correlato all'effetto clinico ed è inferiore nelle cellule resistenti rispetto a quelle sensibili. Come con altri agenti alchilanti, le cellule proliferanti sono danneggiate in misura maggiore rispetto a quelle che si trovano nella fase di riposo (GO) del ciclo cellulare. Inoltre, i radicali liberi del perossido vengono rilasciati, in particolare nel caso di dosi più elevate, con conseguenti
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rotture a livello del DNA. Il rilascio di radicali perossidici è associato agli effetti indesiderati di tipo organospecifico.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Dopo somministrazione endovenosa di 10–20 mg/m2 di mitomicina, sono stati individuati livelli plasmatici massimi pari a 0,4–3,2 µg/ml. L’emivita biologica è breve e compresa tra 40 e 50 minuti. Il livello sierico cade bi-esponenzialmente, ripidamente all'inizio entro i primi 45 minuti, e poi più lentamente.
Dopo circa 3 ore, i livelli sierici sono generalmente al di sotto del limite di rilevamento. Il sito principale per il metabolismo e l’eliminazione è il fegato. Di conseguenza, sono state individuate alte concentrazioni di mitomicina nella cistifellea. L’escrezione renale gioca un ruolo minore l’eliminazione.
Durante la terapia endovescicale, la mitomicina è assorbita solamente a dosi non significative. Tuttavia, un effetto sistemico non può essere escludo definitivamente.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Negli animali la mitomicina risulta tossica per tutti i tessuti proliferanti, soprattutto le cellule del midollo osseo o le membrane mucose del tratto gastrointestinale, con conseguente inibizione della spermiogenesi.
La mitomicina ha effetti mutageni, cancerogeni e teratogeni che possono essere dimostrati nei corrispondenti sistemi sperimentali.
Tolleranza locale
La mitomicina causa necrosi grave in caso di iniezione paravenosa o di perdite dal vaso sanguigno nel tessuto circostante.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Mannitolo
Acido cloridrico al 36% e idrossido di sodio per l’aggiustamento del pH.
Solvente per la soluzione endovescicale:
Cloruro di sodio e acqua per preparazioni iniettabili
6.2 Incompatibilit à
Si verificano incompatibilità con sostante fortemente acide o alcaline. Il pH ottimale della soluzione di mitomicina pronta per l’uso è 7.0.
6.3 periodo di validità
Kit di instillazione: 1 anno
Soluzione ricostituita:
Possono essere usate solo soluzioni limpide.
Il contenuto dei flaconcini è esclusivamente monouso.
Le soluzioni non utilizzate devono essere gettate.
La stabilità chimica e fisica della soluzione ricostituita a temperatura ambiente e durante l’esposizione alla luce è:
2 ore con una soluzione di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) (per uso endovescicale)Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Conservare il flaconcino nella scatola originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del medicinale dopo la ricostituzione, vedere il paragrafo 6.3.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Confezione da 1 flaconcino di vetro ambrato (tipo I), 1 sacca in PVC da 20 ml con cloruro di sodio 9 mg/ml
(0,9%) (per uso endovesciacale), 1 catetere Tiemann
Confezione da 4 flaconcini di vetro ambrato (tipo I), 4 sacche in PVC da 20 ml con cloruro di sodio 9 mg/ml
(0,9%) (per uso endovesciacale), 4 cateteri Tiemann
Confezione da 5 flaconcini di vetro ambrato (tipo I), 5 sacche in PVC da 20 ml con cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) (per uso endovesciacale), 5 cateteri Tiemann
6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento
Devono essere seguite le precauzioni particolari per la preparazione e lo smaltimento dei medicinali citotossici non utilizzati.
La soluzione ricostituita deve essere conservata al riparo dalla luce in frigorifero.
Prima di utilizzare la soluzione pronta per l’uso, è necessario riscaldarla fino a temperatura ambiente o alla temperatura corporea.
Istruzioni d’uso per il solvente della soluzione endovescicale (kit di instillazione)
Rimuovere la sacca con la soluzione di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%) (per uso endovescicale) dalla pellicola protettiva trasparente.
Il gancio bianco sopra la sacca contenente la soluzione di cloruro di sodio 0,9 mg/ml (0,9%) (per uso endovescicale) deve essere e rimanere aperto.
Rimuovere il tappo protettivo dell’adattatore viola. Assicurarsi che la sacca di smaltimento sia prontamente disponibile.
Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Tirare fuori dalla scatola pieghevole il flaconcino di Mitomicina Substipharm.
Rimuove il tappo bianco del flaconcino.
Sistemare l’adattatore viola in posizione centrale e verticale sul tappo di gomma e spingere l’adattatore viola sul tappo di gomma del flaconcino fino a bloccarlo nella corretta posizione.
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Piegare avanti e indietro la parte dell’adattatore viola presente nel tubo nel punto di rottura predefinito, fino a quando il cono si rompe e l’attacco è aperto.
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Tenere la sacca contenente il solvente con il flaconcino rivolto verso il basso.
Comprimere la sacca diverse volte fino a quando il solvente non sia fluito nel flaconcino.
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Riavvitare il flaconcino verso l'alto.
Spingere l'aria dal sacchetto del solvente nel flaconcino: se la pressione diminuisce, la soluzione di mitomicina si raccoglie nel sacchetto.
Ripetere questo passaggio ancora una volta o due se necessario. È accettabile che alla fine un piccolo residuo di liquido rimanga nel flaconcino di Mitomicina Substipharm.
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Una volta inserito il catetere nell’uretra/vescica e volendo iniziare l’instillazione, rimuovere il tappo trasparente dall’adattatore blu per il catetere. Quindi, spingere con forza l’adattatore blu nell’attacco verde del catetere.
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Rompere l’adattatore blu del catetere nel tubo a livello del punto di rottura predefinito in modo tale che la soluzione di mitomicina possa fluire nella vescica attraverso il catetere.
Per prevenire successivi gocciolamenti è possibile chiudere il gancio dopo l’instillazione.
Si prega di usare la sacca di smaltimento per gettare tra i rifiuti speciali tutte le parti venute a contatto con la soluzione di mitomicina.
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7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
Substipharm S.A.S 24 rue Erlanger 75016 Parigi, Francia
8. NUMERO(I) DELL’ AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
042430037 – „20 MG POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE ENDOVESCICALE“ 1 FLACONCINO
IN VETRO DA 20 MG + 1 SACCA DA 20 ML DI SOLVENTE+ 1 CATETERE TIEMANN
042430049 – „20 MG POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE ENDOVESCICALE“ 4 FLACONCINI
IN VETRO DA 20 MG + 4 SACCHE DA 20 ML DI SOLVENTE+ 4 CATETERI TIEMANN
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042430052 – „20 MG POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE ENDOVESCICALE“ 5 FLACONCINI
IN VETRO DA 20 MG + 5 SACCHE DA 20 ML DI SOLVENTE+ 5 CATETERI TIEMANN
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione
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1. denominazione del medicinale
Mitomicina Substipharm 20 mg polvere per soluzione iniettabile/per infusione o per soluzione endovescicale
2. composizione qualitativa e quantitativa
Principio attivo: mitomicina.
Un flaconcino di Mitomicina Substipharm 20 mg polvere per soluzione iniettabile/per infusione o per soluzione endovescicale contiene 20 mg di mitomicina. Dopo ricostituzione con 40 ml di acqua per preparazioni iniettabili, 1 ml di soluzione iniettabile/infusione contiene 0,5 mg di mitomicina. Dopo ricostituzione con 20 ml di solvente, 1 ml di soluzione endovescicale contiene 1 mg di mitomicina.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Polvere per soluzione iniettabile/infusione o per soluzione endovescicale.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
La mitomicina è usata nella terapia tumorale palliativa.
La mitomicina è somministrata per via endovenosa come monoterapia o nella chemioterapia citostatica combinata in caso di:
Carcinoma gastrico avanzato metastatico Carcinoma mammario avanzato e/o metastaticoLa mitomicina è inoltre somministrata per via endovenosa nella chemioterapia combinata in caso di:
Carcinoma bronchiale non a piccole cellule Carcinoma pancreatico avanzatoSomministrazione endovescicale per la prevenzione delle ricadute nel carcinoma superficiale della vescica dopo resezione transuretrale.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia
La mitomicina deve essere impiegata solo da medici con esperienza in questo tipo di terapia ed in caso di esatta indicazione insieme ad un monitoraggio continuo dei parametri ematologici. E’ essenziale che l’infusione sia somministrata per via endovenosa. Se il medicinale è iniettato a livello perivasale, si verificherà una necrosi estesa a livello dell'area interessata.
Se non diversamente prescritto, la mitomicina è dosata come segue:
Somministrazione endovenosa
Nella monoterapia citostatica la mitomicina è generalmente somministrata per via endovenosa attraverso un’infusione in bolo. Il dosaggio raccomandato è 10–20 mg/m2 di superficie corporea ogni 6–8 settimane, 812 mg/m2 di superficie corporea ogni 3–4 settimane o 5–10 mg/m2 di superficie corporea ogni 1–6 settimane, sulla base dello schema terapeutico usato.
In caso di terapia combinata il dosaggio è considerevolmente più basso. A causa del rischio di mielotossicità additiva, i protocolli di trattamento comprovati non possono essere modificati senza una specifica ragione.
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Somministrazione endovescicale
Nella terapia endovescicale, vengono instillati 20–40 mg di mitomicina a settimana nella vescica, corrispondenti a 1–2 flaconcini di Mitomicina Substipharm 20 mg in 20–40 ml di acqua per preparazioni iniettabili o di una soluzione di cloruro di sodio (0,9%). In caso di somministrazione endovescicale, il pH delle urine non deve essere maggiore di 6.
Una dose alternativa raccomandata nella prevenzione di tumori della vescica superficiali ricorrenti è 4–10 mg (0,06–0,15 mg/kg di peso corporeo) instillati nella vescica attraverso un catetere uretrale, 1 o 3 volte la settimana.
Popolazioni speciali
La dose deve essere ridotta in pazienti che hanno intrapreso una precedente terapia citostatica massiccia, in caso di mielosoppressione o nei pazienti anziani.
I dati disponibili derivati da studi clinici concernenti l’uso di mitomicina in pazienti di età superiore ai 65 anni sono insufficienti.
Il medicinale non deve essere usato in pazienti con compromissione renale (vedere paragrafo 4.3).
Il medicinale non è raccomandato in pazienti con compromissione epatica a causa della mancanza di dati di efficacia e sicurezza in questo gruppo di pazienti.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia della mitomicina nei bambini non sono state stabilite.
Modo di somministrazione
La mitomicina è destinata alla iniezione endovenosa, all’infusione o all’instillazione intravescicale a seguito della sua dissoluzione. E’ possibile un uso parziale.
Preparazione di una soluzione iniettabile o per infusione pronta per l’uso
Il contenuto di un flaconcino di Mitomicina Substipharm 20 mg è dissolto in 40 ml di acqua per preparazioni iniettabili mediante agitazione.
Se la polvere non si scioglie immediatamente, lasciarla riposare a temperatura ambiente fino a quanto non sarà completamente dissolta. Il contenuto di un flaconcino deve dissolversi per formare una soluzione chiara entro 2 minuti.
Per l'infusione endovenosa la soluzione di Mitomicina Substipharm 20 mg può essere diluita in 40 ml di acqua per preparazioni iniettabili con una soluzione per infusione isotonica di cloruro di sodio fino ad una concentrazione di 20–40 microgrammi di mitomicina/ml.
Preparazione di una soluzione per la somministrazione endovescicale pronta per l’uso
Il contenuto di 1–2 flaconcini di Mitomicina Substipharm 20 mg (equivalente a 20–40 mg di mitomicina) è dissolto in 20–40 ml di acqua per preparazioni iniettabili o di una soluzione di cloruro di sodio (0.9%).
Note
Mitomicina Substipharm 20 mg non deve essere usata in iniezioni miste Altre soluzioni iniettabili o soluzioni per infusione devono essere somministrate separatamente E’ essenziale somministrare l’iniezione per via endovenosa.4.3 controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. AllattamentoTerapia sistemica
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La pancitopenia o leucopenia/trombopenia isolate, la diatesi emorragica e le infezioni acute sono controindicazioni assolute.
Disturbi restrittivi o ostruttivi della ventilazione polmonare, della funzionalità renale, della funzionalità epatica e/o un cattivo stato di salute generale sono controindicazioni relative. La connessione temporale con radioterapia o altri citostatici può essere un'ulteriore controindicazione.
Terapia endovescicale
La perforazione della parete della vescica è una controindicazione assoluta.
La cistite è una controindicazione relativa.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
A causa degli effetti tossici della mitomicina sul midollo osseo, altre terapie mielotossiche (in particolare altri farmaci citostatici o radiazioni) devono essere somministrate con particolare cautela allo scopo di minimizzare il rischio di mielodepressione additiva.
E’ essenziale somministrare l’iniezione per via endovenosa. Se il medicinale è iniettato a livello perivasale, si verificherà una necrosi estesa a livello dell'area interessata. Per evitare la necrosi, mettere in pratica le seguenti raccomandazioni:
Fare un’iniezione nelle grande vene delle braccia Non iniettare direttamente, ma piuttosto nel tubo di una infusione in corso, corretta e sicura Prima della rimozione della cannula dopo somministrazione venosa centrale, lavarla per alcuni minuti usando l'infusione per rilasciare la mitomicina residua.In caso di stravaso, si raccomanda di permeare immediatamente l’area con una soluzione di sodio bicarbonato al 8,4%, seguita da un'iniezione di 4 mg di desametasone. Una somministrazione per iniezione sistemica di 200 mg di vitamina B6 può essere utile per favorire la ricrescita dei tessuti che sono stati danneggiati.
Una terapia a lungo termine può determinare una tossicità cumulativa a livello del midollo osseo. La soppressione del midollo osseo può manifestarsi solo dopo un ritardo, espresso più intensamente dopo 4–6 settimane, accumulato dopo un uso prolungato e quindi spesso richiede un aggiustamento della dose individuale.
I pazienti anziani hanno spesso funzioni fisiologiche ridotte e depressione del midollo osseo, che possono essere prolungate, pertanto somministrare mitomicina con particolare attenzione in questa popolazione monitorando attentamente nel contempo la condizione del paziente.
La mitomicina è una sostanza mutagena e potenzialmente cancerogena nell’uomo. Evitare il contatto con la pelle e le mucose.
In presenza di sintomi polmonari che non possono essere attribuiti ad una malattia di base, la terapia deve essere immediatamente interrotta. La tossicità polmonare può essere trattata adeguatamente con gli steroidi.
Anche in presenza di sintomi di emolisi o di indicazioni di disfunzione renale (nefrotossicità), la terapia deve essere immediatamente interrotta.
Con dosi > 30 mg di mitomicina/m2 di superficie corporea, si è manifestata anemia emolitica microangiopatica. Si raccomanda un attento monitoraggio della funzione renale.
Nuovi risultati suggeriscono che uno studio terapeutico può essere appropriato per la rimozione di immunocomplessi che sembrano svolgere un ruolo significativo nell'insorgenza dei sintomi mediante la proteina A dello stafilococco.
La comparsa di leucemia acuta (in alcuni casi dopo la fase pre-leucemica) e della sindrome mielodisplastica è stata riportata nei pazienti trattati in concomitanza con altri agenti antineoplastici.
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Esami e misure di sicurezza raccomandati in caso di somministrazione endovenosa:
Prima dell’inizio del trattamento
Esame del sangue completo Test di funzionalità polmonare se si sospetta una disfunzione polmonare preesistente Test di funzionalità renale per escludere la presenza di insufficienza renale Test di funzionalità epatica per escludere la presenza di insufficienza epaticaDurante la terapia
Esami del sangue periodici Attento monitoraggio della funzione renale4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Sono possibili interazioni mielotossiche con altri trattamenti tossici per il midollo osseo (soprattutto altri medicinali citotossici, radiazioni).
La somministrazione concomitante di alcaloidi della vinca o bleomicina può incrementare la tossicità polmonare.
E’ stato riportato un aumento del rischio di sviluppare la sindrome emolitica-uremica in pazienti che ricevevano la somministrazione concomitante di mitomicina e fluorouracile o tamoxifene.
Non devono essere effettuate iniezioni di vaccini vivi durante il trattamento con mitomicina.
La cardiotossicità dell'adriamicina (doxorubicina) può essere potenziata dalla mitomicina.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
Non ci sono dati circa l’uso di mitomicina in donne in gravidanza. Studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). La mitomicina ha un effetto mutageno, teratogeno e cancerogeno e pertanto può compromettere lo sviluppo dell’embrione. La mitomicina non deve essere usata durante la gravidanza. Nel caso in cui sia presente una indicazione vitale per il trattamento di una paziente in gravidanza, deve essere effettuato un consulto medico riguardo il rischio di effetti dannosi sul bambino, associati al trattamento.
Allattamento
Si ipotizza che la mitomicina sia escreta nel latte materno. A causa dei suoi comprovati effetti mutageni, teratogeni e cancerogeni, la mitomicina non deve essere somministrata durante l’allattamento. Pertanto Mitomicina Substipharm è controindicato durante l’allattamento (vedere paragrafo 4.3).
Fertilità/Contraccezione negli uomini e nelle donne
Le pazienti di sesso femminile in età sessualmente matura devono prendere misure contraccettive durante e fino a 6 mesi dopo la fine della chemioterapia o astenersi dal rapporto sessuale.
La mitomicina ha un effetto geneticamente dannoso. Si consiglia, pertanto, agli uomini in trattamento con la mitomicina di non generare un figlio durante il trattamento e fino a 6 mesi dopo e di chiedere consiglio sulla conservazione dello sperma prima dell'inizio della terapia a causa della possibilità di infertilità irreversibile causata dalla terapia con mitomicina.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
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Anche quando usato in accordo alle istruzioni previste, questo medicinale può causare nausea e vomito e pertanto compromettere la vigilanza in misura tale da compromettere la capacità di guidare un veicolo a motore o di utilizzare macchinari. Ciò vale ancor di più in caso di assunzione di alcol.
4.8 effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati sono elencati di seguito secondo la classificazione per sistemi e organi. Le frequenze sono definite come:
Molto comune (≥ 1/10), Comune (≥ 1/100 to < 1/10), Non comune (≥ 1/1,000 to < 1/100), Raro (≥ 1/10,000 to < 1/1,000), Molto raro (< 1/10,000) o Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Possibili effetti indesiderati in presenza di terapia sistemica
Gli effetti indesiderati più comuni associati alla somministrazione sistemica di mitomicina sono sintomi gastrointestinali come nausea e vomito e la soppressione del midollo osseo con leucopenia e soprattutto trombocitopenia dominante. Fino al 65% dei pazienti può manifestare soppressione del midollo osseo.
Fino al 10% dei pazienti può essere interessato da una grave tossicità d'organo sotto forma di polmonite interstiziale o di nefrotossicità.
La mitomicina è potenzialmente epatotossica.
Classificazione per sistemi e organi |
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto comune
Soppressione del midollo osseo, leucopenia, trombocitopenia
Raro
Infezioni potenzialmente letali, sepsi, anemia emolitica
Disturbi del sistema immunitario
Molto raro
Reazione allergica grave
Patologie cardiache
Raro
Insufficienza cardiaca dopo precedente terapia con antracicline
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune
Polmonite interstiziale, dispnea, tosse, respiro corto Raro
Ipertensione polmonare, malattia polmonare veno-occlusiva (PVOD)
Patologie gastrointestinali
Molto comune
Nausea, vomito
Non comune
Mucosite, stomatite, diarrea, anoressia
Patologie epatobiliari
Raro
Disfunzione epatica, aumento dei valori delle transaminasi, ittero, malattia veno-occlusiva (VOD) del fegato
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune
Esantema, eruzione cutanea allergica, dermatite da contatto, eritema palmo-plantare
Non comune
Alopecia
Raro
Esantema generalizzato
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Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2019
Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).
Patologie renali e urinarie | Comune Disfunzione renale, aumento della creatinina sierica, glomerulopatia, nefrotossicità Raro Sindrome emolitica uremica (SEU) (generalmente fatale), anemica emolitica microangiopatica (AEM) |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Comune Dopo lo stravaso: Cellulite, necrosi tessutale Non comune Febbre |
Possibili effetti indesiderati con la terapia endovescicale
Classificazione per sistemi e organi |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune
Prurito, eruzione cutanea allergica, dermatite da contatto, eritema palmo-plantare
Raro
Esantema generalizzato
Patologie renali e urinarie
Comune
Cistite (generalmente emorragica), disuria, nicturia, pollachiuria, ematuria, irritazione locale della parete della vescica
Molto raro
Cistite necrotizzante, cistite allergica (eosinofilica), cistite, stenosi del tratto urinario efferente, riduzione della capacità della vescica, calcificazione della parete della vescica e fibrosi della parete della vescica
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
4.9 sovradosaggio
In caso di sovradosaggio, ci si aspetta grave mielotossicità o perfino mieloftisi, con l’effetto clinico che si manifesta pienamente solo dopo circa 2 settimane.
Il periodo fino al quale il numero di leucociti scende al valore più basso può essere di 4 settimane. Deve essere pertanto effettuato anche un attento e prolungato monitoraggio ematologico, in caso di sospetto sovradosaggio.
Poiché non sono disponibili antidoti efficaci, è richiesto il massimo livello di cautela durante ogni somministrazione.
5. proprieta’ medicinalelogiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: Antibiotici citotossici e sostanze correlate
Codice ATC: L01DC03
L’antibiotico mitomicina è un medicinale citostatico appartenente al gruppo degli agenti alchilanti.
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La mitomicina è un antibiotico isolato da Streptomyces caespitosus avente effetto antineoplastico. E’ presente in forma inattiva. L’attivazione ad agente alchilante trifunzionale è rapida, sia a pH fisiologico in presenza di NADPH nel siero o a livello intracellulare virtualmente in tutte le cellule dell’organismo ad eccezione di quelle cerebrali, poiché la barriera ematoencefalica non viene attraversata dalla mitomicina. I tre radicali alchilanti derivano da un chinone, da un gruppo aziridina e da un gruppo uretano. Il meccanismo d'azione si basa prevalentemente sull'alchilazione del DNA (RNA in misura minore) con la corrispondente inibizione della sintesi del DNA. Il grado di danno al DNA è correlato all'effetto clinico ed è inferiore nelle cellule resistenti rispetto a quelle sensibili. Come con altri agenti alchilanti, le cellule proliferanti sono danneggiate in misura maggiore rispetto a quelle che si trovano nella fase di riposo (GO) del ciclo cellulare. Inoltre, i radicali liberi del perossido vengono rilasciati, in particolare nel caso di dosi più elevate, con conseguenti rotture a livello del DNA. Il rilascio di radicali perossidici è associato agli effetti indesiderati di tipo organospecifico.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Dopo somministrazione endovenosa di 10–20 mg/m2 di mitomicina, sono stati individuati livelli plasmatici massimi pari a 0,4–3,2 µg/ml. L’emivita biologica è breve e compresa tra 40 e 50 minuti. Il livello sierico cade bi-esponenzialmente, ripidamente all'inizio entro i primi 45 minuti, e poi più lentamente.
Dopo circa 3 ore, i livelli sierici sono generalmente al di sotto del limite di rilevamento. Il sito principale per il metabolismo e l’eliminazione è il fegato. Di conseguenza, sono state individuate alte concentrazioni di mitomicina nella cistifellea. L’escrezione renale gioca un ruolo minore l’eliminazione.
Durante la terapia endovescicale, la mitomicina è assorbita solamente a dosi non significative. Tuttavia, un effetto sistemico non può essere escludo definitivamente.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Negli animali la mitomicina risulta tossica per tutti i tessuti proliferanti, soprattutto le cellule del midollo osseo o le membrane mucose del tratto gastrointestinale, con conseguente inibizione della spermiogenesi.
La mitomicina ha effetti mutageni, cancerogeni e teratogeni che possono essere dimostrati nei corrispondenti sistemi sperimentali.
Tolleranza locale
La mitomicina causa necrosi grave in caso di iniezione paravenosa o di perdite dal vaso sanguigno nel tessuto circostante.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Mannitolo
Acido cloridrico al 36% e idrossido di sodio per l’aggiustamento del pH.
6.2 incompatibilità
Si verificano incompatibilità con sostante fortemente acide o alcaline. Il pH ottimale della soluzione di mitomicina pronta per l’uso è 7.0.
6.3 periodo di validità
Polvere per soluzione iniettabile /per infusione o per soluzione endovenosa: 3 anni
Soluzione ricostituita:
Possono essere usate solo soluzioni limpide.
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Il contenuto dei flaconcini è esclusivamente monouso.
Le soluzioni non utilizzate devono essere gettate.
La stabilità chimica e fisica della soluzione ricostituita a temperatura ambiente e durante l’esposizione alla luce è:
1 ora con acqua per preparazioni iniettabili 2 ore con una soluzione di cloruro di sodio 9 mg/ml (0,9%)Non conservare a temperatura superiore ai 25°C. Conservare il flaconcino nella scatola originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Per le condizioni di conservazione del medicinale dopo la ricostituzione, vedere il paragrafo 6.3.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Confezione da 1 flaconcino di vetro ambrato (Ph. Eur., tipo I)
Confezione da 5 flaconcini di vetro ambrato (PH. Eur., tipo I)
E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento
Devono essere seguite le precauzioni particolari per la preparazione e lo smaltimento dei medicinali citotossici non utilizzati.
La soluzione ricostituita deve essere conservata al riparo dalla luce in frigorifero.
Prima di utilizzare la soluzione pronta per l’uso, è necessario riscaldarla fino a temperatura ambiente o alla temperatura corporea.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Substipharm S.A.S
24 rue Erlanger
75016 Parigi, Francia
8. NUMERO(I) DELL’ AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
042430013 – „20 mg polvere per soluzione iniettabile/per infusione o per soluzione endovescicale“ 1 flaconcino in vetro da 20 mg
042430025 – „20 mg polvere per soluzione iniettabile/per infusione o per soluzione endovescicale“ 5 flaconcini in vetro da 20 mg
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione: