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MIBETIN - riassunto delle caratteristiche del prodotto

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Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - MIBETIN

1. denominazione del medicinale

MIBETIN 1 mg/g + 0,5 mg/g unguento

2. composizione qualitativa e quantitativa

1 g di unguento contiene 1 mg di gentamicina (come 1,67 mg di gentamicina solfato) e 0,5 mg di betametasone (come 0,64 mg di betametasone dipropionato).

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Unguento

MIBETIN è un unguento lucido da bianco a leggermente giallo.

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

MIBETIN unguento è indicato per condizioni cutanee localizzate, infiammatorie, di piccole aree che richiedono un trattamento con un glucocorticoide ad elevata potenza, nei casi in cui sia presente anche una sovrainfezione da patogeni sensibili alla gentamicina.

Occorre prendere in considerazione le linee guida ufficiali sull'uso appropriato degli agenti antibatterici.

4.2 posologia e modo di somministrazione

Posologia

MIBETIN unguento viene applicato una o due volte al giorno; nei bambini, una volta al giorno.

Per la presenza di gentamicina, la durata del trattamento con MIBETIN unguento non deve superare 7–10 giorni e 7 giorni nei bambini.

Non appena è clinicamente giustificato (ossia non è più presente una dermatosi che richiede un trattamento con un glucocorticoide potente o non è più presente una sovrainfezione causata da patogeni sensibili alla gentamicina), deve essere somministrato un ulteriore trattamento con un glucocorticoide in monoterapia (se necessario, con un glucorticoide topico di potenza inferiore) o con un antibiotico.

Popolazione pediatrica

MIBETIN è controindicato nei bambini e nei lattanti di età inferiore a 1 anno.

Modo di somministrazione

Uso cutaneo

MIBETIN unguento viene applicato in uno strato sottile sulle aree della pelle infette e massaggiato delicatamente.

L'area della pelle trattata non deve superare il 10% della superficie corporea. Nei bambini, MIBETIN unguento deve essere usato solo a breve termine e su piccole aree. In generale, è necessario prestare

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maggiore attenzione nel trattamento dei bambini con preparati a base di corticosteroidi, poiché potrebbe esserci un maggiore assorbimento cutaneo del corticosteroide nel bambino rispetto all’adulto. Anche il trattamento con medicazione occlusiva deve essere evitato a causa del rischio di possibile assorbimento del betametasone dipropionato.

MIBETIN unguento deve essere usato sulla pelle asciutta.

4.3 controindicazioni

Ipersensibilità ai principi attivi, ad altri medicinali di tipo glucocorticoide o di tipo antibiotico aminoglicosidico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

MIBETIN unguento è controindicato durante i primi 3 mesi di gravidanza (vedere paragrafo 4.6). Inoltre, MIBETIN unguento non deve essere utilizzato nei seguenti casi:

– infezioni virali comprese reazioni indotte dai vaccini e varicella

– tubercolosi e sifilide della pelle

– infezioni virali della pelle (ad es. herpes simplex, herpes zoster)

– rosacea e dermatite simile alla rosacea

– dermatite periorale

– dermatomicosi

– disturbi oftalmici

– uso sistemico concomitante di antibiotici aminoglicosidici, a causa del rischio di livelli sierici tossici

– insufficienza renale in stadio avanzato

– neonati e bambini di età inferiore a 1 anno

4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego

MIBETIN unguento non è destinato all'uso nel canale uditivo, negli occhi o sulle membrane mucose. In caso di contatto accidentale con gli occhi, sciacquare abbondantemente con acqua e consultare un oculista se è necessario.

I prodotti contenenti gentamicina come MIBETIN unguento devono essere attentamente selezionati per ogni singolo trattamento. Devono essere usati solo se la risposta alle misure antisettiche è lenta a manifestarsi, se la risposta è insufficiente o se la terapia antisettica è controindicata.

Nell'area del viso MIBETIN unguento deve essere applicato con particolare cautela.

Poiché è possibile l'assorbimento dei principi attivi, deve essere evitato il trattamento a lungo termine e/o l'uso su aree cutanee estese.

Le reazioni avverse riportate per i glucocorticoidi somministrati per via sistemica, inclusa la ridotta funzione corticosurrenale, possono verificarsi anche dopo l’assorbimento sistemico dei glucocorticoidi applicati a livello topico. Ciò vale in particolare per neonati e bambini.

L'assorbimento sistemico dei glucocorticoidi applicati a livello topico aumenta generalmente con la potenza dei glucocorticoidi, la durata dell'uso, l'estensione delle superfici corporee trattate e nel trattamento delle pieghe cutanee o sotto medicazione occlusiva. Le medicazioni occlusive non devono essere utilizzate specialmente nei bambini.

L'uso topico della gentamicina nelle infezioni della pelle genera il rischio di reazioni allergiche. La gentamicina è un allergene da contatto con una frequenza di sensibilizzazione individuale di circa l'1,4% con tendenza crescente. Il rischio di sensibilizzazione aumenta con l'aumentare della durata della terapia. Tra la gentamicina e altri aminoglicosidi, come la neomicina e la kanamicina, esiste un'allergia di gruppo. L'allergia alla gentamicina acquisita per via topica esclude il successivo uso sistemico di gentamicina e altri aminoglicosidi (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.8).

Documento reso disponibile da AIFA il 15/01/2022

A volte l'uso topico prolungato o esteso di antibiotici porta alla colonizzazione da parte di agenti patogeni non sensibili, compresi i funghi. In questo caso, o a seguito dell'insorgenza di irritazioni cutanee, reazioni allergiche o superinfezioni, il trattamento con gentamicina deve essere interrotto e deve essere iniziata una terapia adeguata.

L'assorbimento sistemico della gentamicina applicata localmente può essere aumentato durante il trattamento di aree cutanee estese, in particolare se per periodi prolungati o in presenza di ragadi cutanee. In queste circostanze si deve usare cautela, specialmente nei bambini, poiché esiste la possibilità che si possano verificare reazioni avverse sistemiche anche dopo l'uso locale di gentamicina.

A causa dell'effetto di blocco neuromuscolare degli aminoglicosidi nell'assorbimento sistemico, si consiglia cautela nei pazienti con miastenia gravis, morbo di Parkinson, altre malattie caratterizzate da debolezza muscolare o che stanno assumendo in concomitanza altri medicinali con effetti di blocco neuromuscolare.

Possono verificarsi disturbi visivi con l'uso sistemico e topico (compresi intranasale, inalatorio e intraoculare) di corticosteroidi. Se un paziente si presenta con sintomi come visione offuscata o altri disturbi visivi, deve essere preso in considerazione il rinvio del paziente a un oculista per valutare le possibili cause di tale disturbo visivo; tra gli altri, questi includono cataratta, glaucoma o malattie rare, ad es. corioretinopatia sierosa centrale (CSC), che sono stati segnalati dopo l'uso di corticosteroidi per uso sistemico o topico.

MIBETIN unguento non deve essere applicato su ferite o ulcere alle gambe.

Se durante il trattamento con MIBETIN unguento nella regione genitale o anale vengono usati contemporaneamente preservativi in lattice, la loro resistenza alla rottura può essere ridotta dagli eccipienti paraffina bianca soffice e paraffina liquida, compromettendo così la sicurezza di tali preservativi.

4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione

MIBETIN unguento non deve essere applicato in concomitanza con altri agenti dermatologici topici a causa di una possibile inattivazione reciproca.

La gentamicina è incompatibile con amfotericina B, eparina, sulfadiazina e antibiotici beta-lattamici (ad es. cefalosporine).

4.6 fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

I dati relativi all’uso di gentamicina/be­tametasone in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato.

La gentamicina attraversa la barriera placentare e raggiunge concentrazioni misurabili nel tessuto fetale e nel liquido amniotico. Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).

Il betametasone ha mostrato effetti embriotossici e teratogeni negli studi sugli animali a seguito di somministrazione sistemica e topica. Negli studi sugli animali, con altri principi attivi rappresentativi del gruppo dei glucocorticoidi, sono stati riscontrati come effetti embriotossici e teratogeni caratteristici, anomalie tra cui palatoschisi, anomalie scheletriche, nonché disturbi della crescita intrauterina e letalità embrionale. Anche nei feti umani, è stato dibattuto che potrebbe esserci un aumento del rischio di formazione di schisi orali con l'uso sistemico di glucocorticoidi durante il primo trimestre di gravidanza.

Studi sugli animali hanno dimostrato che la somministrazione di glucocorticoidi a dosi subteratogene durante la gravidanza contribuisce a un aumento del rischio di ritardo della crescita intrauterina,

Documento reso disponibile da AIFA il 15/01/2022

malattie cardiovascolari e/o malattie metaboliche in età adulta, nonché a un cambiamento permanente nella densità dei recettori glucocorticoidi, nel turnover dei neurotrasmettitori e nel comportamento.

MIBETIN unguento è pertanto controindicato nei primi 3 mesi di gravidanza (vedere paragrafo 4.3).

Il rischio potenziale per l'uomo è incerto. Pertanto, dopo i primi 3 mesi di gravidanza, MIBETIN deve essere utilizzato solo quando il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio.

Durante la gravidanza devono essere evitati il trattamento di aree estese e l'uso prolungato.

Allattamento

La gentamicina è escreta nel latte umano in piccole quantità. Non ci sono dati sull'escrezione di betametasone dipropionato nel latte materno. Altri glucocorticoidi sono escreti nel latte umano. In caso di uso esteso o a lungo termine, MIBETIN unguento non deve quindi essere usato durante l'allattamento. Il contatto tra il neonato e le aree cutanee trattate deve essere evitato.

Fertilità

Non sono stati condotti studi sugli effetti sulla fertilità umana con MIBETIN unguento.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

MIBETIN unguento non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.

4.8 effetti indesiderati

Reazioni avverse dall'esperienza post-autorizzazione

Molto comune (≥ 1/10)

Comune (≥ 1/100, < 1/10)

Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100)

Raro (≥ 1/10.000, < 1/1.000)

Molto raro (< 1/10.000)

non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Classificazione per sistemi e organi

Frequenza

Reazioni Avverse

Patologie endocrine

Non nota

Soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene, sindrome di Cushing nei bambini

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Non nota

Riduzione dell’aumento di peso nei bambini

Patologie dell'occhio

Non nota

Visione offuscata (vedere anche paragrafo 4.4)

Patologie vascolari

Non nota

Ipertensione endocranica nei bambini

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non nota

Bruciore, prurito, irritazione, secchezza, follicolite, ipertricosi, acne steroidea, eruzione cutanea simile all'acne, alterazioni della pigmentazione della pelle, dermatite (periorale) rosacea-simile, dermatite allergica da contatto, macerazione della pelle, atrofia cutanea, strie, miliaria, eritema, ipersensibilità, scolorimento della pelle.

Documento reso disponibile da AIFA il 15/01/2022

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Non nota

Ritardo della crescita nei bambini

Con l'uso per lunghi periodi (più di 4 settimane) e/o su aree estese (circa il 10% della superficie corporea o più) e soprattutto in caso di occlusione, possono verificarsi: macerazione cutanea, atrofia cutanea, teleangectasie, strie, acne steroidea, miliaria, follicolite, ipertricosi, alterazioni della pigmentazione e dermatite periorale.

Una lieve irritazione transitoria (eritema, prurito) causata dalla gentamicina di solito non richiede l'interruzione del trattamento.

In caso di grave irritazione, sensibilizzazione o superinfezione, il trattamento deve essere interrotto e deve essere iniziata una terapia appropriata.

L'uso topico di gentamicina può portare a una ridotta granulazione della ferita.

Inoltre, a volte possono verificarsi effetti oto-, vestibolo- e nefrotossici anche dopo l'uso esterno di gentamicina, in particolare con l'uso ripetuto di gentamicina su ferite estese. Il trattamento con gentamicina ha causato irritazione transitoria (eritema e prurito).

Popolazione pediatrica

La soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene si manifesta nei bambini come un basso livello di cortisolo plasmatico e una mancanza di risposta alla stimolazione con ACTH.

L'ipertensione endocranica si manifesta con fontanelle sporgenti, cefalea e edema papillare bilaterale. A causa del maggiore rapporto tra superficie cutanea e peso corporeo, i bambini sono più suscettibili degli adulti agli effetti soppressivi indotti dai glucocorticoidi sull'asse ipotalamo-ipofisi-surrene e agli effetti dei glucocorticoidi esogeni.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo

4.9 sovradosaggio

MIBETIN unguento deve essere usato solo alla dose raccomandata.

Sintomi da sovradosaggio

L'uso eccessivo o estensivo di glucocorticoidi topici (sovradosaggio cronico o uso improprio) può portare alla soppressione della funzione ipotalamo-ipofisi-surrene con conseguente insufficienza corticosurrenale secondaria. Inoltre, possono verificarsi sintomi da uso eccessivo di glucocorticoidi, inclusa la sindrome di Cushing. L'uso eccessivo o estensivo di antibiotici topici può portare alla colonizzazione della ferita da parte di funghi o agenti patogeni non sensibili.

Trattamento

Se MIBETIN unguento è stato ingerito accidentalmente o se è stato utilizzato in quantità eccessive o per periodi di tempo eccessivamente lunghi, informare immediatamente il medico. In quanto dovrà essere iniziato un trattamento sintomatico appropriato.

Di norma, i sintomi acuti dell'ipercorticismo sono reversibili. I disturbi elettrolitici devono essere trattati in modo appropriato.

In caso di tossicità cronica, si raccomanda l'interruzione graduale del glucocorticoide.

Se si verifica una colonizzazione con agenti patogeni non sensibili, il trattamento con MIBETIN unguento deve essere interrotto e deve essere iniziata una terapia appropriata.

Se è stata saltata una applicazione, i pazienti devono compensarla il prima possibile e poi riprendere il normale regime di dosaggio.

Documento reso disponibile da AIFA il 15/01/2022

5. proprietà farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: corticosteroidi, preparati dermatologici; corticosteroidi attivi associazioni con antibiotici

Codice ATC: D07CC01

Il betametasone dipropionato è un glucocorticoide sintetico e viene applicato a livello topico.

Il betametasone, un derivato del prednisolone, mostra un'elevata attività glucocorticoide e solo una minore attività mineralcorticoide. I glucocorticoidi per uso topico, come il betametasone dipropionato, sono indicati per il trattamento delle condizioni cutanee sensibili ai glucocorticoidi vista la loro azione antinfiammatoria, antipruriginosa e vasocostrittrice.

Il test di vasocostrizione McKenzie è tra i test che possono essere utilizzati per il confronto farmacodinamico dell'efficacia tra betametasone dipropionato e vari glucocorticoidi topici fluorurati noti. In un test, il betametasone dipropionato ha mostrato un tasso di vasocostrizione (blanching rate) significativamente più alto (p < 0,05) rispetto al fluocinolone acetonide, al fluocortolone caproato, al flumetasone pivalato e al betametasone valerato.

La gentamicina è un antibiotico del gruppo degli aminoglicosidici. Rappresenta una miscela degli omologhi strutturalmente molto simili gentamicina C1, C1a e C2.

Meccanismo d’azione

I corticosteroidi inducono la sintesi della proteina antinfiammatoria lipocortina, che inibisce l'enzima fosfolipasi A2. Questo inibisce la sintesi delle prostaglandine e dei prodotti della lipossigenasi. Inoltre, i corticosteroidi si legano ai recettori glucocorticoidi citoplasmatici (GR) inducendone la traslocazione nel nucleo, dove avviene la regolazione positiva dei geni anti-infiammatori (come lipocortina, endopeptidasi neutra o inibitori dell'attivatore del plasminogeno).

Per la gentamicina, il meccanismo d'azione si basa sullo squilibrio della biosintesi proteica attraverso l'interazione con l'RNA ribosomiale, seguita dall'incorporazione errata di amminoacidi durante la traduzione. Ciò si traduce in un effetto battericida.

Relazione farmacocineti­ca/farmacodina­mica

L'efficacia dipende in larga misura dal rapporto tra la massima concentrazione raggiunta (Cmax) nel sito d'azione e la minima concentrazione inibente (MIC) del patogeno.

Meccanismi di resistenza

La resistenza alla gentamicina può basarsi sui seguenti meccanismi:

– Inattivazione enzimatica: la modifica enzimatica degli aminoglicosidi è il meccanismo di resistenza più comune. Sono responsabili di ciò acetiltransferasi, fosfotransferasi o nucleotidil­transferasi, che sono per lo più codificate da plasmidi.

– Ridotta penetrazione ed efflusso attivo: questi meccanismi di resistenza si riscontrano principalmente in Pseudomonas aeruginosa.

– Cambiamento nella struttura del bersaglio: si verificano modifiche all'interno dei ribosomi come causa di resistenza. Queste sorgono sia attraverso la mutazione sia la formazione di metiltransferasi.

La gentamicina ha una grande resistenza crociata con altri antibiotici aminoglicosidici.

Esiste una diffusa resistenza crociata tra la gentamicina e altri antibiotici aminoglicosidici.

Documento reso disponibile da AIFA il 15/01/2022

Esistono numerosi casi di resistenza parziale unilaterale, ma anche di resistenza parallela completa tra i germi e i vari antibiotici aminoglicosidici.

Valori soglia (breakpoints)

La gentamicina viene testata utilizzando la serie di diluizioni standard. Sono state stabilite le seguenti concentrazioni inibitorie minime per i microrganismi sensibili e resistenti:

Valore soglia (breakpoint) EUCAST (Comitato europeo per i test di sensibilità antimicrobica)

Patogeno

Sensibilità

Resistenza

Enterobacterales

(infezioni sistemiche)

(≤ 2 mg/L) 1)

(> 2 mg/L) 1)

Enterobacterales

(infezioni del tratto urinario)

≤ 2 mg/L

> 2 mg/L

Acinetobacter spp. (infezioni sistemiche)

(≤ 4 mg/L) 1)

(> 4 mg/L) 1)

Acinetobacter spp.

(infezioni del tratto urinario)

≤ 4 mg/L

> 4 mg/L

Staphylococcus aureus (infezioni sistemiche)

(≤ 1 mg/L) 1)

(> 1 mg/L) 1)

Limiti non specifici per specie*

≤ 0,5 mg/L

> 0,5 mg/L

1) I limiti si basano su valori di cut-off epidemiologico (ECOFF), che separano gli isolati wild type da quelli con ridotta sensibilità.

* Limiti basati principalmente sulla farmacocinetica nel siero.

Questi dati si basano principalmente sugli effettivi valori sierici di farmacocinetica ottenuti. Tuttavia, questi breakpoint EUCAST non hanno alcuna rilevanza per le preparazioni topiche di gentamicina, poiché l'applicazione della crema/unguento determina concentrazioni di antibiotici topici che sono da 250 a 500 volte superiori a questi breakpoint. A causa delle elevate concentrazioni di antibiotici nel sito di azione, è improbabile lo sviluppo di resistenza con l'uso topico di MIBETIN unguento. In uno studio multicentrico in vitro per determinare lo stato di resistenza dei germi cutanei alla gentamicina, tutti gli isolati di S. aureus e di S. pyogenes testati sono risultati sensibili a una concentrazione di 128 mg/L o più. Pertanto, poiché si raggiungono concentrazioni fino a 1.000 mg/L con la formulazione in crema o unguento, non è stato possibile trovare ceppi di S. aureus e S. pyogenes con resistenza alla gentamicina.

Prevalenza della resistenza acquisita in Germania

La prevalenza della resistenza acquisita per le singole specie può variare localmente e nel tempo. Pertanto, sono necessarie informazioni locali sulla situazione della resistenza, in particolare per il trattamento adeguato delle infezioni gravi. Se, in base alla situazione di resistenza locale, l'efficacia della gentamicina è dubbia, deve essere richiesta la consulenza terapeutica di un esperto. Specialmente in caso di infezioni gravi o fallimento terapeutico, deve essere richiesta una diagnosi microbiologica, con individuazione dell'agente patogeno e della sua suscettibilità alla gentamicina.

Prevalenza della resistenza acquisita in Germania sulla base dei dati dell'uso parenterale negli ultimi 5 anni da progetti e studi nazionali di monitoraggio della resistenza (ad aprile 2020). Non ci sono dati separati sull'applicazione topica:

Specie comunemente sensibili
Microrganismi aerobici Gram-negativi

Acinetobacter pittii

Citrobacter freundii

Documento reso disponibile da AIFA il 15/01/2022

Citrobacter koseri

Enterobacter cloacae

Escherichia coli

Klebsiella aerogenes

Klebsiella oxytoca

Klebsiella pneumoniae

Morganella morganii

Proteus mirabilis

Proteus vulgaris°

Salmonella enterica (enteritis salmonellae)

Serratia liquefaciens°

Serratia marcescens

Specie in cui la resistenza acquisita può rappresentare un problema durante l'uso

Microrganismi aerobici Gram-positivi

Staphylococcus epidermidis+

Staphylococcus haemolyticus+

Staphylococcus hominis

Gentamicina solfato

Il metabolismo degli antibiotici applicati localmente dopo la penetrazione della pelle segue fondamentalmente lo stesso schema degli antibiotici somministrati per via parenterale.

Dopo somministrazione intramuscolare di 1 mg di gentamicina/kg di peso corporeo, le concentrazioni medie di picco di gentamicina di 3,5–6,4 mg/L vengono misurate dopo 30–60 minuti. L'emivita è di circa 2 ore durante le prime 8–12 ore, dopodiché la gentamicina viene rilasciata lentamente dagli strati profondi con un'emivita di 100–150 ore.

Dopo l'applicazione topica delle preparazioni di gentamicina, il tasso di assorbimento cutaneo della gentamicina sulla pelle intatta è di circa il 2% della quantità applicata da una preparazione in crema allo 0,1% e di circa lo 0,5% da una preparazione in unguento allo 0,1%.

Dalle ferite viene assorbita una media di 6,9 μg di gentamicina per cm2 di superficie della ferita da una preparazione in crema e di 1,5 μg da una preparazione in unguento. Queste dosi di principio attivo possono portare a concentrazioni sieriche fino a 1 μg/mL, equivalenti a circa il 10% del livello tossico minimo. Per le ustioni, sono stati trovati livelli sierici tra 3 e 4,3 μg/mL dopo terapia topica con gentamicina.

Distribuzione, biotrasformazione, eliminazione

I glucocorticoidi sono legati alle proteine plasmatiche in varia misura, metabolizzati principalmente nel fegato e solitamente escreti attraverso i reni.

Quando il betametasone dipropionato viene somministrato per via endovenosa ai roditori, la molecola e i suoi metaboliti vengono escreti con le feci. La sostanza viene quindi metabolizzata nel fegato ed escreta con la bile.

Sono stati ritrovati il betametasone 17-propionato e il 6β-idrossibetametasone 17-propionato come metaboliti principali.

Per la gentamicina l'escrezione è esclusivamente renale per filtrazione glomerulare in forma immodificata e biologicamente attiva.

5.3 dati preclinici di sicurezza

Tossicità acuta

Come tutti gli antibiotici aminoglicosidici, la gentamicina è potenzialmente oto- e nefrotossica. Per MIBETIN unguento, i dati pre-clinici non rivelano rischi particolari per l'uomo sulla base di studi convenzionali riguardanti il potenziale tossico acuto del betametasone dipropionato.

Tossicità cronica

Betametasone dipropionato

Gli studi sulla tossicità cronica e subcronica del betametasone dipropionato hanno mostrato sintomi dose-dipendenti di sovradosaggio di glucocorticoidi dopo somministrazione orale e cutanea (ad es. aumento dei livelli sierici di glucosio e colesterolo, diminuzione dei linfociti nel sangue periferico, depressione del midollo osseo, alterazioni atrofiche della milza, timo e ghiandole surrenali, nonché diminuzione dell'aumento di peso corporeo).

Gentamicina solfato

Per quanto riguarda la tossicità subacuta e cronica della gentamicina, esistono una serie di dati sugli effetti sistemici. Come tutti gli antibiotici aminoglicosidici, anche la gentamicina è potenzialmente ototossica e nefrotossica. Precedenti test in vitro con gentamicina non hanno rivelato alcun potenziale genotossico clinicamente rilevante.

Mutagenicità

In studi precedenti, gentamicina e glucocorticoidi non hanno mostrato effetti mutageni. Non ci sono studi a lungo termine che esaminino il potenziale cancerogeno.

Tossicità per la riproduzione

Documento reso disponibile da AIFA il 15/01/2022

Il betametasone dipropionato ha mostrato effetti teratogeni negli studi sugli animali (ad es. palatoschisi, anomalie scheletriche, peso subnormale, mortalità embrionale). Non sono stati condotti studi sulla tossicità peri- e postnatale, così come sulla fertilità.

La gentamicina ha mostrato tossicità renale transplacentare nei ratti dopo somministrazione intramuscolare di dosi molto elevate (75 mg/kg di peso corporeo) in momenti diversi della gestazione. Nelle cavie, la somministrazione intramuscolare giornaliera di 4 mg/kg di peso corporeo di gentamicina dal giorno 48 al giorno 54 di gestazione ha portato a tossicità renale transplacentare transitoria. È noto che altri aminoglicosidi possono potenzialmente causare danni all'orecchio interno nel feto.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

Paraffina bianca soffice

tutto-rac-α-tocoferolo

Paraffina liquida

6.2 incompatibilità

Condizioni di pH acido e specialmente basico portano alla decomposizione del glucocorticoide.

La gentamicina solfato è incompatibile con gli eccipienti anionici (ad es. unguento idrofilo acquoso DAB 10).

A causa della possibile inattivazione reciproca, MIBETIN unguento non deve essere applicato in concomitanza con altri agenti dermatologici topici (vedere anche paragrafo 4.5).

6.3 periodo di validità

3 anni

Il periodo di validità dopo la prima apertura è di 6 mesi.

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna precauzione particolare per la conservazione. Il prodotto non risente della conservazione in frigorifero per brevi periodi di tempo. Non è prevista la conservazione in frigorifero a lungo termine del prodotto (più di 8 settimane).

6.5 natura e contenuto del contenitore

6.5 natura e contenuto del contenitore

Tubo in alluminio con vernice protettiva interna (lacca epossifenolica) e tappo a vite in HDPE con dispositivo di perforazione.

Prima di utilizzare l'unguento per la prima volta, la membrana di alluminio deve essere forata dalla punta presente sul lato esterno del tappo a vite.

15 g unguento

20 g unguento

25 g unguento

30 g unguento

50 g unguento

60 g unguento

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

Documento reso disponibile da AIFA il 15/01/2022

6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento

6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento

Nessuna istruzione particolare.

Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

mibe pharma Italia S.r.l.

via Leonardo da Vinci 20/B

39100 Bolzano

8. NUMERI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione

9. data della prima autorizzazione/rin­novo dell’autorizzazione

Data della prima autorizzazione: