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METRONIDAZOLO HIKMA - riassunto delle caratteristiche del prodotto

Contiene principio attivo :

Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - METRONIDAZOLO HIKMA

1. denominazione del medicinale

Metronidazolo Hikma 5 mg/ml soluzione per infusione

2. composizione qualitativa e quantitativa

Ogni sacca da 100 ml di soluzione per infusione contiene 500 mg di metronidazolo.

Ogni ml di soluzione per infusione contiene 5 mg di metronidazolo.

Eccipiente(i) con effetti noti:

Ogni ml di soluzione per infusione contiene 3.22 mg di sodio cloruro (equivalenti a 0.14 mmol di sodio)

Ogni 100 ml di soluzione per infusione contiene 322 mg di sodio cloruro (equivalenti a 14 mmol di sodio)

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Soluzione per infusione

Soluzione acquosa limpida, incolore o leggermente giallina.

pH: 4.5 – 7.0

Osmolalità: 275 – 335 mOsmol/Kg

4. informazioni clinichemetronidazolo hikma 5 mg/ml soluzione per infusione è indicata negli adulti e nei bambini per la profilassi e il trattamento di infezioni in cui sono stati identificati o sono sospettati i microrganismi anaerobici suscettibili (vedere paragrafi 4.4 e 5.1).

1. La profilassi delle infezioni postoperatorie in cui si prevede che i batteri anaerobi siano patogeni causativi (operazioni ginecologiche e intra-addominali)

2. Il trattamento di peritoniti, ascessi cerebrali, polmonite necrotizzante, osteomielite, sepsi puerperale, ascesso pelvico e infezioni da ferite postoperatorie da cui sono stati isolati anaerobi patogeni.

Trattamento dei pazienti con batteriemia che si verifica in associazione alla serie di infezioni sopra elencate.

In un'infezione aerobica mista e anaerobica, devono essere utilizzati anche antibiotici appropriati per il trattamento dell'infezione aerobica oltre a Metronidazolo Hikma 5 mg/ml.

Un uso profilattico è sempre indicato prima delle operazioni con un elevato rischio di infezioni anaerobiche (operazioni ginecologiche e intra-addominali).

Si deve prendere in considerazione la guida ufficiale sull'utilizzo appropriato di agenti antibatterici.

4.2 posologia e modo di somministrazione

Posologia

Il dosaggio viene regolato in base alla risposta individuale del paziente alla terapia, in base alla sua età e al suo peso corporeo e secondo la natura e la gravità della malattia.

È necessario rispettare le seguenti linee guida per il dosaggio:

Adulti e adolescenti:

Trattamento delle infezioni anaerobiche

500 mg (100 ml) ogni 8 ore. In alternativa, 1000 mg – 1500 mg possono essere somministrati giornalmente come singola dose.

La durata della terapia dipende dall'effetto del trattamento. Nella maggior parte dei casi è sufficiente un trattamento di 7 giorni. Se clinicamente indicato, il trattamento può essere continuato oltre questo tempo, sebbene una durata di 10 giorni non dovrebbe normalmente essere superata. (Vedi anche paragrafo 4.4.)

Profilassi contro l'infezione post-operatoria causata da batteri anaerobi:

500 mg, con somministrazione completata circa un'ora prima dell'intervento chirurgico. La dose viene ripetuta dopo 8 e 16 ore.

Anziani:

Documento reso disponibile da AIFA il 12/12/2018

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Nei pazienti anziani si raccomanda precauzione, soprattutto a dosi elevate, anche se sono disponibili informazioni limitate sulla modifica del dosaggio.

Popolazione pediatrica

Trattamento delle infezioni anaerobiche

Bambini da 8 settimane a 12 anni:

La dose giornaliera normale è di 20–30 mg per kg di BW al giorno come singola dose o divisa in 7,5 mg per kg di BW ogni 8 ore. La dose giornaliera può essere aumentata a 40 mg per kg di BW, a seconda della gravità dell'infezione.

Neonati e infanti <8 settimane di età:

15 mg per kg di BW come singola dose al giorno o diviso in 7,5 mg per kg di BW ogni 12 ore.

Nei neonati con un'età gestazionale <40 settimane, l'accumulo di metronidazolo può verificarsi durante la prima settimana di vita; quindi le concentrazioni di metronidazolo nel siero vanno preferibilmente monitorate dopo alcuni giorni di terapia.

La durata del trattamento è di solito 7 giorni.

Profilassi contro le infezioni postoperatorie causate da batteri anaerobi:

Bambini <12 anni:

20 – 30 mg/kg di BW come singola dose data 1 – 2 ore prima dell'intervento chirurgico

Neonati con età gestazionale <40 settimane:

10 mg/kg di BW come singola dose prima dell'intervento

Pazienti con insufficienza renale

In questa popolazione sono disponibili dati limitati. Questi dati non indicano la necessità di riduzione della dose (vedere paragrafo 5.2).

Nei pazienti sottoposti a emodialisi, la dose convenzionale di metronidazolo deve essere programmata dopo l'emodialisi nei giorni di dialisi per compensare la rimozione di metronidazolo durante la procedura.

Non è necessario un aggiustamento della dose di routine in pazienti con insufficienza renale in dialisi peritoneale intermittente (IDP) o dialisi peritoneale ambulatoriale continua (CAPD).

Pazienti con insufficienza epatica

Poiché l'emivita di siero è prolungata e la clearance del plasma è ritardata in grave insufficienza epatica, i pazienti con grave malattia epatica richiederanno dosi inferiori (vedere paragrafo 5.2).

Nei pazienti con encefalopatia epatica, il dosaggio giornaliero dovrebbe essere ridotto a un terzo e può essere somministrato una volta al giorno (vedere paragrafo 4.4).

Modo di somministrazione

Uso endovenoso.

Il contenuto di una sacca deve essere infuso lentamente e.v., cioè 100 ml al massimo in non meno di 20 minuti, normalmente in più di un'ora.

Gli antibiotici prescritti contemporaneamente devono essere somministrati separatamente.

4.3 controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo metronidazolo o ad altri derivati nitroimidazolici o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Si consiglia un regolare monitoraggio clinico e di laboratorio (con completa conta del sangue) in casi di trattamento ad alto dosaggio o prolungato, in caso di precedenti discrasie del sangue, in caso di infezione grave e in caso di grave insufficienza epatica.

In pazienti con grave danno epatico o con insufficienza ematopoietica (ad es. granulocitopenia) metronidazolo deve essere utilizzato solo se i suoi benefici attesi superano chiaramente i pericoli potenziali.

Metronidazolo è principalmente metabolizzato dall'ossidazione epatica. Può verificarsi una sostanziale alterazione della clearance del metronidazolo in presenza di insufficienza epatica avanzata. Può verificarsi un cumulo significativo nei pazienti con encefalopatia epatica e le concentrazioni plasmatiche risultanti di metronidazolo possono contribuire ai sintomi dell'encefalopatia. Metronidazolo deve quindi essere somministrato con cautela nei pazienti con encefalopatia epatica (vedere paragrafo 4.2).

A causa del rischio di aggravamento, metronidazolo deve essere utilizzato anche nei pazienti con malattie attive o croniche gravi del sistema nervoso periferico e centrale solo se i suoi benefici attesi superano chiaramente i rischi potenziali.

Sono state riportate crisi convulsive, neuropatia mioclonica e periferica, quest'ultima caratterizzata prevalentemente da intorpidimento o parestesia di un'estremità, nei pazienti trattati con metronidazolo. La comparsa di segni neurologici anormali richiede una rapida valutazione del rapporto beneficio / rischio per la continuazione della terapia (vedere paragrafo 4.8).

In caso di reazioni di ipersensibilità grave (ad es. shock anafilattico, vedere anche paragrafo 4.8), il trattamento con Metronidazolo 5 mg/ml soluzione per infusione deve essere immediatamente sospeso e stabilito il trattamento di emergenza che deve essere avviato da personale specializzato in assistenza sanitaria.

La grave diarrea persistente che si verifica durante il trattamento o durante le settimane successive può essere dovuta alla colite pseudomembranosa (nella maggior parte dei casi causata da Clostridium difficile ), vedere paragrafo 4.8. Questa malattia intestinale, precipitata dal trattamento antibiotico, può essere pericolosa per la vita e richiede un trattamento adeguato immediato. Non devono essere somministrati medicinali anti-peristaltici.

La durata della terapia con metronidazolo o farmaci contenenti altri nitroimidazoli non deve superare i 10 giorni. Solo in casi specifici e, se necessario, il periodo di trattamento può essere esteso, accompagnato da adeguati controlli clinici e di laboratorio. La terapia ripetuta deve essere limitata al massimo possibile e solo a casi specifici. Queste restrizioni devono essere osservate rigorosamente perché la possibilità che metronidazolo sviluppi attività mutagena non può essere esclusa in modo sicuro e perché negli esperimenti su animali è stato osservato un aumento dell'incidenza di alcuni tumori.

La terapia prolungata con metronidazolo può essere associata alla depressione del midollo osseo, portando ad una compromissione dell'ematopoiesi. Manifestazioni vedere paragrafo 4.8. I conteggi delle cellule del sangue devono essere attentamente monitorati durante una terapia prolungata.

Questo medicinale contiene 14 mmol (o 322 mg) di sodio per 100 ml. Questo deve essere preso in considerazione per i pazienti in una dieta controllata di sodio.

Interferenza con i test di laboratorio

Metronidazolo interferisce con la determinazione enzimatica-spettrofotometrica di aspartato aminotransferasi (AST), alanina aminotransferasi (ALT), lattato deidrogenasi (LDH), trigliceridi e esochinasi del glucosio, con conseguente diminuzione dei valori (eventualmente fino a zero).

Metronidazolo ha un'alta assorbanza alla lunghezza d'onda in cui è determinata la nicotinammide adenina dinucleotide (NADH). Pertanto, le concentrazioni di enzimi epatici elevati possono essere mascherati da metronidazolo quando misurati con metodi di flusso continuo basati sulla diminuzione dell'endpoint in NADH ridotto. Sono state riportate concentrazioni insolitamente basse di enzimi epatici, inclusi valori zero.

I pazienti devono essere avvertiti che Metronidazolo può scurire l'urina.

Sono stati riportati casi di grave epatossicità / insufficienza epatica acuta, compresi casi con esito fatale con inizio molto rapido dopo l'inizio del trattamento nei pazienti con sindrome di Cockayne, con medicinali contenenti metronidazolo per uso sistemico. In questa popolazione, il metronidazolo deve quindi essere utilizzato dopo un'accurata valutazione dei rischi/benefici e solo se non è disponibile alcun trattamento alternativo. Le prove di funzionalità del fegato devono essere eseguite subito prima dell'inizio della terapia, durante e dopo la fine del trattamento fino a quando la funzionalità epatica non è entro i limiti normali o fino a quando non vengono raggiunti i valori di base. Se i test di funzionalità epatica diventano notevolmente elevati durante il trattamento, il farmaco dovrebbe essere interrotto.

I pazienti con sindrome di Cockayne devono essere informati immediatamente per segnalare eventuali sintomi di lesioni epatiche al proprio medico e smettere di prendere metronidazolo.

4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Interazioni con altri medicinali

Amiodarone

Documento reso disponibile da AIFA il 12/12/2018

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Il prolungamento dell'intervallo QT e la torsione di punta sono stati riportati con la co-somministrazione di metronidazolo e amiodarone. Può essere opportuno monitorare l'intervallo QT sull'ECG se amiodarone viene usato in combinazione con metronidazolo. I pazienti trattati su base ambulatoriale devono essere invitati a rivolgersi al medico se risentono di sintomi che potrebbero indicare il verificarsi di torsione di punta come vertigini, palpitazioni o sincope.

Barbiturici

Il fenobarbital può aumentare il metabolismo epatico del metronidazolo, riducendo la sua emivita plasmatica a 3 ore.

Busulfan

La somministrazione con metronidazolo può aumentare significativamente le concentrazioni plasmatiche del busulfan. Il meccanismo di interazione non è stato descritto. A causa del potenziale di grave tossicità e mortalità associati a elevati livelli plasmatici di busulfan, si dovrebbe evitare l'uso concomitante con metronidazolo.

Carbamazepina

Metronidazolo può inibire il metabolismo della carbamazepina e come conseguenza aumentare le concentrazioni plasmatiche.

Cimetidina

La cimetidina somministrata contemporaneamente può ridurre l'eliminazione del metronidazolo in casi isolati e successivamente portare ad aumentate concentrazioni di metronidazolo nel siero.

Farmaci contraccettivi

Alcuni antibiotici possono, in alcuni casi eccezionali, ridurre l'effetto delle pillole contraccettive interferendo con l'idrolisi batterica degli steroidi coniugati nell'intestino e riducendo così il riassorbimento di steroidi non congiunti. Pertanto, i livelli plasmatici dello steroide attivo diminuiscono. Questa interazione insolita può avvenire in donne con un'elevata escrezione di steroidi coniugati attraverso la bile. Ci sono casi di fallimento di contraccezione orale in associazione con diversi antibiotici, ad es. ampicillina, amoxicillina, tetracicline e anche metronidazolo.

Derivati cumarinici

Il trattamento concomitante con metronidazolo può potenziare l'effetto anticoagulante di questi e aumentare il rischio di sanguinamento come conseguenza di una diminuzione del degrado

epatico. La regolazione del dosaggio dell'anticoagulante può essere necessaria.

Ciclosporina

Durante la terapia simultanea con ciclosporina e metronidazolo esiste un rischio per aumentare le concentrazioni sieriche di ciclosporina. È necessario monitorare frequentemente ciclosporina e creatinina.

Disulfiram

La somministrazione simultanea di disulfiram può causare stati di confusione o anche reazioni psicotiche. La combinazione di entrambi gli agenti deve essere evitata.

Fluorouracile

Metronidazolo inibisce il metabolismo del fluorouracile somministrato contemporaneamente, con conseguente aumento della concentrazione plasmatica del fluorouracile.

Litio

Si deve fare attenzione quando il metronidazolo viene somministrato contemporaneamente con sali di litio, poiché in terapia con metronidazolo sono stati osservati aumenti delle concentrazioni sieriche di litio. Il trattamento con il litio deve essere diminuito o interrotto prima della somministrazione di metronidazolo. Le concentrazioni plasmatiche di litio, creatinina e elettroliti devono essere monitorate nei pazienti sottoposti a trattamento con il litio mentre ricevono metronidazolo.

Micofenolato mofetile

Le sostanze che alterano la flora gastrointestinale (ad esempio, gli antibiotici) possono ridurre la biodisponibilità orale dei prodotti dell'acido micofenolico. Un’attento monitoraggio clinico e di laboratorio per provare un ridotto effetto immunosoppressivo dell'acido micofenolico è raccomandato durante la terapia concomitante con agenti antiinfettivi.

Fenitoina

Metronidazolo inibisce il metabolismo della fenitoina somministrata contemporaneamente, quindi aumenta la concentrazione plasmatica di fenitoina. D'altra parte, l'efficacia del metronidazolo è ridotta quando la fenitoina viene somministrata contemporaneamente.

Tacrolimus

Documento reso disponibile da AIFA il 12/12/2018

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

La somministrazione con metronidazolo può aumentare le concentrazioni di tacrolimus nel sangue. Il meccanismo proposto è l'inibizione del metabolismo epatico di tacrolimus attraverso CYP 3A4. I livelli ematici di tacrolimus e la funzionalità renale devono essere controllati frequentemente e il dosaggio deve essere adeguato in modo appropriato, in particolare dopo l'inizio o la sospensione della terapia con metronidazolo nei pazienti che si sono stabilizzati con il loro regime di tacrolimus.

Altre forme di interazione

Alcool

L'assunzione di bevande alcoliche deve essere evitata durante la terapia con metronidazolo in quanto possono verificarsi reazioni avverse come vertigini e vomito (effetto disulfiramico)

4.6 fertilità, gravidanza e allattamento

Contraccezione in maschi e femmine

Vedere paragrafo 4.5 ‘Farmaci contraccettivi’

Gravidanza

La sicurezza dell'uso di metronidazolo durante la gravidanza non è stata sufficientemente dimostrata. In particolare, i rapporti sull'uso precoce durante la gravidanza sono contraddittori. Alcuni studi hanno indicato un aumento delle malformazioni. In studi sugli animali con metronidazolo non è stata osservata alcuna teratogenicità (vedere paragrafo 5.3).

Durante il primo trimestre, Metronidazolo 5 mg/ml soluzione per infusione deve essere utilizzato solo per trattare gravi infezioni pericolose per la vita, se non vi è alcuna alternativa più sicura. Durante il secondo e terzo trimestre, Metronidazolo 5 mg/ml soluzione per infusione può essere utilizzato per il trattamento di altre infezioni se i suoi benefici attesi superano chiaramente eventuali rischi.

Allattamento

Poiché il metronidazolo è secreto nel latte materno, l'allattamento dovrebbe essere interrotto durante la terapia. Anche dopo la fine della terapia con metronidazolo, l'allattamento non deve essere ripreso prima di altri 2 – 3 giorni a causa del periodo di dimezzamento prolungato di metronidazolo.

Fertilità

Studi sugli animali indicano solo un potenziale impatto negativo di metronidazolo sul sistema riproduttivo maschile se sono state

somministrate dosi elevate al di sopra della dose massima raccomandata per l'uomo.

4.7 Effetti sulla capacità di macchinari

guidare veicoli e sull’uso di

I pazienti devono essere avvertiti circa la possibilità di sonnolenza, vertigini, confusione, allucinazioni, convulsioni o disturbi visivi transitori, e si consiglia di non guidare o utilizzare macchinari se questi sintomi si verificano.

4.8 effetti indesiderati

Gli effetti indesiderati sono principalmente associati all'uso prolungato o ad alte dosi. Gli effetti più comunemente osservati includono la nausea, anomalie nelle sensazioni del gusto e il rischio di neuropatia in caso di trattamento a lungo termine.

Nell'elenco riportato di seguito, per la descrizione delle frequenze di effetti indesiderati vengono utilizzati i seguenti termini:

– molto comune (≥ 1/10)

– comune (≥ 1/100 to < 1/10)

– non comune (≥ 1/1,000 to < 1/100)

– raro (≥ 1/10,000 to < 1/1,000)

– molto raro (< 1/10,000)

– non nota (la frequenza non può essere stabilita sulla base dei dati disponibili)

Classe Sistemi ca Organic a (MedDR A)

Comune

Raro

Molto raro

Non nota

Infezion i ed

infestaz ioni

Superinfezioni con candida (es. infezioni genitali)

Colite Pseudomembr anosa che si può verificare durante o

dopo la

terapia, si

manifesta con

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grave diarrea persistente.

Per dettagli riguardo il

trattamento di emergenza (vedere paragrafo 4.4)

Disordi ni del sangue e del

sistema linfatico

Granulocitope nia, agranulocitos i, trombocitope nia, pancitopenia. Vedere paragrafo 4.4

Leucopenia, anemia aplastica

Disturbi del sistema immunit ario

Gravi reazioni di ipersensibilità sistemica acuta: anafilassi, fino allo shock anafilattico (vedere paragrafo 4.4).

Reazioni di ipersensibilità da lieve a moderata, es. reazioni cutanee (vedere di

seguito "

Disturbi della pelle e del tessuto sottocutaneo ") Angioedema

Metabol ismo e disturbi della nutrizio ne

Anoressia

Disturbi psichiat rici

Disturbi psicotici, incluso stati confusionali e allucinazione

Depressione

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Disturbi del sistema nervoso

Encefalopatia , febbre, mal di testa,

disturbi della vista e del movimento, atassia, disartria, sonnolenza da vertigini, vertigini, convulsioni

Sonnolenza o insonnia, mioclono, convulsioni, neuropatia periferica manifestata come parestesia, dolore, sensazione di peli e

formicolio alle estremità, meningite asettica.

Se appaiono crisi epilettiche o segni di

neuropatia periferica o encefalopatia, il medico

curante deve essere immediatame nte informato. Vedere paragrafo 4.4

Disturbi oculari

Disturbi della vista, es.

diplopia, miopia

Crisi oculogirica, neuropatia ottica /

neurite (casi isolati)

Disturbi cardiaci

Modifiche del

ECG come

appiattimento dell’onda T

Disturbi gastroi ntestina li

Vomito, nausea, diarrea, glossite e

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stomatite, eruttazione con gusto,

pressione epigastrica, gusto metallico, lingua pelosa Disfagia (causata da effetti del

metronidazolo al sistema

nervoso centrale)

Disturbi epatobil iari

Valori anormali di enzimi epatici e bilirubina, epatite, ittero, pancreatite

Disturbi della pelle e del tessuto sottocu taneo

Reazioni allergiche cutanee, es. prurito, orticaria, sindrome di Stevens-Johnson

Necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme

Disturbi muscolo scheletr ici e del tessuto connetti vo

Mialgia, artralgia

Disturbi renali ed urinari

Urine

colorate di

scuro

(causate da un metabolita

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del

metronidazol o)

Disturbi generali e condizio ni del sito di sommin istrazio ne

Irritazioni delle vene

(fino alla

tromboflebite) dopo l'infusione endovenosa, stati di

debolezza, febbre

Popolazione pediatrica

La frequenza, il tipo e la gravità delle reazioni avverse nei bambini sono uguali a quella degli adulti.

Segnalazioni di sospette reazioni avverse

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio / rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema di segnalazione nazionale di segnalazione all’indirizzo

4.9 sovradosaggio

Sintomi

Come segni e sintomi di sovradosaggio possono apparire gli effetti indesiderati descritti nel paragrafo 4.8. Sono state riportate singole dosi orali di metronidazolo, fino a 12 g nei tentativi di suicidio e in caso di sovradosaggio accidentale. I sintomi erano limitati a vomito, atassia e leggera disorientazione.

Trattamento

Non esiste alcun trattamento specifico o antidoto che possa essere applicato in caso di sovradosaggio massiccio di metronidazolo. Se necessario, metronidazolo può essere effettivamente eliminato mediante emodialisi.

5. proprietà farmacologiche

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5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: Antinifettivi per uso sistemico – derivati dell’imidazolo Codice ATC: J01X D01

Meccanismo d’azione

Metronidazolo stesso è inefficace. È un composto stabile capace di penetrare nei microrganismi.

In condizioni anaerobiche i radicali nitroso che agiscono sul DNA vengono formati da metronidazolo dalla piruvato-ferredossina-ossidoreduttasi microbica, con ossidazione di ferredossina e flavodossina. I radicali nitroso formano addotti con le coppie di base del DNA, portando così alla rottura della catena del DNA e consecutivamente alla morte cellulare.

Relazione PK/PD

Metronidazolo agisce in modo dipendente dalla concentrazione. L'efficacia del metronidazolo dipende prevalentemente dal quoziente della concentrazione massima del siero (cmax) e della concentrazione minima inibitoria (MIC) attinente per il microrganismo interessato.

Breakpoint
Specie comunemente sensibili

Clostridium difficile °

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Clostridium perfringens °∆ Fusobacterium spp.° Peptoniphilus spp.° Peptostreptococ­cus spp.° Porphyromonas spp.° Prevotella spp.

Veillonella spp.° Bacteroides fragilis Altri micro-organismi

Entamoeba histolytica ° Gardnerella vaginalis ° Giardia lamblia° Trichomonas vaginalis °

Specie per le quali la resistenza acquisita può essere un problema

Aerobi Gram-negativi

Helicobacter pylori

Anaerobi

Organismi intrinsecamente resistenti

Tutti gli aerobi obbligati

Micro-organismi Gram-positivi

Enterococcus spp.

Staphylococcus spp.

Streptococcus spp.

Micro-organismo Gram-negativi

Enterobacteri­aceae

Haemophilus spp.

° Al momento della pubblicazione di queste tabelle non sono disponibili dati aggiornati. Nella letteratura primaria sono noti gli standard di riferimento e la sensibilità alle raccomandazioni terapeutiche dei rispettivi ceppi.

Δ Da usare solo in pazienti con allergia alla penicillina

Meccanismo di resistenza al metronidazolo

I meccanismi della resistenza di metronidazolo sono noti solo in parte. I ceppi di Bacteroides essendo resistenti al metronidazolo hanno geni che codificano nitroimidazolo reduttasi che converte i nitroimidazoli in aminoimidazoli. Pertanto la formazione dei radicali nitroso efficaci come antibatterici è inibita.

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C'è una resistenza trasversale completa fra metronidazolo e gli altri derivati del nitroimidazolo (tinidazolo, ornidazolo, nimorazolo). La prevalenza della resistenza acquisita di singole specie può variare, a seconda della regione e del tempo. Pertanto, soprattutto per il trattamento adeguato di infezioni gravi, è necessario disporre di informazioni locali specifiche in materia di resistenza. Se c'è dubbio sull'efficacia del metronidazolo a causa della situazione di resistenza locale, è necessario chiedere consiglio agli esperti. Soprattutto in caso di infezioni gravi o insuccesso di trattamento, è necessaria la diagnosi microbiologica, compresa la determinazione delle specie del microrganismo e la sua suscettibilità al metronidazolo.

5.2 proprietà farmacocinetiche

Assorbimento:

Metronidazolo è facilmente assorbito dal tratto gastrointestinale e la biodisponibilità orale è> 90%. Di conseguenza, la stessa dose in mg comporterà un'esposizione simile (AUC) quando si passa da dosaggio per via endovenosa a quello orale.

Poiché Metronidazolo 5 mg/ml soluzione per infusione viene infuso per via endovenosa, la biodisponibilità è del 100%.

Distribuzione:

Metronidazolo è ampiamente distribuito nei tessuti del corpo dopo l'iniezione. Inoltre diffonde attraverso la placenta e si trova nel latte materno delle madri che allattano in concentrazioni equivalenti a quelle del siero. Il legame proteico è inferiore al 20%, il volume apparente di distribuzione è di 36 litri.

Metronidazolo si presenta nella maggior parte dei tessuti e nei liquidi corporei inclusi bile, ossa, ascessi cerebrali, liquidi cerebrospinali, fegato, saliva, liquido seminale e secrezioni vaginali e raggiunge concentrazioni simili a quelle del plasma.

Biotrasformazi­one:

Metronidazolo è metabolizzato nel fegato per ossidazione della catena laterale e formazione di glucuronide. I suoi metaboliti includono un prodotto di ossidazione acido, un derivato idrossi e glucuronide. Il principale metabolita nel siero è il metabolita idrossilato, il principale metabolita nelle urine è il metabolita acido.

Eliminazione:

Circa l'80% della sostanza viene escreta nell'urina con meno del 10% sotto forma di farmaco immutato. Piccole quantità vengono escrete attraverso il fegato. L'emivita di eliminazione è di 8 (6–10) ore.

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Documento reso disponibile da AIFA il 12/12/2018

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Caratteristiche in particolari gruppi di pazienti:

L'insufficienza renale ritarda l'escrezione solo ad un livello non significativo. L'emivita di eliminazione del metronidazolo rimane invariata in presenza di insufficienza renale, tuttavia tali pazienti mantengono i metaboliti di metronidazolo. Il significato clinico di questo non è noto al momento.

Sono prevedibili una ritardata clearance plasmatica e un'emivita sierica prolungata (fino a 30 h) in gravi patologie epatiche.

5.3 dati preclinici di sicurezza

Tossicità da dose ripetuta

Dopo somministrazione ripetuta, sono stati osservati atassia e tremore nel cane e un aumento dose-dipendente della degenerazione epatocellulare è stato osservato nella scimmia durante uno studio di 12 mesi.

Potenziale mutagenico e tumorigenico

Metronidazolo è risultato mutageno nei batteri dopo nitroriduzione, tuttavia non è risultato mutageno nelle cellule di mammiferi in vitro e in vivo. Inoltre, nei linfociti di pazienti trattati con metronidazolo non sono stati osservati danni al DNA.

Ci sono prove che suggeriscono che il metronidazolo è tumorigenico nel topo e nel ratto. C'è stato un aumento dell'incidenza dei tumori polmonari nei topi (dopo la somministrazione orale di 3,1 volte la dose umana massima raccomandata di metronidazolo di 1.500 mg/die), tuttavia, questo non sembra essere dovuto a un meccanismo genotossico in quanto nessun cambiamento nei tassi di mutazione è stato osservato in vari organi di topi transgenici a seguito di dosi elevate di metronidazolo.

Tossicità riproduttiva

Non è stata osservata alcuna teratogenicità o embriotossicità nel ratto o nel coniglio.

Dopo una ripetuta somministrazione per 26–80 settimane ai ratti, sono stati osservati distrofia testicolare e prostatica a dosi elevate (14,2–28,5 volte la dose umana massima raccomandata di metronidazolo di 1.500 mg/die)

6. informazioni farmaceutiche18

Documento reso disponibile da AIFA il 12/12/2018

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Sodio cloruro

Disodio fosfato, anidro

Acido citrico anidro

Acqua per preparazioni iniettabili

6.2 incompatibilità

In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali.

6.3 periodo di validità

Sacca in 2 anni

polipropilene:

Usare immediatamente dopo la prima apertura

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Non conservare al di sopra di 25 °C.

Non congelare. Conservare la sacca nel confezionamento originario (sovrasacca d’alluminio) per proteggerla dalla luce.

6.5 natura e contenuto del contenitore

Sacca in polipropilene con apertura twist-off in polipropilene in un contenitore in alluminio, contenente 100 ml di soluzione, confezionati in scatole da 1 e 10 sacche.

E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Questo prodotto è solo per uso singolo. Qualsiasi soluzione non utilizzata dovrebbe essere eliminata.

Non utilizzare se ci sono particelle visibili o se la soluzione è opaca.

Il medicinale non utilizzato o il materiale di scarto devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Hikma Farmacêutica (Portugal), S.A.

Estrada do Rio da Mó, 8, 8A e 8B – Fervença

19

2705–906 Terrugem SNT

Portogallo

8. Numero(i) dell’autorizzazione all’immissione in commercio

044080012 “Metronidazolo Hikma 5 mg/ml soluzione per infusione”-sacca in PP da 100 ml

044080024 “Metronidazolo Hikma 5 mg/ml soluzione per infusione”-10 sacche in PP da 100 ml