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MESAFLOR - riassunto delle caratteristiche del prodotto

Contiene principio attivo :

Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - MESAFLOR

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

Mesaflor 500 mg compresse rivestite

1) COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA

Una compressa contiene:

Principio attivo: acido 5-aminosalicilico (mesalazina) 500 mg.

Eccipienti con effetti noti: ogni compressa rivestita di Mesaflor 500 mg contiene 100 mg di lattosio monoidrato.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.

3) forma farmaceutica

Compresse rivestite

4) informazioni cliniche

4.1) indicazioni terapeutiche

colite ulcerosa e morbo di Crohn; trattamento delle fasi attive della malattia, prevenzione delle recidive.

Nella fase attiva di grado severo è consigliabile l’associazione con trattamento cortisonico.

4.2) posologia e modo di somministrazione

Posologia

1 compressa 3 volte al giorno, da assumersi prima dei pasti con abbondante liquido. La posologia può essere aumentata fino a 8 compresse al giorno nelle forme gravi.

La durata del trattamento nelle fasi attive è di 4 – 6 settimane.

Durante la remissione della malattia, che richiede una cura di mantenimento di lunga durata per prevenire le recidive, la frequenza e il dosaggio del MESAFLOR 500 mg compresse rivestite saranno determinati dal medico.

Popolazione pediatrica

MESAFLOR compresse non deve essere somministrato nei bambini di età inferiore ai sei anni.

4.3) controindicazioni

Ipersensibilità verso il principio attivo, ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico o ad un qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1:

Ipersensibilità ai salicilati. Grave compromissione della funzionalità epatica o renale. Nefropatie gravi. Ulcera peptica in fase attiva. Bambini al di sotto dei due anni d’età. Pazienti con diatesi emorragica. Generalmente controindicato in gravidanza; Controindicato nelle ultime settimane di gestazione e durante l'allattamento (vedere par. 4.6).

4.4) speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Sono stati segnalati casi di nefrolitiasi con l’uso di mesalazina, compresi calcoli con un contenuto di mesalazina del 100 %. Si raccomanda di garantire un’adeguata assunzione di liquidi durante il trattamento.

Recidive della sintomatologia obiettiva e soggettiva possono verificarsi sia dopo la sospensione del trattamento con MESAFLOR sia durante il trattamento di mantenimento inadeguato.

Con MESAFLOR compresse, in pazienti che hanno una digestione gastrica eccezionalmente lenta o sono portatori di una stenosi pilorica, si potrà talora avere una liberazione di mesalazina già nello stomaco, con una conseguente irritazione gastrica ed una perdita di efficacia del farmaco.

Prima dell’inizio e nel corso del trattamento, a discrezione del medico curante, devono essere eseguiti test ematici [conta ematica differenziale (formula leucocitaria); parametri di funzionalità epatica quali ALT o AST; creatinina sierica] e test urinari (dispositivi dipstick).

Come linea–guida, vengono raccomandati un primo controllo dopo 14 giorni dall’inizio del trattamento e successivamente 2–3 valutazioni ad intervalli di 4 settimane.

Se i risultati rientrano nella normalità, le valutazioni di follow–up devono essere ripetute ogni 3 mesi. Se si manifestano ulteriori sintomi, gli stessi test devono essere eseguiti immediatamente.

Si raccomanda cautela nell’uso in pazienti con compromissione della funzionalità epatica e in soggetti in trattamento con ipoglicemizzanti orali, diuretici, cumarinici e corticosteroidi.

Evitare l’uso delle compresse nei bambini di età inferiore di 6 anni.

MESAFLOR non deve essere utilizzato in pazienti con compromissione della funzionalità renale. Nel caso in cui la funzionalità renale peggiori nel corso del trattamento, deve essere presa in considerazione la tossicità renale indotta da mesalazina.

Il suo impiego andrà evitato nei pazienti con conclamata insufficienza renale. Si raccomanda una valutazione della funzione renale per tutti i pazienti prima di iniziare la terapia, e almeno due volte all’anno in corso di trattamento.

I pazienti con malattia polmonare, in particolare con asma, devono essere controllati molto attentamente nel corso del trattamento con MESAFLOR.

L’uso prolungato del prodotto può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.

Pazienti con precedenti di reazioni avverse in seguito a trattamento con preparazioni contenenti sulfasalazina, devono essere mantenuti sotto stretta sorveglianza medica all’inizio di un ciclo di trattamento con MESAFLOR.La terapia deve essere immediatamente sospesa nel caso in cui MESAFLOR causi reazioni di intolleranza acuta come crampi addominali, dolore addominale acuto, diarrea con sangue, febbre, cefalea grave e rash.

Nelle fasi attive di grado severo, può essere consigliabile associare un trattamento cortisonico per via sistemica.

A seguito di trattamento con mesalazina, sono stati segnalati rari casi di discrasie ematiche gravi. Nel caso in cui il paziente sviluppasse emorragie di non chiara eziologia, ematomi, porpora, anemia, febbre oppure mal di gola, dovranno essere condotte indagini ematologiche. Nel caso di sospetto di discrasia ematica, il trattamento dovrà essere interrotto.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

MESAFLOR compresse contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio, cioè essenzialmente’ senza sodio’

4.5) interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

Evitare la somministrazione contemporanea di MESAFLOR compresse e di lattulosio o altri farmaci che, abbassando il pH del colon, possono ostacolare il rilascio del principio attivo contenuto nelle compresse.

In pazienti in terapia concomitante con azatioprina, o 6–mercaptopurina o tioguanina, deve essere tenuta in considerazione la possibilità di un incremento degli effetti mielosoppressivi di azatioprina, o 6– mercaptopurina o tioguanina.

Può essere potenziato l’effetto ipoglicemizzante delle sulfoniluree. Non si possono escludere interazioni con cumarinici, metotressato, probenecid, sulfinpirazone, spironolattone, furosemide e rifampicina.

La co–somministrazione con anticoagulanti cumarinici quale ad esempio warfarin, può determinare una diminuzione della attività anticoagulante. Il tempo di protrombina deve essere monitorato attentamente, se tale associazione non può essere evitata.

Si raccomanda cautela nell’uso concomitante di mesalazina ed agenti di cui è nota la tossicità renale, inclusi i farmaci anti–infiammatori non steroidei (FANS) ed azatioprina, poichè questi farmaci possono aumentare il rischio di reazioni avverse a carico dei reni.

È possibile il potenziamento di effetti indesiderati dei corticosteroidi a livello gastrico.

4.6) fertilità,gravidanza e allattamento

Gravidanza

I dati relativi all’uso di mesalazina in gravidanza sono in numero limitato.

Un numero ridotto di gravidanze esposte indica che non vi siano effetti avversi di mesalazina sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato.

Ad oggi, nessun altro dato epidemiologico rilevante risulta disponibile.

In un singolo caso, in seguito a somministrazione a lungo termine di dosi elevate di mesalazina (2–4g, per via orale) durante la gravidanza, è stata riportata insufficienza renale nel neonato.

Studi sulla somministrazione orale di mesalazina nell’animale non indicano effetti nocivi diretti e indiretti rispetto alla gravidanza, allo sviluppo embriofetale, al parto o allo sviluppo postnatale.

MESAFLOR deve essere utilizzato durante la gravidanza solo nel caso in cui i potenziali benefici siano superiori ai possibili rischi. L’uso dei preparati andrà comunque evitato nelle ultime settimane di gravidanza.

Allattamento

L’acido N–acetil–5–aminosalicilico e, in grado minore, mesalazina sono escreti nel latte materno. Al momento sono disponibili soltanto limitate esperienze in corso di allattamento. Nei bambini non possono essere escluse reazioni di ipersensibilità come diarrea.

Quindi, MESAFLOR deve essere utilizzato durante l’allattamento solo nel caso in cui i potenziali benefici siano superiori ai possibili rischi. Se il bambino sviluppa diarrea l’allattamento deve essere sospeso.

4.7) effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari

MESAFLOR non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.; ovvero non riduce la concentrazione né provoca sonnolenza nei pazienti in trattamento.

4.8) effetti indesiderati

Sono stati segnalati disturbi gastrointestinali (nausea, epigastralgia, diarrea e dolori addominali) e cefalea.

Il prodotto può essere raramente associato ad una sindrome da intolleranza acuta, caratterizzata da crampi, dolore addominale, diarrea ematica e, occasionalmente, febbre, cefalea, prurito ed eruzioni cutanee, che richiede la sospensione del trattamento.

Esistono inoltre segnalazioni di leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, pancreatite, epatite, nefrite interstiziale, sindrome nefrosica e insufficienza renale.

Raramente possono verificarsi reazioni di ipersensibilità (ad esempio eruzioni cutanee, febbre) e fotosensibilità*; in tal caso occorre interrompere immediatamente il trattamento.

* Le reazioni più severe sono osservate in pazienti con condizioni cutanee preesistenti, quali dermatite atopica ed eczema atopico.

All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità

molto comune ≥ 1/10

comune ≥ 1/100, < 1/10

non comune ≥ 1/1000, < 1/100

raro ≥ 1/10.000, < 1/1000

molto raro ≤ 1/10.000.

non nota la frequenza non può essere definita sulla base dei dati di disponibili

Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA

Frequenz a

Effetto indesiderato

Patologie del sistema emolinfopoietico

Molto raro

Conta ematica alterata (Leucopenia, neutropenia, trombocitopenia) anemia aplastica, agranulocitosi, pancitopenia)

Disturbi del sistema immunitario

Molto raro

Reazioni di ipersensibilità quali esantema allergico, febbre da farmaci, sindrome del lupus eritematosus, pancolite

Patologie del sistema nervoso

Comune

Cefalea

Non comune

Sonnolenza, tremore

Raro

Capogiro

Molto raro

Neuropatia periferica

Patologie cardiache

Non comune

Tachicardia

Molto raro

Pericardite, miocardite

Patologie vascolari

Comune

Ipertensione

Non comune

Ipotensione

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Molto raro

Reazioni polmonari allergiche e fibrotiche (comprese dispnea, tosse, broncospasmo, alveolite, eosinofilia polmonare, infiltrazione al polmone, polmonite)

Patologie gastrointestinali

Comune

Nausea, diarrea, distensione dell’addome

Non comune

Dolore addominale

Raro

Flatulenza, vomito

Molto raro

Pancreatite, Pancreatite acuta

Patologie epatobiliari

Molto raro

Epatite, epatite colestatica

Anomalie transitorie dei test di funzionalità epatica (aumento dei valori di transaminasi e colestasi)

Colelitiasi

Pag. 4 a 19

Documento reso disponibile da AIFA il 06/01/2022

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune

Prurito

Comune

Eruzione cutanea

Raro

Fotosensibilità+

Molto raro

Alopecia

Non nota

Angioedema

Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo

Molto raro

Mialgia, artralgia

Patologie renali e urinarie

Molto raro

Non nota

Compromissione della funzione renale compresa nefrite interstiziale acuta e cronica e insufficienza re­nale

nefrolitiasi

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Molto raro

Oligospermia (reversibile)

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune

Astenia, Piressia

Non comune

Affaticamento, Edema della faccia

L’eventuale comparsa di reazioni di ipersensibilità comporta l’immediata interruzione del trattamento.

*Fotosensibilità

Le reazioni più severe sono osservate in pazienti con condizioni cutanee preesistenti, quali dermatite atopica ed eczema atopico.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.

4.9) sovradosaggio

I dati relativi a casi di sovradosaggio sono rari (ad es. suicidio premeditato con assunzione per via orale di una dose elevata di mesalazina) e non indicano tossicità renale o epatica. Non è noto un antidoto specifico e il trattamento è sintomatico e di supporto, incluso il monitoraggio della funzionalità renale.

Nel caso in cui si verificasse dopo somministrazione delle compresse, ricorrere a lavaggio gastrico e infusione di soluzioni elettrolitiche.

5) proprietà farmacologiche

5.1) proprietà farmacodinamiche

L’acido 5-aminosalicilico (5-ASA o mesalazina), principio attivo del MESAFLOR, è la frazione attiva della salicilazosul­fapiridina, farmaco di impiego consolidato in queste forme cliniche.

Il 5-ASA è dotato di un effetto antinfiammatorio topico sui tratti della mucosa intestinale interessati dalle lesioni. La sua presenza nel lume intestinale inibisce la biosintesi dei derivati dell’acido arachidonico (prostaglandina E2, leucotrieni) i cui livelli nella mucosa rettale di soggetti con colite ulcerosa in fase di riacutizzazione risultano elevati rispetto alla norma.

La mancanza della frazione sulfapiridinica, cui sono attribuiti gli effetti indesiderati della salicilazosul­fapiridina, spiega come il 5-ASA possa essere più tollerato rispetto alla salicilazosul­fapiridina.

La disponibilità di forme farmaceutiche orali e rettali consente di trattare adeguatamente le malattie infiammatorie intestinali nelle varie localizzazioni, con le compresse, e le forme distali con i clismi.

Il 5-ASA contenuto nelle compresse viene rilasciato a livello dell’ileo terminale e del colon, assicurando l’effetto antinfiammatorio topico sulle lesioni localizzate lungo tale tratto.

La forma farmaceutica clismi determina un pronto ed efficace effetto locale antinfiammatorio sulle lesioni localizzate lungo il tratto terminale dell’intestino.

5.2) proprietà farmacocinetiche

La forma farmaceutica compresse rivestite ha la caratteristica di disintegrare il rivestimento a pH superiore a 6; questa caratteristica consente alla compressa di attraversare intatta lo stomaco e di rendere disponibile il principio attivo in corrispondenza dell’ileo terminale e del colon dove esplica la sua azione a livello topico.

L’assorbimento del 5-ASA è di modesta entità; la sostanza viene quasi totalmente eliminata con le feci.

Il 5-ASA somministrato in clismi per via rettale presenta un assorbimento sistemico molto scarso ed esplica la sua azione a livello locale.

5.3) dati preclinici di sicurezza

Le DL50 dopo somministrazione orale risultano:

topo maschio = 1287 mg/Kg

ratto maschio = 4496 mg/Kg

topo femmina = 1052 mg/Kg

ratto femmina = 2071 mg/Kg

Le DL50 dopo somministrazione endovenosa risultano:

topo > 3000 mg/Kg

ratto > 2000 mg/Kg.

Ben tollerati risultano i seguenti trattamenti cronici per via orale:

ratto alla dose di 200 mg/Kg/die

cane alla dose di 120 mg/Kg/die

Il 5-ASA non presenta attività mutagena.

6) informazioni farmaceutiche

6.1) lista degli eccipienti

Lattosio, magnesio stearato, sodio carbossimetilamido, talco, polivinilpirro­lidone, copolimero tipo B dell'acido metacrilico, titanio biossido, citrato di trietile, polisorbato 80, ferro ossido giallo (E172), ferro ossido rosso (E172).

6.2) incompatibilità

Nessuna.

6.3) validità

Compresse rivestite: 24 mesi.

6.4) speciali precauzioni per la conservazione

Non nota

6.5)

Blister opaco in PVC/Alluminio. Confezione da 50 compresse.

6.6 Istruzioni per l’uso

Le compresse vanno ingerite intere (non frazionate né masticate) con un bicchiere d'acqua e lontano dai pasti.

7) titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Dymalife Pharmaceutical S.r.l.

Via Bagnulo, 95 – 80063 Piano di Sorrento (NA) – Italia

8) numero dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Mesaflor 500 mg compresse rivestite – 50 compresse 500 mg A.I.C n. 033081011

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Documento reso disponibile da AIFA il 06/01/2022

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

1) DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZA­ZIONE Prima Autorizzazione: 02 Gennaio 1999

Rinnovo: 02 Gennaio 2009

2) DATA DI REVISIONE DEL TESTO

1) DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITÀ MEDICINALE Mesaflor 2 g

Mesaflor 4 g sospensione rettale

2) composizione qualitativa e quantitativa

Mesaflor 2 g sospensione rettale

Un contenitore monodose contiene:

Principio attivo: acido 5-aminosalicilico (mesalazina) 2g

Mesaflor 4 g sospensione rettale

Un contenitore monodose contiene:

Principio attivo: acido 5-aminosalicilico (mesalazina) 4g

3) forma farmaceutica

Sospensione rettale.

4) informazioni cliniche

4.1) indicazioni terapeutiche

C olite ulcerosa nella localizzazione a livello retto-sigmoideo; trattamento delle fasi attive e prevenzione delle recidive.

Nella fase attiva di grado severo è consigliabile l’associazione con trattamento cortisonico.

4.2) posologia e modo di somministrazione

Posologia

1 contenitore monodose da 4 grammi una volta al giorno o 1 contenitore monodose da 2 grammi due volte al giorno.

Popolazione pediatrica

Per bambini sopra i due anni di età le dosi sono proporzionalmente ridotte, secondo prescrizione medica.

La durata del trattamento, nella fase attiva, è di 4–6 settimane.

Durante la remissione, che richiede una cura di mantenimento di lunga durata per prevenire le recidive, la frequenza ed il dosaggio saranno determinati dal medico.

4.3) controindicazioni

Ipersensibilità verso il principio attivo ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico o ad un qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Ipersensibilità ai salicilati. Grave compromissione della funzionalità epatica o renale. Nefropatie gravi. Ulcera peptica in fase attiva. Bambini al di sotto dei due anni d’età. Pazienti con diatesi emorragica. Generalmente controindicato in gravidanza; Controindicato nelle ultime settimane di gestazione e durante l'allattamento (vedere par. 4.6).

4.4) speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Sono stati segnalati casi di nefrolitiasi con l’uso di mesalazina, compresi calcoli con un contenuto di mesalazina del 100 %. Si raccomanda di garantire un’adeguata assunzione di liquidi durante il trattamento.

Recidive della sintomatologia obiettiva e soggettiva possono verificarsi sia dopo la sospensione del trattamento con MESAFLOR sia durante il trattamento di mantenimento inadeguato.

Prima dell’inizio e nel corso del trattamento, a discrezione del medico curante, devono essere eseguiti test ematici [conta ematica differenziale (formula leucocitaria); parametri di funzionalità epatica quali ALT o AST; creatinina sierica] e test urinari (dispositivi dipstick).

Come linea–guida, vengono raccomandati un primo controllo dopo 14 giorni dall’inizio del trattamento e successivamente 2–3 valutazioni ad intervalli di 4 settimane. Se i risultati rientrano nella normalità, le valutazioni di follow–up devono essere ripetute ogni 3 mesi. Se si manifestano ulteriori sintomi, gli stessi test devono essere eseguiti immediatamente.

Si raccomanda cautela nell’uso in pazienti con compromissione della funzionalità epatica e in soggetti in trattamento con ipoglicemizzanti orali, diuretici, cumarinici e corticosteroidi.

Evitare l’uso nei bambini di età inferiore di 2 anni, in pediatria il farmaco va somministrato solo in caso di effettiva necessità e sotto controllo medico.

MESAFLOR non deve essere utilizzato in pazienti con compromissione della funzionalità renale. Nel caso in cui la funzionalità renale peggiori nel corso del trattamento, deve essere presa in considerazione la tossicità renale indotta da mesalazina.

Il suo impiego andrà evitato nei pazienti con conclamata insufficienza renale.

Si raccomanda una valutazione della funzione renale per tutti i pazienti prima di iniziare la terapia, e almeno due volte all’anno in corso di trattamento.

I pazienti con malattia polmonare, in particolare con asma, devono essere controllati molto attentamente nel corso del trattamento con MESAFLOR.

L’uso prolungato del prodotto può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.

Pazienti con precedenti di reazioni avverse in seguito a trattamento con preparazioni contenenti sulfasalazina, devono essere mantenuti sotto stretta sorveglianza medica all’inizio di un ciclo di trattamento con MESAFLOR.

La terapia deve essere immediatamente sospesa nel caso in cui MESAFLOR causi reazioni di intolleranza acuta come crampi addominali, dolore addominale acuto, diarrea con sangue, febbre, cefalea grave e rash.

Nelle fasi attive di grado severo, può essere consigliabile associare un trattamento cortisonico per via sistemica.

A seguito di trattamento con mesalazina, sono stati segnalati rari casi di discrasie ematiche gravi.

Nel caso in cui il paziente sviluppasse emorragie di non chiara eziologia, ematomi, porpora, anemia, febbre oppure mal di gola, dovranno essere condotte indagini ematologiche. Nel caso di sospetto di discrasia ematica, il trattamento dovrà essere interrotto.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Questo medicinale contiene sodio benzoato, leggero irritante della pelle e delle mucose, e potassio metabisolfito, che raramente può causare gravi reazioni di ipersensibilità e broncospasmo.

4.5) interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

In pazienti in terapia concomitante con azatioprina, o 6–mercaptopurina o tioguanina, deve essere tenuta in considerazione la possibilità di un incremento degli effetti mielosoppressivi di azatioprina, o 6– mercaptopurina o tioguanina.

Può essere potenziato l’effetto ipoglicemizzante delle solfaniluree. Non si possono escludere interazioni con cumarinici, metotressato, Probenecid, sulfinilpirazone, spironolattone, furosemide e rifampicina.

È possibile il potenziamento di effetti indesiderati dei corticosteroidi a livello gastrico.

La co–somministrazione con anticoagulanti cumarinici quale ad esempio warfarin, può determinare una diminuzione della attività anticoagulante. Il tempo di protrombina deve essere monitorato attentamente, se tale associazione non può essere evitata.

Si raccomanda cautela nell’uso concomitante di mesalazina ed agenti di cui è nota la tossicità renale, inclusi i farmaci anti–infiammatori non steroidei (FANS) ed azatioprina, poichè questi farmaci possono aumentare il rischio di reazioni avverse a carico dei reni

4.6) fertilità,gravidanza e allattamento

Gravidanza

I dati relativi all’uso di mesalazina in gravidanza sono in numero limitato.

Un numero ridotto di gravidanze esposte indica che non vi siano effetti avversi di mesalazina sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato.

Ad oggi, nessun altro dato epidemiologico rilevante risulta disponibile. In un singolo caso, in seguito a somministrazione a lungo termine di dosi elevate di mesalazina (2–4g, per via orale) durante la gravidanza, è stata riportata insufficienza renale nel neonato.

Studi sulla somministrazione orale di mesalazina nell’animale non indicano effetti nocivi diretti e indiretti rispetto alla gravidanza, allo sviluppo embriofetale, al parto o allo sviluppo postnatale.

MESAFLOR deve essere utilizzato durante la gravidanza solo nel caso in cui i potenziali benefici siano superiori ai possibili rischi.L’uso dei preparati andrà comunque evitato nelle ultime settimane di gravidanza.

Allattamento

L’acido N–acetil–5–aminosalicilico e, in grado minore, mesalazina sono escreti nel latte materno.

Al momento sono disponibili soltanto limitate esperienze in corso di allattamento.

Nei bambini non possono essere escluse reazioni di ipersensibilità come diarrea.

Quindi, MESAFLOR deve essere utilizzato durante l’allattamento solo nel caso in cui i potenziali benefici siano superiori ai possibili rischi. Se il bambino sviluppa diarrea l’allattamento deve essere sospeso.

4.7) effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari

MESAFLOR non altera la capacità di guidare veicoli o utilizzare macchinari; ovvero non riduce la concentrazione né provoca sonnolenza nei pazienti in trattamento.

4.8) effetti indesiderati

Sono stati segnalati disturbi gastrointestinali (nausea, epigastralgia, diarrea e dolori addominali) e cefalea.

Il prodotto può essere raramente associato ad una sindrome da intolleranza acuta, caratterizzata da crampi, dolore addominale, diarrea ematica e, occasionalmente, febbre, cefalea, prurito ed eruzioni cutanee, che richiede la sospensione del trattamento.

Esistono inoltre segnalazioni di leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, pancreatite, epatite, nefrite interstiziale, sindrome nefrosica e insufficienza renale.

Raramente possono verificarsi reazioni di ipersensibilità (ad esempio eruzioni cutanee, febbre) e fotosensibilità*; in tal caso occorre interrompere immediatamente il trattamento.

*Le reazioni più severe sono osservate in pazienti con condizioni cutanee preesistenti, quali dermatite atopica ed eczema atopico.

All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità

molto comune ≥ 1/10

comune ≥ 1/100, < 1/10

non comune ≥ 1/1000, < 1/100

raro ≥ 1/10.000, < 1/1000

molto raro ≤ 1/10.000

non nota la frequenza non può essere definita sulla base dei dati di disponibili.

Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA

Frequenza

Effetto indesiderato

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Documento reso disponibile da AIFA il 06/01/2022

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Patologie del sistema emolinfopoietico

Molto raro

Conta ematica alterata (Leucopenia, neutropenia, trombocitopenia) anemia aplastica, agranulocitosi, pancitopenia)

Disturbi del sistema immunitario

Molto raro

Reazioni di ipersensibilità quali esantema allergico, febbre da farmaci, sindrome del lupus eritematosus, pancolite

Patologie del sistema nervoso

Comune

Cefalea

Non comune

Sonnolenza, tremore

Raro

Capogiro

Molto raro

Neuropatia periferica

Patologie cardiache

Non comune

Tachicardia

Molto raro

Pericardite, miocardite

Patologie vascolari

Comune

Ipertensione

Non comune

Ipotensione

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Molto raro

Reazioni polmonari allergiche e fibrotiche (comprese dispnea, tosse, broncospasmo, alveolite, eosinofilia polmonare, infiltrazione al polmone, polmonite)

Patologie gastrointestinali

Comune

Nausea, diarrea, distensione dell’addome

Non comune

Dolore addominale

Raro

Flatulenza, vomito

Molto raro

Pancreatite, Pancreatite acuta

Patologie epatobiliari

Molto raro

Epatite, epatite colestatica

Anomalie transitorie dei test di funzionalità epatica (aumento dei valori di transaminasi e colestasi)

Colelitiasi

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune

Prurito

Comune

Eruzione cutanea

Raro

Fotosensibilità+

Molto raro

Alopecia

Non nota

Angioedema

Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo

Molto raro

Mialgia, artralgia

Patologie renali e urinarie

Molto raro

Compromissione della funzione renale compresa nefrite interstiziale

Pag. 11 a 19

Documento reso disponibile da AIFA il 06/01/2022

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Non nota

acuta e cronica e insufficienza renale

nefrolitiasi

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Molto raro

Oligospermia (reversibile)

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune

Astenia, Piressia

Non comune

Affaticamento, Edema della faccia

L’eventuale comparsa di reazioni di ipersensibilità comporta l’immediata interruzione del trattamento.

*Fotosensibilità

Le reazioni più severe sono osservate in pazienti con condizioni cutanee preesistenti, quali dermatite atopica ed eczema atopico.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.

4.9) sovradosaggio

I dati relativi a casi di sovradosaggio sono rari (ad es. suicidio premeditato con assunzione per via orale di una dose elevata di mesalazina) e non indicano tossicità renale o epatica.

Non è noto un antidoto specifico e il trattamento è sintomatico e di supporto, incluso il monitoraggio della funzionalità renale.

Non sono ipotizzabili casi di sovradosaggio a seguito di somministrazioni rettali.

5) proprietà farmacologiche

5.1) proprietà farmacodinamiche

L’acido 5-aminosalicilico (5-ASA o mesalazina), principio attivo del MESAFLOR, è la frazione attiva della salicilazosul­fapiridina, farmaco di impiego consolidato in queste forme cliniche.

Il 5-ASA è dotato di un effetto antinfiammatorio topico sui tratti della mucosa intestinale interessati dalle lesioni. La sua presenza nel lume intestinale inibisce la biosintesi dei derivati dell’acido arachidonico (prostaglandina E2, leucotrieni) i cui livelli nella mucosa rettale di soggetti con colite ulcerosa in fase di riacutizzazione risultano elevati rispetto alla norma.

La mancanza della frazione sulfapiridinica, cui sono attribuiti gli effetti indesiderati della salicilazosul­fapiridina, spiega come il 5-ASA possa essere più tollerato rispetto alla salicilazosul­fapiridina.

La disponibilità di forme farmaceutiche orali e rettali consente di trattare adeguatamente le malattie infiammatorie intestinali nelle varie localizzazioni, con le compresse, e le forme distali con i clismi.

Il 5-ASA contenuto nelle compresse viene rilasciato a livello dell’ileo terminale e del colon, assicurando l’effetto antinfiammatorio topico sulle lesioni localizzate lungo tale tratto.

La forma farmaceutica clismi determina un pronto ed efficace effetto locale antinfiammatorio sulle lesioni localizzate lungo il tratto terminale dell’intestino.

5.2) proprietà farmacocinetiche

La forma farmaceutica compresse rivestite ha la caratteristica di disintegrare il rivestimento a pH superiore a 6; questa caratteristica consente alla compressa di attraversare intatta lo stomaco e di rendere disponibile il principio attivo in corrispondenza dell’ileo terminale e del colon dove esplica la sua azione a livello topico.

L’assorbimento del 5-ASA è di modesta entità; la sostanza viene quasi totalmente eliminata con le feci.

Il 5-ASA somministrato in clismi per via rettale presenta un assorbimento sistemico molto scarso ed esplica la sua azione a livello locale.

5.3) dati preclinici di sicurezza

Le DL50 dopo somministrazione orale risultano:

topo maschio = 1287 mg/Kg

ratto maschio = 4496 mg/Kg

topo femmina = 1052 mg/Kg

ratto femmina = 2071 mg/Kg

Le DL50 dopo somministrazione endovenosa risultano:

topo > 3000 mg/Kg

ratto > 2000 mg/Kg.

Ben tollerati risultano i seguenti trattamenti cronici per via orale: ratto alla dose di 200 mg/Kg/die

cane alla dose di 120 mg/Kg/die

Il 5-ASA non presenta attività mutagena.

6) informazioni farmaceutiche

6.1) lista degli eccipienti

Sospensione rettale: gomma xantana, disodio edetato biidrato, sodio benzoato, potassio metabisolfito, potassio acetato, carbossipolime­tilene, acqua depurata.

6.2) incompatibilità

Nessuna.

6.3) validità

Sospensione rettale: 24 mesi.

6.4) speciali precauzioni per la conservazione

La sospensione rettale deve essere conservata a temperatura non superiore a 25° C.

6.6) natura e capacità del contenitore

Mesaflor 2 g e 4 g sospensione rettale: Flacone di colore bianco con capacità 60 ml, chiuso con tappo, e cannula rettale; i costituenti del contenitore sono realizzati in materiale PELD (polietilene a bassa densità). Confezione da 7 contenitori monodose.

6.6 Istruzioni per l’uso

Sospensione rettale: per l'applicazione è necessario seguire le seguenti istruzioni:

– agitare bene prima dell’uso;

– sdraiarsi sul lato sinistro, mantenendo diritta la gamba sinistra e piegando la gamba destra;

– inserire delicatamente la cannula nell’orifizio anale e premere il flacone con pressione graduale e costante fino al completo svuotamento;

– girarsi alcune volte sui due fianchi per facilitare la distribuzione del medicamento e rimanere coricati per almeno mezz’ora;

una migliore efficacia del medicinale si ottiene mantenendo il prodotto il più a lungo possibile o meglio, lasciandolo in sede per tutta la notte.

7) titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Dymalife Pharmaceutical S.r.l.

Via Bagnulo, 95 – 80063 Piano di Sorrento (NA) – Italia

8) numero dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Mesaflor 2 g sospensione rettale – 7 contenitori monouso A.I.C. n. 033081023

Mesaflor 4 g sospensione rettale – 7 contenitori monouso A.I.C. n. 033081035

9) DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE / RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE

Prima Autorizzazione: 02 Gennaio 1999

Rinnovo: 02 Gennaio 2009

10) DATA DI REVISIONE DEL TESTO

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

1) DENOMINAZIONE DELLA SPECIALITÀ MEDICINALE

Mesaflor 500 mg gel rettale

2) composizione qualitativa e quantitativa

Un contenitore monodose contiene:

Principio attivo: acido 5-aminosalicilico (mesalazina) 500mg

3) forma farmaceutica

Gel rettale.

4) informazioni cliniche

4.1) indicazioni terapeutiche

P roctiti ulcerose, morbo di Crohn, flogosi idiopatiche intestinali acute e croniche a localizzazione anorettale e perianale.

Trattamento delle fasi attive della malattia e prevenzione delle recidive.

Nella fase attiva di grado severo è consigliabile l’associazione con trattamento cortisonico.

4.2) posologia e modo di somministrazione

Posologia

Nella fase attiva della malattia, la dose media giornaliera per adulti è di 1,5 g di mesalazina, pari a 3 contenitori monodose di gel, salvo diverso giudizio del medico.

Il prodotto va applicato con alvo libero da feci.

Popolazione pediatrica

Per bambini sopra i due anni di età le dosi sono proporzionalmente ridotte, secondo prescrizione medica.

La durata del trattamento, nella fase attiva, è di 4–6 settimane.

Durante la remissione, che richiede una cura di mantenimento di lunga durata per prevenire le recidive, la frequenza ed il dosaggio saranno determinati dal medico.

4.3) controindicazioni

Ipersensibilità verso il principio attivo, ad altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico o ad un qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1;

Ipersensibilità ai salicilati. Grave compromissione della funzionalità epatica o renale. Nefropatie gravi. Ulcera peptica in fase attiva. Bambini al di sotto dei due anni d’età. Pazienti con diatesi emorragica. Generalmente controindicato in gravidanza; Controindicato nelle ultime settimane di gestazione e durante l'allattamento (vedere par. 4.6).

4.4) speciali avvertenze e precauzioni per l’uso

Sono stati segnalati casi di nefrolitiasi con l’uso di mesalazina, compresi calcoli con un contenuto di mesalazina del 100 %. Si raccomanda di garantire un’adeguata assunzione di liquidi durante il trattamento.

Recidive della sintomatologia obiettiva e soggettiva possono verificarsi sia dopo la sospensione del trattamento con MESAFLOR sia durante il trattamento di mantenimento inadeguato.

Prima dell’inizio e nel corso del trattamento, a discrezione del medico curante, devono essere eseguiti test ematici [conta ematica differenziale (formula leucocitaria); parametri di funzionalità epatica quali ALT o AST; creatinina sierica] e test urinari (dispositivi dipstick).

Come linea–guida, vengono raccomandati un primo controllo dopo 14 giorni dall’inizio del trattamento e successivamente 2–3 valutazioni ad intervalli di 4 settimane. Se i risultati rientrano nella normalità, le

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Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

valutazioni di follow–up devono essere ripetute ogni 3 mesi. Se si manifestano ulteriori sintomi, gli stessi test devono essere eseguiti immediatamente.

Si raccomanda cautela nell’uso in pazienti con compromissione della funzionalità epatica e in soggetti in trattamento con ipoglicemizzanti orali, diuretici, cumarinici e corticosteroidi.

Evitare l’uso nei bambini di età inferiore di 2 anni, in pediatria il farmaco va somministrato solo in caso di effettiva necessità e sotto controllo medico.

MESAFLOR non deve essere utilizzato in pazienti con compromissione della funzionalità renale. Nel caso in cui la funzionalità renale peggiori nel corso del trattamento, deve essere presa in considerazione la tossicità renale indotta da mesalazina.

Il suo impiego andrà evitato nei pazienti con conclamata insufficienza renale.

Si raccomanda una valutazione della funzione renale per tutti i pazienti prima di iniziare la terapia, e almeno due volte all’anno in corso di trattamento.

I pazienti con malattia polmonare, in particolare con asma, devono essere controllati molto attentamente nel corso del trattamento con MESAFLOR.

L’uso prolungato del prodotto può dare origine a fenomeni di sensibilizzazione.

Pazienti con precedenti di reazioni avverse in seguito a trattamento con preparazioni contenenti sulfasalazina, devono essere mantenuti sotto stretta sorveglianza medica all’inizio di un ciclo di trattamento con MESAFLOR.

La terapia deve essere immediatamente sospesa nel caso in cui MESAFLOR causi reazioni di intolleranza acuta come crampi addominali, dolore addominale acuto, diarrea con sangue, febbre, cefalea grave e rash.

Nelle fasi attive di grado severo, può essere consigliabile associare un trattamento cortisonico per via sistemica.

A seguito di trattamento con mesalazina, sono stati segnalati rari casi di discrasie ematiche gravi.

Nel caso in cui il paziente sviluppasse emorragie di non chiara eziologia, ematomi, porpora, anemia, febbre oppure mal di gola, dovranno essere condotte indagini ematologiche. Nel caso di sospetto di discrasia ematica, il trattamento dovrà essere interrotto.

Informazioni importanti su alcuni eccipienti

Questo medicinale contiene para-idrossi-benzoati che possono causare reazioni allergiche generalmente di tipo ritardato quali dermatiti da contatto; più raramente possono causare reazioni di tipo immediato con orticaria e broncospasmo.

4.5) interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

In pazienti in terapia concomitante con azatioprina, o 6–mercaptopurina o tioguanina, deve essere tenuta in considerazione la possibilità di un incremento degli effetti mielosoppressivi di azatioprina, o 6– mercaptopurina o tioguanina.

Può essere potenziato l’effetto ipoglicemizzante delle solfaniluree.

Non si possono escludere interazioni con cumarinici, metotressato, Probenecid, sulfinilpirazone, spironolattone, furosemide e rifampicina.

È possibile il potenziamento di effetti indesiderati dei corticosteroidi a livello gastrico.

La co–somministrazione con anticoagulanti cumarinici quale ad esempio warfarin, può determinare una diminuzione della attività anticoagulante. Il tempo di protrombina deve essere monitorato attentamente, se tale associazione non può essere evitata.

Si raccomanda cautela nell’uso concomitante di mesalazina ed agenti di cui è nota la tossicità renale, inclusi i farmaci anti–infiammatori non steroidei (FANS) ed azatioprina, poichè questi farmaci possono aumentare il rischio di reazioni avverse a carico dei reni.

4.6) fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

I dati relativi all’uso di mesalazina in gravidanza sono in numero limitato.

Un numero ridotto di gravidanze esposte indica che non vi siano effetti avversi di mesalazina sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato.

Ad oggi, nessun altro dato epidemiologico rilevante risulta disponibile.

In un singolo caso, in seguito a somministrazione a lungo termine di dosi elevate di mesalazina (2–4g, per via orale) durante la gravidanza, è stata riportata insufficienza renale nel neonato.

Studi sulla somministrazione orale di mesalazina nell’animale non indicano effetti nocivi diretti e indiretti rispetto alla gravidanza, allo sviluppo embriofetale, al parto o allo sviluppo postnatale.

MESAFLOR deve essere utilizzato durante la gravidanza solo nel caso in cui i potenziali benefici siano superiori ai possibili rischi.

L’uso dei preparati andrà comunque evitato nelle ultime settimane di gravidanza.

Allattamento

L’acido N–acetil–5–aminosalicilico e, in grado minore, mesalazina sono escreti nel latte materno.

Al momento sono disponibili soltanto limitate esperienze in corso di allattamento.

Nei bambini non possono essere escluse reazioni di ipersensibilità come diarrea.

Quindi, MESAFLOR deve essere utilizzato durante l’allattamento solo nel caso in cui i potenziali benefici siano superiori ai possibili rischi. Se il bambino sviluppa diarrea l’allattamento deve essere sospeso.

4.7) effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari

MESAFLOR non altera la capacità di guidare veicoli o utilizzare macchinari; ovvero non riduce la concentrazione né provoca sonnolenza nei pazienti in trattamento.

4.8) effetti indesiderati

Sono stati segnalati disturbi gastrointestinali (nausea, epigastralgia, diarrea e dolori addominali) e cefalea.

Il prodotto può essere raramente associato ad una sindrome da intolleranza acuta, caratterizzata da crampi, dolore addominale, diarrea ematica e, occasionalmente, febbre, cefalea, prurito ed eruzioni cutanee, che richiede la sospensione del trattamento.

Esistono inoltre segnalazioni di leucopenia, neutropenia, trombocitopenia, pancreatite, epatite, nefrite interstiziale, sindrome nefrosica e insufficienza renale.

Raramente possono verificarsi reazioni di ipersensibilità (ad esempio eruzioni cutanee, febbre) e fotosensibilità*; in tal caso occorre interrompere immediatamente il trattamento.

* Le reazioni più severe sono osservate in pazienti con condizioni cutanee preesistenti, quali dermatite atopica ed eczema atopico.

All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità

molto comune ≥ 1/10

comune ≥ 1/100, < 1/10

non comune ≥ 1/1000, < 1/100

raro ≥ 1/10.000, < 1/1000

molto raro ≤ 1/10.000

non nota la frequenza non può essere definita sulla base dei dati di disponibili.

Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA

Frequenz a

Effetto indesiderato

Patologie del sistema

Molto raro

Conta ematica alterata (Leucopenia, neutropenia,

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Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

emolinfopoietico

trombocitopenia) anemia aplastica, agranulocitosi, pancitopenia)

Disturbi del sistema immunitario

Molto raro

Reazioni di ipersensibilità quali esantema allergico, febbre da farmaci, sindrome del lupus eritematosus, pancolite

Patologie del sistema nervoso

Comune

Cefalea

Non comune

Sonnolenza, tremore

Raro

Capogiro

Molto raro

Neuropatia periferica

Patologie cardiache

Non comune

Tachicardia

Molto raro

Pericardite, miocardite

Patologie vascolari

Comune

Ipertensione

Non comune

Ipotensione

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Molto raro

Reazioni polmonari allergiche e fibrotiche (comprese dispnea, tosse, broncospasmo, alveolite, eosinofilia polmonare, infiltrazione al polmone, polmonite)

Patologie gastrointestinali

Comune

Nausea, diarrea, distensione dell’addome

Non comune

Dolore addominale

Raro

Flatulenza, vomito

Molto raro

Pancreatite, Pancreatite acuta

Patologie epatobiliari

Molto raro

Epatite, epatite colestatica

Anomalie transitorie dei test di funzionalità epatica (aumento dei valori di transaminasi e colestasi)

Colelitiasi

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Non comune

Prurito

Comune

Eruzione cutanea

Raro

Fotosensibilità+

Molto raro

Alopecia

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Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

Non nota

Angioedema

Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo

Molto raro

Mialgia, artralgia

Patologie renali e urinarie

Molto raro

Non nota

Compromissione della funzione renale compresa nefrite interstiziale acuta e cronica e insufficienza re­nale

nefrolitiasi

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Molto raro

Oligospermia (reversibile)

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune

Astenia, Piressia

Non comune

Affaticamento, Edema della faccia

L’eventuale comparsa di reazioni di ipersensibilità comporta l’immediata interruzione del trattamento.

*Fotosensibilità

Le reazioni più severe sono osservate in pazienti con condizioni cutanee preesistenti, quali dermatite atopica ed eczema atopico.

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.

4.9) sovradosaggio

I dati relativi a casi di sovradosaggio sono rari (ad es. suicidio premeditato con assunzione per via orale di una dose elevata di mesalazina) e non indicano tossicità renale o epatica.

Non è noto un antidoto specifico e il trattamento è sintomatico e di supporto, incluso il monitoraggio della funzionalità renale. Non sono ipotizzabili casi di sovradosaggio a seguito di somministrazioni rettali.

5) proprietà farmacologiche

5.1) proprietà farmacodinamiche

L’acido 5-aminosalicilico (5-ASA o mesalazina), principio attivo del MESAFLOR, è la frazione attiva della salicilazosul­fapiridina, farmaco di impiego consolidato in queste forme cliniche.

Il 5-ASA è dotato di un effetto antinfiammatorio topico sui tratti della mucosa intestinale interessati dalle lesioni. La sua presenza nel lume intestinale inibisce la biosintesi dei derivati dell’acido arachidonico (prostaglandina E2, leucotrieni) i cui livelli nella mucosa rettale di soggetti con colite ulcerosa in fase di riacutizzazione risultano elevati rispetto alla norma.

La mancanza della frazione sulfapiridinica, cui sono attribuiti gli effetti indesiderati della salicilazosul­fapiridina, spiega come il 5-ASA possa essere più tollerato rispetto alla salicilazosul­fapiridina.

La disponibilità di forme farmaceutiche orali e rettali consente di trattare adeguatamente le malattie infiammatorie intestinali nelle varie localizzazioni, con le compresse, e le forme distali con i clismi.

Il 5-ASA contenuto nelle compresse viene rilasciato a livello dell’ileo terminale e del colon, assicurando l’effetto antinfiammatorio topico sulle lesioni localizzate lungo tale tratto.

La forma farmaceutica clismi determina un pronto ed efficace effetto locale antinfiammatorio sulle lesioni localizzate lungo il tratto terminale dell’intestino.

5.2) proprietà farmacocinetiche

La forma farmaceutica compresse rivestite ha la caratteristica di disintegrare il rivestimento a pH superiore a 6; questa caratteristica consente alla compressa di attraversare intatta lo stomaco e di rendere disponibile il principio attivo in corrispondenza dell’ileo terminale e del colon dove esplica la sua azione a livello topico.

L’assorbimento del 5-ASA è di modesta entità; la sostanza viene quasi totalmente eliminata con le feci.

Il 5-ASA somministrato in clismi per via rettale presenta un assorbimento sistemico molto scarso ed esplica la sua azione a livello locale.

5.3) dati preclinici di sicurezza

Le DL50 dopo somministrazione orale risultano:

topo maschio = 1287 mg/Kg

ratto maschio = 4496 mg/Kg

topo femmina = 1052 mg/Kg

ratto femmina = 2071 mg/Kg

Le DL50 dopo somministrazione endovenosa risultano:

topo > 3000 mg/Kg

ratto > 2000 mg/Kg.

Ben tollerati risultano i seguenti trattamenti cronici per via orale:

ratto alla dose di 200 mg/Kg/die

cane alla dose di 120 mg/Kg/die

Il 5-ASA non presenta attività mutagena.

6) informazioni farmaceutiche

6.1) lista degli eccipienti

Glicerina, trietanolammina, carbossipolime­tilene, metile p-idrossibenzoato, propile p-idrossibenzoato, acqua depurata.

6.2) incompatibilità

Nessuna.

6.3) validità

Gel rettale: 24 mesi.

6.4) speciali precauzioni per la conservazione

Evitare la diretta esposizione alla luce ed a fonti di calore del gel rettale.

6.5) natura e capacità del contenitore

Contenitore monodose “a soffietto” in polietilene a bassa densità, con tappo-cannula per somministrazione rettale munito di copricannula (sigillo di garanzia) in polietilene a bassa densità. Confezione da 20 monodose da 5 g.

6.6 Istruzioni per l’uso

Per l'applicazione, seguire le seguenti istruzioni

1. Liberare la cannula rettale dal copricannula (sigillo di garanzia).

2. Introdurre nell'ano la cannula per tutta la sua lunghezza.

3. Mantenendo il contenitore a soffietto con due dita sopra la prima aletta, premere sul fondo del flacone per far defluire il gel.

4. Spalmare intorno all'area perianale.

7) titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Dymalife Pharmaceutical S.r.l.

Via Bagnulo, 95 – 80063 Piano di Sorrento (NA) – Italia

8) numero dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Mesaflor 500 mg gel rettale – 20 contenitori monodose A.I.C. n. 033081050