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JUMEX - riassunto delle caratteristiche del prodotto

Contiene principio attivo :

Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - JUMEX

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

1. denominazione del medicinale:

1. denominazione del medicinale:

JUMEX 5 mg compresse

2.

Una compressa contiene:

Principio attivo: selegilina cloridrato (l-deprenil) 5 mg.

Eccipiente con effetto noto: Lattosio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3.

3.

Compresse.

4. informazioni cliniche

4.1

4.1

Morbo di Parkinson e parkinsonismi sintomatici.

Nelle fasi iniziali della malattia (parkinsonismo al primo stadio) JUMEX somministrato in monoterapia è clinicamente efficace nel migliorare l'invalidita' dei pazienti e nel rallentare la progressione della malattia, ritardando significativamente la necessita' di iniziare la terapia con levodopa.

JUMEX puo' anche essere somministrato in associazione a levodopa isolatamente od in combinazione con inibitori delle decarbossilasi.

Il trattamento con JUMEX in associazione a levodopa è particolarmente indicato nei pazienti che durante la terapia con dosaggi elevati di levodopa presentino fenomeni di „on-off“, discinesie e acinesia.

JUMEX consente di ridurre in media del 30% le dosi di levodopa necessarie al controllo della sintomatologia: concorre cosi' a ritardare l'eventuale insorgenza della sindrome da trattamento protratto con questo farmaco (long-term levodopa syndrome).

4.2

In monoterapia : due compresse (10 mg) pro die al mattino in unica somministrazione o suddivise in due somministrazioni giornaliere.

In associazione a levodopa o levodopa + inibitori della decarbossilasi : inizialmente 1–2 compresse al giorno prese al mattino o suddivise in 2 somministrazioni.

Nei pazienti che presentano discinesie, acinesia e fenomeni di „on-off“: 2 compresse al giorno.

Popolazioni speciali:

Compromissione renale: Non vi sono dati disponibili su modifiche della dose in pazienti con lieve compromissione renale.

Compromissione epatica: Non vi sono dati disponibili su modifiche della dose in pazienti con lieve compromissione epatica.

4.3

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Selegilina non deve essere impiegata nelle sindromi extrapiramidali non correlate a carenza di dopamina (tremore essenziale, corea di Huntington, ecc..

Selegilina non deve essere somministrata in combinazione con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibitori della ricaptazione di serotonina-noradrenalina (SNRI, venlafaxina), antidepressivi triciclici, simpaticomimetici, inibitori delle monoammino ossidasi (linezolide) e oppiodi (petidina), (vedere paragrafo 4.5).

Selegilina non deve essere usata in pazienti con ulcera gastrica o duodenale attiva.

Documento reso disponibile da AIFA il 12/03/2022

Quando Selegilina è prescritta in associazione a levodopa, le controindicazioni a levodopa devono essere tenute in considerazione.

4.4

Dato che Selegilina potenzia gli effetti della levodopa, le reazioni avverse a levodopa possono essere amplificate, specialmente se i pazienti sono in terapia con dosi elevate di levodopa. Questi pazienti devono essere tenuti in osservazione. L’aggiunta di Selegilina ad una terapia con levodopa può generare movimenti involontari e/o agitazione. Questi effetti indesiderati scompaiono a seguito di riduzione del dosaggio di levodopa. Il dosaggio di levodopa può essere ridotto circa del 30% in terapia combinata con Selegilina.

Studi hanno correlato il rischio di una aumentata risposta ipotensiva alla concomitante somministrazione di Selegilina e levodopa in pazienti con rischio cardiovascolare.

L’aggiunta di Selegilina ad una terapia con levodopa può non essere vantaggiosa nei pazienti che hanno risposte fluttuanti che non sono dose dipendenti.

Si deve prestare particolare attenzione quando si somministra Selegilina a pazienti con ipertensione instabile, aritmia cardiaca, angina pectoris grave, psicosi o anamnesi di ulcera peptica, dato che un peggioramento di queste condizioni può verificarsi durante il trattamento.

Selegilina deve essere usata con cautela in pazienti con disfunzione epatica o renale grave.

Selegilina non dovrebbe essere somministrata in associazione a MAO-inibitori non selettivi. In corso di trattamento si suggerisce di effettuare periodici controlli della funzionalita' epatica.

Sono note interazioni tra gli inibitori non selettivi della MAO e meperidina (petidina); benche' il meccanismo di tale interazione non sia del tutto chiarito e' consigliabile, a scopo cautelativo, evitare la somministrazione congiunta di selegilina, inibitore selettivo delle MAO, e meperidina.

Se Selegilina è somministrata a dose più alta di quella raccomandata (10 mg), Selegilina può perdere la sua attività MAO-B selettiva facendo aumentare il rischio di ipertensione.

Si deve prestare attenzione ai pazienti in trattamento con MAO inibitori nel corso di inter venti chirurgici eseguiti in anestesia generale. I MAO inibitori, incluso Selegilina, possono potenziare gli effetti dei depressori del Sistema Nervoso Centrale usati per indurre anestesia generale. Depressione respiratoria temporanea e cardiovascolare, ipotensione e coma sono stati riportati (vedi paragrafo 4.5).

Alcuni studi hanno rilevato un aumentato rischio di mortalità nei pazienti trattati con selegilina e levodopa in confronto a quelli trattati solo con levodopa. Da sottolineare tuttavia che sono stati messi in evidenza diversi errori metodologici in questi studi e che una meta analisi e ampi studi di coorte hanno concluso che non vi erano differenze significative di mortalità nei pazienti trattati con selegilina rispetto a quelli trattati con medicinali di confronto o con l’associazione selegilina/le­vodopa.

Si deve prestare attenzione quando Selegilina è assunta in combinazione con sostanze o medicinali attivi a livello centrale. L’uso concomitante di alcol deve essere evitato.

In corso di trattamento si suggerisce di effettuare periodici controlli della funzionalitá epatica.

Lattosio: questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale

4.5

Uno studio condotto sull'animale con diversi dosaggi di l-deprenil e di levodopa non ha dimostrato alcuna interazione fra i due farmaci per quanto riguarda la tossicita'.

Dopo 1–3 settimane di trattamento si sono osservate soltanto iperpnea ed irrequietezza. Reserpina, papaverina e vitamina B6 (piridoxina) diminuiscono gli effetti della levodopa.

Documento reso disponibile da AIFA il 12/03/2022

Combinazioni controindicate (vedi paragrafo 4.3)

Simpaticomimetici

A causa del rischio di ipertensione, la somministrazione concomitante di Selegilina e simpaticomimetici è controindicata.

Petidina

La somministrazione concomitante di inibitori MAO-B selettivi, come Selegilina, e petidina è controindicata.

Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRIs) e inibitori della ricaptazione di serotonina-noradrenalina (SNRIs)

A causa del rischio di stato confusionale, ipomania, allucinazioni e episodi maniacali, agita-zione, mioclono, iperreflessia, mancanza di coordinazione, brividi, tremore, convulsioni, atassia, diaforesi, diarrea, febbre, ipertensione, che possono essere parte di una sindro-me serotoninergica, la somministrazione di Selegilina e SSRIs o SNRIs è controindicata.

Fluoxetina non deve essere usata prima di 14 giorni dopo l’interruzione di Selegilina. A causa della lunga emivita di fluoxetina, devono trascorrere almeno 5 settimane dopo l’interruzione di fluoxetina prima di iniziare la terapia con Selegilina.

Antidepressivi triciclici

È stata occasionalmente riportata grave tossicità a carico del Sistema Nervoso Centrale (sindrome serotoninergica), a volte associata a ipertensione, ipotensione, diaforesi, in pazienti in trattamento con antidepressivi triciclici e Selegilina. Pertanto è controindicata la somministrazione concomitante di selegilina e antidepressivi triciclici.

MAO inibitori

La somministrazione concomitante di Selegilina e MAO inibitori può causare disturbi a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardiovascolare (vedi sezione 4.4).

Combinazioni non raccomandate

Contraccettivi orali

La somministrazione concomitante di Selegilina e contraccettivi orali deve essere evitata, dato che tale combinazione può aumentare la biodisponibilità di Selegilina.

Trattamenti concomitanti con altri medicinali, con un basso indice terapeutico come digitale e/o anticoagulanti, richiedono attenzione e un attento monitoraggio.

Interazioni alimentari

Dato che Selegilina è un inibitore MAO-B selettivo, alimenti che contengono tiramina non sono stati indicati come induttori di reazioni ipertensive durante un trattamento con Selegilina a dosi raccomandate (i.e. non si verifica il noto “cheese-effect”). Quindi, non sono necessarie restrizioni alla dieta. Tuttavia, in caso di terapia combinata con Selegilina e inibitori MAO non selettivi o inibitori MAO-A selettivi, sono raccomandate restrizioni alla dieta (i.e. divieto di assunzione di cibo contenente elevate quantità di tiramina come il formaggio stagionato e prodotti lievitati).

4.6

Fertilitá

Date le specifiche indicazioni del prodotto, appare una rara evenienza l'uso in pazienti in eta' fertile.

Gravidanza

Studi negli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva solo ad alte dosi multiple rispetto alle dosi utilizzate negli esseri umani. Come misura precauzionale, è preferibile evitare l’uso di selegilina. Sebbene il prodotto non abbia manifestato effetti teratogeni nell'animale, sono disponibili dati molto limitati sulle donne in gravidanza. In ogni caso, il medico dovra' valutare attentamente l'opportunita' di somministrare il prodotto in gravidanza in funzione del rapporto rischio/beneficio.

Documento reso disponibile da AIFA il 12/03/2022

Allattamento

Non è noto se Selegilina è escreta nel latte materno. L’escrezione di Selegilina nel latte non è stato studiata nell’animale. L’assenza di dati chimico-fisici sulla presenza di Selegilina nel latte materno, e un conseguente rischio per il lattante, non possono essere esclusi. Selegilina non deve essere utilizzata durante l’allattamento.

4.7

Dato che Segilina può causare capogiro, i pazienti devono essere informati di non guidare o utilizzare macchinari se manifestano questa reazione avversa durante il trattamento.

4.8

La frequenza è definita sulla base della seguente convenzione: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

– Reazione avversa (“Termine preferito” in accordo a MedDRA)

Frequenza

Disturbi psichiatrici

– Insonnia

– Umore alterato

– Ipersessualità

Comune

Non comune

Non nota

Patologie del sistema nervoso

– Capogiro, cefalea

– Disturbo del sonno (lieve e temporaneo)

Comune

Non comune

Patologie dell’orecchio e del labirinto – Vertigine

Comune

Patologie cardiache

– Bradicardia

– Tachicardia sopraventricolare

Comune

Non comune

Patologie vascolari

– Ipotensione ortostatica

Raro

Patologie gastrointestinali

– Nausea

– Bocca secca

Comune

Non comune

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo – Reazione della cute

Raro

Patologie renali e urinarie – Ritenzione di urina

Non nota

Esami diagnostici

– Enzima epatico aumentato (lieve)

Comune

In combinazione con Levodopa

Poichè selegilina potenzia l’azione della levodopa, gli effetti indesiderati di levodopa (irrequietezza, ipercinesie, movimenti anormali, agitazione, stato confusionale, allucinazione, ipotensione posturale, aritmie cardiache) possono essere potenziati in terapia di associazione (levodopa dovrebbe essere assunta solitamente in associazione ad un inibitore della decarbossilasi periferica). La selegilina in terapia di associazione può consentire un´ulteriore riduzione della dose di levodopa (anche del 30%).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi

Documento reso disponibile da AIFA il 12/03/2022

reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.

4.9

Dato che l’inibizione selettiva MAO-B di Selegilina è raggiunta solo alle dosi raccomandate per la malattia di Parkinson (5–10 mg/giorno), sintomi di sovradosaggio sono riconducibili a quelli osservati per inibitori MAO non-selettivi (disturbi a carico del sistema nervoso centrale e cardiovascolare). Non esiste antidoto specifico e il trattamento deve essere sintomatico.

Nel caso dovesse succedere si consiglia di indurre il vomito e/o ricorrere a lavanda gastrica e di sorvegliare i parametri emodinamici.

5. PROPRIETA' FARMACOLOGICHE

5.1

Categoria farmacoterapeutica: Inibitori della monoaminossidasi di tipo B.

Codice ATC: N04BD01

Studi farmacologici hanno dimostrato che a livello mitocondriale esistono due tipi principali di enzimi monoaminoossidasici (MAO): la MAO-A e la MAO-B. Nell'uomo la MAO-A presenta la maggior concentrazione nell'intestino ed ha come substrato principale la serotonina, l'adrenalina e la noradrenalina. La MAO-B prevale invece a livello cerebrale ed e' in massima parte responsabile del catabolismo della dopamina.

Pertanto sostanze dotate di azione inibitrice selettiva sulla MAO-B sono in grado di aumentare in misura consistente la concentrazione cerebrale di dopamina. E' il caso di l-deprenil o selegilina cloridrato, contenuto nello JUMEX, di cui le ricerche farmacologiche hanno messo in evidenza la spiccata azione inibitrice sulla MAO-B e la proprieta' di aumentare la concentrazione di dopamina nel sistema nigro-striatale.

Recenti ricerche sperimentali e cliniche hanno dimostrato che la progressione del morbo di Parkinson puo' essere rallentata con l'impiego di sostanze, come la selegilina, capaci di bloccare la neurodegenerazione indotta da meccanismi ossidativi, compresa l'iperattivita' della MAO-B e la formazione di radicali liberi.

JUMEX puo' essere pertanto impiegato come monoterapia nel trattamento del morbo di Parkinson al primo stadio.

Somministrato in associazione a levodopa, precursore della dopamina cerebrale, JUMEX ne potenzia e prolunga l'azione e ne riduce il tempo di latenza. JUMEX non interferisce con il metabolismo di altre amine deputate alla neurotrasmissione ed e' esente dal rischio di comparsa delle crisi ipertensive che possono manifestarsi con l'impiego di comuni farmaci anti-MAO privi di azione selettiva.

5.2

La somministrazione a volontari sani del principio marcato (C14) ha dimostrato che, per via orale, l-deprenil e' rapidamente assorbito; il picco di radioattivita' compare nel plasma tra 30 minuti e 2 ore. La farmacocinetica di l-deprenil e' descritta da un modello bicompartimentale aperto ed e' caratterizzata da rapido assorbimento, rapida distribuzione e piu' lenta eliminazione. Le concentrazioni plasmatiche sono basse a causa dell'alta affinita' di l-deprenil per i tessuti. Sono stati identificati 5 metaboliti plasmatici tra cui il derivato demetilato, la metilamfetamina e l'amfetamina. L'eliminazione e' praticamente completa nell'arco di 72 ore; l-deprenil e' escreto, per la maggior parte metabolizzato, con le urine (70%) e, in minor misura, con le feci.

5.3

5.3

JUMEX ha presentato una ridotta tossicita' acuta ed una buona tollerabilita' al trattamento protratto, con un indice terapeutico elevato. Infatti, in diverse specie animali, ha inibito completamente l'attivita' della MAO-B cerebrale a dosaggi corrispondenti allo 0,17–0,31% della DL50.

Tossicita' acuta

DL50 (topo): 445 (M) e 365 (F) mg/Kg/os; 206 (M) e 190 (F) mg/Kg/s.c.; 50 (M e F) mg/Kg/e.v.

Documento reso disponibile da AIFA il 12/03/2022

DL50 (ratto): 422 (M) e 303 (F) mg/Kg/os; 146 (M) e 112 (F) mg/Kg/s.c.; 75 (M) e 70 (F) mg/Kg/e.v.

DL50 (cane): >200 mg/Kg/os.

Tossicita' cronica

JUMEX, somministrato per os per 6 mesi al ratto ed al cane, è stato ben tollerato a dosi pari o superiori a 180 e 125 volte, rispettivamente, la dose terapeutica giornaliera pro/Kg nell'uomo.

Attivita' teratogena e mutagena

JUMEX non è risultato teratogeno né ha influenzato la fertilita', la capacita' riproduttiva o lo sviluppo post-natale. Non è risultato mutageno. JUMEX non ha influenzato la tossicita' della levodopa.

6. informazioni farmaceutiche

6.1

6.1

Lattosio, amido di mais, povidone, acido citrico monoidrato, magnesio stearato.

6.2

Non pertinente

6.3

36 mesi. Il periodo di validita' indicato si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato.

6.4

Conservare a temperatura inferiore a 25°C

6.5

Confezione interna: blisters in accoppiato PVC/Al. Confezione esterna: astuccio di cartoncino stampato.

Astuccio con 50 compresse da 5 mg

6.6

Nessuna istruzione particolare.

7.

7.

Chiesi Italia S.p.A. Via Giacomo Chiesi, 1– Parma

8.

NUMERO DELLE AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO.NUMERO DELLE AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO.: 025462019

9. DATA DI AUTORIZZAZIONE : 01/10/1984

10.

10.

Documento reso disponibile da AIFA il 12/03/2022

RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

1. denominazione del medicinale:

1. denominazione del medicinale:

JUMEX 10 mg compresse

2.

Una compressa contiene:

Principio attivo: Selegilina cloridrato (l-deprenil) 10 mg.

Eccipiente con effetto noto:

Lattosio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3.

3.

Compresse.

4. informazioni cliniche

4.1

4.1

Morbo di Parkinson e parkinsonismi sintomatici.

Nelle fasi iniziali della malattia (parkinsonismo al primo stadio) JUMEX somministrato in monoterapia è clinicamente efficace nel migliorare l'invalidita' dei pazienti e nel rallentare la progressione della malattia, ritardando significativamente la necessita' di iniziare la terapia con levodopa.

JUMEX puo' anche essere somministrato in associazione a levodopa isolatamente od in combinazione con inibitori delle decarbossilasi.

Il trattamento con JUMEX in associazione a levodopa è particolarmente indicato nei pazienti che durante la terapia con dosaggi elevati di levodopa presentino fenomeni di „on-off“, discinesie e acinesia.

JUMEX consente di ridurre in media del 30% le dosi di levodopa necessarie al controllo della sintomatologia: concorre cosi' a ritardare l'eventuale insorgenza della sindrome da trattamento protratto con questo farmaco (long-term levodopa syndrome).

4.2

`

Compromissione renale: Non vi sono dati disponibili su modifiche della dose in pazienti con lieve compromissione renale.

Compromissione epatica: Non vi sono dati disponibili su modifiche della dose in pazienti con lieve compromissione epatica.

4.3

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

Selegilina non deve essere impiegato nelle sindromi extrapiramidali non correlate a carenza di dopamina (tremore essenziale, corea di Huntington, ecc.)

Selegilina non deve essere somministrata in combinazione con inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), inibitori della ricaptazione di serotonina-noradrenalina (SNRI, venlafaxina), antidepressivi triciclici, simpaticomimetici, inibitori delle monoammino ossidasi (linezolide) e oppiodi (petidina), (vedi paragrafo 4.5).

Documento reso disponibile da AIFA il 12/03/2022

Selegilina non deve essere usata in pazienti con ulcera gastrica o duodenale attiva.

Quando Selegilina è prescritta in associazione a levodopa, le controindicazioni a levodopa devono essere tenute in considerazione.

4.4

Dato che Selegilina potenzia gli effetti della levodopa, le reazioni avverse a levodopa possono essere amplificate, specialmente se i pazienti sono in terapia con dosi elevate di levodopa. Questi pazienti devono essere tenuti in osservazione. L’aggiunta di Selegilina ad una terapia con levodopa può generare movimenti involontari e/o agitazione. Questi effetti indesiderati scompaiono a seguito di riduzione della dose di levodopa. Il dosaggio di levodopa può essere ridotto circa del 30% in terapia combinata con Selegilina.

Studi hanno correlato il rischio di una aumentata risposta ipotensiva alla concomitante somministrazione di Selegilina e levodopa in pazienti con rischio cardiovascolare.

L’aggiunta di Selegilina ad una terapia con levodopa può non essere vantaggiosa nei pazienti che hanno risposte fluttuanti che non sono dose dipendenti.

Si deve prestare particolare attenzione quando si somministra Selegilina a pazienti con ipertensione instabile, aritmia cardiaca, angina pectoris grave, psicosi o anamnesi di ulcera peptica, dato che un peggioramento di queste condizioni può verificarsi durante il trattamento.

Selegilina deve essere usata con cautela in pazienti con disfunzione epatica o renale grave.

Selegilina non dovrebbe essere somministrata in associazione a MAO-inibitori non selettivi. In corso di trattamento si suggerisce di effettuare periodici controlli della funzionalita' epatica.

Sono note interazioni tra gli inibitori non selettivi della MAO e meperidina (petidina); benche' il meccanismo di tale interazione non sia del tutto chiarito è consigliabile, a scopo cautelativo, evitare la somministrazione congiunta di selegilina, inibitore selettivo delle MAO, e meperidina.

Se Selegilina è somministrata a dose più alta di quella raccomandata (10 mg), Selegilina può perdere la sua attività MAO-B selettiva facendo aumentare il rischio di ipertensione.

Si deve prestare attenzione ai pazienti in trattamento con MAO inibitori nel corso di interventi chirurgici eseguiti in anestesia generale. I MAO inibitori, incluso Selegilina, possono potenziare gli effetti dei deprimenti del Sistema Nervoso Centrale usati per indurre anestesia generale. Depressione respiratoria temporanea e cardiovascolare, ipotensione e coma sono stati riportati (vedi paragrafo 4.5).

Alcuni studi hanno rilevato un aumentato rischio di mortalità nei pazienti trattati con selegilina e levodopa in confronto a quelli trattati solo con levodopa. Da sottolineare tuttavia che sono stati messi in evidenza diversi errori metodologici in questi studi e che una meta analisi e ampi studi di coorte hanno concluso che non vi erano differenze significative di mortalità nei pazienti trattati con selegilina rispetto a quelli trattati con medicinali di confronto o con l’associazione selegilina/le­vodopa.

Si deve prestare attenzione quando Selegilina è assunta in combinazione con sostanze o medicinali attivi a livello centrale. L’uso concomitante di alcol deve essere evitato.

In corso di trattamento si suggerisce di effettuare periodici controlli della funzionalitá epatica.

Lattosio: questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

4.5

Uno studio condotto sull'animale con diversi dosaggi di l-deprenil e di levodopa non ha dimostrato alcuna interazione fra i due farmaci per quanto riguarda la tossicita'.

Documento reso disponibile da AIFA il 12/03/2022

Dopo 1–3 settimane di trattamento si sono osservate soltanto iperpnea ed irrequietezza.

Reserpina, papaverina e vitamina B6 (piridoxina) diminuiscono gli effetti della levodopa.

Combinazioni controindicate (vedi paragrafo 4.3)

Simpaticomimetici

A causa del rischio di ipertensione, la somministrazione concomitante di Selegilina e simpaticomimetici è controindicata.

Petidina

La somministrazione concomitante di inibitori MAO-B selettivi, come Selegilina, e petidina è controindicata.

Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRIs) e inibitori della ricaptazione di serotonina-noradrenalina (SNRIs )

A causa del rischio di stato confusionale, ipomania, allucinazioni e episodi maniacali, agitazione, mioclono, iperreflessia, mancanza di coordinazione, brividi, tremore, convulsioni, atassia, diaforesi, diarrea, febbre, ipertensione, che possono essere parte di una sindrome serotoninergica, la somministrazione di Selegilina e SSRIs o SNRIs è controindicata.

Fluoxetina non deve essere usata prima di 14 giorni dopo l’interruzione di Selegilina. A causa della lunga emivita di fluoxetina, devono trascorrere almeno 5 settimane dopo l’interruzione di fluoxetina prima di iniziare la terapia con Selegilina.

Antidepressivi triciclici

È stata occasionalmente riportata grave tossicità a carico del Sistema Nervoso Centrale (sindrome serotoninergica), a volte associata a ipertensione, ipotensione, diaforesi, in pazienti in trattamento con antidepressivi triciclici e Selegilina. Pertanto è controindicata la somministrazione concomitante di selegilina e antidepressivi triciclici.

MAO inibitori

La somministrazione concomitante di Selegilina e MAO inibitori può causare disturbi a carico del sistema nervoso centrale e del sistema cardiovascolare (vedi paragrafo 4.4).

Combinazioni non raccomandate

Contraccettivi orali

La somministrazione concomitante di Selegilina e contraccettivi orali deve essere evitata, dato che tale combinazione può aumentare la biodisponibilità di Selegilina.

Trattamenti concomitanti con altri medicinali, con un basso indice terapeutico come digitale e/o anticoagulanti, richiedono attenzione e un attento monitoraggio.

Interazioni alimentari

Dato che Selegilina è un inibitore MAO-B selettivo, alimenti che contengono tiramina non sono stati indicati come induttori di reazioni ipertensive durante un trattamento con Selegilina a dosi raccomandate (i.e. non si verifica il noto “cheese-effect”). Quindi, non sono necessarie restrizioni alla dieta. Tuttavia, in caso di terapia combinata con Selegilina e inibitori MAO non selettivi o inibitori MAO-A selettivi, sono raccomandate restrizioni alla dieta (i.e. divieto di assunzione di cibo contenente elevate quantità di tiramina come il formaggio stagionato e prodotti lievitati).

4.6

Fertilitá

Date le specifiche indicazioni del prodotto, appare una rara evenienza l'uso in pazienti in eta' fertile.

Documento reso disponibile da AIFA il 12/03/2022

Gravidanza

Studi negli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva solo ad alte dosi multiple rispetto alle dosi negli esseri umani. Come misura precauzionale, è preferibile evitare l’uso di selegilina. Sebbene il prodotto non abbia manifestato effetti teratogeni nell'animale, sono disponibili dati molto limitati sulle donne in gravidanza. In ogni caso, il medico dovra' valutare attentamente l'opportunita' di somministrare il prodotto in gravidanza in funzione del rapporto rischio/beneficio.

Allattamento

Non è noto se Selegilina è escreta nel latte materno. L’escrezione di Selegilina nel latte non è stato studiata nell’animale. L’assenza di dati chimico-fisici sulla presenza di Selegilina nel latte materno, e un conseguente rischio per il lattante, non possono essere esclusi. Selegilina non deve essere utilizzata durante l’allattamento.

4.7

Dato che Segilina può causare capogiro, i pazienti devono essere informati di non guidare o utilizzare macchinari se manifestano questa reazione avversa durante il trattamento.

4.8

La frequenza è definita sulla base della seguente convenzione: Molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

– Reazione avversa (“Preferred Term” in accordo a MedDRA)

Frequenza

Disturbi psichiatrici

– Insonnia

– Umore alterato

– Ipersessualità

Comune

Non comune

Non nota

Patologie del sistema nervoso

– Capogiro, cefalea

– Disturbo del sonno (lieve e temporaneo)

Comune

Non comune

Patologie dell’orecchio e del labirinto – Vertigine

Comune

Patologie cardiache

– Bradicardia

– Tachicardia sopraventricolare

Comune

Non comune

Patologie vascolari – Ipotensione ortostatica

Raro

Patologie gastrointestinali

– Nausea

– Bocca secca

Comune

Non comune

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo – Reazione della cute

Raro

Patologie renali e urinarie – Ritenzione di urina

Non nota

Esami diagnostici

– Enzima epatico aumentato (lieve)

Comune

In combinazione con Levodopa

Poichè selegilina potenzia l’azione della levodopa, gli effetti indesiderati di levodopa (irrequietezza, ipercinesie, movimenti anormali, agitazione, stato confusionale, allucinazione, ipotensione posturale, aritmie cardiache) possono essere potenziati in terapia di associazione (levodopa dovrebbe essere assunta solitamente in

Documento reso disponibile da AIFA il 12/03/2022

associazione ad un inibitore della decarbossilasi periferica). La selegilina in terapia di associazione può consentire un’ulteriore riduzione della dose di levodopa (anche del 30%).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo .

4.9

Dato che l’inibizione selettiva MAO-B di Selegilina è raggiunta solo alle dosi raccomandate per il morbo di Parkinson (5–10 mg/giorno), sintomi di sovradosaggio sono riconducibili a quelli osservati per inibitori MAO non-selettivi (disturbi a carico del sistema nervoso centrale e cardiovascolare). Non esiste antidoto specifico e il trattamento deve essere sintomatico

Nel caso dovesse succedere si consiglia di indurre il vomito e/o ricorrere a lavanda gastrica e di sorvegliare i parametri emodinamici.

5.

5.1

Studi farmacologici hanno dimostrato che a livello mitocondriale esistono due tipi principali di enzimi monoaminoossidasici (MAO): la MAO-A e la MAO-B. Nell'uomo la MAO-A presenta la maggior concentrazione nell'intestino ed ha come substrato principale la serotonina, l'adrenalina e la noradrenalina. La MAO-B prevale invece a livello cerebrale ed è in massima parte responsabile del catabolismo della dopamina. Pertanto sostanze dotate di azione inibitrice selettiva sulla MAO-B sono in grado di aumentare in misura consistente la concentrazione cerebrale di dopamina. È il caso di l-deprenil o selegilina cloridrato, contenuto nello JUMEX, di cui le ricerche farmacologiche hanno messo in evidenza la spiccata azione inibitrice sulla MAO-B e la proprieta' di aumentare la concentrazione di dopamina nel sistema nigro-striatale.

Recenti ricerche sperimentali e cliniche hanno dimostrato che la progressione del morbo di Parkinson puo' essere rallentata con l'impiego di sostanze, come la selegilina, capaci di bloccare la neurodegenerazione indotta da meccanismi ossidativi, compresa l'iperattivita' della MAO-B e la formazione di radicali liberi.

JUMEX puo' essere pertanto impiegato come monoterapia nel trattamento del morbo di Parkinson al primo stadio.

Somministrato in associazione a levodopa, precursore della dopamina cerebrale, JUMEX ne potenzia e prolunga l'azione e ne riduce il tempo di latenza. JUMEX non interferisce con il metabolismo di altre amine deputate alla neurotrasmissione ed è esente dal rischio di comparsa delle crisi ipertensive che possono manifestarsi con l'impiego di comuni farmaci anti-MAO privi di azione selettiva.

5.2

La somministrazione a volontari sani del principio marcato (C14) ha dimostrato che, per via orale, l-deprenil è rapidamente assorbito; il picco di radioattivita' compare nel plasma tra 30 minuti e 2 ore. La farmacocinetica di l-deprenil è descritta da un modello bicompartimentale aperto ed è caratterizzata da rapido assorbimento, rapida distribuzione e piu' lenta eliminazione. Le concentrazioni plasmatiche sono basse a causa dell'alta affinita' di l-deprenil per i tessuti. Sono stati identificati 5 metaboliti plasmatici tra cui il derivato demetilato, la metilamfetamina e l'amfetamina. L'eliminazione è praticamente completa nell'arco di 72 ore; l-deprenil è escreto, per la maggior parte metabolizzato, con le urine (70%) e, in minor misura, con le feci.

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5.3

JUMEX ha presentato una ridotta tossicita' acuta ed una buona tollerabilita' al trattamento protratto, con un indice terapeutico elevato. Infatti, in diverse specie animali, ha inibito completamente l'attivita' della MAO-B cerebrale a dosaggi corrispondenti allo 0,17–0,31% della DL50.

Tossicita' acuta

DL50 (topo): 445 (M) e 365 (F) mg/Kg/os; 206 (M) e 190 (F) mg/Kg/s.c.; 50 (M e F) mg/Kg/e.v.

DL50 (ratto): 422 (M) e 303 (F) mg/Kg/os; 146 (M) e 112 (F) mg/Kg/s.c.; 75 (M) e 70 (F) mg/Kg/e.v.

DL50 (cane): >200 mg/Kg/os.

Tossicita' cronica

JUMEX, somministrato per os per 6 mesi al ratto ed al cane, è stato ben tollerato a dosi pari o superiori a 180 e 125 volte, rispettivamente, la dose terapeutica giornaliera pro/Kg nell'uomo.

Attivita' teratogena e mutagenaAttivita' teratogena e mutagena

JUMEX non è risultato teratogeno né ha influenzato la fertilita', la capacita' riproduttiva o lo sviluppo post-natale. Non è risultato mutageno. JUMEX non ha influenzato la tossicita' della levodopa.

6. informazioni farmaceutiche

6.1

6.1

Lattosio monoidrato, Amido di mais, Povidone, Acido citrico monoidrato, Magnesio stearato.

6.2

Non pertinente.

6.3

36 mesi. Tale periodo è da intendersi per la specialita' correttamente conservata e con confezionamento integro.

6.4

Conservare a temperatura inferiore a 25°C

6.5

Confezione interna: blisters in accoppiato PVC/Al. Confezione esterna: astuccio di cartoncino stampato.

Astuccio di 25 compresse da 10 mg

6.6

Nessuna istruzione particolare.

7.

CHIESI ITALIA S.p.A., Via Giacomo Chiesi, 1– Parma

8. NUMERO DI A.I.C. : 025462021

9. DATA DI AUTORIZZAZIONE : 11/05/1998