Riassunto delle caratteristiche del prodotto - FOSINOPRIL TEVA
1. denominazione del medicinale
Fosinopril Teva 10 mg compresse
2. composizione qualitativa e quantitativa
Una compressa contiene 10 mg di fosinopril sodico.
Eccipiente con effetti noti:
Ogni compressa da 10 mg contiene 146,2 mg di lattosio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Compressa.
Compressa rotonda di colore bianco-biancastro, incisa su entrambe le facce della compressa e con impresso “F” e “10” ai lati dell’incisione, su una sola faccia.
La compressa può essere divisa in dosi uguali.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Ipertensione
Trattamento dell’ipertensione.
Insufficienza cardiaca
Trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Il fosinopril sodico deve essere somministrato per via orale in dose singola giornaliera. Come tutti i medicinali somministrati in dose singola giornaliera, deve essere assunto approssimativamente alla stessa ora ogni giorno. L’assorbimento del fosinopril sodico non è influenzato dal cibo.
La dose iniziale abituale di 10 mg non è stata studiata in pazienti affetti da insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA) e in pazienti di età superiore ai 75 anni sottoposti a terapia per insufficienza cardiaca (vedere paragrafo 4.4).
La dose di mantenimento deve essere personalizzata in funzione del profilo del paziente e della risposta della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4).
Il fosinopril sodico può essere utilizzato in monoterapia o in associazione con altre classi di medicinali antipertensivi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).
Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021
Pazienti ipertesi non trattati con diuretici Dose iniziale
La dose iniziale raccomandata è 10 mg una volta al giorno. I pazienti con un sistema renina-angiotensina-aldosterone in stato di intensa attivazione (in particolare, ipertensione renovascolare, deplezione di sali e/o di volume, scompenso cardiaco o grave ipertensione) possono andare incontro a un’eccessiva caduta pressoria dopo la dose iniziale. L’inizio della terapia deve avvenire sotto monitoraggio medico.
Dose di mantenimento
La dose giornaliera abituale è da 10 mg a un massimo di 40 mg somministrati in dose singola. Generalmente, se l’effetto terapeutico desiderato non viene raggiunto in un periodo di 3–4 settimane a una certa dose, la dose stabilita può essere ulteriormente aumentata.
Pazienti ipertesi trattati con terapia diuretica concomitante
Dopo l’inizio della terapia con fosinopril sodico può insorgere ipotensione sintomatica. Ciò è più probabile nei pazienti già in trattamento con diuretici, in particolare nei pazienti con insufficienza cardiaca, nei pazienti anziani (sopra i 75 anni) e in quelli con disfunzioni renali. Si raccomanda pertanto di procedere con cautela, poiché tali pazienti possono presentare deplezione di volume e/o di sali. Se possibile, sarà opportuno interrompere la terapia con diuretici nei 2–3 giorni precedenti l’inizio della terapia con fosinopril sodico. Nei pazienti ipertesi per i quali non è possibile sospendere la somministrazione di diuretico, occorre iniziare la terapia a base di fosinopril sodico con una dose di 10 mg. Si devono monitorare la funzione renale e la potassiemia. Le dosi successive di fosinopril sodico devono essere regolate in funzione della risposta della pressione arteriosa. Se necessario, è possibile riprendere la terapia diuretica (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Se il trattamento a base di fosinopril sodico viene iniziato in un paziente già trattato con diuretici, si raccomanda di tenerlo sotto monitoraggio medico per diverse ore e fino a quando la pressione arteriosa non si sarà stabilizzata.
Popolazioni speciali
Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, il fosinopril sodico va somministrato come terapia complementare ai diuretici e, se appropriato, alla digitale. La dose iniziale consigliata è 10 mg una volta al giorno, iniziata sotto stretto controllo medico. La dose iniziale di 10 mg non è stata studiata in pazienti affetti da insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA) e/o in pazienti di età superiore ai 75 anni (vedere paragrafo 4.4).
Se la dose iniziale è ben tollerata, si deve aumentare gradualmente la dose fino a 40 mg una volta al giorno sulla base della risposta clinica. L’insorgenza di ipotensione dopo la dose iniziale non deve precludere l’accurato aggiustamento della dose di fosinopril sodico, in base all’effettivo controllo dell’ipotensione.
I pazienti ad alto rischio di ipotensione sintomatica, per esempio i pazienti con deplezione di sali con o senza iponatriemia, pazienti con ipovolemia o che stanno ricevendo una forte terapia diuretica, devono correggere tali condizioni, se possibile, prima di iniziare la terapia con fosinopril sodico. La funzione renale e il potassio sierico devono essere monitorati (vedere paragrafo 4.4).
Si raccomanda una dose iniziale di 10 mg al giorno, tuttavia è opportuno usare cautela soprattutto con una GFR inferiore a 10 ml/min.
Si raccomanda una dose iniziale di 10 mg al giorno, ma è opportuno usare cautela. Sebbene la velocità di idrolisi possa essere rallentata, l’entità dell’idrolisi non si riduce sensibilmente nei pazienti con compromissione della funzione epatica. In tale gruppo di pazienti, è stata evidenziata
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una ridotta clearance epatica del fosinoprilato con aumento compensatorio dell’escrezione renale.
Popolazione pediatrica
L’uso in questa fascia di età non è raccomandato.
L’esperienza derivante da studi clinici relativi all’uso di fosinopril in bambini ipertesi di età uguale o superiore a 6 anni è limitata (vedere paragrafi 5.1, 5.2 e 4.8). Il dosaggio ottimale non è stato determinato in nessuna fascia di età dei bambini. Non è disponibile un dosaggio appropriato per bambini che pesano meno di 50 kg.
Non è necessario ridurre la dose in pazienti con funzionalità renale ed epatica clinicamente normale poiché non sono state riscontrate differenze dei parametri farmacocinetici o un effetto antipertensivo del fosinoprilato rispetto a soggetti più giovani.
4.3 controindicazioni
– Ipersensibilità alla sostanza attiva, a qualsiasi altro inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
– Anamnesi di angioedema associato a precedente terapia con ACE-inibitori,
– Edema angioneurotico ereditario o idiopatico,
– Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6)
– L'uso concomitante di Fosinopril Teva con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
La dose iniziale di 10 mg non è stata studiata nei pazienti di età superiore ai 75 anni con insufficienza cardiaca e nei pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA). Esiste un aumento atteso del rischio di ipotensione rilevante, iperkaliemia e/o rapido aumento dei livelli di potassio quando l’inizio della terapia con fosinopril avviene utilizzando la dose di 10 mg in pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA) e/o in pazienti anziani e nei pazienti con disfunzioni renali trattati per l’insufficienza cardiaca o nei pazienti ipertesi trattati in concomitanza con diuretici.
Ipotensione sintomatica
Nei pazienti affetti da ipertensione non complicata è stata osservata raramente ipotensione sintomatica. In pazienti ipertesi trattati con fosinopril sodico, è più probabile che si verifichi ipotensione se il paziente ha subito una deplezione di volume, ad esempio in seguito a terapia diuretica, restrizione di sali nella dieta, dialisi, diarrea o vomito o è affetto da grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Nei pazienti con insufficienza cardiaca, accompagnata o meno da insufficienza renale, è stata osservata ipotensione sintomatica. Ciò può verificarsi con maggior probabilità nei pazienti che hanno gradi più severi di insufficienza cardiaca, come risulta dall’uso di dosi elevate di diuretici dell’ansa, iponatriemia o alterata funzione renale e nei pazienti anziani. Nei pazienti maggiormente a rischio di ipotensione sintomatica l’inizio della terapia e la regolazione della dose devono essere attentamente monitorati. La sicurezza di una dose iniziale di 10 mg non è stata studiata nei pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA). Simili considerazioni si riferiscono anche a pazienti affetti da cardiopatie ischemiche o malattie cerebrovascolari, in cui una diminuzione eccessiva della pressione potrebbe causare l’insorgenza di infarto miocardico o di un evento cerebrovascolare.
Se si verificasse ipotensione, si deve porre il paziente in posizione supina e, se necessario, praticare un’infusione endovenosa con una soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). Una risposta
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ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione all’impiego di ulteriori dosi che possono essere solitamente somministrate senza difficoltà una volta che la pressione arteriosa sia aumentata dopo espansione del volume.
In alcuni pazienti affetti da insufficienza cardiaca con pressione arteriosa normale o bassa, il trattamento con fosinopril sodico può causare un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa sistemica. Si tratta, tuttavia, di un effetto previsto, e di solito non è necessario interrompere la terapia. Se l’ipotensione diventa sintomatica, si deve ridurre la dose o interrompere il trattamento con fosinopril sodico.
Stenosi dell’aorta o della valvola mitralica/cardiomiopatia ipertrofica
Come avviene con altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), il fosinopril sodico deve essere somministrato con cautela nei pazienti con stenosi della valvola mitralica e ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro, come ad esempio stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica.
Compromissione della funzionalità renale
Nei casi di compromissione renale non è necessario regolare la dose iniziale di fosinopril sodico. Il monitoraggio di routine del potassio e della creatinina fanno parte della normale pratica medica per questi pazienti.
In pazienti affetti da insufficienza cardiaca , l’ipotensione che si verifica dopo l’inizio del trattamento con ACE-inibitori può condurre a un ulteriore deterioramento della funzionalità renale. In questo caso è stata segnalata insufficienza renale acuta, generalmente reversibile.
In alcuni pazienti con stenosi arteriosa renale bilaterale o con stenosi dell’arteria di un rene solitario , che sono stati trattati con ACE-inibitori, sono stati riscontrati aumenti dei livelli di urea nel sangue e di creatinina nel siero, che scompaiono solitamente con l’interruzione della terapia. Ciò è particolarmente probabile in pazienti che presentano insufficienza renale. Se è presente anche ipertensione renovascolare vi è un rischio maggiore di grave ipotensione e insufficienza renale. Per questi pazienti il trattamento dovrà essere iniziato sotto stretto controllo medico con dosi ridotte e una accurata regolazione della dose. Poiché il trattamento con diuretici può essere un fattore che contribuisce a quanto summenzionato, è opportuno interrompere tale trattamento e monitorare la funzionalità renale durante le prime settimane di terapia con fosinopril sodico.
Alcuni pazienti ipertesi senza alcuna apparente patologia vascolare renale pre-esistente hanno sviluppato un aumento dei livelli di urea ematica e di creatinina nel siero, solitamente limitato e transitorio, in particolare quando il fosinopril sodico è stato associato a un diuretico. È più probabile che questo accada in pazienti con compromissione renale preesistente. Può essere necessario ridurre e/o interrompere il dosaggio del diuretico e/o dell’ACE-inibitore.
Proteinuria
Nei pazienti con compromissione renale pregressa, in rari casi può manifestarsi proteinuria. Nella proteinuria clinicamente rilevante (superiore a 1 g/giorno) il fosinopril deve essere utilizzato solo in seguito a una valutazione rischio/beneficio molto approfondita e sotto regolare monitoraggio dei parametri chimici clinici e di laboratorio.
Ipersensibilità/Angioedema
In pazienti trattati con ACE-inibitori, fosinopril sodico compreso, in rari casi è stato riscontrato angioedema del viso, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o laringe. Ciò può verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento. In tali casi è necessario interrompere immediatamente il fosinopril sodico e istituire un appropriato trattamento e monitoraggio del paziente, per poter garantire la regressione completa dei sintomi prima della dimissione. Anche nei casi in cui è presente solo gonfiore della lingua, senza sofferenza respiratoria, i pazienti potrebbero
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richiedere osservazione prolungata poiché il trattamento con antiistaminici e corticosteroidi potrebbe non essere sufficiente.
Molto raramente sono stati segnalati casi con esiti fatali dovuti ad angioedema associato con edema laringeo o edema della lingua. I pazienti che presentano coinvolgimento di lingua, glottide o laringe, possono andare incontro a ostruzione delle vie aeree, in particolare i pazienti con una storia clinica di interventi chirurgici alle vie aeree. In tali casi deve essere prontamente somministrata una terapia di emergenza. Essa può comprendere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervietà delle vie aeree. Il paziente deve restare sotto stretto controllo medico finché non si sia verificata una completa e durevole regressione dei sintomi.
Nei pazienti di razza nera è stato osservato un aumento del tasso di angioedema dovuto agli ACE-inibitori rispetto ai soggetti di razza non nera.
Uso concomitante di inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus)
I pazienti che assumono una terapia concomitante con inibitori di mTOR (ad esempio sirolimus, everolimus, temsirolimus) possono essere esposti a un rischio maggiore di angioedema (ad es., gonfiore delle vie aeree o della lingua, con o senza compromissione respiratoria) (vedere paragrafo 4.5).
I pazienti con anamnesi di angioedema non associato a terapia con ACE-inibitori sono maggiormente a rischio di sviluppare angioedema durante il trattamento con ACE-inibitori (vedere paragrafo 4.3).
Reazioni anafilattoidi in Pazienti Emodializzati
Sono state riscontrate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (per es. AN 69) e trattati in concomitanza con un ACE-inibitore. In tali pazienti si deve considerare l’opportunità di usare un diverso tipo di membrana per dialisi o una diversa classe di antipertensivi.
Reazioni anafilattoidi durante aferesi di lipoproteine a bassa densità (LDL)
Raramente, i pazienti che assumono ACE-inibitori durante l’aferesi LDL con destrano solfato hanno sviluppato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali. Tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con ACE-inibitori prima di iniziare l’aferesi.
Desensibilizzazione
Alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori durante trattamento di desensibilizzazione (per esempio al veleno di imenotteri) sono andati incontro a reazioni anafilattoidi prolungate. Negli stessi pazienti, è stato possibile evitare tali reazioni quando la terapia con ACE-inibitori è stata temporaneamente interrotta, ma sono ricomparse in seguito a una nuova, involontaria somministrazione di tali farmaci.
Insufficienza epatica
Nei pazienti con insufficienza epatica possono verificarsi elevate concentrazioni plasmatiche di fosinopril.
Molto raramente, gli ACE-inibitori sono stati associati a una sindrome che inizia con ittero colestatico o epatite e progredisce fino a necrosi epatica fulminante e (talvolta) decesso. L'esatto meccanismo di tale sindrome non è noto. I pazienti trattati con fosinopril sodico che sviluppino ittero o un marcato aumento degli enzimi epatici devono sospendere il trattamento con fosinopril sodico ed essere sottoposti a un adeguato follow-up.
Neutropenia/Agranulocitosi
In pazienti trattati con ACE-inibitori si sono riscontrate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. In pazienti con normale funzionalità renale senza altri fattori
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complicanti, la neutropenia si verifica raramente. La neutropenia e l’agranulocitosi si risolvono in seguito a sospensione del trattamento con ACE-inibitori. Il fosinopril sodico deve essere usato con estrema cautela in pazienti con collagenopatia vascolare, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide o che presentino un insieme di questi fattori complicanti, in particolare se affetti da una preesistente compromissione della funzionalità renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato serie infezioni che, in alcuni casi, non hanno risposto alla terapia intensiva con antibiotici. Se si usa fosinopril sodico in questi pazienti, è opportuno effettuare un monitoraggio periodico della conta leucocitaria e istruire i pazienti a segnalare eventuali segni di infezione.
Razza
Come avviene con altri ACE-inibitori, il fosinopril sodico sembra essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa nelle persone di razza nera rispetto a quelle di razza non nera, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di una condizione di livelli di renina ridotti nella popolazione di razza nera ipertesa.
Tosse
È stato segnalato l’insorgere di tosse in seguito all’uso degli ACE-inibitori.Si tratta tipicamente di una tosse non produttiva, persistente, che si risolve con la sospensione della terapia. La tosse indotta da ACE-inibitori deve essere considerata nell’ambito della diagnosi differenziale della tosse.
Chirurgia/Anestesia
Nei pazienti che devono essere sottoposti a un intervento chirurgico importante o durante l’anestesia con agenti che causano ipotensione, il fosinopril sodico può bloccare la formazione di angiotensina II in seguito al rilascio compensativo di renina. L’ipotensione verificatasi a causa di tale meccanismo può essere corretta mediante espansione del volume.
Iperkaliemia
L’ iperkaliemia può manifestarsi durante il trattamento con ACE-inibitori. I pazienti a rischio di manifestare iperkaliemia includono quelli con insufficienza renale, diabete mellito, ipoaldosteronismo o quelli che utilizzano in concomitanza diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti salini contenenti potassio; oppure pazienti che assumono altre sostanze attive associate ad aumenti dei livelli sierici di potassio (ad esempio eparina, cotrimossaazolo noto anche come trimetoprim/sulfametossazolo). Qualora l’uso concomitante degli agenti summenzionati venga considerato appropriato, si raccomanda un regolare monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).
Pazienti diabetici
In pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o insulina, il controllo della glicemia deve essere tenuto sotto stretto controllo nel primo mese di trattamento con un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.5).
Litio
Il trattamento concomitante con litio e fosinopril sodico non è generalmente raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Gravidanza
La terapia con ACE-inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere interrotto
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immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
Esiste l’evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Questo farmaco contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp-lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Diuretici
Se viene aggiunto un diuretico al trattamento di un paziente che sta assumendo fosinopril sodico, l’effetto antipertensivo è generalmente additivo.
I pazienti che stanno già assumendo diuretici e in particolare quelli per i quali la terapia con diuretici è stata istituita recentemente possono avvertire in qualche caso un eccessivo calo di pressione arteriosa in seguito all’aggiunta del fosinopril sodico. La possibilità di ipotensione sintomatica con il fosinopril sodico può essere ridotta al minimo interrompendo l’assunzione del diuretico prima di iniziare il trattamento con fosinopril sodico (vedere paragrafo 4.4).
Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, surrogati del sale contenenti potassio o altri prodotti medicinali associati a un aumento del potassio sierico (per es. eparina) (vedere paragrafo 4.4, Iperkaliemia).
Sebbene nel corso di studi clinici il potassio sierico solitamente sia rimasto entro valori normali, in alcuni pazienti si è manifestata iperkaliemia. Fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia includono insufficienza renale, diabete mellito e uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (per esempio, spironolattone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o surrogati del sale contenenti potassio o altri medicinali associati ad aumento del potassio sierico (per esempio eparina). L’uso dei prodotti summenzionati, in particolare nei pazienti con funzione renale compromessa, può determinare un significativo aumento del potassio sierico.
Se il fosinopril sodico viene somministrato con un diuretico non risparmiatore di potassio, l’ipokaliemia indotta da diuretici può migliorare.
Litio
Durante la somministrazione concomitante di litio e di ACE-inibitori sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della tossicità. L’impiego concomitante di diuretici tiazidici può aumentare il rischio di tossicità indotta da litio e incrementare ulteriormente il rischio già aumentato di effetti tossici indotti da litio associato all’uso di ACE-inibitori. Si sconsiglia l’impiego di fosinopril sodico in associazione con il litio ma, se l’associazione è necessaria, occorre eseguire un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio (vedere paragrafo 4.4).
Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) incluso acido acetilsalicilico ≥3 g/giorno La somministrazione cronica di FANS può ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori. I FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull’aumento dei livelli sierici di potassio e
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possono determinare un peggioramento della funzionalità renale. Tali effetti sono di solito reversibili. Raramente può verificarsi un’insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con compromissione della funzione renale come gli anziani o i soggetti disidratati.
Altri antipertensivi
L’associazione con altri antipertensivi quali ad esempio beta-bloccanti, metildopa, calcioantagonisti, e diuretici può incrementare l’efficacia antipertensiva. L’impiego concomitante di nitroglicerina e altri nitrati o altri vasodilatatori può ulteriormente ridurre la pressione arteriosa.
I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus)
I pazienti che assumono una terapia con inibitori di mTOR possono essere esposti ad un maggiore rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4)
Cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo)
I pazienti che assumono cotrimossazolo concomitante (trimetoprim/sulfametossazolo) possono essere esposti ad un maggiore rischio di iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4).
Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici
L’impiego concomitante di alcuni anestetici, antidepressivi triciclici e antipsicotici con gli ACE-inibitori può determinare un’ulteriore riduzione della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4).
Simpaticomimetici
I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori.
Antidiabetici
Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e antidiabetici (insuline, ipoglicemizzanti orali) può aumentare l’effetto ipoglicemizzante con conseguente rischio di ipoglicemia. Questo effetto si verifica con maggiore probabilità nelle prime settimane di terapia combinata e nei pazienti con compromissione renale.
Acido acetilsalicilico, trombolitici, betabloccanti, nitrati
Il fosinopril sodico può essere assunto in concomitanza con acido acetilsalicilico (a dosi cardiologiche), trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati.
Immunosoppressori, citostatici, corticosteroidi sistemici o procainamide, allopurinolo
È opportuno evitare l’associazione del fosinopril sodico con immunosoppressori e/o medicinali che possono causare leucopenia.
Alcool
L’alcool potenzia gli effetti ipotensivi del fosinopril sodico.
Antiacidi
Gli antiacidi (per es. alluminio idrossido, magnesio idrossido, dimeticone) possono compromettere l’assorbimento del fosinopril sodico, pertanto la somministrazione dei due medicinali va effettuata a distanza di almeno 2 ore.
Interazioni con gli esami diagnostici
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Il fosinopril sodico può falsare il risultato della misurazione dei livelli sierici di digossina, dando un risultato inferiore a quello reale, nei test diagnostici che impiegano il metodo di assorbimento del carbone (kit Digi-TabRIA per digossina). Si raccomanda di sospendere il trattamento con fosinopril sodico alcuni giorni prima di sottoporsi a test paratiroidei.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
L’uso degli ACE-inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli ACE-inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento
Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di Fosinopril Teva durante l’allattamento, Fosinopril Teva non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Sebbene non siano previsti effetti diretti del fosinopril sodico, effetti avversi come ipotensione, capogiri e vertigini possono interferire con la guida o l’uso di macchinari.
Ciò avviene in particolare all’inizio del trattamento, quando si aumenta la dose, nel passaggio da altre preparazioni e in caso di uso concomitante di alcool, a seconda della sensibilità del paziente.
4.8 effetti indesiderati
Nei pazienti trattati con fosinopril sodico, le reazioni avverse sono state generalmente lievi e transitorie.
Molto comune: | (≥1/10) |
Comune: | (≥1/100 <1/10) |
Non comune: | (≥1/1.000 <1/100) |
Raro: | (≥1/10.000 <1/1.000) |
Molto raro: | (<1/10.000) |
Non nota: ( la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) |
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Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune: diminuzione transitoria dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito.
Raro: anemia transitoria, eosinofilia, leucopenia, linfadenopatia, neutropenia, trombocitopenia.
Molto raro: agranulocitosi.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune: appetito ridotto, gotta, iperkaliemia.
Disturbi psichiatrici
Non comune: depressione, stato confusionale.
Patologie del sistema nervoso
Comune: capogiro, cefalea.
Non comune: infarto cerebrale, parestesia, sonnolenza, ictus, sincope, disturbi del gusto, tremore, disturbo del sonno.
Raro: disfasia, disturbo della memoria, disorientamento.
Patologie dell’occhio
Non comune: disturbi visivi.
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Non comune: otalgia, tinnitus, vertigine.
Patologie cardiache Comune: tachicardia.
Non comune: angina pectoris, infarto miocardico o accidente cerebrovascolare, palpitazioni, arresto cardiaco, aritmie, disturbi della conduzione.
Patologie vascolari
Comune: ipotensione, ipotensione ortostatica.
Non comune: ipertensione, shock, ischemia transitoria.
Raro: rossore, emorragia, malattia vascolare periferica.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Comune: tosse.
Non comune: dispnea, rinite, sinusite, tracheobronchite.
Raro: broncospasmo, epistassi, laringite/raucedine, infezione polmonare, congestione polmonare.
Patologie gastrointestinali
Comune: nausea, vomito, diarrea.
Non comune: stipsi, bocca secca, flatulenza.
Raro: lesioni orali, pancreatite, lingua tumefatta, distensione dell’addome, disfagia.
Molto raro: angioedema intestinale, (sub-) ileo.
Patologie epatobiliari
Raro: epatite.
Molto raro: insufficienza epatica.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: eruzione cutanea, angioedema, dermatite.
Non comune: iperidrosi, prurito, orticaria.
Raro: ecchimosi.
Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021
È stato segnalato un complesso di sintomi che può includere uno o più dei seguenti: si possono verificare febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, test positivo agli anticorpi antinucleari (ANA), velocità di eritrosedimentazione elevata (VES), eosinofilia e leucocitosi, eruzione cutanea, fotosensibilità o altre manifestazioni dermatologiche.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comune: mialgia.
Raro: artrite.
Patologie renali e urinarie
Non comune: insufficienza renale, proteinuria.
Raro: disturbi prostatici.
Molto raro: insufficienza renale acuta.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune: disfunzione sessuale.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: dolore toracico (non cardiaco), debolezza.
Non comune: febbre, edema periferico, morte improvvisa, dolore toracico.
Raro: debolezza ad una estremità.
Esami diagnostici
Comune: aumento della fosfatasi alcalina, aumento della bilirubina, aumento dell’LDH, aumento delle transaminasi.
Non comune: aumento ponderale, aumento dell’urea ematica, aumento del livello di creatinina sierica, iperkaliemia.
Raro: leggero aumento dell’emoglobina, iponatriemia.
Negli studi clinici sul fosinopril, l'incidenza di effetti avversi non differiva fra i pazienti anziani (di età superiore ai 65 anni) e i pazienti più giovani.
Popolazione pediatrica
I dati di sicurezza nella popolazione pediatrica che assume fosinopril è sono ancora limitati, è stata valutata solo un’esposizione a breve termine. In uno studio clinico randomizzato effettuato su 253 bambini e adolescenti di età compresa tra i 6 e 16 anni sono stati segnalati i seguenti eventi avversi nelle 4 settimane di fase in doppio cieco: cefalea (13,9%), ipotensione (4,8%), tosse (3,6%) e iperkaliemia (3.6%), elevati livelli di creatinina sierica (9.2%) e elevati livelli di creatinina chinasi sierica (2,9%). Tali elevati livelli di CK riportati in questo studio (sebbene transitori e senza sintomi clinici) sono diversi rispetto agli adulti. Gli effetti a lungo termine del fosinopril sulla crescita, la pubertà e sullo sviluppo generale non sono stati studiati.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
4.9 sovradosaggio
I sintomi associati a sovradosaggio di ACE-inibitori possono comprendere: ipotensione, shock circolatorio, disturbi degli elettroliti, insufficienza renale, iperventilazione, tachicardia, palpitazioni, bradicardia, capogiro, ansia e tosse. Il trattamento consigliato in caso di sovradosaggio è per via endovenosa utilizzando soluzione fisiologica.
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Dopo l’ingestione di una dose eccessiva, il paziente deve essere tenuto sotto stretto controllo medico, preferibilmente in reparti di terapia intensiva. Si dovranno monitorare frequentemente i valori di creatinina e degli elettroliti sierici. Le misure terapeutiche dipendono dalla natura e dalla gravità dei sintomi. Se l’ingestione è recente, è necessario adottare misure per evitare l’assorbimento del prodotto e favorire al più presto l’eliminazione, come ad esempio praticare una lavanda gastrica, somministrare agenti adsorbenti e sodio solfato entro 30 minuti dall’assunzione. Se insorge ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione di shock e deve ricevere rapidamente un’integrazione di sali e volume. Deve essere preso in considerazione anche il trattamento con angiotensina II. La bradicardia o le reazioni vagali estese devono essere trattate mediante somministrazione di atropina. Prendere altresì in considerazione l'applicazione di un pacemaker.
Il fosinoprilato non può essere rimosso dall’organismo mediante dialisi.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Gruppo farmacoterapeutico: ACE-inibitori semplici.
Codice ATC: C09AA09.
Meccanismo d'azione
Il fosinopril sodico è il precursore esterificato dell’ACE-inibitore ad azione prolungata fosinoprilato. In seguito a somministrazione orale, il fosinopril viene rapidamente e completamente metabolizzato al fosinoprilato attivo. Il fosinopril sodico contiene un gruppo fosfinico in grado di stabilire legami specifici al sito attivo dell'enzima di conversione dell'angiotensina peptidil dipeptidasi, impedendo la conversione del decapeptide angiotensina I nell’octapeptide angiotensina II. La risultante riduzione dei livelli di angiotensina II determina una riduzione della vasocostrizione e una diminuzione della secrezione di aldosterone che può indurre un lieve aumento del potassio sierico e una perdita di sodio e liquidi. Normalmente non si verificano alterazioni del flusso ematico renale o della velocità di filtrazione glomerulare.
L’ACE inibizione impedisce anche la degradazione del potente vasodilatatore bradichinina, contribuendo all’effetto antipertensivo; il fosinopril sodico svolge un’azione terapeutica sui pazienti ipertesi con bassi livelli di renina.
Si ritiene che nei pazienti con insufficienza cardiaca gli effetti benefici del fosinopril sodico siano principalmente riconducibili alla soppressione del sistema renina-angiotensina-aldosterone; l’ACE inibizione produce una riduzione nel precarico e nel postcarico.
Effetti farmacodinamici
La somministrazione di fosinopril sodico in pazienti ipertesi produce una riduzione della pressione arteriosa sia in posizione supina che in posizione eretta, senza un significativo aumento della frequenza cardiaca.
Nell’ipertensione, il fosinopril sodico riduce la pressione arteriosa entro un'ora dalla somministrazione; l’effetto massimo si registra dopo 3–6 ore. Con la dose giornaliera abituale, l’effetto antipertensivo dura 24 ore. In alcuni pazienti che assumono dosi inferiori, l’effetto può essere ridotto al termine dell’intervallo tra le somministrazioni. Gli effetti ortostatici e la tachicardia sono rari, ma possono verificarsi in pazienti con deplezione di sali o in ipovolemia (vedere paragrafo 4.4). In alcuni pazienti, possono essere necessarie 3–4 settimane di terapia prima di ottenere una riduzione della pressione arteriosa ottimale. Il fosinopril sodico e i diuretici tiazidici hanno effetti additivi.
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Nell’insufficienza cardiaca, il fosinopril sodico migliora i sintomi e la tollerabilità allo sforzo, riducendo la gravità e la frequenza dei ricoveri per insufficienza cardiaca.
In uno studio su 8 pazienti cirrotici, la somministrazione di fosinopril 20 mg/die per un mese non ha alterato le funzioni epatiche (alanina transferasi, gamma-glutamil-transpeptidasi, test di clearance del galattosio e test di clearance dell’antipirina) o renali.
Due grandi studi randomizzati e controllati (ONTARGET (ONgoing Telmisartan Alone and in combination with Ramipril Global Endpoint Trial) e VA Nephron-D (The Veterans Affairs Nephropathy in Diabetes)) hanno esaminato l'uso della combinazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell’angiotensina II.
ONTARGET è stato uno studio condotto in pazienti con anamnesi di patologia cardiovascolare o cerebrovascolare, o diabete mellito tipo 2 associato all’evidenza di danno d'organo. VA NEPHRON-D è stato uno studio condotto in pazienti con diabete mellito tipo 2 e nefropatia diabetica.
Questi studi non hanno dimostrato alcun significativo effetto benefico sugli esiti e sulla mortalità renale e/o cardiovascolare, mentre è stato osservato un aumento del rischio di iperpotassiemia, danno renale acuto e/o ipotensione rispetto alla monoterapia.
Questi risultati sono pertinenti anche per gli altri ACE-inibitori e per gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II, date le loro simili proprietà farmacodinamiche.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono quindi essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
ALTITUDE (Aliskiren Trial in Type 2 Diabetes Using Cardiovascular and Renal Disease Endpoints) è stato uno studio volto a verificare il vantaggio di aggiungere aliskiren ad una terapia standard di un ACE-inibitore o un antagonista del recettore dell'angiotensina II in pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia renale cronica, malattia cardiovascolare, o entrambe. Lo studio è stato interrotto precocemente a causa di un aumentato rischio di eventi avversi. Morte cardiovascolare e ictus sono stati entrambi numericamente più frequenti nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo e gli eventi avversi e gli eventi avversi gravi di interesse (iperpotassiemia, ipotensione e disfunzione renale) sono stati riportati più frequentemente nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo.
Popolazione pediatrica
La riduzione della pressione sanguigna con dosi mirate basse (0,1mg/kg), medie (0,3mg/kg) e alte (0,6mg/kg) di fosinopril una volta al giorno è stata valutata in uno studio randomizzato in doppio cieco su 252 bambini e adolescenti di età compresa tra i 6 e i 16 anni con ipertensione o pressione sanguigna normale-alta. Al termine delle quattro settimane di trattamento, la riduzione media rispetto al basale della pressione sistolica è stata simile per bambini trattati con dosi basse, medie o alte di fosinopril. Non è stata dimostrata alcuna relazione dosaggio/risposta con le tre dosi. Il dosaggio ottimale non è stato determinato in nessuna fascia di età dei bambini. Non è disponibile un dosaggio appropriato per bambini che pesano meno di 50 kg.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
In seguito alla somministrazione orale, l’entità dell’assorbimento del fosinopril si avvicina al 30–40%. L’assorbimento del fosinopril non è influenzato dalla presenza di cibo nel tratto gastrointestinale, tuttavia la velocità di assorbimento potrebbe essere ridotta. L'idrolisi nel composto attivo fosinoprilato avviene in maniera rapida e completa nella mucosa gastrointestinale e nel fegato.
Il tempo di raggiungimento della Cmax è indipendente dalla dose, è raggiunto in circa tre ore ed è coerente con l’inibizione massima della risposta pressoria dell’angiotensina I 3–6 ore dopo la somministrazione. In seguito a somministrazioni ripetute o singole, i parametri farmacocinetici (Cmax, AUC) sono direttamente proporzionali alla dose di fosinopril assunta.
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Distribuzione
Il fosinoprilato ha un notevole legame alle proteine (>95%), ha un volume di distribuzione relativamente ridotto e uno scarso legame alle componenti cellulari nel sangue.
Biotrasformazione
Un’ora dopo la somministrazione orale di fosinopril sodico, meno dell’1% del fosinopril nel plasma rimane invariato; il 75% è presente sotto forma di fosinoprilato attivo, il 15–20% di fosinoprilato-glucuronide (inattivo) e il restante (~5%) sotto forma del metabolita 4-idrossi fosinoprilato (attivo).
Eliminazione
In seguito a somministrazione endovenosa, l’eliminazione del fosinopril avviene sia per via epatica sia per via renale. In pazienti ipertesi con funzionalità renale ed epatica normali che hanno ricevuto dosi ripetute di fosinopril, il T½ effettivo per l’accumulo di fosinoprilato è in media di 11,5 ore. In pazienti con insufficienza cardiaca, il T½ effettivo è pari a 14 ore. L’eliminazione del fosinopril avviene sia per via epatica sia per via renale.
Popolazioni speciali
Nei pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina <80 ml/min/1,73m2), la clearance corporea totale del fosinoprilato è approssimativamente la metà di quella osservata nei pazienti con funzione renale normale, mentre non sono stati rilevati cambiamenti significativi dell’assorbimento, della biodisponibilità e del legame alle proteine plasmatiche. La clearance del fosinoprilato non varia in funzione del livello di insufficienza renale, la riduzione dell’eliminazione renale è compensata dall’aumento dell’eliminazione epatobiliare. Nei pazienti con livelli diversi di insufficienza renale, inclusa insufficienza renale terminale (clearance della creatinina <10 ml/min/1,73 m2) è stato osservato un lieve aumento dei valori di AUC (meno del doppio dei valori normali).
Nei pazienti con insufficienza epatica (alcolismo o cirrosi biliare), l’idrolisi del fosinopril sodico non è ridotta significativamente sebbene la velocità di idrolisi possa essere ridotta. La clearance totale del fosinoprilato è circa la metà della clearance osservata nei pazienti con funzione epatica normale.
Popolazione pediatrica
Limitati dati farmacocinetici sono stati forniti da uno studio farmacocinetico a singola dose in 19 pazienti ipertesi di età compresa tra i 6 e i 16 anni che hanno assunto 0,3mg/kg di una soluzione di fosinopril.
Deve essere dimostrato se i valori di AUC e Cmax del fosinoprilato (forma attiva del fosinopril) nei bambini di età compresa tra i 6 e i 16 anni siano comparabili a quelli osservati negli adulti trattati con 20 mg di fosinopril come soluzione.
L’emivita di eliminazione terminale del fosinoprilato è stata di 11–13 ore e simile a tutti i liveli studiati.
5.3 dati preclinici di sicurezza
I dati preclinici di sicurezza non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base degli studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità per somministrazioni ripetute, genotossicità e potenziale carcinogeno. Studi sulla tossicità riproduttiva indicano che il fosinopril non ha effetti negativi sulla fertilità e sulla performance riproduttiva nel ratto e che non è teratogeno. È stato evidenziato che la classe degli ACE-inibitori, se somministrati nel secondo o terzo trimestre, inducono effetti avversi sullo sviluppo tardivo del feto, determinando mortalità fetale e difetti congeniti, in particolare a carico del cranio. Sono stati inoltre segnalati fetotossicità, ritardo della crescita intra-uterina e pervietà del dotto arterioso. Si presume che tali anomalie dello sviluppo
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siano causate in parte dall’impatto diretto degli ACE-inibitori sul sistema renina angiotensina fetale e in parte dall’ischemia derivata dall’ipotensione materna, nonché dalla diminuzione della circolazione fetale placentare e del passaggio di ossigeno/sostanze nutritive al feto. In uno studio in cui ratti femmina sono stati trattati con fosinopril da prima dell’accoppiamento fino alla gestazione, si è verificato un aumento dell’incidenza di morti nella prole durante l’allattamento. È stato dimostrato che il farmaco attraversa la placenta e viene secreto nel latte materno.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Lattosio
Povidone K30
Crospovidone
Cellulosa microcristallina
Sodio laurilsolfato
Glicerolo dibeenato
6.2 incompatibilità
Non applicabile.
6.3 periodo di validità
18 mesi
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 25°C. Conservare nel contenitore originale.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Scatole di cartone contenenti blister di PVC/PVdC-alluminio trasparenti.
Confezioni da 20, 28, 30, 50, 84, 90 o 100 compresse e (20×20) compresse come confezione ospedaliera.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Teva Italia S.r.l. – Piazzale Luigi Cadorna, 4 – 20123 Milano
8. numero dell’autorizzazione all’immissione in commercio
037594013 – "10 mg compresse” 20 compresse in blister PVC/PVDC/Al 037594025 – "10 mg compresse” 28 compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594037 – "10 mg compresse” 30 compresse in blister PVC/PVDC/Al
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037594049 – "10 mg compresse” 50 compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594052 – "10 mg compresse” 84 compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594177 – "10 mg compresse” 90 (conf. osped.) compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594064 – "10 mg compresse” 100 compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594076 – "10 mg compresse” 20×20 (conf. osped.) compresse in blister PVC/PVDC/Al
9. DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL’AUTORIZZAZIONE
1. denominazione del medicinale
Fosinopril Teva 20 mg compresse
2. composizione qualitativa e quantitativa
Una compressa contiene 20 mg di fosinopril sodico.
Eccipiente con effetti noti:
Ogni compressa da 20 mg contiene 136,2 mg di lattosio.
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
3. FORMA FARMACEUTICA
Compressa.
Compressa a forma di capsula di colore bianco-biancastro con impressa la cifra “93” su un lato e “7223” sull’altro.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutichetrattamento dell’ipertensione.
Trattamento dell’insufficienza cardiaca sintomatica.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Il fosinopril sodico deve essere somministrato per via orale in dose singola giornaliera. Come tutti i medicinali somministrati in dose singola giornaliera, deve essere assunto approssimativamente alla stessa ora ogni giorno. L’assorbimento del fosinopril sodico non è influenzato dal cibo.
La dose iniziale abituale di 10 mg non è stata studiata in pazienti affetti da insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA) e in pazienti di età superiore ai 75 anni sottoposti a terapia per insufficienza cardiaca (vedere paragrafo 4.4).
La dose di mantenimento deve essere personalizzata in funzione del profilo del paziente e della risposta della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4).
Le compresse non devono essere spezzate. E’ disponibile un dosaggio minore.
Il fosinopril sodico può essere utilizzato in monoterapia o in associazione con altre classi di medicinali antipertensivi (vedere paragrafi 4.3, 4.4, 4.5 e 5.1).
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Pazienti ipertesi non trattati con diuretici
Dose iniziale
La dose iniziale raccomandata è 10 mg una volta al giorno. I pazienti con un sistema renina-angiotensina-aldosterone in stato di intensa attivazione (in particolare, ipertensione renovascolare, deplezione di sali e/o di volume, scompenso cardiaco o grave ipertensione) possono andare incontro a un’eccessiva caduta pressoria dopo la dose iniziale. L’inizio della terapia deve avvenire sotto monitoraggio medico.
Dose di mantenimento
La dose giornaliera abituale è da 10 mg a un massimo di 40 mg somministrati in dose singola. Generalmente, se l’effetto terapeutico desiderato non viene raggiunto in un periodo di 3–4 settimane a una certa dose, la dose stabilita può essere ulteriormente aumentata.
Pazienti ipertesi trattati con terapia diuretica concomitante
Dopo l’inizio della terapia con fosinopril sodico può insorgere ipotensione sintomatica. Ciò è più probabile nei pazienti già in trattamento con diuretici, in particolare nei pazienti con insufficienza cardiaca, nei pazienti anziani (sopra i 75 anni) e in quelli con disfunzioni renali. Si raccomanda pertanto di procedere con cautela, poiché tali pazienti possono presentare deplezione di volume e/o salina. Se possibile, sarà opportuno interrompere la terapia con diuretici nei 2–3 giorni precedenti l’inizio della terapia con fosinopril sodico. Nei pazienti ipertesi per i quali non è possibile sospendere la somministrazione di diuretico, occorre iniziare la terapia a base di fosinopril sodico con una dose di 10 mg. Si devono monitorare la funzione renale e la potassiemia. Le dosi successive di fosinopril sodico devono essere regolate in funzione della risposta della pressione arteriosa. Se necessario, è possibile riprendere la terapia diuretica (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Se il trattamento a base di fosinopril sodico viene iniziato in un paziente già trattato con diuretici, si raccomanda di tenerlo sotto monitoraggio medico per diverse ore e fino a quando la pressione arteriosa non si sarà stabilizzata.
Popolazioni speciali
Insufficienza cardiaca
Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, il fosinopril sodico va somministrato come terapia complementare ai diuretici e, se appropriato, alla digitale. La dose iniziale consigliata è 10 mg una volta al giorno, iniziata sotto stretto controllo medico. La dose iniziale di 10 mg non è stata studiata in pazienti affetti da insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA) e/o in pazienti di età superiore a 75 anni (vedere paragrafo 4.4).
Se la dose iniziale è ben tollerata, si deve aumentare gradualmente la dose fino a 40 mg una volta al giorno sulla base della risposta clinica. L’insorgenza di ipotensione dopo la dose iniziale non deve precludere l’accurato aggiustamento della dose di fosinopril sodico, in base all’effettivo controllo dell’ipotensione.
I pazienti ad alto rischio di ipotensione sintomatica, per esempio i pazienti con deplezione di sali con o senza iponatriemia, pazienti con ipovolemia o che stanno ricevendo una forte terapia diuretica, devono correggere tali condizioni, se possibile, prima di iniziare la terapia con fosinopril sodico. La funzione renale e il potassio sierico devono essere monitorati (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con compromissione renale
Si raccomanda una dose iniziale di 10 mg al giorno, tuttavia è opportuno usare cautela soprattutto con una GFR inferiore a 10 ml/min.
Pazienti con compromissione epatica
Si raccomanda una dose iniziale di 10 mg al giorno, ma è opportuno usare cautela. Sebbene la velocità di idrolisi possa essere rallentata, l’entità dell’idrolisi non si riduce sensibilmente nei pazienti con compromissione della funzione epatica. In tale gruppo di pazienti, è stata evidenziata
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una ridotta clearance epatica del fosinoprilato con aumento compensatorio dell’escrezione renale.
Popolazione pediatrica
L’uso in questa fascia di età non è raccomandato.
L’esperienza derivante da studi clinici relativi all’uso di fosinopril in bambini ipertesi di età uguale o superiore a 6 anni è limitata (vedere paragrafi 5.1, 5.2 e 4.8). Il dosaggio ottimale non è stato determinato in nessuna fascia di età dei bambini. Non è disponibile un dosaggio appropriato per bambini che pesano meno di 50 kg.
Non è necessario ridurre la dose in pazienti con funzionalità renale ed epatica clinicamente normale poiché non sono state riscontrate differenze dei parametri farmacocinetici o un effetto antipertensivo del fosinoprilato rispetto a soggetti più giovani.
4.3 controindicazioni
– Ipersensibilità alla sostanza attiva, a qualsiasi altro inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1
– Anamnesi di angioedema associato a precedente terapia con ACE-inibitori,
– Edema angioneurotico ereditario o idiopatico,
– Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6).
– L'uso concomitante di Fosinopril Teva con medicinali contenenti aliskiren è controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocità di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
La dose iniziale di 10 mg non è stata studiata nei pazienti di età superiore ai 75 anni con insufficienza cardiaca e nei pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA).
Esiste un aumento atteso del rischio di ipotensione rilevante, iperkaliemia e/o rapido aumento dei livelli di potassio quando l’inizio della terapia con fosinopril avviene utilizzando la dose di 10 mg in pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA) e/o in pazienti anziani e nei pazienti con disfunzioni renali trattati per l’insufficienza cardiaca o nei pazienti ipertesi trattati in concomitanza con diuretici.
Ipotensione sintomatica
Nei pazienti affetti da ipertensione non complicata è stata osservata raramente ipotensione sintomatica. In pazienti ipertesi trattati con fosinopril sodico, è più probabile che si verifichi ipotensione se il paziente ha subito una deplezione di volume, ad esempio in seguito a terapia diuretica, restrizione di sali nella dieta, dialisi, diarrea o vomito o è affetto da grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Nei pazienti con insufficienza cardiaca, accompagnata o meno da insufficienza renale, è stata osservata ipotensione sintomatica. Ciò può verificarsi con maggior probabilità nei pazienti che hanno gradi più severi di insufficienza cardiaca, come risulta dall’uso di dosi elevate di diuretici dell’ansa, iponatriemia o alterata funzione renale e nei pazienti anziani. Nei pazienti maggiormente a rischio di ipotensione sintomatica l’inizio della terapia e la regolazione della dose devono essere attentamente monitorati. La sicurezza di una dose iniziale di 10 mg non è stata studiata nei pazienti con insufficienza cardiaca grave (classe IV NYHA). Simili considerazioni si riferiscono anche a pazienti affetti da cardiopatie ischemiche o malattie cerebrovascolari, in cui una diminuzione eccessiva della pressione potrebbe causare l’insorgenza di infarto miocardico o di un evento cerebrovascolare.
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Se si verificasse ipotensione, si deve porre il paziente in posizione supina e, se necessario, praticare un’infusione endovenosa con una soluzione di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%). Una risposta ipotensiva transitoria non rappresenta una controindicazione all’impiego di ulteriori dosi che possono essere solitamente somministrate senza difficoltà una volta che la pressione arteriosa sia aumentata dopo espansione del volume.
In alcuni pazienti affetti da insufficienza cardiaca con pressione arteriosa normale o bassa, il trattamento con fosinopril sodico può causare un ulteriore abbassamento della pressione arteriosa sistemica. Si tratta, tuttavia, di un effetto previsto, e di solito non è necessario interrompere la terapia. Se l’ipotensione diventa sintomatica, si deve ridurre la dose o interrompere il trattamento con fosinopril sodico.
Stenosi dell’aorta o della valvola mitralica/cardiomiopatia ipertrofica
Come avviene con altri inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), fosinopril sodico deve essere somministrato con cautela nei pazienti con stenosi della valvola mitralica e ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro, come ad esempio stenosi aortica o cardiomiopatia ipertrofica.
Compromissione della funzionalità renale
Nei casi di compromissione renale non è necessario regolare la dose iniziale di fosinopril sodico. Il monitoraggio di routine del potassio e della creatinina fanno parte della normale pratica medica per questi pazienti.
In pazienti affetti da insufficienza cardiaca , l’ipotensione che si verifica dopo l’inizio del trattamento con ACE-inibitori può condurre a un ulteriore deterioramento della funzionalità renale. In questo caso è stata segnalata insufficienza renale acuta, generalmente reversibile.
In alcuni pazienti con stenosi arteriosa renale bilaterale o con stenosi dell’arteria di un rene solitario , che sono stati trattati con ACE-inibitori, sono stati riscontrati aumenti dei livelli di urea nel sangue e di creatinina nel siero, che scompaiono solitamente con l’interruzione della terapia. Ciò è particolarmente probabile in pazienti che presentano insufficienza renale. Se è presente anche ipertensione renovascolare vi è un rischio maggiore di grave ipotensione e insufficienza renale. Per questi pazienti il trattamento dovrà essere iniziato sotto stretto controllo medico con dosi ridotte e una accurata regolazione della dose. Poiché il trattamento con diuretici può essere un fattore che contribuisce a quanto summenzionato, è opportuno interrompere tale trattamento e monitorare la funzionalità renale durante le prime settimane di terapia con fosinopril sodico.
Alcuni pazienti ipertesi senza alcuna apparente patologia vascolare renale pre-esistente hanno sviluppato un aumento dei livelli di urea ematica e di creatinina nel siero, solitamente limitato e transitorio, in particolare quando il fosinopril sodico è stato associato a un diuretico. È più probabile che questo accada in pazienti con compromissione renale preesistente. Può essere necessario ridurre e/o interrompere il dosaggio del diuretico e/o dell’ACE-inibitore.
Proteinuria
Nei pazienti con compromissione renale pregressa, in rari casi può manifestarsi proteinuria. Nella proteinuria clinicamente rilevante (superiore a 1 g/giorno) il fosinopril deve essere utilizzato solo in seguito a una valutazione rischio/beneficio molto approfondita e sotto regolare monitoraggio dei parametri chimici clinici e di laboratorio.
Ipersensibilità/Angioedema
In pazienti trattati con ACE-inibitori, fosinopril sodico compreso, in rari casi è stato riscontrato angioedema del viso, delle estremità, delle labbra, della lingua, della glottide e/o laringe. Ciò può
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verificarsi in qualsiasi momento durante il trattamento. In tali casi è necessario interrompere immediatamente il fosinopril sodico e istituire un appropriato trattamento e monitoraggio del paziente, per poter garantire la regressione completa dei sintomi prima della dimissione. Anche nei casi in cui è presente solo gonfiore della lingua, senza sofferenza respiratoria, i pazienti potrebbero richiedere osservazione prolungata poiché il trattamento con antistaminici e corticosteroidi potrebbe non essere sufficiente.
Molto raramente sono stati segnalati casi con esiti fatali dovuti ad angioedema associato con edema laringeo o edema della lingua. I pazienti che presentano coinvolgimento di lingua, glottide o laringe, possono andare incontro a ostruzione delle vie aeree, in particolare i pazienti con una storia clinica di interventi chirurgici alle vie aeree. In tali casi deve essere prontamente somministrata una terapia di emergenza. Essa può comprendere la somministrazione di adrenalina e/o il mantenimento della pervietà delle vie aeree. Il paziente deve restare sotto stretto controllo medico finché non si sia verificata una completa e durevole regressione dei sintomi.
Nei pazienti di razza nera è stato osservato un aumento del tasso di angioedema dovuto agli ACE-inibitori rispetto ai soggetti di razza non nera.
Uso concomitante di inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus)
I pazienti che assumono una terapia concomitante con inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus) possono essere esposti a un rischio maggiore di angioedema (ad es. gonfiore respiratorio delle vie aeree o della lingua, con o senza compromissione respiratoria) (vedere paragrafo 4.5).
I pazienti con anamnesi di angioedema non associato a terapia con ACE-inibitori sono maggiormente a rischio di sviluppare angioedema durante il trattamento con ACE-inibitori (vedere paragrafo 4.3).
Reazioni anafilattoidi in Pazienti Emodializzati
Sono state riscontrate reazioni anafilattoidi in pazienti dializzati con membrane ad alto flusso (per es. AN 69) e trattati in concomitanza con un ACE-inibitore. In tali pazienti si deve considerare l’opportunità di usare un diverso tipo di membrana per dialisi o una diversa classe di antipertensivi.
Reazioni anafilattoidi durante aferesi di lipoproteine a bassa densità (LDL)
Raramente i pazienti che assumono ACE-inibitori durante l’aferesi LDL con destrano solfato hanno sviluppato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali. Tali reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente la terapia con ACE-inibitori prima di iniziare l’aferesi.
Desensibilizzazione
Alcuni pazienti trattati con ACE-inibitori durante trattamento di desensibilizzazione (per esempio al veleno di imenotteri) sono andati incontro a reazioni anafilattoidi prolungate. Negli stessi pazienti, è stato possibile evitare tali reazioni quando la terapia con ACE-inibitori è stata temporaneamente interrotta, ma sono ricomparse in seguito a una nuova, involontaria somministrazione di tali farmaci.
Insufficienza epatica
Nei pazienti con insufficienza epatica possono verificarsi elevate concentrazioni plasmatiche di fosinopril.
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Molto raramente gli ACE-inibitori sono stati associati a una sindrome che inizia con ittero colestatico o epatite e progredisce fino a necrosi epatica fulminante e (talvolta) decesso. L'esatto meccanismo di tale sindrome non è noto. I pazienti trattati con fosinopril sodico che sviluppino ittero o un marcato aumento degli enzimi epatici devono sospendere il trattamento con fosinopril sodico ed essere sottoposti a un adeguato follow-up.
Neutropenia/Agranulocitosi
In pazienti trattati con ACE-inibitori si sono riscontrate neutropenia/agranulocitosi, trombocitopenia e anemia. In pazienti con normale funzionalità renale senza altri fattori complicanti, la neutropenia si verifica raramente. La neutropenia e l’agranulocitosi si risolvono in seguito a sospensione del trattamento con ACE-inibitori. Fosinopril sodico deve essere usato con estrema cautela in pazienti con collagenopatia vascolare, in terapia immunosoppressiva, in trattamento con allopurinolo o procainamide o che presentino un insieme di questi fattori complicanti, in particolare se affetti da una preesistente compromissione della funzionalità renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato serie infezioni che, in alcuni casi, non hanno risposto alla terapia intensiva con antibiotici. Se si usa fosinopril sodico in questi pazienti, è opportuno effettuare un monitoraggio periodico della conta leucocitaria e istruire i pazienti a segnalare eventuali segni di infezione.
Razza
Come avviene con altri ACE-inibitori, fosinopril sodico sembra essere meno efficace nel ridurre la pressione arteriosa nelle persone di razza nera rispetto a quelle di razza non nera, probabilmente a causa di una maggiore prevalenza di una condizione di livelli di renina ridotti nella popolazione di razza nera ipertesa.
Tosse
È stato segnalato l’insorgere di tosse in seguito all’uso degli ACE-inibitori. Si tratta tipicamente di una tosse non produttiva, persistente, che si risolve con la sospensione della terapia. La tosse indotta da ACE-inibitori deve essere considerata nell’ambito della diagnosi differenziale della tosse.
Chirurgia/Anestesia
Nei pazienti che devono essere sottoposti a un intervento chirurgico importante o durante l’anestesia con agenti che causano ipotensione, il fosinopril sodico può bloccare la formazione di angiotensina II in seguito al rilascio compensativo di renina. L’ipotensione verificatasi a causa di tale meccanismo può essere corretta mediante espansione del volume.
Iperkaliemia
L’ iperkaliemia può manifestarsi durante il trattamento con ACE-inibitori. I pazienti a rischio di manifestare iperkaliemia includono quelli con insufficienza renale, diabete mellito, ipoaldosteronismo o quelli che utilizzano in concomitanza diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti salini contenenti potassio; oppure pazienti che assumono altre sostanze attive associate ad aumenti dei livelli sierici di potassio (ad esempio eparina, cotrimossazolo noto anche come trimetoprim/sulfametossazolo). Qualora l’uso concomitante degli agenti summenzionati venga considerato appropriato, si raccomanda un regolare monitoraggio del potassio sierico (vedere paragrafo 4.5).
Pazienti diabetici
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In pazienti diabetici trattati con antidiabetici orali o insulina, il controllo della glicemia deve essere tenuto sotto stretto controllo nel primo mese di trattamento con un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.5).
Litio
Il trattamento concomitante con litio e fosinopril sodico non è generalmente raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Gravidanza
La terapia con ACE-inibitori non deve essere iniziata durante la gravidanza.
Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa (vedere paragrafi 4.3 e 4.6).
Duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS)
Esiste l’evidenza che l'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non è pertanto raccomandato (vedere paragrafi 4.5 e 5.1).
Se la terapia del duplice blocco è considerata assolutamente necessaria, ciò deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalità renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
Questo farmaco contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp-lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione
Diuretici
Se viene aggiunto un diuretico al trattamento di un paziente che sta assumendo fosinopril sodico, l’effetto antipertensivo è generalmente additivo.
I pazienti che stanno già assumendo diuretici e in particolare quelli per i quali la terapia con diuretici è stata istituita recentemente possono avvertire in qualche caso un eccessivo calo di pressione arteriosa in seguito all’aggiunta del fosinopril sodico. La possibilità di ipotensione sintomatica con il fosinopril sodico può essere ridotta al minimo interrompendo l’assunzione del diuretico prima di iniziare il trattamento con fosinopril sodico (vedere paragrafo 4.4).
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Integratori di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, surrogati del sale contenenti potassio o altri prodotti medicinali associati a un aumento del potassio sierico (per es. eparina) (vedere paragrafo 4.4, Iperkaliemia).
Sebbene nel corso di studi clinici il potassio sierico solitamente sia rimasto entro valori normali, in alcuni pazienti si è manifestata iperkaliemia. Fattori di rischio per lo sviluppo di iperkaliemia includono insufficienza renale, diabete mellito e uso concomitante di diuretici risparmiatori di potassio (per esempio, spironolattone, triamterene o amiloride), integratori di potassio o surrogati del sale contenenti potassio o altri medicinali associati ad aumento del potassio sierico (per esempio eparina). L’uso dei prodotti summenzionati, in particolare nei pazienti con funzione renale compromessa, può determinare un significativo aumento del potassio sierico.
Se il fosinopril sodico viene somministrato con un diuretico non risparmiatore di potassio, l’ipokaliemia indotta da diuretici può migliorare.
Litio
Durante la somministrazione concomitante di litio e di ACE-inibitori sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche di litio e della tossicità. L’impiego concomitante di diuretici tiazidici può aumentare il rischio di tossicità indotta da litio e incrementare ulteriormente il rischio già aumentato di effetti tossici indotti da litio associato all’uso di ACE-inibitori. Si sconsiglia l’impiego di fosinopril sodico in associazione con il litio ma, se l’associazione è necessaria, occorre eseguire un accurato monitoraggio dei livelli sierici di litio (vedere paragrafo 4.4).
Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) incluso acido acetilsalicilico ≥3 g/giorno
La somministrazione cronica di FANS può ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori. I FANS e gli ACE-inibitori esercitano un effetto additivo sull’aumento dei livelli sierici di potassio e possono determinare un peggioramento della funzionalità renale. Tali effetti sono di solito reversibili. Raramente può verificarsi un’insufficienza renale acuta, specialmente in pazienti con compromissione della funzione renale come gli anziani o i soggetti disidratati.
Altri antipertensivi
L’associazione con altri antipertensivi quali ad esempio beta-bloccanti, metildopa, calcioantagonisti, e diuretici può incrementare l’efficacia antipertensiva. L’impiego concomitante di nitroglicerina e altri nitrati o altri vasodilatatori può ulteriormente ridurre la pressione arteriosa.
I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, è associato ad una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalità renale (inclusa l’insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).
Inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus)
I pazienti che assumono una terapia con inibitori di mTOR possono essere esposti a un maggior rischio di angioedema (vedere paragrafo 4.4)
Cotrimossazolo (trimetoprim/sulfametossazolo)
I pazienti che assumono cotrimossazolo concomitante (trimetoprim/sulfametossazolo) possono essere esposti ad un maggiore rischio di iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4).
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Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici
L’impiego concomitante di alcuni anestetici, antidepressivi triciclici ed antipsicotici con gli ACE-inibitori può determinare un’ulteriore riduzione della pressione arteriosa (vedere paragrafo 4.4).
Simpaticomimetici
I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori.
Antidiabetici
Studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ACE-inibitori e antidiabetici (insuline, ipoglicemizzanti orali) può aumentare l’effetto ipoglicemizzante con conseguente rischio di ipoglicemia. Questo effetto si verifica con maggiore probabilità nelle prime settimane di terapia combinata e nei pazienti con compromissione renale.
Acido acetilsalicilico, trombolitici, betabloccanti, nitrati
Il fosinopril sodico può essere assunto in concomitanza con acido acetilsalicilico (a dosi cardiologiche), trombolitici, beta-bloccanti e/o nitrati.
Immunosoppressori, citostatici, corticosteroidi sistemici o procainamide, allopurinolo
È opportuno evitare l’associazione del fosinopril sodico con farmaci immunosoppressori e/o medicinali che possono causare leucopenia.
Alcool
L’alcool potenzia gli effetti ipotensivi del fosinopril sodico.
Antiacidi
Gli antiacidi (per es. alluminio idrossido, magnesio idrossido, dimeticone) possono compromettere l’assorbimento del fosinopril sodico, pertanto la somministrazione dei due medicinali va effettuata a distanza di almeno 2 ore.
Interazioni con gli esami diagnostici
Il fosinopril sodico può falsare il risultato della misurazione dei livelli sierici di digossina, dando un risultato inferiore a quello reale, nei test diagnostici che impiegano il metodo di assorbimento del carbone (kit Digi-TabRIA per digossina). Si raccomanda di sospendere il trattamento con fosinopril sodico alcuni giorni prima di sottoporsi a test paratiroidei.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
L’uso degli ACE-inibitori non è raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L’uso degli ACE-inibitori è controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
L’evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicità a seguito dell’esposizione ad ACE-inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non può essere escluso un piccolo aumento del rischio.
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Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antiipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l’uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE-inibitore.
Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE-inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa.
È noto che nella donna l’esposizione ad ACE-inibitori durante il secondo ed il terzo trimestre induce tossicità fetale (ridotta funzionalità renale, oligoidramnios, ritardo nell’ossificazione del cranio) e tossicità neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi un’esposizione ad un ACE-inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalità renale e del cranio.
I neonati le cui madri abbiano assunto ACE-inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguarda l’ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Allattamento
Poiché non sono disponibili dati riguardanti l’uso di Fosinopril Teva durante l’allattamento, Fosinopril Teva non è raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l’uso durante l’allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonati o prematuri.
4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Sebbene non siano previsti effetti diretti del fosinopril sodico, effetti avversi come ipotensione, capogiri e vertigini possono interferire con la guida o l’uso di macchinari.
Ciò avviene in particolare all’inizio del trattamento, quando si aumenta la dose, nel passaggio da altre preparazioni e in caso di uso concomitante di alcool, a seconda della sensibilità del paziente.
4.8 effetti indesiderati
Nei pazienti trattati con fosinopril sodico, le reazioni avverse sono state generalmente lievi e transitorie.
Molto comune: | (≥1/10) |
Comune: | ((≥1/100 <1/10) |
Non comune: | ((≥1/1.000 <1/100) |
Raro: | ((≥1/10.000 <1/1.000) |
Molto raro: | (<1/10.000) |
Non nota: ( la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) |
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comune: diminuzione transitoria dell’emoglobina, diminuzione dell’ematocrito.
Raro: anemia transitoria, eosinofilia, leucopenia, linfadenopatia, neutropenia, trombocitopenia.
Molto raro: agranulocitosi.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune: appetito ridotto, gotta, iperkaliemia.
Disturbi psichiatrici
Non comune: depressione, stato confusionale.
Patologie del sistema nervoso
Comune: capogiro, cefalea.
Non comune: infarto cerebrale, parestesia, sonnolenza, ictus, sincope, disturbi del gusto, tremore, disturbo del sonno.
Raro: disfasia, disturbo della memoria, disorientamento.
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Patologie dell’occhio
Non comune: disturbi visivi.
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Non comune: otalgia, tinnitus, vertigine.
Patologie cardiache
Comune: tachicardia.
Non comune: angina pectoris, infarto miocardico o accidente cerebrovascolare, palpitazioni, arresto cardiaco, aritmie, disturbi della conduzione.
Patologie vascolari
Comune: ipotensione, ipotensione ortostatica.
Non comune: ipertensione, shock, ischemia transitoria.
Raro: rossore, emorragia, malattia vascolare periferica.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Comune: tosse.
Non comune: dispnea, rinite, sinusite, tracheobronchite.
Raro: broncospasmo, epistassi, laringite/raucedine, infezione polmonare, congestione polmonare.
Patologie gastrointestinali
Comune: nausea, vomito, diarrea.
Non comune: stipsi, bocca secca, flatulenza.
Raro: lesioni orali, pancreatite, lingua tumefatta, distensione dell’addome, disfagia.
Molto raro: angioedema intestinale, (sub-) ileo.
Patologie epatobiliari
Raro: epatite.
Molto raro: insufficienza epatica.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comune: eruzione cutanea, angioedema, dermatite.
Non comune: iperidrosi, prurito, orticaria.
Raro: ecchimosi.
È stato segnalato un complesso di sintomi che può includere uno o più dei seguenti: si possono verificare febbre, vasculite, mialgia, artralgia/artrite, test positivo agli anticorpi antinucleari (ANA), velocità di eritrosedimentazione elevata (VES), eosinofilia e leucocitosi, eruzione cutanea, fotosensibilità o altre manifestazioni dermatologiche.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comune: mialgia.
Raro: artrite.
Patologie renali e urinarie
Non comune: insufficienza renale, proteinuria.
Raro: disturbi prostatici.
Molto raro: insufficienza renale acuta.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella Non comune: disfunzione sessuale.
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Comune: dolore toracico (non cardiaco), debolezza.
Non comune: febbre, edema periferico, morte improvvisa, dolore toracico. Raro: debolezza ad una estremità.
Esami diagnostici
Comune: aumento della fosfatasi alcalina, aumento della bilirubina, aumento dell’LDH, aumento delle transaminasi.
Non comune: aumento ponderale, aumento dell’urea ematica, aumento del livello di creatinina sierica, iperkaliemia.
Raro: leggero aumento dell’emoglobina, iponatriemia.
Negli studi clinici sul fosinopril, l'incidenza di effetti avversi non differiva fra i pazienti anziani (di età superiore ai 65 anni) e i pazienti più giovani.
Popolazione pediatrica
I dati di sicurezza nella popolazione pediatrica che assume fosinopril sono ancora limitati, è stata valutata solo un’esposizione a breve termine. In uno studio clinico randomizzato effettuato su 253 bambini e adolescenti di età compresa tra i 6 e 16 anni sono stati segnalati i seguenti eventi avversi nelle 4 settimane di fase in doppio cieco: cefalea (13,9%), ipotensione (4,8%), tosse (3,6%) e iperkaliemia (3,6%), elevati livelli di creatinina sierica (9,2%)e elevati livelli di creatinina chinasi sierica (2,9%). Tali elevati livelli di CK riportati in questo studio (sebbene transitori e senza sintomi clinici) sono diversi rispetto agli adulti. Gli effetti a lungo termine del fosinopril sulla crescita, la pubertà e sullo sviluppo generale non sono stati studiati.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo..
4.9 sovradosaggio
I sintomi associati a sovradosaggio di ACE-inibitori possono comprendere: ipotensione, shock circolatorio, disturbi degli elettroliti, insufficienza renale, iperventilazione, tachicardia, palpitazioni, bradicardia, capogiro, ansia e tosse. Il trattamento consigliato in caso di sovradosaggio è per via endovenosa utilizzando soluzione fisiologica.
Dopo l’ingestione di una dose eccessiva, il paziente deve essere tenuto sotto stretto controllo medico, preferibilmente in reparti di terapia intensiva. Si dovranno monitorare frequentemente i valori di creatinina e degli elettroliti sierici. Le misure terapeutiche dipendono dalla natura e dalla gravità dei sintomi. Se l’ingestione è recente, è necessario adottare misure per evitare l’assorbimento del prodotto e favorire al più presto l’eliminazione, come ad esempio praticare una lavanda gastrica, somministrare agenti adsorbenti e sodio solfato entro 30 minuti dall’assunzione. Se insorge ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione di shock e deve ricevere rapidamente un’integrazione di sali e volume. Deve essere preso in considerazione anche il trattamento con angiotensina II. La bradicardia o le reazioni vagali estese devono essere trattate mediante somministrazione di atropina. Prendere altresì in considerazione l'applicazione di un pacemaker.
Il fosinoprilato non può essere rimosso dall’organismo mediante dialisi.
5. proprietà farmacologiche
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5.1 proprietà farmacodinamiche
Gruppo farmacoterapeutico: ACE-inibitori semplici. Codice ATC: C09AA09.
Meccanismo d'azione
Fosinopril sodico è il precursore esterificato dell’ACE-inibitore ad azione prolungata fosinoprilato. In seguito a somministrazione orale, il fosinopril viene rapidamente e completamente metabolizzato al fosinoprilato attivo. Il fosinopril sodico contiene un gruppo fosfinico in grado di stabilire legami specifici al sito attivo dell'enzima di conversione dell'angiotensina peptidil dipeptidasi, impedendo la conversione del decapeptide angiotensina I nell’octapeptide angiotensina II. La risultante riduzione dei livelli di angiotensina II determina una riduzione della vasocostrizione e una diminuzione della secrezione di aldosterone che può indurre un lieve aumento del potassio sierico e una perdita di sodio e liquidi. Normalmente non si verificano alterazioni del flusso ematico renale o della velocità di filtrazione glomerulare.
L’ACE inibizione impedisce anche la degradazione del potente vasodilatatore bradichinina, contribuendo all’effetto antipertensivo; il fosinopril sodico svolge un’azione terapeutica sui pazienti ipertesi con bassi livelli di renina.
Si ritiene che nei pazienti con insufficienza cardiaca gli effetti benefici del fosinopril sodico siano principalmente riconducibili alla soppressione del sistema renina-angiotensina-aldosterone; l’ACE inibizione produce una riduzione nel precarico e nel postcarico.
Effetti farmacodinamici
La somministrazione di fosinopril sodico in pazienti ipertesi produce una riduzione della pressione arteriosa sia in posizione supina che in posizione eretta, senza un significativo aumento della frequenza cardiaca.
Nell’ipertensione, il fosinopril sodico riduce la pressione arteriosa entro un'ora dalla somministrazione; l’effetto massimo si registra dopo 3–6 ore. Con la dose giornaliera abituale, l’effetto antipertensivo dura 24 ore. In alcuni pazienti che assumono dosi inferiori, l’effetto può essere ridotto al termine dell’intervallo tra le somministrazioni. Gli effetti ortostatici e la tachicardia sono rari, ma possono verificarsi in pazienti con deplezione di sali o in ipovolemia (vedere paragrafo 4.4). In alcuni pazienti, possono essere necessarie 3–4 settimane di terapia prima di ottenere una riduzione della pressione arteriosa ottimale. Il fosinopril sodico e i diuretici tiazidici hanno effetti additivi.
Nell’insufficienza cardiaca, il fosinopril sodico migliora i sintomi e la tollerabilità allo sforzo, riducendo la gravità e la frequenza dei ricoveri per insufficienza cardiaca.
In uno studio su 8 pazienti cirrotici, la somministrazione di fosinopril 20 mg/die per un mese non ha alterato le funzioni epatiche (alanina transferasi, gamma-glutamil-transpeptidasi, test di clearance del galattosio e test di clearance dell’antipirina) o renali.
Due grandi studi randomizzati e controllati (ONTARGET (ONgoing Telmisartan Alone and in combination with Ramipril Global Endpoint Trial) e VA Nephron-D (The Veterans Affairs Nephropathy in Diabetes)) hanno esaminato l'uso della combinazione di un ACE-inibitore con un antagonista del recettore dell’angiotensina II.
ONTARGET è stato uno studio condotto in pazienti con anamnesi di patologia cardiovascolare o cerebrovascolare, o diabete mellito tipo 2 associato all’evidenza di danno d'organo. VA NEPHRON-D è stato uno studio condotto in pazienti con diabete mellito tipo 2 e nefropatia diabetica.
Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021
Questi studi non hanno dimostrato alcun significativo effetto benefico sugli esiti e sulla mortalità renale e/o cardiovascolare, mentre è stato osservato un aumento del rischio di iperpotassiemia, danno renale acuto e/o ipotensione rispetto alla monoterapia.
Questi risultati sono pertinenti anche per gli altri ACE-inibitori e per gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II, date le loro simili proprietà farmacodinamiche.
Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono quindi essere usati contemporaneamente in pazienti con nefropatia diabetica.
ALTITUDE (Aliskiren Trial in Type 2 Diabetes Using Cardiovascular and Renal Disease Endpoints) è stato uno studio volto a verificare il vantaggio di aggiungere aliskiren ad una terapia standard di un ACE-inibitore o un antagonista del recettore dell'angiotensina II in pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia renale cronica, malattia cardiovascolare, o entrambe. Lo studio è stato interrotto precocemente a causa di un aumentato rischio di eventi avversi. Morte cardiovascolare e ictus sono stati entrambi numericamente più frequenti nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo e gli eventi avversi e gli eventi avversi gravi di interesse (iperpotassiemia, ipotensione e disfunzione renale) sono stati riportati più frequentemente nel gruppo aliskiren rispetto al gruppo placebo.
Popolazione pediatrica
La riduzione della pressione sanguigna con dosi mirate basse (0,1mg/kg), medie (0,3mg/kg) e alte (0,6mg/kg) di fosinopril una volta al giorno è stata valutata in uno studio randomizzato in doppio cieco su 252 bambini e adolescenti di età compresa tra i 6 e i 16 anni con ipertensione o pressione sanguigna normale-alta. Al termine delle quattro settimane di trattamento, la riduzione media rispetto al basale della pressione sistolica è stata simile per bambini trattati con dosi basse, medie o alte di fosinopril. Non è stata dimostrata alcuna relazione dosaggio/risposta con le tre dosi. Il dosaggio ottimale non è stato determinato in nessuna fascia di età dei bambini. Non è disponibile un dosaggio appropriato per bambini che pesano meno di 50 kg.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
In seguito alla somministrazione orale, l’entità dell’assorbimento del fosinopril si avvicina al 30–40%. L’assorbimento del fosinopril non è influenzato dalla presenza di cibo nel tratto gastrointestinale, tuttavia la velocità di assorbimento potrebbe essere ridotta. L'idrolisi nel composto attivo fosinoprilato avviene in maniera rapida e completa nella mucosa gastrointestinale e nel fegato.
Il tempo di raggiungimento della Cmax è indipendente dalla dose, è raggiunto in circa tre ore ed è coerente con l’inibizione massima della risposta pressoria di angiotensina I 3–6 ore dopo la somministrazione. In seguito a somministrazioni ripetute o singole, i parametri farmacocinetici (Cmax, AUC) sono direttamente proporzionali alla dose di fosinopril assunta.
Distribuzione
Il fosinoprilato ha un notevole legame alle proteine (>95%), ha un volume di distribuzione relativamente ridotto e uno scarso legame alle componenti cellulari nel sangue.
Biotrasformazione
Un’ora dopo la somministrazione orale del fosinopril sodico, meno dell’1% di fosinopril nel plasma rimane invariato; il 75% è presente sotto forma di fosinoprilato attivo, il 15–20% di fosinoprilato-glucuronide (inattivo) e il restante (~5%) sotto forma del metabolita 4-idrossi fosinoprilato (attivo).
Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021
Eliminazione
In seguito a somministrazione endovenosa, l’eliminazione di fosinopril avviene sia per via epatica sia per via renale. In pazienti ipertesi con funzionalità renale ed epatica normali che hanno ricevuto dosi ripetute di fosinopril, il T½ effettivo per l’accumulo di fosinoprilato è in media di 11,5 ore. In pazienti con insufficienza cardiaca, il T½ effettivo è pari a 14 ore. L’eliminazione del fosinopril avviene sia per via epatica sia per via renale.
Popolazioni speciali
Nei pazienti con insufficienza renale (clearance della creatinina <80 ml/min/1,73m2), la clearance corporea totale del fosinoprilato è approssimativamente la metà di quella osservata nei pazienti con funzione renale normale, mentre non sono stati rilevati cambiamenti significativi dell’assorbimento, della biodisponibilità e del legame alle proteine plasmatiche. La clearance del fosinoprilato non varia in funzione del livello di insufficienza renale, la riduzione dell’eliminazione renale è compensata dall’aumento dell’eliminazione epatobiliare. Nei pazienti con livelli diversi di insufficienza renale, inclusa insufficienza renale terminale (clearance della creatinina <10 ml/min/1,73 m2) è stato osservato un lieve aumento dei valori di AUC (meno del doppio dei valori normali).
Nei pazienti con insufficienza epatica (alcolismo o cirrosi biliare), l’idrolisi del fosinopril sodico non è ridotta significativamente sebbene la velocità di idrolisi possa essere ridotta. La clearance totale del fosinoprilato è circa la metà della clearance osservata nei pazienti con funzione epatica normale.
Popolazione pediatrica
Limitati dati farmacocinetici sono stati forniti da uno studio farmacocinetico a singola dose in 19 pazienti ipertesi di età compresa tra i 6 e i 16 anni che hanno assunto 0,3mg/kg di una soluzione di fosinopril.
Deve essere dimostrato se i valori di AUC e Cmax del fosinoprilato (forma attiva del fosinopril) nei bambini di età compresa tra i 6 e i 16 anni siano comparabili a quelli osservati negli adulti trattati con 20 mg di fosinopril come soluzione.
L’emivita di eliminazione terminale del fosinoprilato è stata di 11–13 ore e simile a tutti i livelli studiati.
5.3 dati preclinici di sicurezza
I dati preclinici di sicurezza non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base degli studi convenzionali di sicurezza farmacologica, tossicità per somministrazioni ripetute, genotossicità e potenziale carcinogeno. Studi sulla tossicità riproduttiva indicano che fosinopril non ha effetti negativi sulla fertilità e sulla performance riproduttiva nel ratto e che non è teratogeno. È stato evidenziato che la classe degli ACE-inibitori, se somministrati nel secondo o terzo trimestre, inducono effetti avversi sullo sviluppo tardivo del feto, determinando mortalità fetale e difetti congeniti, in particolare a carico del cranio. Sono stati inoltre segnalati fetotossicità, ritardo della crescita intra-uterina e pervietà del dotto arterioso. Si presume che tali anomalie dello sviluppo siano causate in parte dall’impatto diretto degli ACE-inibitori sul sistema renina angiotensina fetale e in parte dall’ischemia derivata dall’ipotensione materna, nonché dalla diminuzione della circolazione fetale placentare e del passaggio di ossigeno/sostanze nutritive al feto. In uno studio in cui ratti femmina sono stati trattati con fosinopril da prima dell’accoppiamento fino alla gestazione, si è verificato un aumento dell’incidenza di morti nella prole durante l’allattamento. È stato dimostrato che il farmaco attraversa la placenta e viene secreto nel latte materno.
Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Lattosio
Povidone K30
Crospovidone
Cellulosa microcristallina
Sodio laurilsolfato
Glicerolo dibeenato
6.2 incompatibilità
Non applicabile.
6.3 periodo di validità
24 mesi.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore a 25°C. Conservare nel contenitore originale.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Scatole di cartone contenenti blister di PVC/PVdC-alluminio trasparenti.
Confezioni da 14, 20, 28, 30, 50, 56, 84, 90 o 100 compresse e (20×20) compresse come confezione ospedaliera.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Teva Italia S.r.l. – Piazzale Luigi Cadorna, 4 – 20123 Milano
8. numero dell’autorizzazione all’immissione in commercio
037594088 – "20 mg compresse” 14 compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594090 – "20 mg compresse” 20 compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594102 – "20 mg compresse” 28 compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594114 – "20 mg compresse” 30 compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594126 – "20 mg compresse” 50 compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594138 – "20 mg compresse” 56 compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594140 – "20 mg compresse” 84 compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594189 – "20 mg compresse” 90 (conf. osped.) compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594153 – "20 mg compresse” 100 compresse in blister PVC/PVDC/Al
037594165 – "20 mg compresse” 20×20 (conf. osped.) compresse in blister PVC/PVDC/Al
Documento reso disponibile da AIFA il 15/04/2021
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione: 26 Maggio 2009
Data del rinnovo più recente:22 Giugno 2018