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FLUXUM - riassunto delle caratteristiche del prodotto

Contiene principio attivo :

Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - FLUXUM

1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE

FLUXUM

3.200

U.I. AXA SOLUZIONE

FLUXUM

4.250

U.I. AXA SOLUZIONE

FLUXUM

6.400

U.I. AXA SOLUZIONE

FLUXUM

8.500

U.I. AXA SOLUZIONE

FLUXUM

12.800

U.I. AXA SOLUZIONE

INIETTABILE IN SIRINGA PRERIEMPITA INIETTABILE IN SIRINGA PRERIEMPITA INIETTABILE IN SIRINGA PRERIEMPITA INIETTABILE IN SIRINGA PRERIEMPITA INIETTABILE IN SIRINGA PRERIEMPITA

2. COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA

Una siringa preriempita s.c. da 0,3

Una siringa preriempita s.c. da 0,4

Una siringa preriempita s.c. da 0,6

Una siringa preriempita s.c. da 0,8

Una siringa preriempita s.c. da 1

ml contiene: ml contiene: ml contiene: ml contiene: ml contiene:

Parnaparina

Parnaparina

Parnaparina

Parnaparina

Parnaparina sodica U.I.

sodica U.I.

sodica U.I.

sodica U.I.

sodica U.I.

aXa 3.200

aXa 4.250

aXa 6.400

aXa 8.500

aXa 12.800

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

3. forma farmaceutica

Soluzione iniettabile per uso sottocutaneo

Siringhe preriempite 0,3 ml

Siringhe preriempite 0,4 ml

Siringhe preriempite 0,6 ml

Siringhe preriempite 0,8 ml

Siringhe preriempite 1 ml

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

– Profilassi della trombosi venosa profonda (TVP) in chirurgia generale ed ortopedica e nei pazienti a rischio maggiore di TVP.

– Trattamento della trombosi venosa profonda.

4.2 posologia e modo di somministrazione

FLUXUM va somministrato per via sottocutanea.

Tecnica di iniezione

L'iniezione deve essere praticata nel tessuto sottocutaneo dei quadranti supero-esterni dei glutei, alternando il lato destro ed il lato sinistro, o nella cintura addominale anterolaterale e posterolaterale. L'ago deve essere introdotto interamente, perpendicolarmente e non tangenzialmente, nello spessore di una plica cutanea realizzata tra il pollice e l'indice dell'operatore.

La plica deve essere mantenuta per tutta la durata dell'iniezione.

La presenza di una bolla d’aria nella siringa è normale e non deve essere eliminata prima dell’uso.

Siringhe pre-riempite con sistema di sicurezza

Le siringhe pre-riempite sono dotate di un sistema di sicurezza per prevenire punture accidentali da

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Documento reso disponibile da AIFA il 18/03/2021

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

ago dopo l’iniezione. A fine corsa del pistone, al termine della somministrazione, il meccanismo di sicurezza si attiva automaticamente coprendo l’ago con un cappuccio di protezione.

Nella profilassi della trombosi venosa profonda (TVP) in chirurgia generale ed ortopedica, e nei pazienti a rischio maggiore di TVP, lo schema posologico da seguire è il seguente:

Chirurgia generale:

Una iniezione per via sottocutanea di 0,3 ml (3.200 U.I. aXa) 2 ore prima dell'intervento.

Successivamente ogni 24 ore per almeno 7 giorni. Non sono necessari controlli emocoagulativi.

Chirurgia ortopedica:

Una iniezione per via sottocutanea di 0,4 ml (4.250 U.I. aXa) 12 ore prima e 12 ore dopo l'intervento, quindi una iniezione quotidiana nei successivi giorni del decorso post-operatorio. La durata del trattamento è di almeno 10 giorni.

Pazienti a rischio maggiore di TVP:

Una iniezione per via sottocutanea di 0,4 ml (4.250 U.I. aXa) al giorno. La durata del trattamento è di almeno 10 giorni.

Trattamento della Trombosi Venosa Profonda:

Due iniezioni/die per via sottocutanea di 0,6 ml (6.400 U.I. aXa): la terapia va protratta per almeno 7–10 giorni.

Questa terapia può essere preceduta da 3–5 giorni di terapia con 12.800 U.I. aXa per via endovenosa in infusione lenta.

Dopo la fase acuta, la terapia può essere protratta con 0,8 ml (8.500 U.I. aXa) per via s.c./die, 0,6 ml (6.400 U.I. aXa) per via s.c./die, oppure con 0,4 ml (4.250 U.I. aXa) per via s.c./die per altri 1020 giorni.

Se non ci sono controindicazioni, iniziare appena possibile una terapia orale anticoagulante.

Non si deve interrompere il trattamento con FLUXUM prima di aver raggiunto l’INR (International Normalization Ratio) richiesto.

4.3 controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo ad altre eparine a basso peso molecolare e/o all’eparina o a sostanze di origine suina o ad uno qualsiasi degli eccipienti, elencati al paragrafo 6.1.

L’anestesia loco-regionale per procedure di chirurgia elettiva è controindicata in quei pazienti che ricevono eparina per motivazioni diverse dalla profilassi.

Anamnesi positiva per trombocitopenia con FLUXUM (vedere anche 4.4).

Manifestazioni o tendenze emorragiche legate a disturbi dell'emostasi, ad eccezione delle coagulopatie da consumo non legate all'eparina.

Lesioni organiche a rischio di sanguinamento (ulcera peptica, retinopatie, sindrome emorragica).

Endocardite infettiva acuta (ad eccezione di quelle relative a protesi meccaniche).

Accidenti cerebrovascolari emorragici.

Aneurisma cerebrale.

Ipertensione arteriosa grave e non controllata.

Nefropatie e pancreopatie gravi, ipertensione arteriosa grave, traumi cranioencefalici gravi nel periodo post-operatorio.

Trattamento concomitante con antagonisti della vitamina K, agenti antiaggreganti (ticlopidina, salicilati o FANS, dipiridamolo, sulfinpirazone).

4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiegoal fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.

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FLUXUM non va somministrato per via intramuscolare.

Trombocitopenia da eparina

La trombocitopenia è una complicazione ben conosciuta della terapia con eparina e può comparire da 4 a 10 giorni dopo l'inizio del trattamento, ma anche prima in caso di precedente trombocitopenia da eparina. Nel 10 – 20% dei pazienti può comparire precocemente una lieve trombocitopenia (conta piastrinica maggiore di 100,000/mm3), che può restare stabile o regredire, anche se la somministrazione di eparina è continuata.

In alcuni casi si può invece determinare una forma più grave (trombocitopenia da eparina di II tipo), immunomediata caratterizzata dalla formazione di anticorpi contro il complesso eparina-fattore piastrinico 4. In questi pazienti si possono sviluppare nuovi trombi associati con trombocitopenia, derivanti dall’irreversibile aggregazione di piastrine indotta dall’eparina, la cosiddetta sindrome del trombo bianco. Tale processo può portare a gravi complicazioni tromboemboliche come necrosi cutanea, embolia arteriosa delle estremità, infarto miocardico, embolia polmonare, stroke e a volte morte. Perciò, la somministrazione di eparina a basso peso molecolare dovrebbe essere interrotta oltre che per comparsa di piastrinopenia, anche se il paziente manifesta sintomi di una nuova trombosi o di un peggioramento di una trombosi precedente. Una terapia anticoagulante, per la trombosi causa del trattamento in corso o per una nuova comparsa o peggioramento della stessa, andrebbe intrapresa, dopo sospensione dell’eparina, con un anticoagulante alternativo. E’ rischiosa in questi casi l’immediata introduzione di una terapia anticoagulante orale (sono stati descritti casi di peggioramento della trombosi).

Quindi una trombocitopenia di qualunque natura deve essere attentamente monitorata. Se la conta piastrinica scende al di sotto di 100,000/mm3, o se si verifica trombosi ricorrente, l’eparina a basso peso molecolare deve essere sospesa.

Una conta piastrinica andrebbe valutata prima del trattamento e di seguito due volte alla settimana per il primo mese in caso di somministrazioni protratte.

In caso di insorgenza di trombocitopenia con eparina classica, cioè non frazionata, la sostituzione con un'eparina a basso peso molecolare è una possibile soluzione.

In questo caso è necessaria una sorveglianza quotidiana del numero delle piastrine ed il trattamento dovrà essere interrotto appena possibile; infatti è stato osservato il mantenimento della trombocitopenia iniziale anche con eparina a basso peso molecolare (vedi sopra).

Nei pazienti sottoposti ad anestesia spinale o peridurale, ad analgesia epidurale o a puntura lombare , la profilassi con basse dosi di eparina a basso peso molecolare può essere raramente associata con ematomi spinali o epidurali che possono portare a paralisi di durata prolungata o permanente. Il rischio è aumentato dall’uso di cateteri peridurali a permanenza per infusione continua, dall’assunzione concomitante di farmaci che influenzano l’emostasi come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), gli inibitori dell’aggregazione piastrinica o gli anticoagulanti, da traumi o da punture spinali ripetute, dalla presenza di un sottostante disturbo della emostasi e dalla età avanzata. La presenza di uno o più di questi fattori di rischio dovrà essere attentamente valutata prima di procedere a questo tipo di anestesia/anal­gesia, in corso di profilassi con eparine a basso peso molecolare.

Di regola la puntura spinale/epidurale o l'inserimento del catetere spinale deve essere effettuato dopo almeno 8–12 ore dall'ultima somministrazione di eparina a basso peso molecolare a dosi profilattiche. Dosi successive non dovrebbero essere somministrate prima che siano trascorse almeno 2–4 ore dall’inserimento o dalla rimozione del catetere, ovvero ulteriormente ritardate o non somministrate nel caso di aspirato emorragico durante il posizionamento iniziale dell’ago spinale o epidurale. La rimozione di un catetere epidurale “a permanenza” dovrebbe essere fatta alla massima distanza possibile dalla ultima dose eparinica profilattica (8–12 ore circa) eseguita in corso di anestesia.

Qualora si decida di somministrare eparina a basso peso molecolare prima o dopo di un’anestesia peridurale o spinale, si deve prestare estrema attenzione e praticare un frequente monitoraggio per individuare segni e sintomi di alterazioni neurologiche come: dolore lombare, deficit sensoriale e motorio (intorpidimento e debolezza degli arti inferiori), alterazioni della funzione vescicale o intestinale. Il personale infermieristico dovrebbe essere istruito ad individuare questi segni e sintomi. I pazienti dovrebbero essere istruiti ad informare immediatamente il personale medico o infermieristico se si verifica uno qualsiasi dei suddetti sintomi.

Se si sospettano segni o sintomi di ematoma epidurale o spinale, deve essere formulata una diagnosi 33

immediata ed iniziato un trattamento che comprenda la decompressione del midollo spinale.

Rischio di emorragia

Si raccomanda cautela in presenza di trombocitopenia ed alterazioni piastriniche, di grave insufficienza epatica e renale, di ipertensione non controllata, di retinopatia ipertensiva o diabetica.

Si raccomanda cautela anche nel trattamento con alte dosi di FLUXUM in pazienti operati di recente e in altri casi ad alto rischio emorragico.

L’eparina può sopprimere la secrezione surrenale di aldosterone causando iperkaliemia, particolarmente in pazienti con diabete mellito, insufficienza renale cronica, acidosi metabolica preesistente, con alti livelli plasmatici di potassio, o che assumono farmaci risparmiatori di potassio.

Il rischio di iperkaliemia aumenta secondo la durata della terapia, ma è di solito reversibile. Nei pazienti a rischio occorre valutare i livelli plasmatici di potassio prima di iniziare la terapia con eparina e successivamente monitorarli con regolarità, in particolare se il trattamento si prolunga oltre i 7 giorni.

Trattamento: da usare con precauzione in caso di insufficienza epatica, insufficienza renale, ipertensione arteriosa, anamnesi di ulcera gastrointestinale o di tutte le altre lesioni organiche suscettibili di sanguinamento, o di malattie vascolari della corioretina.

Da usare con precauzione nel periodo post-operatorio a seguito di chirurgia cerebrale o del midollo spinale.

Intercambiabilità con altri anticoagulanti

L’attività biologica delle diverse eparine a basso peso molecolare, non frazionate o i polisaccaridi sintetici non può essere espressa in test che permettono la comparazione fra le singole dosi tra le diverse preparazioni. Perciò è importante che siano rispettate le condizioni d’uso del prodotto.

La parnaparina non può essere usata in modo intercambiabile (unità per unità) con eparina non frazionata, con altre eparine a basso peso molecolare o con polisaccaridi sintetici. Questi medicinali sono diversi tra loro per quanto riguarda le materie prime impiegate, il processo di produzione, e le proprietà fisicochimiche, biologiche e cliniche, che comportano a loro volta differenze di identità biochimica, dosaggio e conseguentemente efficacia e sicurezza clinica. Ciascuno di questi farmaci ha le proprie specifiche istruzioni per l’uso.

Si raccomanda pertanto di non passare da un marchio all'altro durante il trattamento.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23mg) di sodio per siringa preriempita, cioè è essenzialmente ‘senza sodio’.

4.5 interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

La somministrazione di terapie concomitanti con effetti sulla funzione emostatica, quali inibitori della funzione piastrinica, antinfiammatori non steroidei (FANS), antagonisti dei recettori glicoproteina IIb/IIIa, antagonisti della vitamina K, trombolitici e destrano può aumentare il rischio emorragico di parnaparina. FLUXUM va somministrato con particolare cautela nei pazienti con insufficienza renale in terapia concomitante con FANS o alte dosi di acido acetilsalicilico (ASA) poichè FANS ed ASA a dosi analgesiche/anti-infiammatorie riducono la produzione di prostaglandine vasodilatatorie e conseguentemente il filtrato glomerulare e la secrezione renale.

Come le altre eparine, FLUXUM può manifestare delle interazioni con: nitroglicerina, alte dosi di penicillina, sulfinpirazone, probenecid, acido etacrinico, agenti citostatici, chinino, antistaminici, digitalici, tetracicline, fumo di tabacco e acido ascorbico.

Associazioni sconsigliate:

- Acido acetilsalicilico ed altri salicilati (per via generale): Aumento del rischio di emorragia (inibizione della funzione piastrinica ed aggressione della mucosa gastroduodenale da salicilati). Utilizzare altre sostanze per un effetto antalgico o antipiretico.

- FANS (per via generale) : Aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica e aggressione della mucosa gastroduodenale da farmaci antinfiammatori non steroidei).

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Se non è possibile evitare l'associazione, istituire un'attenta sorveglianza clinica e biologica.

- Ticlopidina : Aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica da ticlopidina).

E' sconsigliata l'associazione a forti dosi di eparina. L'associazione a basse dosi di eparina (eparinoterapia preventiva) richiede un'attenta sorveglianza clinica e biologica.

- Altri antiaggreganti piastrinici (clopidogrel, dipiridamolo, sulfinpirazone,): Aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica).

Associazioni che necessitano di precauzioni d'uso:

- Anticoagulanti orali : Potenziamento dell'azione anticoagulante. L'eparina falsa il dosaggio del tasso di protrombina.

Al momento della sostituzione dell'eparina con gli anticoagulanti o­rali:

a) rinforzare la sorveglianza clinica;

b) per controllare l'effetto degli anticoagulanti orali effettuare il prelievo prima della somministrazione di eparina, nel caso questa sia discontinua o, di preferenza, utilizzare un reattivo non sensibile all'eparina.

- Glicocorticoidi (via generale): Aggravamento del rischio emorragico proprio della terapia con glicocorticoidi (mucosa gastrica, fragilità vascolare) a dosi elevate o in trattamento prolungato superiore a dieci giorni.

L'associazione deve essere giustificata; potenziare la sorveglianza clinica.

- Destrano (via parenterale) : Aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica). Adattare la posologia dell'eparina in modo da non superare una ipocoagulabilità superiore a 1,5 volte il valore di riferimento, durante l'associazione e dopo la sospensione di destrano.

In caso di somministrazione contemporanea di acido ascorbico, antistaminici, digitale, penicillina e.v., tetracicline o fenotiazine si può avere una inibizione dell'attività del farmaco.

4.6 gravidanza e allattamento

Gli studi nell’animale non hanno evidenziato alcuna attività teratogena o embriotossica, tuttavia non vi sono dati conclusivi sul passaggio della barriera placentare e sull’escrezione nel latte materno.

Pertanto, non essendo escluso il rischio di effetti dannosi a carico del feto e/o del lattante a seguito di assunzione/som­ministrazione di PARNAPARINA, l'uso di FLUXUM in gravidanza e/o nell'allat­tamento è da riservare, a giudizio del medico, ai casi di assoluta necessità.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

FLUXUM non altera la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

L'uso clinico di FLUXUM protratto anche per molti mesi non ha mai influenzato lo stato di vigilanza in tal senso.

4.8 effetti indesideratila tabella 1 descrive le reazioni avverse associate al trattamento con parnaparina durante gli studi clinici.

Le categorie di frequenza sono definite in base alla convenzione seguente: molto comune (<1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥ 1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (< 1/10.000).

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All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

Tabella 1: Reazioni avverse, evidenziate durante gli studi clinici, suddivise in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA e in base alla frequenza.

Classificazione sistemico-organica MedDRA

Comune

Non comune

Raro

Molto raro

Disturbi del sistema immunitario

Reazioni anafilattiche o anafilattoidi

Patologie del sistema emolinfopoietico

Trombocitopenia, a volte grave (vedere anche 4.4).

Manifestazioni emorragiche di entità limitata [prevalentemente legate a preesistenti fattori di rischio, quali lesioni organiche con tendenza emorragica, oppure ad effetti iatrogeni (vedere anche 4.3 e 4.5)]

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Dermatite, eritema, prurito, porpora, rash e orticaria.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Ematoma, emorragie, irritazione, dolore e fastidio in sede di iniezione

Eritema (con placche), porpora, necrosi in sede di iniezione

Esami diagnostici

transaminasi aumentate

Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura

Ematomi spinali o epidurali [in associazione con l’uso profilattico dell’eparina nel corso di anestesia spinale o peridurale o di puntura lombare.

Gli ematomi

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hanno causato diversi gradi di alterazione neurologica compresa paralisi prolungata o permanente (vedere anche 4.4)].

Esperienza Post-commercializzazione

Dopo l’immissione in commercio di Parnaparina sono state segnalate le reazioni avverse riportate in Tabella 2. La frequenza per queste reazioni non è nota (la frequenza non può essere stabilita sulla base dei dati disponibili)

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Tabella 2: Reazioni avverse evidenziate durante l’esperienza post-marketing, suddivise in base alla classificazione per sistemi e organi MedDRA e con frequenza non nota.

Classificazione sistemico-organica MedDRA

Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)

Patologie del sistema emolinfopoietico

Anemia

Patologie del sistema nervoso

Riduzione del livello di coscienza

Patologie vascolari

Trombosi venosa profonda, vampate di calore

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Dispnea, epistassi, edema della faringe, emorragia pleurica

Patologie gastrointestinali

Dolore addominale, diarrea, edema delle labbra, melena, nausea

Patologie epatobiliari

Epatite colestatica, ittero

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Esantema maculo-papulare, prurito generalizzato

Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo

Artralgia, mialgia

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Metrorragia

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Astenia

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.

4.9 sovradosaggio

La particolare confezione in cui viene presentato il prodotto rende improbabile il sovradosaggio; tuttavia nel caso esso si verifichi accidentalmente, possono manifestarsi effetti legati all'attività anticoagulante (sanguinamento), normalmente non presenti alle dosi terapeutiche.

Questi effetti possono essere neutralizzati mediante la somministrazione e.v. di solfato di protamina; sono necessari 0,6 ml di solfato di protamina per inibire 0,1 ml di FLUXUM.

5. PROPRIETA' FARMACOLOGICHE

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5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica : Antitrombotici eparinici – Codice ATC: B01AB07.

FLUXUM (Parnaparina sodica) è un glicosaminoglicano di basso peso molecolare (valore medio 4.500 Daltons) ottenuto mediante un processo originale e brevettato di frammentazione e purificazione dell'eparina.

Meccanismo d'azione/effetti farmacodinamici :

FLUXUM è un farmaco antitrombotico dotato di azione rapida e prolungata, attivo nella terapia della malattia tromboembolica.

FLUXUM, diversamente dall'eparina, possiede la proprietà di dissociare l'attività antitrombotica da quella anticoagulante. Infatti, il rapporto fra l'attività antitrombotica, misurata dal dosaggio del fattore X attivato, e l'attività anticoagulante, rappresentata dai valori di aPTT e TT, risulta, sempre nei confronti dell'eparina, superiore a 4; tale rapporto può essere considerato indice terapeutico o di sicurezza.

FLUXUM, a differenza dell'eparina, non possiede attività pro-aggregante piastrinica.

5.2 proprietà farmacocinetiche

FLUXUM, dopo somministrazione sottocutanea, presenta il picco plasmatico di massima attività anti-Xa mediamente alla 3a ora ed una emivita plasmatica di circa 6 ore; l'attività anti-Xa persiste nel plasma circa 20 ore dopo unica somministrazione, tali caratteristiche rendono possibile la monosomministra­zione giornaliera.

FLUXUM si distribuisce prevalentemente nel sangue, ove esercita la propria azione, ed è probabilmente soggetto al fenomeno della scomparsa per uptake endoteliale e/o transendo­teliale come l'eparina. Ha un metabolismo epatico e renale e viene escreto per via urinaria.

5.3 dati preclinici di sicurezza

Somministrazioni di parnaparina sodica nel ratto e nel cane, ripetute fino a 6 mesi, sono state ben tollerate; non è stato evidenziato nessun effetto organo-specifico, e le uniche alterazioni osservate sono legate alle proprietà farmacologiche del prodotto.

Studi sulla funzione riproduttiva e sulla tossicità fetale nel coniglio e nel ratto, condotti alle dosi più alte impiegate negli studi di tossicità per somministrazioni ripetute, non hanno evidenziato alcun effetto nocivo a carico delle madri e dei feti oltreché dei neonati; non si è osservata alcuna modificazione della fertilità delle specie valutate.

Il prodotto non è risultato mutageno in test condotti sia in vitro sia in vivo; inoltre, in base alla sua struttura chimica ed ai risultati degli studi di tossicità per somministrazioni ripetute e di mutagenesi, si esclude che possa avere un potere cancerogeno.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

Acqua per preparazioni iniettabili.

6.2 incompatibilità

FLUXUM essendo un polisaccaride acido, se somministrato in associazione estemporanea può reagire complessandosi con tutte le sostanze basiche. Le sostanze di uso comune incompatibili con FLUXUM, per esempio le associazioni estemporanee per fleboclisi, sono: vitamina K, vitamine del complesso B, idrocortisone, jaluronidasi, gluconato di Ca, sali di ammonio quaternari, cloramfenicolo, tetraciclina e tutti gli aminoglicosidi.

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Documento reso disponibile da AIFA il 18/03/2021

Esula dalla competenza dell’AIFA ogni eventuale disputa concernente i diritti di proprietà industriale e la tutela brevettuale dei dati relativi all’AIC dei medicinali e, pertanto, l’Agenzia non può essere ritenuta responsabile in alcun modo di eventuali violazioni da parte del titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio (o titolare AIC).

6.3 periodo di validità

FLUXUM 3.200 U.I. AXA – FLUXUM 4.250 U.I. AXA – FLUXUM 6.400 U.I. AXA – FLUXUM

8.500 U.I. AXA: 3 anni.

FLUXUM 12.800 U.I. AXA: 18 mesi.

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Non conservare al di sopra di 30°C.

6.5 natura e contenuto del contenitore

– FLUXUM 3.200 U.I. AXA soluzione iniettabile in siringa preriempita

Astuccio di cartone litografato contenente 6 siringhe preriempite in vetro neutro con o senza sistema di sicurezza inserite in adatto cassonetto di polistirolo.

– FLUXUM 4.250 U.I. AXA soluzione iniettabile in siringa preriempita

Astuccio di cartone litografato contenente 6 siringhe preriempite in vetro neutro con o senza sistema di sicurezza inserite in adatto cassonetto di polistirolo.

– FLUXUM 6.400 U.I. AXA soluzione iniettabile in siringa preriempita

Astuccio di cartone litografato contenente 6 siringhe preriempite in vetro neutro con o senza sistema di sicurezza inserite in adatto cassonetto di polistirolo.

– FLUXUM 8.500 U.I. AXA soluzione iniettabile in siringa preriempita

Astuccio di cartone litografato contenente 2 siringhe preriempite in vetro neutro con o senza sistema di sicurezza inserite in adatto cassonetto di polistirolo.

– FLUXUM 8.500 U.I. AXA soluzione iniettabile in siringa preriempita

Astuccio di cartone litografato contenente 6 siringhe preriempite in vetro neutro con o senza sistema di sicurezza inserite in adatto cassonetto di polistirolo.

– FLUXUM 12.800 U.I. AXA soluzione iniettabile in siringa preriempita

Astuccio di cartone litografato contenente 2 siringhe preriempite in vetro neutro con o senza sistema di sicurezza inserite in adatto cassonetto di polistirolo.

6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Nessuna istruzione particolare per lo smaltimento.

7. titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio

Alfasigma S.p.A. – Via Ragazzi del ‘99, n. 5 – 40133 Bologna (BO)

8. NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO