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FEBUXOSTAT VIVANTA - riassunto delle caratteristiche del prodotto

Dostupné balení:

Riassunto delle caratteristiche del prodotto - FEBUXOSTAT VIVANTA

1. denominazione del medicinale

Febuxostat Vivanta 80 mg compresse rivestite con film

2. composizione qualitativa e quantitativa

Ogni compressa contiene 80 mg di febuxostat (come emidrato).

Eccipiente(i) con effetti noti:

Ogni compressa contiene 76,50 mg di lattosio (come monoidrato)

Ogni compressa contiene 4,77 mg di sodio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Compressa rivestita con film.

Compresse rivestite con film, di colore giallo, a forma di capsula (lunghe 17,18 mm e 6,10 mm), biconvesse (spessore 5,40 mm), con „80“ impresso su un lato e superficie liscia sull'altro lato.

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

Trattamento dell'iperuricemia cronica con deposito di urato (compresa l'anamnesi, o la presenza, di tofi e/o di artrite gottosa).

Questo prodotto è indicato negli adulti.

4.2 posologia e modo di somministrazione

Posologia

La dose orale raccomandata di febuxostat è di 80 mg una volta al giorno indipendentemente dai pasti. Con valori sierici di acido urico > 6 mg/dL (357 μmol/L) dopo 2–4 settimane, può essere presa in considerazione l’assunzione di febuxostat 120 mg una volta al giorno.

Febuxostat agisce abbastanza rapidamente da consentire una nuova determinazione dell'acido urico sierico dopo 2 settimane. L’obiettivo terapeutico è ridurre e mantenere il livello diacido urico sierico a valori inferiori a 6 mg/dL (357 μmol/L).

Per la profilassi delle riacutizzazioni della gotta è raccomandato un periodo di trattamento di almeno 6 mesi (vedere paragrafo 4.4).

Anziani

Non è necessario alcun aggiustamento della dose negli anziani (vedere paragrafo 5.2).

Compromissione renale

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

L'efficacia e la sicurezza del medicinale non sono state determinate in maniera completa nei pazienti con compromissione renale di grado severo (clearance della creatinina <30 mL/min, vedere paragrafo 5.2).

Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale di grado lieve o moderato.

Compromissione epatica

L'efficacia e la sicurezza di febuxostat non sono state studiate nei pazienti con compromissione epatica di grado severo (classe C di Child Pugh).

La dose raccomandata per i pazienti con compromissione epatica di grado lieve è di 80 mg. Sono disponibili informazioni limitate relativamente all'uso del medicinale in pazienti con compromissione epatica di grado moderato.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l'efficacia di febuxostat nei bambini di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Nessun dato disponibile.

Modo di somministrazione

Uso orale

Le compresse di febuxostat devono essere assunte per via orale e possono essere assunte con o senza cibo.

4.3 controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere anche paragrafo 4.8).

4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Disturbi cardio-vascolari

Il trattamento con febuxostat non è raccomandato nei pazienti con cardiopatia ischemica o con insufficienza cardiaca congestizia.

È stata osservata un’incidenza numericamente maggiore di eventi cardiovascolari APTC (endpoint definiti dalla Anti-Platelet Trialists’ Collaboration segnalati dallo sperimentatore compresa morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale) nel gruppo trattato con febuxostat rispetto al gruppo trattato con allopurinolo negli studi APEX e FACT (1,3 vs 0,3 eventi per 100 anni paziente), ma non nello studio CONFIRMS (vedere paragrafo 5.1 per le caratteristiche dettagliate degli studi). L'incidenza degli eventi cardiovascolari APTC segnalati dallo sperimentatore negli studi combinati di fase 3 (APEX, FACT e CONFIRMS) è stata di 0,7 vs 0,6 eventi per 100 anni paziente. Negli studi di estensione a lungo termine, le incidenze degli eventi APTC segnalati dallo sperimentatore sono state 1,2 e 0,6 eventi per 100 anni paziente rispettivamente per febuxostat e allopurinolo. Non è stata osservata alcuna differenza statisticamente significativa e non è stata stabilita alcuna relazione causale con febuxostat. I fattori di rischio individuati per questi pazienti sono stati una anamnesi clinica di malattia aterosclerotica e/o di infarto miocardico, oppure di insufficienza cardiaca congestizia.

Allergia / ipersensibilità al medicinale

Nel periodo post-marketing sono state raccolte rare segnalazioni di gravi reazioni allergiche/iper­sensibilità, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson con esito potenzialmente letale, necrolisi epidermica tossica e reazioni anafilattiche acute/shock. Nella maggior parte dei casi, queste reazioni si sono verificate durante il primo mese di terapia con febuxostat. Alcuni di questi pazienti, ma non tutti, hanno riportato compromissione renale e/o precedente ipersensibilità all’allopurino­lo. In

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alcuni casi le reazioni di ipersensibilità grave, inclusa reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) sono state associate a febbre, coinvolgimento ematologico, renale o epatico.

I pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi e monitorati attentamente per sintomi di reazioni allergiche/iper­sensibilità (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento con febuxostat deve essere immediatamente interrotto se insorgono gravi reazioni allergiche/iper­sensibilità, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson, in quanto l’interruzione preventiva del trattamento è associata a una prognosi migliore. Se il paziente ha sviluppato reazione allergica/iper­sensibilità inclusa la sindrome di Stevens-Johnson e reazione anafilattica acuta/shock, febuxostat non deve essere più somministrato.

Attacchi acuti di gotta (riacutizzazione)

Il trattamento con febuxostat non deve essere iniziato fino a quando l'attacco acuto di gotta non si sia completamente risolto. All'inizio della terapia è possibile che si verifichino delle riacutizzazioni della gotta dovute ad una variazione dei livelli di acido urico sierico, che si determina in seguito ad una mobilitazione degli urati dai depositi tessutali (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). All'inizio del trattamento con febuxostat si raccomanda una profilassi contro le riacutizzazioni della gotta per almeno 6 mesi facendo uso di FANS oppure della colchicina (vedere paragrafo 4.2).

Qualora si verifichi una riacutizzazione della gotta durante il trattamento con febuxostat, l'assunzione di quest'ultimo non va sospesa. La riacutizzazione deve essere trattata simultaneamente, secondo le esigenze del singolo paziente. Il trattamento continuato con febuxostat riduce la frequenza e l'intensità delle riacutizzazioni della gotta.

Deposito della xantina

Nei pazienti nei quali risulta notevolmente aumentata la velocità con la quale si formano gli urati (ad esempio nelle neoplasie maligne e durante il loro trattamento oppure nella sindrome di Lesch-Nyhan), la concentrazione assoluta di xantina nelle urine potrebbe, in rari casi, aumentare in misura tale da consentirne il deposito nelle vie urinarie. Poiché non esiste esperienza con febuxostat, il suo uso in questa categoria di pazienti non è raccomandato.

Mercaptopurina/a­zatioprina

L'uso di febuxostat non è raccomandato nei pazienti trattati contemporaneamente con mercaptopurina/a­zatioprina in quanto l’inibizione della xantina ossidasi ad opera di febuxostat può determinare un aumento della concentrazione plasmatica di mercaptopurina/a­zatioprina che può provocare grave tossicità. Non sono stati condotti studi di interazione nell’uomo.

Quando l’utilizzo concomitante non può essere evitato è raccomandata una riduzione della dose di mercaptopurina/a­zatioprina. Sulla base di modellizzazioni e simulazioni di dati derivati da studi preclinici effettuati sui ratti, la dose di mercaptopurina/a­zatioprina, quando somministrati in concomitanza con febuxostat, deve essere ridotta al 20% o meno della dose precedentemente prescritta, per evitare possibili effetti ematologici (vedere paragrafi 4.5 e 5.3).

I pazienti devono essere attentamente monitorati e la dose di mercaptopurina/a­zatioprina deve essere conseguentemente aggiustata in base alla valutazione della risposta terapeutica e all’insorgenza di eventuali effetti tossici.

Soggetti che hanno subito un trapianto d'organo

Poiché non c'è esperienza sull'uso di febuxostat in soggetti che hanno subito un trapianto d'organo, l'uso di febuxostat non è raccomandato in questi pazienti (vedere paragrafo 5.1).

Teofillina

La cosomministrazione di febuxostat 80 mg e teofillina 400 mg in dose singola in soggetti sani ha dimostrato l’assenza di qualsiasi interazione farmacocinetica (vedere paragrafo 4.5). Febuxostat 80 mg

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può essere utilizzato in pazienti trattati contemporaneamente con teofillina senza il rischio di un aumento dei livelli plasmatici di teofillina. Non ci sono dati disponibili per febuxostat 120 mg.

Disturbi del fegato

Durante gli studi clinici combinati di fase 3, nei pazienti trattati con febuxostat sono state osservate delle lievi anomalie nei valori dei test di funzionalità epatica (5,0 %). Si raccomanda lo svolgimento di test di funzionalità epatica prima dell'inizio della terapia con febuxostat e successivamente ad intervalli periodici secondo il giudizio del medico (vedere paragrafo 5.1).

Disturbi della tiroide

Negli studi di estensione in aperto a lungo termine sono stati osservati aumentati valori del TSH (>5,5 μUI/ml) in pazienti trattati per lungo tempo con febuxostat (5,5%). Si deve usare cautela quando febuxostat è usato nei pazienti con alterata funzione tiroidea (vedere paragrafo 5.1).

Le compresse di febuxostat contengono lattosio e sodio

I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio.

4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Mercaptopurina/a­zatioprina

Sulla base del meccanismo d'azione di febuxostat sull'inibizione della xantina ossidasi (XO), non si raccomanda l'uso contemporaneo di febuxostat con mercaptopurina/a­zatioprina. L’inibizione della XO ad opera di febuxostat può causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali che porta a tossicità. Non sono stati condotti studi di interazione sull’uomo di febuxostat con medicinali (eccetto la teofillina) metabolizzati dalla XO.

Le analisi di modellizzazioni e simulazioni di dati derivati da studi preclinici effettuati sui ratti indicano che la dose di mercaptopurina/a­zatioprina, in caso di somministrazione concomitante con febuxostat, deve essere ridotta al 20% o meno della dose precedentemente prescritta (vedere paragrafi 4.4 e 5.3).

Non sono stati svolti studi d'interazione tra febuxostat e altra chemioterapia citotossica. Non sono disponibili dati circa la sicurezza di febuxostat usato contemporaneamente ad altra terapia citotossica.

Rosiglitazone/sub­strati CYP2C8

Febuxostat ha dimostrato di essere un debole inibitore del CYP2C8 in vitro. In uno studio su soggetti sani, la co-somministrazione di febuxostat 120 mg una volta al giorno con una dose singola orale di 4 mg di rosiglitazone non ha determinato alcun effetto sulla farmacocinetica del rosiglitazone e del suo metabolita N-desmetil rosiglitazone, indicando che febuxostat non è un inibitore enzimatico del CYP2C8 in vivo. Di conseguenza, non si prevede che la somministrazione concomitante di febuxostat e rosiglitazone o altri substrati del CYP2C8 richieda alcun aggiustamento della dose per questi composti.

Teofillina

È stato condotto uno studio d'interazione con febuxostat in soggetti sani per valutare se l'inibizione della XO potesse determinare un aumento dei livelli di teofillina in circolo come riportato per altri inibitori della XO. I risultati dello studio hanno mostrato che la co-somministrazione di febuxostat 80 mg una volta al giornocon teofillina 400 mg in dose singola, non ha alcun effetto sulla farmacocinetica e sulla sicurezza della teofillina. Di conseguenza, non è richiesta particolare cautela quando febuxostat 80 mg e teofillina sono somministrati contemporaneamente. Non ci sono dati disponibili per febuxostat 120 mg.

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Naproxene ed altri inibitori della glucuronidazione

Il metabolismo di febuxostat dipende dagli enzimi Uridina-Glucuronosil-Transferasi (UGT). I medicinali che inibiscono la glucuronidazione, quali i FANS ed il probenecid, sono in grado, teoricamente, di influire sull'eliminazione di febuxostat. In soggetti sani, l'uso contemporaneo di febuxostat e naproxene 250 mg due volte al giorno era associato ad un aumento dell'esposizione a febuxostat (Cmax 28%, AUC 41% e t1/2 26%). Negli studi clinici, l'uso di naproxene o di altri FANS/inibitori della Cox-2 non è risultato correlato ad alcun aumento clinicamente significativo degli effetti indesiderati.

Febuxostat può essere co-somministrato a naproxene senza alcuna necessità di aggiustamento della dose di febuxostat o di naproxene.

Induttori della glucuronidazione

I potenti induttori degli enzimi UGT possono determinare un aumento del metabolismo ed una diminuzione dell'efficacia di febuxostat. Si raccomanda pertanto un controllo dell'acido urico sierico 1 –2 settimane dopo l'inizio della terapia con un potente induttore della glucuronidazione. Viceversa, l’interruzione del trattamento con un induttore della glucuronidazione può determinare un aumento dei livelli plasmatici di febuxostat.

Colchicina/in­dometacina/idro­clorotiazide/war­farin

Febuxostat può essere co-somministrato con colchicina o con indometacina senza necessità di aggiustare la dose di febuxostat o dell'altro principio attivo somministrato contemporaneamente.

Non è necessario alcun aggiustamento della dose di febuxostat quando somministrato

contemporaneamente a idroclorotiazide.

Non è necessario alcun aggiustamento della dose di warfarin quando somministrato

contemporaneamente a febuxostat. La somministrazione di febuxostat (80 mg o 120 mg una volta al giorno) con warfarin non ha avuto effetti sulla farmacocinetica di warfarin nei pazienti sani. Inoltre l’INR ed il Fattore VII attivato non sono influenzati dalla somministrazione di febuxostat.

Desipramina/sub­strati CYP2D6

Febuxostat ha dimostrato di essere un debole inibitore del CYP2D6 in vitro. In uno studio condotto in soggetti sani, la somministrazione di 120 mg di febuxostat una volta al giorno ha determinato un aumento medio pari al 22% dell'AUC di desipramina, un substrato del CYP2D6 indicando una possibile azione inibitoria debole da parte di febuxostat sull'enzima CYP2D6 in vivo. Pertanto, in caso di co-somministrazione di febuxostat con altri substrati del CYP2D6 non è prevista la necessità di alcun aggiustamento della dose per nessuno di questi composti.

Antiacidi

È stato dimostrato che la contemporanea assunzione di un antiacido contenente idrossido di magnesio ed idrossido di alluminio ritarda l'assorbimento di febuxostat (di circa 1 ora) e provoca una diminuzione del 32% della Cmax, mentre non è stata osservata alcuna variazione significativa relativamente all'AUC. Pertanto, è possibile assumere febuxostat senza tener conto dell'uso di farmaci antiacidi.

4.6 fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

I dati su un numero molto limitato di gravidanze esposte non indicano effetti indesiderati di febuxostat sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale o parto (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Febuxostat non deve essere usato durante la gravidanza.

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

Allattamento

Non è noto se febuxostat sia escreto nel latte materno. Studi condotti sull’animale hanno dimostrato un'escrezione di tale principio attivo nel latte materno accompagnata da un deficit dello sviluppo nei nuovi nati durante l'allattamento. Non si può escludere un rischio per il neonato allattato al seno. Febuxostat non deve essere utilizzato durante l'allattamento al seno.

Fertilità

In studi sulla riproduzione effettuati sugli animali, dosi fino a 48 mg/kg/die non hanno evidenziato effetti avversi dose-dipendente sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3). L'effetto di febuxostat sulla fertilità umana non è noto.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Sonnolenza, capogiri, parestesie e visione offuscata sono stati riportati con l’uso di febuxostat. I pazienti devono usare molta prudenza prima di guidare veicoli, usare macchinari o svolgere attività pericolose fino a quando essi non siano ragionevolmente certi che l'uso di febuxostat non compromette le loro prestazioni.

4.8 effetti indesiderati

Sintesi del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse più comunemente segnalate negli studi clinici (4.072 soggetti trattati almeno con una dose da 10 mg a 300 mg) e nell’esperienza post-marketing sono gli attacchi acuti di gotta, anomalie della funzionalità epatica, diarrea, nausea, cefalea, eruzioni cutanee ed edema. Queste reazioni avverse sono state per lo più di lieve o moderata gravità. Nell’esperienza post marketing si sono verificate delle rare reazioni gravi di ipersensibilità a febuxostat, alcune delle quali sono state associate a sintomi sistemici

Elenco tabellare delle reazioni avverse

Le reazioni avverse comuni (≥1/100, <1/10), non comuni (≥1/1.000, <1/100) e rare (≥1/10.000, <1/1.000) osservate nei pazienti trattati con febuxostat sono riportate di seguito.

All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

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Tabella 1: Reazioni avverse negli studi combinati di fase III, a lungo termine e nell’esperienza postmarketing

Patologie del sistema emolinfopoietico

Raro

Pancitopenia, trombocitopenia, agranulocitosi*

Disturbi del sistema immunitario

Raro

Reazione anafilattica*, ipersensibilità al medicinale*

Patologie endocrine

Non comune

Incremento dei livelli ematici dell’ormone stimolante la tiroide (TSH)

Patologie dell’occhio

Raro

Visione offuscata

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Comune

Attacchi di gotta

Non comune

Diabete mellito, iperlipidemia, diminuzione dell’appetito, aumento ponderale

Raro

Diminuzione del peso, aumento dell’appetito, anoressia

Disturbi psichiatrici

Non comune

Calo della libido, insonnia

Raro

Nervosismo

Patologie del sistema nervoso

Comune

Cefalea

Non comune

Capogiri, parestesie, emiparesi, sonnolenza, gusto alterato, ipoestesie, iposmia

Patologie dell'orecchio e del labirinto

Raro

Tinnito

Patologie cardiache

Non comune

Fibrillazioni atriali, palpitazioni, ECG anormale

Patologie vascolari

Non comune

Ipertensione, rossore, vampata di calore

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune

Dispnea, bronchite, infezione del tratto respiratorio superiore, tosse

Patologie gastrointestinali

Comune

Diarrea, nausea

Non comune

Dolore addominale, distensione addominale, malattia da reflusso gastro-esofageo, vomito, bocca secca, dispepsia, stipsi, defecazione frequente, flatulenza, fastidio gastrointesti­nale Raro

Pancreatite, Ulcerazione della bocca

Patologie epatobiliari

Comune

Anomalie nei valori dei test di funzionalità epatica

Non comune

Colelitiasi

Raro

Epatite, itterizia*, lesione del fegato*

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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune

eruzione cutanea (tra cui vari tipi di eruzione cutanea riportati con frequenze più basse, vedere sotto)

Non comune

Dermatite, orticaria, prurito, alterazione del colore della pelle, lesioni cutanee, petecchie, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea maculopapulare,e­ruzione cutanea papulare Raro

Necrolisi epidermica tossica*, Sindrome di Stevens-Johnson*, angioedema*, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici*, eruzione cutanea generalizzata (grave), eritema, eruzione cutanea esfoliativa, eruzione cutanea follicolare, eruzione cutanea vescicolare, eruzione cutanea pustolosa, eruzione cutanea pruriginosa, eruzione eritematosa, eruzione cutanea morbilliforme, alopecia, iperidrosi

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Non comune

Artralgia, artrite, mialgia, dolore muscoloscheletrico, debolezza muscolare, spasmi muscolari, tensione muscolare, borsite Raro

Rabdomiolisi, rigidità articolare, rigidità muscoloscheletrica

Patologie renali e urinarie

Non comune

Insufficienza renale, nefrolitiasi, ematuria, pollachiuria, proteinuria

Raro

Nefrite tubulointersti­ziale*, urgenza della minzione

Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella

Non comune Disfunzione erettile

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune

Edema

Non comune

Stanchezza, dolore toracico, fastidio al torace

Raro

Sete

Esami diagnostici

Non comune

Aumento dell'amilasi nel sangue, diminuzione della conta piastrinica, diminuzione del numero di leucociti, diminuzione della conta dei linfociti, aumento della creatina nel sangue, aumento della creatinina nel sangue, diminuzione dell'emoglobina, aumento dell'urea, aumento dei trigliceridi nel sangue, aumento del colesterolo nel sangue, diminuzione dell’ematocrito, aumento della lattato deidrogenasi nel sangue, aumento del potassio nel sangue

Raro

Aumento del glucosio nel sangue, tempo di tromboplastina parziale attivata prolungato, diminuzione della conta eritrocitaria, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento della creatina fosfochinasi nel sangue

Reazioni avverse raccolte nell’esperienza post-marketing

** Il trattamento emergente di diarrea non-infettiva e alterazione dei test di funzionalità epatica negli studi combinati di fase 3 sono più frequenti nei pazienti trattati contemporaneamente con colchicina.

Vedere paragrafo 5.1 per l'incidenza degli attacchi di gotta nei singoli studi di fase 3 randomizzati e controllati.

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Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Rari casi di gravi reazioni di ipersensibilità a febuxostat, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica e reazioni anafilattiche/shoc­k, si sono verificati nell’esperienza postmarketing. La sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica sono caratterizzate da eruzioni cutanee progressive associate a vescicole o lesioni della mucosa e irritazione agli occhi.

Reazioni di ipersensibilità a febuxostat possono essere associate ai seguenti sintomi: reazioni cutanee caratterizzate da eruzione maculopapulare infiltrata, eruzioni generalizzate o esfoliative, ma anche lesioni cutanee, edema facciale, febbre, anomalie ematologiche quali trombocitopenia ed eosinofilia, e coinvolgimento singolo o multiplo di organi (fegato e reni inclusa nefrite tubulointersti­ziale) (vedere paragrafo 4.4).

Attacchi acuti di gotta sono stati comunemente osservati subito dopo l'inizio del trattamento e durante i primi mesi. Successivamente, la frequenza di riacutizzazione della gotta diminuisce in modo tempodipendente. È raccomandata la profilassi degli attacchi acuti di gotta (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo:.

4.9 sovradosaggio

In caso di sovradosaggio i pazienti devono essere trattati con cure sintomatiche e di supporto.

5. proprietà farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: Preparati antigotta, preparati inibenti la produzione di acido urico.

Codice ATC: M04AA03

Meccanismo d'azione

L'acido urico è il prodotto finale del metabolismo delle purine e nella specie umana viene prodotto seguendo la sequenza ipoxantina → xantina → acido urico. Entrambi i passaggi della reazione di cui sopra sono catalizzati dalla xantina ossidasi (XO). Febuxostat è un derivato 2-ariltiazolico che possiede come effetto terapeutico quello di ridurre l'acido urico sierico attraverso l'inibizione selettiva della XO. Febuxostat è un potente inibitore selettivo, non purinico, della XO (NP-SIXO) con un valore Ki (costante d'inibizione) in vitro inferiore ad 1 nanomolare. Febuxostat ha dimostrato essere in grado di inibire con grande efficacia la XO, sia nella forma ossidata, sia in quella ridotta. Alle concentrazioni terapeutiche, febuxostat non inibisce gli altri enzimi coinvolti nel metabolismo delle purine o delle pirimidine, ovvero la guanina deaminasi, l'ipoxantina-guanina fosforibosiltran­sferasi, l’orotato fosforibosiltran­sferasi, l'orotidina monofosfato decarbossilasi o la purina nucleoside fosforilasi.

Efficacia e sicurezza clinica

L'efficacia di febuxostat è stata dimostrata attraverso tre studi registrativi di fase 3 (i due studi principali APEX e FACT, e lo studio addizionale CONFIRMS descritti di seguito) che sono stati condotti su 4.101 pazienti affetti da iperuricemia e gotta. In ciascuno degli studi registrativi di fase 3, febuxostat ha dimostrato una capacità maggiore rispetto all'allopurinolo nel ridurre e mantenere i livelli sierici dell'acido urico. L'endpoint primario di efficacia negli studi APEX e FACT era la percentuale di pazienti nei quali i livelli di acido urico sierico negli ultimi 3 mesi risultava < 6,0 mg/dL (357 μmol/L). Nella fase addizionale dello studio CONFIRMS di fase 3, per il quale i risultati sono

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

stati resi disponibili dopo che l'autorizzazione all'immissione in commercio di febuxostat è stata rilasciata la prima volta, l'endpoint primario di efficacia era la percentuale di pazienti in cui il livello sierico di urato era <6,0 mg/dL alla visita finale. In questi studi non è stato incluso alcun paziente che aveva subito un trapianto d'organo (vedere paragrafo 4.2).

Studio APEX: -Studio sull'efficacia di febuxostat controllato verso allopurinolo e placebo (Allopurinol and Placebo-Controlled Efficacy Study of Febuxostat, APEX) era uno studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco, multicentrico, della durata di 28 settimane. Sono stati randomizzati 1.072 pazienti che hanno ricevuto: placebo (n=134), febuxostat 80 mg una volta al giorno (n=267), febuxostat 120 mg una volta al giorno (n=269), febuxostat 240 mg una volta al giorno (n=134) o allopurinolo (alla dose di 300 mg una volta al giorno [n=258] per i pazienti con creatinina sierica basale ≤1,5 mg/dL oppure alla dose di 100 mg una volta al giorno [n=10] per i pazienti con creatinina sierica basale >1,5 mg/dL e ≤2,0 mg/dL). Per la valutazione della sicurezza è stato utilizzata la dose di 240 mg di febuxostat (pari al doppio della dose massima raccomandata).

Lo studio APEX ha dimostrato una superiorità statisticamente significativa dei gruppi trattati sia con febuxostat 80 mg una volta al giorno sia con febuxostat 120 mg una volta al giorno nell'abbassare l'acido urico sierico a livelli inferiori a 6 mg/dL (357 μmol/L) rispetto ai gruppi trattati con le dosi convenzionali di allopurinolo di 300 mg (n=258) /100 mg (n=10) (vedere Tabella 2 e Figura 1).

Studio FACT : Studio su febuxostat controllato verso allopurinolo cc FACT) era uno studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco, multicentrico, della durata di 52 settimane. Sono stati randomizzati 760 pazienti che hanno ricevuto: febuxostat 80 mg una volta al giorno (n=256), febuxostat 120 mg una volta al giorno (n=251), o allopurinolo 300 mg una volta al giorno (n=253).

Lo studio FACT ha dimostrato una superiorità statisticamente significativa dei gruppi trattati sia con febuxostat 80 mg sia con febuxostat 120 mg una volta al giorno nell'abbassare e mantenere l'acido urico sierico a livelli inferiori a 6 mg/dL (357 μmol/L) rispetto al gruppo trattato con la dose convenzionale di allopurinolo di 300 mg.

La tabella 2 riassume i risultati dell'endpoint primario d'efficacia:

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

Tabella 2

Percentuale di pazienti con livelli sierici di acido urico <6,0 mg/dL (357 μmol/L) Ultime tre visite mensili

Studio

Febuxostat 80 mg una volta al dì

Febuxostat 120 mg una volta al dì

Allopurinol 300 / 100 mg una volta al dì1

APEX (28 settimane)

48% * (n=262)

65% , # (n=269)

22% (n=268)

FACT (52 settimane)

53% (n=255)

62%* (n=250)

21% (n=251)

Risultati (Somma)

51%* (n=517)

63%*, # (n=519)

22% (n=519)

1 I risultati ottenuti da soggetti trattati con 100 mg una volta al dì (n=10:

pazienti con creatinina sierica >1,5 e ≤2,0 mg/dL) o con 300 mg una volta al dì (n=509) sono stati raccolti insieme per le analisi.

* p < 0,001 vs allopurinolo, #p < 0,001 vs 80 mg

La capacità di febuxostat di abbassare i livelli sierici dell'acido urico è stata rapida e persistente. La riduzione del livello dell'acido urico sierico a valori <6,0 mg/dL (357 μmol/L) è stata riscontrata già alla seconda visita settimanale e tale effetto è stato mantenuto per tutta la durata del trattamento. I livelli medi dell'acido urico sierico nel tempo per ciascun gruppo di trattamento dei due studi principali di fase III sono riportati in Figura 1.

Figura 1 Livelli medi dell'acido urico sierico negli studi combinati principali di fase III

Nota: 509 pazienti hanno ricevuto allopurinolo 300 mg una volta al dì; 10 pazienti con creatinina sierica >1,5 e 2,0 mg/dL sono stati trattati con 100 mg una volta al dì (10 pazienti su 268 nello studio APEX).

Per valutare la sicurezza di febuxostat è stato utilizzato una dose di febuxostat di 240 mg pari ad una dose doppia di quella massima raccomandata.

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

Studio CONFIRMS: lo studio CONFIRMS era uno studio di fase 3, randomizzato, controllato, di 26 settimane per valutare la sicurezza e l'efficacia di febuxostat 40 mg e 80 mg, in confronto ad allopurinolo 300 mg o 200 mg, in pazienti con gotta e iperuricemia. Sono stati randomizzati 2.269 pazienti: febuxostat 40 mg una volta al dì (n = 757), febuxostat 80 mg una volta al dì (n = 756) o allopurinolo 300/200 mg una volta al dì (n = 756). Almeno il 65% dei pazienti aveva una lieve-moderata compromissione renale (con clearance della creatinina di 30–89 mL/min). La profilassi contro gli attacchi di gotta era obbligatoria oltre il periodo di 26 settimane.

La proporzione di pazienti con livelli sierici di urato <6,0 mg/dL (357 μmol/L) alla visita finale, è stata del 45% per 40 mg di febuxostat, 67% per 80 mg di febuxostat e del 42% per allopurinolo 300/200 mg, rispettivamente.

Endpoint primario nel sottogruppo di pazienti con compromissione re­nale

Lo studio APEX ha valutato l'efficacia del medicinale in 40 pazienti con compromissione renale (per esempio, creatinina sierica al basale >1,5 mg/dL e ≤ 2,0 mg/dL). Per i pazienti con alterazione della funzionalità renale che erano stati randomizzati a ricevere allopurinolo, la dose di quest'ultimo è stata limitata a 100 mg una volta al dì. Febuxostat ha raggiunto l'endpoint primario d'efficacia nel 44% (80 mg una volta al dì), 45% (120 mg una volta al dì), e 60% (240 mg una volta al dì) dei pazienti rispetto allo 0% riscontrato nei gruppi trattati con allopurinolo 100 mg una volta al dì e placebo.

Non sono state osservate differenze clinicamente significative nella percentuale di riduzione delle concentrazioni di acido urico sierico nei soggetti sani indipendentemente dallo stato della loro funzionalità renale (58% nel gruppo con funzionalità renale normale e 55% nel gruppo con compromissione renale grave).

Un'analisi in pazienti con gotta e compromissione renale è stata definita prospetticamente nello studio CONFIRMS, e ha dimostrato che febuxostat era significativamente più efficace nel ridurre i livelli sierici di urato di <6 mg/dL rispetto al allopurinolo 300 mg/200 mg in pazienti che avevano gotta con compromissione renale lieve o moderata (65% dei pazienti studiati).

Endpoint primario nel sottogruppo di pazienti con un livello di acido urico sierico ≥10 mg/dL

Circa il 40% dei pazienti (APEX e FACT considerati nell'insieme) presentava un valore di acido urico sierico al basale ≥10 mg/dL. In questo sottogruppo febuxostat ha raggiunto l'endpoint primario d'efficacia (livello di acido urico < 6,0 mg/dL alle ultime 3 visite) nel 41% (80 mg una volta al dì), nel 48% (120 mg una volta al dì), e nel 66% (240 mg una volta al dì) dei pazienti rispetto al 9% osservato nel gruppo trattato con allopurinolo 300 mg/100 mg una volta al dì ed allo 0% riscontrato nel gruppo trattato con placebo.

Nello studio CONFIRMS, la proporzione di pazienti che hanno raggiunto l'endpoint primario di efficacia (livello di acido urico <6,0 mg / dL alla visita finale) per i pazienti con un livello sierico basale di urato ≥ 10 mg/dL è stata del 27% (66/249) nei pazienti trattati con febuxostat 40 mg una volta al dì, del 49% (125/254) nei pazienti trattati con febuxostat 80 mg una volta al dì e del 31% (72/230) nei pazienti trattati con allopurinolo 300 mg/200 mg una volta al dì, rispettivamente.

Risultati clinici: percentuale dei pazienti che hanno richiesto trattamento per un attacco di gotta Studio APEX: durante le 8 settimane del periodo di profilassi, una percentuale maggiore (36%) di pazienti trattati con febuxostat 120 mg necessitava di un trattamento per un attacco di gotta rispetto a febuxostat 80 mg (28%), l'allopurinolo 300 mg (23%) e placebo (20%). Gli attacchi aumentavano in seguito al periodo di profilassi e diminuivano gradualmente nel tempo. Tra il 46% e il 55% dei soggetti hanno ricevuto un trattamento per attacchi acuti di gotta dalla settimana 8 alla settimana 28. Gli attacchi di gotta durante le ultime 4 settimane dello studio (settimane 24–28) sono stati osservati nel 15% (febuxostat 80, 120 mg), nel 14% (allopurinolo 300 mg) e nel 20% (placebo) dei pazienti.

Studio FACT: durante le 8 settimane del periodo di profilassi, una percentuale maggiore (36%) di pazienti trattati con febuxostat 120 mg necessitava di un trattamento per la riacutizzazione della gotta rispetto a entrambi i trattamenti con febuxostat 80 mg (22%) e allopurinolo 300 mg (21%).

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Dopo il periodo di profilassi di 8 settimane, l'incidenza degli attacchi acuti aumentava e diminuiva gradualmente nel corso del tempo (il 64% e il 70% dei soggetti hanno ricevuto un trattamento per attacchi acuti di gotta dalla settimana 8 alla settimana 52). Gli attacchi di gotta durante le ultime 4 settimane dello studio (settimane 49–52) sono stati osservati nel 6–8% (febuxostat 80 mg, 120 mg) e nel 11% (allopurinolo 300 mg) dei pazienti.

La percentuale dei pazienti che ha richiesto un trattamento per una riacutizzazione della gotta (Studi APEX e FACT) è risultata numericamente inferiore nei gruppi che avevano ottenuto un livello medio dell'urato sierico post-basale <6,0 mg/dL, <5,0 mg/dL, o <4,0 mg/dL rispetto al gruppo che aveva ottenuto un livello medio dell'urato sierico post-basale ≥6,0 mg/dL durante le ultime 32 settimane del periodo di trattamento (intervalli dalla settimana 20–24 alla 49–52).

Durante lo studio CONFIRMS, le percentuali di pazienti che hanno richiesto il trattamento per attacchi di gotta (dal 1° giorno fino al 6° Mese) sono stati rispettivamente il 31% e il 25% per i gruppi trattati con febuxostat 80 mg e allopurinolo.. Non è stata osservata alcuna differenza nella percentuale di pazienti che necessitano di trattamento per attacchi di gotta tra i gruppi trattati con febuxostat 80 mg e 40 mg.

Studi di estensione in aperto a lungo termine

Studio EXCEL (C02–021): lo studio EXCEL era uno studio di tre anni di fase 3, in aperto, multicentrico, randomizzato, controllato con allopurinolo, studio di estensione di sicurezza per i pazienti che avevano completato gli studi principali di fase 3 (APEX o FACT). Sono stati arruolati un totale di 1.086 pazienti: febuxostat 80 mg una volta al dì (n = 649), febuxostat 120 mg una volta al dì (n = 292) e allopurinolo 300/100 mg una volta al dì (n = 145). Circa il 69% dei pazienti non ha richiesto alcuna modifica di trattamento per ottenere un risposta finale stabile. I pazienti che avevano per tre volte consecutive livelli di uricemia > 6,0 mg/dL sono stati ritirati.

I livelli sierici di urato sono stati mantenuti nel tempo (ad esempio 91% e 93% dei pazienti in trattamento iniziale con febuxostat 80 mg e 120 mg, rispettivamente, avevano l’uricemia <6 mg/dL al mese 36).

Dati relativi a tre anni hanno dimostrato una riduzione dell'incidenza delle riacutizzazioni della gotta con meno del 4% dei pazienti che ha richiesto trattamento per una riacutizzazione (ovvero oltre il 96% dei pazienti non ha richiesto trattamento per una riacutizzazione) dopo 16–24 mesi e 30–36 mesi.

Il 46% e 38% dei pazienti in trattamento finale stabile con febuxostat 80 mg o 120 mg una volta al dì, rispettivamente, hanno avuto una completa risoluzione del tofo primario palpabile dal valore basale alla visita finale.

Studio FOCUS (TMX-01–005): FOCUS era uno studio di 5 anni di fase 2, in aperto, multicentrico, studio di estensione di sicurezza per i pazienti che avevano completato le 4 settimane di dosaggio di febuxostat nello studio in doppio cieco TMX-00–004. 116 pazienti sono stati arruolati ed hanno ricevuto inizialmente febuxostat 80 mg una volta al dì. Il 62% dei pazienti non ha richiesto alcun adeguamento della dose per mantenere l’uricemia <6 mg / dL ed il 38% dei pazienti ha richiesto un adeguamento della dose per ottenere una dose finale stabile.

La proporzione di pazienti con livelli sierici di urato <6,0 mg/dL (357 μmol / L) alla visita finale è stata superiore all’80% (81–100%) per ciascuna dose di febuxostat.

Durante gli studi clinici di fase 3, nei pazienti trattati con febuxostat sono state osservate delle lievi alterazioni nei valori dei test di funzionalità epatica (5,0%). Tali valori erano simili a quelli riportati per l'allopurinolo (4,2%) (vedere paragrafo 4.4). Negli studi di estensione in aperto a lungo termine sono stati osservati aumentati valori del TSH (>5,5 μUI/mL) in pazienti trattati per lungo tempo con febuxostat (5,5%) ed in pazienti trattati con allopurinolo (5,8%) (vedere paragrafo 4.4).

5.2 proprietà farmacocinetiche

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Nei soggetti sani, la concentrazione plasmatica massima (Cmax )) e l' area sotto la curva (AUC) di febuxostat sono aumentate proporzionalmente alla dose dopo la somministrazione di dose singola e dosi ripetute da 10 mg a 120 mg. Per le dosi di febuxostat comprese tra 120 mg e 300 mg, si osserva un aumento dell'AUC maggiore rispetto a quello proporzionale alla dose. Non è evidente alcun apprezzabile accumulo dopo la somministrazione di dosi da 10 mg a 240 mg ogni 24 ore. Febuxostat possiede un'emivita di eliminazione terminale apparente (t1/2) di circa 5–8 ore.

Sono state condotte analisi di farmacocineti­ca/farmacodina­mica di popolazione su 211 pazienti con iperuricemia e gotta, i quali erano stati trattati con febuxostat alla dose di 40–240 mg una volta al dì. In generale, i parametri farmacocinetici di febuxostat stimati mediante queste analisi sono coerenti con quelli osservati nei soggetti sani, ad indicazione che i soggetti sani sono rappresentativi ai fini di una valutazione farmacocineti­ca/farmacodina­mica nella popolazione di pazienti affetti da gotta.

Assorbimento

Febuxostat è assorbito in modo rapido (tmax pari a 1,0–1,5 h) e quasi completo (almeno 84%). Dopo la somministrazione di una dose orale singola o di dosi orali multiple da 80 e 120 mg una volta al giorno, la Cmax risulta rispettivamente di circa 2,8–3,2 μg/mL, e di 5,0–5,3 μg/mL. La biodisponibilità assoluta della formulazione di febuxostat in compresse non è stata studiata.

Dopo la somministrazione di dosi multiple orali da 80 mg una volta al giorno o di una dose singola da 120 mg insieme ad un pasto ad elevato contenuto lipidico, è stata osservata una riduzione nella Cmax rispettivamente del 49% e del 38% e una diminuzione nell'AUC rispettivamente del 18% e del 16%. Tuttavia, non è stata osservata alcuna variazione clinicamente significativa nella percentuale di riduzione della concentrazione sierica dell'acido urico laddove questa è stata valutata (dosi ripetute da 80 mg). Pertanto, febuxostat può essere assunto indifferentemente sia vicino sia lontano dai pasti.

Distribuzione

Il volume di distribuzione apparente allo steady state (Vss/F) di febuxostat varia tra 29 e 75 l dopo somministrazione di dosi orali da 10–300 mg. Il legame con le proteine plasmatiche da parte di febuxostat è di circa il 99,2%, (principalmente albumina), e rimane costante nell'arco delle concentrazioni ottenute con le dosi da 80 a 120 mg. Il legame con le proteine plasmatiche dei metaboliti attivi è compreso tra l'82% ed il 91% circa.

Biotrasformazione

Febuxostat è ampiamente metabolizzato per coniugazione attraverso il sistema enzimatico dell'uridin difosfato glucuronosiltran­sferasi (UDPGT) e per ossidazione attraverso il sistema del citocromo P450 (CYP). Sono stati identificati quattro metaboliti idrossilici farmacologicamente attivi, tre dei quali si possono osservare nel plasma umano. Studi in vitro con microsomi epatici umani hanno mostrato che questi metaboliti ossidativi erano formati principalmente da CYP1A1, CYP1A2, CYP2C8 o CYP2C9 e febuxostat glucuronide era formato principalmente da UGT 1A1, 1A8, e 1A9.

Eliminazione

Febuxostat è eliminato sia per via epatica sia per via renale. Dopo somministrazione orale di una dose di 80 mg di febuxostat marcato con 14C, circa il 49% della dose è stato recuperato nelle urine sotto forma di febuxostat immodificato (3%), di acilglucoronide del principio attivo (30%), dei suoi metaboliti ossidativi noti insieme ai loro coniugati (13%), e di altri metaboliti non noti (3%). Oltre all'eliminazione attraverso le urine, circa il 45% della dose è stato recuperato nelle feci sotto forma di febuxostat immodificato (12%), di acilglucuronide del principio attivo (1%), dei suoi metaboliti ossidativi noti insieme ai loro coniugati (25%), e di altri metaboliti non noti (7%).

Compromissione renale

Dopo la somministrazione di dosi ripetute di 80 mg di febuxostat in pazienti con compromissione renale di grado lieve, moderato o grave, la Cmax di febuxostat non è risultata diversa rispetto a quella di soggetti con funzionalità renale normale. L'AUC media complessiva di febuxostat è aumentata di circa 1,8 volte passando da 7,5 μg.h/mL nel gruppo con funzionalità renale normale a 13,2 μg.h/mL nel

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gruppo con compromissione renale grave. La Cmax e l'AUC dei metaboliti attivi sono aumentate fino a 2 e 4 volte, rispettivamente. Tuttavia, non è necessario alcun aggiustamento della dose nei soggetti con compromissione renale di grado lieve o moderato.

Compromissione epatica

Dopo somministrazioni ripetute di 80 mg di febuxostat in pazienti con compromissione epatica lieve (Classe A di Child-Pugh) o moderata (Classe B di Child-Pugh), la Cmax e l' AUC di febuxostat e dei suoi metaboliti non sono variate in misura significativa rispetto ai soggetti con funzionalità epatica normale. Non sono stati condotti studi in pazienti con compromissione epatica grave (Classe C di Child-Pugh).

Età

Non sono state osservate variazioni significative nell'AUC di febuxostat o dei suoi metaboliti dopo somministrazioni ripetute di dosi orali di febuxostat in soggetti anziani rispetto ai soggetti sani più giovani.

Genere

Dopo somministrazione di dosi orali ripetute di febuxostat, la Cmax e AUC sono risultate più elevate rispettivamente del 24% e del 12% nelle femmine che nei maschi. Tuttavia la Cmax e l'AUC corrette per il peso sono risultate simili per i due sessi. Non è necessario alcun aggiustamento della dose in base al sesso.

5.3 dati preclinici di sicurezza

Gli effetti che si sono manifestati nel corso di studi non-clinici sono stati osservati, generalmente, con esposizioni al medicinale in eccesso rispetto alla massima esposizione umana.

La modellizzazione farmacocinetica e la simulazione dei dati sui ratti suggeriscono che la dose clinica di mercaptopurina/a­zatioprina, quando co-somministrate con febuxostat, deve essere ridotta al 20% o meno della dose precedentemente prescritta per evitare possibili effetti ematologici (vedere paragrafo 4.4 e 4.5).

Carcinogenesi, mutagenesi, compromissione della fertilità

Nei ratti maschi è stato osservato un aumento statisticamente significativo dei tumori della vescica (papilloma a cellule transizionali e carcinoma) soltanto in presenza di calcoli di xantina nel gruppo trattato con la dose più elevata, corrispondente a dosi di circa 11 volte maggiori rispetto all'esposizione umana. Non né stato osservato un aumento significativo di nessuno degli altri tipi di tumore né nei topi o ratti maschi né nei topi o ratti femmina. Tali osservazioni sono considerate una conseguenza del metabolismo specie-specifico delle purine e della composizione delle urine e non è di alcuna rilevanza ai fini dell'uso clinico del medicinale.

Una batteria standard di test di genotossicità non ha rivelato alcun effetto genotossico rilevante di febuxostat.

Febuxostat a dosi orali fino a 48 mg/kg/die non ha manifestato alcun effetto sulla fertilità e sulle prestazioni riproduttive dei ratti sia maschi che femmine.

Non è emersa alcuna evidenza di compromissione della fertilità, di effetti teratogeni, o di conseguenze dannose per il feto dovute all'azione di febuxostat. Nei ratti a dosaggi elevati e con un'esposizione di circa 4,3 volte quella umana,è stata osservata una tossicità per la madre accompagnata ad una riduzione dell'indice di svezzamento e da un ritardo dello sviluppo della prole. Studi teratologici condotti su ratte e coniglie in stato di gravidanza con esposizione rispettivamente di circa 4,3 e 13 volte quella per la specie umana non hanno rivelato alcun effetto teratogeno di febuxostat.

6. informazioni farmaceutiche

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6.1 Elenco degli eccipienti

Nucleo della compressa Cellulosa microcristallina Lattosio monoidrato Croscarmellosio sodico Idrossipropil­cellulosa Silice, colloidale idrato Magnesio stearato

Rivestimento della compressa

Alcol polivinilico

Titanio biossido (E171)

Macrogol tipo 3350

Talco

Ossido di ferro giallo (E172)

6.2 Incompatibilità

Non pertinente.

6.3 Periodo di validità

3 anni

6.4 Precauzioni particolari per la conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

6.5 Natura e contenuto del contenitore

Blister trasparente Aclar/PVC/Allu­minio.

Confezioni: 14, 28, 42, 56, 84 e 98 compresse rivestite con film.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6 Precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Nessuna istruzione particolare.

7. TITOLARE DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

Vivanta Generics s.r.o. Třtinová 260/1, Čakovice 196 00 Praga 9 Repubblica Ceca

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

046033015 – "80 mg compresse rivestite con film“ 14 compresse in blister Aclar/PVC/Al

046033027 – „80 mg compresse rivestite con film“ 28 compresse in blister Aclar/PVC/Al

046033039 – „80 mg compresse rivestite con film“ 42 compresse in blister Aclar/PVC/Al

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046033041 – „80 mg compresse rivestite con film“ 56 compresse in blister Aclar/PVC/Al

046033054 – „80 mg compresse rivestite con film“ 84 compresse in blister Aclar/PVC/Al

046033066 – „80 mg compresse rivestite con film“ 98 compresse in blister Aclar/PVC/Al

9. data della prima autorizzazione/ rinnovo dell’ autorizzazione

Data della prima autorizzazione:

10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO

[Completare con i dati nazionali]

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RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO

Febuxostat Vivanta 120 mg compresse rivestite con film

2. composizione qualitativa e quantitativa

Ogni compressa contiene 120 mg di febuxostat (come emidrato).

Eccipiente(i) con effetti noti:

Ogni compressa contiene 114,75 mg di lattosio (come monoidrato)

Ogni compressa contiene 7,16 mg di sodio.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

3. forma farmaceutica

Compressa rivestita con film.

Compresse rivestite con film, di colore giallo, a forma di capsula (lunghe 19,20 mm larghe e 8,20 mm), biconvesse (spessore 6,10 mm), con „120“ impresso su un lato e superficie liscia sull'altro lato.

4. informazioni cliniche

4.1 indicazioni terapeutiche

Trattamento dell'iperuricemia cronica con deposito di urato (compresa l'anamnesi, o la presenza, di tofi e/o di artrite gottosa).

Prevenzione e il trattamento dell'iperuricemia in pazienti adulti sottoposti a chemioterapia per neoplasie ematologiche maligne con rischio di Sindrome da Lisi Tumorale (TLS) da intermedio ad alto.

Questo prodotto è indicato negli adulti.

4.2 posologia e modo di somministrazione

Posologia

Gotta

La dose orale raccomandata di febuxostat è di 80 mg una volta al giorno indipendentemente dai pasti. Con valori sierici di acido urico > 6 mg/dL (357 μmol/L) dopo 2–4 settimane, può essere presa in considerazione l’assunzione di febuxostat 120 mg una volta al giorno.

Febuxostat agisce abbastanza rapidamente da consentire una nuova determinazione dell'acido urico sierico dopo 2 settimane. L’obiettivo terapeutico è ridurre e mantenere il livello d'acido urico sierico a valori inferiori a 6 mg/dL (357 μmol/L).

Per la profilassi delle riacutizzazioni della gotta è raccomandato un periodo di trattamento di almeno 6 mesi (vedere paragrafo 4.4).

Sindrome da Lisi Tumorale :

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La dose orale raccomandata di febuxostat è 120 mg una volta al giorno indipendentemente dall’assunzione di cibo.

Il trattamento con febuxostat deve essere iniziato due giorni prima dell'inizio della terapia citotossica e continuato per almeno 7 giorni; tuttavia il trattamento può essere prolungato, a giudizio del medico, fino a nove giorni a seconda della durata della chemioterapia.

Anziani

Non è necessario alcun aggiustamento della dose negli anziani (vedere paragrafo 5.2).

Compromissione renale

L'efficacia e la sicurezza del medicinale non sono state determinate in maniera completa nei pazienti con compromissione renale di grado severo (clearance della creatinina <30 mL/min, vedere paragrafo 5.2).

Non è necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale di grado lieve o moderato.

Compromissione epatica

L'efficacia e la sicurezza di febuxostat non sono state studiate nei pazienti con compromissione epatica di grado severo (classe C di Child Pugh).

Gotta: la dose raccomandata per i pazienti con compromissione epatica di grado lieve è di 80 mg. Sono disponibili informazioni limitate relativamente all'uso del medicinale in pazienti con compromissione epatica di grado moderato.

Sindrome da Lisi Tumorale: nello studio registrativo di fase III (FLORENCE) sono stati esclusi dalla partecipazione allo studio solo i soggetti con compromissione epatica grave. Non è stato necessario alcun adeguamento della dose per i pazienti arruolati sulla base della funzionalità epatica.

Popolazione pediatrica

La sicurezza e l'efficacia di febuxostat nei bambini di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Nessun dato disponibile.

Modo di somministrazione

Uso orale

Le compresse di febuxostat devono essere assunte per via orale e possono essere assunte con o senza cibo.

4.3 controindicazioni

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere anche paragrafo 4.8).

4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego

Disturbi cardio-vascolari

Trattamento dell'iperuricemia cronica

Il trattamento con febuxostat non è raccomandato nei pazienti con cardiopatia ischemica o con insufficienza cardiaca congestizia.

È stata osservata un’incidenza numericamente maggiore di eventi cardiovascolari APTC (endpoint definiti dalla APTC, Anti-Platelet Trialists’ Collaboration) segnalati dallo sperimentatore compresa morte cardiovascolare, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale) nel gruppo trattato con febuxostat rispetto al gruppo trattato con allopurinolo negli studi APEX e FACT (1,3 vs 0,3 eventi per 100 anni paziente), ma non nello studio CONFIRMS (vedere paragrafo 5.1 per le caratteristiche

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dettagliate degli studi). L'incidenza degli eventi cardiovascolari APTC segnalati dallo sperimentatore negli studi combinati di fase 3 (APEX, FACT e CONFIRMS) è stata di 0,7 vs 0,6 eventi per 100 anni paziente. Negli studi di estensione a lungo termine, le incidenze degli eventi APTC segnalati dallo sperimentatore sono state 1,2 e 0,6 eventi per 100 anni paziente rispettivamente per febuxostat e allopurinolo. Non è stata osservata alcuna differenza statisticamente significativa e non è stata stabilita alcuna relazione causale con febuxostat. I fattori di rischio individuati per questi pazienti sono stati una anamnesi clinica di malattia aterosclerotica e/o di infarto miocardico, oppure di insufficienza cardiaca congestizia.

Prevenzione e trattamento dell’iperuricemia nei pazienti a rischio di Sindrome da Lisi Tumorale

I pazienti trattati con febuxostat sottoposti a chemioterapia per neoplasie ematologiche maligne, con rischio di Sindrome da Lisi Tumorale (TLS) da intermedio ad alto, devono essere sottoposti a monitoraggio cardiaco in modo clinicamente appropriato.

Allergia / ipersensibilità al medicinale

Nel periodo post-marketing sono state raccolte rare segnalazioni di gravi reazioni allergiche/iper­sensibilità, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson con esito potenzialmente letale, necrolisi epidermica tossica e reazioni anafilattiche acute/shock. Nella maggior parte dei casi, queste reazioni si sono verificate durante il primo mese di terapia con febuxostat. Alcuni di questi pazienti, ma non tutti, hanno riportato compromissione renale e/o precedente ipersensibilità all’allopurinolo. In alcuni casi, le reazioni di ipersensibilità grave, inclusa reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) sono state associate a febbre, coinvolgimento ematologico, renale o epatico.

I pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi e monitorati attentamente per sintomi di reazioni allergiche/iper­sensibilità (vedere paragrafo 4.8). Il trattamento con febuxostat deve essere immediatamente interrotto se insorgono gravi reazioni allergiche/iper­sensibilità, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson, in quanto l’interruzione preventiva del trattamento è associata a una prognosi migliore. Se il paziente ha sviluppato reazione allergica/iper­sensibilità, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson e reazione anafilattica acuta/shock, febuxostat non deve essere più somministrato.

Attacchi acuti di gotta (riacutizzazione)

Il trattamento con febuxostat non deve essere iniziato fino a quando l'attacco acuto di gotta non si sia completamente risolto. All'inizio della terapia è possibile che si verifichino delle riacutizzazioni della gotta dovute ad una variazione dei livelli di acido urico sierico, che si determina in seguito ad una mobilitazione degli urati dai depositi tessutali (vedere paragrafi 4.8 e 5.1). All'inizio del trattamento con febuxostat si raccomanda una profilassi contro le riacutizzazioni della gotta per almeno 6 mesi facendo uso di FANS oppure della colchicina (vedere paragrafo 4.2).

Qualora si verifichi una riacutizzazione della gotta durante il trattamento con febuxostat, l'assunzione di quest'ultimo non va sospesa. La riacutizzazione deve essere trattata simultaneamente secondo le esigenze del singolo paziente. Il trattamento continuato con febuxostat riduce la frequenza e l'intensità delle riacutizzazioni della gotta.

Deposito della xantina

Nei pazienti nei quali risulta notevolmente aumentata la velocità con la quale si formano gli urati (ad esempio nelle neoplasie maligne e durante il loro trattamento oppure nella sindrome di Lesch-Nyhan), la concentrazione assoluta di xantina nelle urine potrebbe, in rari casi, aumentare in misura tale da consentirne il deposito nelle vie urinarie. Questo non è stato osservato nello studio clinico registrativo con febuxostat nella Sindrome da Lisi Tumorale. Poiché non esiste esperienza con febuxostat, il suo uso in pazienti con sindrome di Lesch-Nyhan non è raccomandato.

Mercaptopurina/a­zatioprina

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

L'uso di febuxostat non è raccomandato nei pazienti trattati contemporaneamente con mercaptopurina/a­zatioprina in quanto l’inibizione della xantina ossidasi ad opera di febuxostat può determinare un aumento della concentrazione plasmatica di mercaptopurina/a­zatioprina che può provocare grave tossicità. Non sono stati condotti studi di interazione nell’uomo.

Quando l’utilizzo concomitante non può essere evitato è raccomandata una riduzione della dose di mercaptopurina/a­zatioprina. Sulla base di modellizzazioni e simulazioni di dati derivati da studi preclinici effettuati sui ratti, la dose di mercaptopurina/a­zatioprina, quando somministrati in concomitanza con febuxostat, deve essere ridotta al 20% o meno della dose precedentemente prescritta, per evitare possibili effetti ematologici (vedere paragrafi 4.5 e 5.3).

I pazienti devono essere attentamente monitorati e la dose di mercaptopurina/a­zatioprina deve essere conseguentemente aggiustata in base alla valutazione della risposta terapeutica e all’insorgenza di eventuali effetti tossici.

Soggetti che hanno subito un trapianto d'organo

Poiché non c'è esperienza sull'uso di febuxostat in soggetti che hanno subito un trapianto d'organo, l'uso di febuxostat non è raccomandato in questi pazienti (vedere paragrafo 5.1).

Teofillina

La cosomministrazione di febuxostat 80 mg e teofillina 400 mg in dose singola in soggetti sani ha dimostrato l’assenza di qualsiasi interazione farmacocinetica (vedere paragrafo 4.5). Febuxostat 80 mg può essere utilizzato in pazienti trattati contemporaneamente con teofillina senza il rischio di un aumento dei livelli plasmatici di teofillina. Non ci sono dati disponibili per febuxostat 120 mg.

Disturbi del fegato

Durante gli studi clinici combinati di fase 3, nei pazienti trattati con febuxostat sono state osservate delle lievi anomalie nei valori dei test di funzionalità epatica (5,0 %). Si raccomanda lo svolgimento di test di funzionalità epatica prima dell'inizio della terapia con febuxostat e successivamente ad intervalli periodici secondo il giudizio del medico (vedere paragrafo 5.1).

Disturbi della tiroide

Negli studi di estensione in aperto a lungo termine sono stati osservati aumentati valori del TSH (>5,5 μUI/ml) in pazienti trattati per lungo tempo con febuxostat (5,5%). Si deve usare cautela quando febuxostat è usato nei pazienti con alterata funzione tiroidea (vedere paragrafo 5.1).

Le compresse di febuxostat contengono lattosio e sodio.

I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per dose, cioè essenzialmente ‘senza sodio.

4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme di interazione

Mercaptopurina/a­zatioprina

Sulla base del meccanismo d'azione di febuxostat sull'inibizione della xantina ossidasi (XO), non si raccomanda l'uso contemporaneo. L’inibizione della XO ad opera di febuxostat può causare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali, che porta a tossicità. Non sono stati condotti studi di interazione sull’uomo di febuxostat con medicinali (eccetto la teofillina) metabolizzati dalla XO.

Le analisi di modellizzazioni e simulazioni di dati derivati da studi preclinici effettuati sui ratti indicano che la dose di mercaptopurina/a­zatioprina, in caso di somministrazione concomitante con

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

febuxostat, deve essere ridotta al 20% o meno della dose precedentemente prescritta (vedere paragrafi 4.4 e 5.3).

Non sono stati svolti studi d'interazione tra febuxostat e altra chemioterapia citotossica.

Nello studio registrativo sulla Sindrome da Lisi Tumorale è stato somministrato febuxostat 120 mg al giorno a pazienti sottoposti a vari regimi chemioterapici, inclusi gli anticorpi monoclonali. Tuttavia, poiché in questo studio non sono state studiate interazioni farmaco-farmaco e farmaco-malattia, non si possono escludere interazioni con la somministrazione concomitante di medicinali citotossici.

Rosiglitazone/sub­strati CYP2C8

Febuxostat ha dimostrato di essere un debole inibitore del CYP2C8 in vitro. In uno studio su soggetti sani la cosomministrazione di febuxostat 120 mg una volta al giorno con una dose singola orale di 4 mg di rosiglitazone non ha determinato alcun effetto sulla farmacocinetica del rosiglitazone e del suo metabolita N-desmetil rosiglitazone, indicando che febuxostat non è un inibitore enzimatico del CYP2C8 in vivo. Di conseguenza, non si prevede che la somministrazione concomitante di febuxostat e rosiglitazone o altri substrati del CYP2C8 richieda alcun aggiustamento della dose per questi composti.

Teofillina

È stato condotto uno studio d'interazione con febuxostat in soggetti sani per valutare se l'inibizione della XO potesse determinare un aumento dei livelli di teofillina in circolo, come riportato per altri inibitori della XO. I risultati dello studio hanno mostrato che la cosomministrazione di febuxostat 80 mg una volta al giorno con teofillina 400 mg in dose singola, non ha alcun effetto sulla farmacocinetica e sulla sicurezza della teofillina. Di conseguenza, non è richiesta particolare attenzione quando febuxostat 80 mg e teofillina sono somministrati contemporaneamente. Non ci sono dati disponibili per febuxostat 120 mg.

Naproxene ed altri inibitori della glucuronidazione

Il metabolismo di febuxostat dipende dagli enzimi Uridina-Glucuronosil-Transferasi (UGT). I medicinali che inibiscono la glucuronidazione, quali i FANS ed il probenecid, sono in grado, teoricamente, di influire sull'eliminazione di febuxostat. In soggetti sani, l'uso contemporaneo di febuxostat e naproxene 250 mg due volte al giorno era associato ad un aumento dell'esposizione a febuxostat (Cmax 28%, AUC 41% e t1/2 26%). Negli studi clinici, l'uso di naproxene o di altri FANS/inibitori della Cox-2 non è risultato correlato ad alcun aumento clinicamente significativo degli effetti indesiderati.

Febuxostat può essere co-somministrato a naproxene senza alcuna necessità di aggiustamento della dose di febuxostat o di naproxene.

Induttori della glucuronidazione

I potenti induttori degli enzimi UGT possono determinare un aumento del metabolismo ed una diminuzione dell'efficacia di febuxostat. Si raccomanda pertanto un controllo dell'acido urico sierico 1 – 2 settimane dopo l'inizio della terapia con un potente induttore della glucuronidazione. Viceversa, l’interruzione del trattamento con un induttore della glucuronidazione può determinare un aumento dei livelli plasmatici di febuxostat.

Colchicina/in­dometacina/idro­clorotiazide/war­farin

Febuxostat può essere co-somministrato con colchicina o con indometacina senza necessità di aggiustare la dose di febuxostat o dell'altro principio attivo somministrato.

Non è necessario alcun aggiustamento della dose di febuxostat quando somministrato

contemporaneamente a idroclorotiazide.

Non è necessario alcun aggiustamento della dose di warfarin quando somministrato

contemporaneamente a febuxostat. La somministrazione di febuxostat (80 mg o 120 mg una volta al

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giorno) con warfarin non ha avuto effetti sulla farmacocinetica di warfarin nei pazienti sani. Inoltre l’INR ed il Fattore VII attivato non sono influenzati dalla somministrazione di febuxostat.

Desipramina/sub­strati CYP2D6

Febuxostat ha dimostrato di essere un debole inibitore del CYP2D6 in vitro. In uno studio condotto in soggetti sani, la somministrazione di 120 mg di febuxostat una volta al giorno ha determinato un aumento medio pari al 22% dell'AUC di desipramina, un substrato del CYP2D6 indicando una possibile azione inibitoria debole da parte di febuxostat sull'enzima CYP2D6 in vivo. Pertanto, in caso di co-somministrazione di febuxostat con altri substrati del CYP2D6 non è prevista la necessità di alcun aggiustamento della dose per nessuno di questi composti.

Antiacidi

È stato dimostrato che la contemporanea assunzione di un antiacido contenente idrossido di magnesio ed idrossido di alluminio ritarda l'assorbimento di febuxostat (di circa 1 ora) e provoca una diminuzione del 32% della Cmax, mentre non è stata osservata alcuna variazione significativa relativamente all'AUC. Pertanto, è possibile assumere febuxostat senza tener conto dell'uso di farmaci antiacidi.

4.6 fertilità, gravidanza e allattamento

Gravidanza

I dati su un numero molto limitato di gravidanze esposte non indicano effetti indesiderati di febuxostat sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embrionale/fetale o parto (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Febuxostat non deve essere usato durante la gravidanza.

Allattamento

Non è noto se febuxostat sia escreto nel latte materno. Studi condotti sull’animale hanno dimostrato un'escrezione di tale principio attivo nel latte materno accompagnata da un deficit dello sviluppo nei nuovi nati durante l'allattamento. Non si può escludere un rischio per il neonato allattato al seno. Febuxostat non deve essere utilizzato durante l'allattamento al seno.

Fertilità

Studi sulla riproduzione effettuati sugli animali, dosi fino a 48 mg/kg/die non hanno evidenziato effetti avversi dose-dipendente sulla fertilità (vedere paragrafo 5.3). L'effetto di febuxostat sulla fertilità umana non è noto.

4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari

Sonnolenza, capogiri, parestesie e visione offuscata sono stati riportati con l’uso di febuxostat. I pazienti devono usare molta prudenza prima di guidare veicoli, usare macchinari o svolgere attività pericolose fino a quando essi non siano ragionevolmente certi che l'uso di febuxostat non compromette le loro prestazioni.

4.8 effetti indesiderati

Sintesi del profilo di sicurezza

Le reazioni avverse più comunemente segnalate negli studi clinici (4.072 soggetti trattati almeno con una dose da 10 mg a 300 mg) e nell’esperienza post-marketing in pazienti di gotta sono gli attacchi acuti di gotta, anomalie della funzionalità epatica, diarrea, nausea, cefalea, eruzioni cutanee ed edema. Queste reazioni avverse sono state per lo più di lieve o moderata gravità. Nell’esperienza postmarketing si sono verificate delle rare reazioni gravi di ipersensibilità, alcune delle quali sono state associate a sintomi sistemici.

Elenco tabellare delle reazioni avverse

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

Le reazioni avverse comuni (≥1/100, <1/10), non comuni (≥1/1.000, <1/100) e rare (≥1/10.000, <1/1.000) osservate nei pazienti trattati con febuxostat sono riportate di seguito.

Le frequenze si basano sugli studi e sull'esperienza post-marketing nei pazienti con gotta.

All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.

Tabella 1: Reazioni avverse negli studi combinati di fase III a lungo termine e nell’esperienza postmarketing nei pazienti con gotta

Patologie del sistema emolinfopoietico

Raro

Pancitopenia, trombocitopenia, agranulocitosi*

Disturbi del sistema immunitario

Raro

Reazione anafilattica*, ipersensibilità al medicinale*

Patologie endocrine

Non comune

Incremento dei livelli ematici dell’ormone stimolante la tiroide (TSH)

Patologie dell’occhio

Raro

Visione offuscata

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Comune

Attacchi di gotta

Non comune

Diabete mellito, iperlipidemia, diminuzione dell’appetito, aumento ponderale

Raro

Diminuzione ponderale, aumento dell’appetito, anoressia

Disturbi psichiatrici

Non comune

Calo della libido, insonnia

Raro

Nervosismo

Patologie del sistema nervoso

Comune

Cefalea

Non comune

Capogiri, parestesie, emiparesi sonnolenza, gusto alterato, ipoestesie, iposmia

Patologie dell'orecchio e del labirinto

Raro

Tinnito

Patologie cardiache

Non comune

Fibrillazioni atriali, palpitazioni, ECG anormale, blocco di branca sinistra (vedi paragrafo “Sindrome da Lisi Tumorale”), tachicardia sinusale (vedi paragrafo “Sindrome da Lisi Tumorale”)

Patologie vascolari

Non comune

Ipertensione, rossore, vampata di calore, emorragia (vedi paragrafo “Sindrome da Lisi Tumorale”).

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune

Dispnea, bronchite, infezione del tratto respiratorio superiore, tosse

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

Patologie gastrointestinali

Comune

Diarrea, nausea

Non comune

Dolore addominale, distensione addominale, malattia da reflusso gastro-esofageo, vomito, bocca secca, dispepsia, stipsi, defecazione frequente, flatulenza, fastidio gastrointesti­nale Raro

Pancreatite, Ulcerazione della bocca

Patologie epatobiliari

Comune

Anomalie della funzione epatica

Non comune

Colelitiasi

Raro

Epatite, itterizia*, lesione del fegato*

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

e

eruzione cutanea (tra cui vari tipi di eruzione cutanea riportati con frequenze più basse, vedere sotto)

Non comune

Dermatite, orticaria, prurito, alterazione del colore della pelle, lesioni cutanee, petecchie, eruzione cutanea maculare, eruzione cutanea maculopapulare, eruzione cutanea papulare

Raro

Necrolisi epidermica tossica*, Sindrome di Stevens-Johnson*, angioedema*, reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici*, eruzione cutanea generalizzata (grave), eritema, eruzione cutanea esfoliativa, eruzione cutanea follicolare, eruzione cutanea vescicolare, eruzione cutanea pustolosa, eruzione cutanea pruriginosa, eruzione cutanea eritematosa, eruzione cutaneamorbilli­forme, alopecia, iperidrosi

Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

Non comune

Artralgia, artrite, mialgia, dolore muscoloscheletrico, debolezza muscolare, spasmi muscolari, tensione muscolare, borsite

Raro

Rabdomiolisi, rigidità articolare, rigidità muscoloscheletrica

Patologie renali e urinarie

Non comune

Insufficienza renale, nefrolitiasi, ematuria, pollachiuria, proteinuria

Raro

Nefrite tubulointersti­ziale*, urgenza della minzione

Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella

Non comune Disfunzione erettile

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune

Edema

Non comune

Stanchezza, dolore toracico, fastidio al torace

Raro

Sete

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Esami diagnostici

Non comune

Aumento dell'amilasi nel sangue, diminuzione della conta piastrinica, diminuzione del numero di leucociti, diminuzione della conta dei linfociti, aumento della creatina nel sangue, aumento della creatinina nel sangue, diminuzione dell'emoglobina, aumento dell'urea, aumento dei trigliceridi nel sangue, aumento del colesterolo nel sangue, diminuzione dell’ematocrito, aumento della lattato deidrogenasi nel sangue, aumento del potassio nel sangue Raro

Aumento del glucosio nel sangue, tempo di tromboplastina parziale attivata prolungato, diminuzione della conta cellulare eritrocitaria, aumento della fosfatasi alcalina nel sangue, aumento della creatina fosfochinasi nel sangue*

* Reazioni avverse raccolte nell’esperienza post-marketing

* * Il trattamento emergente di diarrea non-infettiva, e alterazione dei test di funzionalità epatica

anomali negli studi combinati di fase 3 sono più frequenti nei pazienti trattati contemporaneamente con colchicina.

Vedere paragrafo 5.1 per l'incidenza degli attacchi di gotta nei singoli studi di fase 3 randomizzati e controllati.

Descrizione delle reazioni avverse selezionate

Rari casi di gravi reazioni di ipersensibilità a febuxostat, inclusa la sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica e reazioni anafilattiche/shoc­k, si sono verificati nell’esperienza postmarketing. La sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica sono caratterizzate da eruzioni cutanee progressive associate a vescicole o lesioni della mucosa e irritazione agli occhi.

Reazioni di ipersensibilità a febuxostat possono essere associate ai seguenti sintomi: reazioni cutanee caratterizzate da eruzione maculopapulare infiltrata, eruzioni generalizzate o esfoliative, ma anche lesioni cutanee, edema facciale, febbre, anomalie ematologiche quali trombocitopenia ed eosinofilia, e coinvolgimento singolo o multiplo di organi (fegato e reni, inclusa nefrite tubulo-interstiziale) (vedere paragrafo 4.4).

Attacchi acuti di gotta sono stati comunemente osservati subito dopo l'inizio del trattamento e durante i primi mesi. Successivamente, la frequenza di riacutizzazione della gotta diminuisce in modo tempodipendente. È raccomandata la profilassi degli attacchi acuti di gotta (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Sindrome da Lisi Tumorale

Sintesi del profilo di sicurezza

Nello studio registrativo randomizzato, in doppio cieco, di fase 3 FLORENCE (FLO-01), che ha confrontato il febuxostat con l'allopurinolo (346 pazienti sottoposti a chemioterapia per neoplasie ematologiche maligne a rischio di TLS da intermedio ad elevato), solo 22 pazienti (6,4%) complessivamente hanno sperimentato reazioni avverse, cioè 11 pazienti (6,4%) in ciascun gruppo di trattamento. La maggior parte delle reazioni avverse sono state lievi o moderate.

Nel complesso lo studio FLORENCE non ha evidenziato alcuna preoccupazione particolare per la sicurezza in aggiunta a quella derivante dall'esperienza precedente con febuxostat nel trattamento dell’iperuricemia cronica con deposito di urato, fatta eccezione per le tre seguenti reazioni avverse (elencate sopra in tabella 1).

Patologie cardiache:

Non comune: blocco di branca sinistra, tachicardia sinusale

Patologie vascolari:

Non comune: emorragia

Segnalazione delle reazioni avverse sospette

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo:.

4.9 sovradosaggio

In caso di sovradosaggio i pazienti devono essere trattati con cure sintomatiche e di supporto.

5. proprietà farmacologiche

5.1 proprietà farmacodinamiche

Categoria farmacoterapeutica: Preparati antigotta, preparati inibenti la produzione di acido urico. Codice ATC: M04AA03

Meccanismo d'azione

L'acido urico è il prodotto finale del metabolismo delle purine e nella specie umana viene prodotto seguendo la sequenza ipoxantina → xantina → acido urico. Entrambi i passaggi della reazione di cui sopra sono catalizzati dalla xantina ossidasi (XO). Febuxostat è un derivato 2-ariltiazolico che possiede come effetto terapeutico quello di ridurre l'acido urico sierico attraverso l'inibizione selettiva della XO. Febuxostat è un potente inibitore selettivo, non purinico, della XO (NP-SIXO) con un valore Ki (costante d'inibizione) in vitro inferiore ad 1 nanomolare. Febuxostat ha dimostrato essere in grado di inibire con grande efficacia la XO, sia nella forma ossidata, sia in quella ridotta. Alle concentrazioni terapeutiche, febuxostat non inibisce gli altri enzimi coinvolti nel metabolismo delle purine o delle pirimidine, ovvero la guanina deaminasi, l'ipoxantina-guanina fosforibosiltran­sferasi, l’orotato fosforibosiltran­sferasi, l'orotidina monofosfato decarbossilasi o la purina nucleoside fosforilasi.

Efficacia e sicurezza clinica

Gotta

L'efficacia di febuxostat è stata dimostrata attraverso tre studi registrativi di fase 3 (i due studi principali APEX e FACT, e lo studio addizionale CONFIRMS descritti di seguito) che sono stati condotti su 4.101 pazienti affetti da iperuricemia e gotta. In ciascuno degli studi registrativi di fase 3, febuxostat ha dimostrato una capacità maggiore rispetto all'allopurinolo nel ridurre e mantenere i livelli sierici dell'acido urico. L'endpoint primario di efficacia negli studi APEX e FACT era la percentuale di pazienti nei quali i livelli di acido urico sierico negli ultimi 3 mesi risultava < 6,0 mg/dL (357 μmol/L). Nella fase addizionale dello studio CONFIRMS di fase 3, per il quale i risultati sono stati resi disponibili dopo che l'autorizzazione all'immissione in commercio di febuxostat è stata rilasciata la prima volta, l'endpoint primario di efficacia era la percentuale di pazienti in cui il livello sierico di urato era <6,0 mg/dL alla visita finale. In questi studi non è stato incluso alcun paziente che aveva subito un trapianto d'organo (vedere paragrafo 4.2).

Studio APEX : Studio sull'efficacia di febuxostat controllato verso allopurinolo e placebo (Allopurinol and Placebo-Controlled Efficacy Study of Febuxostat, APEX) era uno studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco, multicentrico, della durata di 28 settimane. Sono stati randomizzati 1.072 pazienti che hanno ricevuto: placebo (n=134), febuxostat 80 mg una volta al giorno (n=267), febuxostat 120 mg una volta al giorno (n=269), febuxostat 240 mg una volta al giorno (n=134) o allopurinolo (alla dose di 300 mg una volta al giorno [n=258] per i pazienti con creatinina sierica basale ≤1,5 mg/dL oppure alla dose di 100 mg una volta al giorno [n=10] per i pazienti con creatinina sierica basale >1,5 mg/dL e ≤2,0 mg/dL). Per la valutazione della sicurezza è stato utilizzata la dose di 240 mg di febuxostat (pari al doppio della dose massima raccomandata).

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

Lo studio APEX ha dimostrato una superiorità statisticamente significativa dei gruppi trattati sia con febuxostat 80 mg una volta al giorno sia con febuxostat 120 mg una volta al giorno nell'abbassare l'acido urico sierico a livelli inferiori a 6 mg/dL (357 μmol/L) rispetto ai gruppi trattati con le dosi convenzionali di allopurinolo di 300 mg (n=258) /100 mg (n=10) (vedere Tabella 2 e Figura 1).

Studio FACT : Studio su febuxostat controllato verso allopurinolo (Febuxostat Allopurinol Controlled Trial, FACT) era uno studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco, multicentrico, della durata di 52 settimane. Sono stati randomizzati 760 pazienti che hanno ricevuto: febuxostat 80 mg una volta al giorno (n=256), febuxostat 120 mg una volta al giorno (n=251), o allopurinolo 300 mg una volta al giorno (n=253).

Lo studio FACT ha dimostrato una superiorità statisticamente significativa dei gruppi trattati sia con febuxostat 80 mg sia con febuxostat 120 mg una volta al giorno nell'abbassare e mantenere l'acido urico sierico a livelli inferiori a 6 mg/dL (357 μmol/L) rispetto al gruppo trattato con la dose convenzionale di allopurinolo di 300 mg.

La tabella 2 riassume i risultati dell'endpoint primario d'efficacia:

Tabella 2

Percentuale di pazienti con livelli sierici di acido urico <6,0 mg/dL (357 μmol/L) Ultime tre visite mensili

Studio

Febuxostat 80 mg una volta al dì

Febuxostat 120 mg una volta al dì

Allopurinol 300 / 100 mg una volta al dì1

APEX (28 settimane)

48% * (n=262)

65% , # (n=269)

22% (n=268)

FACT (52 settimane)

53% (n=255)

62%* (n=250)

21% (n=251)

Risultati (Somma)

51%* (n=517)

63%*, # (n=519)

22% (n=519)

1 I risultati ottenuti da soggetti trattati con 100 mg una volta al dì (n=10:

pazienti con creatinina sierica >1,5 e ≤2,0 mg/dL) o con 300 mg una volta al dì (n=509) sono stati raccolti insieme per le analisi.

* p < 0,001 vs allopurinolo, #p < 0,001 vs 80 mg

La capacità di febuxostat di abbassare i livelli sierici dell'acido urico è stata rapida e persistente. La riduzione del livello dell'acido urico sierico a valori <6,0 mg/dL (357 μmol/L) è stata riscontrata già alla seconda visita settimanale e tale effetto è stato mantenuto per tutta la durata del trattamento. I livelli medi dell'acido urico sierico nel tempo per ciascun gruppo di trattamento dei due studi principali di fase III sono riportati in Figura 1.

Figura 1 Livelli medi dell'acido urico sierico negli studi combinati principali di fase III

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

Nota: 509 pazienti hanno ricevuto allopurinolo 300 mg una volta al dì; 10 pazienti con creatinina sierica >1,5 e ≤2,0 mg/dL sono stati trattati con 100 mg una volta al dì (10 pazienti su 268 nello studio APEX).

Per valutare la sicurezza di febuxostat è stato utilizzato una dose di febuxostat di 240 mg pari ad una dose doppia di quella massima raccomandata.

Studio CONFIRMS: lo studio CONFIRMS era uno studio di fase 3, randomizzato, controllato, di 26 settimane per valutare la sicurezza e l'efficacia di febuxostat 40 mg e 80 mg, in confronto ad allopurinolo 300 mg o 200 mg, in pazienti con gotta e iperuricemia. Sono stati randomizzati 2.269 pazienti: febuxostat 40 mg una volta al dì (n = 757), febuxostat 80 mg una volta al dì (n = 756) o allopurinolo 300/200 mg una volta al dì (n = 756). Almeno il 65% dei pazienti aveva una lieve-moderata compromissione renale (con clearance della creatinina di 30–89 mL/min). La profilassi contro gli attacchi di gotta era obbligatoria oltre il periodo di 26 settimane.

La proporzione di pazienti con livelli sierici di urato <6,0 mg/dL (357 μmol/L) alla visita finale, è stata del 45% per 40 mg di febuxostat, 67% per 80 mg di febuxostat e del 42% per allopurinolo 300/200 mg, rispettivamente.

Endpoint primario nel sottogruppo di pazienti con compromissione re­nale

Lo studio APEX ha valutato l'efficacia del medicinale in 40 pazienti con compromissione renale (per esempio, creatinina sierica al basale >1,5 mg/dL e ≤ 2,0 mg/dL). Per i pazienti con alterazione della funzionalità renale che erano stati randomizzati a ricevere allopurinolo, la dose di quest'ultimo è stata limitata a 100 mg una volta al dì. Febuxostat ha raggiunto l'endpoint primario d'efficacia nel 44% (80 mg una volta al dì), 45% (120 mg una volta al dì), e 60% (240 mg una volta al dì) dei pazienti rispetto allo 0% riscontrato nei gruppi trattati con allopurinolo 100 mg una volta al dì e placebo.

Non sono state osservate differenze clinicamente significative nella percentuale di riduzione delle concentrazioni di acido urico sierico nei soggetti sani indipendentemente dallo stato della loro funzionalità renale (58% nel gruppo con funzionalità renale normale e 55% nel gruppo con compromissione renale grave).

Un'analisi in pazienti con gotta e compromissione renale è stata definita prospetticamente nello studio CONFIRMS, e ha dimostrato che febuxostat era significativamente più efficace nel ridurre i livelli

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sierici di urato di <6 mg/dL rispetto al allopurinolo 300 mg/200 mg in pazienti che avevano gotta con compromissione renale lieve o moderata (65% dei pazienti studiati).

Endpoint primario nel sottogruppo di pazienti con un livello di acido urico sierico ≥10 mg/dL Circa il 40% dei pazienti (APEX e FACT considerati nell'insieme) presentava un valore di acido urico sierico al basale ≥10 mg/dL. In questo sottogruppo febuxostat ha raggiunto l'endpoint primario d'efficacia (livello di acido urico < 6.0 mg/dL alle ultime 3 visite) nel 41% (80 mg una volta al dì), nel 48% (120 mg una volta al dì), e nel 66% (240 mg una volta al dì) dei pazienti rispetto al 9% osservato nel gruppo trattato con allopurinolo 300 mg/100 mg una volta al dì ed allo 0% riscontrato nel gruppo trattato con placebo.

Nello studio CONFIRMS, la proporzione di pazienti che hanno raggiunto l'endpoint primario di efficacia (livello di acido urico <6,0 mg / dL alla visita finale) per i pazienti con un livello sierico basale di urato ≥ 10 mg/dL è stata del 27% (66/249) nei pazienti trattati con febuxostat 40 mg una volta al dì, del 49% (125/254) nei pazienti trattati con febuxostat 80 mg una volta al dì e del 31% (72/230) nei pazienti trattati con allopurinolo 300 mg/200 mg una volta al dì, rispettivamente.

Risultati clinici: percentuale dei pazienti che hanno richiesto trattamento per un attacco di gotta Studio APEX: durante le 8 settimane del periodo di profilassi, una percentuale maggiore (36%) di pazienti trattati con febuxostat 120 mg necessitava di un trattamento per un attacco di gotta rispetto a febuxostat 80 mg (28%), l'allopurinolo 300 mg (23%) e placebo (20%). Gli attacchi aumentavano in seguito al periodo di profilassi e diminuivano gradualmente nel tempo. Tra il 46% e il 55% dei soggetti hanno ricevuto un trattamento per attacchi acuti di gotta dalla settimana 8 alla settimana 28. Gli attacchi di gotta durante le ultime 4 settimane dello studio (settimane 24–28) sono stati osservati nel 15% (febuxostat 80, 120 mg), nel 14% (allopurinolo 300 mg) e nel 20% (placebo) dei pazienti.

Studio FACT: durante le 8 settimane del periodo di profilassi, una percentuale maggiore (36%) di pazienti trattati con febuxostat 120 mg necessitava di un trattamento per la riacutizzazione della gotta rispetto a entrambi i trattamenti con febuxostat 80 mg (22%) e allopurinolo 300 mg (21%).

Dopo il periodo di profilassi di 8 settimane, l'incidenza degli attacchi acuti aumentava e diminuiva gradualmente nel corso del tempo (il 64% e il 70% dei soggetti hanno ricevuto un trattamento per attacchi acuti di gotta dalla settimana 8 alla settimana 52). Gli attacchi di gotta durante le ultime 4 settimane dello studio (settimane 49–52) sono stati osservati nel 6–8% (febuxostat 80 mg, 120 mg) e nel 11% (allopurinolo 300 mg) dei pazienti.

La percentuale dei pazienti che ha richiesto un trattamento per una riacutizzazione della gotta (Studi APEX e FACT) è risultata numericamente inferiore nei gruppi che avevano ottenuto un livello medio dell'urato sierico post-basale <6,0 mg/dL, <5,0 mg/dL, o <4,0 mg/dL rispetto al gruppo che aveva ottenuto un livello medio dell'urato sierico post-basale ≥6,0 mg/dL durante le ultime 32 settimane del periodo di trattamento (intervalli dalla settimana 20–24 alla 49–52).

Durante lo studio CONFIRMS, le percentuali di pazienti che hanno richiesto il trattamento per attacchi di gotta (dal 1° giorno fino al 6° Mese) sono stati rispettivamente il 31% e il 25% per i gruppi trattati con febuxostat 80 mg e allopurinolo. Non è stata osservata alcuna differenza nella percentuale di pazienti che necessitano di trattamento per attacchi di gotta tra i gruppi trattati con febuxostat 80 mg e 40 mg.

Studi di estensione in aperto a lungo termine

Studio EXCEL (C02–021): lo studio EXCEL era uno studio di tre anni di fase 3, in aperto, multicentrico, randomizzato, controllato con allopurinolo, studio di estensione di sicurezza per i pazienti che avevano completato gli studi principali di fase 3 (APEX o FACT). Sono stati arruolati un totale di 1.086 pazienti: febuxostat 80 mg una volta al dì (n = 649), febuxostat 120 mg una volta al dì (n = 292) e allopurinolo 300/100 mg una volta al dì (n = 145). Circa il 69% dei pazienti non ha richiesto alcuna modifica di trattamento per ottenere un risposta finale stabile. I pazienti che avevano per tre volte consecutive livelli di uricemia > 6,0 mg/dL sono stati ritirati.

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I livelli sierici di urato sono stati mantenuti nel tempo (ad esempio 91% e 93% dei pazienti in trattamento iniziale con febuxostat 80 mg e 120 mg, rispettivamente, avevano l’uricemia <6 mg/dL al mese 36).

Dati relativi a tre anni hanno dimostrato una riduzione dell'incidenza delle riacutizzazioni della gotta con meno del 4% dei pazienti che ha richiesto trattamento per una riacutizzazione (ovvero oltre il 96% dei pazienti non ha richiesto trattamento per una riacutizzazione) dopo 16–24 mesi e 30–36 mesi.

Il 46% e 38% dei pazienti in trattamento finale stabile con febuxostat 80 mg o 120 mg una volta al dì, rispettivamente, hanno avuto una completa risoluzione del tofo primario palpabile dal valore basale alla visita finale.

Studio FOCUS (TMX-01–005): lo studio FOCUS era uno studio di 5 anni di fase 2, in aperto, multicentrico, studio di estensione di sicurezza per i pazienti che avevano completato le 4 settimane di dosaggio di febuxostat nello studio in doppio cieco TMX-00–004. 116 pazienti sono stati arruolati ed hanno ricevuto inizialmente febuxostat 80 mg una volta al dì. Il 62% dei pazienti non ha richiesto alcun adeguamento della dose per mantenere l’uricemia <6 mg / dL ed il 38% dei pazienti ha richiesto un adeguamento della dose per ottenere una dose finale stabile.

La proporzione di pazienti con livelli sierici di urato <6,0 mg/dL (357 μmol / L) alla visita finale è stata superiore all’80% (81–100%) per ciascuna dose di febuxostat.

Durante gli studi clinici di fase 3, nei pazienti trattati con febuxostat sono state osservate delle lievi alterazioni nei valori dei test di funzionalità epatica (5,0%). Tali valori erano simili a quelli riportati per l'allopurinolo (4,2%) (vedere paragrafo 4.4). Negli studi di estensione in aperto a lungo termine sono stati osservati aumentati valori del TSH (>5,5 μUI/mL) in pazienti trattati per lungo tempo con febuxostat (5,5%) ed in pazienti trattati con allopurinolo (5,8%) (vedere paragrafo 4.4).

Sindrome da Lisi Tumorale

L'efficacia e la sicurezza di febuxostat nella prevenzione e nel trattamento della Sindrome da Lisi Tumorale sono state analizzate nello studio FLORENCE (FLO-01). Febuxostat ha mostrato un'attività ipouricemizzante superiore e più rapida rispetto all'allopurinolo.

FLORENCE è uno studio registrativo randomizzato (1:1), in doppio cieco, di fase 3, che ha confrontato la somministrazione di febuxostat 120 mg una volta al giorno con allopurinolo da 200 a 600 mg al giorno (vale a dire una dose giornaliera di allopurinolo [± standard deviation]: 349,7 ± 112,90 mg) in termini di controllo del livello sierico di acido urico. I pazienti idonei dovevano essere candidati per il trattamento con allopurinolo o non avere accesso alla rasburicasi. Gli endpoint primari erano l'area sotto la curva dei livelli sierici dell'acido urico (AUC sUA 1–8) e la variazione del livello di creatinina sierica (sC) dal livello basale al giorno 8.

Complessivamente, sono stati inclusi 346 pazienti con neoplasie ematologiche maligne sottoposti a chemioterapia con rischio di Sindrome da Lisi Tumorale da intermedio ad alto. La AUC media sUA 1–8 (mgxh/dl) è stata significativamente più bassa con febuxostat (514,0 ± 225,71 vs 708,0 ±234,42; differenza secondo il metodo dei minimi quadrati: –196,794 [intervallo di confidenza del 95%: –238,600; –154,988]; p < 0,0001). Il livello sierico medio di acido urico è stato inoltre significativamente più basso con febuxostat fin dalle prime ventiquattr'ore di trattamento e in qualsiasi controllo successivo.

Non è stata osservata alcuna differenza significativa nella variazione media della creatinina sierica (%) tra febuxostat e allopurinolo (rispettivamente –0,83±26,98 vs –4,92 ±16,70); differenza secondo il metodo dei minimi quadrati: 4,0970 [intervallo di confidenza del 95%: –0,6467; 8,8406]; p=0,0903). Per quanto riguarda gli endpoint secondari, non è stata rilevata alcuna differenza significativa in termini di incidenza di TLS da laboratorio (rispettivamente 8,1% nel gruppo febuxostat e 9,2% nel gruppo allopurinolo; rischio relativo: 0,875 [intervallo di confidenza del 95%: 0,4408; 1,7369]; p=0,8488) né di TLS clinica (rispettivamente 1,7% nel gruppo trattato con febuxostat e 1,2% nel

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gruppo trattato con allopurinolo; rischio relativo: 0,994 [intervallo di confidenza del 95%: 0,9691; 1,0199]; p=1,0000).

L'incidenza complessiva dei segni e sintomi insorti dopo l’inizio del trattamento e quella delle reazioni avverse al farmaco è stata del 67,6% vs 64,7% e del 6,4% vs 6,4% rispettivamente con febuxostat e allopurinolo. Nello studio FLORENCE febuxostat ha mostrato un controllo del livello sierico di acido urico superiore a quello dell'allopurinolo in pazienti candidati a quest'ultimo farmaco.

Non sono attualmente disponibili dati comparativi tra febuxostat e rasburicasi. La sicurezza e l’efficacia di febuxostat non sono state valutate in pazienti con TLS acuta severa, ad esempio in pazienti in cui altre terapie ipouricemizzanti si sono dimostrate inefficaci.

5.2 proprietà farmacocinetiche

Nei soggetti sani, la concentrazione plasmatica massima (Cmax ) e l’area sotto la curva (AUC ) di febuxostat sono aumentate proporzionalmente alla dose dopo la somministrazione di dose singola e dosi ripetute da 10 mg a 120 mg. Per le dosi di febuxostat comprese tra 120 mg e 300 mg, si osserva un aumento dell'AUC maggiore rispetto a quello proporzionale alla dose. Non è evidente alcun apprezzabile accumulo dopo la somministrazione di dosi da 10 mg a 240 mg ogni 24 ore. Febuxostat possiede un'emivita di eliminazione terminale apparente (t1/2) di circa 5–8 ore.

Sono state condotte analisi di farmacocineti­ca/farmacodina­mica di popolazione su 211 pazienti con iperuricemia e gotta, i quali erano stati trattati con febuxostat alla dose di 40–240 mg una volta al dì. In generale, i parametri farmacocinetici di febuxostat stimati mediante queste analisi sono coerenti con quelli osservati nei soggetti sani, ad indicazione che i soggetti sani sono rappresentativi ai fini di una valutazione farmacocineti­ca/farmacodina­mica nella popolazione di pazienti affetti da gotta.

Assorbimento

Febuxostat è assorbito in modo rapido (tmax pari a 1,0–1,5 h) e quasi completo (almeno 84%). Dopo la somministrazione di una dose orale singola o di dosi orali multiple da 80 e 120 mg una volta al giorno, la Cmax risulta rispettivamente di circa 2,8–3,2 μg/mL, e di 5,0–5,3 μg/mL. La biodisponibilità assoluta della formulazione di febuxostat in compresse non è stata studiata.

Dopo la somministrazione di dosi multiple orali da 80 mg una volta al giorno o di una dose singola da 120 mg insieme ad un pasto ad elevato contenuto lipidico, è stata osservata una riduzione nella Cmax rispettivamente del 49% e del 38% e una diminuzione nell'AUC rispettivamente del 18% e del 16%. Tuttavia, non è stata osservata alcuna variazione clinicamente significativa nella percentuale di riduzione della concentrazione sierica dell'acido urico laddove questa è stata valutata (dosi ripetute da 80 mg). Pertanto, febuxostat può essere assunto indifferentemente sia vicino sia lontano dai pasti.

Distribuzione

Il volume di distribuzione apparente allo steady state (Vss/F) di febuxostat varia tra 29 e 75 l dopo somministrazione di dosi orali da 10–300 mg. Il legame con le proteine plasmatiche da parte di febuxostat è di circa il 99,2%, (principalmente albumina), e rimane costante nell'arco delle concentrazioni ottenute con le dosi da 80 a 120 mg. Il legame con le proteine plasmatiche dei metaboliti attivi è compreso tra l' 82% ed il 91% circa.

Biotrasformazione

Febuxostat è ampiamente metabolizzato per coniugazione attraverso il sistema enzimatico dell'uridin difosfato glucuronosiltran­sferasi (UDPGT) e per ossidazione attraverso il sistema del citocromo P450 (CYP). Sono stati identificati quattro metaboliti idrossilici farmacologicamente attivi, tre dei quali si possono osservare nel plasma umano. Studi in vitro con microsomi epatici umani hanno mostrato che questi metaboliti ossidativi erano formati principalmente da CYP1A1, CYP1A2, CYP2C8 o CYP2C9 e febuxostat glucuronide era formato principalmente da UGT 1A1, 1A8, e 1A9.

Eliminazione

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Febuxostat è eliminato sia per via epatica sia per via renale. Dopo somministrazione orale di una dose di 80 mg di febuxostat marcato con 14C, circa il 49% della dose è stato recuperato nelle urine sotto forma di febuxostat immodificato (3%), di acilglucoronide del principio attivo (30%), dei suoi metaboliti ossidativi noti insieme ai loro coniugati (13%), e di altri metaboliti non noti (3%). Oltre all'eliminazione attraverso le urine, circa il 45% della dose è stato recuperato nelle feci sotto forma di febuxostat immodificato (12%), di acilglucuronide del principio attivo (1%), dei suoi metaboliti ossidativi noti insieme ai loro coniugati (25%), e di altri metaboliti non noti (7%).

Compromissione renale

Dopo la somministrazione di dosi ripetute di 80 mg di febuxostat in pazienti con compromissione renale di grado lieve, moderato o grave, la Cmax di febuxostat non è risultata diversa rispetto a quella di soggetti con funzionalità renale normale. L'AUC media complessiva di febuxostat è aumentata di circa 1,8 volte passando da 7,5 μg.h/mL nel gruppo con funzionalità renale normale a 13,2 μg.h/mL nel gruppo con compromissione renale grave. La Cmax e l'AUC dei metaboliti attivi sono aumentate fino a 2 e 4 volte, rispettivamente. Tuttavia, non è necessario alcun aggiustamento della dose nei soggetti con compromissione renale di grado lieve o moderato.

Compromissione epatica

Dopo somministrazioni ripetute di 80 mg di febuxostat in pazienti con compromissione epatica lieve (Classe A di Child-Pugh) o moderata (Classe B di Child-Pugh), la Cmax e l' AUC di febuxostat e dei suoi metaboliti non sono variate in misura significativa rispetto ai soggetti con funzionalità epatica normale. Non sono stati condotti studi in pazienti con compromissione epatica grave (Classe C di Child-Pugh).

Età

Non sono state osservate variazioni significative nell'AUC di febuxostat o dei suoi metaboliti dopo somministrazioni ripetute di dosi orali di febuxostat in soggetti anziani rispetto ai soggetti sani più giovani.

Genere

Dopo somministrazione di dosi orali ripetute di febuxostat, la Cmax e AUC sono risultate più elevate rispettivamente del 24% e del 12% nelle femmine che nei maschi. Tuttavia la Cmax e l'AUC corrette per il peso sono risultate simili per i due sessi. Non è necessario alcun aggiustamento della dose in base al sesso.

5.3 dati preclinici di sicurezza

Gli effetti che si sono manifestati nel corso di studi non-clinici sono stati osservati, generalmente, con esposizioni al medicinale in eccesso rispetto alla massima esposizione umana.

La modellizzazione farmacocinetica e la simulazione dei dati sui ratti suggeriscono che la dose clinica di mercaptopurina/a­zatioprina, quando co-somministrate con febuxostat, deve essere ridotta al 20% o meno della dose precedentemente prescritta per evitare possibili effetti ematologici (vedere paragrafo 4.4 e 4.5).

Carcinogenesi, mutagenesi, compromissione della fertilità

Nei ratti maschi è stato osservato un aumento statisticamente significativo dei tumori della vescica (papilloma a cellule transizionali e carcinoma) soltanto in presenza di calcoli di xantina nel gruppo trattato con la dose più elevata, corrispondente a dosi di circa 11 volte maggiori rispetto all'esposizione umana. Non né stato osservato un aumento significativo di nessuno degli altri tipi di tumore, né nei topi o ratti maschi né nei topi o ratti femmina. Tali osservazioni sono considerate una conseguenza del metabolismo specie-specifico delle purine e della composizione delle urine e non è di alcuna rilevanza ai fini dell'uso clinico del medicinale.

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Una batteria standard di test di genotossicità non ha rivelato alcun effetto genotossico rilevante di febuxostat.

Febuxostat a dosi orali fino a 48 mg/kg/die non ha manifestato alcun effetto sulla fertilità e sulle prestazioni riproduttive dei ratti, sia maschi che femmine.

Non è emersa alcuna evidenza di compromissione della fertilità, di effetti teratogeni o di conseguenze dannose per il feto dovute all'azione di febuxostat. Nei ratti a dosaggi elevati e con un'esposizione di circa 4,3 volte quella umana è stata osservata una tossicità per la madre accompagnata ad una riduzione dell'indice di svezzamento e da un ritardo dello sviluppo della prole. Studi teratologici condotti su ratte e coniglie in stato di gravidanza con esposizione rispettivamente di circa 4,3 e 13 volte quella per la specie umana non hanno rivelato alcun effetto teratogeno di febuxostat.

6. informazioni farmaceutiche

6.1 elenco degli eccipienti

Nucleo della compressa

Cellulosa microcristallina

Lattosio monoidrato

Croscarmellosio sodico

Idrossipropil­cellulosa

Silice, colloidale idrato

Magnesio stearato

Rivestimento della compressa

Alcol polivinilico

Titanio biossido (E171)

Macrogol tipo 3350

Talco

Ossido di ferro giallo (E172)

6.2 incompatibilità

Non pertinente.

6.3 periodo di validità

3 anni.

6.4 precauzioni particolari per la conservazione

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

6.5 natura e contenuto del contenitore

Blister trasparente Aclar/PVC/Allu­minio.

Confezioni: 14, 28, 42, 56, 84 e 98 compresse rivestite con film.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.

6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione

Documento reso disponibile da AIFA il 21/07/2021

Nessuna istruzione particolare.

7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio

Vivanta Generics s.r.o.

Třtinová 260/1, Čakovice

196 00 Praga 9

Repubblica Ceca

8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO

046033078 – „120 mg compresse rivestite con film“ 14 compresse in blister Aclar/PVC/Al 046033080 – „120 mg compresse rivestite con film“ 28 compresse in blister Aclar/PVC/Al 046033092 – "120 mg compresse rivestite con film " 42 compresse in blister Aclar/PVC/Al 046033104 – "120 mg compresse rivestite con film " 56 compresse in blister Aclar/PVC/Al 046033116 – "120 mg compresse rivestite con film " 84 compresse in blister Aclar/PVC/Al 046033128 – "120 mg compresse rivestite con film " 98 compresse in blister Aclar/PVC/Al