Il sodio ioduro 131I è un farmaco radioterapico utilizzato per il trattamento di alcune patologie tiroidee, come il cancro alla tiroide e l'iperfunzione tiroidea. Il farmaco viene somministrato per via orale e viene assorbito dalla ghiandola tiroidea, dove rilascia radiazioni che distruggono le cellule tumorali o riducono la produzione di ormoni tiroidei in caso di ipertiroidismo.
In Italia, il sodio ioduro 131I è stato utilizzato in circa 6.000 pazienti nel corso del 2019, principalmente per il trattamento del cancro alla tiroide. Il farmaco è considerato sicuro ed efficace quando utilizzato correttamente e sotto la supervisione di un medico specialista.
Tuttavia, il sodio ioduro 131I può causare alcuni effetti collaterali come nausea, vomito, secchezza delle fauci e perdita di appetito. Inoltre, a causa delle radiazioni emesse dal farmaco, i pazienti devono seguire alcune precauzioni dopo la somministrazione come evitare il contatto con bambini e donne in gravidanza per alcuni giorni.
Il sodio ioduro 131I deve essere prescritto solo da medici specializzati in endocrinologia o oncologia e deve essere somministrato solo in strutture sanitarie dotate delle attrezzature necessarie per gestire i pazienti sottoposti a terapia radiometabolica.
In conclusione, il sodio ioduro 131I rappresenta una valida opzione terapeutica per alcune patologie della tiroide, ma deve essere utilizzato con cautela e sotto la supervisione di un medico specialista. La sicurezza del paziente è sempre la priorità principale nella somministrazione di farmaci radioterapici come il sodio ioduro 131I.