Il gruppo ATC V10X comprende i radiofarmaci utilizzati nella terapia radiometabolica. Uno di questi è il lutezio-177-cloruro, un composto che emette particelle beta per la distruzione delle cellule tumorali.
In Italia, il lutezio-177-cloruro viene utilizzato principalmente nella terapia del tumore neuroendocrino gastroenteropancreatico (GEP-NET), una patologia rara ma in costante aumento. Secondo le statistiche, il GEP-NET rappresenta circa il 2% di tutti i tumori gastrointestinali e colpisce maggiormente soggetti di età superiore ai 50 anni.
Il trattamento con lutezio-177-cloruro prevede l'iniezione endovenosa del radiofarmaco, che si lega alle cellule tumorali grazie alla presenza di recettori specifici. Una volta assorbito dalle cellule malate, il composto emette particelle beta che distruggono le cellule stesse senza danneggiare i tessuti sani circostanti.
La terapia radiometabolica con lutezio-177-cloruro ha dimostrato un'efficacia significativa nel controllo della malattia e nel miglioramento della qualità di vita dei pazienti affetti da GEP-NET avanzato. Inoltre, rispetto ad altre opzioni terapeutiche come la chemioterapia o la radioterapia esterna, presenta minori effetti collaterali e una maggiore tollerabilità.
Tuttavia, è importante sottolineare che la terapia con lutezio-177-cloruro richiede una valutazione accurata del paziente e una gestione attenta degli effetti collaterali. In particolare, il radiofarmaco può causare una temporanea riduzione dei globuli bianchi nel sangue, che può essere controllata con l'uso di farmaci specifici.
In conclusione, il lutezio-177-cloruro rappresenta un'importante opzione terapeutica per i pazienti affetti da tumore neuroendocrino gastroenteropancreatico avanzato in Italia. Grazie alla sua efficacia e tollerabilità, la terapia radiometabolica con questo radiofarmaco può contribuire a migliorare la qualità di vita dei pazienti e a prolungare la loro sopravvivenza.