Il vaccino BCG, codificato come L03AX03 nel sistema ATC, è un vaccino utilizzato per prevenire la tubercolosi. Il suo nome deriva dal batterio Mycobacterium bovis, che viene attenuato e utilizzato come agente immunizzante.
In Italia, l'utilizzo del vaccino BCG è limitato a specifiche categorie di persone ad alto rischio di contrarre la tubercolosi, come i neonati nati da madri affette dalla malattia o persone che lavorano in ambienti ad alto rischio di contagio.
Secondo le statistiche italiane, il numero di casi di tubercolosi è in diminuzione negli ultimi anni. Nel 2019 sono stati segnalati circa 3.500 casi, con una incidenza di 5,8 casi ogni 100.000 abitanti.
Il vaccino BCG viene somministrato attraverso un'iniezione intradermica e può causare effetti collaterali lievi come arrossamento e gonfiore nella zona dell'iniezione. Tuttavia, questi sintomi solitamente scompaiono entro pochi giorni senza bisogno di trattamento.
È importante notare che il vaccino BCG non offre una protezione completa contro la tubercolosi e non deve essere considerato l'unico mezzo per prevenire la malattia. È necessario adottare anche altre misure preventive come l'igiene personale e ambientale e il controllo dei contatti con persone affette dalla malattia.
In conclusione, il vaccino BCG rappresenta uno strumento importante nella prevenzione della tubercolosi in Italia ma deve essere somministrato solo a persone ad alto rischio di contrarre la malattia. L'adozione di misure preventive aggiuntive è fondamentale per garantire una protezione completa contro la tubercolosi.