Il Gefitinib è un farmaco appartenente alla classe degli inibitori della tirosin-chinasi, utilizzato principalmente nel trattamento del cancro polmonare non a piccole cellule.
In Italia, il cancro ai polmoni rappresenta una delle principali cause di morte per tumore. Nel 2018, sono stati diagnosticati circa 42.000 nuovi casi di tumore al polmone e circa 35.000 decessi sono stati registrati a causa della malattia.
Il Gefitinib agisce bloccando la tirosin-chinasi dell'epidermal growth factor receptor (EGFR), una proteina che si trova sulla superficie delle cellule tumorali e che promuove la crescita e la divisione cellulare. In questo modo, il farmaco impedisce alle cellule tumorali di proliferare e diffondersi.
Il Gefitinib viene somministrato per via orale sotto forma di compresse ed è generalmente ben tollerato dai pazienti. Tuttavia, possono verificarsi effetti collaterali come rash cutaneo, nausea, vomito e diarrea.
Il trattamento con Gefitinib può essere efficace solo in presenza di mutazioni specifiche del gene EGFR presenti nelle cellule tumorali dei pazienti. Per questo motivo, prima di iniziare il trattamento con il farmaco è necessario eseguire un test genetico per identificare eventuali mutazioni del gene EGFR.
In caso di presenza della mutazione del gene EGFR positiva al trattamento con Gefitinib si osserva una risposta positiva nel 60-70% dei casi con un aumento della sopravvivenza libera da progressione rispetto alla chemioterapia.
In sintesi, il Gefitinib rappresenta una valida opzione terapeutica per i pazienti affetti da cancro polmonare non a piccole cellule con mutazione del gene EGFR. Tuttavia, è importante sottolineare che il farmaco può causare effetti collaterali e che la sua efficacia dipende dalla presenza della mutazione specifica del gene EGFR.