La Bivalirudina è un farmaco anticoagulante appartenente alla classe degli inibitori diretti della trombina. Viene utilizzata principalmente per prevenire la formazione di coaguli sanguigni in pazienti sottoposti a procedure invasive come l'angioplastica coronarica o la chirurgia cardiaca.
In Italia, la Bivalirudina è stata approvata dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel 2005 ed è disponibile in forma di soluzione iniettabile. Secondo le statistiche, il suo utilizzo è aumentato costantemente negli ultimi anni, soprattutto per il trattamento dell'infarto miocardico acuto.
La Bivalirudina agisce legandosi direttamente alla trombina, un enzima fondamentale nella cascata di coagulazione del sangue. In questo modo, impedisce la formazione di fibrina e quindi la creazione di coaguli sanguigni.
Il farmaco viene somministrato per via endovenosa e richiede una stretta supervisione medica durante l'infusione. La dose viene calcolata sulla base del peso corporeo del paziente e può essere regolata a seconda della risposta individuale.
Come tutti i farmaci anticoagulanti, la Bivalirudina può causare effetti collaterali come emorragie o reazioni allergiche. È importante che i pazienti segnalino immediatamente al medico eventuali sintomi anomali come sanguinamenti o ecchimosi non spiegabili.
In conclusione, la Bivalirudina rappresenta una valida opzione terapeutica per la prevenzione dei coaguli sanguigni in pazienti sottoposti a procedure invasive. Tuttavia, come tutti i farmaci anticoagulanti, richiede una stretta supervisione medica e può causare effetti collaterali indesiderati.