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Farmaci contenenti principio attivo Prasugrel

Il prasugrel è un principio attivo appartenente alla classe dei farmaci antiaggreganti piastrinici. Questi farmaci sono utilizzati per prevenire la formazione di coaguli di sangue nelle arterie, riducendo così il rischio di eventi cardiovascolari come infarto e ictus. In Italia, il prasugrel è commercializzato con il nome di Efient® ed è disponibile in compresse rivestite da 5 mg e 10 mg.

Il prasugrel agisce inibendo l'attività del recettore P2Y12 delle piastrine, una proteina coinvolta nel processo di aggregazione piastrinica. L'inibizione del recettore P2Y12 impedisce l'attivazione delle piastrine e la formazione di trombi, garantendo una maggiore fluidità del sangue all'interno dei vasi sanguigni.

In Italia, secondo i dati dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), il consumo di prasugrel è aumentato negli ultimi anni. Nel 2019, sono state vendute oltre 1 milione di confezioni del farmaco, con un incremento del 4% rispetto all'anno precedente. Questo dato riflette l'importanza crescente attribuita alla prevenzione degli eventi cardiovascolari nel nostro Paese.

Il prasugrel è indicato per la prevenzione degli eventi aterotrombotici nei pazienti adulti affetti da sindrome coronarica acuta (SCA) sottoposti ad intervento coronarico percutaneo (PCI). La SCA comprende diverse condizioni cliniche, come l'angina instabile e l'infarto miocardico, caratterizzate da un ridotto apporto di sangue al cuore a causa dell'ostruzione delle arterie coronariche.

Il trattamento con prasugrel viene solitamente iniziato con una dose di carico di 60 mg, seguita da una dose di mantenimento giornaliera di 10 mg. Tuttavia, nei pazienti con un peso corporeo inferiore a 60 kg o in quelli con più di 75 anni, la dose di mantenimento raccomandata è ridotta a 5 mg al giorno. Il prasugrel deve essere assunto per via orale e può essere somministrato indipendentemente dai pasti.

La terapia con prasugrel è generalmente ben tollerata dai pazienti. Tuttavia, come per tutti i farmaci antiaggreganti piastrinici, il principale effetto collaterale del prasugrel è il rischio aumentato di sanguinamento. Altri effetti indesiderati comuni includono ematomi, epistassi (sanguinamento dal naso) e petecchie (piccole macchie rosse sulla pelle causate da sanguinamento sotto la superficie cutanea).

Il prasugrel è controindicato nei pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione del farmaco. Inoltre, non deve essere utilizzato in pazienti con storia di ictus o attacco ischemico transitorio (TIA), sanguinamento patologico attivo o grave insufficienza epatica.

Prima dell'inizio del trattamento con prasugrel, il medico deve valutare attentamente il rapporto beneficio-rischio per ciascun paziente, tenendo conto delle possibili interazioni farmacologiche e delle condizioni cliniche specifiche. Ad esempio, il prasugrel può interagire con altri farmaci che influenzano l'aggregazione piastrinica o la coagulazione del sangue, come l'acido acetilsalicilico (ASA) e gli anticoagulanti orali.

In conclusione, il prasugrel è un farmaco antiaggregante piastrinico efficace nella prevenzione degli eventi aterotrombotici nei pazienti adulti affetti da sindrome coronarica acuta sottoposti ad intervento coronarico percutaneo. La sua crescente diffusione in Italia testimonia l'importanza della prevenzione cardiovascolare nella gestione dei pazienti a rischio. Tuttavia, è fondamentale che la terapia con prasugrel sia personalizzata in base alle caratteristiche individuali del paziente e monitorata attentamente dal medico per minimizzare il rischio di effetti collaterali ed ottimizzare i benefici terapeutici.

Farmaci contenenti principio attivo Prasugrel