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Farmaci contenenti principio attivo Metildigossina

La metildigossina è un principio attivo appartenente alla classe dei glicosidi cardiaci, utilizzato principalmente per il trattamento dell'insufficienza cardiaca e di alcune aritmie, come la fibrillazione atriale. Questa sostanza è estratta dalla pianta Digitalis lanata ed è stata introdotta nella pratica clinica negli anni '50.

Il meccanismo d'azione della metildigossina si basa sull'inibizione della pompa sodio-potassio ATPasi, presente sulla membrana cellulare delle cellule cardiache. Tale inibizione porta ad un aumento della concentrazione intracellulare di calcio, che a sua volta provoca un incremento della forza contrattile del miocardio (effetto inotropo positivo). Inoltre, la metildigossina rallenta la conduzione degli impulsi elettrici attraverso il nodo atrioventricolare (AV), riducendo così la frequenza cardiaca.

In Italia, la metildigossina viene commercializzata sotto diversi nomi commerciali e forme farmaceutiche: compresse orali, fiale per uso endovenoso e soluzione orale. La dose terapeutica varia a seconda delle condizioni cliniche del paziente e deve essere attentamente personalizzata dal medico curante. È importante sottolineare che l'uso di questo farmaco richiede un monitoraggio regolare dei livelli ematici del principio attivo, al fine di evitare il rischio di sovradosaggio o tossicità.

La metildigossina presenta un ampio margine tra le dosi terapeutiche e quelle tossiche; pertanto, è fondamentale seguire scrupolosamente le indicazioni del medico e non superare le dosi prescritte. In caso di sovradosaggio, possono manifestarsi sintomi quali nausea, vomito, disturbi visivi, confusione mentale e aritmie cardiache potenzialmente fatali.

La metildigossina può interagire con numerosi altri farmaci, come ad esempio i diuretici dell'ansa (furosemide), gli antiaritmici (amiodarone), gli antibiotici macrolidi (eritromicina) e alcuni farmaci per il trattamento dell'ipertensione (ACE-inibitori). Pertanto, è importante informare il medico di tutti i farmaci assunti dal paziente prima di iniziare la terapia con metildigossina.

Nonostante l'efficacia della metildigossina nel trattamento dell'insufficienza cardiaca sia ampiamente dimostrata, negli ultimi anni si è assistito ad un calo nell'utilizzo di questo principio attivo in Italia. Ciò è dovuto principalmente all'introduzione sul mercato di nuovi farmaci per il trattamento dell'insufficienza cardiaca, come gli inibitori del sistema renina-angiotensina-aldosterone e i beta-bloccanti. Questi ultimi hanno mostrato un profilo di sicurezza più favorevole rispetto ai glicosidi cardiaci e sono pertanto preferiti nella pratica clinica attuale.

Tuttavia, la metildigossina continua a rappresentare una valida opzione terapeutica per quei pazienti che non tollerano o non rispondono adeguatamente agli altri farmaci per l'insufficienza cardiaca. Inoltre, la metildigossina può essere utilizzata in associazione con altri farmaci per il trattamento delle aritmie atriali, come la fibrillazione atriale e il flutter atriale.

In conclusione, la metildigossina è un principio attivo di comprovata efficacia nel trattamento dell'insufficienza cardiaca e delle aritmie atriali. Sebbene negli ultimi anni sia stato in parte sostituito da nuovi farmaci più sicuri, rimane una valida opzione terapeutica per alcuni pazienti. È importante che l'uso della metildigossina sia attentamente monitorato dal medico curante e che il paziente segua scrupolosamente le indicazioni fornite al fine di garantire un trattamento sicuro ed efficace.

Farmaci contenenti principio attivo Metildigossina