Foglietti illustrativi Apri menu principale

Farmaci contenenti principio attivo Levobupivacaina

La levobupivacaina è un principio attivo ampiamente utilizzato nel campo della farmacologia, in particolare per la sua efficacia come anestetico locale. Essa appartiene alla famiglia delle amminoamidi e si presenta sotto forma di cloridrato. La levobupivacaina è l'isomero S(-) della bupivacaina, molecola racemica composta da due isomeri otticamente attivi: l'isomero R(+) e l'isomero S(-).

La levobupivacaina agisce bloccando i canali del sodio voltaggio-dipendenti presenti nelle membrane delle cellule nervose. In questo modo, impedisce la propagazione degli impulsi nervosi e quindi la percezione del dolore. La sua azione anestetica è dose-dipendente: a basse dosi provoca una perdita selettiva della sensibilità al dolore, mentre a dosi più elevate può indurre una completa perdita di sensibilità.

In Italia, la levobupivacaina è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche, tra cui soluzioni iniettabili per uso epidurale, intratecale o infiltrativo. Le indicazioni terapeutiche comprendono il trattamento del dolore acuto e cronico di varia origine e intensità, come ad esempio il dolore post-operatorio o il dolore associato a patologie oncologiche.

Uno dei principali vantaggi della levobupivacaina rispetto ad altri anestetici locali è il suo profilo di sicurezza. Infatti, studi clinici hanno dimostrato che essa presenta un minor rischio di effetti collaterali cardiovascolari e neurologici rispetto alla bupivacaina racemica. Inoltre, la levobupivacaina ha una durata d'azione più lunga rispetto ad altri anestetici locali, come la lidocaina o la mepivacaina.

Nonostante il suo profilo di sicurezza favorevole, la levobupivacaina può causare alcuni effetti indesiderati. Tra questi, i più comuni sono reazioni a livello del sito di iniezione (come dolore, eritema o prurito) e sintomi sistemici (come vertigini, nausea o ipotensione). Tuttavia, questi effetti sono generalmente lievi e transitori.

La levobupivacaina è controindicata in caso di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione farmaceutica. Inoltre, non deve essere utilizzata in pazienti con gravi alterazioni della conduzione cardiaca o con insufficienza cardiaca congestizia.

Prima di somministrare la levobupivacaina, il medico deve valutare attentamente il rapporto beneficio-rischio per il paziente. È importante considerare l'età del paziente, lo stato generale di salute e le eventuali interazioni farmacologiche con altri farmaci assunti contemporaneamente.

In Italia, l'utilizzo della levobupivacaina è regolamentato dalla normativa vigente in materia di prescrizione e dispensazione dei medicinali. La prescrizione del farmaco deve essere effettuata da un medico specialista in anestesiologia e rianimazione o da un medico con competenze specifiche nel campo del dolore.

Le statistiche relative all'utilizzo della levobupivacaina in Italia non sono facilmente reperibili, tuttavia è possibile affermare che il farmaco è ampiamente utilizzato nel nostro Paese, sia in ambito ospedaliero che ambulatoriale. La sua diffusione è favorita dalla crescente attenzione alla gestione del dolore e dalla ricerca di soluzioni terapeutiche efficaci e sicure.

In conclusione, la levobupivacaina rappresenta un'opzione terapeutica importante per il trattamento del dolore acuto e cronico. Grazie al suo profilo di sicurezza favorevole e alla sua efficacia analgesica, essa costituisce una valida alternativa ad altri anestetici locali. Tuttavia, come per ogni farmaco, è fondamentale un'attenta valutazione delle indicazioni e delle controindicazioni da parte del medico prescrittore.

Farmaci contenenti principio attivo Levobupivacaina