Il principio attivo in esame, denominato "Altri lassativi", comprende una vasta gamma di sostanze utilizzate per alleviare la stitichezza e facilitare il transito intestinale. Questo gruppo di farmaci è ampiamente impiegato nella pratica clinica e nell'automedicazione, soprattutto in Italia, dove si stima che circa il 20% della popolazione soffra di stitichezza cronica o occasionale.
I lassativi agiscono attraverso diversi meccanismi d'azione per stimolare la motilità intestinale e favorire l'espulsione delle feci. Tra i principali tipi di lassativi presenti sul mercato italiano, si possono distinguere i seguenti:
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Lassativi osmotici: questi farmaci aumentano la quantità d'acqua presente nel lume intestinale, rendendo le feci più morbide e facili da espellere. Tra i principali esponenti di questa categoria vi sono il polietilenglicole (PEG), il lattulosio e il sorbitolo.
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Lassativi lubrificanti: agiscono rivestendo le feci con uno strato lubrificante che ne facilita lo scorrimento lungo il tratto intestinale. Gli oli minerali, come la paraffina liquida, sono tra i più comuni lubrificanti utilizzati a tale scopo.
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Lassativi emollienti: noti anche come ammorbidenti fecali, questi prodotti contengono agenti surfattanti che permettono all'acqua di penetrare nelle feci e renderle più morbide. Tra gli esempi più noti vi sono la docusato sodico e il docusato calcico.
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Lassativi stimolanti: questi farmaci agiscono direttamente sulla muscolatura liscia dell'intestino, stimolandone le contrazioni e accelerando il transito delle feci. Tra i principali rappresentanti di questa categoria vi sono la bisacodile, il picosolfato di sodio e la senna.
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Lassativi di volume: questi prodotti aumentano il volume delle feci attraverso l'assorbimento d'acqua, favorendo così la distensione delle pareti intestinali e stimolando le contrazioni peristaltiche. I principali esponenti di questa categoria sono i mucillagini, come il Plantago ovata (psyllium) e l'ispaghula.
In Italia, l'utilizzo dei lassativi è piuttosto diffuso sia tra gli adulti che tra gli anziani, con una prevalenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini. Tuttavia, è importante sottolineare che un uso prolungato o indiscriminato di questi farmaci può portare a effetti collaterali indesiderati e potenzialmente dannosi per la salute dell'intestino.
Tra gli effetti collaterali più comuni associati all'uso dei lassativi vi sono dolori addominali, crampi, gonfiore, flatulenza e disidratazione. Inoltre, un uso prolungato può causare una riduzione della funzionalità intestinale naturale (lassativismo), rendendo necessario un ulteriore ricorso ai lassativi per ottenere un'evacuazione regolare.
Per evitare tali complicazioni, è fondamentale utilizzare i lassativi in modo appropriato e solo quando strettamente necessario. È consigliabile seguire le indicazioni del medico o del farmacista riguardo al dosaggio e alla durata del trattamento, nonché adottare misure igienico-dietetiche volte a migliorare la funzionalità intestinale, come l'aumento dell'apporto di fibre nella dieta, l'assunzione di liquidi adeguata e la pratica regolare di attività fisica.
In conclusione, i lassativi rappresentano una categoria eterogenea di farmaci utilizzati per alleviare la stitichezza e facilitare il transito intestinale. Sebbene siano ampiamente impiegati nella popolazione italiana, è importante fare un uso responsabile e ponderato di questi prodotti per evitare effetti collaterali indesiderati e garantire il mantenimento della salute dell'intestino.