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Farmaci contenenti principio attivo Aceclidina cloridrato

L'aceclidina cloridrato è un principio attivo utilizzato principalmente nel trattamento di alcune patologie oftalmiche, in particolare il glaucoma e la xeroftalmia. Questa sostanza appartiene alla classe dei parasimpaticomimetici, ovvero agisce stimolando il sistema nervoso parasimpatico, che controlla diverse funzioni dell'organismo, tra cui la produzione di lacrime e la contrazione del muscolo ciliare dell'occhio.

In Italia, l'aceclidina cloridrato è disponibile sotto forma di collirio e viene prescritta da medici specialisti in oftalmologia per il trattamento delle condizioni sopra menzionate. Tuttavia, le statistiche specifiche sull'utilizzo di questo farmaco nel nostro Paese non sono facilmente reperibili.

L'azione principale dell'aceclidina cloridrato consiste nella stimolazione dei recettori muscarinici presenti nelle cellule del muscolo ciliare e della ghiandola lacrimale. In questo modo, il farmaco provoca una contrazione del muscolo ciliare che determina un aumento della tensione delle fibre zonulari e una conseguente apertura del canale trabecolare. Questo meccanismo permette un miglior deflusso dell'umor acqueo dall'interno dell'occhio verso l'esterno, riducendo così la pressione intraoculare.

Nel caso del glaucoma ad angolo aperto o cronico semplice, l'elevata pressione intraoculare può danneggiare progressivamente il nervo ottico e causare una perdita irreversibile della vista se non trattata tempestivamente. L'aceclidina cloridrato, grazie alla sua azione mirata, contribuisce a ridurre la pressione intraoculare e a prevenire ulteriori danni al nervo ottico.

Per quanto riguarda la xeroftalmia, una condizione caratterizzata dalla secchezza della superficie oculare dovuta a una ridotta produzione di lacrime, l'aceclidina cloridrato stimola la ghiandola lacrimale a produrre una maggiore quantità di lacrime. In questo modo, il farmaco aiuta a mantenere l'umidità della superficie oculare e a prevenire le complicanze associate alla secchezza oculare, come irritazione, arrossamento e infezioni.

L'uso dell'aceclidina cloridrato è generalmente ben tollerato dai pazienti; tuttavia, come per ogni farmaco, possono verificarsi effetti collaterali. Tra gli effetti indesiderati più comuni associati all'utilizzo di questo principio attivo si possono includere bruciore oculare temporaneo, visione offuscata e aumento della salivazione. In rari casi, possono manifestarsi reazioni allergiche locali o sistemiche.

Prima di iniziare il trattamento con aceclidina cloridrato è importante che il paziente informi il medico curante di eventuali allergie note ai principi attivi simili (come pilocarpina) o ad altri componenti del collirio. Inoltre, è fondamentale segnalare al medico eventuali altre patologie oculari (ad esempio uveite) o sistemiche (come asma o malattie cardiovascolari) che potrebbero influenzare l'efficacia del trattamento o aumentare il rischio di effetti collaterali.

L'aceclidina cloridrato è controindicata in caso di glaucoma ad angolo chiuso, poiché la sua azione potrebbe peggiorare la situazione clinica. Inoltre, il farmaco deve essere usato con cautela nei pazienti anziani e in quelli con insufficienza renale o epatica, poiché questi soggetti possono essere più sensibili agli effetti del principio attivo.

In conclusione, l'aceclidina cloridrato rappresenta un'opzione terapeutica efficace e sicura per il trattamento del glaucoma ad angolo aperto e della xeroftalmia. Tuttavia, è fondamentale che il paziente segua attentamente le indicazioni del medico curante e rispetti le modalità d'uso prescritte per ottenere i migliori risultati terapeutici possibili e ridurre al minimo gli effetti collaterali.

Farmaci contenenti principio attivo Aceclidina cloridrato