Riassunto delle caratteristiche del prodotto - ENHERTU
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Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Ciò permetterà la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta. Vedere paragrafo 4.8 per informazioni sulle modalità di segnalazione delle reazioni avverse.
1. denominazione del medicinale
Enhertu 100 mg polvere per concentrato per soluzione per infusione
2. composizione qualitativa e quantitativa
Un flaconcino di polvere per concentrato per soluzione per infusione contiene 100 mg di trastuzumab deruxtecan. Dopo la ricostituzione, un flaconcino da 5 mL di soluzione contiene 20 mg/mL di trastuzumab deruxtecan (vedere paragrafo 6.6).
Trastuzumab deruxtecan è un anticorpo farmaco-coniugato (Antibody-Drug Conjugate , ADC) che contiene un anticorpo monoclonale (Monoclonal Antibody, mAb) IgG1 umanizzato anti-HER2 con la stessa sequenza di aminoacidi di trastuzumab, prodotto da cellule di mammifero (ovaio di criceto cinese), legato in modo covalente a DXd, un derivato di exatecan e un inibitore della topoisomerasi I, tramite un linker scindibile tetrapeptidico. A ciascuna molecola di anticorpo si legano circa 8 molecole di deruxtecan.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Polvere per concentrato per soluzione per infusione.
Polvere liofilizzata di colore da bianco a bianco-giallastro.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Enhertu in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti adulti con cancro della mammella HER2-positivo non resecabile o metastatico, che hanno ricevuto due o più precedenti regimi a base di anti-HER2.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Enhertu deve essere prescritto da un medico e somministrato sotto la supervisione di un operatore sanitario esperto nell’uso di medicinali antitumorali. Al fine di evitare errori con il medicinale, è importante verificare le etichette dei flaconcini per assicurarsi che il medicinale che si sta preparando e somministrando sia Enhertu (trastuzumab deruxtecan) e non trastuzumab o trastuzumab emtansine.
Enhertu non deve essere sostituito con trastuzumab o trastuzumab emtansine.
I pazienti trattati con trastuzumab deruxtecan devono avere stato tumorale HER2-positivo documentato, definito come punteggio di 3 + mediante esame immunoistochimico (IHC) o rapporto ≥ 2,0 mediante ibridazione in situ (ISH) o ibridazione in situ fluorescente (FISH), valutato con un dispositivo medico-diagnostico in vitro dotato di marcatura CE. Qualora non sia disponibile un dispositivo medico-diagnostico in vitro dotato di marcatura CE, lo stato HER2 deve essere valutato con un test validato alternativo.
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Posologia
La dose raccomandata di Enhertu è di 5,4 mg/kg somministrata come infusione endovenosa una volta ogni 3 settimane (ciclo di 21 giorni) fino alla progressione della malattia o alla comparsa di tossicità inaccettabile.
La dose iniziale deve essere somministrata mediante infusione endovenosa della durata di 90 minuti. Se l’infusione precedente è stata ben tollerata, le dosi successive di Enhertu possono essere somministrate come infusioni della durata di 30 minuti. Ai fini di profilassi o di gestione del trattamento, possono essere somministrati antiemetici in conformità alla pratica medica locale, in base alla tollerabilità per il paziente.
Se il paziente sviluppa sintomi correlati all’infusione, la velocità di infusione di Enhertu deve essere diminuita o l’infusione deve essere sospesa. Enhertu deve essere interrotto definitivamente in caso di reazioni severe legate all’infusione.
Modifiche della dose
La gestione delle reazioni avverse può richiedere la sospensione temporanea, la riduzione della dose o l’interruzione del trattamento con Enhertu, secondo le linee guida riportate nelle Tabelle 1 e 2.
La dose di Enhertu non deve essere nuovamente aumentata dopo una precedente riduzione.
Tabella 1. Schema di riduzione della dose
Schema di riduzione della dose (Dose iniziale di 5,4 mg/kg) | Dose da somministrare |
Prima riduzione della dose | 4,4 mg/kg |
Seconda riduzione della dose | 3,2 mg/kg |
Necessità di un’ulteriore riduzione della dose | Interrompere il trattamento |
Tabella 2. Modifiche della dose per reazioni avverse
Reazione avversa | Severità | Modifica del trattamento |
Malattia polmonare interstiziale (Interstitial Lung Disease , ILD)/polmonite | ILD/polmonite asintomatica (grado 1) | Sospendere Enhertu fino a risoluzione a grado 0, poi: in caso di risoluzione entro 28 giorni dalla data di insorgenza, mantenere la dose; in caso di risoluzione dopo più di 28 giorni dalla data di insorgenza, ridurre la dose di un livello (vedere Tabella 1); considerare la possibilità di trattamento con corticosteroidi non appena si sospetta ILD/polmonite (vedere paragrafo 4.4). |
ILD/polmonite sintomatica (grado 2 o superiore) | Interrompere definitivamente Enhertu. Avviare sollecitamente untrattamento con corticosteroidi non appena si sospetta ILD/polmonite (vedere paragrafo 4.4). | |
Neutropenia | Grado 3 (meno di 1,0–0,5 × 109/L) | Sospendere Enhertu fino a risoluzione a grado 2 o inferiore, poi mantenere la dose. |
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Reazione avversa | Severità | Modifica del trattamento | |
Grado 4 (meno di 0,5 × 109/L) | Sospendere Enhertu fino a risoluzione a grado 2 o inferiore. Ridurre la dose di un livello (vedere Tabella 1). | ||
Neutropenia febbrile | Conta assoluta dei neutrofili inferiore a 1,0 × 109/L e temperatura superiore a 38,3 °C, o temperatura di 38 °C o superiore che persiste per più di un’ora. | Sospendere Enhertu fino a risoluzione. Ridurre la dose di un livello (vedere Tabella 1). | |
Frazione di eiezione ventricolare sinistra diminuita (LVEF) | LVEF superiore al 45% e diminuzione assoluta rispetto al basale compresa tra il 10% e il 20% | Continuare il trattamento con Enhertu. | |
LVEF dal 40% al 45% | E diminuzione assoluta rispetto al basale inferiore al 10% | Continuare il trattamento con Enhertu. Ripetere la valutazione della LVEF entro 3 settimane. | |
E diminuzione assoluta rispetto al basale compresa tra il 10% e il 20% | Sospendere Enhertu. Ripetere la valutazione della LVEF entro 3 settimane. In caso di mancato ritorno della LVEF entro il 10% rispetto al basale, interrompere definitivamente Enhertu. In caso di ritorno della LVEF entro il 10% rispetto al basale, riprendere il trattamento con Enhertu alla stessa dose. | ||
LVEF inferiore al 40% o diminuzione assoluta rispetto al basale superiore al 20% | Sospendere Enhertu Ripetere la valutazione della LVEF entro 3 settimane. In caso di conferma di LVEF inferiore al 40% o di diminuzione assoluta rispetto al basale superiore al 20%, interrompere definitivamente Enhertu. | ||
Insufficienza cardiaca congestizia (CHF) sintomatica | Interrompere definitivamente Enhertu. |
I gradi di tossicità sono conformi ai criteri comuni di terminologia per gli eventi avversi del National Cancer Institute versione 4.03 (NCI-CTCAE v.4.03).
Dose dimenticata o assunta in ritardo
Se si dimentica o si assume in ritardo una dose programmata, la dose deve essere somministrata non appena possibile senza attendere il ciclo successivo previsto. Lo schema di somministrazione deve essere aggiustato per mantenere un intervallo di 3 settimane tra le dosi. L’infusione deve essere somministrata alla dose e alla velocità tollerate dal paziente nell’infusione più recente.
Popolazioni speciali
Anziani
Non è richiesto un aggiustamento della dose di Enhertu nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni. Sono disponibili dati limitati nei pazienti di età ≥ 75 anni.
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Compromissione renale
Non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale lieve (clearance della creatinina [CLcr] ≥ 60 e < 90 mL/min) o moderata (CLcr ≥ 30 e < 60 mL/min) (vedere paragrafo 5.2). Non è possibile determinare la potenziale necessità di un aggiustamento della dose nei pazienti con compromissione renale severa a causa di dati insufficienti. Nei pazienti con compromissione renale moderata è stata osservata un’incidenza più elevata di ILD di grado 1 e 2. I pazienti con compromissione renale moderata o severa devono essere attentamente monitorati (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica
Non è richiesto un aggiustamento della dose nei pazienti con bilirubina totale ≤ 1,5 volte il limite superiore della norma (ULN), indipendentemente dal livello di aspartato transaminasi (AST). Non è possibile determinare la potenziale necessità di un aggiustamento della dose nei pazienti con bilirubina totale > 1,5 volte l’ULN, indipendentemente dal livello di AST, a causa di dati insufficienti; pertanto, tali pazienti devono essere monitorati attentamente (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l’efficacia di Enhertu nei bambini e negli adolescenti di età inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Enhertu è per uso endovenoso. Deve essere ricostituito e diluito da un operatore sanitario e somministrato come infusione endovenosa. Enhertu non deve essere somministrato come iniezione endovenosa rapida o in bolo.
Per le istruzioni sulla ricostituzione e sulla diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
4.4 avvertenze speciali e precauzioni d’impiego
Al fine di evitare errori con il medicinale, è importante verificare le etichette dei flaconcini per assicurarsi che il medicinale che si sta preparando e somministrando sia Enhertu (trastuzumab deruxtecan) e non trastuzumab o trastuzumab emtansine.
Tracciabilità
Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Malattia polmonare interstiziale/polmonite
Con Enhertu sono stati segnalati casi di malattia polmonare interstiziale (ILD) e/o polmonite (vedere paragrafo 4.8). Sono stati osservati casi con esito fatale. I pazienti devono essere avvisati di segnalare immediatamente tosse, dispnea, febbre e/o l’insorgenza o il peggioramento di sintomi respiratori. I pazienti devono essere monitorati per rilevare segni e sintomi di ILD/polmonite. Evidenze di ILD/polmonite devono essere oggetto di accertamenti immediati. I pazienti con sospetta ILD/polmonite devono essere valutati mediante esame radiografico, preferibilmente con tomografia computerizzata (TC). Si deve considerare la possibilità di consultare uno pneumologo. Per ILD/polmonite asintomatica (grado 1), considerare il trattamento con corticosteroidi (ad es.
≥ 0,5 mg/kg di prednisolone o equivalente). Enhertu deve essere sospeso fino al recupero a grado 0 e può essere ripreso secondo le istruzioni contenute nella Tabella 2 (vedere paragrafo 4.2). Per
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ILD/polmonite sintomatica (grado 2 o superiore), iniziare prontamente il trattamento con corticosteroidi (ad es. ≥ 1 mg/kg di prednisolone o equivalente) e continuare per almeno 14 giorni o fino alla completa risoluzione degli esiti clinici e della TC toracica. Poi ridurre gradualmente per almeno 4 settimane. Enhertu deve essere interrotto definitivamente nei pazienti con diagnosi di ILD/polmonite sintomatica (grado 2 o superiore) (vedere paragrafo 4.2). I pazienti con anamnesi positiva per ILD/polmonite possono essere a maggior rischio di sviluppare ILD/polmonite.
Neutropenia
Negli studi clinici condotti con Enhertu sono stati segnalati casi di neutropenia, inclusa neutropenia febbrile. Deve essere monitorata la conta ematica prima di iniziare il trattamento con Enhertu, prima di ogni dose e quando clinicamente indicato. In base alla severità della neutropenia, può essere necessario interrompere il trattamento o ridurre la dose di Enhertu (vedere paragrafo 4.2).
Frazione di eiezione ventricolare sinistra diminuita
Con le terapie anti-HER2 è stata osservata una diminuzione della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF). Nei 234 pazienti con cancro della mammella HER2-positivo non resecabile o metastatico sottoposti al trattamento con Enhertu 5,4 mg/kg, sono stati segnalati tre casi (1,3%) di diminuzione asintomatica della LVEF, di cui 2 (0,9%) di grado 2 e 1 (0,4%) di grado 3. La frequenza osservata di LVEF diminuita sulla base dei parametri di laboratorio (ecocardiogramma o angiocardioscintigrafia all’equilibrio [MUGA]) è stata di 37 casi (16,9%), tutti di grado 2. Non sono state osservate diminuzioni della LVEF a meno del 40% né una diminuzione assoluta rispetto al basale superiore al 20%. Il trattamento con Enhertu non è stato studiato in pazienti con LVEF inferiore al 50% prima dell’inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.8).
Prima di iniziare Enhertu e a intervalli regolari durante il trattamento, come clinicamente indicato, devono essere eseguiti i test standard della funzionalità cardiaca (ecocardiogramma o scansione MUGA) per la valutazione della LVEF. In caso di LVEF inferiore al 40% o diminuzione assoluta rispetto al basale superiore al 20%, Enhertu deve essere interrotto definitivamente. Enhertu deve essere interrotto definitivamente nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia (CHF) sintomatica (vedere paragrafo 4.2).
Tossicità embriofetale
Enhertu può causare danno fetale se somministrato a donne in gravidanza. Nelle segnalazioni post-marketing, l’uso di trastuzumab, un antagonista del recettore HER2, durante la gravidanza ha provocato casi di oligoidramnios, manifestatisi come ipoplasia polmonare fatale, anomalie scheletriche e morte neonatale. Sulla base delle evidenze negli animali e del suo meccanismo d’azione, anche il componente inibitore della topoisomerasi I di Enhertu, DXd, può causare danno embriofetale in caso di somministrazione a donne in gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
Nelle donne in età fertile deve essere verificato lo stato di gravidanza prima di iniziare il trattamento con Enhertu. La paziente deve essere informata del potenziale rischio per il feto. Le donne in età fertile devono essere avvisate di usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento e per almeno 7 mesi dopo l’ultima dose di Enhertu. I pazienti con partner femminili in età fertile devono essere avvisati di usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con Enhertu e per almeno 4 mesi dopo l’ultima dose di Enhertu (vedere paragrafo 4.6).
Pazienti con compromissione epatica moderata o severa
I dati sono limitati nei pazienti con compromissione epatica moderata e sono assenti nei pazienti con compromissione epatica severa. Poiché le principali vie di eliminazione dell’inibitore della topoisomerasi I, DXd, sono il metabolismo e l’escrezione biliare, Enhertu deve essere somministrato con cautela nei pazienti con compromissione epatica moderata e severa (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
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4.5 interazioni con altri medicinali ed altre forme d’interazione
La somministrazione concomitante con ritonavir, un inibitore di OATP1B, CYP3A e P-gp, o con itraconazolo, un forte inibitore del CYP3A e della P-gp, non ha determinato un aumento clinicamente significativo (circa 10–20%) delle esposizioni a trastuzumab deruxtecan o all’inibitore della topoisomerasi I, DXd, rilasciato. Non è richiesto un aggiustamento della dose durante la somministrazione concomitante di trastuzumab deruxtecan con medicinali che sono inibitori del CYP3A o dei trasportatori OATP1B o P-gp (vedere paragrafo 5.2).
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Donne in età fertile/contraccezione negli uomini e nelle donne
Lo stato di gravidanza delle donne in età fertile deve essere verificato prima di iniziare il trattamento con Enhertu.
Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con Enhertu e per almeno 7 mesi dopo l’ultima dose.
Gli uomini con partner femminili in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con Enhertu e per almeno 4 mesi dopo l’ultima dose.
Gravidanza
I dati relativi all’uso di Enhertu in donne in gravidanza non esistono. Tuttavia, trastuzumab, un antagonista del recettore HER2, può causare danno fetale se somministrato a donne in gravidanza. Nelle segnalazioni post-marketing, l’uso di trastuzumab durante la gravidanza ha provocato casi di oligoidramnios, alcuni dei quali manifestatisi come ipoplasia polmonare fatale, anomalie scheletriche e morte neonatale. Sulla base delle evidenze negli animali e del suo meccanismo d’azione, è prevedibile che il componente inibitore della topoisomerasi I di Enhertu, DXd, causi danno embriofetale in caso di somministrazione a donne in gravidanza (vedere paragrafo 5.3).
La somministrazione di Enhertu in donne in gravidanza non è raccomandata e le pazienti devono essere informate dei potenziali rischi per il feto prima di iniziare una gravidanza. Le donne che iniziano una gravidanza devono contattare immediatamente il medico. Se una donna inizia una gravidanza durante il trattamento con Enhertu o nei 7 mesi successivi all’ultima dose di Enhertu, si raccomanda un attento monitoraggio.
Allattamento
Non è noto se trastuzumab deruxtecan sia escreto nel latte materno. L’IgG umana è secreta nel latte materno e il potenziale di assorbimento e di reazioni avverse gravi per il lattante è sconosciuto. Pertanto, le donne non devono allattare con latte materno durante il trattamento con Enhertu o per 7 mesi dopo l’ultima dose. Deve essere presa la decisione se interrompere l’allattamento o interrompere la terapia tenendo in considerazione il beneficio dell’allattamento per il bambino e/o il beneficio della terapia con Enhertu per la donna.
Fertilità
Non sono stati condotti studi dedicati sulla fertilità con trastuzumab deruxtecan. Sulla base dei risultati derivati dagli studi di tossicità negli animali, Enhertu può compromettere la funzione riproduttiva e la fertilità nei maschi. Non è noto se trastuzumab deruxtecan o suoi metaboliti si rilevino nel liquido seminale. Prima di iniziare il trattamento, i pazienti di sesso maschile devono essere avvisati di richiedere una consulenza sulla conservazione dello sperma. I pazienti di sesso maschile non devono congelare o donare lo sperma per il tutto il periodo di trattamento e per almeno 4 mesi dopo la dose finale di Enhertu.
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4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
Enhertu può alterare lievemente la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. I pazienti devono essere avvisati di usare cautela nella guida di veicoli o nell’uso di macchinari nel caso in cui si manifestino stanchezza, cefalea o capogiro durante il trattamento con Enhertu (vedere paragrafo 4.8).
4.8 effetti indesiderati
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse più comuni sono state nausea (79,9%), stanchezza (60,3%), vomito (48,7%), alopecia (46,2%), stipsi (35,9%), appetito ridotto (34,6%), anemia (33,8%), neutropenia (32,5%), diarrea (30,8%), trombocitopenia (23,1%), tosse (21,4%), leucopenia (20,5%) e cefalea (20,1%).
Le reazioni avverse di grado ≥ 3 secondo i criteri comuni di terminologia per gli eventi avversi del National Cancer Institute (NCI-CTCAE v.4.03) sono state neutropenia (18,8%), anemia (9,0%), nausea (6,8%), stanchezza (6,4%), leucopenia (5,6%), linfopenia (5,1%), vomito (4,3%), trombocitopenia (4,3%), ipokaliemia (3,4%), malattia polmonare interstiziale (ILD, 3,0%), diarrea (2,6%), neutropenia febbrile (1,7%), dispnea (1,7%), dolore addominale (1,3%), appetito ridotto (1,3%) e alanina aminotransferasi aumentata (1,3%). Nel 2,6% dei pazienti l’ILD ha avuto esito fatale.
Sospensioni della dose a causa di reazioni avverse si sono verificate nel 27% dei pazienti trattati con Enhertu. Le reazioni avverse più frequenti associate a sospensione della dose sono state neutropenia (14,5%), anemia (3,4%), infezione delle vie respiratorie superiori (3,0%), leucopenia (3,0%), ILD (2,6%), trombocitopenia (2,6%) e stanchezza (2,1%). Riduzioni della dose si sono verificate nel 15% dei pazienti trattati con Enhertu. Le reazioni avverse più frequenti associate a riduzione della dose sono state stanchezza (3,8%), nausea (3,4%) e neutropenia (3,4%). L’interruzione della terapia a causa di una reazione avversa si è verificata nel 12% dei pazienti trattati con Enhertu. La reazione avversa più frequente associata a interruzione definitiva del trattamento è stata l’ILD (9,4%).
Tabella delle reazioni avverse
La sicurezza di Enhertu è stata valutata in un’analisi combinata di 234 pazienti con cancro della mammella HER2-positivo non resecabile o metastatico, che hanno ricevuto almeno una dose di Enhertu 5,4 mg/kg in studi clinici. La durata mediana di esposizione a Enhertu è stata di 9,8 mesi (intervallo da 0,7 a 37,1 mesi).
Le reazioni avverse nei pazienti che hanno ricevuto almeno una dose di Enhertu in studi clinici sono riportate nella Tabella 3. Le reazioni avverse sono elencate in base alla classificazione per sistemi e organi (SOC) secondo MedDRA e alle categorie di frequenza. Le categorie di frequenza sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di gravità.
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abella 3. Reazioni avverse in pazienti trattati con trastuzumab deruxtecan
Classificazione per sistemi e organi/termine preferito o termine raggruppato | Frequenza |
Infezioni ed infestazioni | |
Infezione delle vie respiratorie superioria | Molto comune |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Neutropeniab | Molto comune |
Anemiac | Molto comune |
Leucopeniad | Molto comune |
Linfopeniae | Molto comune |
Trombocitopeniaf | Molto comune |
Neutropenia febbrile | Comune |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Ipokaliemia | Molto comune |
Appetito ridotto | Molto comune |
Patologie del sistema nervoso | |
Cefaleag | Molto comune |
Capogiro | Molto comune |
Patologie dell’occhio | |
Occhio secco | Molto comune |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Malattia polmonare interstizialeh | Molto comune |
Dispnea | Molto comune |
Tosse | Molto comune |
Epistassi | Molto comune |
Patologie gastrointestinali | |
Nausea | Molto comune |
Vomito | Molto comune |
Diarrea | Molto comune |
Dolore addominalei | Molto comune |
Stipsi | Molto comune |
Stomatitej | Molto comune |
Dispepsia | Molto comune |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Alopecia | Molto comune |
Eruzione cutaneak | Molto comune |
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Classificazione per sistemi e organi/termine preferito o termine raggruppato | Frequenza |
Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Stanchezzal | Molto comune |
Esami diagnostici | |
Alanina aminotransferasi aumentata | Molto comune |
Aspartato aminotransferasi aumentata | Molto comune |
Frazione di eiezione diminuitam | Molto comune |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | |
Reazioni correlate a infusionen | Comune |
a Comprende influenza, malattia simil-influenzale e infezione delle vie respiratorie superiori.
b Comprende neutropenia e conta dei neutrofili diminuita.
c Comprende anemia, emoglobina diminuita, conta eritrocitaria diminuita ed ematocrito diminuito.
d Comprende leucopenia e conta dei leucociti diminuita.
e Comprende linfopenia e conta linfocitaria diminuita.
f Comprende trombocitopenia e conta delle piastrine diminuita.
g Comprende cefalea, cefalea sinusale ed emicrania.
h Malattia polmonare interstiziale comprende eventi confermati come ILD: polmonite, malattia polmonare interstiziale, insufficienza respiratoria, polmonite in via di organizzazione, insufficienza respiratoria acuta, infiltrazione polmonare, linfangite e alveolite.
i Comprende fastidio addominale, dolore gastrointestinale, dolore addominale, dolore addominale inferiore e dolore addominale superiore.
j Comprende stomatite, ulcera aftosa, ulcerazione della bocca, erosione della mucosa orale ed eruzione vescicolare della mucosa orale.
k Comprende eruzione cutanea, esantema pustoloso ed eruzione maculo-papulosa.
l Comprende stanchezza e astenia.
m Comprende parametri di laboratorio di LVEF ridotta (n = 37) e/o termini preferiti di frazione di eiezione diminuita (n = 3), insufficienza cardiaca (n = 1) e insufficienza cardiaca congestizia (n = 1).
n Casi di reazioni correlate a infusione comprendono reazione correlata a infusione (n = 4), ipersensibilità (n = 1) e rossore (n = 1).
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Malattia polmonare interstiziale
Negli studi clinici (n = 234), ILD si è verificata nel 15,0% dei pazienti. La maggior parte dei casi di ILD era di grado 1 (3,0%), di grado 2 (8,5%) o di grado 3 (0,4%). Eventi di grado 5 si sono verificati nel 3,0% dei pazienti. Il tempo mediano alla prima insorgenza è stato di 5,5 mesi (intervallo: da 1,2 a 20,8) (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Neutropenia
Negli studi clinici (n = 234), una riduzione della conta dei neutrofili è stata segnalata nel 32,5% dei pazienti e il 18,8% ha manifestato eventi di grado 3 o 4. Il tempo mediano all’insorgenza è stato di 53 giorni (intervallo: da 8 giorni a 18,0 mesi) e la durata mediana del primo evento è stata di 22 giorni (intervallo: da 2 giorni a 9,0 mesi). Neutropenia febbrile è stata segnalata nell’1,7% dei pazienti (vedere paragrafo 4.2).
Immunogenicità
Come per tutte le proteine terapeutiche, esiste un potenziale di immunogenicità. Tra tutte le dosi valutate negli studi clinici, lo 0,6% (4/640) dei pazienti valutabili ha sviluppato anticorpi verso trastuzumab deruxtecan dopo il trattamento con Enhertu. Non vi è stata alcuna associazione tra lo sviluppo di anticorpi e le reazioni di tipo allergico.
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Popolazione pediatrica
La sicurezza non è stata stabilita in questa popolazione.
Anziani
Dei 234 pazienti con cancro della mammella HER2-positivo trattati con Enhertu 5,4 mg/kg, il 26% aveva un’età pari o superiore a 65 anni e il 5% aveva un’età pari o superiore a 75 anni. È stata osservata un’incidenza più elevata di reazioni avverse di grado 3–4 nei pazienti di età pari o superiore a 65 anni (49%), rispetto ai pazienti più giovani (39%), con conseguente maggior numero di interruzioni dovute a reazioni avverse.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell
4.9 sovradosaggio
La dose massima tollerata di trastuzumab deruxtecan non è stata determinata. Negli studi clinici non sono state valutate dosi singole maggiori di 8,0 mg/kg. In caso di sovradosaggio, i pazienti devono essere attentamente monitorati per rilevare segni o sintomi di reazioni avverse e deve essere istituito un trattamento sintomatico adeguato.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: agenti antineoplastici, anticorpi monoclonali, codice ATC: L01XC41
Meccanismo d’azione
Enhertu, trastuzumab deruxtecan, è un anticorpo farmaco-coniugato mirato contro HER2. L’anticorpo è una IgG1 umanizzata anti-HER2 coniugata a deruxtecan, un inibitore della topoisomerasi I (DXd), mediante un linker scindibile tetrapeptidico. L’anticorpo farmaco-coniugato è stabile nel plasma. La funzione della porzione di anticorpo è legarsi a HER2 espressa sulla superficie di determinate cellule tumorali. Dopo il legame, il complesso trastuzumab deruxtecan subisce internalizzazione e clivaggio del legante a livello intracellulare da parte degli enzimi lisosomiali che sono iper-espressi nelle cellule tumorali. Successivamente al suo rilascio, DXd, che è permeabile alle membrane, causa danno del DNA e morte delle cellule per apoptosi. DXd, un derivato di exatecan, è circa 10 volte più potente di SN-38, il metabolita attivo di irinotecan.
Gli studi in vitro indicano che la porzione di anticorpo di trastuzumab deruxtecan, che ha la stessa sequenza di aminoacidi di trastuzumab, si lega anche all’FcγRIIIa e al complemento C1q. L’anticorpo media la citotossicità cellulo-mediata anticorpo-dipendente (Antibody-Dependent Cellular Cytotoxicity , ADCC) nelle cellule del cancro della mammella umano che iper-esprimono HER2. L’anticorpo inibisce inoltre la segnalazione tramite la via della fosfatidilinositolo-3 chinasi (PI3-K) nelle cellule del cancro della mammella umano che iper-esprimono HER2.
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Efficacia clinica
L’efficacia e la sicurezza di Enhertu sono state studiate in DESTINY-Breast01, uno studio di fase 2 multicentrico, in aperto, a braccio singolo, che ha arruolato pazienti con cancro della mammella HER2-positivo non resecabile e/o metastatico già sottoposte a due o più regimi a base di anti-HER2, inclusi trastuzumab emtansine (100%), trastuzumab (100%) e pertuzumab (65,8%). Campioni di tumore mammario di archivio erano richiesti per dimostrare la positività a HER2, definita come HER2 IHC 3+ o ISH-positiva. Lo studio ha escluso le pazienti con anamnesi di ILD trattata o ILD allo screening, le pazienti con metastasi cerebrali non trattate o sintomatiche e le pazienti con anamnesi di cardiopatia clinicamente significativa. Le pazienti arruolate avevano almeno 1 lesione misurabile secondo i criteri di valutazione della risposta nei tumori solidi (RECIST v1.1). Enhertu è stato somministrato mediante infusione endovenosa a una dose di 5,4 mg/kg ogni tre settimane fino a progressione della malattia, decesso, revoca del consenso o tossicità inaccettabile. Il parametro di efficacia primaria era il tasso di risposta obiettiva (Objective Response Rate , ORR) confermato secondo RECIST v1.1 nella popolazione intent-to-treat (ITT), valutato mediante revisione centrale indipendente. Il parametro di efficacia secondaria era la durata della risposta (Duration of Response , DOR).
Le caratteristiche demografiche e patologiche al basale delle 184 pazienti arruolate nello studio DESTINY-Breast01 erano: età mediana 55 anni (intervallo: da 28 a 96); 65 anni di età e oltre (23,9%); donne (100%); bianche (54,9%); asiatiche (38,0%); nere o afroamericane (2,2%); performance status secondo l’Eastern Cooperative Oncology Group (ECOG) pari a 0 (55,4%) o 1 (44,0%); stato dei recettori ormonali (positivo: 52,7%); presenza di patologia viscerale (91,8%); metastasi cerebrali precedentemente trattate e stabili (13,0%); numero mediano di terapie precedenti nel contesto metastatico: 5 (intervallo: da 2 a 17); somma dei diametri delle lesioni target (< 5 cm: 42,4%, ≥ 5 cm: 50,0%).
Un’analisi precedente (durata mediana del follow-up 11,1 mesi [intervallo: da 0,7 a 19,9 mesi]) ha evidenziato un tasso di risposta obiettiva confermata del 60,9% (IC al 95%: 53,4; 68,0), dove il 6,0% ha avuto una risposta completa e il 54,9% una risposta parziale; il 36,4% aveva malattia stabile, l’1,6% malattia progressiva e l’1,1% non era valutabile. La durata mediana della risposta in tale momento era di 14,8 mesi (IC al 95%: 13,8; 16,9), dove l’81,3% dei responder ha avuto una risposta ≥ 6 mesi (IC al 95%: 71,9; 87,8). I risultati di efficacia derivati da un cut-off dei dati aggiornato con durata mediana del follow-up di 20,5 mesi (intervallo: da 0,7 a 31,4 mesi) sono riportati nella Tabella 4.
Tabella 4: Risultati di efficacia nello studio DESTINY -Breast01 (set per l’analisi intent -to -treat)
DESTINY -Breast01 n = 184 | |
Tasso di risposta obiettiva confermata (IC al 95%)*† | 61,4% (54,0; 68,5) |
Risposta completa (CR) | 6,5% |
Risposta parziale (PR) | 54,9% |
Durata della risposta ‡ | |
Mediana, mesi (IC al 95%) | 20,8 (15,0, NR) |
% con durata della risposta ≥ 6 mesi (IC al 95%)§ | 81,5% (72,2; 88,0) |
IC al 95% della ORR calcolato con il metodo di Clopper-Pearson
IC = intervallo di confidenza
Gli IC al 95% sono calcolati con il metodo di Brookmeyer-Crowley
*Le risposte confermate (mediante revisione centrale indipendente in cieco) sono state definite come risposta registrata di CR/PR, confermata da imaging ripetuto non meno di 4 settimane dopo la visita in cui la risposta è stata osservata per la prima volta
†Dei 184 pazienti, il 35,9% aveva malattia stabile, l’1,6% malattia progressiva e l’1,1% non era valutabile
‡Comprende 73 pazienti con dati censurati
§Basata sulla stima di Kaplan-Meier
NR = non raggiunta
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Una costante attività antitumorale è stata osservata tra i sottogruppi pre-specificati sulla base della precedente terapia con pertuzumab e dello stato dei recettori ormonali.
Popolazione pediatrica
L’Agenzia europea dei medicinali ha previsto l’esonero dall’obbligo di presentare i risultati degli studi in tutti i sottogruppi della popolazione pediatrica per il cancro della mammella (vedere paragrafo 4.2 per informazioni sull’uso pediatrico).
Questo medicinale è stato autorizzato con procedura “subordinata a condizioni”. Ciò significa che devono essere forniti ulteriori dati su questo medicinale.
L’Agenzia europea dei medicinali esaminerà almeno annualmente le nuove informazioni su questo medicinale e il riassunto delle caratteristiche del prodotto (RCP) verrà aggiornato, se necessario.
5.2 proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
Trastuzumab deruxtecan è somministrato per via endovenosa. Non sono stati condotti studi con altre vie di somministrazione.
Distribuzione
Sulla base di un’analisi farmacocinetica di popolazione, il volume di distribuzione del compartimento centrale (Vc) di trastuzumab deruxtecan e dell’inibitore della topoisomerasi I, DXd, era stimato rispettivamente in 2,77 L e 27,4 L.
In vitro il legame medio alle proteine plasmatiche umane di DXd era di circa il 97%.
In vitro il rapporto di concentrazione sangue/plasma di DXd era di circa 0,6.
Biotrasformazione
Trastuzumab deruxtecan subisce clivaggio intracellulare da parte degli enzimi lisosomiali per il rilascio di DXd.
L’anticorpo monoclonale IgG1 HER2 umanizzato si degrada prevedibilmente in piccoli peptidi e aminoacidi attraverso vie cataboliche, analogamente a quanto avviene per le IgG endogene.
Studi del metabolismo condotti in vitro in microsomi epatici umani indicano che DXd viene metabolizzato principalmente dal CYP3A4 tramite vie ossidative.
Eliminazione
Sulla base di un’analisi farmacocinetica di popolazione, dopo somministrazione endovenosa di trastuzumab deruxtecan in pazienti con cancro della mammella HER2-positivo metastatico, la clearance di trastuzumab deruxtecan era stimata in 0,42 L/giorno, mentre la clearance di DXd era di 19,2 L/ora. Nel 3° ciclo, l’emivita di eliminazione (t1/2) apparente di trastuzumab deruxtecan e di DXd rilasciato era di circa 7 giorni. È stato osservato un moderato accumulo di trastuzumab deruxtecan (circa il 35% nel 3° ciclo, rispetto al 1° ciclo).
Dopo somministrazione endovenosa di DXd ai ratti, la via di escrezione principale era costituita dalle feci attraverso la via biliare. DXd è risultato il componente più abbondante nelle urine, nelle feci e nella bile. Dopo somministrazione endovenosa singola di trastuzumab deruxtecan (6,4 mg/kg) alle scimmie, DXd rilasciato immodificato era il componente più abbondante nelle urine e nelle feci. L’escrezione di DXd non è stata studiata nell’uomo.
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Interazioni in vitro
Effetti di Enhertu sulla farmacocinetica di altri medicinali
Gli studi in vitro indicano che DXd non inibisce i principali enzimi del CYP450, inclusi CYP1A2, 2B6, 2C8, 2C9, 2C19, 2D6 e 3A. Gli studi in vitro indicano che DXd non inibisce i trasportatori OAT1, OAT3, OCT1, OCT2, OATP1B1, OATP1B3, MATE1, MATE2-K, P-gp, BCRP o BSEP.
Effetti di altri medicinali sulla farmacocinetica di Enhertu
In vitro , DXd è risultato un substrato di P-gp, OATP1B1, OATP1B3, MATE2-K, MRP1 e BCRP. Non si prevedono interazioni clinicamente significative con medicinali che sono inibitori dei trasportatori MATE2-K, MRP1, P-gp, OATP1B1 o BCRP (vedere paragrafo 4.5).
Linearità/Non linearità
L’esposizione a trastuzumab deruxtecan e a DXd rilasciato, con somministrazione per via endovenosa, è aumentata in proporzione alla dose nell’intervallo da 3,2 mg/kg a 8,0 mg/kg (circa da 0,6 a 1,5 volte la dose raccomandata) con variabilità interindividuale da bassa a moderata. Sulla base di un’analisi farmacocinetica di popolazione, la variabilità interindividuale nella clearance di eliminazione di trastuzumab deruxtecan e DXd è stata circa del 25%, mentre per il volume di distribuzione centrale è stata rispettivamente del 16% e del 42%. La variabilità intraindividuale nei valori di AUC (area sotto la curva concentrazione sierica/tempo) di trastuzumab deruxtecan e DXd è stata rispettivamente dell’8% e del 14%.
Popolazioni speciali
Sulla base di un’analisi farmacocinetica di popolazione, l’età (23–96 anni), la razza, l’origine etnica, il sesso e il peso corporeo non hanno avuto un effetto clinicamente significativo sull’esposizione a trastuzumab deruxtecan o a DXd rilasciato.
Anziani
L’analisi farmacocinetica di popolazione ha dimostrato che l’età (intervallo: 23–96 anni) non ha influito sulla farmacocinetica di trastuzumab deruxtecan.
Compromissione renale
Non sono stati condotti studi dedicati sulla compromissione renale. Sulla base di un’analisi farmacocinetica di popolazione comprendente pazienti con compromissione renale lieve (clearance della creatinina [CLcr] ≥ 60 e < 90 mL/min) o moderata (CLcr ≥ 30 e < 60 mL/min) (stimata con il metodo di Cockcroft-Gault), la farmacocinetica di DXd rilasciato non è stata influenzata da una compromissione renale lieve o moderata, rispetto a una funzionalità renale normale (CLcr ≥ 90 mL/min).
Compromissione epatica
Non sono stati condotti studi dedicati sulla compromissione epatica. Sulla base di un’analisi farmacocinetica di popolazione, l’impatto delle variazioni sulla farmacocinetica di trastuzumab deruxtecan nei pazienti con bilirubina totale ≤ 1,5 volte l’ULN, indipendentemente dal livello di AST, non è clinicamente significativo. I dati per i pazienti con bilirubina totale da > 1,5 a 3 volte l’ULN, indipendentemente dal livello di AST, non sono sufficienti per trarre conclusioni e non sono disponibili dati per i pazienti con bilirubina totale > 3 volte l’ULN, indipendentemente dal livello di AST (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Popolazione pediatrica
Non sono stati condotti studi per valutare la farmacocinetica di trastuzumab deruxtecan in bambini o adolescenti.
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5.3 dati preclinici di sicurezza
Negli animali sono state osservate tossicità negli organi linfatici ed emopoietici, nell’intestino, nei reni, nei polmoni, nei testicoli e nella cute, dopo la somministrazione di trastuzumab deruxtecan a livelli di esposizione all’inibitore della topoisomerasi I (DXd) al di sotto dell’esposizione plasmatica clinica. In questi animali, i livelli di esposizione dell’anticorpo farmaco-coniugato (ADC) erano simili o superiori all’esposizione plasmatica clinica.
DXd è risultato clastogenico sia in un test in vivo del micronucleo del midollo osseo di ratto sia in un test in vitro di aberrazione cromosomica nel polmone di criceto cinese e non è risultato mutageno in un test in vitro di retromutazione batterica.
Non sono stati condotti studi di cancerogenicità con trastuzumab deruxtecan.
Non sono stati condotti studi dedicati sulla fertilità con trastuzumab deruxtecan. Sulla base dei risultati derivati da studi di tossicità generale negli animali, trastuzumab deruxtecan può compromettere la funzione riproduttiva e la fertilità nei maschi.
Non sono stati condotti studi di tossicità della riproduzione o dello sviluppo negli animali con trastuzumab deruxtecan. Sulla base degli studi di tossicità generale negli animali, trastuzumab deruxtecan e DXd sono risultati tossici per le cellule a divisione rapida (organi linfatici/emopoietici, intestino o testicoli), e DXd è risultato genotossico, suggerendo un potenziale di embriotossicità e teratogenicità.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
L-istidina
L-istidina cloridrato monoidrato
Saccarosio
Polisorbato 80
6.2 incompatibilità
In assenza di studi di compatibilità, questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6.
Per la ricostituzione o la diluizione, non deve essere utilizzata una soluzione per infusione di sodio cloruro poiché può causare la formazione di particolato.
6.3 periodo di validità
Flaconcino chiuso
3 anni.
Soluzione ricostituita
La stabilità chimica e fisica in uso è stata dimostrata per un periodo fino a 24 ore a una temperatura compresa tra 2 °C e 8 °C.
Dal punto di vista microbiologico, il medicinale deve essere usato immediatamente. Se non viene utilizzato immediatamente, i tempi di conservazione durante l’uso e le condizioni di conservazione prima dell’uso sono di responsabilità dell’utilizzatore e di norma non devono superare le 24 ore a una
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temperatura compresa tra 2 °C e 8 °C, a meno che la ricostituzione non sia avvenuta in condizioni asettiche controllate e validate.
Soluzione diluita
Si raccomanda di utilizzare la soluzione diluita immediatamente. Se non viene utilizzata immediatamente, la soluzione ricostituita diluita in sacche per infusione contenenti soluzione di glucosio al 5% può essere conservata a temperatura ambiente (≤ 30 °C) per un massimo di 4 ore, o in frigorifero a una temperatura compresa tra 2 °C e 8 °C per un massimo di 24 ore, protetta dalla luce. Questi tempi di conservazione si calcolano a partire dal momento della ricostituzione.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Conservare in frigorifero (2°C – 8°C).
Non congelare.
Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione e la diluizione vedere paragrafo 6.3.
6.5 natura e contenuto del contenitore
Enhertu è fornito in un flaconcino di vetro borosilicato ambrato di tipo 1 da 10 mL, chiuso da un tappo di gomma butilica rivestita in resina fluorata e con capsula di chiusura con ghiera a strappo gialla in polipropilene/alluminio.
Ogni confezione contiene 1 flaconcino.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Al fine di evitare errori con il medicinale, è importante verificare le etichette dei flaconcini per assicurarsi che il medicinale che si sta preparando e somministrando sia Enhertu (trastuzumab deruxtecan) e non trastuzumab o trastuzumab emtansine.
Devono essere utilizzate procedure adeguate per la preparazione di medicinali chemioterapici. Deve essere utilizzata una tecnica asettica adeguata per le seguenti procedure di ricostituzione e diluizione.
Ricostituzione
Ricostituire immediatamente prima della diluizione. È possibile che sia necessario più di un flaconcino per una dose completa. Calcolare la dose (mg), il volume totale richiesto di soluzione di Enhertu ricostituita e il numero di flaconcini di Enhertu necessari (vedere paragrafo 4.2). Ricostituire ogni flaconcino da 100 mg utilizzando una siringa sterile per iniettare lentamente 5 mL di acqua per preparazioni iniettabili in ciascun flaconcino, al fine di ottenere una concentrazione finale di 20 mg/mL. Fare roteare delicatamente il flaconcino fino alla completa dissoluzione. Non agitare. Ispezionare la soluzione ricostituita per rilevare l’eventuale presenza di particolato o alterazione del colore. La soluzione deve essere limpida e da incolore a giallo chiaro. Non utilizzare se si osservano particelle visibili o se la soluzione è torbida o presenta alterazioni di colore. Se non vengono utilizzati immediatamente, conservare i flaconcini di Enhertu ricostituito in frigorifero a una temperatura compresa tra 2 °C e 8 °C per un massimo di 24 ore dal momento della ricostituzione, protetti dalla luce. Non congelare. Il prodotto ricostituito non contiene conservanti ed è esclusivamente monouso.Diluizione
Diluire il volume calcolato di Enhertu ricostituito in una sacca per infusione contenente 100 mL di soluzione di glucosio al 5%. Non usare una soluzione di sodio cloruro (vedere paragrafo 6.2).16
Si raccomanda una sacca per infusione di polivinilcloruro o poliolefina (copolimero di etilene e polipropilene).
Capovolgere delicatamente la sacca per infusione per miscelare completamente la soluzione. Non agitare. Coprire la sacca per infusione per proteggerla dalla luce. Se non viene utilizzata immediatamente, conservare a temperatura ambiente per un massimo di 4 ore incluso il tempo di preparazione e infusione, o in frigorifero a una temperatura compresa tra 2 °C e 8 °C per un massimo di 24 ore, protetta dalla luce. Non congelare. Eliminare la parte inutilizzata eventualmente rimasta nel flaconcino.Somministrazione
Se la soluzione per infusione è stata conservata in frigorifero (2 °C – 8 °C), si raccomanda di lasciare che raggiunga la temperatura ambiente prima della somministrazione, protetta dalla luce. Somministrare Enhertu come infusione endovenosa esclusivamente con un filtro in linea in polieteresolfone (PES) o polisolfone (PS) da 0,20 o 0,22 micron. La dose iniziale deve essere somministrata mediante infusione endovenosa della durata di90 minuti. Se l’infusione precedente è stata ben tollerata, le dosi successive di Enhertu possono essere somministrate come infusioni della durata di 30 minuti. Non somministrare come iniezione endovenosa rapida o in bolo (vedere paragrafo 4.2).
Non miscelare Enhertu con altri medicinali e non somministrare altri medicinali attraverso la stessa linea infusionale.Smaltimento
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Daiichi Sankyo Europe GmbH
Zielstattstrasse 48
81379 Munich
Germania
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
EU/1/20/1508/001
9. data della prima autorizzazione/rinnovo dell’autorizzazione
Data della prima autorizzazione: 18 gennaio 2021
10. DATA DI REVISIONE DEL TESTO
{GG mese AAAA}
Informazioni più dettagliate su questo medicinale sono disponibili sul sito web dell’Agenzia europea dei medicinali,
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ALLEGATO II
A. PRODUTTORE(I) DEL(DEI) PRINCIPIO(I) ATTIVO(I) BIOLOGICO(I) E PRODUTTORE(I) RESPONSABILE(I) DEL RILASCIO DEI LOTTI
B. CONDIZIONI O LIMITAZIONI DI FORNITURA E UTILIZZO
C. ALTRE CONDIZIONI E REQUISITI DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
D. CONDIZIONI O LIMITAZIONI PER QUANTO RIGUARDA L’USO SICURO ED EFFICACE DEL MEDICINALE
E. OBBLIGO SPECIFICO DI COMPLETARE LE ATTIVITÀ POST-AUTORIZZATIVE PER L’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO SUBORDINATA A CONDIZIONI
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Nome e indirizzo dei produttori del principio attivo biologico
Daiichi Sankyo Chemical Pharma Co., Ltd.
Onahama Plant
389–4, Izumimachi Shimokawa Aza Otsurugi, Iwaki,
Fukushima 971–8183
Giappone
Nome e indirizzo del produttore responsabile del rilascio dei lotti
Daiichi Sankyo Europe GmbH
Luitpoldstrasse 1
85276 Pfaffenhofen
Germania
Il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio deve effettuare le attività e le azioni di farmacovigilanza richieste e dettagliate nel RMP approvato e presentato nel modulo 1.8.2 dell'autorizzazione all'immissione in commercio e in ogni successivo aggiornamento approvato del RMP.
Il RMP aggiornato deve essere presentato:
su richiesta dell’Agenzia europea dei medicinali; ogni volta che il sistema di gestione del rischio è modificato, in particolare a seguito del ricevimento di nuove informazioni che possono portare a un cambiamento significativo del profilo beneficio/rischio o a seguito del raggiungimento di un importante obiettivo (di farmacovigilanza o di minimizzazione del rischio).19
Misure aggiuntive di minimizzazione del rischio sono necessarie per l’uso sicuro ed efficace del medicinale.
Prima del lancio in ogni Stato membro, il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio deve concordare con l’autorità nazionale competente il contenuto e il formato dei materiali educazionali, inclusi mezzi di comunicazione, modalità di distribuzione e qualsiasi altro aspetto del programma. Il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio deve assicurare che, in ogni Stato membro in cui ENHERTU (trastuzumab deruxtecan) è in commercio, tutti gli operatori sanitari e i pazienti/le persone che assistono i pazienti, destinati a prescrivere, dispensare e ricevere ENHERTU (trastuzumab deruxtecan) abbiano accesso a/ricevano i seguenti materiali educazionali, distribuiti attraverso gli organismi professionali e così composti:
La Guida per gli operatori sanitari conterrà i seguenti elementi essenziali:
riassunto dei risultati importanti riguardo a ILD/polmonite indotta da trastuzumab deruxtecan (ad es. frequenza, grado, tempo all’insorgenza) osservati nel contesto delle sperimentazioni cliniche descrizione del monitoraggio e della valutazione appropriati di ILD/polmonite nei pazienti trattati con trastuzumab deruxtecan descrizione dettagliata della gestione di ILD/polmonite nei pazienti trattati con trastuzumab deruxtecan, incluse le linee guida sulla sospensione e riduzione del farmaco e sull’interruzione del trattamento per ILD/polmonite promemoria all’operatore sanitario della necessità di ripetere le informazioni in merito ai segni e sintomi di ILD/polmonite in occasione di ogni visita del paziente, compresi i casi in cui il paziente deve rivolgersi a un operatore sanitario (ad es. sintomi a cui prestare attenzione, importanza di rispettare gli appuntamenti programmati) promemoria all’operatore sanitario della necessità di fornire al paziente la Scheda per il paziente, inclusa la raccomandazione di portarla sempre con sé.La Scheda per il paziente conterrà i seguenti elementi essenziali:
descrizione dei rischi importanti di ILD/polmonite associati all’uso di trastuzumab deruxtecan descrizione dei segni e sintomi essenziali di ILD/polmonite e indicazione di quando rivolgersi a un operatore sanitario recapiti del medico prescrittore di trastuzumab deruxtecan rimando al foglio illustrativo.