Riassunto delle caratteristiche del prodotto - EGAPAL
Egapal 10 mg capsule gastroresistenti
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni capsula rigida gastroresistente contiene 10 mg di omeprazolo.
Eccipiente(i):
ogni capsula rigida gastroresistente da 10 mg contiene 58,5 mg di lattosio.
Per la lista completa degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Capsula rigida gastroresistente (capsula gastroresistente)
Cappuccio di colore marrone chiaro, capsula di colore marrone chiaro, entrambi recanti la scritta “OME 10”, contenenti granuli di colore giallognolo spento/marrone.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Egapal 10 mg capsule gastroresistenti è indicato per il trattamento dei sintomi da reflusso (per esempio pirosi, rigurgito acido) negli adulti.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia negli adulti
La dose raccomandata è di 20 mg una volta al giorno per 14 giorni.
Per avere un miglioramento dei sintomi potrebbe essere necessario prendere le capsule per 2–3 giorni consecutivi.
La maggior parte dei pazienti ottiene un completo sollievo dal bruciore di stomaco entro 7 giorni. Una volta raggiunto il completo sollievo dai sintomi, il trattamento deve essere interrotto.
Popolazioni speciali
Compromissione della funzionalità renale
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Nei pazienti con funzionalità renale compromessa non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio (vedere il paragrafo 5.2).
Compromissione della funzionalità epatica
I pazienti con funzionalità epatica compromessa devono consultare un medico prima di prendere Egapal 10 mg capsule gastroresistenti (vedere il paragrafo 5.2).
Anziani (>65 anni)
Nei pazienti anziani non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio (vedere il paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
Questo prodotto medicinale non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni.
Modo di somministrazione
Si raccomanda di prendere Egapal 10 mg capsule gastroresistenti al mattino, ingerendo le capsule intere con mezzo bicchiere d’acqua. Le capsule non devono essere masticate né frantumate.
Pazienti con difficoltà di deglutizione
I pazienti possono aprire la capsula e deglutirne il contenuto con mezzo bicchiere d’acqua o dopo averlo miscelato con un liquido leggermente acido, per esempio succo di frutta o purea di mela, oppure con acqua non gasata. I pazienti devono essere informati che la dispersione deve essere ingerita immediatamente (o entro 30 minuti), deve essere sempre mescolata subito prima di berla e il contenitore deve essere risciacquato con mezzo bicchiere d’acqua.
In alternativa i pazienti possono succhiare la capsula e deglutire i granuli con mezzo bicchiere d’acqua. I granuli a rivestimento enterico non devono essere masticati.
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità a omeprazolo, ai sostituiti benzimidazoli o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Omeprazolo, come altri inibitori della pompa protonica, non deve essere somministrato in concomitanza con nelfinavir (vedere il paragrafo 4.5).
4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego
In presenza di sintomi d' allarme (es. significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e
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quando si sospetta o è confermata la presenza di un'ulcera gastrica, la natura maligna dell'ulcera deve essere esclusa in quanto la risposta sintomatica alla terapia potrebbe alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi.
La co-somministrazione di atazanavir con inibitori di pompa protonica non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Se l'associazione di atazanavir con un inibitore di pompa protonica è giudicata inevitabile, si raccomanda uno stretto monitoraggio clinico (ad es. carica virale) in associazione a un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; la dose di omeprazolo non deve superare i 20 mg.
Omeprazolo è un inibitore del CYP2C19. All'inizio o alla fine del trattamento con omeprazolo deve essere considerata la potenziale interazione con farmaci metabolizzati dal CYP2C19. È stata osservata un'interazione tra clopidogrel e omeprazolo (vedere paragrafo 4.5). La rilevanza clinica di questa interazione è incerta. A titolo precauzionale, deve essere scoraggiato l'uso concomitante di clopidogrel e omeprazolo.
Egapal 10 mg capsule gastroresistenti contiene lattosio. Pertanto i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficienza di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco.
Il trattamento con inibitori di pompa protonica può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali da Salmonella e Campylobacter (vedere il paragrafo 5.1).
I pazienti con sintomi ricorrenti a lungo termine di dispepsia o pirosi dovrebbero andare dal medico ad intervalli regolari. In particolare i pazienti di età superiore a 55 anni che assumono quotidianamente medicinali da banco (OTC, medicinali senza obbligo di prescrizione) per dispepsia o pirosi devono informare il loro farmacista o medico.
I pazienti devono essere avvisati di consultare un medico nel caso in cui:
hanno già sofferto di ulcera gastrica o hanno subito un intervento di chirurgia gastro-intestinale siano in trattamento sintomatico continuo per dispepsia o pirosi da 4 o più settimane soffrono di ittero o sono affetti da epatopatia grave hanno un'età superiore a 55 anni e presentano sintomi nuovi o cambiati di recente.3/29
I pazienti non devono assumere omeprazolo come trattamento di prevenzione.
4.5 interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Effetti dell’omeprazolo sulla farmacocinetica di altri principi attivi
Principi attivi con assorbimento dipendente dal pH L'assorbimento di principi attivi dipendente dal pH gastrico può essere aumentato o ridotto dalla diminuita acidità intragastrica durante il trattamento con omeprazolo.
Nelfinavir, atazanavir
I livelli plasmatici di nelfinavir e atazanavir risultano diminuiti in caso di co-somministrazione di omeprazolo
La somministrazione concomitante di omeprazolo e nelfinavir è controindicata (vedere il paragrafo 4.3). La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) ha ridotto sia l’esposizione media di nelfinavir di circa il 40%, sia l’esposizione media del metabolita farmacologicamente attivo M8 di circa il 75–90%. L’interazione può coinvolgere anche l’inibizione del CYP2C19.
La somministrazione concomitante di omeprazolo e atazanavir non è raccomandata (vedere il paragrafo 4.4). La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) e atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione del 75% dell’esposizione di atazanavir. L’aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l’impatto di omeprazolo sull’esposizione di atazanavir. La co-somministrazione di omeprazolo (20 mg una volta al giorno) con atazanavir 400 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione del 30% circa dell’esposizione di atazanavir rispetto ad atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg una volta al giorno.
Digossina
Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg/die) e digossina in soggetti sani ha portato ad un aumento del 10% della biodisponibilità di digossina. La tossicità da digossina è stata segnalata raramente, tuttavia si consiglia cautela nell'utilizzo di alti dosaggi di omeprazolo in pazienti anziani. Il monitoraggio farmacoterapeutico della digossina deve pertanto essere intensificato.
Clopidogrel
In uno studio clinico cross-over clopidogrel (dose di carico 300 mg, seguita da 75 mg/die) è stato somministrato per 5 giorni in
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monoterapia e con omeprazolo (80 mg somministrati insieme a clopidogrel). L'esposizione al metabolita attivo di clopidogrel è diminuita del 46% (giorno 1) e del 42% (giorno 5) quando clopidogrel e omeprazolo sono stati somministrati insieme. Quando clopidogrel e omeprazolo sono stati co-somministrati si è avuta una diminuzione del 47% (24 ore) e del 30% (giorno 5) dell'inibizione media dell'aggregazione piastrinica (IPA). In un altro studio è stato dimostrato che la somministrazione di clopidogrel e omeprazolo in tempi differenti non previene la loro interazione, che sembra guidata dall'azione inibitrice di omeprazolo sul CYP2C19. Sono stati riportati dati inconsistenti, provenienti da studi osservazionali e clinici, sulle implicazioni cliniche di questa interazione PK/PD in termini di eventi cardiovascolari maggiori.
Altri principi attivi
L’assorbimento di posaconazolo, erlotinib, ketoconazolo e itraconazolo è significativamente ridotto e pertanto la loro efficacia clinica può essere compromessa. L’uso concomitante di posaconazolo ed erlotinib deve essere evitato.
Principi attivi metabolizzati dal CYP2C19
Omeprazolo è un moderato inibitore del CYP2C19, il principale enzima che metabolizza omeprazolo. Pertanto il metabolismo di principi attivi concomitanti metabolizzati anch’essi dal citocromo CYP2C19 può essere diminuito e l’esposizione sistemica a queste sostanze aumentata. Esempi di tali farmaci sono R-warfarin e altri antagonisti della vitamina K, cilostazolo, diazepam e fenitoina.
Cilostazolo
Omeprazolo, somministrato alla dose di 40 mg in soggetti sani in uno studio cross-over, ha aumentato la Cmax e l’AUC di cilostazolo rispettivamente del 18% e del 26%, e quelle di uno dei suoi metaboliti attivi rispettivamente del 29% e del 69%.
Fenitoina
Si raccomanda il monitoraggio della concentrazione plasmatica di fenitoina durante le prime due settimane dopo l’inizio del trattamento con omeprazolo e, se si effettua un aggiustamento della dose di fenitoina, si raccomanda il monitoraggio e un ulteriore aggiustamento del dosaggio quando si termina il trattamento con omeprazolo.
Meccanismo sconosciuto
Saquinavir
La somministrazione concomitante di omeprazolo con saquinavir/ritonavir ha determinato un aumento dei livelli plasmatici di
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saquinavir fino a circa il 70%, con una buona tollerabilità nei pazienti affetti da HIV.
Tacrolimus
È stato riportato che la somministrazione concomitante di omeprazolo aumenta i livelli sierici di tacrolimus. Deve essere effettuato un incremento del monitoraggio delle concentrazioni di tacrolimus, così come della funzionalità renale (clearance della creatinina) e, se necessario, il dosaggio di tacrolimus deve essere aggiustato.
Influenza di altri principi attivi sulla farmacocinetica di omeprazolo
Inibitori del CYP2C19 e/o del CYP3A4
Poiché omeprazolo è metabolizzato dal CYP2C19 e dal CYP3A4, i principi attivi noti per inibire il CYP2C19 o il CYP3A4 (come claritromicina e voriconazolo) possono provocare un aumento dei livelli sierici di omeprazolo, diminuendone la velocità di metabolizzazione. La co-somministrazione di voriconazolo determina un'esposizione più che raddoppiata ad omeprazolo. Poiché dosi elevate di omeprazolo sono state ben tollerate, in genere non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio. Tuttavia deve essere preso in considerazione un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica e nel caso di trattamento a lungo termine.
Induttori del CYP2C19 e/o del CYP3A4
I principi attivi noti per indurre il CYP2C19 o il CYP3A4 o entrambi (come rifampicina e l’erba di San Giovanni) possono provocare una diminuzione dei livelli sierici di omeprazolo, aumentandone la velocità di metabolizzazione.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
I risultati di tre studi epidemiologici prospettici (oltre 1000 outcomes di pazienti esposte) non indicano alcun effetto indesiderato di omeprazolo sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Omeprazolo può essere usato durante la gravidanza.
Allattamento
Omeprazolo è escreto nel latte materno, ma è improbabile che possa avere effetti sul lattante, quando somministrato alle dosi terapeutiche.
Fertilità
Non ci sono dati sugli effetti di omeprazolo sulla fertilità umana. Negli studi sugli animali la fertilità non è stata influenzata dal trattamento con omeprazolo.
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4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
È improbabile che Egapal 10 mg capsule gastroresistenti possa influenzare la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Possono verificarsi reazioni avverse al farmaco come capogiri e disturbi visivi (vedere paragrafo 4.8). I pazienti non devono guidare veicoli o utilizzare macchinari, se manifestano questi effetti indesiderati.
4.8 effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati più comuni (1–10% dei pazienti) sono cefalea, dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito.
Le seguenti reazioni avverse sono state identificate o sospettate durante il programma di studi clinici e nel periodo post-marketing. In nessun caso è stata stabilita una correlazione con la dose di farmaco somministrata. Gli effetti indesiderati elencati di seguito sono classificati in base alla frequenza e al Sistema di Classificazione per Organo (SOC). Le classi di frequenza sono definite in base alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1000 a <1/100), raro (da ≥1/10.000 a <1/1000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
SOC/frequ enza | Reazione avversa |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Raro | Leucopenia, trombocitopenia |
Molto raro | Agranulocitosi, pancitopenia |
Disturbi del sistema immunitario | |
Raro | Reazioni di ipersensibilità, per esempio febbre, angioedema e reazione/shock anafilattico |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Raro | Iponatremia |
Molto raro | Ipomagnesiemia |
Disturbi psichiatrici | |
Non comune | Insonnia |
Raro | Agitazione, confusione, depressione |
Molto raro | Aggressività, allucinazioni |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune | Cefalea |
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Non comune | Capogiri, parestesia, sonnolenza |
Raro | Alterazioni del gusto |
Patologie dell’occhio | |
Raro | Visione offuscata |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Non comune | Vertigini |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Raro | Broncospasmo |
Patologie gastrointestinali | |
Comune | Dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito |
Raro | Secchezza delle fauci, stomatite, candidosi gastrointestinale, colite microscopica |
Patologie epatobiliari | |
Non comune | Aumento degli enzimi epatici |
Raro | Epatite, con o senza ittero |
Molto raro | Insufficienza epatica, encefalopatia nei pazienti con malattia epatica preesistente |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Non comune | Dermatite, prurito, eruzione cutanea, orticaria |
Raro | Alopecia, fotosensibilità |
Molto raro | Eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (NET) |
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo | |
Raro | Artralgia, mialgia |
Molto raro | Debolezza muscolare |
Patologie renali e urinarie | |
Raro | Nefrite interstiziale |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | |
Molto raro | Ginecomastia |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Non comune | Malessere, edema periferico |
Raro | Aumento della sudorazione |
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un
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monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
4.9 sovradosaggio
Le informazioni disponibili sugli effetti di un sovradosaggio di omeprazolo nell’uomo sono limitate. In letteratura sono state descritte dosi fino a 560 mg e sono stati occasionalmente segnalati casi di dosi orali singole sino a 2.400 mg di omeprazolo (120 volte la dose clinica abitualmente raccomandata). Sono stati segnalati nausea, vomito, capogiri, dolori addominali, diarrea e cefalea. In casi singoli sono stati osservati anche apatia, depressione e confusione.
I sintomi descritti in correlazione con il sovradosaggio di omeprazolo sono stati transitori, e non è stata segnalata alcuna conseguenza grave. La velocità di eliminazione è rimasta invariata (cinetica di primo ordine) con l’aumentare delle dosi. Il trattamento, se necessario, deve essere sintomatico.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: inibitori della pompa protonica Codice ATC: A02BC01
Meccanismo d’azione
Omeprazolo, una miscela racemica di due enantiomeri, riduce la secrezione acida gastrica mediante un meccanismo di azione altamente mirato. E’ un inibitore specifico della pompa acida a livello delle cellule parietali. Agisce rapidamente e fornisce un controllo mediante l’inibizione reversibile della secrezione acida gastrica con una sola somministrazione giornaliera.
Omeprazolo è una base debole ed è concentrato e convertito nella forma attiva nell’ambiente fortemente acido dei canalicoli intracellulari all’interno delle cellule parietali, dove inibisce l’enzima H+ K±ATPasi-pompa protonica. Questo effetto sull’ultima fase del processo di formazione dell’acido gastrico è dose-dipendente e provoca un’inibizione altamente efficace della secrezione acida, sia di quella basale, sia di quella stimolata, indipendentemente dallo stimolo.
Effetti farmacodinamici
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Tutti gli effetti farmacodinamici osservati possono essere spiegati dall’effetto di omeprazolo sulla secrezione acida.
Effetto sulla secrezione acida gastrica
La somministrazione orale di omeprazolo una volta al giorno determina un’inibizione rapida e persistente della secrezione acida gastrica diurna e notturna, con il massimo effetto raggiunto entro 4 giorni di trattamento. Nei pazienti affetti da ulcera duodenale la somministrazione di 20 mg di omeprazolo ha mantenuto nelle 24 ore una riduzione media dell'80% dell'acidità intragastrica; 24 ore dopo la somministrazione la diminuzione media del picco di secrezione acida dopo stimolazione con pentagastrina è pari al 70% circa.
Nei pazienti con ulcera duodenale la somministrazione orale di 20 mg di omeprazolo mantiene il pH intragastrico a valori ≥3 per un tempo medio di 17 ore su 24.
Come conseguenza della riduzione della secrezione acida e dell’acidità intragastrica, omeprazolo riduce/normalizza in modo dose-dipendente l’esposizione acida dell’esofago nei pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo. L’inibizione della secrezione acida è correlata alla curva concentrazione plasmatica/tempo (AUC) di omeprazolo e non alla reale concentrazione plasmatica ad un tempo determinato.
Durante il trattamento con omeprazolo non è stata osservata tachifilassi.
Altri effetti correlati all’inibizione acida
Durante il trattamento a lungo termine è stato osservato un aumento dell’incidenza di cisti ghiandolari gastriche. Queste cisti rappresentano la conseguenza fisiologica di una pronunciata inibizione della secrezione acida, sono di natura benigna e sembrano essere reversibili.
La diminuzione dell’acidità gastrica dovuta a qualsiasi causa, inclusi gli inibitori della pompa protonica, provoca un aumento della conta batterica gastrica normalmente presente nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con farmaci che riducono l’acidità può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, per esempio quelle da Salmonella e da Campylobacter.
Come tutti i medicinali acido-bloccanti, omeprazolo può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina), a causa di ipo- o acloridria. Questo deve essere tenuto in considerazione in pazienti con ridotte riserve o fattori di rischio per ridotto assorbimento di vitamina B12 in caso di terapie a lungo termine.
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5.2 proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
Omeprazolo e omeprazolo magnesio sono sensibili all’ambiente acido e vengono pertanto somministrati oralmente, in forma di capsule contenenti granuli a rivestimento enterico. L’assorbimento di omeprazolo è rapido, con i livelli plasmatici di picco visibili circa 1–2 ore dopo la somministrazione della dose. L’assorbimento di omeprazolo avviene nell’intestino tenue e in genere si completa entro 3–6 ore. L’assunzione concomitante di cibo non influisce sulla biodisponibilità del farmaco. La disponibilità sistemica (biodisponibilità) dopo una singola dose orale di omeprazolo è approssimativamente del 40%. Dopo somministrazioni singole giornaliere ripetute la biodisponibilità aumenta a circa il 60%.
Distribuzione
Il volume di distribuzione apparente nei soggetti sani è di circa 0,3 l/kg di peso corporeo. Omeprazolo si lega alle proteine plasmatiche per il 97%.
Metabolismo
Omeprazolo è completamente metabolizzato dal sistema del citocromo P450 (CYP). La maggior parte del metabolismo di omeprazolo dipende dall’isoforma specifica CYP2C19 polimorficamente espressa, responsabile della formazione di idrossiomeprazolo, il principale metabolita plasmatico. La parte rimanente dipende da un’altra isoforma specifica, il CYP3A4, responsabile della formazione di omeprazolo sulfone. Come conseguenza dell’elevata affinità di omeprazolo per il CYP2C19, esiste un potenziale di inibizione competitiva e di interazioni metaboliche farmaco-farmaco tra omeprazolo e altri substrati del CYP2C19. Tuttavia, a causa della scarsa affinità con il CYP3A4, omeprazolo non possiede il potenziale di inibire il metabolismo di altri substrati del CYP3A4. Inoltre omeprazolo non esercita alcun effetto inibitore sui principali enzimi CYP.
Il 3% circa della popolazione caucasica e il 15–20% della popolazione asiatica mancano della funzionalità dell’enzima CYP2C19 e vengono pertanto definiti metabolizzatori lenti. Con ogni probabilità in questi individui il metabolismo di omeprazolo viene principalmente catalizzato dal CYP3A4. Dopo somministrazioni singole giornaliere ripetute di 20 mg di omeprazolo, l’AUC media è risultata da 5 a 10 volte maggiore nei metabolizzatori lenti rispetto ai soggetti con un enzima CYP2C19 funzionante (metabolizzatori veloci). Anche le concentrazioni plasmatiche di picco medie sono state più elevate, da 3 a 5 volte. Questi risultati non hanno implicazioni sulla posologia di omeprazolo.
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Eliminazione
L’emivita di eliminazione plasmatica di omeprazolo è in genere inferiore a un’ora dopo somministrazione giornaliera orale sia singola che ripetuta. Omeprazolo viene eliminato completamente dal plasma tra una dose e l’altra, senza alcuna tendenza all’accumulo durante la somministrazione singola giornaliera. Quasi l’80% di una dose orale di omeprazolo viene escreto nelle urine in forma di metaboliti; il rimanente viene rinvenuto nelle feci, principalmente in seguito a secrezione biliare.
L’AUC di omeprazolo aumenta in seguito a somministrazioni ripetute. Questo incremento è dose-dipendente e determina una relazione dose/AUC non lineare dopo somministrazioni ripetute. La dipendenza dal tempo e dalla dose è dovuta ad una diminuzione del metabolismo di primo passaggio e della clearance sistemica, causati probabilmente da un’inibizione dell’enzima CYP2C19 da parte di omeprazolo e/o dei suoi metaboliti (per esempio il sulfone).
Non è stato osservato alcun effetto dei metaboliti sulla secrezione acida gastrica.
Popolazioni speciali
Compromissione della funzionalità epatica
Nei pazienti con disfunzione epatica il metabolismo di omeprazolo risulta compromesso, con un conseguente aumento dell’AUC. Non è stata rilevata tendenza all'accumulo quando omeprazolo è stato somministrato una volta al giorno.
Compromissione della funzionalità renale
La farmacocinetica di omeprazolo, incluse la biodisponibilità sistemica e la velocità di eliminazione, non risultano alterate nei pazienti con funzionalità renale ridotta.
Anziani
Nei soggetti anziani (75–79 anni di età) la velocità di metabolizzazione di omeprazolo risulta in qualche modo ridotta.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Nel corso di studi condotti su ratti trattati per tutta la vita con omeprazolo sono stati osservati iperplasia delle cellule gastriche ECL e carcinoidi. Tali alterazioni sono il risultato di un’elevata ipergastrinemia secondaria all’inibizione acida. Simili osservazioni sono state fatte anche in seguito al trattamento con H2-antagonisti e inibitori della pompa protonica e dopo fundectomia parziale. Queste alterazioni non
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sono pertanto imputabili a un effetto diretto di un qualsiasi singolo principio attivo.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Contenuto della capsula:
Idrossipropilcellulosa a bassa sostituzione
Cellulosa microcristallina
Lattosio anidro
Croscarmellosa sodica
Povidone (K 25)
Polisorbato 80
Ipromellosa ftalato
Dibutilsebacato
Talco
Involucro della capsula:
Carragenina
Cloruro di potassio
Biossido di titanio E171
Ossido di ferro giallo E172
Ossido di ferro rosso E172
Ipromellosa
Inchiostro di stampa
Gommalacca
Glicole propilenico
Idrossido di ammonio
Idrossido di potassio
Ossido di ferro nero E172
6.2 incompatibilità
Non pertinente.
6.3 periodo di validità
2 anni.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
Conservare il medicinale nella confezione originale per proteggerlo dalla luce e dall’umidità.
Tenere il contenitore delle capsule ermeticamente chiuso.
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6.5 natura e contenuto del contenitore
Blister in alluminio//alluminio
Flacone in HDPE bianco con tappo a vite in PP e chiusura a prova di bambino o di manomissione.
Il tappo a vite contiene una capsula di essiccante.
Dimensione delle confezioni
Blister: 7, 14 e 28 capsule rigide gastroresistenti
Flacone: 7, 10, 14, 15, 20 e 28 capsule rigide gastroresistenti
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Sandoz S.p.A., L.go U. Boccioni 1, 21040 Origgio (VA)
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
039902010 – „10 Mg Capsule Gastroresistenti“ 7 Capsule In Blister
Alu/Alu
039902022– „10 Mg Capsule Gastroresistenti“ 14 Capsule In Blister
Alu/Alu
039902034 – „10 Mg Capsule Gastroresistenti“ 28 Capsule In Blister
Alu/Alu
039902123 – „10 Mg Capsule Gastroresistenti“ 28 Capsule In
Contenitore Di Plastica Bianco Con Tappo A Vite
039902147 – „10 Mg Capsule Gastroresistenti“ 20 Capsule In
Contenitore Di Plastica Bianco Con Tappo A Vite
039902150 – „10 Mg Capsule Gastroresistenti“ 15 Capsule In
Contenitore Di Plastica Bianco Con Tappo A Vite
039902162 – „10 Mg Capsule Gastroresistenti“ 14 Capsule In
Contenitore Di Plastica Bianco Con Tappo A Vite
039902174 – „10 Mg Capsule Gastroresistenti“ 10 Capsule In
Contenitore Di Plastica Bianco Con Tappo A Vite
039902186 – „10 Mg Capsule Gastroresistenti“ 7 Capsule In
Contenitore Di Plastica Bianco Con Tappo A Vite
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9. data della prima autorizzazione/ rinnovo dell’autorizzazione
Egapal 20 mg capsule gastroresistenti
2. composizione qualitativa e quantitativa
Ogni capsula rigida gastroresistente contiene 20 mg di omeprazolo.
Eccipiente(i):
ogni capsula rigida gastroresistente da 20 mg contiene 117 mg di lattosio.
Per la lista completa degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
3. forma farmaceutica
Capsula rigida gastroresistente (capsula gastroresistente)
Cappuccio di colore bianco, capsula di colore bianco, entrambi recanti la scritta “OME 20”, contenenti granuli di colore giallognolo spento/marrone.
4. informazioni cliniche
4.1 indicazioni terapeutiche
Egapal 20 mg capsule gastroresistenti è indicato per il trattamento dei sintomi da reflusso (per esempio pirosi, rigurgito acido) negli adulti.
4.2 posologia e modo di somministrazione
Posologia negli adulti
La dose raccomandata è di 20 mg una volta al giorno per 14 giorni.
Per avere un miglioramento dei sintomi potrebbe essere necessario prendere le capsule per 2–3 giorni consecutivi.
La maggior parte dei pazienti ottiene un completo sollievo dal bruciore di stomaco entro 7 giorni. Una volta raggiunto il completo sollievo dai sintomi, il trattamento deve essere interrotto.
Popolazioni speciali
Compromissione della funzionalità renale
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Nei pazienti con funzionalità renale compromessa non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio (vedere il paragrafo 5.2).
Compromissione della funzionalità epatica
I pazienti con funzionalità epatica compromessa devono consultare un medico prima di prendere Egapal 10 mg capsule gastroresistenti (vedere il paragrafo 5.2).
Anziani (>65 anni)
Nei pazienti anziani non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio (vedere il paragrafo 5.2).
Popolazione pediatrica
Questo prodotto medicinale non deve essere usato nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni.
Modo di somministrazione
Si raccomanda di prendere Egapal 20 mg capsule gastroresistenti al mattino, ingerendo le capsule intere con mezzo bicchiere d’acqua. Le capsule non devono essere masticate né frantumate.
Pazienti con difficoltà di deglutizione
I pazienti possono aprire la capsula e deglutirne il contenuto con mezzo bicchiere d’acqua o dopo averlo miscelato con un liquido leggermente acido, per esempio succo di frutta o purea di mela, oppure con acqua non gasata. I pazienti devono essere informati che la dispersione deve essere ingerita immediatamente (o entro 30 minuti), deve essere sempre mescolata subito prima di berla e il contenitore deve essere risciacquato con mezzo bicchiere d’acqua.
In alternativa i pazienti possono succhiare la capsula e deglutire i granuli con mezzo bicchiere d’acqua. I granuli a rivestimento enterico non devono essere masticati.
4.3 controindicazioni
Ipersensibilità a omeprazolo, ai sostituiti benzimidazoli o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Omeprazolo, come altri inibitori della pompa protonica, non deve essere somministrato in concomitanza con nelfinavir (vedere il paragrafo 4.5).
4.4 avvertenze speciali e precauzioni di impiego
In presenza di sintomi d' allarme (es. significativa perdita di peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi o melena) e
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quando si sospetta o è confermata la presenza di un'ulcera gastrica, la natura maligna dell'ulcera deve essere esclusa in quanto la risposta sintomatica alla terapia potrebbe alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi.
La co-somministrazione di atazanavir con inibitori di pompa protonica non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Se l'associazione di atazanavir con un inibitore di pompa protonica è giudicata inevitabile, si raccomanda uno stretto monitoraggio clinico (ad es. carica virale) in associazione a un aumento della dose di atazanavir a 400 mg con 100 mg di ritonavir; la dose di omeprazolo non deve superare i 20 mg.
Omeprazolo è un inibitore del CYP2C19. All'inizio o alla fine del trattamento con omeprazolo deve essere considerata la potenziale interazione con farmaci metabolizzati dal CYP2C19. È stata osservata un'interazione tra clopidogrel e omeprazolo (vedere paragrafo 4.5). La rilevanza clinica di questa interazione è incerta. A titolo precauzionale, deve essere scoraggiato l'uso concomitante di clopidogrel e omeprazolo.
Egapal 20 mg capsule gastroresistenti contiene lattosio. Pertanto i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficienza di Lapp lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo farmaco.
Il trattamento con inibitori di pompa protonica può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali da Salmonella e Campylobacter (vedere il paragrafo 5.1).
I pazienti con sintomi ricorrenti a lungo termine di dispepsia o pirosi dovrebbero andare dal medico ad intervalli regolari. In particolare i pazienti di età superiore a 55 anni che assumono quotidianamente medicinali da banco (OTC, medicinali senza obbligo di prescrizione) per dispepsia o pirosi devono informare il loro farmacista o medico.
I pazienti devono essere avvisati di consultare un medico nel caso in cui:
hanno già sofferto di ulcera gastrica o hanno subito un intervento di chirurgia gastro-intestinale siano in trattamento sintomatico continuo per dispepsia o pirosi da 4 o più settimane soffrono di ittero o sono affetti da epatopatia grave hanno un'età superiore a 55 anni e presentano sintomi nuovi o cambiati di recente.18/29
I pazienti non devono assumere omeprazolo come trattamento di prevenzione.
4.5 interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Effetti dell’omeprazolo sulla farmacocinetica di altri principi attivi
Principi attivi con assorbimento dipendente dal pH L'assorbimento di principi attivi dipendente dal pH gastrico può essere aumentato o ridotto dalla diminuita acidità intragastrica durante il trattamento con omeprazolo.
Nelfinavir, atazanavir
I livelli plasmatici di nelfinavir e atazanavir risultano diminuiti in caso di co-somministrazione di omeprazolo
La somministrazione concomitante di omeprazolo e nelfinavir è controindicata (vedere il paragrafo 4.3). La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) ha ridotto sia l’esposizione media di nelfinavir di circa il 40%, sia l’esposizione media del metabolita farmacologicamente attivo M8 di circa il 75–90%. L’interazione può coinvolgere anche l’inibizione del CYP2C19.
La somministrazione concomitante di omeprazolo e atazanavir non è raccomandata (vedere il paragrafo 4.4). La co-somministrazione di omeprazolo (40 mg una volta al giorno) e atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione del 75% dell’esposizione di atazanavir. L’aumento della dose di atazanavir a 400 mg non ha compensato l’impatto di omeprazolo sull’esposizione di atazanavir. La co-somministrazione di omeprazolo (20 mg una volta al giorno) con atazanavir 400 mg/ritonavir 100 mg in volontari sani ha determinato una riduzione del 30% circa dell’esposizione di atazanavir rispetto ad atazanavir 300 mg/ritonavir 100 mg una volta al giorno.
Digossina
Il trattamento concomitante con omeprazolo (20 mg/die) e digossina in soggetti sani ha portato ad un aumento del 10% della biodisponibilità di digossina. La tossicità da digossina è stata segnalata raramente, tuttavia si consiglia cautela nell'utilizzo di alti dosaggi di omeprazolo in pazienti anziani. Il monitoraggio farmacoterapeutico della digossina deve pertanto essere intensificato.
Clopidogrel
In uno studio clinico cross-over clopidogrel (dose di carico 300 mg, seguita da 75 mg/die) è stato somministrato per 5 giorni in
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monoterapia e con omeprazolo (80 mg somministrati insieme a clopidogrel). L'esposizione al metabolita attivo di clopidogrel è diminuita del 46% (giorno 1) e del 42% (giorno 5) quando clopidogrel e omeprazolo sono stati somministrati insieme. Quando clopidogrel e omeprazolo sono stati co-somministrati si è avuta una diminuzione del 47% (24 ore) e del 30% (giorno 5) dell'inibizione media dell'aggregazione piastrinica (IPA). In un altro studio è stato dimostrato che la somministrazione di clopidogrel e omeprazolo in tempi differenti non previene la loro interazione, che sembra guidata dall'azione inibitrice di omeprazolo sul CYP2C19. Sono stati riportati dati inconsistenti, provenienti da studi osservazionali e clinici, sulle implicazioni cliniche di questa interazione PK/PD in termini di eventi cardiovascolari maggiori.
Altri principi attivi
L’assorbimento di posaconazolo, erlotinib, ketoconazolo e itraconazolo è significativamente ridotto e pertanto la loro efficacia clinica può essere compromessa. L’uso concomitante di posaconazolo ed erlotinib deve essere evitato.
Principi attivi metabolizzati dal CYP2C19
Omeprazolo è un moderato inibitore del CYP2C19, il principale enzima che metabolizza omeprazolo. Pertanto il metabolismo di principi attivi concomitanti metabolizzati anch’essi dal citocromo CYP2C19 può essere diminuito e l’esposizione sistemica a queste sostanze aumentata. Esempi di tali farmaci sono R-warfarin e altri antagonisti della vitamina K, cilostazolo, diazepam e fenitoina.
Cilostazolo
Omeprazolo, somministrato alla dose di 40 mg in soggetti sani in uno studio cross-over, ha aumentato la Cmax e l’AUC di cilostazolo rispettivamente del 18% e del 26%, e quelle di uno dei suoi metaboliti attivi rispettivamente del 29% e del 69%.
Fenitoina
Si raccomanda il monitoraggio della concentrazione plasmatica di fenitoina durante le prime due settimane dopo l’inizio del trattamento con omeprazolo e, se si effettua un aggiustamento della dose di fenitoina, si raccomanda il monitoraggio e un ulteriore aggiustamento del dosaggio quando si termina il trattamento con omeprazolo.
Meccanismo sconosciuto
Saquinavir
La somministrazione concomitante di omeprazolo con saquinavir/ritonavir ha determinato un aumento dei livelli plasmatici di
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saquinavir fino a circa il 70%, con una buona tollerabilità nei pazienti affetti da HIV.
Tacrolimus
È stato riportato che la somministrazione concomitante di omeprazolo aumenta i livelli sierici di tacrolimus. Deve essere effettuato un incremento del monitoraggio delle concentrazioni di tacrolimus, così come della funzionalità renale (clearance della creatinina) e, se necessario, il dosaggio di tacrolimus deve essere aggiustato.
Influenza di altri principi attivi sulla farmacocinetica di omeprazolo
Inibitori del CYP2C19 e/o del CYP3A4
Poiché omeprazolo è metabolizzato dal CYP2C19 e dal CYP3A4, i principi attivi noti per inibire il CYP2C19 o il CYP3A4 (come claritromicina e voriconazolo) possono provocare un aumento dei livelli sierici di omeprazolo, diminuendone la velocità di metabolizzazione. La co-somministrazione di voriconazolo determina un'esposizione più che raddoppiata ad omeprazolo. Poiché dosi elevate di omeprazolo sono state ben tollerate, in genere non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio. Tuttavia deve essere preso in considerazione un aggiustamento del dosaggio nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica e nel caso di trattamento a lungo termine.
Induttori del CYP2C19 e/o del CYP3A4
I principi attivi noti per indurre il CYP2C19 o il CYP3A4 o entrambi (come rifampicina e l’erba di San Giovanni) possono provocare una diminuzione dei livelli sierici di omeprazolo, aumentandone la velocità di metabolizzazione.
4.6 fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
I risultati di tre studi epidemiologici prospettici (oltre 1000 outcomes di pazienti esposte) non indicano alcun effetto indesiderato di omeprazolo sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Omeprazolo può essere usato durante la gravidanza.
Allattamento
Omeprazolo è escreto nel latte materno, ma è improbabile che possa avere effetti sul lattante, quando somministrato alle dosi terapeutiche.
Fertilità
Non ci sono dati sugli effetti di omeprazolo sulla fertilità umana. Negli studi sugli animali la fertilità non è stata influenzata dal trattamento con omeprazolo.
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4.7 effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari
È improbabile che Egapal 20 mg capsule gastroresistenti possa influenzare la capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Possono verificarsi reazioni avverse al farmaco come capogiri e disturbi visivi (vedere paragrafo 4.8). I pazienti non devono guidare veicoli o utilizzare macchinari, se manifestano questi effetti indesiderati.
4.8 effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati più comuni (1–10% dei pazienti) sono cefalea, dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito.
Le seguenti reazioni avverse sono state identificate o sospettate durante il programma di studi clinici e nel periodo post-marketing. In nessun caso è stata stabilita una correlazione con la dose di farmaco somministrata. Gli effetti indesiderati elencati di seguito sono classificati in base alla frequenza e al Sistema di Classificazione per Organo (SOC). Le classi di frequenza sono definite in base alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (da ≥1/100 a <1/10), non comune (da ≥1/1000 a <1/100), rara (da ≥1/10.000 a <1/1000), molto rara (<1/10.000), sconosciuta (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
SOC/frequ enza | Reazione avversa |
Patologie del sistema emolinfopoietico | |
Raro | Leucopenia, trombocitopenia |
Molto raro | Agranulocitosi, pancitopenia |
Disturbi del sistema immunitario | |
Raro | Reazioni di ipersensibilità, per esempio febbre, angioedema e reazione/shock anafilattico |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Raro | Iponatremia |
Molto raro | Ipomagnesiemia |
Disturbi psichiatrici | |
Non comune | Insonnia |
Raro | Agitazione, confusione, depressione |
Molto raro | Aggressività, allucinazioni |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune | Cefalea |
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Non comune | Capogiri, parestesia, sonnolenza |
Raro | Alterazioni del gusto |
Patologie dell’occhio | |
Raro | Visione offuscata |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | |
Non comune | Vertigini |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | |
Raro | Broncospasmo |
Patologie gastrointestinali | |
Comune | Dolore addominale, stipsi, diarrea, flatulenza, nausea/vomito |
Raro | Secchezza delle fauci, stomatite, candidosi gastrointestinale, colite microscopica |
Patologie epatobiliari | |
Non comune | Aumento degli enzimi epatici |
Raro | Epatite, con o senza ittero |
Molto raro | Insufficienza epatica, encefalopatia nei pazienti con malattia epatica preesistente |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Non comune | Dermatite, prurito, eruzione cutanea, orticaria |
Raro | Alopecia, fotosensibilità |
Molto raro | Eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica (NET) |
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo | |
Raro | Artralgia, mialgia |
Molto raro | Debolezza muscolare |
Patologie renali e urinarie | |
Raro | Nefrite interstiziale |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | |
Molto raro | Ginecomastia |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Non comune | Malessere, edema periferico |
Raro | Aumento della sudorazione |
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un
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monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo.
4.9 sovradosaggio
Le informazioni disponibili sugli effetti di un sovradosaggio di omeprazolo nell’uomo sono limitate. In letteratura sono state descritte dosi fino a 560 mg e sono stati occasionalmente segnalati casi di dosi orali singole sino a 2.400 mg di omeprazolo (120 volte la dose clinica abitualmente raccomandata). Sono stati segnalati nausea, vomito, capogiri, dolori addominali, diarrea e cefalea. In casi singoli sono stati osservati anche apatia, depressione e confusione.
I sintomi descritti in correlazione con il sovradosaggio di omeprazolo sono stati transitori, e non è stata segnalata alcuna conseguenza grave. La velocità di eliminazione è rimasta invariata (cinetica di primo ordine) con l’aumentare delle dosi. Il trattamento, se necessario, deve essere sintomatico.
5. proprietà farmacologiche
5.1 proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: inibitori della pompa protonica Codice ATC: A02BC01
Meccanismo d’azione
Omeprazolo, una miscela racemica di due enantiomeri, riduce la secrezione acida gastrica mediante un meccanismo di azione altamente mirato. E’ un inibitore specifico della pompa acida a livello delle cellule parietali. Agisce rapidamente e fornisce un controllo mediante l’inibizione reversibile della secrezione acida gastrica con una sola somministrazione giornaliera.
Omeprazolo è una base debole ed è concentrato e convertito nella forma attiva nell’ambiente fortemente acido dei canalicoli intracellulari all’interno delle cellule parietali, dove inibisce l’enzima H+ K±ATPasi-pompa protonica. Questo effetto sull’ultima fase del processo di formazione dell’acido gastrico è dose-dipendente e provoca un’inibizione altamente efficace della secrezione acida, sia di quella basale, sia di quella stimolata, indipendentemente dallo stimolo.
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Effetti farmacodinamici
Tutti gli effetti farmacodinamici osservati possono essere spiegati dall’effetto di omeprazolo sulla secrezione acida.
Effetto sulla secrezione acida gastrica
La somministrazione orale di omeprazolo una volta al giorno determina un’inibizione rapida e persistente della secrezione acida gastrica diurna e notturna, con il massimo effetto raggiunto entro 4 giorni di trattamento. Nei pazienti affetti da ulcera duodenale la somministrazione di 20 mg di omeprazolo ha mantenuto nelle 24 ore una riduzione media dell'80% dell'acidità intragastrica; 24 ore dopo la somministrazione la diminuzione media del picco di secrezione acida dopo stimolazione con pentagastrina è pari al 70% circa.
Nei pazienti con ulcera duodenale la somministrazione orale di 20 mg di omeprazolo mantiene il pH intragastrico a valori ≥3 per un tempo medio di 17 ore su 24.
Come conseguenza della riduzione della secrezione acida e dell’acidità intragastrica, omeprazolo riduce/normalizza in modo dose-dipendente l’esposizione acida dell’esofago nei pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo. L’inibizione della secrezione acida è correlata alla curva concentrazione plasmatica/tempo (AUC) di omeprazolo e non alla reale concentrazione plasmatica ad un tempo determinato.
Durante il trattamento con omeprazolo non è stata osservata tachifilassi.
Altri effetti correlati all’inibizione acida
Durante il trattamento a lungo termine è stato osservato un aumento dell’incidenza di cisti ghiandolari gastriche. Queste cisti rappresentano la conseguenza fisiologica di una pronunciata inibizione della secrezione acida, sono di natura benigna e sembrano essere reversibili.
La diminuzione dell’acidità gastrica dovuta a qualsiasi causa, inclusi gli inibitori della pompa protonica, provoca un aumento della conta batterica gastrica normalmente presente nel tratto gastrointestinale. Il trattamento con farmaci che riducono l’acidità può causare un leggero aumento del rischio di infezioni gastrointestinali, per esempio quelle da Salmonella e da Campylobacter.
Come tutti i medicinali acido-bloccanti, omeprazolo può ridurre l’assorbimento della vitamina B12 (cianocobalamina), a causa di ipo- o acloridria. Questo deve essere tenuto in considerazione in pazienti con ridotte riserve o fattori di rischio per ridotto assorbimento di vitamina B12 in caso di terapie a lungo termine.
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5.2 proprietà farmacocinetiche
Assorbimento
Omeprazolo e omeprazolo magnesio sono sensibili all’ambiente acido e vengono pertanto somministrati oralmente, in forma di capsule contenenti granuli a rivestimento enterico. L’assorbimento di omeprazolo è rapido, con i livelli plasmatici di picco visibili circa 1–2 ore dopo la somministrazione della dose. L’assorbimento di omeprazolo avviene nell’intestino tenue e in genere si completa entro 3–6 ore. L’assunzione concomitante di cibo non influisce sulla biodisponibilità del farmaco. La disponibilità sistemica (biodisponibilità) dopo una singola dose orale di omeprazolo è approssimativamente del 40%. Dopo somministrazioni singole giornaliere ripetute la biodisponibilità aumenta a circa il 60%.
Distribuzione
Il volume di distribuzione apparente nei soggetti sani è di circa 0,3 l/kg di peso corporeo. Omeprazolo si lega alle proteine plasmatiche per il 97%.
Metabolismo
Omeprazolo è completamente metabolizzato dal sistema del citocromo P450 (CYP). La maggior parte del metabolismo di omeprazolo dipende dall’isoforma specifica CYP2C19 polimorficamente espressa, responsabile della formazione di idrossiomeprazolo, il principale metabolita plasmatico. La parte rimanente dipende da un’altra isoforma specifica, il CYP3A4, responsabile della formazione di omeprazolo sulfone. Come conseguenza dell’elevata affinità di omeprazolo per il CYP2C19, esiste un potenziale di inibizione competitiva e di interazioni metaboliche farmaco-farmaco tra omeprazolo e altri substrati del CYP2C19. Tuttavia, a causa della scarsa affinità con il CYP3A4, omeprazolo non possiede il potenziale di inibire il metabolismo di altri substrati del CYP3A4. Inoltre omeprazolo non esercita alcun effetto inibitore sui principali enzimi CYP.
Il 3% circa della popolazione caucasica e il 15–20% della popolazione asiatica mancano della funzionalità dell’enzima CYP2C19 e vengono pertanto definiti metabolizzatori lenti. Con ogni probabilità in questi individui il metabolismo di omeprazolo viene principalmente catalizzato dal CYP3A4. Dopo somministrazioni singole giornaliere ripetute di 20 mg di omeprazolo, l’AUC media è risultata da 5 a 10 volte maggiore nei metabolizzatori lenti rispetto ai soggetti con un enzima CYP2C19 funzionante (metabolizzatori veloci). Anche le concentrazioni plasmatiche di picco medie sono state più elevate, da 3 a 5 volte. Questi risultati non hanno implicazioni sulla posologia di omeprazolo.
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Eliminazione
L’emivita di eliminazione plasmatica di omeprazolo è in genere inferiore a un’ora dopo somministrazione giornaliera orale sia singola che ripetuta. Omeprazolo viene eliminato completamente dal plasma tra una dose e l’altra, senza alcuna tendenza all’accumulo durante la somministrazione singola giornaliera. Quasi l’80% di una dose orale di omeprazolo viene escreto nelle urine in forma di metaboliti; il rimanente viene rinvenuto nelle feci, principalmente in seguito a secrezione biliare.
L’AUC di omeprazolo aumenta in seguito a somministrazioni ripetute. Questo incremento è dose-dipendente e determina una relazione dose/AUC non lineare dopo somministrazioni ripetute. La dipendenza dal tempo e dalla dose è dovuta ad una diminuzione del metabolismo di primo passaggio e della clearance sistemica, causati probabilmente da un’inibizione dell’enzima CYP2C19 da parte di omeprazolo e/o dei suoi metaboliti (per esempio il sulfone).
Non è stato osservato alcun effetto dei metaboliti sulla secrezione acida gastrica.
Popolazioni speciali
Compromissione della funzionalità epatica
Nei pazienti con disfunzione epatica il metabolismo di omeprazolo risulta compromesso, con un conseguente aumento dell’AUC. Non è stata rilevata tendenza all'accumulo quando omeprazolo è stato somministrato una volta al giorno.
Compromissione della funzionalità renale
La farmacocinetica di omeprazolo, incluse la biodisponibilità sistemica e la velocità di eliminazione, non risultano alterate nei pazienti con funzionalità renale ridotta.
Anziani
Nei soggetti anziani (75–79 anni di età) la velocità di metabolizzazione di omeprazolo risulta in qualche modo ridotta.
5.3 dati preclinici di sicurezza
Nel corso di studi condotti su ratti trattati per tutta la vita con omeprazolo sono stati osservati iperplasia delle cellule gastriche ECL e carcinoidi. Tali alterazioni sono il risultato di un’elevata ipergastrinemia secondaria all’inibizione acida. Simili osservazioni sono state fatte anche in seguito al trattamento con H2-antagonisti e inibitori della pompa protonica e dopo fundectomia parziale. Queste alterazioni non
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sono pertanto imputabili a un effetto diretto di un qualsiasi singolo principio attivo.
6. informazioni farmaceutiche
6.1 elenco degli eccipienti
Contenuto della capsula:
Idrossipropilcellulosa a bassa sostituzione
Cellulosa microcristallina
Lattosio anidro
Croscarmellosa sodica
Povidone (K 25)
Polisorbato 80
Ipromellosa ftalato
Dibutilsebacato
Talco
Involucro della capsula:
Carragenina
Cloruro di potassio
Biossido di titanio E171
Ipromellosa
Inchiostro di stampa
Gommalacca
Glicole propilenico
Idrossido di ammonio
Idrossido di potassio
Ossido di ferro nero E172
6.2 incompatibilità
Non pertinente.
6.3 periodo di validità
2 anni.
6.4 precauzioni particolari per la conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
Conservare il medicinale nella confezione originale per proteggerlo dalla luce e dall’umidità.
Tenere il contenitore delle capsule ermeticamente chiuso.
6.5 natura e contenuto del contenitore
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Blister in alluminio//alluminio
Flacone in HDPE bianco con tappo a vite in PP e chiusura a prova di bambino o di manomissione.
Il tappo a vite contiene una capsula di essiccante.
Dimensione delle confezioni
Blister: 7 e 14 capsule rigide gastroresistenti
Flacone: 7, 10 e 14 capsule rigide gastroresistenti
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
6.6 precauzioni particolari per lo smaltimento e la manipolazione
Nessuna istruzione particolare.
7. titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio
Sandoz S.p.A., L.go U. Boccioni 1, 21040 Origgio (VA)
8. NUMERO(I) DELL’AUTORIZZAZIONE ALL’IMMISSIONE IN COMMERCIO
039902059 – „20 Mg Capsule Gastroresistenti“ 14 Capsule In Blister
Alu/Alu
039902061 – „20 Mg Capsule Gastroresistenti“ 7 Capsule In Blister
Alu/Alu
039902073 – „20 Mg Capsule Gastroresistenti“ 7 Capsule In Contenitore Di Plastica Bianco Con Tappo A Vite
039902085 – „20 Mg Capsule Gastroresistenti“ 10 Capsule In
Contenitore Di Plastica Bianco Con Tappo A Vite
039902097 – „20 Mg Capsule Gastroresistenti“ 14 Capsule In
Contenitore Di Plastica Bianco Con Tappo A Vite
9. data della prima autorizzazione/ rinnovo dell’autorizzazione
10/08/2012